documentazione giocare alle scienze..

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Attività condotta, nell’ambito della programmazione di Scienze, dalle classi terze A e B della
scuola elementare Fabio Filzi di Pisa c/o l’Istituto Comprensivo Tongiorgi.
Anno scolastico 2007-08
Insegnanti coinvolte : Arianna Aringhieri, Anna Salvadori
Fra le competenze previste nella nostra programmazione avevamo posto come prioritarie
quelle relative a:
•
•
•
sapere osservare, porre domande, fare previsioni e verificarle;
saper confrontare, classificare, misurare e interpretare fenomeni;
saper realizzare esperienze operative;
Consapevoli che per realizzarle sarebbe stato necessario accendere l’interesse di tutti i
nostri ragazzi e coinvolgerli emotivamente, abbiamo proposto agli altri docenti
del
Laboratorio Didattico Scientifico Franco Conti., di elaborare un percorso sugli insetti ed altri
artropodi.
Il progetto è stato discusso e strutturato insieme da noi insegnanti con il supporto di docenti
esperti, per consolidare le nostre competenze e dare una solida base teorica al lavoro che
intendevamo sperimentare nelle classi e assieme per renderlo il più vicino possibile alle
esigenze di programmazione e agli interessi degli alunni.
La programmazione annuale e d’istituto prevedeva già l’esperienza sul suolo e i percorsi
didattici promossi dal Centro di Ed. Ambientale c/o il Museo di Calci “La vita nel prato” e
dall’Ente Parco di S.Rossore “L’osservazione di ambienti naturali diversi, boschi e dune del
Parco di San Rossore”, i Progetti di Istituto : “Un orto in ogni scuola” e Comenius “I Parchi”
Il percorso è stato così strutturato:
1) problematizzazione: suscitare l’interesse, fornire le motivazioni, dare gli strumenti per
porre i primi quesiti e proseguire la ricerca;
2) raccolta e osservazioni di materiale: animali del prato;
3) analisi e organizzazione dei dati raccolti: dall'osservazione al rilevamento delle
principali caratteristiche e classificazione degli animali
4) progettazione, realizzazione e cura di vivai di insetti al fine di conoscere
caratteristiche e abitudini di alcune specie (insetti stecco e bachi da seta con relative
osservazioni sul loro ciclo vitale)
5) verifica: elaborazione e realizzazione di cartelloni (mostra di fine anno), di un piccolo
libro personale sul ciclo vitale del baco da seta, gioco finale di caccia al tesoro
Metodologia
Dal punto di vista metodologico le attività sono state condotte in contesto motivante
attraverso il contatto diretto con gli animali e l’ambiente in cui vivono (giardino della scuola,
terra dell’orto delle classi) e attraverso esperienze operative significative per condurre i
bambini alla comprensione dei concetti da apprendere (struttura corporea, somiglianze e
differenze tra gli artropodi, metamorfosi e ciclo vitale degli insetti ). I bambini sono anche
stati invitati a portare animali in classe e ad osservarli prima liberamente, poi secondo schemi
di osservazione predisposti, nei quali venivano poste delle domande stimolo.
I ragazzi hanno operato in piccoli gruppi, anche interclasse, o in coppia, in modo da stimolare
confronto di idee, previsioni su come e quando, cosa succede se… ecc.; in queste situazioni noi
insegnanti abbiamo svolto il ruolo di coordinatori, sollecitando il loro interesse e il loro lavoro
autonomo.
A questa prima fase è seguita una fase di confronto collettiva a partire dalla verbalizzare
delle osservazioni e delle idee dei ragazzi.
Quindi i ragazzi si sono impegnati a rappresentare in modo adeguato con disegni le situazioni
esaminate accompagnate anche da commenti scritti.
Parte delle attività e contenuti sono stati proposti da una stessa insegnante ad entrambe le
classi, in un mutuo scambio di collaborazione e di competenze.
