Dall’astronomia alla geografia astronomica
La Terra vista dallo spazio. (NASA)
La forma della Terra
I popoli antichi pensavano che la Terra
fosse piatta e poco estesa, limitata.
I primi Greci ritenevano che la Terra
fosse costituita da un disco circolare
circondato dal grande Fiume Oceano,
in perpetuo corso, e che sopra vi fosse
la conca emisferica del cielo.
La forma della Terra
Nel VI sec. a.C., Talete, primo filosofo greco e attento viaggiatore,
fece tesoro delle conoscenze e degli studi di Babilonesi ed Egizi,
proponendo una teoria a metà strada tra la mitologia greca e le
scoperte scientifiche di quel tempo
Egli riteneva, come gli stessi Babilonesi, che la Terra fosse piatta e
galleggiasse sull’acqua come un pezzo di legno
La forma della Terra
L'idea di una Terra sferica non venne però generalmente accettata
fino all'epoca di Platone (427-348 a.C.).
Egli ne dà una dimostrazione filosofica:
la Terra è sferica perché la sfera è la forma più perfetta per un
corpo, possiede la massima simmetria.
LA TERRA, CHE STA AL CENTRO DELL'UNIVERSO, DEVE ESSERE
SFERICA.
La forma della Terra
Aristotele, che visse dal 384 al 322 a.C., aveva messo a punto tre prove
sperimentali per dimostrare che la terra era rotonda
TEORIA GEOCENTRICA
La Terra è al centro dell’Universo
Il Sole, la Luna e tutti gli altri pianeti le ruotano attorno
Le stelle “fisse” sono contenute in una sfera che ruota anch’essa
intorno alla Terra
La forma della Terra
Tolomeo da Alessandria, intorno al 140 d.C. elaborò la più compiuta
sintesi astronomica dell’antichità, passata alla storia come
ALMAGESTO.
Tolomeo prese spunto dalle
teorie, sia dei Babilonesi sia
dell’astronomo greco Ipparco,
per sostenere la tesi che la Terra
era al centro del Cosmo.
Tolomeo, inoltre, tramite un
sistema di cerchi concentrici
fornì un formidabile metodo
matematico per calcolare il
moto dei pianeti e prevederne la
posizione
La forma della Terra
Niccolò Copernico (1473-1543), un grande astronomo polacco, fu il
primo che mise in dubbio il sistema geocentrico di Aristotele e
Tolomeo, sostenendo
LA TEORIA ELIOCENTRICA
Il Sole al centro dell’Universo
La forma sferica dell'Universo
La sfericità della Terra
I moti dei pianeti sono composti da moti circolari uniformi
Prove della sfericità della Terra
1. L’angolo che la stella polare forma col piano dell’orizzonte
varia con la latitudine.
Il fatto che i raggi
della stella incidano
con angoli diversi sui
vari luoghi della Terra
prova che la sua
superficie è curva e
convessa.
Prove della sfericità della Terra
2. Variazione dell’orizzonte sensibile (la parte visibile diventa
tanto più ampia quanto più l’osservatore si alza dalla
superficie).
L’orizzonte sensibile limita la porzione di
superficie terrestre che riusciamo a
guardare intorno a noi.
Prove della sfericità della Terra
3. Comparsa o scomparsa di un oggetto; le navi, mano a mano che si
allontanano dal punto di osservazione, sembrano scomparire oltre
l’orizzonte.
4. Durante le eclissi di Luna l’ombra proiettata dalla Terra sul
satellite è circolare (Aristotele).
5. Circumnavigazione del globo (1521, Magellano)
6. Analogia con gli altri pianeti visibili dalla Terra
La forma della Terra
La Terra non è perfettamente sferica, perché subisce uno
schiacciamento a causa della sua rotazione: infatti, il raggio polare
è più corto di 21 km di quello equatoriale.
