Dott. Massimo Persia U.O.C SerT, Asl Rm G, Tivoli-Guidonia Dott. Andrea Di Cesare Dottorando Neuroscienze Università Cattolica Sacro Cuore, Roma Dipendenza Stato di disagio prodotto dall’acuta sottrazione di una sostanza chimica a un individuo cronicamente esposto a essa, condizione che può essere alleviata riprendendo l’introduzione della stessa sostanza d’abuso psicotropa o di un’altra provvista di azioni farmacologiche simili (WHO, 1992) Stato fisiologico di neuroadattamento prodotto dalla ripetuta assunzione di una sostanza che necessita di una continua somministrazione per prevenire la comparsa di una sindrome d’astinenza Abuso Autosomministrazione di qualsiasi sostanza in modo culturalmente non approvato che causa conseguenza dannose Addiction Modalità comportamentale caratterizzata da un coinvolgimento assoluto nell’uso di una sostanza (uso compulsivo) e nell’assicurarsene l’approvvigionamento, e da una elevata tendenza alla ricaduta dopo la sua interruzione Circuito tossicomanico Diagram describing the addiction cycle—preoccupation/anticipation (‘craving’), binge/intoxication and withdrawal/ negative affect—with the different criteria for substance dependence incorporated from the Diagnostic and statistical manual of mental disorders, 4th edn. (Adapted from Koob 2008.) Elementi costitutivi della dipendenza Reazioni psicologiche e fisiologiche ad una brusca cessazione dell’assunzione di una sostanza che produce dipendenza Astinenza Si sviluppa quando dopo ripetute somministrazioni una determinata dose di una sostanza produce un diminuito effetto o quando devono essere somministrate dosi sempre più elevate per ottenere gli effetti osservati con la dose iniziale Tolleranza Craving Tendenza di una sostanza che produce piacere ad indurre autosomministrazioni ripetute Rinforzo Craving Entità sindromica determinata da una attrazione così forte verso alcune sostanze o esperienze appetibili da comportare la perdita del controllo e una serie di azioni obbligatorie tese alla soddisfazione del desiderio, anche in presenza di forti ostacoli o pericoli Due tipi: Indotto da farmaci in grado di attivare neuroni dopaminergici mesolimbici Stimolato da fattori ambientali associati all’assunzione della sostanza psicotropa “Risveglio” dei circuiti neurali nei quali sono immagazzinate le memorie degli schemi comportamentali prodotti dalle sostanze Effetti comportamentali Sostanze Psicotrope Recettori Circuiti Gratificazione Effetti sul Comportamento Sistema dopaminergico mesolimbico Insieme di neuroni connessi tra loro al fine di attivare e coordinare “pattern” comportamentali finalizzati Ruolo significativo nella performance di comportamenti finalizzati in risposta a stimoli incentivanti Il sistema del reward Corteccia Prefrontale coinvolta nella regolazione della motivazione e dell’iniziativa Amigdala e Ippocampo contribuiscono al controllo dell’emozionalità, dell’affettività e dei processi cognitivi il Nucleo Accumbens è costituito da due regioni: “shell”, che fa parte di strutture implicate nell’integrazione delle emozioni, che provocano risposte motorie, vegetative e neuro-ormonali “core” coinvolta nell’integrazione delle risposte motorie VTA Area Tegmentale Ventrale Via dopaminergica mesolimbica Via finale comune per il rinforzo e la gratificazione indotti da stimoli fisiologici o da sostanze d’abuso psicotrope Nucleo accumbens apprendimento motivazionale processo mediante il quale uno stimolo neutro, se costantemente associato a ricompensa, acquista la capacità di evocare risposte comportamentali motivate Rinforzo: dal gesto alla compulsione Teorie sullo sviluppo di addiction 1954 Olds e Milner stimolazione elettrica di aree cerebrali dei ratti induceva ad apprendere l’autosomministrazione individuazione del circuito del reward dello striato ventrale (rilascio di dopamina) 1) Teoria edonistica 2)Apprendimento aberrante 3)Incentive salience Incentive salience Disfunzione corticale frontale (che regola la produzione decisionale e il controllo inibitorio): alterazioni nel giudizio e impulsività Dissociazione tra wanting e liking Conseguenze emotive delle gratificazioni Liking Wanting Conseguenze motivazionali Amplificazione dell’incentive salience: l’utilizzatore vuole in modo crescente la droga, mentre gli piacerà sempre meno (tolleranza) La mente dipendente Tipologie di dipendenza I Dipendenza psichica grave associata a dipendenza fisica a) tipo oppiacei o "morfina": morfina, eroina, codeina, metadone b) tipo alcool-barbiturici: alcool etilico, barbiturici, meprobamato, benzodiazepine II Dipendenza psichica marcata associata a lieve dipendenza fisica a) tipo agonisti-antagonisti degli oppiacei: nalorfina, levallorfano, pentazocina b) tipo anfetamina: anfetamina, metilfenidato III Dipendenza psichica isolata cocaina, cannabis, allucinogeni tipo LSD, solventi, nicotina, caffeina Sintomaticità prodromica di disagio sociale e possibile dipendenza da sostanze e devianze sociali (1) aver sperimentato sostanze cattivo rendimento o abbandono scolastico con un comportamento inadeguato, aggressività e impulsività scarse o inadeguate abilità sociali frequentazioni con coetanei con problemi relazionali (Nida 2003) Sintomaticità prodromica di disagio sociale e possibile dipendenza da sostanze e devianze sociali (2) un errata percezione della diffusione e dell’accettabilità dei comportamenti di abuso di droga nella scuola, tra i coetanei, negli