Chimica Biologica A.A. 2010-2011 Destino anaerobico del piruvato: fermentazione Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato Destino anaerobico del piruvato - il piruvato deve essere convertito in un prodotto finale ridotto per riossidare il NADH prodotto da GAPDH 1) nel muscolo e nei batteri lattici: fermentazione omolattica ⇒ piruvato ridotto a lattato con rigenerazione di NAD+ 2) nel lievito: fermentazione alcolica ⇒ piruvato decarbossilato a CO2 ed acetaldeide, ridotta ad etanolo con rigenerazione di NAD+ Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato Fermentazione omolattica - nei batteri lattici e nel muscolo dei vertebrati esiste l’enzima lattato deidrogenasi - la reazione catalizzata avviene in condizioni vicine all’equilibrio - la reazione catalizzata dall’enzima consiste nel trasferimento di uno ione idruro (H:-) dal NADH al C2 (carbonile) del piruvato - NAD e NADP scambiano sempre coppie di e- associate a un protone nella forma di ione idruro (H:-) Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato Lattato deidrogenasi (LDH) meccanismo: - trasferimento stereospecifico di uno ione idruro dal C4 del NADH al C2 del piruvato - concomitante trasferimento di un protone dall’imidazolo di His195 - His195 e Arg171 orientano il substrato (piruvato o lattato nella reaz. inversa) elettrostaticamente - il lattato può essere riconvertito in piruvato o esportato fuori dalla cellula (trasportato dal sangue nel fegato ed utilizzato per la sintesi del glucosio ⇒ via metabolica della gluconeogenesi) Destino anaerobico del piruvato Macromolecole Biologiche Fermentazione omolattica - nel muscolo, durante una intensa attività fisica, quando la domanda di ATP è elevata ed il rifornimento di O2 è scarso, l’ATP è largamente sintetizzato attraverso la glicolisi anaerobica che genera ATP più rapidamente rispetto alla fosforilazione ossidativa, che è più lenta e richiede O2 - glicolisi: glucosio + 2 NAD+ + 2 ADP + 2 Pi → 2 piruvato + 2 NADH + 2 ATP + 2 H2O + 2 H+ - fermentazione omolattica: piruvato + NADH + H+ → lattato + NAD+ glucosio + 2 ADP + 2 Pi → 2 lattato + 2 ATP + 2 H2O Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato Fermentazione alcolica reazione (nel lievito): conversione del piruvato in etanolo e CO2 1) piruvato decarbossilasi: decarbossilazione del piruvato a formare acetaldeide e CO2 (enzima non presente negli animali) 2) alcol deidrogenasi: riduzione dell’acetaldeide in etanolo con ossidazione del NADH a NAD+ (necessaria per la reazione glicolitica della GAPDH) Destino anaerobico del piruvato Macromolecole Biologiche 1) piruvato decarbossilasi ⇒ decarbossilazione del piruvato a formare acetaldeide e CO2 - l’enzima contiene il coenzima tiamina pirifosfato (TPP) legato in modo non covalente - TPP agisce come “trappola di elettroni” che stabilizza (delocalizzandolo) l’accumulo di carica negativa che si genera sul carbonio carbonilico dello stato di transizione durante la decarbossilazione di un α-chetoacido (piruvato) - decarbossilazione di un α-chetoacido: lo stato di transizione è molto instabile perché si ha accumulo di carica negativa sul carbonio carbonilico stabilizzazione mediante delocalizzazione della carica negativa (“trappola per gli elettroni”) stato di transizione instabile Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato 1) piruvato decarbossilasi TPP - atomo di H del C2 è acido per la vicinanza di N quaternario (+) che stabilizza elettrostaticamente il carbanione formato dalla dissociazione di H ylid: carbanione dipolare (forma attiva di TPP) Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato 1) piruvato decarbossilasi TPP - la tiamina si addiziona ai gruppi carbonilici e, fungendo da serbatoio per gli elettroni, favorisce la decarbossilazione degli α-chetoacidi - la tiamina è un coenzima che mette in atto meccanismi di catalisi covalente su substrati carbonilici - la tiamina è il coenzima più utilizzato nelle