Obiettivo generale: passaggio da una conoscenza intuitiva, risultato principale di processi
percettivi, ad una conoscenza più sistematica, volta alla costruzione di concetti, al loro
sviluppo e collegamento
Obiettivi specifici:
-
capacità di osservare: cogliere e organizzare informazioni ricavate dall’ambiente;
-
superamento delle resistenze all’utilizzo di materiali e/o alla manipolazione di oggetti e
animali, alla partecipazione ad esperienze;
-
capacità di manipolare:ricercare ed individuare materiali e strumenti necessari per
realizzare esperienze;
comprendere le modalità attraverso le quali è possibile entrare in contatto con oggetti,
sostanze, esseri viventi, senza che questo presenti un pericolo per noi o per le ‘cose’
osservate;
-
-
capacità di mettere in relazione, di ordinare e fare corrispondenze: individuare
relazioni e cambiamenti nel tempo,
-
potenziamento e sviluppo del patrimonio lessicale allargandolo alla padronanza di aree
specifiche di vocabolario;
-
capacità di spiegare gli eventi e di descriverli in sequenza;
-
capacità di riconoscere somiglianze e differenze nella struttura corporea di
invertebrati in particolare degli artropodi
-
comprensione della metamorfosi e del ciclo vitale degli insetti
Documentazione dell’esperienza : riportiamo di seguito le attività che sono state effettuate,
in ordine cronologico
Prima fase : motivazione al lavoro, prime domande, ricerca di risposte, raccolta di campioni,
osservazioni e primi tentativi di classificazione
Come stimolo iniziale abbiamo proiettato il film Microcosmo; i bambini sono rimasti
affascinati dalla scoperta di questo mondo per loro sconosciuto, tanto che lo abbiamo
riproposto più di una volta (gli stessi genitori hanno riferito dell’interesse che questo
filmato ha suscitato nei bambini).
L’interesse acceso negli alunni ha prodotto una serie di domande a molte delle quali bisognava
assolutamente trovare una risposta. Così siamo andati “sul campo”, nel giardino della scuola, e
abbiamo iniziato la prima raccolta di “animaletti” (animali trovati sottoterra come il lombrico
o sotto i sassi come il porcellino di terra, animali trovati nell’erba, sui fiori, sui muri, come
cimicette rosse, piccoli scarabei, formiche, coccinelle, grilli, cavallette, ragni, lumache,
chiocciole, forficole…).
È sorta subito la necessità di accudirli nel miglior modo possibile. Quindi sono stati reperiti
vassoi, bicchieri, scatole di cartone, vasetti di vetro, tappi bucati, retine e veli di ogni tipo. In
ciascun contenitore i bambini hanno cercato di ricreare tutti i confort possibili per i piccoli
ospiti aggiungendo, terreno, erba, foglie, sassi e piccoli abbeveratoi improvvisati. L’entusiasmo
era alle stelle. Tanti ragazzi hanno proseguito la raccolta e la ricerca a casa sotto gli occhi un
po’ increduli dei genitori. Le aule si sono talmente popolate che si è dovuto mettere un freno
per evitare una vera e propria invasione di animali. Sono state fatte le prime osservazioni a
piccoli gruppi, quindi gli animali osservati sono stati disegnati ( anche al computer)
Alcuni disegni eseguiti al computer dagli alunni
Prima l’osservazione è stata libera, poi guidata dall’insegnante attraverso una serie di
domande
• come è fatto il suo corpo?
• È ricoperto da peli, corazza o altro?
• come è fatta la testa
• ci sono le antenne? e se ci sono come sono?
• Ha gli occhi? e se ci sono come sono?
• come è fatta la bocca?
• Ci sono le ali?
• Ha le zampe (quante e come sono)?
• Come si muove?
• Cosa mangia?
• Dove vive?
• Che ruolo avrà nella catena alimentare?
• Da chi viene mangiato?
Dal confronto dei diversi animali osservati e dalla lettura delle schede compilate dai bambini
si è arrivato ad un primo tentativo di “classificazione”
Gli animali sono stati quindi rilasciati nell’ambiente in cui erano stati trovati.
In alcuni bambini è nata una tale passione per gli animali trovati e osservati che in un periodo
successivo, quando sono stati chiamati a lavorare il terreno per realizzare un piccolo orto, si
sono quasi rifiutati di farlo e comunque operando in modo da salvaguardare i loro “piccoli
amici”.
Seconda fase: gli animali del prato
Dopo le prime osservazioni sistematiche le classi si sono recate al Museo di Storia Naturale di
Calci per svolgere il percorso “La vita nel prato”.
Gli operatori si sono soffermati soprattutto sugli insetti, spiegando: la struttura del loro
corpo (capo, torace, addome e sei zampe, le ali e le loro variazioni, la funzione dei vari
apparati, le armi di difesa, il loro ruolo nell’eco-sistema). Hanno guidato i ragazzi
nell’osservazione di molti esemplari (veri e riprodotti) e li hanno aiutati a collocarli all’interno
della classificazione degli invertebrati.