ambienti della comunità genitori scarsamente efficaci nel loro ruolo ambiente familiare caotico assenza di una relazione significativa con un adulto (Nida 2003) Criteri diagnostici per la dipendenza da sostanze (1) modalità patologica d’uso della sostanza che conduce a menomazione o a disagio clinicamente significativi, come manifestato da tre o più delle condizioni seguenti, che ricorrono in un qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi: tolleranza astinenza (DSM-IV-TR) Criteri diagnostici per la dipendenza da sostanze (2) astinenza sostanza-specifica:la stessa sostanza (o una strettamente correlata) è assunta per attenuare o evitare i sintomi di astinenza la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza (DSM-IV-TR) Criteri diagnostici per la dipendenza da sostanze (3) una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad assumerla, o a riprendersi dai suoi effetti interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell’uso della sostanza uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza (DSM-IV-TR) Sintomaticità prodromica di disagio sociale e possibile dipendenza da alcol (1) tolleranza astinenza assunzione in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto desiderio persistente controllarne l’uso o tentativi infruttuosi di (DSM-IV-TR) Sintomaticità prodromica di disagio sociale e possibile dipendenza da alcol (2) impiego di una grande quantità di tempo in attività necessarie a procurarsi l’alcol o a riprendersi dai suoi effetti interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell’uso di alcol uso continuativo nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente di natura fisica (steatosi, epatite acuta o cronica ecc.) o psicologica (depressione, ansia, ecc.) causato o esacerbito dall’alcol (DSM-IV-TR) Sintomaticità psichiatrica associata alla dipendenza da sostanze impulsività aggressività disforia alterazioni sottosoglia dello spettro dell’umore disturbi del sonno anedonia alessitimia Dipendenza da sostanze e devianza sociale (1) si parte dal concetto di devianza per comprendere, in primo luogo, perché le regole vengono violate. Gli studi sociologici cercano di individuare sia i motivi personali e sociali che possono spingere i soggetti a trasgredirle, sia le reazioni sociali che ne derivano. le cause della devianza sono ad oggi da ricondurre, in parte alla classe sociale di appartenenza ed in parte alle caratteristiche psicologiche e individuali che un soggetto sviluppa in relazione all’influenza familiare e sociale. Dipendenza da sostanze e devianza sociale (2) non è possibile stabilire se un comportamento è deviante senza far riferimento al complesso di norme generali e morali condivise in una comunità alla base delle quali la gente sanziona o meno quell’atto. la devianza è quindi il risultato di una serie di processi propri della reazione sociale il sociologo Lemert distingue una devianza primaria, che rappresenta un momento isolato nella vita del soggetto, non riconducibile al proprio stile di vita; e una devianza secondaria, che indica il cronicizzarsi della condotta deviante Dipendenza da sostanze e devianza sociale (3) la devianza secondaria sarebbe determinata da un processo di etichettamento subito da quegli individui che hanno una soglia di vulnerabilità maggiormente sviluppata alla reazione altrui Trattamenti medici e terapeutico-riabilitativi (1) scuola organizzazione privilegia di informazioni sulle sostanze: promuovere e organizzare progetti informativi messa in opera di interventi di prevenzione selettiva individuazione di PTI (progetto terapeutico individualizzato) terapia farmacologica psicoterapia individuale terapia di gruppo Trattamenti medici e terapeutico-riabilitativi (2) OPPIACEI Fattori psicosociali: il fattore ambientale vi svolge un ruolo centrale: la presenza di genitori soli o divorziati e un basso tenore di vita sono riscontrabili in oltre il 50% dei consumatori di eroina. Nella letteratura psicoanalitica l’atteggiamento di dipendenza da narcotici e stato descritto in termini di fissazione libidica con regressione alla fase orale. Trattamenti ambientali e psicosociali: comunità terapeutiche con progetti che possono avere una durata variabile e gruppi di mutuo-aiuto come i narcotici anonimi (NA) sono efficaci nella fase postdisintossicazione. Trattamenti medici e terapeutico-riabilitativi (3) ANFETAMINE Terapie di gruppo, individuali e familiari: hanno dimostrato una discreta efficacia quando associate a strategie sociali e biologiche. La terapia di tipo cognitivo-comportamentale ha mostrato i risultati più promettenti, focalizzandosi inizialmente sui passaggi che portano che portano all’uso della sostanza (analisi funzionale), sia proponendo degli specifici esercizi al fine di sviluppare specifiche strategie di “coping”. TABAGISMO Trattamenti ambientali e psicosociali: comunità terapeutiche con progetti che possono avere una durata variabile e gruppi di mutuo-aiuto come i narcotici anonimi (NA) sono efficaci nella fase postdisintossicazione. Trattamenti medici e terapeutico-riabilitativi (4) ALCOL Trattamenti psicosociali: gli alcolisti anonimi (AA) e i club per alcolisti in trattamento (CAT) sono gruppi di mutuo aiuto volontario che svolgono un ruolo essenziale soprattutto per alcune tipologie di pazienti e raggiungono un’ elevata efficacia quando vengono inseriti all’interno di un approccio multiplo integrato GRAZIE