ORDINE DEL GIORNO DELLA DIREZIONE NAZIONALE CIA del 22 settembre 2014 La Direzione Nazionale della CIA ha preso in esame i problemi delle nuove fitopatie determinate dall’aumento vertiginoso degli scambi di materiale vegetale su tutto il pianeta e, soprattutto, dal fenomeno dei cambiamenti climatici che sta radicando sul nostro territorio parassiti e fitopatologie nuove, che non trovando fattori naturali di contrasto, si sviluppano rapidamente con enormi danni economici agli agricoltori e pesanti ripercussioni sugli habitat e sul paesaggio agrario di vaste aree. In quest’ultimo periodo problemi sono stati riscontrati nel settore della vite (flavescenza dorata), degli agrumi (virus della Tristezza, Black spot), del castagno (Cinipide), del kiwi (Batteriosi), ed ora dell’ulivo (Xylella fastidiosa), nel settore delle trupacee (virus della Sharka), nel settore ornamentale (Punteruolo rosso delle palme), senza contare l’allargamento degli areali di presenza di parassiti prima confinati alle zone mediterranee più calde ed ora estese fino alle aree alpine. La CIA chiede una azione straordinaria a livello europeo, nazionale e regionale. Si tratta di agire su diversi piani, dal potenziamento della ricerca alla diffusione di tecniche di difesa adeguate, dal maggior controllo internazionale sugli scambi, al miglioramento della capacità di intervento nelle fasi di emergenza, fino al potenziamento degli strumenti di risarcimento. E’ necessario, inoltre prevenire, che il virus dell’inverdimento degli agrumi (Citrus Greening) che ha colpito l’agrumicoltura mondiale, attacchi i nostri territori ponendo una grande attenzione alla importazione. In particolare la CIA giudica gravissima è la situazione che sta colpendo il Salento in Puglia a causa della propagazione del batterio denominato “Xylella fastidiosa”, che causa il disseccamento rapido degli ulivi e che rischia di colpire oltre un quarto dei 10 milioni di piante presenti su una superficie di circa 25 mila ettari. Al danno economico, immediato e pesantissimo, si accompagna il pericolo di compromettere uno dei paesaggi simbolo del mediterraneo e più radicati nella nostra cultura. Va sottolineato che esistono differenti ceppi del batterio in grado di attaccare una più ristretta gamma di piante ospiti e, dalle indagini finora effettuate, sembra che il ceppo riscontrato in Puglia su olivo, oleandro e mandorlo non risulta che infetti la vite e gli agrumi. La Direzione Nazionale della CIA prende atto delle misure intraprese per confinare e contrastare il fenomeno: 1) il divieto di movimentazione del materiale vegetale a rischio di infezione (che peraltro comporta danni economici rilevanti al settore vivaistico); 2) la richiesta del Mipaaf di attivare il fondo di solidarietà comunitario per le emergenze fitosanitarie; 3)l’azione del Comitato fitosanitario nazionale, che ha identificato misure pecifiche per le aree colpite e per quelle circostanti, oggetto di uno specifico decreto di lotta obbligatoria, in corso di definizione, evitando l’abbattimento massiccio di piante nelle “zone infette” ed in quelle “cuscinetto” prefigurate nella Decisione della Commissione europea del 23 luglio scorso. La Direzione Nazionale della CIA, ritenendo queste misure insufficienti vista l’estrema gravità della crisi per le sue conseguenze economiche e per gli effetti sociali ed ambientali: CHIEDE Un’azione più tempestiva ed incisiva, sia a livello nazionale che europeo, per limitare la diffusione del batterio e risarcire adeguatamente le perdite di reddito subite dagli agricoltori. Occorre da subito migliorare la diffusione delle informazioni sul batterio e sviluppare una ricerca adeguata per l’individuazione delle migliori tecniche di contenimento e di difesa. Occorre reperire risorse straordinarie per il risarcimento dei danni e per impedire gli effetti sociali negativi. Più in generale ritiene indispensabile che il Governo nazionale e le Regioni predispongano un intervento organico per tutte le possibili fitopatie attraverso la predisposizione di un “Piano nazionale” che intervenga sugli aspetti preventivi e su quelli di emergenza. Tale piano dovrà necessariamente trovare riscontro in una capacità di intervento a livello europeo individuando anche specifici capitoli di bilancio. Inoltre la nuova programmazione dei fondi Sie ed in particolare dello Sviluppo rurale deve rappresentare un’occasione importante per contribuire ad affrontare in modo adeguato il problema delle nuove fitopatie con diverse misure interagenti: gli investimenti, la diffusione delle conoscenze, la cooperazione per l’adozione di innovazioni tecniche a diretto contato con i centri di ricerca, il ripristino dei potenziali produttivi colpiti. Infine occorre un impegno straordinario per rafforzare e rendere più tempestivi sia gli interventi in caso di crisi sia gli strumenti di gestione del rischio, a partire da quelli assicurativi e mutualistici prefigurati con la recente proposta di piano operativo nazionale.