A scuola, muniti di lenti di ingrandimento, sono ripartiti dall’osservazione dei loro piccoli
ospiti, questa volta vivi e vegeti. Lavorando in piccoli gruppi gli alunni si sono ulteriormente
appassionati e hanno cercato di ipotizzare anche ciò che non riuscivano a vedere;
spontaneamente hanno iniziato a realizzare disegni molto particolareggiati sui vari artropodi.
I bambini hanno poi utilizzato libri specifici e lenti di ingrandimento personali, fatti
acquistare ai genitori. Ogni mattina la prima frase che veniva rivolta agli insegnanti era: “Oggi
facciamo scienze vero?”
Come deludere i piccoli studiosi?
Terza fase: l’allevamento
Oltre a vari terrari già improvvisati è stata offerta la possibilità di allestirne uno per la cura
degli insetti stecco (provenienti dal Dipartimento di Zoologia dell’Università di Pisa) e uno
per l’allevamento dei bachi da seta reperiti grazie all’interessamento di un genitore . Così è
iniziata una nuova avventura.
Allevamento in classe degli insetti stecco
Gli esperti del Laboratorio Franco Conti hanno fornito le informazioni necessarie relative alla
cura e all’alimentazione. Altri contenuti sono stati scaricati da Internet (Wikipedia). E’ stato
quindi predisposto un ambiente fresco e luminoso nell’aula della III A e collocato lì le due
teche.
L’insetto stecco ha suscitato grande interesse non solo nei bambini delle classi coinvolte, ma
anche in numerosi altri bambini della scuola, con le rispettive insegnanti. Tutti hanno provato,
una volta scoperta la non pericolosità di questi animali, a tenerli in mano, nei momenti di pulizia
della teca e della somministrazione del cibo.
I tre insetti stecco sono stati per i ragazzi dei veri e propri cuccioli: vezzeggiati e curati.
Per loro ogni giorno c’erano degli appetitosi rovi appena colti e acqua fresca nella bottiglietta,
gli insetti potevano sgranchire le lunghe zampe sulle braccia dei loro allevatori. Quando uno
dei tre ha fatto la prima muta, si sono spaventati perché hanno scambiato l’esoscheletro
abbandonato per un cadavere.
Le successive quattro mute non hanno suscitato molta meraviglia se non quando una zampa
mancante di un insetto, dopo la muta, si è rigenerata.
Vivendo a contatto con gli insetti stecco i ragazzi hanno imparato su di loro molte cose. Hanno
compiuto molte osservazioni, ogni volta sempre più analitiche, come dimostrano i disegni che
hanno prodotto nel tempo, con particolari sempre più evidenti (disegni particolareggiati
dell’addome, del torace su cui si trovano posizionate le zampe, della bocca..). Hanno scoperto
che la loro tecnica di mimetismo è molto raffinata, che le loro abitudini di vita sono monotone
(almeno in cattività), che mangiano e bevono con una bocca piena di “protuberanze”, che il loro
corpo è diviso in parti diverse e che le loro zampe sono articolate.
Gli alunni hanno poi osservato, grazie a foto ingrandite, i loro grandi occhi composti.
Sono riusciti a capire che gli insetti, come altri artropodi, crescono “a scatti”, infatti hanno
ritrovato molte “mute”, alcune, ancora attaccate al ramo e perfette tanto da sembrare
insetti morti.
Hanno scoperto inoltre che gli arti perduti, si possono rigenerare.
Da alcune osservazioni dei bambini :
“ Il loro comportamento quando li puliamo: di solito andiamo in giardino con la teca, cambiamo
l’acqua al vasetto e ci mettiamo i rovi freschi….gli insetti sembrano impazziti, cominciano ad
agitarsi, camminano velocemente sulle nostre mani, sulle nostre braccia…ed è difficile quasi
tenerli…”
“..un giorno quando li pulivamo, ne abbiamo visto uno morto…..ma invece NO! Era la prima
MUTA. Incredibile:identica al corpo dell’insetto!”
“..dopo vari spostamenti uno ha perso una zampa..”
“..durante le vacanze di Pasqua e durante le Elezioni sono stati portati a casa di Braccini e
della maestra Anna…al loro ritorno a scuola, abbiamo visto un’altra MUTA. Stanno
crescendo!”
