Large Animals Review, Anno 4, n. 1, Marzo 1998 9 SUL SIGNIFICATO DIAGNOSTICO DELLE ALTERAZIONI SPONGIFORMI ENCEFALICHE NEI BOVINI F. GUARDA, M.T. CAPUCCHIO, M.C. ISAIA Centro di Patologia Comparata Bruno Maria Zaini del Dipartimento di Patologia Animale, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Torino, Via Nizza 52, Torino Riassunto Gli Autori, esaminando encefali di bovini per lo più clinicamente sani e regolarmente macellati, discutono sul significato diagnostico delle alterazioni spongiformi encefaliche. In base ai riferimenti bibliografici e alle loro esperienze personali essi giungono alla conclusione che il riscontro di vacuoli nei neuroni o nel neuropilo non è elemento sufficiente per porre diagnosi di BSE o di malattia Scrapie-like, ma è necessaria la presenza di più lesioni istologiche associate ai sintomi clinici neurologici nell'animale. Summary The Authors describe the neuronal vacuolisation observed in the brains of slaughtered cattle. According to litterature and their personal experience spongiosis of the grey matter is not diagnostic for BSE or Scrapie-like diseases, but it is necessary to observe both the neurological signs and the pathognomonic lesions in the brain. Le malattie neurodegenerative costituiscono un complesso capitolo della neuropatologia in continua espansione. Possono essere classificate in 5 gruppi principali (Guarda e Valenza 1991): 1- metaboliche e circolatorie 2- tossiche 3- nutrizionali 4- ereditarie, familiari e idiopatiche 5- trasmissibili Tutte queste forme differiscono fra loro per tipo e topografia delle lesioni, ma sono caratterizzate da alcuni elementi comuni quali degenerazione selettiva simmetrica e progressiva del sistema neuronale e/o della sostanza bianca. Le encefalopatie trasmissibili attualmente costituiscono il sottogruppo che riveste il maggiore interesse nella patologia comparata. La Scrapie, nota in Europa sin dal 1732 (Mc Gowan 1922), ne è il prototipo. Queste patologie neurodegenerative hanno risvegliato l'interesse dei ricercatori soprattutto negli ultimi 50 anni, in quanto malattie Scrapie-like sono state descritte in numerose specie animali e nell'uomo. Infatti la recente evidenziazione della encefalopatia spongiforme bovina (BSE), la segnalazione di forme clinicamente e patologicamente sovrapponibili in bovidi selvatici e felidi e ancora più recentemente l'identificazione di una forma di CJD atipica, i cui caratteri lasce- rebbero supporre una possibile correlazione con la BSE, hanno contribuito a incrementare notevolmente le ricerche sulle malattie da prioni. L'encefalopatia spongiforme bovina (BSE) è una malattia infettiva non contagiosa, con un'incubazione variabile da tre a cinque anni. La sintomatologia neurologica consiste generalmente in alterazioni comportamentali (apprensione, nervosismo, aggressività), anormalità della postura e del movimento, atassia, perdita di peso, diminuzione della produzione lattea. Il decorso clinico può variare da poche settimane a più di un anno conducendo inesorabilmente l'animale alla morte. La diagnosi si basa sull'osservazione di preparati istologici del tronco encefalico caudale, in cui vengono considerati i seguenti elementi: vacuolizzazione generalmente bilaterale dei neuroni e del neuropilo; astrocitosi e/o astrogliosi; degenerazione neuronale e talora necrosi dei neuroni; depositi di sostanza amiloide in forma diffusa o a placche, reperto incostante, (Kimberlin 1992). Nei casi clinicamente manifesti la presenza delle alterazioni spongiformi nel nucleo dorsale del vago, nel nucleo del tratto spinale del trigemino, nei nuclei vestibolari, nel tratto solitario e nella formazione reticolare è sufficiente per diagnosticare la BSE. Bisogna tener presente che le vacuolizzazioni dei pericari neuronali di determinati nuclei encefalici (nucleo rosso, nucleo oculomotore, nucleo abenulare del talamo, sostanza reticolare) sono spesso rilevabili in bovini clinicamente sani. In particolare più del 50% 10 Sul significato diagnostico delle alterazioni spongiformi encefaliche nei bovini dei soggetti normali presenta vacuoli a livello del nucleo rosso di cui non