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09/02/2007 |
Investiture, lotta delle
Il movimento di rinnovamento ecclesiastico dell'XI sec. (Riforma medievale) pose fine all'unità tra Chiesa e
Impero che aveva caratterizzato l'alto ME e cercò di ridurre l'influsso dei laici affermando il primato del clero.
Questa riforma, detta gregoriana dal nome del papa, Gregorio VII, era rivolta soprattutto contro la nomina dei
vescovi da parte dell'imperatore (interdizione dell'investitura laica del 1075). Quest'ultimo non poteva
tuttavia rinunciare a intervenire nella nomina dei vescovi ted., che erano, in quanto principi dell'Impero,
importanti feudatari della corona: la lotta per le investiture tra papato e Impero fu dunque inevitabile. Lo
scontro tra Gregorio VII ed Enrico IV, dichiarato decaduto dal pontefice nel 1076, e i loro successori divise
anche la Svevia e la Borgogna.
Uno dei centri di maggiore resistenza contro l'Imperatore fu la Svevia meridionale, da cui provenivano
numerose fam. nobili che sostenevano la riforma (von Rheinfelden, von Zähringen, Guelfi, von Nellenburg,
Asburgo, von Kyburg, von Toggenburg e altri). Questa posizione era rafforzata dalla superiorità culturale del
sud rispetto al nord dell'Impero e dall'opposizione contro il crescente potere dei re salici. Il duca Rodolfo di
Svevia, capo dei principi ribelli, fu da questi eletto antiré nel 1077; Enrico IV lo privò pertanto del titolo ducale,
che assegnò al conte Federico di Hohenstaufen (1079). Nella lotta per il controllo sulla Svevia meridionale
solo i von Lenzburg e l'abate Ulrich di San Gallo rimasero fedeli all'imperatore, mentre il partito favorevole
alla riforma poteva contare anche sull'appoggio dell'abate di Reichenau, Eggehard von Nellenburg (1073-88),
e sui vescovi di Costanza e di Coira, Gebhard von Zähringen e Ulrich II von Tarasp.
In Borgogna tra coloro che rimasero fedeli all'imperatore figuravano i vescovi di Sion, Losanna e Basilea, ma
anche molti altri vescovi dell'Impero e signori di rango inferiore come i conti von Oltigen. Mentre il vescovo di
Losanna Burkhard von Oltigen (1056-89) era stato un oppositore della riforma, Kuno von Fenis, suo
successore, e il fratello di Kuno, Burkhard, vescovo di Basilea, continuarono a sostenere l'imperatore anche se
erano favorevoli alla riforma; Kuno fondò il convento di Erlach (monaci provenienti da Sankt Blasien),
Burkhard il priorato cluniacense di Sankt Alban a Basilea. In Borgogna i diritti di Rodolfo di Svevia furono
assegnati al conte Guglielmo di Borgogna, che estese così il proprio potere oltre il Giura fino a Romainmôtier
e al lago di Bienne.
Dopo la morte di Rodolfo di Svevia nel 1080, durante la battaglia lungo il fiume Elster contro Enrico IV, e di
suo figlio Berchtold nel 1090, il conte Berchtold II von Zähringen, genero ed erede di Rodolfo, fu eletto
antiduca di Svevia dal partito riformista nel 1092. I von Zähringen, originari della Foresta Nera, cominciarono
allora a espandersi verso sud ovest: attorno al 1090 fondarono Friburgo in Brisgovia, poco dopo Stein am
Rhein, nei pressi del convento di S. Giorgio, poi un sobborgo a Zurigo. Nell'accordo raggiunto nel 1098 tra i
due duchi rivali, gli Hohenstaufen ottennero il ducato di Svevia, mentre i von Zähringen, oltre a mantenere il
titolo di duchi, ebbero il baliaggio imperiale di Zurigo e gli allodi dei von Rheinfelden in Borgogna. Mentre
durante il regno dell'imperatore Enrico V le due fam. ebbero rapporti sostanzialmente pacifici, dopo l'elezione
di Lotario a re nel 1125 il conflitto si riaccese. Corrado di Hohenstaufen si fece eleggere antiré nel 1127, in
quanto parente più prossimo del defunto re. I Grigioni, con Coira, Pfäfers, Disentis e i passi retici, passarono
dalla parte di Lotario. Quest'ultimo, dopo l'uccisione a Payerne del conte Guglielmo IV di Borgogna, conferì nel
1127 al suo alleato Konrad von Zähringen il rettorato sulla Borgogna, cioè la rappresentanza del re nei
territori sudoccidentali, da entrambe le parti del Giura. In questo modo per i von Zähringen si aprì la
possibilità di assumere ed estendere la posizione che fu di Rodolfo di Svevia nella Svevia meridionale e in
Borgogna.
La lotta per le investiture si concluse nel 1122 con il concordato di Worms, compromesso che riconobbe
all'imperatore la possibilità di influenzare l'elezione dei vescovi e il diritto di conferire loro l'investitura
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temporale. Una conseguenza della lotta per le investiture fu la progressiva scomparsa di chiese e conventi
privati (Eigenkirchen e Eigenklöster), essendo l'investitura laica sostituita dai diritti di Patronato.
Bibliografia
– R. Pfister, Kirchengeschichte der Schweiz, 1, 1964, 119-127
– HbSG, 1, 150 sg.
– LexMA, 5, 479-483
– L. Vischer et al. (a cura di), Ökumenische Kirchengeschichte der Schweiz, 1994 (19982), 56 sg.
Autrice/Autore: Ernst Tremp / cne
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