UNICAM – Università di Camerino A.A. 2013/2014 Corso di Botanica per Scienze Veterinarie Prof. Andrea Catorci Dott. Luca Malatesta Lezione 7: Spermatofite - Angiosperme Il Fiore Il fiore è un germoglio modificato per accrescersi in modo definito, e comprende foglie modificate per svolgere ruoli direttamente od indirettamente collegati alla riproduzione: - sporofilli (fertili – stami e carpelli) - antofilli (sterili – sepali e petali o tepali) Carpello: macrosporofillo (femminile) nella cui cavità si formano gli ovuli. Protegge il gametofito, aumenta la ricettività e contribuisce alla formazione del frutto. Forma il pistillo, unità composta da ovario, stilo e stimma. Stami: costituiscono l'androceo, e sono formati da filamenti sterili ed antere divise in sacche polliniche, che generano le microspore da cui si formano i granuli di polline. L'ovario è formato dalla concrescenza di uno o più carpelli, la cui saldatura è evidenziata esternamente da una sutura, ed internamente si sviluppa in una placenta, sulla quale si inseriscono gli ovuli tramite cordoni cellulari detti funicoli. A seconda della posizione di inserzione degli ovuli nei carpelli, si distinguono vari tipi di placentazione. Anche la posizione dell'ovario rispetto al talamo può avere diverse varianti: quando il talamo è profondamente incavato ed accoglie l'ovario, con calice e corolla che crescono sopra quest'ultimo, si ha un ovario infero. Quando l'ovario è inserito sopra al talamo, si definisce supero. Esiste una situazione intermedia, in cui l'ovario è definito semi-infero. Fecondazione e sviluppo embrionale L'ovulo è originariamente formato dalla nucella, agglomerato di cellule diploidi avvolto da due tegumenti e comunicante con l'esterno tramite il micropilo apicale. A maturazione, il gametofito femminile o sacco embrionale viene generato a partire dalla cellula madre delle macrospore, e si impianta sullo sporofito sfruttandone le sostanze nutritive. L'oosfera si trova in prossimità del micropilo, all'estremità opposta si trovano due cellule sinergidi ed al centro due nucei polari aploidi. Alla base, l'ovulo è unito alla placenta tramite il funicolo. Nelle sacche polliniche, le cellule madri dell'archesporio producono per mitosi microspore che germinano nell'antera, nella quale vengono prodotti i granuli pollinici. Quando granuli di polline compatibili raggiungono lo stimma, si ha la fuoriuscita del tubulo pollinico, favorita dalla produzione di zuccheri, ormoni ed altre sostanze da parte dello stimma. Il tubulo si addentra nello stilo, e forma due nuclei spermatici, di cui uno feconda l'oosfera generando lo zigote diploide (2n), l'altro si unisce ai due nuclei polari dando origine al nucleo dell'endosperma triploide (3n). Dallo zigote si genererà poi l'embrione, vale a dire il nuovo sporofito. Impollinazione Nei fiori ad impollinazione anemogama, il polline è generalmente provvisto di sacche aerifere, gli stili sono lunghi, gli stimmi grandi e piumosi e le antere hanno filamenti estesi e mobili che favoriscono la presa in carico dei granuli pollinici da parte del vento. Nelle specie ad impollinazione entomogama sono spesso presenti nettarii sulle strutture riproduttive o sugli antofilli, i fiori sono appariscenti, colorati ed a volte grandi. Il fiore della Rafflesia ha un diametro di 1 m, ed il suo colore ed odore riproducono quelli delle carogne al fine di attrarre le mosche. Molti fiori di specie entomogame hanno colorazioni e disegni visibili solamente all'infrarosso: gli insetti, sensibili a queste lunghezze d'onda, ne sono attratti. Infiorescenze Frutti DIVISIONE CLASSE SOTTOCLASSE ALISMATIDEAE LILIOPSIDA o MONOCOTILEDONI COMMELINIDEAE ARECIDEAE ANGIOSPERMAE o MAGNOLIOPHYTA MAGNOLIIDEAE RANUNCULIDEAE MAGNOLIOPSIDA o DICOTILEDONI CARYOPHYLLIDEAE ASTERIDEAE ROSIDEAE HAMAMELIDEAE DILLENIDEAE Monocotiledoni e dicotiledoni L'embrione parzialmente sviluppato all'interno del seme comprende una radichetta, una gemma apicale (piumetta), l'ipocotile (un caule embrionale) ed 1 o 2 cotiledoni (foglie embrionali). Questa differenza distingue i gruppi delle monocotiledoni o Liliopsidae (un solo cotiledone) e delle dicotiledoni o Magnoliopsidae (due cotiledoni). Altre differenze possono essere riscontrate nel seme (nelle monocotiledoni la riserva è contenuta nell'endosperma, nelle dicotiledoni nei cotiledoni), nell'apparato radicale (fascicolato nelle monocotiledoni, a fittone nelle dicotiledoni), nelle foglie e nel fusto. Il fusto delle monocotiledoni contiene numerosi fasci saprsi per tutta la superficie apparentemente senza una organizzazione regolare, e la differenziazione dei tessuti è molto meno marcata che nelle dicotiledoni, in cui i vasi sono disposti in un cilindro centrale con lo