CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI OSTIGLIA Carissimi soci e amici eccomi di nuovo qui a presentarvi un nuovo calendario escursioni. Il Direttivo, da quest’anno, si è impegnato nel presentare un calendario completo con tutte le escursioni, sia invernali che estive. Un’altra novità è la prima escursione con le ciaspole, un’uscita intersezionale in collaborazione con il CAI di Bassano, mi auguro che in futuro ci possano essere ancora delle collaborazioni con altre sezioni del CAI. Ricordo inoltre che il periodo invernale, oltre alle già molto frequentate escursioni con le ciaspole, comprende anche delle uscite con gli sci da fondo. Segue il periodo estivo con una grande varietà di escursioni, facili o impegnative, una settimana escursionistica, mare e monti, senza dimenticare il ciclo-escursionismo, sperando di accontentare tutti. Lo scorso anno sono state fatte tante interessanti attività, ma come tutti sappiamo, il maltempo ha imperversato, ne state annullate diverse, verranno anni migliori, si dice, speriamo già da quest’anno. Mentre un bel momento di aggregazione è stata la giornata commemorativa dei 100 anni di inizio della grande guerra, fatta in collaborazione con la sezione di Mantova dell’ Associazione Nazionale Alpini, dove abbiamo anche ricordato il nostro socio comune e caro amico MAX. Il 2014 ci ha portato anche due belle novità, la prima è che abbiamo il nostro primo accompagnatore sezionale di escursionismo, Gabriele, che come titolato ci da importanti nozioni sulla conduzione delle escursioni, poi grazie a Matteo, è stato creato il sito internet www.caiostiglia.altervista.com, che consiglio a tutti di visitare, e si aggiunge alla pagina di Facebook. Ringrazio tutti quelli che si occupano e tengono aggiornati questi due importanti siti che pubblicizzano in modo egregio tutte le nostre attività Grazie infine tutti quelli che si prodigano nell’organizzazione e la buona riuscita delle nostre varie attività, da quelle escursionistiche a tutte quelle che riguardano la sede, ricordando che l’unione fa la forza e, come la montagna insegna a non andare mai da soli, spero che tutti seguano questo insegnamento facendo gruppo. Per tutti, la nostra sede è aperta tutti i venerdì sera dalle 21 in poi, e ci potete contattare al numero di cellulare 3383162116 oppure alla mail: [email protected] Non mi resta che invitarvi a sfogliare il calendario con l’augurio che vi venga voglia di andar per i monti con noi. Buona Montagna a tutti Ostiglia: 19 dicembre 2014 Il Presidente Pag. 1 REGOLAMENTO GITE CAI Sez. di OSTIGLIA Art.1 – Gite e Escursioni sociali. Le gite/escursioni sociali proposte nel calendario escursioni annuale sono rivolte a tutti i soci del CAI e, a scopo promozionale, aperte anche ai non soci. I minori di anni 18 possono partecipare se accompagnati o autorizzati da un genitore o tutore. Art.2 – Capi gita. I capi gita sono soci che - A titolo gratuito, volontario e non professionale, mettono a disposizione di tutti i partecipanti la loro competenza ed esperienza per la buona riuscita della gita/escursione, nelle migliori condizioni di sicurezza. - Assumono la direzione tecnica ed organizzativa della gita/escursione. - Rappresentano il direttivo nel corso della gita/escursione, e con il quale si devono interfacciare per domande o chiarimenti su ogni aspetto di gestione della stessa. - Si assumono la responsabilità del mancato rispetto degli obblighi spettanti, di seguito indicati. In particolare particolare il capo gita è tenuto a - Redigere il programma dettagliato nel quale dovranno essere messi in evidenza: 1 - Il percorso, le caratteristiche e le difficoltà tecniche della gita/escursione. 2 - La tabella di marcia. 