Il cielo interiore di Matteo Tafuri

Tommaso Margari
Il cielo interiore di Matteo Tafuri
Compendio storico
a cura di Francesco Manni
Tommaso Margari, Il cielo interiore di Matteo Tafuri
Edizioni del Faro
Gruppo Editoriale Tangram Srl
Via Verdi, 9/A – 38122 Trento
www.edizionidelfaro.it – [email protected]
“Gli Specchi” – Collana di Selfpublishing – NIC 29
Prima edizione: febbraio 2017 – Printed in EU
ISBN 978-88-6537-552-5
Progetto grafico di copertina dell'autore
Con questa collana diamo spazio a quelle voci letterarie che desiderano pubblicare
autonomamente il proprio lavoro senza vincoli e con massima libertà espressiva.
Ogni aspetto della pubblicazione viene curato dall'autore che ne è artefice esclusivo.
De dico que sto sc rit to a Matt eo T afuri
C ontro part e sol are d ell a mia indol e nott urna
Carta natale di Matteo Tafuri
filosofo, medico, astrologo, mago e alchimista del 1500
Introduzione
È arrivato finalmente il tempo di prendere in esame come si
presentava il cielo alla nascita di uno dei più grandi filosofi,
astrologi, maghi e alchimisti del millecinquecento: Matteo Tafuri
di Soleto. Questo mi servirà per descrivere la sua personalità
rimasta per tanto tempo sepolta nell’oblio della storia. Del
pensiero di Matteo Tafuri si conosce poco, pensiero che ebbe
enorme risonanza nel contesto filosofico salentino del
millecinquecento in quanto la quasi totalità delle sue opere,
“giudicate prodotto del demonio, sono state volutamente
disperse.1
Sappiamo che si avvicinò alla tradizione magico-astrologica nel
momento in cui venne a contatto con l’ambiente napoletano del
circolo culturale dei fratelli Della Porta e che poi diventò un
profondo conoscitore della tradizione esoterica antica. Matteo
Tafuri considerava, da buon alchimista, l’uomo come un
microcosmo, immagine perfetta del macrocosmo. Da qui si
spiega la sua ecletticità che abbracciava discipline che spaziavano
dalla medicina alla scienza, dall’astrologia all’alchimia,
dall’esoterismo, alla filosofia proprio perché considerava tutte
queste divisioni accademiche tradizionali come prodotti fittizi di
un pensare il mondo in maniera duale, sicuramente non conforme
alla realtà dell’universo conosciuta tramite le scienze esoteriche.
Ecco perché Matteo praticava la medicina con la stessa facilità
con cui rivolgeva la sua attenzione alla magia o all’astrologia ed
era “in grado di predire il futuro in base ad una ricognizione
scientifica dei sintomi”1. Tutto questo non poteva non procurargli
accuse di eresia da parte della Chiesa Romana.
1
Luana Rizzo, op. cit. pag.116
7
Molto si sa dei temi natali e dei responsi che il Tafuri fece a
grandi personaggi come Carlo V, Giovanni d’Austria, Francesco
I. Conosciamo gli ambienti culturali con cui venne a contatto
viaggiando da una città all’altra e anche le sue amicizie con
personaggi importanti quali De Capua e Orio però, come scrive lo
storico Luigi Manni “L’uomo-Tafuri è quasi sconosciuto”1. In
effetti quest’aspetto è rimasto chiuso nel segreto della sua vita.