si conosce il significato (Fankhauser et al., 1971, Kimberlin, 1992; Guarda e Fatzer, 1995). Altri autori inoltre (Wells e Wells, 1989) hanno sperimentalmente riprodotto nel bovino la vacuolizzazione del neuropilo modificando le procedure nel corso dell'inclusione in paraffina, dimostrando in tal modo come un artefatto tecnico possa esser confuso con una lesione patologica. La conferma diagnostica richiede pertanto l'ausilio di particolari tecniche di laboratorio che consentono l'identificazione della PrP patologica (PrPsc) o dei suoi aggregati fibrillari (SAF Scrapie Associated Fibrils). L'evidenziazione della PrPsc viene eseguita sia con l'immunoistochimica, sia con il western blot mediante anticorpi policlonali o monoclonali. Quest'ultimo esame deve esser eseguito utilizzando materiale fresco o congelato. L'identificazione delle SAF al microscopio elettronico a trasmissione (MET) richiede la loro estrazione e purificazione partendo da una sospensione di tessuto nervoso. È noto che la sintomatologia clinica è in relazione con le alterazioni spongiformi, però non si conosce con esattezza il momento in cui compaiono le prime vacuolizzazioni; bovini clinicamente sani potrebbero pertanto essere dei soggetti con la BSE in incubazione. Essendo impossibile diagnosticare questa malattia sull'animale in vita, in assenza di sintomi clinici, è possibile che tali animali vengano regolarmente macellati, entrino nel circuito alimentare umano e rappresentino un possibile rischio per la salute pubblica. Nel Regno Unito, infatti, Anderson e coll. (1996) hanno dimostrato che dal 1974 al 1995 almeno 903.000 bovini sono stati infettati dalla BSE e circa 729.000 sono entrati nella catena alimentare umana. Al fine di portare un contributo alla migliore conoscenza di queste problematiche, cioè sulla presenza e sul significato diagnostico delle alterazioni spongiformi del SNC di bovini clinicamente sani e regolarmente macellati, desideriamo rendere noti i risultati raccolti in una nostra recente ricerca. ra, erano le madri di vitelloni di origine italiana le cui carni erano lavorate industrialmente per ricavarne prodotti finiti per l'alimentazione umana. Immediatamente dopo l'abbattimento venivano prelevati gli encefali o per lo meno il tronco encefalico caudale e fissati in formalina al 10% in idonei contenitori di plastica e spediti al nostro laboratorio. Le indagini istopatologiche erano eseguite secondo lo schema consigliato dal laboratorio di Weybridge per la ricerca delle lesioni da BSE; veniva cioè effettuata la colorazione classica Ematossilina-eosina cui seguiva l'osservazione del preparato al microscopio ottico. Il riscontro di lesioni istologiche analoghe a quelle tipiche della BSE rendeva necessaria l'esecuzione della prova immunoistochimica mediante uso di un anticorpo policlonale. RISULTATI I risultati ottenuti sono schematizzati nella seguente tabella, in cui gli encefali suddivisi per anno sono stati classificati in base all'età ed alle lesioni spongiformi riscontrate. 1995 LESIONI ISTOLOGICHE ETÀ meno di 1 anno vacuoli neuronali ponte bulbo Durante gli ultimi tre anni sono stati esaminati rispettivamente 42 encefali bovini nel 1995, 543 nel 1996 e 20 nel 1997 (29-7-1997). Gli encefali esaminati possono venire così suddivisi: ETÀ 2 spongiosi neuropilo vacuoli neuroni nucleo rosso 3 1996 LESIONI ISTOLOGICHE ETÀ 18-22 mesi più di 22 mesi vacuoli neuronali ponte bulbo mesencefalo 35 16 1 5 1 spongiosi neuropilo 6 gliosi 2 vacuoli neuroni nucleo rosso 1 238 ANNI meno di 1 anno 18-22 mesi più di 22 mesi 1995 8 3 31 1997 1996 36 422 85 LESIONI ISTOLOGICHE 1997 3 14 3 ETÀ meno di 1 anno La maggior parte degli encefali esaminati nel 1996 rientrano nell'ambito di due convenzioni stipulate con industrie private e precisamente 387 SNC di vitelloni e 4 SNC di vacche, animali tutti regolarmente macellati in due stabilimenti di macellazione del Nord Italia. I vitelloni erano in parte importati dalla Francia in tenera età ed allevati in aziende italiane. Le bovine di circa 5-7 anni, macellate a fine carrie- più di 22 mesi 1 meno di 1 anno OSSERVAZIONI PERSONALI 18-22 mesi 18-22 