3 - L'attrezzatura individuale necessaria. - Tenersi informato sulle previsioni nivo-meteorologiche e sulle condizioni del percorso. - Raccogliere tutta la documentazione richiesta per l’espletamento delle pratiche organizzative ed assicurative Il Capo gita ha facoltà di - Annullare la gita/escursione per condizioni meteorologiche avverse o di pericolo e in ogni caso qualora ravveda di non poter assicurare adeguate condizioni di sicurezza. Il capo gita, durante la gita/escursione gita/escursione - Cura l'esecuzione della stessa nel rispetto delle norme di sicurezza per tutta la durata del programma stabilito. - Può modificare il programma, l'orario e l'itinerario per sopravvenute necessità. - Ha facoltà di escludere dalla gita i partecipanti non ritenuti idonei al percorso o non adeguatamente equipaggiati. - Ha l’obbligo di escludere dalla gita/escursione persone, (soci con tesseramento scaduto e anche non soci), che non siano in regola con l’assicurazione infortuni e soccorso alpino. - Ha l’obbligo di escludere dalla gita/escursione minorenni, se non accompagnati dai genitori, o privi di autorizzazione scritta firmata da un genitore e/o tutore. Art.3 - Partecipanti. Tutti gli interessati a partecipare alla gita/escursione, soci e non soci, sono tenuti a: - Informarsi preventivamente sulle caratteristiche e difficoltà della gita/escursione e della relativa scala delle difficoltà. - Valutare se la stessa è conforme alle proprie capacità tecniche e attitudini fisiche, consultandosi eventualmente con il capogita. - Prendere visione del Regolamento Sezionale. Durante la la gita, i partecipanti si impegnano a: - Tenere un comportamento disciplinato, ispirato al rispetto reciproco, al rispetto e alla tutela dell’ambiente montano e al regolamento dei rifugi alpini. - Seguire le eventuali indicazioni del capogita Art.4 - Iscrizioni. scrizioni. - Le iscrizioni si raccolgono presso la Sede (sita in via Canali 2 a Correggioli di Ostiglia –MN-) aperta tutti i Venerdì sera dalle ore 21.00, oppure presso il recapito telefonico sezionale (cell. 338 3162116). - Il ritrovo per la partenza delle escursioni, posto nell’antistante ampio parcheggio del supermercato Famila, avviene in qualsiasi condizione meteorologica, un eventuale annullamento sarà tempestivamente comunicato. - La Sezione rimborsa coloro i quali mettono a disposizione la loro autovettura, con un costo al chilometro (stabilito di anno in anno dal direttivo, attuale € 0,20) 0,20 più l’eventuale pedaggio autostradale, le distanze riportate sul calendario escursioni sono indicative. Art.5 - Assicurazioni. - I soci partecipanti automaticamente godono di copertura assicurativa per RC, infortuni e Soccorso Alpino. - I non soci partecipanti sono assicurati automaticamente solo per la responsabilità civile; all’atto di iscrizione sarà richiesta una quota aggiuntiva per l’integrazione assicurativa infortuni combinazione A e B e soccorso alpino. - Il Direttivo, allo scopo di tutelare i partecipanti alla gita/escursione e la Sezione, stabilisce l’obbligo da parte del capogita di attivare e verificare la completa copertura assicurativa di tutti i partecipanti alla stessa. Art.6 - Responsabilità. - La frequentazione della montagna è soggetta a pericoli che comportano rischi; gli organizzatori e i capi gita adottano misure di prudenza e di prevenzione, derivanti dalla normale esperienza, per ridurre tali rischi durante lo svolgimento delle gite. - Ogni partecipante è consapevole a priori dell'esistenza dei suddetti pericoli e, con la sua partecipazione alla gita assume personalmente in proprio tutti i rischi, nonché le responsabilità per i danni che può arrecare, direttamente o indirettamente, ad altri. - Il rapporto che si instaura durante le gite, tra