Attività condotta, nell’ambito della programmazione di Scienze, dalle classi terze A e B della scuola elementare Fabio Filzi di Pisa c/o l’Istituto Comprensivo Tongiorgi. Anno scolastico 2007-08 Insegnanti coinvolte : Arianna Aringhieri, Anna Salvadori Fra le competenze previste nella nostra programmazione avevamo posto come prioritarie quelle relative a: • • • sapere osservare, porre domande, fare previsioni e verificarle; saper confrontare, classificare, misurare e interpretare fenomeni; saper realizzare esperienze operative; Consapevoli che per realizzarle sarebbe stato necessario accendere l’interesse di tutti i nostri ragazzi e coinvolgerli emotivamente, abbiamo proposto agli altri docenti del Laboratorio Didattico Scientifico Franco Conti., di elaborare un percorso sugli insetti ed altri artropodi. Il progetto è stato discusso e strutturato insieme da noi insegnanti con il supporto di docenti esperti, per consolidare le nostre competenze e dare una solida base teorica al lavoro che intendevamo sperimentare nelle classi e assieme per renderlo il più vicino possibile alle esigenze di programmazione e agli interessi degli alunni. La programmazione annuale e d’istituto prevedeva già l’esperienza sul suolo e i percorsi didattici promossi dal Centro di Ed. Ambientale c/o il Museo di Calci “La vita nel prato” e dall’Ente Parco di S.Rossore “L’osservazione di ambienti naturali diversi, boschi e dune del Parco di San Rossore”, i Progetti di Istituto : “Un orto in ogni scuola” e Comenius “I Parchi” Il percorso è stato così strutturato: 1) problematizzazione: suscitare l’interesse, fornire le motivazioni, dare gli strumenti per porre i primi quesiti e proseguire la ricerca; 2) raccolta e osservazioni di materiale: animali del prato; 3) analisi e organizzazione dei dati raccolti: dall'osservazione al rilevamento delle principali caratteristiche e classificazione degli animali 4) progettazione, realizzazione e cura di vivai di insetti al fine di conoscere caratteristiche e abitudini di alcune specie (insetti stecco e bachi da seta con relative osservazioni sul loro ciclo vitale) 5) verifica: elaborazione e realizzazione di cartelloni (mostra di fine anno), di un piccolo libro personale sul ciclo vitale del baco da seta, gioco finale di caccia al tesoro Metodologia Dal punto di vista metodologico le attività sono state condotte in contesto motivante attraverso il contatto diretto con gli animali e l’ambiente in cui vivono (giardino della scuola, terra dell’orto delle classi) e attraverso esperienze operative significative per condurre i bambini alla comprensione dei concetti da apprendere (struttura corporea, somiglianze e differenze tra gli artropodi, metamorfosi e ciclo vitale degli insetti ). I bambini sono anche stati invitati a portare animali in classe e ad osservarli prima liberamente, poi secondo schemi di osservazione predisposti, nei quali venivano poste delle domande stimolo. I ragazzi hanno operato in piccoli gruppi, anche interclasse, o in coppia, in modo da stimolare confronto di idee, previsioni su come e quando, cosa succede se… ecc.; in queste situazioni noi insegnanti abbiamo svolto il ruolo di coordinatori, sollecitando il loro interesse e il loro lavoro autonomo. A questa prima fase è seguita una fase di confronto collettiva a partire dalla verbalizzare delle osservazioni e delle idee dei ragazzi. Quindi i ragazzi si sono impegnati a rappresentare in modo adeguato con disegni le situazioni esaminate accompagnate anche da commenti scritti. Parte delle attività e contenuti sono stati proposti da una stessa insegnante ad entrambe le classi, in un mutuo scambio di collaborazione e di competenze. Obiettivo generale: passaggio da una conoscenza intuitiva, risultato principale di processi percettivi, ad una conoscenza più sistematica, volta alla costruzione di concetti, al loro sviluppo e collegamento Obiettivi specifici: - capacità di osservare: cogliere e organizzare informazioni ricavate dall’ambiente; - superamento delle resistenze all’utilizzo