mesi vacuoli neuronali bulbo ponte spongiosi neuropilo vacuoli neuroni nucleo rosso 3 12 più di 22 mesi Large Animals Review, Anno 4, n. 1, Marzo 1998 Complessivamente il profilo istolesivo si è rivelato uniforme in tutti i preparati. Non si è apprezzata in quasi nessun preparato l'associazione di più lesioni istologiche ovvero di vacuolizzazioni in neuroni con spongiosi del neuropilo e astrocitosi, elemento che permette pertanto di escludere la diagnosi di malattia BSE-like. La presenza di vacuoli neuronali è nettamente superiore rispetto a quella di vacuoli nel neuropilo ed è limitata ad un solo neurone o al massimo a due, localizzati comunque sempre in nuclei del ponte o, meno frequentemente, del midollo allungato. I vacuoli neuronali possono essere rotondeggianti o ovoidali; piccoli, medi (Figg. 1, 2, 3) o anche molto grandi tanto da occupare la maggior parte del citoplasma, che appare ridotto ad una esile linea di demarcazione cellulare (Figg. 4, 5). In alcuni casi si sono osservati vacuoli multipli in numero variabile (Figg. 6, 7, 8, 9) tanto da far assumere al neurone un aspetto "schiumoso" poiché il citoplasma è ridotto a sottili sepimenti (Figg. 10, 11, 12, 13). In alcuni bovini la spongiosi nel neuropilo è presente senza altre lesioni pur essendo molto limitata, simmetrica e localizzata in ponte e mesencefalo (Fig. 14). In un solo caso la vacuolizzazione in un pericario neuronale è associata alla presenza di vacuoli lungo l'assone di un secondo neurone (Figg. 18, 19). In un solo bovino è stato osservato un isolato focolaio di gliosi (Fig. 17) e in un altro, oltre alla vacuolizzazione in un neurone, si è potuta evidenziare un'area di infiltrazione flogistica perivascolare con proliferazione della glia, lesioni di verosimile eziologia virale (Figg. 15, 16). Per quanto riguarda le vacuolizzazioni neuronali del nucleo rosso (Figg. 20, 21) queste sono state riscontrate molto frequentemente nella nostra indagine, precisamente nel 54,89% dei soggetti di età compresa tra i 18 e i 22 mesi e nel 12,6% dei bovini di età adulta. Tali vacuolizzazioni sono per lo più simmetriche, colpiscono più neuroni e morfologicamente non differiscono per nulla da quelle osservate nel tronco encefalico caudale. La singolare differenza riscontrata in termini percentuali tra i vitelloni e i bovini adulti, merita di essere sottolineata, anche se al momento non abbiamo elementi per giustificarla. Analoga considerazione deve essere fatta per i vacuoli nei neuroni della formazione reticolare (circa 50%) ritenuti anch'essi un reperto non patologico, ma di significato ancora sconosciuto. CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI Come sopraccitato, nell'ambito della neuropatologia comparata sono note numerose forme di degenerazione spongiforme del sistema nervoso centrale sia congenite sia acquisite a differente eziologia, ereditarie, tossiche, metaboliche ed infettive. Il significato delle vacuolizzazioni dei neuroni e del neuropilo nelle encefalopatie spongiformi trasmissibili degli animali con particolare riferimento alla BSE è comunque quello che ci interessa più direttamente. Se nella Scrapie naturale la vacuolizzazione neuronale è la lesione principale, nella BSE è la spongiosi del neuropilo a rappresentare l'elemento di primaria importanza in un preparato istologico (Kimberlin, 1992). Wells e coll. (1989), esaminando 684 bovini con BSE clinicamente sospetta, confermarono 11 istopatologicamente la diagnosi in 563 casi. In 20 soggetti la diagnosi risultò inconclusiva. Si trattava infatti di bovini i cui encefali presentavano lesioni qualitativamente simili alla BSE, ma di estensione molto limitata. I rimanenti 101 animali, pur presentando sintomatologia nervosa, non hanno mostrato lesioni istologiche riferibili a BSE. Di notevole importanza diagnostica per la BSE sono state le ricerche di Simmons e coll. (1996) i quali, con indagini neuroistopatologiche eseguite sui casi sospetti di BSE confrontarono 2600 animali esaminati negli anni 1992-1994 con un gruppo simile del periodo 1987-1989. Da tali ricerche risultarono non confermati 334 casi cioè circa il 12%, mentre si