POLSO
L’esame ecografico del polso ha inizio dal versante dorsale per poi spostarsi al lato volare.
Il paziente è seduto di fronte all’esaminatore, con l’arto superiore appoggiato sul lettino.
VERSANTE VOLARE
Check list:
• canale carpale e nervo mediano
• canale di Guyon e nervo ulnare
Fig.3.1
Fig.3.1 Schema delle componenti anatomiche volari del polso:
frc= tendine flessore radiale del carpo
MN=nervo mediano
Au=arteria ulnare
nu= nervo ulnare
flp= tendine flessore lungo del pollice
s=tendini flessori superficiali delle dita
d= tendini flessori profondi delle dita
Lo studio del compartimento volare prevede il posizionamento della mano con il dorso
appoggiato sul lettino e il palmo rivolto verso l’alto (Fig.3.2).
Fig.3.2
Fig.3.2 Posizione del polso per l’accesso volare.
1) CANALE CARPALE E NERVO MEDIANO
Posizionare il trasduttore sulla piega palmare e visualizzare i reperi ossei della componente
prossimale del canale carpale (il tubercolo dello scafoide sul lato radiale e l’osso
pisiforme sul lato ulnare). Dopo aver individuato le suddette strutture, aggiustare
l’orientamento del fascio ultrasonoro ponendo i due estremi della sonda a livello dei due
reperi ossei e inclinandola leggermente fino ad ottenere la corretta “insonazione” delle
strutture che decorrono all’interno del canale carpale (Fig.3.3A, Fig.3.3B).
Visualizzare il retinacolo dei flessori e ciascuno dei nove tendini flessori (4 dal flessore
superficiale delle dita, 4 dal flessore profondo e 1 dal flessore lungo del pollice) contenuti
nel tunnel carpale.
Scansioni dinamiche effettuate durante la flessione e l’estensione delle rispettive dita
possono essere utili per valutare l’integrità di tali strutture tendinee e la presenza di
eventuali anomalie (ad es. ventri muscolari anomali o tenosinoviti).
Sul lato radiale del canale carpale, individuare il tendine flessore radiale del carpo, che
ricopre la corticale iperecogena dello scafoide.
Fig.3.3A
Fig.3.3A
Fig.3.3A Posizionamento
della sonda perdella
la valutazione
porzione prossimale
del canale
carpale.
Fig.3.3A Posizionamento
sonda perdella
la valutazione
della porzione
prossimale
del canale carpale.
Fig.3.3B
Fig.3.3B
Fig.3.3B Scansione
assiale
del canale
carpale
Sc=scafoide;
semilunare;
La semilunare;
Fig.3.3B
Scansione
assiale
del prossimale.
canale carpale
prossimale.Pi=piriforme;
Sc=scafoide;SML=
Pi=piriforme;
SML=
freccia indica ilfreccia
nervoindica
mediano
che mediano
decorre trache
retinacolo
deiretinacolo
flessori (punte
di freccia)
e i ditendini
il nervo
decorre tra
dei flessori
(punte
freccia) e i tendi
flessori superficiali(#)
e profondi (*).
Notare l’aspetto
leggermente
del retinacolo
e laretinacolo e
flessori superficiali(#)
e profondi
(*). Notare
l’aspetto “arcuato”
leggermente
“arcuato” del
morfologia rotondeggiante
del nervo mediano.
FRC=flessore
radiale del carpo;
morfologia rotondeggiante
del nervo
mediano. FRC=flessore
radialeau=arteria
del carpo;ulnare;
au=arteria ulnar
NU=nervo ulnare;
FLP=flessore
del pollice;
FUC=flessore
del carpo.
NU=nervo
ulnare;lungo
FLP=flessore
lungo
del pollice; ulnare
FUC=flessore
ulnare del carpo.
Porre attenzione
questa fase
eventuali
artefatti
da anisotropia
Porreinattenzione
in agli
questa
fase agli
eventuali
artefatti da(Figg.3.4A-3.4F).
anisotropia (Figg.3.4A-3.4F).
