Gli organi di senso negli animali

Gli organi di senso negli animali
ali
Per saperne di più
La vista
Gli animali sono dotati di sistemi sensoriali più o meno sviluppati, che li met-tono in relazione con il mondo esterno.
Tra gli occhi più sviluppati e interessanti ricordiamo gli occhi composti degli
insetti. Se osserviamo col microscopio stereoscopico gli occhi di un insetto,
vediamo che sono costituiti da migliaia di unità visive, gli ommatidi, ciascuna delle quali percepisce però solo una piccola parte del campo visivo: le
immagini dei vari ommatidi si uniscono poi insieme, come in un mosaico,
dando all’insetto una visione completa del mondo circostante (è per questo,
per esempio, che è così difficile catturare una mosca con le mani). Gli insetti
tti
hanno anche altri piccoli occhi semplici (ocelli), la cui funzione sembra essere
re
di percepire le variazioni di intensità luminosa: in sostanza, coadiuverebbero gli occhi composti nella percezione del chiaroscuro.
Molti animali predatori, con occhi frontali, hanno un’ampia zona di
visione stereoscopica per valutare bene la distanza prima di balzare
sulla preda; al contrario, gli animali erbivori e molti uccelli, che
hanno gli occhi laterali, hanno una ridotta visione stereoscopica,
ma un ampio campo visivo, per accorgersi di eventuali predatori.
L’udito
In alcuni animali (soprattutto notturni), l’udito è molto più sviluppato di quello dell’uomo. Cani e gatti, per esempio, percepiscono gli
ultrasuoni, ma la massima sensibilità si rileva nei pipistrelli. Questi animali hanno una vista poco sviluppata, ma riescono a orientarsi, a evitare gli
ostacoli e a localizzare le prede anche al buio, grazie a un udito molto sensibile
che utilizza un ingegnoso sistema, simile al sonar delle navi (ecolocalizzazione):
l’animale emette dalla bocca e dalle narici ultrasuoni che rimbalzano sull’oggetto e tornano indietro alle sue orecchie: in base al tempo impiegato dall’ultrasuono a percorrere la distanza di andata e
ritorno, il pipistrello riesce a stabilire la posizione degli oggetti nell’am-biente.
Anche i delfini possiedono un sonar simile, che utilizzano per localizzare
are gli
oggetti sott’acqua: il loro sistema di ecolocalizzazione è talmente sensibile
nsibile da
consentire di individuare un oggetto di 10-15 cm a 100 metri di distanza!
nza!
Per gli animali notturni o che vivono in acqua profonde, dove filtra pocaa luce, il sistema di ecolocalizzazione si rivela in realtà un sistema di percezione piùù efficiente
della vista stessa.
Infine, i pesci possiedono un altro recettore di distanza, il cosiddetto organo della linea laterale. Esso è composto da una serie di recettori disposti lungo i fianchi, che consentono agli animali di percepire ogni minima vibrazione dell’acqua intorno al proprio corpo: in tal modo il pesce riescee ad
avvertire le eventuali prede (o gli eventuali pericoli) che si stanno avvicinando
ndo (è un
po’ una sorta di “tatto” a distanza).
i
sonar rilevatore che utilizza un’onda sonora che “rimbalza” se
incontra un ostacolo; si basa sul fenomeno dell’eco ed è utilizzato per
esempio per misurare la profondità dei fondali marini.
Vero o falso?
V
F
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Il pipistrello è in grado di percepire gli ostacoli a distanza grazie a un sonar.
L’organo della linea laterale permette ai pesci di vedere meglio.
L’insieme di tutti gli occhi composti degli insetti è chiamato ommatidio.
Gli occhi composti consentono agli insetti di controllare tutto lo spazio attorno a sé.
Gli animali erbivori hanno gli occhi sulle parti laterali della testa perché così coordinano meglio la vista con i
movimenti durante la corsa.
Unità 9 ❚ NAUTILUS ❚ Corsi-Costagli, © SEI 2011