LEZIONE DI METODO N° 1 LABORATORIO DI TRADUZIONE (FRASE) LATINO Primi consigli per la traduzione di una frase dal latino/dal greco in italiano e dall’italiano in latino/in greco Traduci, con il metodo che ti viene insegnato, le frasi che seguono, tenendo conto del contesto e della costruzione della frase latina/greca. Bisogna che l’approccio al testo latino/greco sia totalmente razionale, attraverso lo svolgimento di una procedura, tanto semplice quanto efficace, che, per comodità, distingueremo in fasi. Non tradurre, parola per parola, la frase latina/greca, nell’ordine in cui essa si presenta; non buttarti a capofitto sul vocabolario, ma partendo dal verbo, esegui l’analisi della proposizione, facendo corrispondere al caso latino (semplice o preceduto dalla preposizione) la relativa funzione logico-sintattica italiana e alla funzione logico-sintattica italiana (complemento) il relativo caso latino (semplice o preceduto dalla preposizione): 1. A Syracusarum accolis cum matronis et filiabus multae deae coluntur. Coluntur = terza persona plurale, modo indicativo, tempo presente, diatesi passiva, predicato verbale da colo, -is, ..., -ĕre multae deae = nominativo plurale femminile > soggetto + attributo (multae) a(b) accolis = a/ab + ablativo plurale maschile > complemento d’agente Syracusarum = genitivo plurale femminile > complemento di specificazione [PLURALE TANTUM] cum matronis et (cum) filiabus = cum + ablativo plurale femminile > complemento di compagnia TP = Sono venerate molte dee dagli abitanti dei dintorni di Siracusa con le matrone e con le figlie. TD = Molte dee sono venerate dagli abitanti dei dintorni di Siracusa insieme con le (loro) signore e con le (loro) figlie. Nella traduzione dall’italiano, poni attenzione alla vocale tematica della coniugazione (a) cui appartiene il verbo e utilizza sostantivi della prima declinazione e aggettivi femminili della prima classe (-us/-er, -a, -um/-oj,-a/-h,-on) 2. Ascoltiamo con gioia molte storie sulla gloria di Roma. Ascoltiamo = prima persona plurale, modo indicativo, tempo presente, diatesi attiva, predicato verbale > audio, -is, …, -ire (noi) = soggetto sottinteso > nominativo plurale con gioia = complemento di modo o maniera > cum + ablativo singolare (solo sostantivo) molte storie = complemento oggetto o diretto + attributo (molte) > accusativo plurale sulla gloria = complemento di argomento > de + ablativo singolare di Roma = complemento di specificazione > genitivo singolare TP = Audīmus cum laetitiā multas historias de gloriā Romae. TD = De Romae gloriā multas historias cum laetitiā audīmus. Ora continua tu! 3. De Lucretiae vita multae fabulae a claris poetis dicuntur. 4. L’abbondanza delle onde chiude con ira la stretta via. 5. Ab Athenarum athletis victoria magna multa superbia obtinetur. 6. I marinai insieme ai contadini difendono l’isola con grande audacia. 7. Sabinae puellae a Romae incolis multa benevolentia amantur. 8. Con grande ira i contadini offrono vittime alle dee crudeli. Prof.ssa Maria Rita Carpenito LEZIONE DI METODO N° 2 LABORATORIO DI TRADUZIONE (VERSIONE) LATINO/GRECO Primi consigli per la traduzione di un brano di versione (dal latino/dal greco) in italiano Quando si affronta, per la prima volta, un testo (latino/greco), con l’intento di tradurlo, è bene, innanzitutto, avere la consapevolezza di ciò che bisogna fare e di ciò che non bisogna fare. Non ci si deve buttare a capofitto sul vocabolario. Non si deve utilizzare sempre il primo significato che esso presenta. Non si deve tradurre, parola per parola, la frase latina, nell’ordine in cui essa si mostra: in questo modo, si rischia soltanto di trovarsi in quello stato di confusione, che, dopo un po’ di tempo, induce molti studenti a dire, scoraggiati: “Non mi viene”, “Non ci riesco”. Bisogna, pertanto, che l’approccio al testo sia totalmente razionale, attraverso lo svolgimento di una procedura, tanto semplice quanto efficace, che possiamo, per comodità, dividere in sette fasi. 1. Lettura attenta e ripetuta più volte del testo. Leggere preliminarmente un testo permette di comprenderne intuitivamente il senso generale, con l’aiuto del titolo, delle parole conosciute o simili a quelle italiane, e di coglierne caratteristiche fondamentali, come l’organizzazione sintattica complessiva e l’eventuale presenza di un lessico specifico. 