ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO Provincia Teramo Come si arriva A24 RM-TE uscita Teramo/ A14 direzione Pescara uscita Atri-Pineto/ proseguire in direzione Atri da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ A25 direzione Pescara/ A14 direzione Ancona uscita Atri-Pineto/ proseguire in direzione Atri Emergenze culturali Fortezza Costruita intorno al Trecento, la fortezza di Atri fu distrutta nel corso del secolo seguente e ricostruita alla fine del Quattrocento. Presenta una pianta a quadrilatero irregolare chiusa agli angoli da quattro torrioni, ciascuno con una pianta diversa. Al centro è una corte con pozzo. Oggi la fortezza è sede del Museo delle Armi antiche. Danni subiti Informazioni non pervenute Chiesa di S. Francesco La presenza dei Francescani ad Atri risale sicuramente alla prima metà del Duecento, dato che trova conferma nella sepoltura in convento del beato Andrea, morto nel 1241. A ulteriore sostegno della tesi dell'antichità e dell'importanza del cenobio è il Concilio di Narbona del 1260 durante il quale si decide la sua elevazione a capoluogo della Custodia Adriensis. Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO Danni subiti Inagibile. Lesioni gravi alle volte e al portale. Cattedrale di S. Maria Assunta Eretta originariamente nel XII secolo sui resti di una precedente chiesa e di un complesso termale romano, la cattedrale venne ricostruita agli inizi del Trecento. Presenta un impianto a tre navate divise da archi a tutto sesto, senza transetto né abside. La facciata, a coronamento piano, è tripartita da paraste; al centro è il bel portale ed un rosone. Visita anche:http://www.regione.abruzzo.it/xCultura Il coro, a pianta quadrata, ospita gli affreschi quattrocenteschi di Andrea De Litio. Visita anche:http://www.regione.abruzzo.it/xCultura Danni subiti Inagibile. Chiesa della Madonna delle Grazie Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Liberatore La piccola cappella votiva appartenente alla famiglia Acquaviva risale al XV secolo. Nel Novecento, dopo i conflitti mondiali, la piccola chiesa è stata completamente ristrutturata e modificata al punto che oggi non rimane nulla della struttura primitiva, ad eccezione della pianta ad una sola navata sui cui lati si aprono delle nicchie. Danni subiti ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO Non si segnalano danni. Chiesa di S. Agostino Eretta probabilmente nel XIII secolo, la chiesa è stata modificata una prima volta nel XIV secolo e poi in età barocca. L’interno, ad una sola navata con copertura a capriate, conserva tracce di affreschi ed un grande affresco di Andrea De Litio. L’abside poligonale è di ampie dimensioni. La facciata, realizzata nel Quattrocento, è a coronamento orizzontale chiusa in alto da una cornice in terracotta a piccoli archi. Oggi la chiesa è sconsacrata. Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura Danni subiti Non si segnalano gravi danni, solo lievi lesioni al campanile. Monastero e chiesa di S. Chiara Il complesso affonda le sue origini nel XIII secolo (1260). La struttura attuale è il risultato di rifacimenti successivi avvenuti nel Cinquecento e nel Seicento. La facciata, molto semplice, presenta un portale cinquecentesco. L’interno ha carattere prevalentemente barocco. Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Domenico Della origine trecentesca la chiesa conserva la parte inferiore della facciata, in pietra e cotto alternati; su di essa è un ricco portale quattrocentesco. Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Andrea ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa della SS. Trinità Comunemente conosciuta come chiesa di S. Rocco, la chiesa si trova all’interno del giardino degli Acquaviva. Venne costruita tra il Duecento e il Trecento come cappella privata e signorile, subì profonde modifiche tra Seicento e Settecento assumendo un carattere barocco mediante l’aggiunta di statue e dipinti. L’interno è ad una sola navata. Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Giacomo Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Nicola di Bari Risalente al 1181 la chiesa di S. Nicola è la più antica di Atri. L’interno, a tre navate, ospita opere realizzate nel corso dei secoli. Spiccano gli affreschi effettuati tra Trecento e Quattrocento, un affresco quattrocentesco di Andrea De Litio, alcune tele ed un pulpito ligneo del Settecento. La facciata, preceduta da una piccola scalinata, è semplice e cuspidata, decorata da ceramiche di Castelli del 1500. Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura Danni subiti Non si segnalano gravi danni, solo lievi lesioni. ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO Chiesa di S. Reparata La chiesa di Santa Reparata di Atri fu eretta ex novo nel Settecento sul luogo di un precedente edificio del XIII secolo accanto alla Cattedrale di S. Maria Assunta; pur rimanendo due organismi indipendenti, la chiesa barocca è collegata al Duomo tramite un ingresso secondario posto lungo la navata destra. Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Spirito La chiesa fu costruita alla fine del Duecento ad opera degli Agostiniani Scalzi. Subì modifiche e ricostruzioni nel corso dei secoli successivi, in particolar modo in età barocca. La facciata presenta un carattere barocco ed un portale in stile rinascimentale del 1586. L’impianto è ad una sola navata con soffitti decorati. Conserva all’interno un pregevole organo. Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura Danni subiti Non si segnalano danni. Chiesa di S. Margherita Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo De Laurentis L’edificio si alza su tre piani di cui il primo adibito a negozi. Nel primo ordine si trova un portaletto sormontato da stemma e iscrizioni in ferro battuto, stipiti a ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO motivi floreali ed elementi geometrici in rilievo. L’ordine centrale presenta finestre identiche tra loro, decorate negli stipiti come il portale e sormontate da elementi floreali, nei cui centri spiccano visi antropomorfi sormontati da altorilievi simili a conchiglie. L’ordine superiore ha finestre-balconi delimitate da balaustre di travertino; al centro un balconcino sporgente sorretto da mensole decorate a motivi floreali. Queste finestre sono sormontate da timpani triangolari. Come l'ordine centrale anche il superiore è scandito da cornicioni marcapiano. La facciata di vico Firmani nella prima parte è identica a quella principale, nella parte finale superiore è stata ristrutturata ex novo in mattoni, con aggiunta di altre finestre. La facciata in via Luca d’Atri è a mattoni a vista frammisti a conci di pietra senza elementi decorativi, tranne cornicione marcapiano; la parte finale a due piani con copertura a terrazzo delimitato da balaustra in pietra. Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo Acquaviva Il palazzo fu costruito verso il 1300 su preesistenze romane. Ampliato da Girolamo Acquaviva nel 1560 sul lato orientale divenne di nuovo proprietà dei duchi di Atri a partire dal Seicento, epoca in cui fu eseguita la facciata attuale in forme rinascimentali. Le prime notizie di una dimora stabile nel palazzo Acquaviva sono del XVI secolo, allorché Andrea Matteo III Acquaviva vi passò l’inverno tra il 1501 e il 1502. Probabilmente a quel periodo risalgono le prime modifiche al primitivo impianto esistente, nel bel cortile ad archi ogivali con il grande pozzo ed il loggiato. Tra il 1506 ed il 1507, durante la ribellione degli atriani al dominio Acquaviva, il palazzo subì numerose devastazioni, tanto da essere, nel 1507, giudicato quasi inabitabile. ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO Danni subiti Non si segnalano gravi danni, ad eccezione di alcune lesioni sugli archi e sulle volte. Palazzo Arlini Il palazzo Arlini attiguo a palazzo Paolini-Zanni, anche se un po’ anteriore, è insieme ad esso tra i pochi edifici liberty che si conservano in Atri. Ha una facciata spaziosa a tre piani, il primo ordine è eseguito a mattoni. Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo Brandimarte-Guardiani Il palazzetto, a tre piani, ha le due facciate a vista su piazza Martella e via del Commercio. Al piano terra si trovano locali adibiti a bar e rimesse, con portali delimitati da scanalature in stucco a mò di architravi e bifora sul lato di via del commercio. Una cornicetta marcapiano scandita da cerchietti in stucco a bassorilievo divide il primo ordine da quello centrale. Il secondo ordine comprende finestre monofore e bifore alternate, anch’esse decorate in stucco. Sormonta le stesse un cornicione dentellato a motivi geometrici, che riproduce triangolini a bassorilievo. L’ultimo ordine ripresenta le stesse finestre, con decorazioni leggermente diverse da quelle dell’ordine intermedio ed è sormontato da cornicione sporgente riccamente decorato. All’estremità del palazzo si aprono finestrelle la cui parte terminale sporge dal colmo del tetto. Nulla si sa degli autori dell’edificio, probabilmente trattasi di maestri locali che imitarono, in forme semplificate, palazzi nobiliari dei centri vicini. L’esecuzione ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO avvenne nei primi anni del Novecento e risente degli influssi neoclassicheggianti dell’epoca con elementi neogotici soprattutto nelle decorazioni delle finestre, alcune delle quali furono concepite sul tipo bifore. L’estremità su via del Commercio è parte aggiunta negli ultimi decenni, eseguita in uno stile simile ma molto più semplificato. Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo De Albentiis Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo Mattucci Il palazzo, uno dei più suggestivi e caratteristici della città di Atri, nasce sul finire del secolo XIX. Attualmente il secondo ordine è adibito ad appartamento. L’aspetto di chiara derivazione veneziana, è unico del suo genere ad Atri. Non si conoscono i nomi degli esecutori, tuttavia il palazzo dovette essere molto ammirato, poiché nelle immediate zone limitrofe molti edifici furono tinteggiati con l’identica tonalità rossa. Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo Paolini-Zanni Il palazzo, a tre piani, varia ad ogni ordine. Il piano terra è stato adibito a negozi e rimesse. Due aperture sono sormontate da fregi al centro dei quali sono inseriti stemmi gentilizi a bassorilievo. Il piano terra é stato eseguito a mattoni con modanature orizzontali, il restante corpo ad intonaco. L’ordine centrale è ATRI ATRI BENI CULTURALI E TERREMOTO caratterizzato da finestre centrali arcuate e finestre-balconi decorate con architravi stuccati, sempre a bassorilievo, riportanti motivi geometrici. L’ultimo ordine reca finestroni anch’essi architravati, con al centro balcone con balaustra in ferro, ed è delimitato da un cornicione decorato con motivi geometrici. All’estremità, al centro dell’edificio, una sopraelevazione coeva alla realizzazione del palazzo che presenta dei semplici abbaini. Eseguito all’inizio del Novecento (circa nel 1920) da maestri locali, l’edificio è tra il liberty ed il neoclassico. Purtroppo non si conoscono i nomi degli esecutori, che per varie similitudini furono gli stessi che eseguirono palazzi coevi ad Atri. Le sue decorazioni esterne ed il suo impianto volumetrico ne fanno uno dei più bei palazzi di Atri del Novecento. Danni subiti Non si segnalano danni. Palazzo Ricciconti La forma primaria fu eseguita alla fine dell’Ottocento. Il piano estremo è un’aggiunta della prima metà del nostro secolo. Danni subiti Sono stati rilevati lievi danni alle murature di tamponamento e alle strutture perimetrali. Informazioni Municipio tel. 085-8791210 ATRI