Preghiera di guarigione

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LA PREGHIERA DI GUARIGIONE
Quando nella Scrittura si incontra l’esperienza della guarigione da parte di Dio,
sempre viene a presentarsi una ‘totale restituzione dell’uomo a se stesso’ in tutte le
sue dimensioni.
Ogni volta infatti che un corpo viene sanato nella Bibbia, siamo di fronte alla chiamata
di tutta la persona ad essere ‘riabilitata’ e salvata.
Il Cieco nato, esce dal suo isolamento sociale.
Lo storpio alla porta bella del tempio, scopre la bellezza della sua vita come lode a Dio
L’emorroissa, può finalmente uscire dal proprio stato di vergogna…
Dovere del credente è chiedere la guarigione Pregate per essere guariti (Gc 5, 16).
Ma ciò che ci deve stare a cuore è la ‘salute totale’ nostra e delle persone per le quali
chiediamo la guarigione.
Non tutti gli ammalati ai tempi di Gesù erano stati sanati, ma a tutti è stata posta tra
le mani la chiave per la loro salvezza, per tutti Gesù è venuto e si è donato:
Gesù fu consegnato nelle mani degli uomini!
Tutto di noi (mente, corpo e cuore) ha bisogno della benedizione e del passaggio
sanante di Dio.;
- un pensiero conforme al Vangelo è ossigeno per il mio cuore e per il mio cammino
di crescita spirituale;
- vivere la mia corporeità con rispetto come la rispetta Cristo è una fortezza per
la mia anima.
- l’accoglienza di Cristo nel nostro cuore porta beneficio anche al nostro corpo.
(testimonianza).
Altro passaggio importante è la guarigione che Cristo opera anche quando permette
che la malattia continui: è la guarigione del rapporto con la propria malattia.
Può accadere che ciò che ci rende davvero malati non è la malattia in sé ma il rapporto
scorretto che abbiamo instaurato con la nostra malattia.
La guarigione autentica avviene quando la malattia non è più sentita come una forza
distruttiva operante nel corpo, ma come una possibilità di crescita nella santità.
Quando l’uomo giunge a chiedere a Dio la guarigione è segno che alla base c’è il
credere nella Sua potenza e nella possibilità di un cambiamento nella sua vita.
Nàaman il Siro si è scandalizzato quando per guarire dalla lebbra gli è stato
consigliato di bagnarsi sette volte nell’acqua del Giordano.
‘Ma non c’è acqua buona a sufficienza nel mio paese perché io debba ora compiere
questo gesto nel Giordano?’
Pone la sua auto-sufficienza davanti alla semplicità di un gesto che gli chiede tutta la
fiducia e l’abbandono di cui è capace.
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Accetta e torna a casa sanato nel suo cuore, oltre che dalla lebbra, perché ha
imparato a dipendere da Colui che tutto può.
FONTI DI GUARIGIONE
 SACRAMENTI:
I Padri della Chiesa definivano l’eucaristia “il farmaco dell’immortalità’ perché
nell’Eucaristia entriamo in comunione con il corpo risorto di Cristo, entrando così nello
spazio della vita già risorta, nella vita eterna
“I prigionieri di guerra che erano in Russia per dieci anni e più, esposti al freddo e alla
fame, dopo essere ritornati hanno detto: ‘Potevo sopravvivere perché sapevo di essere
aspettato. Sapevo che c’erano persone che mi aspettavano, che ero necessario e
atteso’. Questo amore che li aspettava è stata l’efficace medicina della vita contro
tutti i mali”. (Benedetto XVI)
In realtà, noi tutti siamo aspettati e l’Eucaristia, sacramento d’amore, è la nostra
medicina in questa attesa dell’incontro definitivo. E’ stato desiderio di Cristo rimanere
con noi per sanarci santificandoci con il Suo Corpo. “Io sono venuto perché abbiano la
vita e l’abbiano in abbondanza”.
L’Unzione degli infermi, sacramento attraverso il quale lo Spirito Santo è invocato
quale sorgente di consolazione e per rafforzare l’uomo che soffre. Spesso si sente tra
i cristiani l’incapacità di valorizzare il ‘tocco’ di Dio che è questo sacramento e lo si
considera erroneamente come ‘l’ultima spiaggia’. Se lo Spirito Santo è considerato
come l’ultima spiaggia vuol dire che non lo si ancora conosciuto.
Sacramento del perdono. Spesso la sofferenza che noi viviamo non è il frutto diretto
e inevitabile di quello che abbiamo subito, ma dell’odio e del risentimento che abbiamo
provato e proviamo rispetto a queste ferite.
“Nessuno ci ferisce, qualunque cosa abbiamo subito: è solo l’odio che apre a noi le
ferite. Così è solo la strada del perdono, scelta in modo consapevole, che cura ogni
ferita”
Quindi è il mio odio e risentimento che mi fa soffrire. Questo è un passaggio molto
importante quando ci rivolgiamo a Dio per essere guariti.
E’ come se il rancore e il risentimento, se non addirittura l’odio, legassero le mani al
Dio della Misericordia impedendo alla mia vita di essere risanata in profondità.
Il Perdono come fonte di guarigione lo viviamo nell’esperienza di sentire a poco a poco
che la nostra sofferenza si placa e lascia spazio alla pace e all’amore.
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PASSIONE DI CRISTO: Per le sue piaghe noi siamo stati guariti (Is 53, 5)
Non li guarì ne un erba né un emolliente, ma la tua Parola o Signora (Sap 16, 12)
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