xilema all'interno ed il floema all'esterno, separati da un cambio vascolaremeristematico. Le foglie delle dicotiledoni sono caratterizzate da simmetria dorso-ventrale, con la parte superiore specializzata nella fotosintesi e la parte inferiore negli scambi gassosi (fototropismo). Nelle monocotiledoni questa differenziazione è assente. Classe Magnoliopsidae (Dicotiledoni) Sottoclasse Asterideae Asteraceae (Compositae): infiorescenze complesse che assumono la forma di fiori composti. Nelle Asteroideae (es. margherita), sono presenti fiori del disco e fiori del raggio a formare una struttura a simmetria radiale, nelle Cichorioideae la struttura è meno regolare ed i fiori sono uguali tra loro. Campanulaceae: corolla campanuliforme con petali parzialmente fusi, tubuli laticiferi. Lamiaceae (Labiatae): corolla bilabiata, con labbro o labium inferiore più o meno pronunciato. Sia erbacee che arbustive, spesso aromatiche (es. lavanda). Rubiaceae: erbacee o legnose, prevalentement tropicali, spesso aromatiche (es. caffé) o tossiche. Solanaceae: erbacee o arbustive, diffuse negli ambienti temperati e tropicali, comprendono molte specie coltivate, soprattutto ortaggi (es. pomodoro, peperone, melanzana) ed aromatiche o tossiche (es. tabacco) Classe Magnoliopsidae (Dicotiledoni) Sottoclasse Caryophyllideae Cactaceae: piante succulente tipiche di regioni aride, metabolismo C4, fusto carnoso con accumulo di acqua nei tessuti parenchimatici, fusti modificati in cladodi fotosintetici, foglie mutate in spine. Sottoclasse Dilleniideae Brassicaceae (Cruciferae): erbacee o arbustive di regioni temperate o fredde, simmetria 4-mera, comprendono molte specie coltivate (rape, ravanelli, cavoli) Cucurbitaceae: erbacee, rampicanti e prostrate, comprendono molte specie coltivate (zucchine, cocomeri, meloni, cetrioli) Sottoclasse Hamamelideae Betulaceae: legnose caducifoglie delle zone temperate (betulla, nocciolo, carpino) Fagaceae: legnose di zone temperate e subtropicali (quercia, faggio, castagno) Juglandaceae: legnose della fascia temperata boreale (noce) Sottoclasse Magnolideae Papaveraceae: piante erbacee, lattiginose, spesso infestanti (papavero) Ranunculaceae: erbacee delle regioni temperate e montane (ranuncolo) Classe Magnoliopsidae (Dicotiledoni) Sottoclasse Rosideae Apiaceae (Umbelliferae): erbacee con infiorescenza ombrelliforme, spesso aromatiche, urticanti o velenose (es. carota) Crassulaceae: succulente, ricoperte di cuticola, tipiche di ambienti ostili (aridi ma anche freddi e di alta montagna), metabolismo C4 o CAM (es. Sedum, Sempervivum) Euphorbiaceae: famiglia molto differenziata, comprendente erbe, arbusti ed alberi, piante lattiginose molto diffuse da cui si estraggono molti materiali e principi (es. caucciù) Fabaceae (Leguminosae): corolla dalla forma particolare, nelle Papilionoideae (es. lenticchia) è profondamente asimmetrica e composta da vessillo, ali e carena, nelle Mimosoideae (es. mimosa) è più regolare. Anche legnose, diffuse in ogni tipo di ambiente e spesso molto appetite dagli animali. Rosaceae: erbacee, arbustive o arboree, spesso spinose o rampicanti, comprendono molte specie coltivate come alberi da frutto (melo, pero, pesco, prugno ecc.) Classe Liliopsidae (Monocotiledoni) Sottoclasse Alismatidae Alismataceae: piante acquatiche o palustri delle regioni temperate o tropicali dell'emisfero boreale Sottoclasse Arecideae Arecaceae (Palmae): piante sugherose e legnose tipiche di climi caldi, non ramificate, con fusto colonnare (stipite) ricoperto di resti fogliari (es. palma) Sottoclasse Lilideae Cyperaceae: erbacee di climi caldi, spesso di ambiente umido, con fusto coriaceo a sezione triangolare (es. papiro) Iridaceae: erbacee rizomatose o bulbose, tipiche dei climi temperati o tropicali (es. croco, iris) Liliaceae: erbacee e legnose, rizomatose o bulbose, diffuse in climi temperati e tropicali, comprendono specie di interesse medico o alimentare (es. aglio, cipolla, aloe, asparago) Orchidaceae: erbacee perenni diffuse principalmente nelle zone tropicali e temperate (in queste ultime dipendono dallo sfruttamento controllato dei pascoli), formano micorrize. Poaceae (Graminaceae): erbacee, cosmopolite, costituiscono il gruppo più importante per il foraggiamento degli animali. Fusti cilindrici, spesso cavi e nodosi, frequentemente rizomatose (es. avena, forasacco, riso, granturco) Le immagini contenute in questa presentazione sono di proprietà personale del docente o contenute in testi reperibili in biblioteca o su archivi liberamente accessibili online, e vengono utilizzate esclusivamente a scopo didattico. I rispettivi autori possono comunque richiederne la rimozione contattando il docente al seguente indirizzo e-mail: [email protected]