“….in classe li osserviamo bene e scopriamo che la loro bocca ha delle specie di pinze, per
afferrare e strappare le foglie…”
“…il loro corpo è diviso in tre parti…le zampe sono attaccate al torace e l’addome è formato
da tante “righe”…”
“..abbiamo scoperto, per fortuna che le zampe ricrescono..”
“..quando hanno paura restano fermi e uniscono le zampe davanti per assomigliare ancora di più
ad un ramo..”
“…il maschio è più piccolo della femmina..”
“..una volta si è ferito con una spina dei rovi..è uscito del sangue verde..c’è venuta come una
specie di crosticina e dopo pochi giorni è guarito…”
INSETTO STECCO (dal cartellone)
COLORE: è marrone (da adulto),marrone-verdastro, quello piccolo, soprattutto sulle zampe.
CORPO : piccolo, secco, ma cresce velocemente; è allungato e duro ed è diviso in 3 parti
– testa
-
torace
addome
TESTA: ha due occhi, 2 antenne corte e filiformi e 2 “cornetti”; è snodata, quando la muove
sembra che si stacchi.
ZAMPE: sono 6, quindi è un INSETTO, lunghe e sottili e con tanti peletti (negli adulti)
BOCCA : ce l’ha rivolta verso il basso ed è come quella della cavalletta e con la lente si può
vedere bene che ha 2 specie di tenaglie.
ALI : questo che abbiamo noi è senza ali, ma esistono anche con le ali
SEDERE : a pinza
COSA MANGIA: (è erbivoro) si nutre di foglie di rovo (..l’abbiamo visto bere delle goccioline
d’acqua che la maestra aveva messo sulle foglie!..)
COME SI MUOVE: non salta,non vola, ma cammina lentamente, quando non è disturbato. Piega
l’addome all’insù. Si mimetizza tra i rami dei rovi o su un pezzo di corteccia che abbiamo
messo. Si mimetizza talmente bene che a volte non lo troviamo!
PERICOLOSO? L’insetto stecco non è assolutamente pericoloso..
Allevamento in classe dei bachi da seta
E’ stata un’esperienza altrettanto interessante, anche se più difficile da condurre a buon fine
rispetto alla precedente; infatti di circa 400 uova che si sono schiuse, soltanto 3 bachi hanno
compiuto il loro intero ciclo vitale che si è concluso, per fortuna 1 giorno prima che chiudesse
la scuola (è uscita dal bozzolo una farfalla).
Non è stato infatti facile procurare quotidianamente gelso fresco, e sono stati fatti molti
spostamenti d’ambiente a causa delle frequenti chiusure della scuola. Le insegnanti hanno
invitato ad andare in classe, persone più esperte di loro, che avevano già compiuto questa
esperienza (fra cui un maestro in pensione), le quali hanno fornito ai bambini dei consigli su
come allevare correttamente i bachi.
I bambini sono stati molto attenti a fare in modo che tutto procedesse per il meglio, seguendo
le indicazioni fornite e hanno compiuto osservazioni quotidiane corredate da tantissimi disegni
con didascalie personalizzate. Hanno fatto spesso delle ipotesi sulla funzione ad es. della
“spina” presente sul dorso, in fondo al corpo.
“…secondo me serve per difendersi dai nemici…”, “..il pungiglione, secondo me, lo usano per
lasciare la seta…”
“…secondo me serve per bucare il bozzolo,quando deve uscire…”,
“…io penso che serva per spaventare gli altri..così come quella specie di maschera scura
vicino al muso che ha uno dei tre…”,
“…sì, forse hai ragione, anche tutti quei finti occhi che hanno lungo tutto il corpo..serviranno
per spaventare i nemici del baco..”,
“..ma chi sono i nemici del baco?..”
“..e tutte quelle zampe…ma quali sono quelle vere..?” , “..sono 6, davanti, guarda come si muove
e come le usa..quando mangia!”, “..con le altre 8 finte zampe, si tiene aggrappato ai rametti..”,
“..ma anche con il sedere si aggrappa..”, “..guarda c’è la muta anche del baco da seta..”
I ragazzi si sono resi conto, solo osservando le trasformazioni subite dal baco, che tante loro
ipotesi erano infondate: la “spina”, ad esempio , una volta diventato farfalla, è scomparsa..
