L`Unione economica e monetaria europea e l`Euro

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Lezione 23
(BAG cap. 25 e 26)
L’Unione economica e
monetaria europea e l’Euro
Corso di Macroeconomia
Prof. Guido Ascari, Università di Pavia
1. Perché gli europei sono sempre stati
avversi alla volatilità dei cambi?
1.
2.
3.
Le economie europee sono molto aperte. Il
commercio internazionale è una componente molto
importante del reddito nazionale.
Secondo alcuni “padri dell’Euro”, le ampie fluttuazioni
dei tassi di cambio europei negli anni Venti e Trenta
contribuirono alla crisi delle economie nazionali nel
periodo tra le due guerre.
Il mercato agricolo comune ha bisogno di cambi
stabili per funzionare adeguatamente.
2
1.1. Il grado di apertura delle economie europee
3
1.1. Il grado di apertura delle economie europee
„
Le economie dei paesi dell’Unione Europea sono
molto aperte.
„
La quota delle esportazioni sul totale del reddito è
vicina al 20% nei paesi più grandi e supera il 50% in
paesi piccoli come il Belgio.
„
La maggior parte del commercio internazionale
avviene all’interno dell’Europa => grado di apertura
dell’Unione Europea è minore di US e Giappone
4
„
1.2. Le svalutazioni competitive degli anni Venti e
Trenta
…
…
„
Le preoccupazioni degli europei riguardano principalmente le
fluttuazioni dei cambi all’interno dell’Europa.
Le ampie fluttuazioni dei cambi di quel periodo erano in gran
parte dovute al tentativo dei vari paesi di usare il tasso di
cambio come strumento macroeconomico per uscire dalla
profonda recessione degli anni Trenta. Tuttavia la svalutazione
di una moneta accresce la competitività di un paese solo nella
misura in cui diminuisce quella dei suoi partner commerciali.
1.3. Le fluttuazioni dei cambi e il mercato comune
…
Infine, (1.3), Il mercato agricolo comune ha bisogno di cambi
stabili per funzionare adeguatamente
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2. La storia monetaria dell’Europa dal dopoguerra ai nostri giorni
2.1. Da Bretton Woods al Sistema monetario europeo
„
„
„
„
„
Dopoguerra – 1971.
Regime di Bretton Woods.
La volatilità dei tassi di cambio laterali all’interno
dell’Europa fu limitata dal comune aggancio con il dollaro.
Inizio anni ’70.
Crollo del sistema di Bretton Woods, a causa
dell’incompatibilità tra gli obiettivi di politica economica
tedeschi e americani
…
…
Inflazione generata in US causa pol monetaria accomodante e guerra del
Vietnam
tedeschi avversi all’inflazione, alzano i tassi d’interesse => il dollaro si
svaluta
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2. La storia monetaria dell’Europa dal dopoguerra ai nostri giorni
2.1. Da Bretton Woods al Sistema monetario europeo
„
Lo SME fu la risposta degli europei all’elevata volatilità dei cambi che
si era verificata negli anni ’70.
„
Lo SME consentì all’Europa un periodo di cambi relativamente stabili,
ma non eliminò le svalutazioni.
„
Tra il 1979 e il 1992 vi furono dieci svalutazioni.
„
In ciascun caso, la parità centrale di una o più monete europee fu
svalutata rispetto al marco.
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2.2. Il Sistema monetario europeo
„
Nello SME, le svalutazioni non erano decisioni
unilaterali, ma collegiali.
„
Quando una moneta raggiungeva il margine
superiore di fluttuazione, la banca centrale di quel
paese aveva due opzioni:
1.
2.
alzare i tassi di interesse, in modo da difendere il cambio;
chiedere un riallineamento, ossia una svalutazione della parità
centrale.
