Franco Ruggieri curriculum professionale 1963 Collaborazione Centro Universitario Teatrale Nell’anno 1963 inizia a collaborare con il Centro Universitario Teatrale di Perugia in qualità di attore, assistente alla regia e regista. Il Cut di Perugia, allora collegato al gruppo teatrale Fontemaggiore, prima esperienza semi professionale che si distingue nella realtà umbra, è stato uno dei più significativi e attivi a livello nazionale, contribuendo a far conoscere esperienze come i primi spettacoli del Living Theatre, i primi spettacoli di Mistero Buffo che Dario Fo ha presentato in Italia, il primo decentramento teatrale. 1973 Dirigente della Regione dell’Umbria Dal 1973 per circa 10 anni è stato Dirigente della Regione dell’Umbria e ha contribuito alla nascita e allo sviluppo dell’Ufficio Spettacolo. Durante questo incarico è stato ideato, fatto nascere e sviluppato un ufficio apposito, predisponendo tutto il quadro legislativo, finanziario e amministrativo per regolare le attività dello spettacolo. Nascono le prime stagioni di decentramento teatrale in cui viene dato largo spazio alle attività nei teatri della rete dell’Umbria con la rassegna “Teatro da Voi” organizzata in collaborazione con l’Eti, in cui viene presentato il lavoro dei protagonisti del teatro di ricerca e sperimentazione (Ricci, Perlini, Nanni, Vasilicò, Quartucci, Sepe), che proprio allora esprimevano fermenti particolarmente vivaci, cominciando in questo modo ad animare i teatri dell’Umbria e creando i presupposti per il restauro di tutti i teatri storici, in gran parte chiusi e fatiscenti, che proprio da quegli anni si è incominciato a recuperare. Dalla fine degli anni ’70, sul versante musicale, si diede vita a una sperimentazione per la creazione di un’orchestra sinfonica regionale in collaborazione con i due istituti di formazione dell’Umbria, il Conservatorio di Perugia e l’Istituto Briccialdi di Terni, di cui era direttore al tempo il Maestro Carlo Fraiese, cui venne affidata la Direzione dell’Orchestra, contribuendo alla nascita di stagioni musicali in molte città dell’Umbria favorendo la costituzione di Associazioni Amici della Musica sul modello della prestigiosa Associazione esistente a Perugia fondata da Alba Buitoni. La legge più importante che venne approvata dal Consiglio regionale in quegli anni, tuttora in vigore, è quella che regola gli interventi finanziari a favore dei soggetti dello spettacolo, e in quegli anni la Regione dell’Umbria, insieme ad altre regioni del centro Italia, si fece promotrice dell’idea di dare impulso a circuiti regionali teatrali che fossero in grado di promuovere stagioni indipendentemente dall’Eti. 1979/90 Responsabile Settore Prosa Festival dei Due Mondi di Spoleto Dal 1979 è chiamato dal maestro Giancarlo Menotti come responsabile del Settore Prosa del Festival dei Due Mondi di Spoleto, incarico che ha ricoperto fino al 1990. In questo periodo il settore prosa acquista una più marcata autonomia. In questi anni il Festival dei Due Mondi di Spoleto diventa un punto di riferimento per il teatro italiano e internazionale, ampliando lo spazio della prosa all’interno del programma e vedendosi aumentare di anno 1 in anno l’intervento finanziario dello Stato, che ne fa, in quel periodo, il Festival di gran lunga più finanziato per l’attività di prosa in Italia. Da sottolineare anche che in quel periodo si è lavorato molto sulla città come spazio teatrale, sfruttando, oltre agli spazi consueti, ex chiese, i Giardini di Villa Redenta, la nuova Sala Frau, ristrutturata appositamente da un’industria privata. In quella positiva stagione sono passati per Spoleto, rilanciando il ruolo della prosa all’interno del Festival, molti dei più importanti artisti teatrali italiani ed internazionali: il debutto di Lina Wertmuller in teatro con “Amore e magia nella cucina di mamma”, protagonista Isa Danieli; “Directions to servants”, spettacolo giapponese con la regia di Shuji Terajama e J. A. Seazer; “Edipo Tiranno” di Sofocle con la regia di Benno Besson; “Iliade” diretta da Giancarlo Sepe; “Berenice” di Racine, regia di Antoine Vitez; “Risorgimento” di Roberto Lerici, regia di Armando Pugliese; “Spettri” di Ibsen e il lavoro dedicato a Celine, con la regia di Luca Ronconi; “La piovra” di Witkiewicz e “Il ballo dei manichini” di Bruno Jasienski, con protagonisti attori del calibro di Jerzy Stuhr, Krystyna Janda e Ewa Kolansiska, formatisi con Grotowsky; “Children of a lesser God” di Mark Medoff, regia Gordon Davidson; “Incantesimi e magie” di Aldo Trionfo; “Ivanov” di