Vorrei partire proprio da quest’ultima affermazione per cercare
di accendere una luce sulla sua personalità. Ciò può essere fatto
soltanto analizzando i dati della sua carta natale. Voglio proporre
per la prima volta il suo tema natale in quanto l’unica carta di
nascita di cui oggigiorno si ha conoscenza è quella fatta da Luca
Gaurico (1475-1558), un astrologo contemporaneo del Tafuri con
il quale lo stesso entrò in contrasto molto probabilmente per
ragioni politiche appartenendo a uno schieramento opposto a
quello del Gaurico nella classe dirigente veneziana. Se la
battaglia di Pavia, terminata nel febbraio del 1525 con la
prigionia di Francesco I, era stata pronosticata dallo stesso
Gaurico proprio per come in futuro si svolse, Tafuri fu costretto
ad abbandonare Venezia, seguendo in Inghilterra l’ambasciatore
veneziano Lorenzo Orio, in quanto aveva preso le difese
dell’esercito francese.2 Personalmente ho visionato il tema di
nascita di Matteo Tafuri fatto dal Gaurico ma, nel suo commento,
sono evidenti le numerose infamie rivolte al Tafuri accusato di
esser diventato pazzo dopo anni di orge e alienazioni di ogni
genere.3 Da un punto di vista astrologico la carta natale del
Gaurico contiene delle piccole ineguaglianze rispetto alla mia
derivanti dai suoi calcoli dei gradi zodiacali dei pianeti nei segni
rispetto ai conteggi odierni, a mio avviso più accurati.
1
Luigi Manni D a ll a Gu g li a d i Ra imo n d ell o a ll a ma g ia d i me ss er M a tt eo TorGraf
Galatina 1997 p.93
2
Vedi compendio storico a pag 104
3
“Anteq fuisset mente captus” cfr. Luca Gaurico T ra cta tu s a str o lo g icu s Venezia 1552
c.80r-80v
8
Queste diseguaglianze non influiscono complessivamente
sull’interpretazione astrologica generale se non nel conteggio
degli aspetti planetari che vengono a crearsi.
Da queste poche righe riferite al Tafuri che ho tradotto del
T ractatus astr olog icus del Gaurico, aiutato da Graziana Marti
conoscitrice di lingue classiche e lasciando la traduzione ufficiale
agli addetti ai lavori, si evince come il Gaurico si abbandoni a
insulti di ogni genere. Vi riporto di seguito quanto scrive:
Gra fico d ella ca rta n a ta le d i Lu ca Ga u rico
Ec cell e va ne ll e discipl ine mate matiche e ne ll e lett ere lat ine e
grec he . Prima di essere dichiarat o pazzo, comu nque tende va a
fars i de l male e, dopo a nni di orge freque nti e a buso di sost anze
alcoliche , arri vav a all ’al ienazione di se stesso.
In que sta sua ali enazi on e, chiuso in se stesso, pur evit ando di
parl are, p roferiva c omun que parol e diss onanti .
C orrev a l’anno 1525 q uando L uc a Gaurico, ne ll a cit tà di
Ve ne zia, promulgav a un pronost ico se condo il quale il re d ei
9
Galli , che av e va num erosi ese rc it i, pe riva pe r mano de i suoi
ne mi ci.
M a M att eo, d esideroso di far valere la glori a de l suo stesso
nome , predic eva a quasi tut ti i se nator i vene ti che il pronost ico
Gaurico era fal so e ch e il re cris ti ano av re bbe sott ome sso, uno
all a v olt a, tut ti i nem ici.
M a sicc ome Gauri co era un vero prof eta, M att eo, de tt o anc he
vano T afuri o, non de ris o pe rò da tut ti , indi cav a con insi stenza il
M agnif ico.
Il dott iss imo L auren to O rio Patri zio Ve ne to, che era stat o eletto
Re de gli Ange li , cercò di non pe rdere la cre d uli tà popolar e ,
pe rc hé qu ando su ccess e que sto fat to e ne ll e stesse condiz ioni , il
re gno di Spagna f u ricordato da t utt i.
L o stol to T a furi o az zard ò a predire che l’impe rator e C arlo V
dopo poc hi me si in que ll 'anno sarebbe morto e quando passò il
tem po sti mato e l’imp eratore non soff riva di ne ssun male , pe r
ordi ne de ll a Re gina, f u sbat tut o in carc ere .
