Roma, 25 gennaio 2010 Prot. n. 253/2010/F/gp Spett. Ministero della Salute Direttore Generale Sanità Animale e Farmaco Veterinario – Dr.ssa Gaetana FERRI Via Giorgio Ribotta, 5 00144 – R O M A (RM) Anticipata via e-mail Oggetto: Embryo Transfer – Esame delle problematiche – Proposte Gentile Direttore, in riferimento al nostro recente incontro siamo a riassumere le difficoltà che incontrano i medici veterinari liberi professionisti che operano nel settore Embryo Transfer bovino e per proporre soluzioni pratiche migliorative. Nell’incontro dello scorso 14 gennaio Le abbiamo evidenziato come la Legge n. 30 del 15 gennaio 1991, disciplina della riproduzione animale, preveda che l’impianto embrionale debba essere eseguito da un medico veterinario iscritto all’apposito elenco regionale; il sanitario sarà identificato da un codice rilasciato dalla Regione che ha valenza unicamente regionale. E’ di tutta evidenza che la pratica medica è attività specialistica eseguita da un piccolo numero di medici veterinari che operano su tutto il territorio nazionale e che pertanto deve essere iscritto in tutti gli elenchi regionali, comprese le Regioni dove non ha ancora operato. Ipotesi di soluzione: sarebbe auspicabile prevedere una sola iscrizione così che il veterinario fosse riconosciuto su tutto il territorio nazionale. L’importanza di essere iscritti all’albo regionale è emersa ora nonostante la legge sia datata, poiché il codice va utilizzato per la compilazione dei CIE, certificato di impianto embrionale, dove il veterinario deve registrare entro sessanta giorni l’avvenuto impianto. La situazione odierna è che in qualche provincia della Lombardia siamo in “regime presanzionatorio” con controlli che ora riguardano gli allevamenti ed a breve riguarderanno i veterinari, mentre in altre provincie, invece, sembra che i CIE non servano. Nella stessa misura in Veneto e in Emilia Romagna, non è richiesto nessun certificato. Il disagio per un veterinario di campo è grande. Ipotesi di soluzione: basterebbe che, come già avviene per il certificato d’intervento fecondativo (CIF), per tutti gli allevamenti iscritti ai Libri Genealogici/Registri Anagrafici/Controlli Funzionali ci fosse una registrazione riepilogativa mensile eseguita dalle APA competenti per territorio. Oltre alla compilazione dei CIE, la legge 30, 9.1.4 tra gli obblighi del gruppo raccolta embrioni, prevede un registro cronologico di carico e scarico di cui all’art. 28 comma 1, lett. d) del DM 403/00 che deve contenere le informazioni minime relative agli embrioni raccolti, impiantati e immagazzinati. I dati desunti dal registro vanno semestralmente trasmessi in Regione. Occorre specificare se esiste una differenza tra il registro cronologico e di carico e scarico. Il cronologico indicherebbe tutte le attività riguardanti il gruppo di raccolta: la raccolta stessa, il trapianto di embrioni freschi e il congelamento, attività svolte unicamente in azienda; mentre il carico e scarico indicherebbe che il veterinario si fa carico degli embrioni congelati (materialmente li mette nel proprio bidone dell’azoto, presso il recapito del suo gruppo di raccolta) di proprietà dell’allevatore, evenienza che si verifica solo quando gli embrioni congelati vengono venduti all’estero e necessitano pertanto di certificato sanitario rilasciato dall’ASL di competenza, presso la sede del gruppo di raccolta. Riassumendo i veterinari che operano in un gruppo di raccolta embrioni devono registrare in triplice copia su supporto cartaceo le informazioni relative al proprio operato quattro volte: certificato di raccolta, trapianto e congelamento su modulistica IETS (International embryo transfer society); per ogni embrione trapiantato un CIE; registro cronologico (carico e scarico?); comunicazione semestrale alla Regione. Ipotesi di soluzione: la Società Italiana Embryo Transfer ha appena ultimato un software societario con l’obiettivo di inserire i dati richiesti una sola volta. Ogni veterinario potrà così avere una propria banca dati informatica da cui estrapolare report e trasmettere i dati a destinatari quali Apa, Regione, associazioni di razza garantendo così la tracciabilità degli embrioni. SIET e FNOVI restano a disposizione ad ogni confronto tecnico allo scopo di semplificare e migliorare tutte le attività previste dalle norme. Restiamo in attesa di un cortese riscontro confidando sulla Sua sensibilità e attenzione. Dr. Pierluigi Guarneri Presidente SIET (Società Italiana Embryo Transfer) Il Presidente FNOVI (Dott. Gaetano Penocchio) G