Cecov e “Amleto” di Shakespeare, diretti e interpretati da Carlo Cecchi; “Secret” di Nigel Triffitt; “Le Trachinie” di Sofocle, regia Massimo Castri; “ ’night, mother” con le attrici Kathy Bates e Anne Pitoniak e la versione italiana “Buonanotte, mamma”, con Lina Volonghi e Giulia Lazzarini; “Sortilèges” di Alfredo Arias; “Freshwater” di Virginia Woolf, operazione particolarmente singolare che ha visto in scena Nathalie Serraute, Joyce Mansour, Alain Robbe-Grillet, Guy Dumur, Florence Delay, Eugène Jonesco, Rodica Jonesco, Tom Bishop, Jean-Paul Aron, Raffaello de Banfield, Erika Kralik, Catherine Robbe-Grillet, con la regia di Simone Benmussa; “Biakko-Sha (La tigre bianca)” della Compagnia di Teatro Danza Butoh; “La vida del Rey Eduardo II de Inglaterra”, di Christopher Marlowe e Bertolt Brecht, regia di Lluìs Pasqual; “Album teatrale italiano: scrittori a teatro” con testi di Natalia Ginzburg, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano, con interventi pittorici di Mario Schifano, Toti Scialoja, Piero Dorazio; “Iliade” di Omero del Teatro del Carretto; “Signorina Julie” di Strindberg con la regia di Ingmar Bergman, “’A da passa’ ‘a nuttata” da Eduardo De Filippo, regia di Leo De Berardinis; i lavori del gruppo teatrale Rajatablo di Caracas. 1980/84 Membro del Consiglio di Amministrazione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto E’ stato membro del consiglio di Amministrazione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, istituzione unica in Italia che cura la formazione di giovani cantanti lirici e organizza stagioni liriche per il loro lancio. L’ingresso e la permanenza nel Consiglio di Amministrazione hanno coinciso con la volontà da parte della Regione dell’Umbria di farsi carico, insieme all’Amministrazione comunale di Spoleto, dei problemi di questo importante e prestigiosa istituzione musicale, anche con l’intento di farla diventare, come poi in realtà è accaduto negli anni, un organismo in grado di garantire la presenza della lirica in Umbria, regione in cui sono da sempre assenti Enti lirici e Teatri di tradizione. Questo senza stravolgere la propria vocazione sperimentale e di formazione, e anzi facendone un punto di forza. Il teatro lirico sperimentale è rimasto un’istituzione privata, ma con rapporti stretti con le istituzioni regionali. 1983/84 Consulente artistico prosa Festival Taormina Arte 2 Negli anni 1983/84 è stato Consulente artistico per la Prosa al Festival di Taormina Arte; in questo biennio c’è stato il debutto de “La tempesta” di Shakespeare con la regia di Carlo Cecchi; “Amleto” con Gabriele Lavia, Monica Guerritore, Umberto Orsini, Rossella Falk e altri importanti allestimenti. 1985/1990 Direttore AUDAC Dal 1985 al 1990 ha ricoperto la carica di Direttore dell’AUDAC (Associazione Umbra per il Decentramento Artistico e Culturale), che ha personalmente concepito dal punto di vista delle modalità organizzative, gestionali e amministrative. L’Audac nasce grazie all’adesione di venticinque fra Comuni e associazioni culturali della Regione dell’Umbria, con il compito di costruire una gestione del circuito autonoma dall’Eti. Grazie all’attività di programmazione e promozione culturale, con gli anni si riescono a portare le recite del Teatro Morlacchi di Perugia da una a sei e incrementando il pubblico in tutta la regione. Crescono infatti per qualità e quantità le stagioni teatrali organizzate nei teatri storici dell’Umbria, recuperati con i restauri della Regione, fino ad arrivare a una rete di ben quattordici teatri: oltre il Morlacchi di Perugia, i teatri di Terni, Foligno, Todi, Spoleto, Gubbio, Bevagna, Trevi, Umbertide, Panicale, Amelia, Marsciano, Magione, Narni. Fra tutti i circuiti italiani quello umbro è sempre stato preso come modello sia dal punto di vista del livello qualitativo della proposta artistica, sia dal punto di vista organizzativo e gestionale. L’Audac ha creato un Centro Studi e Documentazione dello Spettacolo, presso il quale si trovano una biblioteca specializzata e un archivio audiovisivo interamente dedicati al teatro, alla musica, alla danza, al cinema e ai mass media. Unica struttura di questo tipo all’interno dei circuiti, dal 1980 il Centro documentazione dello spettacolo si rivolge a chiunque nutra interesse per il mondo dello spettacolo e della cultura, offrendo anche altre attività: da anni lavora infatti per la sensibilizzazione e la divulgazione della cultura teatrale, organizzando varie attività collaterali alle stagioni di prosa (attività editoriali, corsi di Storia del Teatro Italiano, incontri, corsi di aggiornamento per insegnanti, laboratori). 