Introduzione Database “MIGRA-EUROMED” L’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (ISSM) svolge da anni attività di ricerca sul tema delle Migrazioni nazionali ed internazionali, con la finalità di offrire uno strumento euristico di analisi inerente la relazione tra lo sviluppo socio-economico ed i flussi migratori nel Mediterraneo. In quest’ottica, il gruppo di ricerca afferente alla commessa “Migrazioni mediterranee. Storia ed economia” dell’ISSM ha elaborato il Database “MIGRA-EUROMED” che rileva i principali indicatori relativi al fenomeno migratorio nei 25 paesi del Mediterraneo (divisi nelle sei macroaree seguenti: Arco Latino, Conca Adriatica, Fronte Maghrebino, Flesso Libico-Egiziano, Facciata Mediorientale e Ponte Anatolico-Balcanico), nei paesi europei, in Italia e nelle sue regioni e province, a partire dagli anni ‘60 fino ai più recenti dati disponibili. L’elaborazione del Database “MIGRA-EUROMED” è nata con l’obiettivo di: a) strutturare una mappatura dei quadri statistici esistenti sulle migrazioni; b) sistematizzare in modo organico le diverse fonti ufficiali nazionali ed internazionali sulle migrazioni, fornendo un sistema informativo - statistico integrato di facile reperibilità e comparabilità; c) superare i limiti del quadro statistico attuale, reperibile on line, caratterizzato da distinte banche dati che non solo non dialogano tra loro, ma che singolarmente non riescono a fornire un sistema informativo organico ed esaustivo. Nello specifico, il Database “MIGRA-EUROMED”, in riferimento alle due macro-aree territoriali “Paesi del Mediterraneo e “Paesi Europei”, rileva i quadri statistici seriali delle seguenti banchedati fornite dalle principali fonti statistiche ufficiali internazionali: 1. Nazioni Unite International Migrant Stock 2. Eurostat Population and Social Conditions 3. Unhcr Statistical Online Population Database 4. World Bank World Development Indicators 5. Oecd International Migrant Database 6. Undp Human Development Reports 7. Carim Demographic and Economic In riferimento all’area territoriale “Italia e regioni” rileva i quadri statistici seriali delle seguenti banche-dati fornite dalle principali fonti statistiche ufficiali nazionali: 1. Istat I.STAT – Immigrati.Stat 3. Cnel CnelStats 5. Ministero dell’Interno “Le Statistiche Ufficiali del Ministero dell’Interno” 7. Ministero dell’Istruzione Ufficio di Statistica Università e Ricerca 9. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie 2. Banca d’Italia Statistiche sui rapporti con l’estero 4. ISMU Banca Dati Nazionale 6. INPS Osservatori Statistici 8. Unioncamere InfoCamere - Movimprese Struttura Database “MIGRA-EUROMED” Il Database presenta una struttura ad albero; è costituito da 8 macro-dimensioni: 1. Popolazione a. Popolazione totale b. Popolazione per classi di età e genere c. Tasso di crescita della popolazione 2. Emigrazione a. Emigrazione per paese di destinazione, genere, età e cittadinanza b. Tasso di emigrazione per livello di istruzione 3. Immigrazione a. Stock internazionale di immigrati b. Tasso annuale di variazione dello stock di immigrati c. Immigrati sul totale della popolazione d. Totale nati all’estero e. Immigrati per nazionalità, genere, età, anno di arrivo, stato civile, istruzione e regione e/o provincia di residenza f. Migrazione netta 4. Rifugio e Asilo a. Totale rifugiati per cittadinanza o paese di origine b. Rifugiati sul totale degli immigrati c. Rimpatri dei rifugiati per paese di origine d. Applicazioni di Asilo per paese di provenienza e. Decisioni di Asilo f. Asili negati 5. Permessi di Soggiorno a. Permessi di soggiorno per nazionalità, cittadinanza, età, genere e motivo di soggiorno 6. Istruzione e Lavoro a. Stock forza lavoro nata all’estero b. Stock forza lavoro straniera c. Tasso di emigrazione per livello di istruzione d. Permessi di lavoro per nazionalità, per settore di attività