La sua forma non è neanche quella di un ellissoide, che è il solido
geometrico che si ottiene facendo ruotare un'ellisse intorno al
proprio asse minore, perché la sua superficie non è uniforme, ma è
irregolare a causa delle deformazioni oceaniche e per la presenza di
masse continentali.
La forma della Terra
Nel 1735 i francesi Charles Marie de La Condamine e Pierre Louis Moreau de
Maupertuis, misurando la lunghezza di un arco di meridiano con il metodo delle
triangolazioni in due diverse località dimostrarono che la Terra è appiattita ai poli e
rigonfia all'equatore.
Il suo raggio polare è infatti di 6.356 km e quello equatoriale di 6.378 km. In base a
queste considerazioni, è stato elaborato un modello della Terra avente la forma di un
ellissoide di rotazione, cioè della figura geometrica che viene generata da un’ellisse
ruotante intorno all’asse minore.
La forma della Terra
L’ellissoide di rotazione (delimitato da una linea blu) è il solido geometrico che di
più si avvicina alla vera forma della Terra.
Le dimensioni sono:
semiasse maggiore : a = 6378 km
semiasse minore: b = 6357 km
differenza semiassi: (a-b) = 21 km
eccentricità e = √ (a²-b²)/a² = 0.083
schiacciamento s = 1/298
La forma della Terra
All’inizio del secolo, in considerazione del fatto che la forma effettiva della Terra
presenta numerose irregolarità, si pensò di adottare, per la costruzione delle
carte, una forma tale per cui su ogni punto della superficie un filo a piombo si
disponesse in direzione perpendicolare.
Immaginando di unire i punti con lo stesso valore di gravità, si è ottenuto un
solido ideale che non assomiglia a nessun solido geometrico e prende il nome
di geoide: è molto simile ad un ellissoide di rotazione, ma la sua superficie è una
superficie ideale corrispondente alla media dei mari e delle terre emerse (come
rappresentato in figura) ed è costituito dall'insieme dei punti in cui la direzione
del filo a piombo è perpendicolare alla superficie.
La forma della Terra
Rispetto all’ellissoide, il geoide si presenta un po’ rigonfio in
corrispondenza dei continenti e leggermente depresso in
corrispondenza degli oceani.
La forma della Terra
La forma reale della Terra, dopo misure del suo campo gravitazionale,
ricorda quella di una patata.
Le dimensioni della Terra
Eratostene sapeva che a Siene
(l'attuale Assuan, a circa 800 km
a sudest di Alessandria), in un
momento preciso dell'anno, il
sole illuminava il fondo dei
pozzi. Questo evento si ripeteva
ogni anno a mezzogiorno del
solstizio d'estate e dipendeva
dal fatto che i raggi del sole
cadevano verticalmente.
Inoltre, egli notò che ad
Alessandria, dove viveva, nello
stesso giorno e alla medesima
ora i raggi del Sole non erano
esattamente perpendicolari, ma
formavano un angolo pari a
7,2°con la verticale.
Le dimensioni della Terra
Eratostene assunse, correttamente, che la
distanza del Sole dalla Terra fosse molto
grande, pertanto i suoi raggi risultavano
praticamente
paralleli
quando
raggiungevano la superficie terrestre.
Inoltre, egli considerava che la Terra
dovesse avere forma sferica.
La differenza di inclinazione di 7,2°dipende dalla curvatura della superficie terrestre
che cambia il punto di vista dal quale gli abitanti delle due città vedono il Sole.
Le dimensioni della Terra
Egli ragionò in questo modo: l'angolo di 7,2°è congruente all'angolo che ha per
vertice il centro della Terra e i cui lati passano rispettivamente per Alessandria e
Siene. Si tratta quindi di una "distanza angolare" tra le due città, pari a un
cinquantesimo dell'angolo giro.
Ciò significa anche che la distanza "effettiva" tra le due città (ritenuta di 5.000 stadi)
è un cinquantesimo della circonferenza terrestre.
