Manuel Castells, Galassia Internet, (titolo originale, Internet galaxy) trad. it. Stefano Viviani, Universale Feltrinelli, Milano, 2002, pp. 262. Recensione di Alida Favaretto – 31 luglio 2006 Abstract This book should be read by anyone who wants to learn about social behavior on and around the Internet. It is a good introduction to "social informatics," the body of research about information technologies in social contexts. The term "information society" was coined in the 1960s, and popularized in the United States in the 1970s and 1980s by analysts who were inspired by sociologist Daniel Bell and economist Fritz Machlup. Bell conceptualized social development as an evolution of society from one dominant form of production to another: industrial societies followed agricultural societies, and were to be followed by post-industrial service societies, and then, arguably, by a form of postindustrialism that was very dependent upon advanced information and communication technologies. He emphasized how new computer and telecommunications technologies increased the importance of those services that had the most informational content and value. Il libro è adatto per tutti coloro che si interessano di costruttivismo sociale legato ad Internet. È un’ottima introduzione all’”informatica sociale”, il ramo di ricerca delle tecnologie dell’informazione in campo sociologico. Il termine “società dell’informazione” venne coniato nel 1960 e diffuso negli anni Settanta e Ottanta negli Stati Uniti da analisti che si ispirano al sociologo Daniel Bell e all’economista Fritz Machlup. Bell concettualizzò l’idea di sviluppo sociale come l’evoluzione della società da una forma di sviluppo produttivo ad un altro: la società industriale è un ulteriore sviluppo del post industrialismo legato alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Egli mette in risalto come le nuove tecnologie delle telecomunicazioni e il computer abbiano accresciuto l’importanza di questi servizi dal punto di vista dei contenuti e del valore. Recensione Il volume di Castells, Galassia Internet, parte da alcuni domande: • quanto sappiamo di Internet? • quanto sappiamo delle sua tecnologie? • quali saranno le conseguenze sull’economia? Domande necessarie vista la rapidità di sviluppo della “Galassia” Internet. Il libro rappresenta un efficace compendio dei risultati ottenuti dalla ricerca del sociologo spagnolo e costituisce una sintetica, ma profonda, introduzione al suo metodo. Il titolo del volume trae spunto dal paradigma di McLuhan che aveva descritto la Galassia Gutenberg e la nascita del, cosiddetto, Uomo Tipografico.1 La fine del primato della scrittura alfabetica e della civiltà del Libro è dovuta alla diffusione capillare e pervasiva dei nuovi media, perciò alla Galassia Gutenberg segue la Galassia Internet. Secondo Castells (che a sua volta segue il pensiero di McLuhan) il modello di una società è fondato sulla base delle tecnologie comunicative disponibili. Le tecnologie dell'informazione funzionano in basa al modello della Rete. Con la Rete ciò che deve cambiare è anche l’apprendimento stesso. Un mutamento che deve essere qualitativo e non solo quantitativo: come l’insegnamento e l’apprendimento sono radicalmente mutati con l’avvento della stampa (galassia Gutenberg) così essi cambiano nella Galassia Internet. In un tempo in cui quasi, se non “tutte”, le informazioni sono in rete non ci si può limitare ad apprendere ma è necessario apprendere ad apprendere, imparando a 1 decidere che cosa cercare, come validare le informazioni assunte, come usarle, come correlarle alle conoscenze già acquisite. Il Network, come l’autore spiega nel capitolo 8, diventa, in base all'espansione sociale dell'uso della tecnologia, il modello della società. Castells afferma che la società si costituisce mediante la Rete. La società esiste e produce i propri effetti in base al Network. Noi possiamo comprendere il mondo solo passando attraverso l'analisi e la descrizione e/o rappresentazione sia del modo in cui gli uomini usano le tecnologie, sia del modo in cui le persone configurano se stesse e le proprie “pratiche” attraverso l'impiego dei media. Tra gli aspetti salienti dell’argomentazione di Castells, si trova un’importante ricognizione storica sulla genesi e lo sviluppo di Internet e una visione articolata dei fattori culturali che interagiscono con la tecnologia dei nuovi media. La storia della tecnologia presentata da Castells