Fig.3.4A
Fig.3.4A
Fig.3.4B
Fig.3.4B
Fig.3.4C
Fig.3.4D
Fig.3.4E
Fig.3.4F
Figg.3.4A -3.4F La sequenza di immagini dimostra come, a minime variazioni di inclinazione del
trasduttore, corrisponda una differente ecostruttura delle componenti tendinee e nervose ubicate nel canale
carpale. Nella Fig. 3.4D la corretta insonazione del canale carpale consente di identificare e differenziare il
nervo mediano (iperecogeno fascicolare) dalle sottostanti strutture tendinee (iperecogene fibrillari). Nelle
Figg.3.4B e 3.4F, l’immagine ecografica è “viziata” da artefatti legati all’anisotropia con conseguente
aspetto ipoecogeno di nervo mediano e tendini.
Mantenendo il polso nella posizione descritta per lo studio del canale carpale prossimale,
spostare la sonda distalmente su un piano trasversale, fino all’individuazione dei due reperi
ossei del canale carpale distale (il tubercolo del trapezio sul lato radiale e l’uncino
dell’uncinato sul lato ulnare). Dopo aver individuato le suddette strutture, ottimizzare
l’orientamento del fascio ultrasonoro ponendo i due estremi della sonda a livello dei due
reperi ossei e inclinandola leggermente fino ad ottenere la corretta insonazione delle
strutture che decorrono all’interno del canale carpale (Fig.3.5A, Fig.3.5B).
Seguire il nervo mediano secondo il suo asse corto dalla porzione distale del radio fino
all’estremità distale del retinacolo.
Fig.3.5A
Fig.3.5A Posizionamento della sonda per lo studio della componente più distale del canale carpale.
Fig.3.5B
Fig.3.5B Scansione assiale del canale carpale distale. L’asterisco indica il nervo mediano; U=uncinato. A tale
livello, il canale è fisiologicamente più stretto; il retinacolo dei flessori assume aspetto rettilineo mentre il
nervo mediano presenta una relativa riduzione del diametro antero-posteriore.
Fare attenzione ad identificare eventuali varianti anatomiche (nervo bifido con o senza
persistenza dell’arteria mediana nell’avambraccio) e/o alterazioni della morfologia del
nervo lungo il canale carpale.
Le scansioni sull’asse corto sono le più indicate per la valutazione delle alterazioni
morfologiche del nervo e per verificare la presenza di lievi deviazioni di questo sul piano
assiale durante la flesso-estensione delle dita (assenti nella sindrome del tunnel carpale,
per via di fenomeni da intrappolamento).
Le scansioni sull’asse lungo possono essere di ausilio per una valutazione “panoramica” del
decorso del nervo all’interno e nelle porzioni immediatamente prossimali e distali al canale
carpale (Fig.3.6).
Fig.3.6
Fig.3.6 La scansione longitudinale del canale carpale consente di dimostrare il nervo mediano (asterischi)
nel suo decorso. tt=tendini flessori; CA=capitato; SML=semilunare.
2) CANALE DI GUYON E NERVO ULNARE
Mantenere il polso nella stessa posizione.
Per visualizzare il canale di Guyon, spostare il trasduttore medialmente su un piano
trasversale, fino in corrispondenza della
superficie ossea del pisiforme
(repere
anatomico). Individuare l’arteria ulnare sul lato radiale e il nervo ulnare sul lato ulnare.
Seguire il nervo distalmente per visualizzare la sua divisione nei rami sensitivo superficiale
e motorio profondo (quest’ultimo decorre lungo l’uncino dell’osso uncinato).
Fig.3.7A
Fig.3.7B
Fig.3.7A Posizionamento della sonda per lo studio del canale di Guyon
Fig.3.7B La scansione assiale evidenzia il nervo ulnare (punte di freccia) che decorre tra arteria ulnare
(segnale Doppler) e pisiforme (Pi).
Il nervo ulnare nell’avambraccio decorre insieme con l’arteria ulnare, applicato alla superficie ventrale
del muscolo flessore profondo delle dita e ricoperto in alto dai muscoli epitrocleari e in basso dal muscolo
flessore ulnare del carpo. Nel polso il nervo ulnare, sempre accompagnato dall’arteria ulnare, decorre
superficialmente al legamento trasverso del carpo e, a livello dell’osso pisiforme, si divide nei suoi rami
terminali: il ramo palmare superficiale e il ramo palmare profondo.
VERSANTE DORSALE
Check list:
• compartimenti dei tendini estensori
• articolazione radioulnare distale (RUD)
1) COMPARTIMENTI DEI TENDINI ESTENSORI
Fig.3.8
Fig.3.8 Schema anatomico panoramico dei compartimenti estensori.
