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OSPEDALI/TECNOLOGIE
ECCO LA NUOVA MACCHINA CHE AIUTA CUORE E POLMONI
Da poco in funzione un’apparecchiatura per la circolazione extracorporea che
già ha salvato una vita
E’ capace di sostituire, per un certo lasso di tempo, le funzioni del cuore e quelle dei polmoni
fornendo così un supporto circolatorio ai pazienti operati al cuore o un’assistenza a chi è colpite da
gravi patologie respiratorie. E’ una macchina per la circolazione extracorporea , un dispositivo di
dimensioni contenute che può significare per il malato la differenza tra la vita e la morte. Dall’inizio
di gennaio un dispositivo di questo tipo, dell’ultima generazione, è entrato in funzione al Polo
cardiologico dell’ospedale di Cattinara consentendo di salvare la vita di un giovane colpito da una
gravissima polmonite dovuta al virus dell’influenza A. Attiva nella struttura complessa di
Cardiochirurgia diretta da Aniello Pappalardo, la macchina è stata donata dall’associazione Amici
del cuore che ha voluto rinnovare il suo supporto alla medicina triestina sostituendo un’analoga
apparecchiatura donata dodici anni fa dallo stesso sodalizio.
“La nuova macchina – spiega il dottor Pappalardo – ha funzioni multiple. Può essere utilizzata
come Vad per supportare l’attività ventricolare o come Ecmo, per l’ossigenazione extracorporea. E’
nata infatti per fornire supporto circolatorio di lunga durata a pazienti operati al cuore ma è anche in
grado di fornire assistenza polmonare a malati come quelli affetti da polmonite da virus H1N1”.
“Mediante la funzione di sostituzione della funzione polmonare, si ottiene per circolazione extracorporea, e cioè al di fuori del torace, l’ossigenazione del sangue venoso – prosegue - E’ così
possibile rimuovere l’anidride carbonica e restituire sangue ossigenato al paziente. La funzione Vad
permette invece di mettere a riposo anche il cuore, nell’attesa di un miglioramento della
componente muscolare: un’esigenza che si può manifestare dopo un intervento cardochirurgico
complesso”.
A differenza della precedente, la nuova macchina consente trattamenti per cicli rinnovabili di due
settimane. La lunga durata è garantita da nuovi circuiti e filtri che sono stati concepiti per
determinare il minor impatto possibile sui tessuti biologici. Le parti meccaniche dei circuiti sono
state riprogettate per poter resistere all’usura. L’impianto del sistema sul malato è generalmente
semplice e nella maggioranza dei casi prevede l’accesso con cannule percutanee venose inguinali e
giugulari. In altri casi si procede per via chirurgica e a volte attraverso un’arteria centrale. La
gestione del sistema è complessa e prevede la disponibilità di tecnici competenti, che siano avvezzi
alla gestione della circolazione extracorporea.
La nuova tecnologia ha già dato buoni risultati già a poche settimane dalla sua installazione. Si deve
infatti proprio alle capacità di sostituire la funzione polmonare il successo ottenuto nel trattamento
di un giovane di 29 anni ricoverato a Cattinara perché affetto da una gravissima polmonite da virus
H1N1. Ricoverato dapprincipio nella Pneumologia diretta dal dottor Marco Confalonieri e quindi
nell’Anestesia e rianimazione diretta da Giorgio Berlot il malato, che non rispondeva alla
ventilazione meccanica, è stato avviato al trattamento con Ecmo in condizioni di emergenza. “Per
questo – spiega il dottor Pappalardo – è stato necessario un complesso impianto che dopo due
infruttuosi tentativi iniziali di connessione con arterie e vene periferiche è approdato a un impianto
in arterie centrali dimostratosi immediatamente efficace. L’intervento è stato eseguito dai
cardiochirurghi nel box di isolamento dell’Anestesia e Rianimazione direttamente al letto del
paziente. Contestualmente un gruppo multidisciplinare di rianimatori e pneumologi ha prestato il
supporto iniziale”.
Di grande importanza l’avvicendarsi dei tecnici del servizio perfusione della Cardiochirurgia
coordinati dal dottor Marco Gabrielli che hanno prestato assistenza continuativa per i primi quattro
giorni di circolazione extracorporea. Ottenuta una stabilizzazione clinica sufficiente, il paziente è
stato trasferito alla Terapia intensiva cardiochirurgica. Qui la stessa équipe multidisciplinare ha
consolidato i risultati iniziali soprattutto grazie alla collaborazione con i colleghi pneumologi, gli
assistenti alla broncologia e i fisioterapisti respiratori, cui l’Ecmo ha dato il tempo di poter operare
efficacemente. Dopo dieci giorni di assistenza circolatoria ininterrotta il giovane ha felicemente
concluso il suo ricovero. Si è trattato di un’applicazione pratica, sul difficile campo dell’urgenza,
che evidenzia come sia importante e fruttuosa l’interazione quotidiana tra equipe specialistiche che
curano organi diversi, ma in stretta connessione tra loro.
L’apparecchiatura ha subito trovato un altro paziente, un giovanissimo giunto dalla Calabria per
essere curato al Burlo. Il malato, affetto da rara patologia immunitaria, è stato anch’esso sottoposto
con successo a terapia con Ecmo dopo il fallimento della ventilazione meccanica. In questo caso,
poiché il ragazzo non rispondeva alle terapie intensive convenzionali, si è vista l’utilità di ricorrere
al trattamento extracorporeo per poterlo mantenere in vita. La sua malattia necessitava di un
trattamento broncoscopico per lavare i polmoni dalle scorie tossiche e di un trattamento locale con
farmaci biologici. Grazie alla messa a riposo dei polmoni con la macchina per la circolazione
extracorporea, tali terapie hanno potuto essere somministrate in condizioni di sicurezza. Il
trattamento è stato sospeso dopo nove giorni, le cure si sono rivelate efficaci e il giovane paziente
riesce a tollerare trattamenti meno invasivi.
La macchina per la circolazione extracorporea apre dunque scenari di assistenza assai più ampi del
passato dimostrando che, con un approccio sistematico, avanzato e multidisciplinare è oggi
possibile superare limiti poco tempo fa invalicabili. Un ospedale, definito di “alta specializzazione e
interesse nazionale” come quello triestino di Cattinara oggi ha senz’altro un motivo in più per
meritare tale definizione e fornire servizi sempre più avanzati e di eccellenza ai cittadini.
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