Hanno potuto osservare direttamente la metamorfosi che compie questo insetto, il baco che
cresce e diventa sempre più grande e di colore diverso, la crisalide chiusa nel bozzolo e infine
l’insetto adulto (farfalla). i bambini hanno osservato per primi la preparazione del bozzolo di
un baco, dopo pochi attimi..tutta la scuola lo sapeva! Purtroppo poi i bozzoli sono stati
completati in momenti in cui i bambini non erano presenti, ma sono state fatte delle riprese e
proiettate successivamente ai ragazzi.
I bambini hanno potuto osservare i cambiamenti del corpo (dimensioni, colore, pelle tirata,
bagnata..) fino al momento di “salita al bosco”. Una volta uscita la farfalla hanno constatato
che l’addome è simile per struttura a quello del baco, solo un bel po’ più corto; le ali (4)
piccole, non adatte per volare..l’assenza di una bocca, la peluria sul corpo, le antenne, la
somiglianza con le falene (è una falena!)
Ciò che ha comunque caratterizzato l’esperienza dei bachi da seta è stata senz’altro l’attesa.
Le uova sono arrivate il primo aprile su due pezzettini di cartone. Ai ragazzi è stato detto
soltanto che erano uova di bachi da seta ed essi stentavano a crederlo vedendole così piccole!
Le guardavano trepidanti, aspettandosi di assistere alla schiusa da un momento all’altro…. ma
occorreva pazienza.
E’ stato suggerito ai bambini di tenere un diario di questa esperienza: fare dei disegni, il più
possibile realistici, apporre la data e scrivere liberamente osservazioni e impressioni e l’idea
ha funzionato. Non tutti gli alunni sapevano che il piccolo baco sarebbe cresciuto per mute
successive, che avrebbe fatto il bozzolo, sarebbe diventato crisalide e infine farfalla. Lo
hanno scoperto… semplicemente osservando.
Il nostro intervento è stato successivo, giusto nella parte finale della trasformazione che è
avvenuta, fra l’altro, l’ultimo giorno di scuola.
Le parole migliori per raccontare questa esperienza sono proprio quelle dei bambini:
“..oggi 16 maggio 2008,un baco stava facendo la seta per fare il bozzolo,però noi l’abbiamo
disturbato, allora ha smesso di farlo, ma ora non mangia più e sta cercando un posto per
ricominciare. Il suo colore è cambiato, ed è una cosa che aspettavamo da tanto tempo, è anche
più luminoso…”,
“…il baco ha fatto il bozzolo grazie alla ‘calma’ che c’era a casa della maestra Arianna..”,
”…prima di fare il bozzolo è diventato un po’ giallo..” ,
“..uno sta ancora cercando il posto per farlo..” ,
”..tutti e tre i bachi hanno fatto il bozzolo..è uno spettacolo meraviglioso!”,
“..evviva! E’venuta fuori la farfalla..”
“…la farfalla ha lasciato una scia di un liquido che secondo me si trovava dentro il bozzolo…” ,
“..Osservazioni sulla faralla: ha 4 ali, 6 zampe, 3 da una parte e 3 da un’altra, ha l’addome
uguale al baco, ma più corto , NON MANGIA PER NIENTE..”
Il 23 Maggio 2008 Lorenzo Braccini ha portato in classe un formicaio con delle formiche
grossissime. Questo formicaio era rinchiuso in un contenitore trasparente con del GEL
azzurro, proveniente dal Canada.
Tutti sappiamo che le formiche vivono nella terra, invece abbiamo potuto vedere che possono
vivere anche in questo particolare GEL.
Le formiche, per fare il formicaio, scavano.
Quando scavano nel gel non lo mangiano. Ma lo tengono come scorta.
Le formiche sono dotate di robuste mandibole che permettono loro di trasportare il cibo, le
uova o le larve e infine per difendersi da prede e nemici.
Il mondo delle formiche è diviso in gruppi ovvero ognuno è specializzato in un compito; la
regina è il capo del formicaio insieme al maschio ed entrambi hanno le ali e la regina è l’unica
che può deporre le uova (è fertile); poi ci sono le formiche operaie (sterili) che provvedono
alla manutenzione del formicaio e infine ci sono i “soldati” che sono formiche molto robuste
che difendono il formicaio .
Le formiche non possono vivere da sole perché ognuno ha bisogno del lavoro dell’altra.