Eratostene moltiplicò per 50 questo valore, ottenendo 250.000 stadi: la prima misura
scientifica della circonferenza terrestre.
Tenuto conto del valore dello stadion, la circonferenza così calcolata corrispondeva a
39.690 km, vicinissima al valore reale di 40.000 km.
Le coordinate geografiche
Paralleli e Meridiani della superficie terrestre.
Sono tutte le circonferenze minori della
superficie terrestre ottenute dall’intersezione
di piani paralleli al piano dell’equatore.
Sono tutte le circonferenze massime
passanti per i poli terrestri.
Si ottengono dall’intersezione della
superficie terrestre con piani contenenti
l’asse polare.
Le coordinate geografiche
Le coordinate geografiche servono per stabilire la posizione assoluta dei luoghi
sulla superficie terrestre.
La latitudine del punto P è data dall’angolo
() corrispondente all’arco di meridiano
che congiunge il punto con l’Equatore.
La longitudine dello stesso punto P è data
dall’angolo () corrispondente all’arco di
parallelo che unisce il punto con il
meridiano di riferimento.
I movimenti della Terra
La Terra compie un «insieme»
di movimenti.
1. ROTAZIONE
2. RIVOLUZIONE
3. TRASLAZIONE
Il moto di rotazione
ROTAZIONE TERRESTRE
La Terra ruota attorno al proprio asse da ovest verso est in 24 ore
VELOCITÀ ANGOLARE  (15°/h costante)
VELOCITÀ LINEARE V massima all’equatore (463 m/sec) e decrescente
dall’equatore ai poli (0 m/sec)
V=*r
con  velocità angolare ed r raggio della traiettoria circolare esprimibile in
funzione della latitudine φ e del raggio terrestre Rt
v 15*Rt *cos
h
All’equatore dove  = 0° e Rt = 6378 Km
V
 / 12 * 6.378.000m * 1
 463,5m / s
3600s
Il moto di rotazione
PROVE DELLA ROTAZIONE
Indirette
1) Apparente spostamento diurno dei corpi celesti da est verso ovest
2) Analogia con gli altri pianeti
3) Schiacciamento polare
Dirette
1) Esperienza di Guglielmini
2) Esperienza di Foucault
Il moto di rotazione
Osservato dal Polo nord celeste, il nostro pianeta ruota in senso
antiorario.
Osservato dal Polo sud celeste (con la Stella polare dalla parte
opposta), il movimento avviene in senso orario.
Prove del moto di rotazione
L’esperienza di Guglielmini
Un corpo libero di muoversi
non segue la verticale ma
devia verso est, perché
durante la caduta mantiene
per inerzia la velocità lineare
di partenza che dipende
dalla
distanza
dall’asse
terrestre.
Lo spostamento è massimo
all’equatore e minimo ai poli
La caduta libera dei corpi, con deviazione
dalla verticale del punto di partenza, dimostra
l’esistenza della rotazione della Terra.
Prove del moto di rotazione
L’esperienza di Foucault
Rotazione della terra in base allo spostamento apparente del piano di oscillazione
del pendolo.
Nel Pantheon di Parigi
Foucault
appese
un
pendolo lungo 68 m con
una massa di 30 kg
dotata di una punta, in
modo da consentire
oscillazioni costanti. Col
passare del tempo le
tracce
lasciate
dalla
punta
ruotavano
in
senso orario compiendo
una rotazione completa
in 32 ore.
Prove del moto di rotazione
L’esperienza di Foucault
Poiché il piano di oscillazione di un pendolo è fisso, cioè mantiene la sua
posizione nello spazio, Foucault concluse che doveva essere il pavimento a
ruotare in senso antiorario seguendo il movimento di rotazione della Terra.
Al Polo Nord il piano di oscillazione compirebbe un giro completo in 24 h
perché l’asse di rotazione coincide con l’asse del pendolo.