E là, dive nuto fol le, grid av a nott e e giorn o a tal punto che con
un certo Jac opo, un tal e av vene nt e e ingegnoso adolesc ente, se
ne andò in Spagna senza passar
e dall 'Isola I nglese .
Alla fi ne il de me nte T afuri o imme diat ame nte na vigò ai Pe nati
vene ziani dov e inviò, senza cassa, li bri grec i e lat ini pe r u n
valore di 50 duc ati pe r m ett erli in ve ndit a pe r 5 duc ati aure i.
E subi to prese il camm ino verso la re gina de ll a P oloni a e dop o
N av it a e C ymba, non volendo pagare al cu n tragh ett atore
ne ll ’attrave rsare que l fi ume , fu da un certo N aur a ferito in test a
e, nuotando con i v esti ti bagnati , tornò indi etro de fi nit ivam ente
verso Ve ne zia, verso i Pa tri L ari
10
Poi si tras ferì a piedi a N apoli e, ne l 1550, sost enne M isello
fi no a que l mome nto sp lendore e tere o.
Pur lasciando, come abbiamo detto prima, la traduzione
ufficiale a chi di competenza, sino a questo momento mai
compiuta, il senso di quanto scritto dal Gaurico credo che sia
evidente. Oggi un simile scritto non verrebbe minimamente preso
in considerazione.
Per quanto riguarda i dati della sua nascita ho mantenuto quelli
fornitici dal Gaurico ossia 8 agosto 1492 ore 15.40 P.M.
trattandosi della nostra unica fonte per conoscere l’ora di nascita
del Tafuri.
Credo personalmente che sia l’ora esatta poiché, nella
configurazione astrologica del sistema delle case che ne risulta,
nessun’altra ora è più vicina alla personalità complessiva di
Matteo, personalità che possiamo solo intuire tramite lo studio
della sua biografia. Il sistema delle case astrologiche che viene
fuori dal calcolo dell’ora riportata dal Gaurico seguendo il
metodo di Placido (il sistema di domificazione maggiormente
usato oggi), a mio avviso, rispecchia in tutto e per tutto la
personalità di Matteo Tafuri. Tutti gli altri dati astrologici
possono essere letti direttamente nel grafico del suo tema natale.
Posso dire che la carta natale che segue è finalmente quella
completa che riguarda il Tafuri proprio perché si arricchisce
dell’interpretazione degli ultimi pianeti scoperti più di recente
quali Urano, Nettuno e Plutone che, ovviamente, mancano in
quella del Gaurico e di quella visione dell’universo frattale basato
sugli archetipi universali con cui possiamo ora interpretare tutti
gli elementi astrologici. Personalmente amo un’astrologia che
rispecchi le moderne conoscenze scientifiche relative alla fisica
quantistica. Per questa ragione io chiamo l’astrologia sulla quale
è basata la mia interpretazione Astrologia Frattale che guarda alle
singole parti come strutture archetipiche in risonanza le une con
le altre.
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L’interpretazione di queste parti deve solo rispondere alle
conoscenze di quello che oggi noi chiamiamo universo frattale e
olografico. Oggigiorno non c’è dubbio che questa visione sia la
più esatta in termini scientifici e, guarda caso, in totale accordo
con quanto le discipline esoteriche quali l’astrologia, l’alchimia o
la magia avevano proposto già da secoli.
Quello che l’analisi astrologica può fare è definire le energie in
gioco in una determinata forma e in un determinato campo di
azione.
Dalla mia esperienza astrologica ho notato che determinate
configurazioni astrali in un dato momento siano concise con
precisi eventi esterni nella vita del soggetto. L’astrologo non può
prevedere tali eventi poiché rappresentano quello che in fisica
quantistica viene definito “collasso della funzione d’onda”. Il
“pacchetto d’onda” rappresenta la non-consapevolezza della
configurazione astrologica che tuttavia agisce a livello inconscio
muovendo le forze-pianeti (onda quantica) mentre le “particelle
di consapevolezza” rappresentano gli eventi virtuali,
manifestazione creativa dell’atto di volontà individuale.