Quarta fase: documentazione e verifica
Le osservazioni sistematiche sul ciclo vitale del baco da seta, hanno condotto ogni bambino
alla produzione di un piccolo libro intitolato “vita del baco da seta in classe nostra”dove sono
stati raccolti i disegni con le didascalie personalizzate.
Sono inoltre stati realizzati con i bambini degli schemi riepilogativi, sui loro quaderni di
scienze e su dei cartelloni (corredati da meravigliosi disegni e origami) per:
o imparare a compiere corrette classificazioni degli animali osservati,
distinguendoli e confrontandoli con altri,
o capire perché gli insetti sono ARTROPODI;
o capire perché gli insetti si distinguono da altri ARTROPODI..
o capire cosa non ha un NON ARTROPODE,
o capire che la METAMORFOSI è di tutti gli insetti, anche se può avvenire in
modi diversi(confronto fra il baco e l’insetto stecco).
Oltre a verifiche in itinere, basate sull’osservazione diretta dei bambini durante il lavoro,
sugli elaborati presenti nei loro quaderni di scienze, sui cartelloni prodotti, una ulteriore
verifica sul lavoro svolto è stata fatta attraverso una CACCIA AL TESORO nella scuola e nel
giardino della scuola. I bambini delle due classi divisi in dieci gruppi sono stati impegnati nella
ricerca di oggetti, animali e foglie con caratteristiche particolari, nelle risposte a domande
relative alla struttura corporea degli insetti e delle caratteristiche degli insetto stecco e dei
bachi da seta, nella ricostruzione di una coccinella data loro disegnata. I bambini hanno
partecipato divertendosi, collaborando fra loro, dando il meglio di se stessi dimostrando di
aver acquisito una buona padronanza di concetti e conoscenze.
Preparazione dei costumi per una rappresentazione teatrale di una poesia con tema
ambientale, con la partecipazione, naturalmente di insetti
Tutte le attività sopra descritte sono state presentate ai genitori degli alunni in una mostra
attraverso disegni, fotografie, cronache e descrizioni; naturalmente sono stati esposti anche
i terrari con gli amici insetti. Com’è facile da immaginare, insetti stecco e bombix mori sono
stati al centro dell’interesse dei visitatori, molti dei quali hanno affermato di vedere per la
prima volta queste specie di animali.
In conclusione il percorso sugli ARTROPODI è stato un vero successo: è stato molto
formativo per gli alunni, ha acceso l’entusiasmo di grandi (anche genitori) e piccini per la
ricerca e agli insegnanti ha dato la soddisfazione che si prova quando si raggiungono gli
obiettivi dopo un duro lavoro.
In particolare è da sottolineare
Il coinvolgimento dei genitori che hanno collaborato con :
- invio di vetrini e non con insetti essiccati
.- invio di insetti finti con dimensioni ingrandite
- acquisto di lenti di ingrandimento e contenitori per insetti
- acquisto di volumetti sugli artropodi, sugli insetti ecc..
- acquisto di gel proveniente dal Canada, entro il quale è
possibile vedere la vita delle formiche.
- ci hanno proposto di allevare in classe i bachi da seta
procurandoci le uova che hanno fatto pervenire dall’unità di
Ricerca di Apicoltura e Bachicoltura di Padova .
- Sono stati coinvolti inoltre nonni e/o esperti per cercare le
foglie del gelso l’unico nutrimento dei bachi.
Il coinvolgimento dei bambini
-
con i seguenti risultati:
superamento di paure su ragni e insetti
aumento delle capacità attentive e di osservazione critica
della realtà
aumento delle capacità analitiche
apprendimento delle capacità di prendersi cura di un animale
aumento del rispetto per la natura e per gli animali
-
scoperta di un micromondo per alcuni sino ad oggi
inesistente
aumento dell’interesse nei confronti dell’attività scientifica
aumento delle capacità di cooperazione di gruppo
stimolazione a chiedersi il perché delle “cose” e a far ipotesi
su ciò che viene osservato
stimolazione ad attività di ricerca su libri, su internet
arricchimento di un lessico specifico
trasmissione agli altri dell’interesse scientifico (famiglia e
amici)
Un percorso che viene consigliato ai colleghi, con il solito avvertimento: chi intraprende
questa strada sa bene da dove partire e dove vuole arrivare, ma non può conoscere la strada
che tracceranno i bambini, veri protagonisti dell’avventura!
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