PRIONI E MALATTIE PRIONICHE Il termine prione significa proteina infettiva; i prioni infatti non sono nè virus nè batteri, ma una nuova forma di agenti infettivi di natura proteica – sono proteine "difettose" (hanno la stessa sequenza di amminoacidi della proteina normale ma diversa conformazione tridimensionale) di cui non sono ancora stati chiariti i meccanismi di azione e di riproduzione. E' comunque noto che le proteine prioniche possono trovarsi in quasi tutti gli organi ma si accumulano soprattutto sulla superficie delle cellule nervose --> il loro accumulo a livello delle cellule cerebrali causa una degenerazione irreversibile del sistema nervoso centrale che assume un aspetto spugnoso. I prioni sono responsabili di diverse malattie neurodegenerative negli animali e nell'uomo che portano alla morte (encefalopatie da prioni). Tutte le encefalopatie da prioni, sia quelle che colpiscono gli animali che quelle che colpiscono l'uomo, hanno caratteristiche simili: – il solo organo coinvolto è il sistema nervoso centrale dove si verifica una vacuolizzazione intracellulare dei neuroni (il cervello diventa simile a una spugna). – sono malattie rare che insorgono in età adulta – il periodo d'incubazione di queste malattie è molto lungo (anni) ma dal momento in cui compaiono i primi sintomi l'evoluzione è rapida – i sintomi sono: perdita del controllo dei movimenti, paralisi, confusione mentale. Un esempio di encefalopatia da prioni è la BSE (encefalopatia spongiforme bovina) nota come "sindrome della mucca pazza": è una malattia infettiva che colpisce in maniera irreversibile il sistema nervoso dei bovini - si trasmette per via alimentare, ad esempio alimentando i bovini con mangimi arricchiti con farine di origine animale (carcasse di animali morti ridotti a farine). La BSE può essere trasmessa all'uomo originando una encefalopatia nota con il nome di nuova variante della sindrome di Cretzfeldt-Jacob (scoperta nel 1995). La malattia si trasmette all'uomo attraverso il consumo di carne e derivati di bovini contaminati da BSE. Secondo il Ministero della Salute il materiale specifico a rischio nel consumo di carne è: il cranio, il cervello, gli occhi, il midollo spinale e le tonsille dei bovini di età superiore ai 12 mesi – l'intestino dei bovini di qualsiasi età – la milza di ovini e caprini – l'intero corpo degli animali morti. Al contrario, le masse muscolari degli animali non sono coinvolte nella trasmissione della malattia e non rappresentano un materiale a rischio.