Riv1_032_041_Approfondimenti.qxd 18-07-2006 11:30 Pagina 38 APPROFONDIMENTI I SISTEMI DI CORPORATE GOVERNANCE di Valerio LAZZERINI I casi Enron in America e Parmalat in Italia hanno portato alla ribalta il problema del buon governo delle società di capitali. L’articolo prende in esame i sistemi di corporate governance previsti in Italia, DIRITTO • ECONOMIA AZIENDALE Germania e Stati Uniti. BUON GOVERNO E CATTIVO GOVERNO Un buon governo societario, la corporate governance (letteralmente, governo d’impresa o governo societario), richiama alla memoria i famosi affreschi allegorici di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena: Gli effetti del buon governo. Il pittore toscano, nel cuore del Trecento, ha raffigurato sulle pareti gli aspetti positivi del “buon governo” all’interno della vita cittadina e nella campagna: le attività economiche e sociali si svolgono con ordine, all’insegna dell’operosità e dell’armonia. Viceversa, altrettanto evidenti e nocivi sono gli effetti del “cattivo governo”, rappresentati con finezza psicologica in un analogo dipinto, a fianco dei precedenti, per opera dello stesso artista: ogni azione si svolge nel segno della discordia e del disordine collettivo, con danno di tutti. Effetti rispettivamente simili, lodevoli o devastanti per i risparmiatori e per gli altri soggetti coinvolti (stakeholders), si possono oggi riprodurre nell’ambito societario e nella vita collettiva, quando si osservano oppure si perdono di vista le regole, i valori etici e i codici di comportamento (codes) in relazione alla vita economica e, più in generale, a quella sociale. 38 Di fatto, eventi finanziari negativi si sono ripetuti sotto altre forme e circostanze nel mondo contemporaneo all’interno delle società di capitali, specialmente di quelle quotate in mercati internazionali, a opera di molti soggetti, nel più assoluto disprezzo delle regole comuni. In più parti del globo, nei Paesi a economia capitalistica – dagli Stati Uniti d’America all’Italia – si sono verificati gravi fenomeni di malcostume finanziario, a causa del mancato rispetto delle norme giuridiche ed etiche di correttezza e trasparenza nella vita economico-finanziaria, all’interno dei gruppi di imprese organizzate per lo più in società per azioni. Particolarmente colpiti sono stati i risparmiatori e gli azionisti delle società quotate in mercati regolamentati. Il caso del colosso statunitense Enron, nel 2001, ha fatto scuola: i suoi amministratori, i manager, sono stati riconosciuti dai giudici corrotti e colpevoli di vari reati; i capi di imputazione sono stati: frode, associazione a delinquere e insider trading. Per il crack Enron anche le banche sono state coinvolte: per esempio, il giudice del Tribunale federale di Houston ha approvato un accordo di compromesso in base al quale tre banche statunitensi si impegnano a risarcire agli ex azionisti e obbligazionisti 6,6 miliardi di dollari. RiViSTA n. 1 - Ottobre 2006 Soprattutto a seguito degli scandali Enron e Worldcom (2002), che hanno coinvolto anche altre società, la legislazione americana sulla corporate governance nelle companies è stata aggiornata e migliorata: ne è testimonianza l’emanazione della normativa contenuta nel SarbanesOxley Act (Sox) del 2002, che prevede – tra l’altro – nuovi compiti per il comitato di controllo (audit committee). Anche in Italia, centinaia di migliaia di risparmiatori sono stati travolti direttamente dal tracollo delle società Cirio (2002) e Parmalat (2003), nonché dalle vicende dei bond argentini, per non parlare di altri casi non così eclatanti, ma ugualmente negativi e dolorosi, nei quali il sistema bancario nel suo insieme è stato direttamente o indirettamente coinvolto. Di conseguenza è crollata la fiducia dei risparmiatori e dei cittadini verso le banche e il sistema finanziario nel suo complesso. L’articolo intende offrire un quadro d’insieme, un “affresco” comparato, del buon governo societario in due Paesi che riteniamo significativi in ordine all’applicazione del sistema di gestione incentrato, rispettivamente, sul modello dualistico e sul modello monistico: la Germania e gli Stati Uniti d’America. Riv1_032_041_Approfondimenti.qxd 18-07-2006 11:30 Pagina 39 APPROFONDIMENTI Si è tenuto