potè appurare l'esistenza di un profilo istolesivo piuttosto fisso dall'inizio dell'epidemia, sostenuta verosimilmente da un unico ceppo di agente non convenzionale. È interessante notare come in 4 bovini, in cui gli stessi AA. avevano osservato lesioni BSE-simili nelle aree rostrali dell'obex, due ricercatori estranei al gruppo di lavoro di Simmons si trovarono pienamente in accordo nell'affermare la negatività dell'obex valutando le lesioni secondo i criteri diagnostici attuati dal laboratorio di Weybridge. Quindi, sempre Simmons e coll., ammettono che gli esami istopatologici non permettono di rilevare nessuna forma atipica di BSE e che quando la vacuolizzazione dei neuroni è ristretta a uno o due vacuoli è ragionevole supporre che si tratti di un reperto non specifico e normale. Analoghe considerazioni sono state fatte da Guarda e Fatzer (1995) che esaminando 359 bovini di età compresa tra i 2 e i 10 anni, regolarmente macellati, riscontrarono nell'11,5% dei casi la presenza di vacuoli nei neuroni del nucleo rosso e più raramente vacuoli nel midollo allungato e nel ponte di Varolio, considerandoli aspecifici. Non va comunque dimenticato che sono stati osservati in numerose specie animali vacuoli neuronali definiti aspecifici il cui significato è ancora da definire, ad esempio Pumarola e coll. (1995) hanno segnalato la presenza di vacuoli nei neuroni del nucleo del trigemino in un cane, Zlotnik e Rennie (1958) in pecore sane, mentre Wells e McGill (1992) hanno descritto vacuoli aspecifici nel gatto e nel suino. Per quanto riguarda l'interpretazione delle alterazioni spongiformi da noi riscontrate nei bovini regolarmente macellati, secondo i criteri diagnostici attualmente in uso, si devono considerare non patologici o per lo meno non riferibili a malattia BSE-like. Quanto detto può essere giustificato come segue: • clinicamente: in nessun bovino era presente la sintomatologia classica della BSE; • istopatologicamente: la vacuolizzazione neuronale non è bilaterale, interessa singoli neuroni; non è accompagnata, se non raramente, da spongiosi del neuropilo né da astrocitosi; soltanto uno o due neuroni di un unico nucleo nel ponte o nel bulbo presentano la vacuolizzazione, mentre le altre aree neuroanatomiche normalmente sede di lesioni nei casi di BSE, sono negative; • a conferma di quanto esposto più sopra l'immunoistochimica, eseguita con un anticorpo policlonale specifico per un peptide sintetico derivato dall PrP bovina (Graber e coll. 1995), è stata sempre negativa escluso un caso nel quale la reazione è stata interpretata come dubbia, per la presenza di rare e fini tracce di PrPsc, da un laboratorio estero, mentre da altri due laboratori nazionali è stata con- 12 Sul significato diagnostico delle alterazioni spongiformi encefaliche nei bovini FIGURA 1 - Vitellone, ponte: piccolo vacuolo neuronale nel nucleo dorsale del corpo trapezoide (E-E, medio ingrandimento). FIGURA 2 - Vitellone, ponte: vacuolo neuronale di medie dimensioni nella formazione reticolare (E-E, medio ingrandimento). FIGURA 3 - Vitellone, bulbo: vacuolo neuronale di medie dimensioni nel nucleo parasimpatico del nervo vago (E-E, medio ingrandimento). FIGURA 4 - Vitellone, ponte: vacuolo di grandi dimensioni in un neurone della formazione reticolare (E-E, medio ingrandimento). FIGURA 5 - Vitellone, ponte: vacuolo di grandi dimensioni in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 6 - Vitellone, bulbo: vacuoli in un neurone del nucleo intercalato (E-E, medio ingrandimento). siderata negativa. Possiamo comunque affermare che, poiché, non è ancora conosciuto il momento nel quale inizia la formazione delle vacuolizzazioni durante il periodo di incubazione, la presenza di uno o più vacuoli neuronali non consente di emettere un sospetto di BSE. È tuttavia stato rilevato che, con la trasmissione sperimentale della BSE da bovino a bovino, non sono evidenti vacuolizzazioni neuronali da 2 a Large Animals Review, Anno 4, n. 1, Marzo 1998 13 FIGURA 7 - Vitellone, ponte: vacuolo duplice in un neurone della formazione reticolare (E - E , medio ingrandimento). FIGURA 8 - Vitellone, ponte: vacuoli multipli in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 9 - Vitellone, bulbo: vacuoli multipli in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 10 - Vitellone, ponte: vacuoli multipli in un neurone del nucleo vestibolare caudale (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 11 - Vitellone, ponte: vacuoli multipli in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 12 - Vitellone, ponte: vacuoli multipli in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). 