IL COMITATO MARIA LETIZIA VERGA
Nato nel 1979, il Comitato Maria Letizia Verga Onlus riunisce medici, operatori sanitari, genitori
e volontari con l’obiettivo di garantire ai giovani pazienti in cura presso il Centro di Ematologia
di Monza e alle loro famiglie l’assistenza medica e psico-sociale necessaria a migliorare le possibilità
di guarigione e, più in generale, la qualità della vita.
Negli anni, il Comitato ha fornito un contributo importante nello studio e nella cura della leucemia
infantile, permettendo l’assistenza e la guarigione di oltre 1800 bambini, riducendo inoltre
il tasso di mortalità dall’80 al 20%.
Le principali attività del Comitato Maria Letizia Verga Onlus
• contribuisce alla ricerca di laboratorio finanziando il Centro di Ricerche “Matilde Tettamanti”
per gli studi sulle malattie onco-ematologiche e allo sviluppo della ricerca clinica
(studi sui nuovi farmaci, protocolli di cura, trapianto e ricerca psicosociale);
• offre un servizio psico-sociale ai bambini e alle loro famiglie e coordina un gruppo di ascolto;
• sostiene il programma “La scuola in ospedale”;
• gestisce un ufficio che si occupa di coordinare la raccolta fondi.
IL NUOVO CENTRO
MARIA LETIZIA VERGA A MONZA
Grazie al nuovo Centro Maria Letiza Verga per lo
studio e la cura della leucemia del bambino, Monza
si riconferma polo di eccellenza medico-scientifica
per le leucemie infantili. Il Centro è il risultato di una
straordinaria “catena della solidarietà” coordinata
dal Comitato Maria Letizia Verga che ha coinvolto
indistintamente soggetti privati come genitori,
professionisti, personale medico e paramedico,
ricercatori e associazioni partner. La raccolta fondi
è gestita in totale autonomia dalla Fondazione Monza
e Brianza per il bambino e la sua mamma, ente privato
che svolge il proprio compito come un Ospedale
Pubblico di tutti e per tutti a cui si accede tramite
il SSN. Il centro si estende su 4 piani per 8400 mq
che ospitano il Day Hospital, l’accoglienza ed i servizi
per i bambini e le loro famiglie, il reparto di degenza,
il centro di Trapianti di Midollo Osseo con un piano
di 1300 mq dedicato al Centro di Ricerca Tettamanti.
IL CENTRO DI RICERCA TETTAMANTI
Il Comitato è il primo sostenitore del Centro di Ricerca Matilde Tettamanti, un’istituzione che il Comitato
stesso ha contribuito a creare dai primi anni ‘80 per lavorare in sinergia con i reparti di cura, permettendo
così l’immediato trasferimento delle ultimissime acquisizioni in campo scientifico e terapeutico verso
il piccolo paziente.
La Fondazione Tettamanti, che nel 2014 ha festeggiato il ventesimo anno di attività, vanta un laboratorio
strutturato in 5 unità di ricerca, ognuna delle quali coordina il lavoro di 35 ricercatori e 15 tecnici biologi
che effettuano ogni anno 400 diagnosi e monitoraggi oltre a 50 protocolli di cura.
Video sul Centro di Ricerca
IL PROGETTO
DI RICERCA
SOSTENUTO
DA NOI
DI BIANCHI
INDUSTRIAL
DOTT.SSA LINDA BENEFORTI
Da quest’anno Bianchi Industrial ha intrapreso una sponsorizzazione a favore del “Centro di
Ricerca M. Tettamanti” sostenendo il dottorato di Ricerca della Dott.ssa Linda Beneforti
che ha come oggetto lo studio dell’origine prenatale della Leucemia Linfoblastica Acuta del bambino.
IN COSA CONSISTE IL PROGETTO
• Il progetto si concentra sullo studio della Leucemia Linfoblastica Acuta di tipo B del bambino,
in particolare della forma più frequente, la TEL/AML1 positiva.
• Leucemia significa “sangue bianco”: la caratteristica di questo tumore del sangue, infatti,
è l’altissimo numero di globuli bianchi che si ritrovano nel sangue e nel midollo osseo
dei pazienti. Il termine “Acuta” denota l’esordio improvviso e grave della malattia, mentre
la classificazione in “Linfoblastica di tipo B” indica la crescita incontrollata di un particolare tipo
di globuli bianchi: i linfociti B immaturi o linfoblasti B.
• Nella leucemia TEL/AML1 positiva il primo danno genetico che avviene è la rottura
e il ricongiungimento (traslocazione) dei cromosomi 12 e 21. La traslocazione unisce due geni
che prima si trovavano separati sui due cromosomi originando un nuovo gene patologico: il gene
di fusione TEL/AML1. Si è scoperto che la traslocazione t(12;21) avviene in utero, ma essa da sola
non è sufficiente a scatenare la leucemia; altri danni genetici devono colpire le cellule TEL/AML1
positive affinché esse divengano maligne. La fase in cui le cellule TEL/AML1 positive rimangono
asintomatiche nel midollo osseo e nel sangue dei pazienti viene chiamata “fase pre-leucemica”.
• La prognosi per questa malattia è buona, in quanto risponde mediamente bene
alla chemioterapia classica, ma essendo anche la forma di leucemia più frequente nel bambino
l’obiettivo è quello di riuscire a curarla in fase pre-leucemica, prima che la malattia tumorale vera
e propria si presenti.
• Lo scopo della ricerca è quello di capire cosa succede quando le cellule subiscono la traslocazione
t(12;21), come si comportano, quali vantaggi acquisiscono e quali sono i possibili altri fattori
scatenanti la leucemia. In una prima fase della sperimentazione in vitro si è già dimostrato
che le cellule pre-leucemiche sono più “dormienti”, hanno cambiamenti di forma e di movimento
e resistono maggiormente a certi segnali negativi di controllo.
www.centromarialetiziaverga.it