il capo gita ed i partecipanti, si configura, come: professionale”. ”. “accompagnamento volontario per spirito associativo, a titolo gratuito e non professionale - In considerazione dei rischi e pericoli inerenti allo svolgimento delle attività del C.A.I. e data la natura gratuita e volontaristica delle già citate attività sociali, i partecipanti sollevano la Sezione C.A.I. di Ostiglia, il Presidente, il Direttivo, i Capi gita da ogni responsabilità in merito ad incidenti di qualsiasi natura che avvenissero nel corso delle escursioni. - Il Direttivo, allo scopo di tutelare i partecipanti alla gita/escursione e la Sezione, stabilisce l’obbligo da parte del capogita di verificare che i minorenni partecipanti alla stessa, siano accompagnati da un genitore, o in possesso di autorizzazione firmata da un genitore e/o tutore. Art.7 - Accettazione del regolamento. - L’iscrizione o l’adesione alla gita/escursione comporta l’accettazione incondizionata del presente regolamento e del programma di ogni singola gita/escursione. CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ Difficoltà escursionistiche. Il costante sviluppo dell'escursionismo ha reso necessaria una distinzione tra i diversi tipi di terreno che l'escursionista deve affrontare. T = Turistico. Turistico Itinerari con percorsi evidenti, su carrarecce, mulattiere, buoni sentieri, ad una quota normalmente inferiore ai 2000m. Richiedono un minimo di conoscenza dell'ambiente e una preparazione fisica alla marcia E = Escursionistico. Escursionistico Itinerari su sentieri o su tracce, normalmente anche a quote superiori ai 2000 m. Possono presentare dei tratti esposti su pendii erbosi, detritici, nevosi. Richiedono senso dell'orientamento e conoscenza della montagna, equipaggiamento adeguato. EE = Escursionisti Esperti. Esperti Itinerari che presentano passaggi di facile arrampicata, attraversamento di canali nevosi, passaggi esposti e su terreno infido, tratti attrezzati. Richiedono equipaggiamento e preparazione adeguata, esperienza della montagna, passo sicuro e assenza di vertigini. Rappresentano il limite massimo dell'attività escursionistica. EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura. Attrezzatura Si intende quando sono necessari dispositivi di auto assicurazione e protezione (imbrago, corde, set da ferrata, casco, piccozza). Difficoltà alpinistiche su roccia. I passaggi di arrampicata su roccia sono stati classificati secondo la scala Welzenbach, introdotta nel 1925, aggiornata con le norme UIAA. Arrampicata libera. I = Primo grado, facile; II = Secondo grado, poco difficile; III = Terzo grado, abbastanza difficile; IV = Quarto grado, difficile; V = Quinto Grado, molto difficile; VI = Sesto grado, estremamente difficile. Caratteristiche della via. Vengono indicati il dislivello dal punto di partenza alla cima, lo sviluppo della via, la qualità della roccia, i pericoli oggettivi, ecc. Valutazione d'insieme. Gli itinerari sono classificati con graduazione d'insieme tenendo conto di tutti i fattori di difficoltà e cioè: difficoltà tecnica del passaggio, continuità dello sforzo, lunghezza dell'ascensione, esposizione, ecc. La predetta graduazione si rifà ai termini della scala francese: F = facile; PD = poco difficile; AD = abbastanza difficile; D = difficile; TD = molto difficile; ED = Estremamente difficile. Ogni livello della classificazione si suddivide ancora in superiore (+) e inferiore (-), per meglio aderire alla varietà dei passaggi e degli itinerari che si incontrano nella pratica. Difficoltà alpinistiche su neve - ghiaccio. Le inclinazioni dei pendii sono indicate in gradi e le valutazioni d'insieme sono identiche a quelle su roccia (F, PD, ecc.). Pag. 2 CAI Sez. Ostiglia GRUPPO