26 mesi dopo l'inoculo; dopo 32 mesi compaiono i primi vacuoli nei neuroni dei nuclei vestibolari del ponte e soltanto dopo 36 mesi, in concomitanza con l'insorgenza dei primi segni clinici, le lesioni spongiformi diventano gene- ralizzate ( Wells e coll. 1996). Bisogna dunque applicare in ogni caso i criteri adottati nel Regno Unito dal laboratorio di Weybridge secondo regole ormai ben definite. Nei casi oggetto del presente lavoro, esaminati utilizzando i criteri 14 Sul significato diagnostico delle alterazioni spongiformi encefaliche nei bovini FIGURA 13 - Bovina adulta, ponte: vacuoli multipli in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 14. - Vitellone, ponte: spongiosi del neuropilo in corrispondenza del tratto spino-cerebellare ventrale (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 15 - Vitellone, ponte: vacuolo in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 16 - Vitellone (stesso animale della Figura n° 15), ponte: un focolaio di perivasculite non purulenta con gliosi in prossimità del nucleo vestibolare mediano (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 17 - Vitellone, bulbo: un focolaio di astrocitosi nel nucleo intercalato (E - E, medio ingrandimento). FIGURA 18 - Vitellone, ponte: vacuolo in un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). diagnostici sopraccitati, non si può pertanto porre alcuna diagnosi di BSE o di malattia BSE-like. Soltanto in un animale (un vitello, clinicamente sano e regolarmente macellato, di 18-22 mesi di età) la presenza di minime tracce di PrPsc nelle sezioni istologiche di tronco encefalico caudale può lasciare alcuni dubbi sulla diagnosi; questo caso perciò può essere definito, come affermano gli inglesi, "unsolved". Al tempo delle ricerche era comunque ragionevol- Large Animals Review, Anno 4, n. 1, Marzo 1998 FIGURA 19 - Vitellone (stesso animale della Figura n°18), ponte: vacuoli lungo l'assone di un neurone della formazione reticolare (E - E, medio ingrandimento). 15 FIGURA 20 - Bovino adulto, mesencefalo: vacuoli nei neuroni del nucleo rosso (E - E, medio ingrandimento). mente imprevedibile che in soggetti di età compresa fra i 18 e i 22 mesi potesse essere presente l'infezione da BSE e pertanto, al momento del prelievo dell'encefalo, non era stata congelata una porzione ai fini di poter eseguire il western-blot. Forse, qualora si fosse potuta effettuare questa ulteriore prova, essa sarebbe stata di notevole ausilio ai fini di porre una diagnosi definitiva, comunque dobbiamo affermare che l'immunoistochimica fornisce elementi diagnostici altrettanto validi. Ringraziamenti FIGURA 21 - Vitellone, mesencefalo: vacuolo di grandi dimensioni in un neurone del nucleo rosso (E - E, medio ingrandimento). Si ringraziano per l'ausilio tecnico le Sig.ne: Lombardo T., Marangon C., Morra P. Parole chiave Bovino, vacuoli, SNC, malattie Scrapie-like. Key words Cattle, vacuolisations, CNS, Scrapie-like disease. Bibliografia Anderson R.M., Donnelly C.A., Ferguson N.M., Woolhouse M.E.J., Watt C.J. Udy H.J., MaWhinney S., Dunstan S.P., Southwood T.R.E., Wilesmith J.W., Ryan J.B.M., Hoinville L.J., Hillerton J.E., Austin A.R., Wells G.A.H. (1996) - Transmission dinamics and epidemiology of Bse inbritish cattle - Nature vol. 382, 779-787. Fankhauser R., Fatzer R., Frauchiger E. (1971) - Bemerkungen zur spartischen Parese des Rindes. Sch. Arch. Tierlek. 113, 24-32. Graber H.U., Meyer R.K., Fatzer R., Vandevelde M., Zurbriggen A. (1995) - In situ Hybridisaliom and immunohistochemistry for PrP in Bovine Spongiform encephalopathy (BSE) - J. Vet. Med. 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