e per tipo di contratto 7. Acquisizione di Cittadinanza a. Acquisizione di cittadinanza per nazionalità 8. Rimesse a. Rimesse dei lavoratori, ricevute (BoP, in dollari correnti) b. Rimesse dei lavoratori e reddito da lavoro dipendente (in dollari correnti) c. Rimesse dei lavoratori e reddito da lavoro dipendente (% PIL) d. Rimesse su IDE (in dollari correnti) Ogni macro-dimensione si dirama in 3 macro-aree territoriali: 1. Paesi del Mediterraneo 2. Paesi Europei 3. Italia e regioni1. Per ogni macro-area territoriale si riportano le varie fonti statistiche a disposizione e le rispettive banche-dati, per ognuna delle quali si allega sia il Glossario, per la definizione dell’oggetto di analisi, che la Scheda Metodologica Informativa (Metadati), inerente la metodologia di rilevazione e di costruzione del dato. È possibile, inoltre, consultare e scaricare il “Catalogo Dati Migrazioni nel Mediterraneo”, il “Catalogo Dati Migrazioni in Europa” ed il “Catalogo Dati Migrazioni in Italia e nelle sue Regioni” che riportano la mappatura e la schedatura dei quadri statistici sulle migrazioni dal 1960 al 2011, suddivisi per macro-dimensioni o aree tematiche. Nota Metodologica ( a cura di Luciana de Pascale) Qualsiasi analisi dei flussi migratori necessita di una considerazione fondamentale circa l’esaustività delle stime riguardanti le migrazioni internazionali. In tutti i paesi, anche in quelli dove vengono pubblicate statistiche migratorie annuali apparentemente esaurienti, le stime quantitative non risultano mai totalmente esaustive, data la natura sfuggente del fenomeno migratorio derivante dalla diffusa persistenza dei flussi migratori clandestini. Le statistiche sulle migrazioni internazionali e sulle popolazioni di origine straniera rappresentano una delle sfide cruciali per tutti gli istituti statistici. Poter fornire un’adeguata contabilità dei flussi migratori e, ancor di più, poter identificare e descrivere quella parte della propria popolazione avente un’origine straniera rappresenta un’impresa densa di difficoltà definitorie ed operative. La quantificazione numerica dipende dai diversi livelli di legalità e di visibilità che possono variare secondo i contesti socio-culturali e storici di riferimento: è la legge che delimita e sposta le dimensioni della legalità e sarà il contesto e il clima sociale a determinare quanto e come il migrante viva in uno stato di invisibilità. La necessità di conoscere l’ordine di grandezza del fenomeno migratorio è resa ancora più stringente da quelle disposizioni legislative che prevedono la determinazione di quote annuali di ingresso, flussi che vengono stabiliti proprio sulla base della consistenza numerica degli stranieri e sulla loro dispersione territoriale. Ė chiaro, pertanto, che anche il livello legislativo, e conseguentemente l’ambito politico, hanno la fondata esigenza di avere delle stime il più possibile aderenti alla realtà. Anche nelle banche-dati rilevate si riscontra, dunque, il problema dell’esaustività dei dati, sia in riferimento alla copertura dell’arco temporale 1960-2011, dato che la maggior parte dei data-base presentano delle lacune rispetto alla reperibilità dei dati riferiti agli anni ‘60, ‘70 e ’80; sia in riferimento alla copertura territoriale, poiché non sempre sono reperibili gli stessi indicatori o variabili per tutti i Paesi del Mediterraneo o/e europei. 