conto anche della situazione normativa e operativa presente in Italia, oggi, dopo le ultime riforme che riguardano anche la corporate governance. PRINCIPI DELL’OCSE Di fronte all’internazionalizzazione e globalizzazione dell’economia e dei conseguenti rapporti giuridici che sorgono, le società di capitali – in modo specifico – si sono trovate a operare sempre più al di fuori del territorio dello Stato, con evidenti riflessi nel settore della corporate governance. Inoltre, per effetto degli scandali finanziari degli anni recenti, l’OCSE, l’organizzazione che raggruppa i 30 Paesi più industrializzati del mondo, compresa l’Italia, ha aggiornato i Principi generali, emanati nel 1999, che devono governare le società di capitali in tutti gli Stati del mondo (Principles of corporate governance, 2004). I Principi sono stati riaffermati perché gli Stati membri ne tengano conto nei loro ordinamenti giuridici, per uniformarsi ad essi; sono ritenuti, in linea di massima, vincolanti. I Principi di governo societario dell’OCSE sono stati approvati dai Ministri nel 1999 e da allora «essi rappresentano uno strumento di analisi comparativa internazionale per i responsabili dell’elaborazione delle politiche economiche, per gli investitori, per le società stesse e per le altre parti interessate a livello mondiale». ✔ Nella prima parte del documento, assai articolato, si precisa che i Principi servono ad assicurare le basi per un efficace governo societario; si elencano i diritti degli azionisti e le funzioni fondamentali associate alla proprietà delle azioni, accanto a un equo trattamento degli azionisti. Si delineano inoltre il ruolo degli stakeholders nel governo societario, il problema dell’informazione e della trasparenza e le responsabilità del consiglio di amministrazione. ✔ Nella seconda parte vengono illustrate in maniera ampia le annotazioni ai Principi stessi. È utile inoltre ricordare le Linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali (Guidelines for Multinational Enterprises, 2000): esse sono raccomandazioni (recommendations) indirizzate dai Governi alle imprese multinazionali ed enunciano principi e norme volontari per il comportamento di tali imprese, in particolare riguardo alla responsabilità sociale delle imprese (etica comportamentale nel business internazionale). PROPRIETÀ E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE Punto di partenza per comprendere il problema della corporate governance è la distinzione tra la proprietà dell’azienda (per esempio, la figura dell’imprenditore capitalista) e la sua amministrazione (gestione, management aziendale). Esiste inoltre, di fatto e di diritto, la separazione tra proprietà e controllo. Questa distinzione è alla base della moderna organizzazione delle imprese, almeno di quelle di media e grande dimensione organizzate sotto forma di società di capitali, in cui sono molti i soggetti detentori di legittimi interessi. I portatori di interessi, denominati con il termine tecnico di stakeholders, sono tutti coloro che oggettivamente sono interessati al buon andamento e all’attività di un’impresa. Sono co- RiViSTA n. 1 - Ottobre 2006 stituiti sia da individui, risparmiatori, azionisti (shareholders), sia da enti, gruppi o organizzazioni, che a vario titolo mantengono delle relazioni con la società. Si possono avere stakeholders primari o secondari, a seconda del maggiore o minore grado di interesse verso la società. Dall’armonia e dai rapporti di organizzazione ottimale tra proprietari e amministratori/controllori di una società dipendono la consistenza e la forza intrinseca della corporate governance. CORPORATE GOVERNANCE IN GERMANIA Il sistema di corporate governance in vigore in Germania nelle società per azioni (aktiengesellschaft ) e nelle altre società di capitali si ispira al modello dualistico. La legge prevede per le società di capitali due organi principali, con funzioni nettamente distinte: il consiglio di gestione (vorstand ) e il consiglio di sorveglianza (aufsichtsrat ). ✔ Il consiglio di gestione gestisce la società in piena autonomia; è titolare delle competenze generali e ha il potere di rappresentanza dell’impresa. I membri del consiglio di gestione (manager) sono solidalmente responsabili