mette in rapporto lo sviluppo tecnologico con le politiche statali a sostegno della ricerca scientifica, sia quando scrive del Giappone nel XIII secolo sia quando scrive degli Stati uniti del XXI secolo. Egli sostiene (si veda anche l’ampio apparato bibliografico fornito alla fine di ogni capitolo del volume, utile all’approfondimento delle tematiche trattate) che la burocrazia imperiale giapponese agli albori della modernità ha ostacolato la ricerca scientifica per paura di perdere potere a favore di una “nuova classe di mercanti”, determinando una marginalizzazione Giapponese nell'economia mondiale per molti secoli.2 Il modo in cui è nata la Rete, l'essere originata e sviluppata grazie alla comunità scientifica, agli hacker, l'essere intrecciata in modo insolubile alla teoria e alla prassi del software aperto, la possibilità che la New Economy si possa sviluppare ancora solo se prevarrà "un'economia della speranza" ed una volontà di innovazione sono i temi trattati nella prima parte del libro. Le reti, aggiunge Castells, “costituiscono la nuova morfologia sociale” delle nostre società, e la diffusione “della logica” della messa in rete determina ampiamente il processo di produzione, d'esperienza, di “potere e di cultura” (p. 146 e seguenti). Qual è l’intento del volume? Fornire “i migliori strumenti intellettuali possibili, nei limiti - commenta Castells – della mia conoscenza ed esperienza”( p. 16). Castells interpreta, a partire da propri presupposti metodologici, la crisi della New Economy3 e il modo in cui Internet sta trasformando la sfera politica, sia per quanto riguarda le forme organizzative della mobilitazione, sia per la violazione dei diritti individuali (per esempio il terreno minato della privacy) sia per il digital divide che separa drammaticamente il mondo occidentale dal Terzo Mondo. Interessante è anche la sezione dedicata ai "Multimedia e internet": rappresenta l'analisi di come Internet interagisce nelle nostre case con i nostri televisori, proprio come una scatola magica. Castells conclude proponendo le tre sfide con cui si dovrà confrontare Internet, nel prossimo futuro: • il digital divide (ossia del divario e dell'esclusione a livello globale nell'accesso alla Rete di alcune fasce di popolazione),4 • la possibilità della rete di continuare ad essere un fatto di libertà e • la capacità di trattare l'informazione. Queste tre sfide, secondo l’autore, possono essere vinte solo grazie ad una crescita in democrazia, della volontà di prendere in mano la nostra vita partecipando alle istituzioni per determinarle: Democrazia e Rete non possono fare a meno l'una dell'altra. E “dipende dalla capacità delle nazioni e degli attori sociali di adattarsi alla velocità di Internet nel processo di cambiamento” (p. 252) 2 Il libro è adatto anche a coloro che non sono esperti del settore poiché offre importanti ricognizioni storiche che avvicinano il neofita al “mondo” di Internet nelle sue sfaccettature economiche, sociologiche, culturali.5 Indice: Ringraziamenti Introduzione 1. Lezioni dalla storia di Internet 2. La cultura di Internet 3. E-business e new economy 4. Comunità virtuali o società in rete? 5. La politica e Internet I: reti di computer, società civile e stato 6. La politica e Internet II: privacy e libertà nel cyberspazio 7. Multimedia e Internet: l’ipertesto oltre la convergenza 8. La geografia di Internet: luoghi connessi al network 9. Il digital divide in una prospettiva globale Autore Manuel Castells, nato in Spagna nel 1942, laureatosi e dottoratosi alla Sorbona, nel 1967 diede il via alla carriera di sociologo insegnando prima a Nanterre e poi alla Haute École des Hautes Études en sciences sociales di Parigi, lavorando in stretto rapporto con Alain Touraine. Dal 1979 è docente a Berkeley, a cui aggiunge incarichi accademici in Spagna. Manuel Castells, consulente della Commissione europea in materia di implicazioni sociali delle nuove tecnologie, urbanista e sociologo, attualmente professore all'università di California a Berkeley,dove insegna in due cattedre: una come Professor of Sociology e un'altra come Professor of City & Regional. Nel 1962 si trasferisce in Francia: Castells è entrato a far parte di quella piccola, ma ostinata comunità intellettuale riunita attorno ad Alain Touraine dopo il Maggio francese. Ma quella francese è stata una parentesi. Successivamente si trasferisce negli Stati Uniti, nella costa occidentale. Alla Stanford