1998/89 Esperto settore Teatro di Prosa Biennale di Venezia Nel 1988/89 è stato chiamato, assieme a Michel Guy, Pierre Baulez, Gille Deleuze e Mario Raimondo, da Carmelo Bene a far parte della commissione di esperti del settore teatro presso la Biennale di Venezia. Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Eti E’ stato per due mandati membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Teatrale Italiano, in cui, a seguito della riforma dell’Ente, entrano rappresentanti delle Regioni e di tutte le associazioni di categoria del teatro italiano. L’Eti in questi anni si ritaglia sempre più un compito di coordinamento con le Regioni per quanto riguarda l’attività di distribuzione, chiudendo tutti gli uffici di rappresentanza e gestione che aveva in alcune regioni, e favorendo anzi la costituzione di strutture autonome a base regionale (come è il caso dell’Audac in Umbria). L’attività con compiti di gestione diretta rimane limitate al sud d’Italia, in virtù dei ritardi storici da colmare in tali realtà. L’incarico nel Consiglio di Amministrazione dell’Eti si interrompe per le dimissioni, motivate dalla presenza nel consiglio stesso di controllati e controllori, e da conflitti di interesse fra soggetti che sedevano nel consiglio e contemporaneamente erano presenti nelle programmazioni dell’Eti. Anche 3 sulla base delle motivazioni di tali dimissioni, alcuni mesi dopo l’Eti è stato commissariato. Vicepresidente ANART E’ stato vicepresidente dell’ANART (Associazione Nazionale dei Circuiti Teatrali), aderente all’Agis, formatasi per coordinare l’attività dei circuiti regionali nati in quasi tutte le regioni d’Italia, e diventata il punto di riferimento nella discussione sui nuovi assetti del teatro italiano. 1992/97 Presidente Associazione Nazionale dei Teatri Stabili Pubblici Dal 1992 al 1997 è Presidente dell’Associazione Nazionale dei Teatri Stabili Pubblici, organismo di categoria che comprende tutti i teatri stabili pubblici italiani e alla cui presidenza è stato chiamato in maniera particolare da Giorgio Strehler e Luca Ronconi. In quegli anni lo scopo dell’Associazione è stato di superare la logica di essere fondamentalmente espressione di Direttori, aprendosi a un confronto anche con i soci pubblici locali, Regioni e Comuni, rendendo più saldi i legami con i Sindaci, e cercando di mantenere molto forti identità e autonomia dei teatri a gestione pubblica, in un periodo in cui la confusione di ruoli fra pubblico e privato si è andata sempre più accentuando. 1997 Vice Presidente Nazionale AGIS Nel 1997 è vice presidente nazionale dell’Agis (Associazione Generale Italiana Spettacolo), che comprende tutte le imprese più significative nei settori dello spettacolo (teatro, cinema, musica, circhi e spettacoli viaggianti); la vice presidenza è in rappresentanza non solo degli stabili puublici, ma di tutto i settore teatrale: imprese private, teatro ricerca, tutto il comparto dell’area Nel 1999 Membro del Consiglio di Amministrazione Teatro dell’Opera di Roma Nel 1997 è chiamato a far parte del Consiglio di Amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma, in rappresentanza del Governo e in coincidenza della riforma che trasforma gli enti lirici in soggetti privati, aperti anche all’ingresso nella compagine sociale di forze imprenditoriali. L’obiettivo duplice alla base dell’operazione di rilancio del Teatro dell’Opera è stato quello di ridare un progetto artistico e culturale di rilancio una credibilità gestionale. Per il rilancio artistico e culturale ha condiviso pienamente il progetto che si legava alla presenza di Giuseppe Sinopoli come direttore musicale del Teatro, che avrebbe costituito la vera occasione di rilancio dell’identità del teatro dell’Opera a livello nazionale e internazionale. Alla fine, anche in virtù delle forti resistenze che ci sono state all’interno del teatro, il progetto purtroppo non è andato in porto, e su questo livello il risultato finale è stato raggiunto solamente in parte. Per ciò che concerne il secondo obiettivo c’è da dire che i risultati sono stati molto positivi perché, cosa che non accadeva oramai da tempo, i bilanci del teatro si sono sempre chiusi in pareggio e con assoluta trasparenza. Anche a livello gestionale il Teatro ha ripreso a funzionare con maggior efficacia, e senza lo stato di agitazione permanente che ne aveva fortemente segnato la credibilità e l’immagine. Dal 1990 ad oggi Direttore