della gestione dell’impresa; essi non possono essere membri del consiglio di sorveglianza, anche se possono partecipare alle sue riunioni. Il presidente coordina il lavoro dei membri del consiglio. ✔ Il consiglio di sorveglianza nomina e vigila sull’operato del consiglio di gestione e sullo sviluppo dell’impresa. Esso, inoltre, svolge una funzione consultiva e viene coinvolto direttamente dal consiglio di gestione nelle deci- 39 Riv1_032_041_Approfondimenti.qxd 18-07-2006 11:30 Pagina 40 APPROFONDIMENTI sioni che sono di fondamentale importanza per l’impresa. Il suo presidente coordina il lavoro degli altri membri. I membri del consiglio di sorveglianza sono eletti dall’assemblea degli azionisti. Le norme tedesche prevedono che anche i lavoratori siano rappresentati nel consiglio di sorveglianza, per la cogestione (mitbestimmung ) della società, come avviene anche nelle società austriache e olandesi. La legge prevede un numero minimo di 3 membri del consiglio di sorveglianza, fino a un massimo di 21, a seconda delle dimensioni dell’impresa e delle modalità di cogestione prescelte. A volte possono sorgere dei conflitti di interesse tra i due consigli: il consiglio di sorveglianza finisce col rappresentare gli interessi degli azionisti di controllo e delle banche. Di recente sono state approvate alcune norme che mi- rano a garantire maggiore trasparenza nei rapporti tra i due organismi. CORPORATE GOVERNANCE IN USA A differenza della Germania, negli Stati Uniti prevale nelle società di capitali il modello monistico. La gestione delle società quotate è affidata agli amministratori e ai dirigenti, che sono considerati fiduciari della società e, pertanto, titolari dei doveri di protezione e diligenza (duty to care) e di fedeltà (duty of loyalty ) nei confronti della società stessa. I maggiori poteri restano in mano all’assemblea degli azionisti, che affida la gestione al consiglio di amministrazione. All’interno del consiglio di amministrazione troviamo dei comitati, tra cui assume particolare rilevanza l’audit committee, con poteri di controllo interno e con la funzione di coordinare i rapporti con il revisore esterno. CORPORATE GOVERNANCE IN ITALIA In Italia, accanto al sistema tradizionale di governance (consiglio di amministrazione e collegio sindacale), la riforma societaria del 2003 (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6) ha previsto la possibilità di adottare il modello dualistico e il modello monistico di gestione delle società per azioni. A maggiore tutela dei risparmiatori italiani è stata recentemente approvata la legge 28 dicembre 2005, n. 262 “Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari”, che apporta modificazioni e innovazioni sia rispetto alla disciplina delle società per azioni (anche a ulteriore tutela dei soci di minoran- Il modello dualistico Il modello dualistico prevede l’affidamento del governo della società a due organi: il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza. Al consiglio di gestione spetta in via esclusiva la gestione dell’impresa. Esso detiene il potere di compiere tutte le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale. Il consiglio di sorveglianza svolge le funzioni di controllo affidate nel modello tradizionale al collegio sindacale: vigila sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. Inoltre, al consiglio di sorveglianza spettano alcune importanti funzioni che nel modello tradizionale sono assegnate all’assemblea degli azionisti: nomina e revoca dei componenti del consiglio di gestione, fissazione del relativo compenso, approvazione del bilancio. In tal modo si realizza una netta separazione tra proprietà e gestione dell’azienda. Il modello monistico Il modello monistico prevede l’affidamento del governo della società a un unico organo. Le funzioni di amministrazione e controllo sono esercitate dal consiglio di amministrazione e da un comitato costituito al suo interno, il comitato per il controllo sulla gestione. Viene quindi a mancare il collegio sindacale a cui affidare il controllo sulla gestione. A differenza del modello tradizionale, essendo previsto un comitato interno al consiglio di amministrazione, l’organo amministrativo non può essere monocratico. Il comitato per il controllo sulla gestione è un organo con funzioni consultive e di supporto al consiglio di amministrazione, avente lo scopo di monitorare alcune aree di particolare interesse per la società: la struttura organizzativa dell’impresa, il sistema di controllo interno, il sistema amministrativo e contabile. 