Lo studio dei compartimenti tendinei estensori si effettua con il palmo della mano
appoggiato sul lettino, in posizione neutra (Fig.3.9),
ad eccezione del I e VI
compartimento che prevedono due posizionamenti differenti (Fig.3.12A, Fig.3.22A). Può
essere utile un supporto da inserire all’altezza polso per facilitare lo studio dinamico dei
tendini estensori.
Fig.3.9
Fig.3.9 Posizione del polso per lo studio del versante dorsale.
Fig.3.10
Fig.3.10 Posizionamento del polso su un supporto per facilitare la valutazione dinamica dei tendini
estensori.
Posizionare il trasduttore su un piano trasversale sul versante dorsale del polso, in modo
da identificare i 6 compartimenti tendinei in asse corto iniziando dal lato radiale e
procedendo in senso radio-ulnare.
Seguire ciascun tendine secondo il suo asse corto fino all’inserzione distale. L’asse lungo
è meno utile per il riconoscimento dei tendini e trova indicazione nello studio dinamico.
PRIMO COMPARTIMENTO
Accoglie i tendini Abduttore lungo del pollice (ventrale) ed Estensore breve del
pollice (dorsale).
Fig.3.11
Fig.3.11
Fig.3.11
Fig.3.11 Schema Fig.3.11
anatomicoSchema
del I COMPARTIMENTO;
ALP= tendine abduttore
lungo del
pollice; EBP=
anatomico del I COMPARTIMENTO;
ALP= tendine
abduttore
lungo del pollice; EBP=
tendine
estensoretendine
breve del
pollice. breve del pollice.
estensore
lungo del pollice;
EBP=
Fig.3.11
Schema anatomico del I COMPARTIMENTO; ALP= tendine abduttore lungo del pollice; EBP=
tendine estensore breve del pollice.
Mantenendo il Mantenendo
polso in unail posizione
intermedia
tra intermedia
la pronazione
e pronazione
la supinazione,
polso in una
posizione
tra la
e la supinazio
posizionare
lailsonda
faccia
laterale
dello stiloide
(Fig.3.12A).
posizionare
la
sonda
sulla intermedia
faccia
laterale
dello
stiloide
radiale
(Fig.3.12A).
azione e laMantenendo
supinazione,
polso sulla
in una
posizione
traradiale
la pronazione
e la Visualizzare
supinazione,il Visualizza
retinacolo
e laiil due
tendini
l’Abduttore
lungo
del pollice
finodel
allapollice
suail fino alla
retinacolo
i due laterale
tendini Seguire
(Fig.3.12B).
Seguire
l’Abduttore
lungo
g.3.12A). posizionare
Visualizzare
sonda
sullae(Fig.3.12B).
faccia
dello stiloide
radiale
(Fig.3.12A).
Visualizzare
inserzione
dello
valutare
l’eventuale
presenza
accessori.
della scafoide
base
del per
Idello
metacarpale
inserzione
a(Fig.3.12B).
livello
scafoide
per
valutare
l’eventuale
presenza
tendini
o del polliceretinacolo
fino alla sua
ea livello
i due
tendini
Seguire
l’Abduttore
lungo di
deltendini
pollice
finodialla
sua accessori.
a di tendini inserzione
accessori. a livello dello scafoide per valutare l’eventuale presenza di tendini accessori.
E’ possibile cheE’lapossibile
guaina sia
setto (iperecogeno)
separa i due
chesuddivisa
la guainadasiaunsuddivisa
da un setto che
(iperecogeno)
chetendini.
separa i due tend
Tale
struttura
individua
utilizzando
i piani
scansione
sull’asse
corto
dei
tendini.
struttura
si
individua
i piani
di scansione
sull’asse
corto
dei tendini.
che separaE’
i due
tendini.
possibile
chesiTale
la
guaina
sia
suddivisa
dautilizzando
undisetto
(iperecogeno)
che separa
i due
tendini.
corto dei tendini.
Tale struttura si individua utilizzando i piani di scansione sull’asse corto dei tendini.
La visualizzazione
dei tendini accessori
e delaccessori
setto fibroso
La visualizzazione
dei tendini
e del che
settosepara
fibrosoi due
che tendini
separa èi due tendin
importante
tali
vengono
considerate
predisponenti
poiché
tali strutture
considerate
fattori all’insorgenza
all’insorgenz
separa i due
tendinipoiché
è importante
La
visualizzazione
dei strutture
tendini
accessori
e delvengono
setto fattori
fibroso
che separa
ipredisponenti
due tendini di
è
tenosinoviti
del
I
compartimento.
tenosinoviti
del
I
compartimento.
sponenti all’insorgenza
di
importante poiché tali strutture vengono considerate fattori predisponenti all’insorgenza di
tenosinoviti del I compartimento.