Al Polo sud avverrebbe la stessa cosa in senso opposto.
All’Equatore il pendolo resterebbe fermo perché il piano di oscillazione
sarebbe perpendicolare all’asse di rotazione.
A latitudini intermedie l’angolo di rotazione si calcola:
Α = 360°* sen Φ
Il tempo necessario per una rotazione completa è:
t = 24h / sen Φ
Conseguenze del moto di rotazione
Accelerazione di Gravità
L’accelerazione di gravità sulla superficie terrestre aumenta con la latitudine
perché procedendo verso i poli si riduce la distanza dal centro della Terra (C),
a causa dello schiacciamento polare, e diminuisce il valore della forza
centrifuga.
L’intensità della forza centrifuga
dipende dalla velocità lineare di
rotazione, massima all’Equatore
e nulla ai Poli.
Tale forza è normale all’asse di
rotazione terrestre, pertanto
all’Equatore
si
oppone
interamente
alla
forza
di
attrazione
gravitazionale,
mentre alle altre latitudini solo
una sua componente (Fcn),
perpendicolare alla superficie
terrestre, agisce contro la forza
gravitazionale.
Conseguenze del moto di rotazione
Legge di Ferrel
A causa della diversa velocità lineare di rotazione dei vari punti della
superficie terrestre, un corpo che si muove sulla Terra viene deviato dalla
sua direzione iniziale (freccia rossa) e sembra descrivere una traiettoria
(freccia verde) spostata verso destra rispetto al suo percorso se si trova
nell’emisfero boreale, verso sinistra invece se è nell’emisfero australe
(Legge di Ferrel).
N
N
La direzione di movimento non varia se il corpo si sposta lungo il
medesimo parallelo.
Forza di Coriolis
Conseguenze del moto di rotazione
L’intensità della deviazione aumenta
dall’Equatore verso i Poli. La Forza
deviante, che è soltanto apparente, è
denominata Forza di Coriolis.
L’entità della forza deviante è:
Fd= 2  v sen 
ω= velocità angolare
v = velocità lineare
La velocità lineare non è costante, ma aumenta con la distanza dall’asse e per
inerzia un corpo tenderà a mantenere la velocità del punto di partenza. Un corpo
che si sposta dall’equatore al polo si troverà in anticipo (v diminuisce ) e si dirige
verso est; mentre un corpo che si sposta dal polo verso l’equatore si troverà in
ritardo (v aumenta) e devia verso ovest.
L’entità della deviazione aumenta procedendo verso i poli.
Conseguenze del moto di rotazione
Il fenomeno dell’alternarsi del dì e della notte costituisce la più evidente
conseguenza del moto di rotazione terrestre, fornendo un ulteriore prova di tale
movimento.
Il circolo di illuminazione separa la parte della superficie terrestre che guarda verso
il Sole da quella opposta. Esso - a causa dell’atmosfera - non è una linea, ma una
fascia in cui si verificano i crepuscoli.
Conseguenze del moto di rotazione
Nell’attraversare i vari strati dell’atmosfera,
che hanno densità diversa, i raggi solari
subiscono una rifrazione, ossia vengono
deviati dalla loro direzione originaria.
Poiché la rifrazione ha come risultato
l’effetto di innalzare le immagini,
vediamo il sole più alto mentre esso
si trova 12°- 18° più in basso;
pertanto, i raggi solari riescono a
colpire anche parte della superficie
terrestre che dovrebbe essere invece
nell’oscurità completa.
Crepuscoli e Aurore
Il moto di rivoluzione terrestre
La rivoluzione terrestre avviene lungo un’orbita ellittica poco
eccentrica.
Il moto di rivoluzione terrestre
PROVE DEL MOTO DI RIVOLUZIONE
Indirette
1) Analogia con gli altri pianeti
2) Apparente spostamento del sole lungo lo zodiaco
3) Periodicità degli sciami meteorici
Dirette
1) Aberrazione della luce
Prove del moto di rivoluzione terrestre
Analogia con le orbite degli altri pianeti.