di materiali e/o alla manipolazione di oggetti e animali, alla partecipazione ad esperienze; - capacità di manipolare:ricercare ed individuare materiali e strumenti necessari per realizzare esperienze; comprendere le modalità attraverso le quali è possibile entrare in contatto con oggetti, sostanze, esseri viventi, senza che questo presenti un pericolo per noi o per le ‘cose’ osservate; - - capacità di mettere in relazione, di ordinare e fare corrispondenze: individuare relazioni e cambiamenti nel tempo, - potenziamento e sviluppo del patrimonio lessicale allargandolo alla padronanza di aree specifiche di vocabolario; - capacità di spiegare gli eventi e di descriverli in sequenza; - capacità di riconoscere somiglianze e differenze nella struttura corporea di invertebrati in particolare degli artropodi - comprensione della metamorfosi e del ciclo vitale degli insetti Documentazione dell’esperienza : riportiamo di seguito le attività che sono state effettuate, in ordine cronologico Prima fase : motivazione al lavoro, prime domande, ricerca di risposte, raccolta di campioni, osservazioni e primi tentativi di classificazione Come stimolo iniziale abbiamo proiettato il film Microcosmo; i bambini sono rimasti affascinati dalla scoperta di questo mondo per loro sconosciuto, tanto che lo abbiamo riproposto più di una volta (gli stessi genitori hanno riferito dell’interesse che questo filmato ha suscitato nei bambini). L’interesse acceso negli alunni ha prodotto una serie di domande a molte delle quali bisognava assolutamente trovare una risposta. Così siamo andati “sul campo”, nel giardino della scuola, e abbiamo iniziato la prima raccolta di “animaletti” (animali trovati sottoterra come il lombrico o sotto i sassi come il porcellino di terra, animali trovati nell’erba, sui fiori, sui muri, come cimicette rosse, piccoli scarabei, formiche, coccinelle, grilli, cavallette, ragni, lumache, chiocciole, forficole…). È sorta subito la necessità di accudirli nel miglior modo possibile. Quindi sono stati reperiti vassoi, bicchieri, scatole di cartone, vasetti di vetro, tappi bucati, retine e veli di ogni tipo. In ciascun contenitore i bambini hanno cercato di ricreare tutti i confort possibili per i piccoli ospiti aggiungendo, terreno, erba, foglie, sassi e piccoli abbeveratoi improvvisati. L’entusiasmo era alle stelle. Tanti ragazzi hanno proseguito la raccolta e la ricerca a casa sotto gli occhi un po’ increduli dei genitori. Le aule si sono talmente popolate che si è dovuto mettere un freno per evitare una vera e propria invasione di animali. Sono state fatte le prime osservazioni a piccoli gruppi, quindi gli animali osservati sono stati disegnati ( anche al computer) Alcuni disegni eseguiti al computer dagli alunni Prima l’osservazione è stata libera, poi guidata dall’insegnante attraverso una serie di domande • come è fatto il suo corpo? • È ricoperto da peli, corazza o altro? • come è fatta la testa • ci sono le antenne? e se ci sono come sono? • Ha gli occhi? e se ci sono come sono? • come è fatta la bocca? • Ci sono le ali? • Ha le zampe (quante e come sono)? • Come si muove? • Cosa mangia? • Dove vive? • Che ruolo avrà nella catena alimentare? • Da chi viene mangiato? Dal confronto dei diversi animali osservati e dalla lettura delle schede compilate dai bambini si è arrivato ad un primo tentativo di “classificazione” Gli animali sono stati quindi rilasciati nell’ambiente in cui erano stati trovati. In alcuni bambini è nata una tale passione per gli animali trovati e osservati che in un periodo successivo, quando sono stati chiamati a lavorare il terreno per realizzare un piccolo orto, si sono quasi rifiutati di farlo e comunque operando in modo da salvaguardare i loro “piccoli amici”. Seconda fase: gli animali del prato Dopo le prime osservazioni sistematiche le classi si sono recate al Museo di Storia Naturale di Calci per svolgere il percorso “La vita nel prato”. Gli operatori si sono soffermati soprattutto sugli insetti, spiegando: la struttura del loro