Fig.3.12A
Fig.3.12A
Fig.3.12A
Fig.3.12A Posizionamento
sonda per lo della
studio
del I per
compartimento.
Fig.3.12Adella
Posizionamento
sonda
lo studio del I compartimento.
Fig.3.12A Posizionamento della sonda per lo studio del I compartimento.
Fig.3.12B
Fig.3.12B Scansione assiale del I compartimento: ALP=abduttore lungo del pollice; EBP=
estensore breve del pollice; V= vena cefalica; R=radio.
Il muscolo abduttore lungo del pollice è il più laterale dei muscoli posteriori profondi
dell'avambraccio. Origina sulla faccia dorsale dell'ulna, distalmente alla cresta del muscolo supinatore,
sulla membrana interossea e sulla faccia dorsale del radio.
Attraversa con il suo tendine di inserzione il 1° condotto del legamento dorsale del carpo e si inserisce
alla base del primo osso metacarpale. Parte del tendine continua verso il trapezio, mentre un'ulteriore
parte si fonde in molti casi con il tendine del muscolo estensore breve del pollice.
Il muscolo estensore breve del pollice è un muscolo profondo della regione posteriore
dell'avambraccio.
Situato in posizione mediale rispetto al muscolo abduttore lungo del pollice, origina dall'ulna, dalla
membrana interossea e dalla faccia dorsale del radio.
Attraversa con il suo tendine di inserzione il 1° condotto del legamento dorsale del carpo e si inserisce
alla base dorsale della falange prossimale (1a) del pollice.
SECONDO COMPARTIMENTO
Accoglie i tendini Estensore radiale lungo del carpo (mediale) ed Estensore radiale
breve del carpo (laterale).
Fig.3.13
Fig.3.13 Schema anatomico del II COMPARTIMENTO: ERLC=estensore radiale lungo del carpo;
ERBC=estensore radiale breve del carpo.
Posizionare la mano con il palmo a contatto col lettino e posizionare la sonda su un piano
trasversale sul dorso del polso, versante radiale (Fig.6-14A, Fig.6.14B).
Fig.3.14A
Fig.3.14A Posizionamento della sonda per lo studio del II COMPARTIMENTO.
Fig.3.14B
Fig.3.14B Scansione assiale del II compartimento. ERBC= tendine estensore radiale breve del carpo;
ERLC= tendine estensore radiale lungo del carpo; LT= tubercolo di Lister.
Traslare la sonda cranialmente in prossimità del III distale dell’avambraccio seguendo le
componenti del II compartimento fino a raggiungere la giunzione miotendinea, dove
vengono intersecati da abduttore lungo ed estensore breve del I dito i quali, per portarsi
al formare il I compartimento sul versante radiale del polso, “scavalcano” tali strutture
(Fig.3.15).
Questo normale aspetto anatomico può favorire l’insorgenza di sindromi da attrito che
clinicamente possono essere confuse con la m. di De Quervain.
Fig.3.15
Fig.3.15 Scansioni assiali condotte al III distale dell’avambraccio che dimostrano l’intersezione tra I e II
compartimento degli estensori.
Il muscolo estensore radiale lungo del carpo origina dalla parte anteriore del margine laterale
dell’omero, dall’epicondilo omerale e dal setto intermuscolare laterale; il ventre muscolare prosegue in un
tendine che decorre sulla faccia laterale del radio, si porta dorsalmente attraversa il 2° condotto del
legamento dorsale del carpo e si inserisce alla faccia dorsale della base del 2° osso metacarpale.
Il muscolo estensore radiale breve del carpo origina dalla faccia anteriore dell’epicondilo, dalla fascia
antibrachiale, dal legamento collaterale radiale e dal setto intermuscolare. Il ventre continua in un
tendine che decorre sulla faccia laterale del radio, insieme col tendine dell’estensore radiale lungo, dal
quale si separa in vicinanza dell’inserzione che ha luogo sulla faccia dorsale della base del 3° osso
metacarpale.