Prove del moto di rivoluzione terrestre
Apparente spostamento
del sole lungo lo zodiaco
Osservando il Sole dalla Terra, sembra che durante l’anno
descriva sulla Sfera celeste un circolo massimo, chiamato
Eclittica, passando davanti alle 12 costellazioni dello Zodiaco.
Prove del moto di rivoluzione terrestre
Periodicità degli sciami meteorici
Prove del moto di rivoluzione terrestre
Aberrazione della luce
Un astro non è visto nel posto che
realmente occupa nel cielo, ma in una
posizione leggermente spostata.
Questo fenomeno è chiamato aberrazione
della luce.
L’angolo di aberrazione è l’angolo fra la
direzione vera e quella apparente,
risultante tra la velocità di propagazione
della luce e la velocità di rivoluzione.
La direzione secondo cui un osservatore
riceve la luce emessa da una stella è
quella della diagonale del parallelogrammo
costruito sulla velocità della luce c e la
velocità v con cui l’osservatore si muove .
La luce viaggia dalla stella al telescopio
alla velocità c, l’osservatore si sposta a
velocità v e lo spostamento angolare
apparente è v/c
Il moto di Rivoluzione
La Terra descrive un’orbita ellittica intorno al Sole, su un piano
immaginario detto eclittica.
L’asse di rotazione terrestre è costantemente inclinato di
66°33’ rispetto all’eclittica.
La conseguenza più importante è l’alternarsi delle stagioni.
Il moto di rivoluzione terrestre
Il diverso riscaldamento dei vari luoghi della superficie terrestre dipende
dall’inclinazione dei raggi del Sole.
A seconda della posizione della Terra rispetto al Sole, cambia l’altezza del Sole
sull’orizzonte (in estate raggiunge la massima altezza sull’orizzonte, in inverno la
minima) e di conseguenza la quantità di energia che arriva sulla Terra.
Maggior energia in estate, quindi più calore; minor energia in inverno a causa dei
raggi più obliqui, quindi meno calore.
Il moto di rivoluzione terrestre
Le zone astronomiche della superficie terrestre.
Il moto di rivoluzione terrestre
Condizioni di illuminazione della Terra nei giorni degli equinozi.
21 marzo
1.
2.
Il circolo d’illuminazione coincide con un
meridiano e passa per entrambi i poli;
I raggi solari sono perpendicolari
all’Equatore.
Le ore di luce sono pari alle ore di buio sia
nell’emisfero nord che nell’emisfero sud
23 settembre
1.
2.
Il circolo d’illuminazione coincide con
un meridiano e passa per entrambi i poli;
I raggi solari sono perpendicolari
all’equatore.
Le ore di luce sono pari alle ore di buio sia
nell’emisfero nord che nell’emisfero sud.
Il moto di rivoluzione terrestre
Inclinazione dei raggi solari sulla superficie terrestre nei giorni dei solstizi.
22 dicembre
21 giugno
1.
I raggi solari perpendicolari al Tropico del
Cancro;
2.
Il circolo di illuminazione è tangente ai circoli
polari;
3.
Il Polo Sud è completamente in ombra
mentre il Polo Nord è illuminato per tutte le 24
ore.
Nell’emisfero sud si ha la massima durata della
notte e la più breve durata del giorno
1.
I raggi solari perpendicolari al Tropico del
Capricorno;
2.
Il circolo di illuminazione è tangente ai circoli
polari;
3.
Il Polo Nord è completamente in ombra
mentre il Polo Sud è illuminato per tutte le 24
ore.
Nell’emisfero nord si ha la massima durata della
notte e la più breve durata del giorno
Il moto di rivoluzione terrestre
Il Sole di mezzanotte si può osservare soltanto nei luoghi compresi entro i circoli
polari: per tutto l’arco della giornata il Sole si mantiene sopra l’orizzonte.
