STAGIONE D’OPERA 2012-2013
IL MATRIMONIO SEGRETO
Con l’opera buffa di Cimarosa il Settecento dà spettacolo al Regio
Teatro Regio, giovedì 14 marzo 2013 ore 20
Uno dei capolavori del melodramma giocoso settecentesco, Il matrimonio segreto di Domenico
Cimarosa, sarà in scena al Teatro Regio dal 14 al 24 marzo nell’applauditissimo allestimento di Michael
Hampe, prodotto dal Regio in collaborazione con l’Opéra de Monte-Carlo. Il podio dell’Orchestra del
Teatro Regio darà il benvenuto al maestro Francesco Pasqualetti, giovane e già affermato direttore che
si è distinto per le sue conduzioni sia operistiche sia sinfoniche.
La regia ormai classica di Michael Hampe, ripresa da Vittorio Borrelli per questa edizione
dell’opera, esalta la grazia settecentesca della partitura di Cimarosa, consentendo a una trama ricca di
colpi di scena di svolgersi con agilità e chiarezza. I costumi, in deliziosi colori pastello e frivoli al punto
giusto, sono di Martin Rupprecht; le scene, essenziali e intelligenti, sono di Jan Schlubach e le luci di
Andrea Anfossi.
Il 7 febbraio 1792 fu una giornata sfiancante per i primi interpreti del Matrimonio segreto di
Cimarosa: l’opera debuttava al Burgtheater di Vienna e sembrava che lo spettacolo non dovesse finire
mai; il pubblico era talmente divertito ed entusiasta che fece durare l’opera molto più del previsto, per
via dei lunghissimi applausi e dei numerosi bis. Una volta chiuso il teatro, i cantanti non riuscirono ad
andare subito a riposare: anche l’imperatore Leopoldo II si era innamorato al primo ascolto del
Matrimonio e, dopo aver invitato tutti a cena, fece ripetere privatamente l’intera rappresentazione. A un
successo così folgorante corrispose una fama internazionale duratura: l’opera fu presto allestita nei
maggiori teatri d’Europa e del mondo per restare ininterrottamente in cartellone.
Uno dei segreti del successo di quest’opera è nell’argomento e nel garbo con cui musicista e
librettista seppero trattarlo: è una commedia sentimentale che mette in scena le ansie e le difficoltà di
due giovani amanti infelici in un contesto di pettegolezzi, scortesie ed egoismi. Benché ci siano degli
elementi caricaturali (il pubblico aristocratico viennese avrà sicuramente riso del borghese babbeo con
sogni di nobiltà), l’elemento fondamentale della commedia è l’espressione positiva dei valori etici del
tempo e in particolare della difesa dei sentimenti naturali sostenuti da Rousseau: nell’opera, le ragioni
del cuore sconfiggono quelle dell’interesse. La vicenda era già stata portata sulle scene molte altre volte
in Francia e in Inghilterra: essa trae origini da un ciclo di incisioni dell’inglese William Hogarth (Le
Mariage à la mode, 1943-45) che illustra una storia tragica dai contorni satirici; nelle versioni teatrali, come
quella di George Colman senior e David Garrick cui si ispirò Bertati, il dramma si tramuta in commedia
e, nell’opéra-comique francese, si carica di sentimentalismo.
Il librettista, Giovanni Bertati, raccoglie e stempera questi elementi in un testo di grande efficacia: il
brillante, il tenero, la sorpresa, la satira sono sapientemente equilibrati per creare lo spazio ideale in cui
la musica di Cimarosa può espandersi. Le sue melodie, schiette e gentili, pervadono ogni angolo della
commedia, passando dal tono intimo e patetico a quello frizzante, e assicurando a tutti i personaggi,
anche a quelli più ridicoli, una credibile dimensione umana. L’opera si contraddistingue per l’ingenuità
e la serenità che esprime: questo colore placido e imperturbabile si tinge suo malgrado di venature
malinconiche perché il Matrimonio è il frutto maturo e perfetto di un’epoca, l’ancien régime, che stava
tramontando, di un gusto che stava rapidamente e inevitabilmente esaurendosi.