TERZO COMPARTIMENTO
Accoglie il tendine Estensore lungo del pollice.
Fig.3.16
Fig.3.16 Schema anatomico del III compartimento degli estensori; ELP=estensore lungo del pollice.
Individuare il tubercolo di Lister sulla superficie dorsale del radio (repere osseo che
separa il secondo compartimento (laterale) dal terzo (mediale). Il tendine estensore lungo
del pollice decorre lungo il lato ulnare del tubercolo (Fig.3.17A, Fig.3.17B).
Fig.3.17A
Fig.3.17B
Fig.3.17A Posizionamento della sonda per lo studio del III compartimento.
Fig.3.17B Scansione assiale del III compartimento. EPL=tendine estensore lungo del pollice; LT=tubercolo
di Lister; ECRB=tendine estensore radiale breve del carpo; ECRL=estensore radiale lungo del carpo.
Traslare la sonda cranialmente in prossimità del III distale dell’avambraccio seguendo il
tendine estensore lungo del pollice, fino a raggiungere la giunzione miotendinea e la
componente muscolare. Valutare a tale livello l’intersezione con gli estensori radiale lungo
e breve del carpo che, per portarsi al formare il II compartimento “scavalcano” tale
struttura (Fig.3.18).
Fig.3.18 Scansioni assiali condotte al III distale dell’avambraccio che dimostrano l’intersezione tra III
(punte di freccia) e II compartimento degli estensori.
Il muscolo estensore lungo del pollice è un muscolo profondo della regione posteriore
dell'avambraccio.
Situato in posizione mediale rispetto al muscolo abduttore lungo del pollice, origina dal terzo medio della
faccia dorsale dell'ulna e dalla membrana interossea.
Attraversa con il suo tendine di inserzione il 3° condotto del legamento dorsale del carpo e si inserisce
alla base della falange distale del pollice.
QUARTO E QUINTO COMPARTIMENTO
Il quarto compartimento accoglie i tendini Estensore proprio dell’indice (laterale) ed
Estensore lungo delle dita (mediale).
Il quinto compartimento accoglie il tendine Estensore proprio del m ignolo.
Fig.3.19
Fig.3.19 Schema anatomico del IV e V compartimento. EPI= tendine estensore proprio dell’indice; ECD=
tendine estensore comune delle dita; EPM= tendine estensore proprio del mignolo.
Posizionare il trasduttore su un piano trasversale sul versante dorsale del polso, in sede
mediana (Fig.3.20A).
Scansioni dinamiche durante la flessione e l’estensione delle dita possono essere utili per
differenziare i due tendini del quarto compartimento (Fig.3.20B) e per individuare il
tendine Estensore proprio del mignolo (Fig.3.20C).
Il tendine estensore proprio del mignolo ha la peculiarità di decorrere
compreso tra radio e ulna, in assenza di piano osseo sottostante.
Fig.3.20A
in uno spazio
Fig.3.20A Posizionamento della sonda per la valutazione del IV e V compartimento.
Fig.3.20B
Fig.3.20B Le punte di freccia indicano le componenti tendine dell’estensore comune delle dita e proprio
dell’indice (IV compartimento). R=radio; EPL=estensore lungo del pollice (III compartimento).
Fig.3.20C
Fig.3.20C Scansione assiale del V compartimento; U=ulna; V=estensore proprio del mignolo; R=radio;
IV=tendini del quarto compartimento.
Il muscolo estensore com une delle dita è situato nella parte postero laterale dell'avambraccio. E' un
muscolo superficiale che origina dalla faccia posteriore dell'epicondilo laterale dell'omero, dal legamento
collaterale laterale, dal legamento anulare del radio e dalla fascia antibrachiale. A metà dell'avambraccio
si divide in tre fasci: il più laterale dei tre dà origine a due tendini mentre gli altri due si continuano,
rispettivamente, in un unico tendine. I quattro tendini si inseriscono sulla faccia dorsale della prima
falange (o falange prossimale) per poi dividersi in tre linguette. La linguetta mediana si fissa alla 2a
falange, mentre quella laterale e quella mediale si inseriscono alla 3a falange del 2°-5° dito. Con i suoi
tendini attraversa il 4° condotto del legamento dorsale del carpo; tra i singoli tendini sono regolarmente
presenti delle connessioni (giunture intertendinee) che partono dal 4° dito e che vanno verso il terzo ed i
quinto dito.