Il moto di rivoluzione terrestre
La rivoluzione della Terra intorno al Sole e le attuali posizioni degli equinozi e
dei solstizi.
I moti millenari
La precessione e le nutazioni dell’asse
terrestre.
L‘asse di rotazione terrestre subisce un
lentissimo moto (una rotazione dell'asse
attorno alla verticale, simile a quella di una
trottola) per cui descrive un cono di 23° 26’
di ampiezza a causa della combinazione di
due fattori: la forma non perfettamente sferica
della Terra e le forze gravitazionali della Luna
e del Sole che, agendo sulla sporgenza
equatoriale, cercano di allineare l'asse della
Terra con la perpendicolare al piano
dell‘eclittica. Il risultato è un moto di
precessione che compie un giro completo
ogni 25.800 anni circa, durante il quale la
posizione delle stelle sulla sfera celeste
cambia lentamente. Di conseguenza, anche
la posizione dei poli celesti cambia: infatti, tra
circa 13.000 anni, sarà Vega e non l'attuale
Polaris ad indicare il polo nord sulla sfera
celeste.
I moti millenari
La
recessione
precessione
non
è
perfettamente
regolare, perché la Luna e il Sole non si
utazione
trovano sempre nello stesso piano e si
muovono l'una rispetto all'altro, causando
una variazione continua della forza agente
sulla Terra. Questa variazione produce il
otazione
moto di nutazione terrestre.
La nutazione è il moto di oscillazione
(etimologicamente "un cenno del capo")
dell'asse di rotazione.
Questa oscillazione, che per la Terra vale
circa 3°, viene completata in 41.000 anni.
I moti millenari
Il moto doppio-conico dell’asse
terrestre
fa
mutare
la
disposizione nello spazio del
piano equatoriale celeste, e
quindi determina la rotazione, in
senso orario, di 61” di arco
all’anno dell’intersezione tra tale
piano e il piano dell’Eclittica,
ossia della linea degli equinozi.
In questo modo si anticipa di 20
minuti ogni anno l’intervallo tra
due equinozi di primavera.
Fra 10.500 anni nel nostro
emisfero il solstizio d’inverno si
verificherà quando la terra sarà
in afelio.
La precessione degli equinozi è
un movimento della Terra che fa
cambiare in modo lento ma
continuo l'orientamento del suo
asse di rotazione rispetto alla
sfera ideale delle stelle fisse.
La Precessione degli Equinozi
I moti millenari
Lo spostamento della linea degli apsidi.
E’ conseguente all’attrazione esercitata sulla Terra dagli altri
pianeti.
L’asse maggiore si sposta in senso antiorario con un periodo
di 117.000 anni facendo perno sul Sole.
I moti millenari
Variazione dell’eccentricità dell’orbita
La variazione dell’eccentricità dell’orbita è causata dall’attrazione
esercitata dai pianeti; la sua conseguenza è che l’orbita diventa più o meno
allungata per cui varia la distanza afelio-perielio.
Eccentricità attuale :0,017
Variazione compresa tra 0,065 a 0,0018 in 92.000 anni
minima eccentricità
eccentricità attuale
massima eccentricità
I moti millenari
La
variazione
Variazione dell’eccentricità dell’orbita
dell’eccentricità
dell’orbita
modifica l’intensità delle oscillazioni climatiche
dovute
alla
precessione
degli
equinozi. A
Maggiore è l’eccentricità, maggiore è la differenza
tra la massima e la minima distanza della Terra
dal Sole: di conseguenza maggiore è l’effetto
B
della precessione degli equinozi.
A-B: massima eccentricità (oggi e tra 10500 anni). C
C-D: minima eccentricità (oggi e tra 10500 anni).
D
I moti millenari
Variazione inclinazione dell’asse terrestre
È la variazione dell’angolo di 23°27’ che l’asse forma con la
perpendicolare al piano dell’eclittica.
