IL CONSUMATORE E LA DOMANDA Prof. Anna Carbone- DAFNE [email protected] Il comportamento del consumatore. La teoria della domanda Iniziamo con qualche interrogativo: -Perchè compriamo alcuni beni e non altri ? -Perchè non compriamo maggiori quantità di beni? -Quali informazioni utilizziamo per fare le nostre scelte? -Quali eventi possono farci cambiare decisioni di consumo? Ognuno di noi è un consumatore … Ci comportiamo in modi differenti, unici, ma vi sono alcune regolarità, alcuni fattori che agiscono su tutti: Il prezzo del bene La disponibilita’ di denaro (flusso corrente di reddito ma anche stock di ricchezza I nostri gusti (cosa ci piace o non ci piace, le nostre abitudini, le norme sociali condivise) I prezzi di molti altri beni (che acquistiamo, che intendiamo acquistare, che non acquistiamo) La nostra idea su come (ci) andranno le cose nel futuro (ovvero le nostre aspettative su cio’ che potrebbe accadare domani o fra un anno….) La domanda del bene X (rispetto al suo prezzo) Prezzo Relazione Q-P quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo Esprime un possibile comportamento, illustra una intenzione, relazioni tra grandezze Non è necessariamente la fotografia di qualcosa che accade D quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo L’inclinazione negativa ci dice che se P cresce i consumatori comprano meno e viceversa Perchè? 1)Effetto sostituzione: questo bene è diventato più caro rispetto ai sostituti 2)Effetto reddito: l’aumento di P riduce il valore reale del reddito, il suo potere di acquisto D1 quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA La pendenza indica l’intensità di questi effetti Prezzo D1 esprime una maggiore variazione della Q in risposta ad una stessa variazione di P D2 P2 P1 D1 DD2 DD1 quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo La pendenza indica l’intensità di questi effetti: Il caso estremo della funzione verticale mostra una intenzione dei consumatori di continuare ad acquistare le stesse quantità a diversi livelli del prezzo D1 quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo La pendenza indica l’intensità di questi effetti: Il caso estremo della funzione orizzontale mostra Che anche minime variazioni del prezzo Annullano le intenzioni di acquisto dei consumatori D1 quantità L’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA Prezzo La misura dell’intensità con la quale i consumatori Reagiscono a variazioni di prezzo si chiama elasticità della domanda e si definisce come la variazione percentuale della domanda indotta da una variazione percentale del prezzo In simboli si definisce come: E = DQ/Q/DP/P DP A P D1 DQ Q quantità L’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA Prezzo Per calcolarla è più comodo trasformare la formula in: E = DQ/DP * P/Q/ Dove DQ/DP è inverso coeff angolare e P/Q sono le coordinate nel punto DP P D1 Q DQ quantità L’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA Prezzo DP In caso di funzioni rettilinee il primo termine è costante e negativo è solo il secondo termine che cambia di valore: decrescendo da sinistra verso destra passa da ∞ a 0 A P Dunque: -∞ < E < 0 D1 DQ Q quantità L’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA Prezzo E= -∞ E=<-1 (oppure |E|>1) E =-1 Se DQ/Q = DP/P DOMANDA ELASTICA . E= -1 E= >-1 (oppure |E|<1) DOMANDA RIGIDA D1 E= 0 quantità ELASTICITA’ E SPESA Prezzo P*Q = SP (spesa) Come varia la SP se P cresce e la E >-1? Specificare se cresce o si riduce Come varia la SP se P cresce e la E <-1? Specificare se cresce o si riduce D1 quantità ELASTICITA’ E SPESA P*Q = SP (spesa) Prezzo Come varia la SP se P cresce e la E >-1? (ovvero, e’ compresa tra -1 e 0) E>-1 (domanda rigida) se +DP/P > |-DQ/Q| Ma questo implica che DSP >0: I consumatori reagiscono all’aumento del prezzo riducendo MENO che proporzionalmente le quantità acquistate: la spesa di conseguenza cresce D1 quantità ELASTICITA’ E SPESA P*Q = SP (spesa) Come varia la SP se P cresce e la E >-1? Prezzo E>-1 (domanda