Il muscolo estensore proprio dell’indice origina dalla faccia posteriore dell’ulna e dalla membrana
interossea. Il suo tendine terminale passa per il 4° condotto del legamento dorsale del carpo, insieme coi
tendini dell’estensore comune delle dita e quindi attraversa obliquamente dall’interno all’esterno la faccia
dorsale del carpo e il 2° spazio interosseo; a livello dell’articolazione metacarpofalangea dell’indice si
fonde con il tendine dell’estensore comune delle dita che è destinato all’indice.
Il muscolo estensore proprio del m ignolo è un muscolo superficiale della regione posteriore
dell'avambraccio, posto medialmente rispetto al muscolo estensore comune delle dita .
Origina insieme a tale muscolo dalla faccia posteriore dell'epicondilo omerale e dalla fascia antibrachiale.
Attraversa il 5° condotto del legamento dorsale del carpo e si fonde col tendine dell'estensore comune
delle dita a livello del 5° metacarpale.
SESTO COMPARTIMENTO
Accoglie il tendine Estensore ulnare del carpo.
Fig.3.21
Fig.3.21 Schema anatomico del VI compartimento; EUC=estensore ulnare del carpo.
Posizionare il polso in lieve deviazione radiale in modo da poter effettuare più agevolmente
le scansioni. Posizionare il trasduttore in corrispondenza del versante ulnare del polso
(Fig.3.22A). Eseguire scansioni del tendine sia secondo l’asse corto che secondo l’asse
lungo.
Fig.3.22A
Fig.3.22A Posizionamento del polso per lo studio del VI compartimento.
Fig.3.22B
Fig.3.22B Scansione assiale del VI compartimento; le frecce indicano il tendine estensore ulnare del carpo
in asse corto; U=ulna.
Il posizionamento del trasduttore per lo studio dell’asse lungo del tendine consente di
visualizzare la fibrocartilagine triangolare su un piano coronale. Per allineare in modo
ottimale il trasduttore, visualizzare il processo stiloideo dell’ulna e il piramidale (Fig.3.23).
Fig.3.23
Fig.3.23 TFC=fibrocartilagine triangolare; EUC=tendine estensore ulnare del carpo(asse lungo);
U=processo stiloideo dell’ulna; P=piramidale.
Il muscolo estensore ulnare del carpo è un muscolo superficiale della regione posteriore
dell'avambraccio, posto medialmente rispetto al muscolo estensore proprio del mignolo .
Ha un origine comune con tale muscolo e con il muscolo estensore comune delle dita (faccia posteriore
epicondilo dell'omero e fascia antibrachiale). Origina inoltre dal margine posteriore dell'ulna e
dall'articolazione del gomito.
I suoi fasci si dirigono obliquamente verso il margine inferiore mediale dell'avambraccio e si continuano
con un tendine che attraversa il sesto condotto del legamento dorsale del carpo e giunge alla base del
5° osso metacarpale.
Il complesso della fibrocartilagine triangolare, localizzato nello spazio ulno-carpico, è costituito da
diverse strutture che, nel loro insieme, contribuiscono alla stabilità del polso sul lato ulnare e
dell’articolazione radioulnare distale ed assorbono i vettori di forza durante il carico assiale. Il complesso
include: la fibrocartilagine triangolare (disco biconcavo posizionato tra lo stiloide ulnare e il radio, il cui
spessore è inversamente proporzionale al grado di varianza ulnare); il menisco omologo; il legamento
collaterale ulnare; i legamenti radio-ulnari dorsale e volare; la guaina dell’Estensore ulnare del carpo.
2) ARTICOLAZIONE RADIOULNARE DISTALE
Fig.3.24
Fig.3.24 Schema anatomico dell’articolazione radio-ulnare distale (RUD). ER=epifisi
distale del radio; EU=epifisi distale dell’ulna; l’asterisco indica lo spazio articolare con i
recessi capsulari.
Posizionare la sonda su un piano trasversale ad un livello più prossimale rispetto alla rima
articolare, zona in cui la capsula si distende in presenza di versamento articolare
(Fig.3.25A, Fig.3.25B).
Fig.3.25A
Fig.3.25A Posizionamento della sonda per la valutazione della RUD.
Fig.3.25B
Fig.3.25B Scansione assiale condotta in corrispondenza della RUD. ER=epifisi distale del
radio; EU=epifisi distale dell’ulna; spazio articolare(asterisco).
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