Teatro Stabile dell’Umbria 4 Dal 1990 ricopre la carica di Direttore del Teatro Stabile dell’Umbria; il Decreto Tognoli modifica gli statuti creando la figura del direttore unico, responsabile sia della gestione artistica che della parte amministrativa. Nascendo dall’Audac, lo Stabile dell’Umbria mantiene tutta l’attività di distribuzione, valorizza ancor più il Centro Studi, e comincia a produrre spettacoli. Pur essendo lo Stabile italiano più giovane si distingue da subito per una forte identità dell’attività produttiva, caratterizzata da progetti con i più significativi registi italiani, prima Luca Ronconi, poi Massimo Castri fino ad arrivare a Giorgio Barberio Corsetti. Esemplare il primo spettacolo, “La serva amorosa” di Carlo Goldoni, protagonista Annamaria Guarnieri, in cui la regia di Luca Ronconi ha rivoluzionato il modo di rappresentare Goldoni in Italia. Dopo il debutto a Gubbio, lo spettacolo è stato impegnato in una lunga tournée nazionale e internazionale, costituendo la regia ronconiana più rappresentata all’estero (da Amsterdam a Madrid, da Parigi a New York). Altre tappe fondamentali del cammino dello Stabile con Ronconi sono stati, oltre “La fidanzata povera” di Nicolaevic Ostrovskjj con cui si può dire abbia tenuto a battesimo il teatro, “Le tre sorelle” di Anton Cechov, “Nella gabbia” di Henry James, spettacolo per una sola attrice e con il pubblico sul palcoscenico. “Memorie di una cameriera” di Dacia Maraini, ultima felice collaborazione con Luca Ronconi ripreso per ben tre anni. Con Massimo Castri invece l’attività si è caratterizzata con la realizzazione di due impegnativi progetti: il progetto Euripide, che ha visto la realizzazione di “Elettra”, spettacolo stanziale che ha utilizzato in maniera non convenzionale lo spazio del teatro all’italiana, e “Ifigenia in Tauride”, e la “Trilogia” goldoniana, che ha visto la messinscena, come tre spettacoli autonomi, di “Le smanie per la villeggiatura”, “Le avventure della villeggiatura”, “Il ritorno dalla villeggiatura”. La collaborazione si è arricchita poi di uno spettacolo molto fortunato, “La ragione degli altri” di Pirandello. Altri importanti registi hanno collaborato con lo Stabile dell’Umbria: Dario Fo, Giuseppe Patroni Griffi, Enzo Siciliano, Gigi Dall’Aglio, Mario Martone, Federico Tiezzi, Ninni Bruschetta, Marco Baliani. Il TSU ha infatti scelto di rafforzare la propria identità di “stabile di frontiera” con l’apporto del lavoro di registi più giovani, arrivando alla collaborazione con Giorgio Barberio Corsetti: il primo incontro con è avvenuto in occasione de “L’histoire du soldat” di Pasolini, Citti e Paradisi, regia di Giorgio Barberio Corsetti, Gigi dall’Aglio, Mario Martone, che ha debuttato al Festival d’Avignon nel 1995. La collaborazione è poi proseguita e si è consolidata con “Il Processo” da Kafka, allestimento per spazi non tradizionali; lo spettacolo, visto l’originalità e l’interesse che ha suscitato, è stato ripreso per tre stagioni consecutive, con una presenza anche al Festival di Strasburgo. “La Tempesta” di Shakespeare con protagonisti Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy e Silvio Orlando. Questo allestimento ha suscitato un grandissimo interesse, e dopo il debutto al Festival d’Avignon 1999, ha realizzato una tournée nei maggiori teatri italiani. “Woyzeck” di Büchner, che ha debuttato alla Biennale di Venezia. Nonostante progetti complessi e a rischio, il Teatro Stabile dell’Umbria ha sempre chiuso i bilanci in pareggio. Altri aspetti che caratterizzano l’attività dello Stabile sono stati una costante ricerca sulla spazialità teatrale che in più casi è riuscita a superare i limiti del teatro all’italiana, sia sfruttando i teatri in maniera non convenzionale, sia allestendo spettacoli in chiese, auditorium, chiostri; la riscoperta e valorizzazione del patrimonio drammaturgico della regione, con gli spettacoli in occasione del Giubileo; la creazione di una compagnia stabile; l’attenzione a progetti che avessero una levatura internazionale; un importante ruolo nella formazione e perfezionamento di giovani attori. 5 Inoltre, dal 2008 ad oggi Direttore Settore Danza del Teatro Stabile dell’Umbria Dal 1 gennaio 2008, in conseguenza della variazione di Statuto del Teatro Stabile dell’Umbria che comporta anche la realizzazione di attività di diffusione della Danza e di Balletto in ambito regionale, ricopre il ruolo di Direttore della attività citata. Nel 2006 è stato pubblicato il suo libro Come nasce un teatro. Dialoghi sull'Umbria teatrale. 6