reazioni di decarbossilazione degli α-chetoacidi Destino anaerobico del piruvato Macromolecole Biologiche 1) piruvato decarbossilasi - rilascio dell’acetaldeide - eliminazione di TPP ylid - rigenerazione enzima attivo attacco nucleofilico di ylid al C carbonilico del piruvato rilascio di CO2 per dare un carbanione stabilizzato per risonanza protonazione del carbanione anello tiazolico come trappola di elettroni Destino anaerobico del piruvato Macromolecole Biologiche 1) piruvato decarbossilasi beriberi: (debolezza in cingalese) - condizione letale dovuta a deficienza di tiamina (vitamina B1) - disturbi neurologici, dolori, paralisi ed atrofia delle gambe, danni cardiaci, formazione di edemi (accumulo di fluidi nei tessuti) - la tiamina non viene né sintetizzata né accumulata nei tessuti dei vertebrati, ma introdotta con la dieta - diffuso in Asia (in passato in zone dove si puliva il riso rimuovendo lo strato esterno più duro ma ad alto contenuto di tiamina) Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato 2) alcol deidrogenasi di lievito (YADH) ⇒ conversione di acetaldeide in etanolo - YADH è un tetramero: ogni subunità lega uno ione Zn2+ - trasferimento stereospecifico di un atomo di H dal NADH all’acetaldeide (trasferisce solo Hpro-R) - Zn2+ polarizza il gruppo carbonilico dell’acetaldeide e stabilizza la carica negativa dello stato di transizione Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato 2) alcol deidrogenasi del fegato (LADH) - anche il fegato dei mammiferi contiene una alcol deidrogenasi - LADH (liver alcohol deidrogenasi) da mammifero è un dimero e contiene un secondo ione zinco con probabile ruolo strutturale - LADH e YADH hanno una significante similarità in sequenza - LADH metabolizza anaerobicamente gli alcoli prodotti per fermentazione dalla flora intestinale e quelli assunti con le bevande alcooliche - la direzione della reazione dipende dalle concentrazioni di etanolo e gliceraldeide Destino anaerobico del piruvato Macromolecole Biologiche Energetica della Fermentazione 1) fermentazione omolattica piruvato ridotto a lattato con rigenerazione di NAD+ glucosio → 2 lattato ΔG°’= -196 kJ/mole 2) fermentazione alcolica piruvato decarbossilato a CO2 ed acetaldeide, ridotta ad etanolo con rigenerazione di NAD+ glucosio + 2 H+ → 2 etanolo + 2 CO2 ΔG°’= -235 kJ/mole - le reazioni sono accoppiate alla sintesi di 2 ATP ΔG°’= 2 x (+30.5 kJ/mole) = +61 kJ/mole efficienza: (1) 61/196 = 31% (2) 61/235 = 26% il resto dell’energia libera viene dissipata in calore rendendo il processo irreversibile Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato Efficienza della Fermentazione omolattica (alcolica) - il 31% (26%) dell’energia libera rilasciata in condizioni biochimiche standard durante il processo viene recuperata sotto forma di ATP - in condizioni fisiologiche ([reagenti] e [prodotti] ≠ condiz. standard) efficienza >50% - la fermentazione anaerobica utilizza il glucosio in modo inefficiente (2 ATP per glucosio) se paragonata alla fosforilazione ossidativa (fino a 32 ATP per glucosio) - la velocità di produzione di ATP in condizioni anaerobiche è fino a 100 volte maggiore rispetto quella della fosforilazione ossidativa - tessuti come il muscolo (in condizioni di rapido consumo di ATP) lo rigenerano quasi totalmente mediante la glicolisi anaerobica (nella fermentazione omolattica il lattosio viene riconvertito in glucosio nel fegato) Macromolecole Biologiche Destino anaerobico del piruvato Produzione glicolitica di ATP nel muscolo - fibre a contrazione lenta (fibre “rosse”, eme citocromo dei mitocondri) ricche di mitocondri ⇒ ATP quasi tutto da fosforilazione ossidativa - fibre a contrazione veloce (fibre “bianche”) quasi prive di mitocondri, dove avviene la fosforilazione ossidativa ⇒ ATP quasi tutto da glicolisi anaerobica Esempio: uccelli migratori ⇒ petto fibre rosse a contrazione lenta uccelli da cortile ⇒ petto fibre bianche a contrazione veloce