rigida) se +DP/P > |-DQ/Q| DSP >0 + P SP=PQ Q - D1 quantità ELASTICITA’ E SPESA P*Q = SP (spesa) Prezzo Come varia la SP se P cresce e la E <-1? E<-1 (domanda elastica) se +DP/P < |-DQ/Q| Ma questo implica che DSP <0: I consumatori reagiscono all’aumento del prezzo riducendo PIU’ che proporzionalmente le quantità acquistate: la spesa di conseguenza si riduce D1 quantità ELASTICITA’ E SPESA P*Q = SP (spesa) Come varia la SP se P cresce e la E >-1? Prezzo E>-1 (domanda elastica) se +DP/P < |-DQ/Q| DSP <0 + SP=PQ Q - P D1 quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo Ma come vengono rappresentati su questo grafico gli altri fattori che influenzano la domanda? D quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo Sono rappresentati da differenti funzioni che nello spazio Q-P occupano un posto diverso. Ad esempio D1 e D2 indicano una differenza nel valore di un fattore che influenza Q. Questo fa si che A parita’ di prezzo la quantita’ domandata e’ diversa p D2 D1 Q1 Q2 quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo Lo spostamento può essere stato Causato da: -un aumento del reddito (o viceversa); -un cambiamento nei gusti -un aumento del prezzo di un bene s. -una riduzione del prezzo di un bene c D2 D1 quantità LA FUNZIONE DI DOMANDA Prezzo Lo spostamento può essere stato Causato da: -una riduzione del reddito (o viceversa.) -un cambiamento nei gusti -una riduzione del prezzo di un bene s -un aumento del prezzo di un bene c. D1 D2 quantità Ricapitolando: Funzione di domanda di mercato Prezzo Reddito Gusti Prezzo altri beni Aspettative Numero consumatori quantità La domanda del bene X (rispetto al reddito del consumatore) Reddito ? Relazione Q-R quantità ? a seconda del tipo di bene ci comportiamo diversamente a livelli di reddito diversi Beni normali: a livelli di reddito maggiori corrisponde un aumento del consumo per lo meno proporzionale (o più: beni di lusso) Beni di prima necessità: a livelli di reddito maggiori corrisponde una crescita meno che proporzionale del consumo Beni inferiori: a livelli di reddito maggiori corrisponde una riduzione del consumo (e viceversa) Beni di Giffen:….un caso molto particolare di beni… “intensamente” inferiori la cui spesa incide molto sul reddito (vd. Sotto) Per I beni alimentari presi nel loro insieme (paniere di beni) vale la seguente regolarità Legge di Engel: Al crescere del reddito il valore dei beni alimentari consumati cresce meno che proporzionalemente del reddito, ovvero la quota spesa per gli alimenti si riduce UN CASO PARTICOLARE: I BENI DI GIFFEN Prezzo SONO BENI INFERIORI PER I QUALI L’EFFETTO REDDITO E’ DI ENTITA’ SUPERIORE ALL’EFFETTO SOSTITUZIONE: LA FUNZIONE DI DOMANDA è INCLINATA POSITIVAMENTE D1 quantità La domanda del bene X (e i gusti dei consumatori) Gusto Relazione G-Q quantità La domanda del bene X (e i prezzi degli altri beni) Prezzo di Y ? Quantità di X La domanda del bene X (e i prezzi dei beni sostitutivi) Esempi: pasta e riso; vino e birra; treno e aereo Prezzo di Y Quantità di X La domanda del bene X (e i prezzi dei beni complementari) Prezzo di Y Esempi: computer e stampanti; pelati e pasta; auto e benzina ? Quantità di X La domanda del bene X (e i prezzi degli altri beni) Prezzo di Y Esiste questo caso? A rigore no perchè il prezzo di qualsiasi bene agisce sul potere di acquisto del reddito si tratta di un caso limite. Ma in molti casi la relazione Tra prezzo di Y e consumo di x puo’ essere effettivamente molto debole Quantità di X L’ELASTICITA’ INCROCIATA XY La misura della reazione dei consumatori del bene X al variare del prezzo del bene Y In simboli si definisce come: EXY = DQX/QX/DPY/PY Per I beni sostitutivi EXY>0 Per I beni complementari EXY<0 EXY= 0 se non vi è relazione tra i due beni per il consumo dalla domanda individuale alla domanda di mercato La domanda di mercato è data dalla somma orizzontale delle domande individuali di tutti I potemziali compratori di una dato bene P Individuo A P Q Individuo B P Q Mercato A+ B Q