corpo (capo, torace, addome e sei zampe, le ali e le loro variazioni, la funzione dei vari apparati, le armi di difesa, il loro ruolo nell’eco-sistema). Hanno guidato i ragazzi nell’osservazione di molti esemplari (veri e riprodotti) e li hanno aiutati a collocarli all’interno della classificazione degli invertebrati. A scuola, muniti di lenti di ingrandimento, sono ripartiti dall’osservazione dei loro piccoli ospiti, questa volta vivi e vegeti. Lavorando in piccoli gruppi gli alunni si sono ulteriormente appassionati e hanno cercato di ipotizzare anche ciò che non riuscivano a vedere; spontaneamente hanno iniziato a realizzare disegni molto particolareggiati sui vari artropodi. I bambini hanno poi utilizzato libri specifici e lenti di ingrandimento personali, fatti acquistare ai genitori. Ogni mattina la prima frase che veniva rivolta agli insegnanti era: “Oggi facciamo scienze vero?” Come deludere i piccoli studiosi? Terza fase: l’allevamento Oltre a vari terrari già improvvisati è stata offerta la possibilità di allestirne uno per la cura degli insetti stecco (provenienti dal Dipartimento di Zoologia dell’Università di Pisa) e uno per l’allevamento dei bachi da seta reperiti grazie all’interessamento di un genitore . Così è iniziata una nuova avventura. Allevamento in classe degli insetti stecco Gli esperti del Laboratorio Franco Conti hanno fornito le informazioni necessarie relative alla cura e all’alimentazione. Altri contenuti sono stati scaricati da Internet (Wikipedia). E’ stato quindi predisposto un ambiente fresco e luminoso nell’aula della III A e collocato lì le due teche. L’insetto stecco ha suscitato grande interesse non solo nei bambini delle classi coinvolte, ma anche in numerosi altri bambini della scuola, con le rispettive insegnanti. Tutti hanno provato, una volta scoperta la non pericolosità di questi animali, a tenerli in mano, nei momenti di pulizia della teca e della somministrazione del cibo. I tre insetti stecco sono stati per i ragazzi dei veri e propri cuccioli: vezzeggiati e curati. Per loro ogni giorno c’erano degli appetitosi rovi appena colti e acqua fresca nella bottiglietta, gli insetti potevano sgranchire le lunghe zampe sulle braccia dei loro allevatori. Quando uno dei tre ha fatto la prima muta, si sono spaventati perché hanno scambiato l’esoscheletro abbandonato per un cadavere. Le successive quattro mute non hanno suscitato molta meraviglia se non quando una zampa mancante di un insetto, dopo la muta, si è rigenerata. Vivendo a contatto con gli insetti stecco i ragazzi hanno imparato su di loro molte cose. Hanno compiuto molte osservazioni, ogni volta sempre più analitiche, come dimostrano i disegni che hanno prodotto nel tempo, con particolari sempre più evidenti (disegni particolareggiati dell’addome, del torace su cui si trovano posizionate le zampe, della bocca..). Hanno scoperto che la loro tecnica di mimetismo è molto raffinata, che le loro abitudini di vita sono monotone (almeno in cattività), che mangiano e bevono con una bocca piena di “protuberanze”, che il loro corpo è diviso in parti diverse e che le loro zampe sono articolate. Gli alunni hanno poi osservato, grazie a foto ingrandite, i loro grandi occhi composti. Sono riusciti a capire che gli insetti, come altri artropodi, crescono “a scatti”, infatti hanno ritrovato molte “mute”, alcune, ancora attaccate al ramo e perfette tanto da sembrare insetti morti. Hanno scoperto inoltre che gli arti perduti, si possono rigenerare. Da alcune osservazioni dei bambini : “ Il loro comportamento quando li puliamo: di solito andiamo in giardino con la teca, cambiamo l’acqua al vasetto e ci mettiamo i rovi freschi….gli insetti sembrano impazziti, cominciano ad agitarsi, camminano velocemente sulle nostre mani, sulle nostre braccia…ed è difficile quasi tenerli…” “..un giorno quando li pulivamo, ne abbiamo visto uno morto…..ma invece NO! Era la prima MUTA. Incredibile:identica al corpo dell’insetto!” “..dopo vari spostamenti uno ha perso una zampa..” “..durante le