Ecco perché nella carta natale che segue definirò le forze in
gioco all’interno della personalità di Matteo Tafuri. Ciò che è
accaduto all’esterno non potrei in alcun modo saperlo. Questo
rende la lettura che segue, agli occhi del lettore profano, assai
diversa dalla ciarlataneria dell’astrologia commerciale ma
sicuramente più degna di nota e molto più vera.
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Il Leone: re dello zodiaco
Andiamo ad analizzare il segno zodiacale cui apparteneva
Matteo Tafuri di Soleto. In realtà ciò che si conosce della sua vita
basterebbe a farci intuire a quale segno zodiacale egli potrebbe
appartenere. Se, come scrive lo stesso Luigi Manni “sembrerebbe
–ma non è così- che tutta la sua vita sia stata vissuta sull’onda di
grandi eventi”1, da astrologo posso solo confermare il fatto che
quest’affermazione è vicinissima alle caratteristiche generali del
segno del Leone. Matteo Tafuri, infatti, nato l’8 agosto del 1492,
apparteneva proprio al segno del Leone.
Tema n a ta le d i Ma tteo Ta fu ri
1
Luigi Manni op. cit. p.93
13
La caratteristica generale dei nati sotto questo segno è quella di
portare ogni cosa a livello di manifestazione. Per l’individuo
Leone non è importante l’essere in sé ma l’essere a livello di
personalità sociale. Questo lo spinge perennemente a ricercare la
propria identità nel mondo esteriore. È importante che egli
“appaia” prima ancora di essere diventato qualcosa di strutturato
dentro. L’individuo si esprime con tutte le caratteristiche legate al
segno di Fuoco cui appartiene, con vitalità, esuberanza e
magnificenza. È impulsivo, istintivo, estroverso. Mette tutte
queste qualità a sua propria disposizione nel momento in cui
interagisce con la società. Tuttavia la grande forza del suo ego
entra in contrasto con gli altri e dimostra di non saper collaborare
tentando, invece, di dominare. Il sole di mezzogiorno illumina
con la sua luce ogni particolare della sua vita portandolo
all’esterno e amplificandolo a dismisura. Così ogni accadimento
quotidiano, seppur piccolo, viene ingigantito a dismisura e
portato nel sociale. In questo l’individuo Leone non riesce a
nascondere troppo i propri atti e cerca di giustificarli con ogni
argomentazione. Ma ha molto coraggio nell’affrontare ogni
situazione imprevista. Lo fa con un forte orgoglio e guai a buttare
a terra la propria immagine sulla quale fonda la propria vita. Se
dovessero accadere situazioni in cui fosse necessario scusarsi,
renderebbe eclatanti anche gli atti di penitenza nel momento in
cui dovesse ammettere di aver sbagliato. Sicuramente tiene per sé
le sue paure sociali poiché è al primo tentativo di costruirsi una
vita con gli altri.
Nel delineare la personalità leonina di Matteo Tafuri credo che
sia accaduto proprio quello che egli avrebbe voluto che accadesse
ossia essere ricordato per ciò che ha fatto, atti esteriori della sua
vita ignota. In effetti la vita, che noi conosciamo “vissuta
sull’onda di grandi eventi”, come dice il Manni, è proprio quella
che più si adatta a una persona dalle qualità leonine. È pur vero
che Matteo Tafuri ha avuto, come vedremo in seguito
esaminando i pianeti nei segni, delle forti spinte introspettive che
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INDICE
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Introduzione
Il Leone: re dello zodiaco
I pianeti interiori
Chirone
Parte di Fortuna
Il passato nelle stelle
Pianeti retrogradi
Il cielo in movimento
Matteo Tafuri: epilogo
Compendio storico a cura di Francesco Manni