40 RiViSTA n. 1 - Ottobre 2006 Riv1_032_041_Approfondimenti.qxd 18-07-2006 11:30 Pagina 41 APPROFONDIMENTI za), sia in relazione a quella delle società estere. Numerose, poi, sono le norme che riguardano la materia dei conflitti d’interessi, come pure le disposizioni in materia di circolazione degli strumenti finanziari e dei servizi bancari (intermediazione finanziaria), nonché le regole concernenti le Autorità di vigilanza e le loro competenze. In relazione alla disciplina delle società per azioni, la legge n. 262/2005 prende in considerazione gli organi di amministrazione e di controllo e, a modifica del Testo unico delle disposizioni in materia finanziaria, introduce la nuova Sezione IV-bis dedicata alla elezione e alla composizione del consiglio di amministrazione, nonché alla composizione del consiglio di gestione. Altre norme riguardano il collegio sindacale e gli organi corrispondenti nei modelli dualistico e monistico. Così, ad esempio, gli statuti delle società per azioni devono prevedere che i membri del consiglio di amministrazione siano eletti sulla base di liste di candidati e devono indicare la quota minima di partecipazione richiesta per la presentazione delle liste stesse, in misura non superiore a un quarantesimo del capitale sociale. Per le elezioni alle cariche sociali, le votazioni devono sempre svolgersi con scrutinio segreto. Le liste di minoranza devono poter esprimere almeno uno dei membri del consiglio di amministrazione. Stando alle «Considerazioni finali » lette dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, il 31 maggio 2006, nell’ambito economico-finanziario «molto resta da fare sul versante generale dell’applicazione del diritto»; egli auspica «una finanza per lo sviluppo» e, per quanto riguarda i mercati finanziari, ritiene che se diventeranno «più ampi, efficienti, ben regolati, consentiranno di favorire l’evoluzione in corso, a beneficio delle famiglie, delle imprese, degli stessi intermediari». Proprio in ordine allo sviluppo dei mercati, il Governatore è convinto che sia necessaria «una tutela rapida ed efficace degli azionisti di minoranza nei confronti di comportamenti opportunistici o non trasparenti». GLOSSARIO Aktiengesellschaft Società per azioni tedesca (AG). Auditing Revisione contabile. Aufsichtsrat Nel modello tedesco, consiglio di sorveglianza. Codes Codici etici di comportamento, da applicare al mondo societario e finanziario. Corporate governance Governo d’impresa, governo societario, sistema di governo relativo alla gestione amministrativa di una società di capitali; «un insieme di strumenti (istituzioni, regole, meccanismi) preordinati alla migliore realizzazione del processo decisionale di un’impresa, o delle imprese all’interno di un determinato Paese, nell’interesse delle diverse categorie di stakeholders» (F. Querci). Mitbestimmung Cogestione, codeterminazione; particolare forma di gestione delle società di capitali tedesche (sistema dualistico), in cui i lavoratori dipendenti si trovano a governare le società, accanto agli amministratori, essendo rappresentati nel consiglio di sorveglianza (aufsichtsrat ). OCSE Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, con sede a Parigi. In lingua inglese l’acronimo è OECD (Organization for Economic Co-operation and Development). Al suo interno operano vari comitati: Comitato mercati finanziari, Comitato di politica economica, Comitato public governance e gruppo derivati, Comitato ambiente ecc. L’Italia ha una rappresentanza permanente presso l’OCSE, a Parigi. Vorstand Consiglio di gestione; è l’organo di gestione nelle società tedesche. Shareholders Gli azionisti di una società per azioni. Stakeholders Portatori di interesse; sono gli azionisti, i risparmiatori, gli altri soggetti interessati alla vita della società (individui, gruppi, enti). Letteralmente il termine “stake” significa posta, puntata, scommessa. RiViSTA n. 1 - Ottobre 2006 41