vacanze di Pasqua e durante le Elezioni sono stati portati a casa di Braccini e della maestra Anna…al loro ritorno a scuola, abbiamo visto un’altra MUTA. Stanno crescendo!” “….in classe li osserviamo bene e scopriamo che la loro bocca ha delle specie di pinze, per afferrare e strappare le foglie…” “…il loro corpo è diviso in tre parti…le zampe sono attaccate al torace e l’addome è formato da tante “righe”…” “..abbiamo scoperto, per fortuna che le zampe ricrescono..” “..quando hanno paura restano fermi e uniscono le zampe davanti per assomigliare ancora di più ad un ramo..” “…il maschio è più piccolo della femmina..” “..una volta si è ferito con una spina dei rovi..è uscito del sangue verde..c’è venuta come una specie di crosticina e dopo pochi giorni è guarito…” INSETTO STECCO (dal cartellone) COLORE: è marrone (da adulto),marrone-verdastro, quello piccolo, soprattutto sulle zampe. CORPO : piccolo, secco, ma cresce velocemente; è allungato e duro ed è diviso in 3 parti – testa - torace addome TESTA: ha due occhi, 2 antenne corte e filiformi e 2 “cornetti”; è snodata, quando la muove sembra che si stacchi. ZAMPE: sono 6, quindi è un INSETTO, lunghe e sottili e con tanti peletti (negli adulti) BOCCA : ce l’ha rivolta verso il basso ed è come quella della cavalletta e con la lente si può vedere bene che ha 2 specie di tenaglie. ALI : questo che abbiamo noi è senza ali, ma esistono anche con le ali SEDERE : a pinza COSA MANGIA: (è erbivoro) si nutre di foglie di rovo (..l’abbiamo visto bere delle goccioline d’acqua che la maestra aveva messo sulle foglie!..) COME SI MUOVE: non salta,non vola, ma cammina lentamente, quando non è disturbato. Piega l’addome all’insù. Si mimetizza tra i rami dei rovi o su un pezzo di corteccia che abbiamo messo. Si mimetizza talmente bene che a volte non lo troviamo! PERICOLOSO? L’insetto stecco non è assolutamente pericoloso.. Allevamento in classe dei bachi da seta E’ stata un’esperienza altrettanto interessante, anche se più difficile da condurre a buon fine rispetto alla precedente; infatti di circa 400 uova che si sono schiuse, soltanto 3 bachi hanno compiuto il loro intero ciclo vitale che si è concluso, per fortuna 1 giorno prima che chiudesse la scuola (è uscita dal bozzolo una farfalla). Non è stato infatti facile procurare quotidianamente gelso fresco, e sono stati fatti molti spostamenti d’ambiente a causa delle frequenti chiusure della scuola. Le insegnanti hanno invitato ad andare in classe, persone più esperte di loro, che avevano già compiuto questa esperienza (fra cui un maestro in pensione), le quali hanno fornito ai bambini dei consigli su come allevare correttamente i bachi. I bambini sono stati molto attenti a fare in modo che tutto procedesse per il meglio, seguendo le indicazioni fornite e hanno compiuto osservazioni quotidiane corredate da tantissimi disegni con didascalie personalizzate. Hanno fatto spesso delle ipotesi sulla funzione ad es. della “spina” presente sul dorso, in fondo al corpo. “…secondo me serve per difendersi dai nemici…”, “..il pungiglione, secondo me, lo usano per lasciare la seta…” “…secondo me serve per bucare il bozzolo,quando deve uscire…”, “…io penso che serva per spaventare gli altri..così come quella specie di maschera scura vicino al muso che ha uno dei tre…”, “…sì, forse hai ragione, anche tutti quei finti occhi che hanno lungo tutto il corpo..serviranno per spaventare i nemici del baco..”, “..ma chi sono i nemici del baco?..” “..e tutte quelle zampe…ma quali sono quelle vere..?” , “..sono 6, davanti, guarda come si muove e come le usa..quando mangia!”, “..con le altre 8 finte zampe, si tiene aggrappato ai rametti..”, “..ma anche con il sedere si aggrappa..”, “..guarda c’è la muta anche del baco da seta..” I ragazzi si sono resi conto, solo osservando le trasformazioni subite dal baco, che tante loro ipotesi erano infondate: la “spina”, ad esempio , una volta diventato farfalla, è scomparsa.. Hanno potuto osservare direttamente la metamorfosi che compie questo insetto, il baco