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Spread tassi a 3 mesi francesi e tedeschi
2.2. Il Sistema monetario europeo
„
La condizione di arbitraggio tra i rendimenti di attività
denominate in monete diverse (ad esempio, franco
francese e marco tedesco) può essere scritta come:
i
„
FF
−i
DM
( FF / DM ) tA+1 − ( FF / DM ) t
≈
= px + (1 − p )0
( FF / DM )t
Il rapporto tra i tassi di interesse fluttua al variare delle
aspettative del mercato relativamente a una svalutazione.
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2.2. Il Sistema monetario europeo
„
I controlli sui movimenti di capitale consentivano ai governi
europei di difendere una parità di cambio, anche in presenza
di aspettative di svalutazione.
„
Non eliminavano la necessità di svalutare, ma consentivano
alle autorità monetarie di procrastinare la svalutazione e
decidere a tavolino quando svalutare.
„
Questa autonomia scomparve quando vennero meno i
controlli.
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2.2. Il Sistema monetario europeo
„
Eliminati i controlli valutari, perché incompatibili con
il mercato unico, all’Europa si aprivano due strade:
1.
abbandonare ogni tentativo di stabilizzare i tassi di
cambio e passare a un regime di cambi flessibili;
2.
abbandonare i tassi di cambio, adottando una moneta
comune.
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2.3. Il Trattato di Maastricht
„
Il trattato di Maastricht è un documento
fondamentale per la storia dell’integrazione
europea e per la nascita dell’euro.
„
Il Trattato ha creato una nuova istituzione
sovranazionale, la Banca Centrale Europea,
l’istituzione preposta a condurre la politica
monetaria dell’UEM.
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2.3. Il Trattato di Maastricht
„
Il Trattato di Maastricht ha stabilito alcuni criteri di
convergenza da far rispettare ai paesi che
aspiravano a entrare nell’UEM.
„
I criteri di convergenza riguardano in particolare:
…
la stabilità del tasso di cambio;
…
la convergenza dei tassi di interesse a lungo termine;
…
la convergenza del tasso di inflazione;
…
la convergenza del rapporto debito/Pil;
…
la convergenza del rapporto deficit/Pil.
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2.3. Il Trattato di Maastricht
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2.3. Il Trattato di Maastricht
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3. Il Sistema europeo di banche centrali: struttura e obiettivi
„
La politica monetaria dell’euro è gestita dalla Banca
centrale europea (Bce) che, insieme alle banche centrali
nazionali, forma il Sistema europeo di banche centrali
(Sebc).
„
OBIETTIVI
…
…
L’art. 105.1 del Trattato di Maastricht attribuisce assoluta priorità
all’obiettivo della stabilità dei prezzi.
Altri obiettivi, in particolare quello di coadiuvare le politiche
economiche dell’Unione Europea, sono formulati in termini
piuttosto vaghi e possono essere perseguiti solo se compatibili con
l’obiettivo della stabilità dei prezzi.
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3.2. Strategie di politica monetaria e comportamento della Bce
„
I due possibili approcci:
1.
la strategia del «monetary targeting» si basa
sull’annuncio da parte della banca centrale di un tasso di
crescita della quantità di moneta;
2.
con «inflation targeting» si identifica invece una strategia
basata sull’annuncio da parte della banca centrale di un
sentiero desiderato per l’inflazione futura.
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3.2. Strategie di politica monetaria e comportamento della Bce
Fig. 25.3. I due principi della strategia politica monetaria della Bce
19
3.2. Strategie di politica monetaria e comportamento della Bce
„
La Bce ha deciso di adottare un approccio, che è stato
ufficialmente denominato strategia di politica monetaria
orientata alla stabilità, basato su “due principi”:
1.
2.
analisi monetaria;
analisi economica.
È ormai generalmente condivisa l’opinione secondo cui la
Bce opera di fatto perseguendo obiettivi di inflazione e
definisce il livello dei tassi di interesse in base alle proprie
previsioni del livello di inflazione nell’area euro.
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4. Come funziona la Bce in pratica?