1 Per la sezione dedicata all’Italia e alle sue regioni sono incluse anche le seguenti ulteriori macro-dimensioni: Emigrazione e rimpatri; Istruzione e religione; Movimento migratorio interno Rispetto all’arco temporale 1960-2011 i quadri statistici maggiormente esaustivi sono forniti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), soprattutto in riferimento alla rilevazione del numero dei rifugiati per Paese di origine, dalla World Bank per lo stock di migranti e, in riferimento agli anni 1990-2011, dal database delle Nazioni Unite che offre un accurato quadro informativo-statistico su entrambe le dimensioni. Un’ulteriore difficoltà da tener presente è quella della comparabilità dei dati, poiché in alcuni casi la definizione del soggetto/oggetto di ricerca e la metodologia di rilevazione dei dati risultano differenti. La presenza della popolazione straniera, infatti, in uno specifico territorio è soggetta a sostanziali differenziazioni, dovute essenzialmente allo status giuridico accordato allo straniero da ogni Stato. I criteri nel definire uno straniero come lavoratore, studente, rifugiato, ricongiunto - o più generalmente come cittadino regolare, irregolare e clandestino – sono definiti in modo disomogeneo. La definizione e le caratteristiche della popolazione straniera dipendono da vari fattori, soprattutto dalla natura e dalla storia dei sistemi legislativi su: immigrazione, integrazione cittadinanza, naturalizzazione e regolarizzazione. Due domande si pongono, dunque, prima di esaminare il fenomeno dei flussi migratori: 1) Chi è considerato un “immigrato”? 2) Quali sono i problemi legati alla comparabilità internazionale? Per definire il “migrante” o lo “straniero” vengono generalmente utilizzati due criteri, il criterio della cittadinanza ed il criterio del paese di nascita, sia separatamente sia combinati, a seconda dei Paesi e degli obiettivi di ricerca. Il primo è quello in base al quale gli immigrati sono identificati come coloro che non detengono la cittadinanza del paese in cui risiedono. Il secondo criterio è quello del “paese di nascita”, in base al quale gli immigrati sono definiti come residenti nati all’estero. In alcuni paesi, inoltre, le statistiche migratorie considerano un’ulteriore categoria di persone: gli immigrati di “seconda generazione”, ragazzi, figli di immigrati, che vivono nel “paese di accoglienza”, dove sono nati o dove hanno vissuto parte della loro socializzazione. Il numero di migranti, dunque, varia in funzione sia della definizione stessa di migrante, per la quale non esiste uno standard, sia della metodologia utilizzata per la rilevazione. Sussiste, poi come precedentemente accennato, una seconda problematica rispetto alla comparabilità dei dati, che riguarda, non solo la definizione del soggetto/oggetto di ricerca, ma anche la differente metodologia di rilevazione dati adottata dagli Enti o Istituti di ricerca, in riferimento soprattutto alla scelta e all’utilizzo delle fonti di registrazione dei dati, che può differire da paese a paese. Spesso, infatti, i dati non sono comparabili a livello internazionale, dal momento che non tutte le fonti di dati utilizzate sono specificatamente progettate per registrare i movimenti migratori. A causa della grande varietà di fonti utilizzate, possono essere misurate diverse “popolazioni di riferimento”. Per il conteggio degli stranieri i vari paesi si possono avvalere di 4 tipi di fonti: 1. Censimenti 2. Registri della popolazione 3. Permessi di soggiorno 4. Indagini sulle forze di lavoro o indagini ad hoc. Siccome queste fonti non sono sempre disponibili in tutti i Paesi, la rilevazione del dato differisce notevolmente da un paese all’altro, data la natura differente delle varie fonti. Tuttavia, tenuto conto della difficoltà di reperimento, nonché della qualità disuguale e non perfettamente comparabile di alcuni dati, tale sistema informativo integrato, grazie alla possibilità di consultazione e comparazione della ricca e articolata quantità di dati presente, ha permesso di offrire una documentazione statistica più che sufficiente per cogliere gli aspetti quantitativi del fenomeno migratorio, in riferimento, soprattutto, allo stock dei migranti, alle richieste di asilo e ai rifugiati per Paese di provenienza, al tasso di emigrazione, alla migrazione netta e alle rimesse, sia per i 25 paesi del Mediterraneo, che per i paesi europei.