L’opera risponde fedelmente alle aspettative del pubblico viennese di fine Settecento: si basa su
una fonte letteraria di respiro cosmopolita, rinuncia a ogni eccesso caricaturale, è organizzata in due atti
e riserva largo spazio ai numeri d’assieme (si contano svariati duetti e terzetti, un quartetto, un quintetto
e due ampi finali). L’azione si svolge a Bologna, nella residenza – apparentemente tranquilla – del ricco
mercante Geronimo. L’uomo sogna un matrimonio aristocratico per entrambe le sue figlie ma ignora che
una di loro, la piccola Carolina, ha già sposato segretamente Paolino, il ragazzo che lavora nella bottega
di famiglia. Per ottenere da Geronimo il benestare al matrimonio, Paolino intende chiedere aiuto allo
squattrinato conte Robinson, il suo precedente padrone, che sta giungendo in città per chiedere la mano
di Elisetta, sorella maggiore di Carolina, in cambio di una generosa dote. Geronimo ed Elisetta sono
entusiasti dell’offerta del conte e prospettano un futuro brillante, ma all’arrivo dell’uomo l’esaltazione si
trasforma in scompiglio: Robinson s’innamora a prima vista di Carolina, rifiuta Elisetta e, naturalmente,
sembra poco incline ad aiutare Paolino a conquistare l’approvazione del suocero. La situazione dei
giovani sposi si complica ulteriormente quando Fidalma, sorella vedova di Geronimo, dichiara il suo
amore a Paolino credendo di essere ricambiata. Per risolvere i loro problemi, Carolina e Paolino
decidono di fuggire insieme di notte ma, all’ora concordata, tutta la casa entra in subbuglio. I membri
della famiglia si svegliano, fanno capolino dalle loro stanze, discutono, lanciano accuse, si accalorano,
finché i due giovani sposi rivelano il loro segreto: Robinson acconsente quindi di sposare Elisetta e
Geronimo, bonariamente, accetta la situazione e perdona tutti.
Il maestro Francesco Pasqualetti è laureato con lode in filosofia a Pisa e si è perfezionato in
direzione d’orchestra alla Royal Academy of Music di Londra con Sir Colin Davis e Colin Metters,
all’Accademia Musicale Chigiana con Gianluigi Gelmetti – dove riceve il “Diploma d’Onore” al termine
dei suoi studi – e all’Accademia Musicale di Stresa con Gianandrea Noseda. Recentissimo il debutto con
la BBC Philharmonic di Manchester, con la quale esegue la Seconda Sinfonia di Rachmaninoff, su invito
del maestro Noseda. Nel 2009 Sir Colin Davis invita il giovane direttore sul podio della London
Symphony Orchestra per un concerto nell’ambito del LSO Discovery Scheme. Nell’estate di quest’anno
sarà assistente e Cover Conductor del maestro Noseda al Festival di Aix-en-Provence per la nuova
produzione di Rigoletto con la London Symphony Orchestra.
Questa edizione del Matrimonio segreto farà affidamento su un cast tutto italiano: Carolina sarà
Barbara Bargnesi, il giovane soprano genovese più volte applaudito al Teatro Regio nelle passate
Stagioni. Geronimo sarà interpretato dal basso Paolo Bordogna, un interprete dalla voce brillante ed
estesa e dalle grandi capacità attoriali. Il giovane tenore Emanuele D’Aguanno sarà l’innamorato
Paolino; il baritono Roberto de Candia, strepitoso Figaro della scorsa Stagione al Regio, sarà il Conte
Robinson; Chiara Amarù vestirà i panni di Fidalma ed Erika Grimaldi quelli di Elisetta. Maestro al
fortepiano sarà Giulio Laguzzi.
Nel corso delle sette recite, in alcuni ruoli protagonisti si alterneranno Rosa Feola (Carolina) e
Matteo Falcier (Paolino).
La produzione de Il matrimonio segreto si avvale del sostegno di Italgas, Partner Sostenitore del
Teatro Regio.
Il matrimonio segreto sarà presentato al pubblico da Paolo Gallarati nell’Incontro con l’Opera che si
terrà al Piccolo Regio Puccini mercoledì 13 marzo alle ore 17.30.
La prima dell’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 giovedì 14 marzo alle ore 20.
Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242 - e-mail:
[email protected]. Info - Tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it.
Torino, 24 gennaio 2013
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