che cresce e diventa sempre più grande e di colore diverso, la crisalide chiusa nel bozzolo e infine l’insetto adulto (farfalla). i bambini hanno osservato per primi la preparazione del bozzolo di un baco, dopo pochi attimi..tutta la scuola lo sapeva! Purtroppo poi i bozzoli sono stati completati in momenti in cui i bambini non erano presenti, ma sono state fatte delle riprese e proiettate successivamente ai ragazzi. I bambini hanno potuto osservare i cambiamenti del corpo (dimensioni, colore, pelle tirata, bagnata..) fino al momento di “salita al bosco”. Una volta uscita la farfalla hanno constatato che l’addome è simile per struttura a quello del baco, solo un bel po’ più corto; le ali (4) piccole, non adatte per volare..l’assenza di una bocca, la peluria sul corpo, le antenne, la somiglianza con le falene (è una falena!) Ciò che ha comunque caratterizzato l’esperienza dei bachi da seta è stata senz’altro l’attesa. Le uova sono arrivate il primo aprile su due pezzettini di cartone. Ai ragazzi è stato detto soltanto che erano uova di bachi da seta ed essi stentavano a crederlo vedendole così piccole! Le guardavano trepidanti, aspettandosi di assistere alla schiusa da un momento all’altro…. ma occorreva pazienza. E’ stato suggerito ai bambini di tenere un diario di questa esperienza: fare dei disegni, il più possibile realistici, apporre la data e scrivere liberamente osservazioni e impressioni e l’idea ha funzionato. Non tutti gli alunni sapevano che il piccolo baco sarebbe cresciuto per mute successive, che avrebbe fatto il bozzolo, sarebbe diventato crisalide e infine farfalla. Lo hanno scoperto… semplicemente osservando. Il nostro intervento è stato successivo, giusto nella parte finale della trasformazione che è avvenuta, fra l’altro, l’ultimo giorno di scuola. Le parole migliori per raccontare questa esperienza sono proprio quelle dei bambini: “..oggi 16 maggio 2008,un baco stava facendo la seta per fare il bozzolo,però noi l’abbiamo disturbato, allora ha smesso di farlo, ma ora non mangia più e sta cercando un posto per ricominciare. Il suo colore è cambiato, ed è una cosa che aspettavamo da tanto tempo, è anche più luminoso…”, “…il baco ha fatto il bozzolo grazie alla ‘calma’ che c’era a casa della maestra Arianna..”, ”…prima di fare il bozzolo è diventato un po’ giallo..” , “..uno sta ancora cercando il posto per farlo..” , ”..tutti e tre i bachi hanno fatto il bozzolo..è uno spettacolo meraviglioso!”, “..evviva! E’venuta fuori la farfalla..” “…la farfalla ha lasciato una scia di un liquido che secondo me si trovava dentro il bozzolo…” , “..Osservazioni sulla faralla: ha 4 ali, 6 zampe, 3 da una parte e 3 da un’altra, ha l’addome uguale al baco, ma più corto , NON MANGIA PER NIENTE..” Il 23 Maggio 2008 Lorenzo Braccini ha portato in classe un formicaio con delle formiche grossissime. Questo formicaio era rinchiuso in un contenitore trasparente con del GEL azzurro, proveniente dal Canada. Tutti sappiamo che le formiche vivono nella terra, invece abbiamo potuto vedere che possono vivere anche in questo particolare GEL. Le formiche, per fare il formicaio, scavano. Quando scavano nel gel non lo mangiano. Ma lo tengono come scorta. Le formiche sono dotate di robuste mandibole che permettono loro di trasportare il cibo, le uova o le larve e infine per difendersi da prede e nemici. Il mondo delle formiche è diviso in gruppi ovvero ognuno è specializzato in un compito; la regina è il capo del formicaio insieme al maschio ed entrambi hanno le ali e la regina è l’unica che può deporre le uova (è fertile); poi ci sono le formiche operaie (sterili) che provvedono alla manutenzione del formicaio e infine ci sono i “soldati” che sono formiche molto robuste che difendono il formicaio . Le formiche non possono vivere da sole perché ognuno ha bisogno del lavoro dell’altra. Quarta fase: documentazione e verifica Le osservazioni sistematiche sul ciclo vitale del baco da seta, hanno condotto ogni bambino alla produzione di un piccolo libro intitolato “vita del