L’angolo varia, in 40.000 anni, da un minimo di 21°25’ fino
ad un massimo di 24°20’
Con il sisma del 26 dicembre 2004 a Sumatra si è verificato
uno spostamento dell’asse sul piano che passa per
Greenwitch in direzione est-ovest di 5-6 cm (due millesimi di
secondo d’arco), di circa 10 cm con quello dell’11 marzo 2011
in Giappone.
Lo spostamento è stato rilevato da 40 stazioni dislocate su 5
continenti che inviano un raggio laser al satellite artificiale
Lageos 2. I raggi vengono riflessi verso un continente diverso
da quello che ha inviato il raggio.
I tempi di risposta forniscono i dati sullo spostamento
dell’asse terrestre.
I moti millenari
Una delle conseguenze dei moti millenari è la variazione dell’estensione dei
ghiacciai terrestri nelle epoche glaciali e nelle epoche interglaciali.
A sinistra: circa 20.000 anni fa, al culmine della glaciazione würmiana.
A destra: oggi.
L’orientamento
Nel nostro emisfero il Sole a mezzodì indica la direzione del Sud e
quindi consente di individuare tutti i punti cardinali.
L’orientamento
La bussola consente di individuare
la direzione del Nord magnetico in
virtù
del
campo
magnetico
terrestre; infatti, la Terra si
comporta come un grande magnete
(o dipolo magnetico)
L’orientamento
Poiché i poli magnetici terrestri non
coincidono con quelli geografici, l’ago
calamitato della bussola non si
dispone sempre esattamente lungo il
meridiano passante per il luogo.
L’angolo fra le due direzioni è detto
declinazione magnetica.
La declinazione magnetica può essere
orientale oppure occidentale, a
seconda che la punta dell’ago
magnetico devii verso Ovest o verso
Est rispetto al meridiano geografico del
luogo.
La declinazione magnetica è nulla se il punto ricade sul meridiano passante per
il polo magnetico
L’orientamento
La
rosa
dei
venti
è
la
rappresentazione schematica dei
punti cardinali Nord, Sud, Est e
Ovest nonché delle direzioni da
questi determinate. I nomi delle
direzioni NE, SE, SO e NO derivano
dal fatto che la rosa dei venti era
raffigurata, nelle prime rappresentazioni
cartografiche
del
Mediterraneo, al centro del Mar Ionio
oppure vicino all'isola di Zante o di
Malta. In quella posizione, circa a
NE, vi è la Grecia, da cui deriva il
nome grecale per la direzione NESO; a SE c’è la Siria, da cui il nome
scirocco per la direzione SE-NO;
a SO vi è la Libia, da cui il nome libeccio per la direzione SO-NE; infine, per la
direzione NO-SE il nome maestrale discende da magister, cioè la direzione da Roma
o Venezia, la via maestra dal porto di origine.
Le unità di misura del tempo
Il tempo che intercorre fra due culminazioni successive del Sole su uno
stesso meridiano (giorno solare = 24h circa) è più lungo del tempo
occorrente per avere due passaggi consecutivi di una stella sullo stesso
meridiano (giorno sidereo = 23h 56m).
Le unità di misura del tempo
L’anno sidereo (il ritorno della Terra nel punto T dopo una rivoluzione =
365d6h9m10s) è più lungo dell’anno tropico o solare (quando la Terra arriva in T’ =
365d5h48m46s) perché la linea degli equinozi ruota (di un angolo piccolissimo in
senso orario, per la precessione degli equinozi = -20 minuti/anno).
Il tempo vero, il tempo civile e i fusi orari
A causa della rotazione terrestre,
l’ora locale, stabilita riferendosi al
Sole, varia con la longitudine.
Il tempo vero, il tempo civile e i fusi orari
La suddivisione della superficie terrestre nei 24 fusi orari.
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