University che comincia a insegnare, iniziando al tempo stesso a raccogliere materiali per The Age of Information, la trilogia che lo farà conoscere in tutto il mondo Manuel Castells insegna sociologia alla University of California, a Berkeley Manuel Castells è, probabilmente, il maggior sociologo del web. Ha dedicato dieci anni di studio per comprendere le dinamiche sociali collegate all'imponente evoluzione della tecnologia dell'ultimo decennio del secolo scorso. Nelle sue opere si trova un ricchissimo corredo analitico, un significativa gamma di strumenti epistemologici e un' ampia raccolta di dati per descrivere le trasformazioni prodotte dall'avvento della Information Society. 3 Bibliografia scelta [Ricavato da "http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Castells_Manuel"] 1995 The Collapse of Soviet Communism: The View from the Information Society, University of California, Berkeley; • 1996 The Information Age: Economy, Society and Culture, vol. 1: The Rise of the Network Society, Blackwell, Oxford; • L'età dell'informazione: economia, società, cultura. vol. 1, La nascita della società in Rete, Università Bocconi, Milano, 2002 • 1998 The Information Age: Economy, Society and Culture, vol. 3: End of Millennium, Blackwell, Malden, Mass.; • 2000 The Rise of the Network Society, Oxford; • 2002 La galassia Internet, Feltrinelli; • 2002 La nascita della società in Rete, Università Bocconi, Milano; • 2004 La città delle reti Pubblicazione articoli: Il manifesto-11 MAGGIO 2002 • Il capitalismo digitale del XXII secolo La Repubblica-24 GENNAIO 2002 • E’ finita la tv delle masse Il manifesto-30 DICEMBRE 2001 • L'informazionalismo non ha confini Il Sole 24 Ore-4 DICEMBRE 2001 • Robin Hood del cyber spazio o semplici criminali? Il manifesto-10 NOVEMBRE 2001 • Il filosofo della passione hacker Intervista Il Giornale-11 MAGGIO 2002 CASTELLS «Il destino del mondo catturato dalla Rete» Links http://sociology.berkeley.edu/faculty/castells/ [Home page dell’autore] http://tecalibri.altervista.org/C/CASTELLS-M_OPE.htm [Bibliografia dell’autore] http://www.hackerart.org/corsi/fm03/esercitazioni/civardi/sommario.htm [I concetti chiave dell’analisi di Castells] http://www.mediamente.rai.it/articoli/20020530b.asp [Mediamente, rubrica della RAI - Intervista del 3 maggio 2005] 1 Mcluhan aveva mostrato come la tecnologia del libro a stampa aveva prodotto una mutazione antropologica. Dopo "Galassia Gutenberg" si è parlato di “Galassia Marconi” per definire come la cultura e la società siano ancora cambiate con l'avvento della radio e della televisione, del prevalere dell'immagine sulla parola scritta e sull'abolizione delle distanze grazie alle radiocomunicazioni. L'affermazione di McLuhan che nei mass-media "il mezzo è il messaggio" viene tradotta da Manuel Castells in "Il Network è il Messaggio". 2 Silicon Valley non sarebbe mai diventata ciò che è senza gli ingenti finanziamenti del ministero della difesa negli anni `40 e `50: un fiume di dollari che ha permesso a imprese fino ad allora sconosciute di diventare i pilastri dell'innovazione tecnologica. (p. 84 e seguenti). 4 3 Un capitolo è dedicato a "I cambiamenti della network society" e del perché la comunicazione è l'essenza delle attività umane, di come la società in network, questa nuova forma sociale, si sia costituita attorno al pianeta, sebbene con diverse forme e con considerevoli differenze nelle sue conseguenze sulla vita delle persone. 4 Il digital divide riguarda le modalità per avere accesso a internet, creando una doppia realtà: da una parte una libertà e dall'altra una ineguaglianza. 5 “E-business e la new economy” tenta di spiegare come questa nuova economia sia basata sulla cultura dell'innovazione, del rischio, delle aspettative e sulla cultura della “speranza per il futuro”, mentre "Comunità virtuali e network society" affronta l'emergere di internet come nuovo sistema di comunicazione, dove spicca la separazione tra località e socialità, con un occhio di riguardo alla formazione delle communities, incluso il rischio di false identità e dei giochi di ruolo che vanno a incrementare le proprie fantasie e a viverle online, fuggendo dal mondo reale. "Le politiche di internet" discute su come le società cambiano attraverso i conflitti e di come sono gestite politicamente, con l'importante funzione dei network di attivisti sociali al passo con la globalizzazione e l'universalizzazione trasversale creata dalla rete. 5