baco da seta in classe nostra”dove sono stati raccolti i disegni con le didascalie personalizzate. Sono inoltre stati realizzati con i bambini degli schemi riepilogativi, sui loro quaderni di scienze e su dei cartelloni (corredati da meravigliosi disegni e origami) per: o imparare a compiere corrette classificazioni degli animali osservati, distinguendoli e confrontandoli con altri, o capire perché gli insetti sono ARTROPODI; o capire perché gli insetti si distinguono da altri ARTROPODI.. o capire cosa non ha un NON ARTROPODE, o capire che la METAMORFOSI è di tutti gli insetti, anche se può avvenire in modi diversi(confronto fra il baco e l’insetto stecco). Oltre a verifiche in itinere, basate sull’osservazione diretta dei bambini durante il lavoro, sugli elaborati presenti nei loro quaderni di scienze, sui cartelloni prodotti, una ulteriore verifica sul lavoro svolto è stata fatta attraverso una CACCIA AL TESORO nella scuola e nel giardino della scuola. I bambini delle due classi divisi in dieci gruppi sono stati impegnati nella ricerca di oggetti, animali e foglie con caratteristiche particolari, nelle risposte a domande relative alla struttura corporea degli insetti e delle caratteristiche degli insetto stecco e dei bachi da seta, nella ricostruzione di una coccinella data loro disegnata. I bambini hanno partecipato divertendosi, collaborando fra loro, dando il meglio di se stessi dimostrando di aver acquisito una buona padronanza di concetti e conoscenze. Preparazione dei costumi per una rappresentazione teatrale di una poesia con tema ambientale, con la partecipazione, naturalmente di insetti Tutte le attività sopra descritte sono state presentate ai genitori degli alunni in una mostra attraverso disegni, fotografie, cronache e descrizioni; naturalmente sono stati esposti anche i terrari con gli amici insetti. Com’è facile da immaginare, insetti stecco e bombix mori sono stati al centro dell’interesse dei visitatori, molti dei quali hanno affermato di vedere per la prima volta queste specie di animali. In conclusione il percorso sugli ARTROPODI è stato un vero successo: è stato molto formativo per gli alunni, ha acceso l’entusiasmo di grandi (anche genitori) e piccini per la ricerca e agli insegnanti ha dato la soddisfazione che si prova quando si raggiungono gli obiettivi dopo un duro lavoro. In particolare è da sottolineare Il coinvolgimento dei genitori che hanno collaborato con : - invio di vetrini e non con insetti essiccati .- invio di insetti finti con dimensioni ingrandite - acquisto di lenti di ingrandimento e contenitori per insetti - acquisto di volumetti sugli artropodi, sugli insetti ecc.. - acquisto di gel proveniente dal Canada, entro il quale è possibile vedere la vita delle formiche. - ci hanno proposto di allevare in classe i bachi da seta procurandoci le uova che hanno fatto pervenire dall’unità di Ricerca di Apicoltura e Bachicoltura di Padova . - Sono stati coinvolti inoltre nonni e/o esperti per cercare le foglie del gelso l’unico nutrimento dei bachi. Il coinvolgimento dei bambini - con i seguenti risultati: superamento di paure su ragni e insetti aumento delle capacità attentive e di osservazione critica della realtà aumento delle capacità analitiche apprendimento delle capacità di prendersi cura di un animale aumento del rispetto per la natura e per gli animali - scoperta di un micromondo per alcuni sino ad oggi inesistente aumento dell’interesse nei confronti dell’attività scientifica aumento delle capacità di cooperazione di gruppo stimolazione a chiedersi il perché delle “cose” e a far ipotesi su ciò che viene osservato stimolazione ad attività di ricerca su libri, su internet arricchimento di un lessico specifico trasmissione agli altri dell’interesse scientifico (famiglia e amici) Un percorso che viene consigliato ai colleghi, con il solito avvertimento: chi intraprende questa strada sa bene da dove partire e dove vuole arrivare, ma non può conoscere la strada che tracceranno i bambini, veri protagonisti dell’avventura!