Strumenti di politica monetaria:
9 le operazioni di mercato aperto:
9
9
9
9
Operazioni di rifinanziamento principali
Operazioni di rifinanziamento di lungo periodo
operazioni di fine-tuning
operazioni strutturali
le operazioni delle banche centrali su iniziativa
delle controparti => il corridoio
9
9
9
9
rifinanziamento marginale
deposito;
le riserve minime.
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4.1. I primi dieci anni della Bce: un tentativo
di valutazione
Fig. 25.3. Quanto diversa è la Bce dalla Bundesbank?
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4.2 La Bce e l’allargamento dell’UE
L’allargamento della UE ai 25 paesi avvenne il 1 maggio 2004,
quando furono accolti 10 dei 12 candidati.
In che modo opererebbe la Bce se il numero di paesi che
adottano l’euro crescesse fino a includere tutti i paesi dell’UE?
Piuttosto male: 31 membri, 24 governatori delle banche centrali
più 6 membri del Comitato esecutivo sarebbero troppi per
assumere decisioni rapide ed efficienti.
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4.2 La Bce e l’allargamento dell’UE
FIG. 25.6 Possibili coalizioni all’interno del Consiglio
direttivo della Bce.
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1. L’Europa è un’area monetaria ottimale?
I vantaggi di una unione monetaria sono legati al tasso di
cambio fisso senza oscillazioni.
Il costo principale della rinuncia alla flessibilità del cambio
tra diverse regioni, in presenza di rigidità di prezzi e di
salari, dipende dall’entità degli shock asimmetrici che
colpiscono quelle regioni.
Considerando simultaneamente l’importanza degli
shock asimmetrici e la bassa mobilità del lavoro, è
difficile sostenere che Eurolandia sia un’area monetaria
ottimale.
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1. L’Europa è un’area monetaria ottimale?
Ma magari col tempo lo diventerebbe => istituzioni / caratteristiche sono endogene
Ma quanto velocemente cambiano, si adattano?
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2. I primi dieci anni dell’Unione monetaria (1999-2009)
Dopo 10 anni possiamo valutare in che misura
la moneta comune ha mantenuto le promesse
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2.1. Convergenza del ciclo economico => lenta
Nel complesso, l’evidenza empirica mostra che nei primi
dieci anni i cicli economici non sono cambiati
sostanzialmente.
Benché le differenze nella crescita della produzione tra
paesi dell’area euro non siano marcate, esse persistono
e riflettono differenze nelle caratteristiche strutturali e
istituzionali tra i paesi.
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2.2. Crescita
I dodici paesi partecipanti hanno registrato tassi di crescita piuttosto
differenti dal 1970 e hanno continuato anche dopo il 1999.
FIG. 26.1 Pil pro capite nelle economie dell’area euro a partire dal 1970.
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2.2. Crescita
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3. I paesi esterni dovrebbero aderire?
Dalla sua nascita altri 4 paesi hanno aderito.
Considerando esclusivamente le motivazioni economiche, è
difficile stabilire in modo definitivo quali siano i pro e i contro
della partecipazione all’unione monetaria.
Paesi come il Regno Unito, che temono la possibilità che
l’euro rappresenti un passo verso l’integrazione politica
(minacciando la sovranità nazionale), decideranno
probabilmente di non aderire.
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3. I paesi esterni dovrebbero aderire?
La crisi ha modificato gli incentivi ad aderire all’unione monetaria
europea?
Durante una crisi i benefici potrebbero risultare amplificati. La crisi del 20072010 ha alterato gli incentivi ad aderire all’area euro.
Per esempio l’Euro potrebbe proteggere da una speculazione valutaria (vd.
Caso Islanda)….ma anche no vedi PIIGS
Per contro, non si può usare la leva del cambio, della politica monetaria
(anche non convenzionale) e dell’inflazione
Ha anche generato nuove argomentazioni a favore di una maggior
attenzione che i paesi membri devono rivolgere al processo di allargamento.
L’Euro oggi è in pericolo …. necessità di decisioni forti e maggiore
integrazione fiscale => chi convince i tedeschi?
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