27 febbraio 2011 (f.f.) la Calluna vulgaris è pianta molto diffusa sulle

27 febbraio 2011
(f.f.) la Calluna vulgaris è pianta molto diffusa sulle montagne apuane. Essa diventa
particolarmente vistosa durante la fioritura autunnale quando si ricopre di piccoli fiori rosa.
L’escursionista distratto potrebbe confonderla con l’Erica carnea ma molto diversi sono i periodi di
fioritura. Non è pianta protetta.
IL GENERE CALLUNA
Famiglia Ericaceae
Calluna Salisb. fu classificato da Richard Anthony Salisbury1 nel 1802.
Il nome generico Calluna deriva dal greco καλλύνω (= abbellire, pulire) a sua volta derivato da
κάλλος (= cosa bella, bellezza) in relazione all’uso dei rai di questa pianta per fare scope.
Il genere Calluna comprende la sola Calluna vulgaris. Esso si distingue dal genere Erica per avere
la corolla e il calice divisi in quattro parti (tetrameri) e non in cinque (pentameri).
CALLUNA VULGARIS
Calluna vulgaris (L.) Hull
Classificata da John Hull2
1808.
nel
Conosciuta anche come: Calluna
vulgaris (L.) Salisb.
Conosciuta volgarmente come:
brugo, scopetta e, impropriamente,
erica.
Esistono
poi
molte
denominazioni dialettali.
Il nome specifico vulgaris deriva
dal latino volgāris / vulgāris (=
semplice, frequente) a indicare il
fatto che è pianta comune e
conosciuta.
Figura 1: Calluna vulgaris
La Calluna vulgaris somiglia all’Erica carnea, vegeta negli stessi habitat e presenta fiori dello
stesso colore, ma, trascurando le evidenti differenze nei fiori e nelle foglie, le due specie hanno
1
Richard Anthony Markham, poi Salisbury (1761-1829) fu botanico inglese esperto particolarmente in ortocultura. Fu
accusato di plagio e fu osteggiato dai botanici contemporanei, ma fu senz’altro uno studioso di valore.
2
John Hull (1761-1843) fu medico e botanico inglese. Si interessò in particolare della flora britannica.
Pagina 1 di 3
periodi di fioritura completamente diversi: l’Erica carnea nel tardo inverno e primavera mentre la
Calluna vulgaris in autunno.
Questa pianta è assai variabile nelle dimensioni, nella pelosità e nel colore dei fiori e delle foglie per
cui esistono diverse sottospecie e varietà. Inoltre l’uso come pianta ornamentale ho portato alla
produzione di diversi cultivar.
È pianta che resiste bene alla siccità e si diffonde facilmente nei terreni percorsi da incendi. È
presente nel sottobosco sia delle conifere che delle latifoglie come il castagno, è pianta tipica delle
brughiere insieme all’erica. Ricordiamo che introdotta in Nuova Zelanda vi è diventata pianta
infestante.
Essa è un importante nutrimento per gli animali che vivono sui monti quando la neve copre il
terreno, essa è poi usata come lettiera per il bestiame.
Con i rami si fanno scope e la pianta si usa per produrre coloranti e tannini.
Contiene sostanze con proprietà astringenti, antiinfiammatorie e antisettiche per cui viene usata
contro malattie delle vie urinarie, contro malattie della pelle, reumatismi e nevralgie.
La pianta è visitata dalle api per cui da essa si produce un miele uniflora molto scuro e aromatico
leggermente amaro molto raro in Italia. È comunque un prodotto di difficile lavorazione e per
questo è piuttosto costoso.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini3:
953. – Calluna vulgaris – (L.) Salisb. [Calluna vulgaris (L.) Hull]
= Erica vulgaris – L.
= Calluna erica – D.C.
(luoghi in cui è stata osservata:) Comunissima nei boschi di collina di tutta la Provincia ed anche
sebbene più raramente, in luoghi aridi asciutti del piano. Trovasi anche alla Tambura, al Sagro, al
Cavallo, nel M. di Antona, fra il M. Bastione e Fosdinovo, al M. Orsaio e in vari punti del territorio
di Pontremoli, di Mulazzo e di Zeri.
Volg. Sorcelli, rimbrentoli, brentoli, grecchia.
Fiorisce in settembre e ottobre. Pianta legnosa.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae);
Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Ericales; Famiglia Ericacae; Genere
Calluna; Specie: Calluna vulgaris
Forma biologica: Camefita fruticosa (simbolo: Ch frut). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e
legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Fruticose
(simbolo: frut): hanno un aspetto arbustivo.
Descrizione: piccolo arbusto sempreverde molto ramoso con portamento generalmente eretto che
forma coperture dense e compatte. I fusti legnosi raggiungono i 50 cm di altezza, ma a volte
possono superare il metro. Le foglie sono molto piccole, sono appressate ai rami, sono opposte e
3
Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite,
avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari,
con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia
anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara. Pag. 197.
Pagina 2 di 3
squamiformi. I fiori sono rosei e hanno il calice lungo il doppio della corolla, essi sono disposti alla
terminazione dei rami in racemi unilaterali. Il frutto è una capsula.
Antesi: agosto – novembre secondo l’altitudine.
Tipo corologico: specie circumpolare molto diffusa nell’Europa settentrionale, Asia Minore,
Siberia e America settentrionale. Vive in zone temperate e fredde con elevata piovosità ed estati
brevi. In Italia è comune al nord, è presente al centro ed assente al sud e nelle isole.
Habitat: vegeta in ambienti acidi silicei e torbosi sia in pieno sole che all’ombra dalla pianura fino
a 2000 metri. È componente essenziale di lande, brughiere ed è presente nel sottobosco. Sulle
Apuane in particolare si trova nel castagneto.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette.
Licenza Creative Commons
Eccetto dove diversamente indicato, i contenuti di questo sito sono distribuiti con
Licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate Italia 3.0
Pagina 3 di 3