26. Zeitenfolge und indirekte Rede
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Roberto Tartaglione, La canzone d’autore**
La canzone italiana moderna non sarà famosa come una volta, non venderà all’estero come
quella americana o quella inglese, ma spesso è un prodotto di grossa qualità artistica: parlo
in particolare della «canzone d’autore».
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I cantautori nascono negli anni Sessanta. La loro caratteristica principale è quella di non
accettare più il modello della canzone tradizionale che aveva avuto successo fino ad allora, di
rifiutare le facili rime cuore/amore e di cercare testi più poetici e belli. Quando avremo sentito
una canzone tradizionale degli anni cinquanta e una dei cantautori capiremo subito la
differenza.
La voce dei cantautori non è potente come la voce dei cantanti tradizionali, qualche volta è
debole e roca, ma si adatta bene alle canzoni che cantano.
Appartengono alla prima generazione di cantautori Gino Paoli e Fabrizio de André (tutti e due
famosi ancora oggi). Molto bravo era anche Luigi Tenco che però è morto suicida nel 1967.
Negli anni Settanta i cantautori diventano un fenomeno di massa: prima solo pochi intenditori
conoscevano le loro canzoni, mentre ora cominciano ad avere un grande successo di pubblico
e a vendere molti dischi. In questo periodo ci sono due tipi di cantautori: quelli che fanno una
musica moderna, ma orecchiabile e con testi d’amore (per esempio Lucio Battisti e Claudio
Baglioni) e quelli che fanno canzoni «impegnate» e parlano di problemi non solo d’amore, ma
anche politici e sociali (Francesco Guccini, Giorgio Gaber).
Alla fine degli anni Settanta, dopo il film «La febbre del sabato sera», torna di moda la
musica da ballo. Per questo motivo negli anni Ottanta ha successo la musica da discoteca e la
vecchia canzone d’autore triste e poco orecchiabile va un po’ in crisi. I cantautori che vanno
ancora di moda sono quelli che curano molto il ritmo musicale e l'arrangiamento delle loro
canzoni (come Lucio Dalla) o quelli che sono molto originali e moderni nei testi (come per
esempio Franco Battiato). I cantautori vecchio stile fanno largo ai giovani.
(aus: R. Tartaglione, Paese che vai, S. 82)
Compiti:
1. Was ist für die canzone d’autore charakteristisch?
2. Kennen Sie Lieder der im Text vorkommenden cantautori? Wenn nicht, informieren Sie
sich über drei der genannten cantautori und hören Sie je zwei ihrer Lieder an.
3. Warum hat sich die Musikszene seit den siebziger Jahren gewandelt?
4. Gehen Sie in einen gut sortierten CD-Laden und informieren Sie sich über moderne
italienische Gruppen und Interpreten! Welche Musikrichtungen gibt es?
5. Übersetzen Sie folgende Sätze ins Deutsche und informieren Sie sich in einer Grammatik
über die in Klammern angegebenen Aspekte des Zeitengebrauchs bzw. der Zeitenfolge im
Italienischen:
a) I cantautori nascono negli anni sessanta. Negli anni settanta diventano un fenomeno di
massa. (historisches Präsens)
b) La canzone italiana moderna non sarà famosa come una volta, non venderà all’estero,
ma spesso è un prodotto di qualità. (Futur bei vorsichtigen Aussagen)
c) La catteristica dei cantautori della prima generazione era quella di non accettare il
modello della canzone tradizionale che aveva avuto successo fino ad allora.
(Vorzeitigkeit in der Vergangenheit: imperfetto und trapassato prossimo)
d) Quando avremo sentito una canzone tradizionale e una dei cantautori capiremo subito
la differenza. (Vorzeitigkeit in der Zukunft: Futur I und II)
e) Alcuni cantautori quando capirono che non avrebbero avuto successo come cantautori
cominciarono a scrivere testi per i loro colleghi. (Nachzeitigkeit in der Vergangenheit:
condizionale passato)
f) “Volevo chiedere se avete il nuovo CD di Francesco Guccini.” (höfliche
Abschwächung: imperfetto)
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Gli indicatori de tempo**
(Quelle nicht mehr zu ermitteln)
Compiti:
1. Was fällt bei der indirekten Rede im Vergleich zum Deutschen sofort auf?
2. Wie verändern sich die Zeitangaben oggi, ieri und domani, wenn im übergeordneten Satz
ein Verb in der Vergangenheit steht (la mamma ci disse ecc.)?
3. Betrachten Sie die Beispiele genau: Wie verändern sich die Tempora von der direkten zur
indirekten Rede, wenn im übergeordneten Satz ein Verb in der Vergangenheit steht:
Direkte Rede
Präsens
Futur
Imperfekt
Passato prossimo
Indirekte Rede
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