2. Sottolineatura dei verbi. Dal momento che ogni frase si costruisce attorno a un verbo, il numero dei verbi individuati corrisponderà al numero delle proposizioni del periodo. 3. Divisione in proposizioni. Ci sono tante proposizioni quanti sono i verbi. 4. Analisi di ogni singola proposizione. In questo lavoro, due sono i punti di riferimento essenziali: il verbo e le desinenze nominali. Il verbo, in particolare, vera spina dorsale di ogni proposizione, va analizzato indicando persona, numero, modo, tempo, diatesi, coniugazione: tale analisi ci guiderà a individuare il soggetto e a capirne la natura attiva o passiva. Le desinenze, invece, ci faranno orientare nel complesso della frase, riconoscendo, oltre al soggetto, i vari complementi, anche grazie al significato del verbo. L’analisi (caso, numero, genere), con l’individuazione della funzione sintattica (complemento) dei termini che fanno parte di ciascuna proposizione, è fondamentale per la ricostruzione della trama dei loro reciproci collegamenti, in base alle funzioni logiche espresse dalle terminazioni o uscite, tenendo conto del contesto e della costruzione della frase latina/greca. 5. Traduzione provvisoria delle proposizioni, come si presentano dopo la ricostruzione. 6. Rilettura e controllo generale della prima stesura. Quest’operazione è molto utile, se chi la compie (non è un traduttore “Narciso”, subito pronto a innamorarsi del proprio operato, ma) riesce a percorrere tutta la versione con spirito critico, facendo sì che le frasi si illuminino, si chiariscano l’una con l’altra, soprattutto per quanto riguarda le scelte lessicali, certamente più agevoli, quando il senso del brano sia stato totalmente compreso. 7. Traduzione definitiva. Dopo queste fasi preliminari, ma essenziali, si procede alla traduzione definitiva, verificando sul vocabolario l’attendibilità delle proprie intuizioni. Prof.ssa Maria Rita Carpenito LEZIONE DI METODO N° 3 LABORATORIO DI TRADUZIONE (FRASE) GRECO Primi consigli per la traduzione di una frase dal latino/dal greco in italiano e dall’italiano in latino/in greco Traduci, con il metodo che viene insegnato, le frasi che seguono, tenendo conto del contesto e della costruzione della frase latina/greca. Bisogna che l’approccio al testo latino/greco sia totalmente razionale, attraverso lo svolgimento di una procedura, tanto semplice quanto efficace, che, per comodità, distingueremo in fasi. Non tradurre, parola per parola, la frase latina/greca, nell’ordine in cui essa si presenta; non buttarti a capofitto sul vocabolario, ma partendo dal verbo, esegui l’analisi della proposizione, facendo corrispondere al caso latino (semplice o preceduto dalla preposizione) la relativa funzione logico-sintattica italiana e alla funzione logico-sintattica italiana (= complemento) il relativo caso latino (semplice o preceduto dalla preposizione): 1. Aƒ qeaˆ a„t…a tÁj swthr…aj t? cèrv e„s…n. E„s…n = terza persona plurale, tempo presente, modo indicativo, diatesi attiva, copula del predicato nominale da e„m… aƒ qeaˆ = nominativo plurale femminile > soggetto a„t…a = nominativo singolare femminile > nome del predicato/parte nominale tÁj swthr…aj = genitivo singolare femminile > complemento di specificazione t? cèrv = dativo singolare femminile > complemento di vantaggio TP = Sono le dee causa della salvezza alla regione. TD = Le dee sono causa della salvezza per la regione. 2. 'En t? cèrv aƒ kÒrai bo»qeian t? strati´ fšrousin. Fšrousin = terza persona plurale, tempo presente, modo indicativo, diatesi attiva, predicato verbale da fšrw aƒ kÒrai = nominativo plurale femminile > soggetto ™n t? cèrv = ™n + dativo > complemento di stato in luogo bo»qeian = accusativo singolare femminile > complemento oggetto o diretto t? strati´ = dativo singolare femminile > complemento di termine TP = Portano le ragazze, nella regione, aiuto all’esercito. TD = Nella regione, le ragazze portano aiuto all’esercito. Ora continua tu! `H tîn aÙlhtîn tšcnh car¦n to‹j ¢kroata‹j fšrei. Oƒ pol‹tai ™n ta‹j ™kklhs…aij t¾n ™leuqer…an stšrgousin. Mšrimnan œce tÁj tîn qerapainîn Øgie…aj. Aƒ tîn ¢qlhtîn n‹kai to‹j pol…taij dÒxan fšrousin. `H gra‹a ™n t? tÁj ™la…aj ski´ kaqeÚdei. T¾n tîn melissîn d…aitan qaÚmaze. `H tîn o„ketîn ™pimšleia çfšleian t? o„k…v fšrei. `O salpigkt¾j t¾n m£chn ™n ta‹j ¢gora‹j ¢ggšllei. FeÚgete t¾n tîn prodotîn Ðmil…an. `H tîn neaniîn fil…a eÙtuc…an ta‹j yuca‹j paršcei. `O paidotr…bhj ™n t? pala…str´ toÝj nean…aj gumn£zei. Kle‹e t¾n tÁj o„k…aj qÚran. Prof.ssa Maria Rita Carpenito