CICLOESCURSIONISMO “RUOTE GRASSE” CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE DEL CICLOESCURSIONISTA Proposto dalla Commissione LPV per il cicloescursionismo in mtb del Club Alpino Italiano. Il CAI annovera la bicicletta tipo mountain bike tra gli strumenti adatti all'escursionismo. Il comportamento del cicloescursionista deve essere sempre improntato al fine di: "Non nuocere a se stessi, agli altri ed all'ambiente" Norme ambientali I percorsi sono scelti in funzione di tracciati e/o condizioni ambientali che consentano il passaggio della mtb senza arrecare danno al patrimonio naturalistico; evitare di uscire dal tracciato. Le tecniche di guida devono essere ecocompatibili, evitando manovre dannose quali, ad esempio, la derapata (bloccaggio della ruota posteriore). Non fa parte della filosofia CAI servirsi d'impianti di risalita o di mezzi meccanici e poi usare la mtb solo come mezzo di discesa (il downhill è estraneo allo spirito del CAI). Norme tecniche Il mezzo in uso deve essere in condizioni meccaniche efficienti. L'abbigliamento, l'attrezzatura e l'equipaggiamento devono essere adeguati al percorso da affrontare. Il casco deve sempre essere indossato ed allacciato. Norme di sicurezza La velocità di conduzione deve essere commisurata alle capacità personali, alla visibilità ed alle condizioni del percorso, in modo da non creare pericolo per sé e per gli altri. Occorre sempre dare la precedenza agli escursionisti a piedi, che devono essere garbatamente avvisati a distanza del nostro arrivo, a voce o con dispositivo acustico. La scelta dei percorsi deve tenere conto delle personali capacità fisiche, tecniche ed atletiche. SCALA DELLE DIFFICOLTA’ Criteri generali Vengono separate le valutazioni della difficoltà fisico/atletica e della difficoltà tecnica di un percorso. L'identificazione della difficoltà di un percorso si esprime mediante le seguenti indicazioni obbligatorie: - Per descrivere l'aspetto di impegno fisico: dislivello in mt. lunghezza in km. - Per descrivere l'aspetto tecnico, si definiscono le seguenti sigle: - TC (turistico) percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile. - MC (per cicloescursionisti di media capacità tecnica) percorso su sterrate con fondo poco sconnesso o poco irregolare (tratturi, carrarecce…) o su sentieri con fondo compatto e scorrevole. - BC (per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici). - OC (per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli. Per "sconnesso" si intende un fondo non compatto e cosparso di detriti; si considera "irregolare" un terreno non scorrevole segnato da solchi, gradini e/o avvallamenti. Alle sigle può essere aggiunto il segno + se sono presenti tratti significativi con pendenze sostenute. Per completezza, la scala proposta indica una quinta classe di difficoltà: - EC (massimo livello per il cicloescursionista... estremo! ma possibilmente da evitare in gite sociali) percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico. Si deve indicare una sigla per la salita e una per la discesa, separate da una barra (/). Pag. 3 CALENDARIO ESCURSIONI 2015 11 GENNAIO MONTE VERENA (CIASPOLE) E 18 GENNAIO MONTE CIMA (CIASPOLE) E 25 GENNAIO VIOTE (SCI DA FONDO) 1 FEBBRAIO COLLE SAN GIOVANNI (CIASPOLE) 8 FEBBRAIO LESSINIA (SCI DA FONDO) 15 FEBBRAIO CIMON DI BOLENTINA (CIASPOLE) E 28 FEB-1 MAR DOLOMITI DI SESTO (CIASPOLE) E-EE 8 MARZO PASSO COE (SCI DA FONDO) 21-22 MARZO RIFUGIO MONTANARA (NOTTURNA CON CIASPOLE) E 12 APRILE MONTE ZINGLA E-EE 19 APRILE CICLABILE DI FIEMME E FASSA (MTB) TC 25 APRILE BICICLETTATA DI PRIMAVERA TC 9/10 MAGGIO PORTOFINO: MARE E MONTI E 17 MAGGIO FERRATA “SASSE” EEA 24 MAGGIO PASSO BUOLE E 7 GIUGNO VAL DEI MOCHENI (MTB) MC 14 GIUGNO PRATI DI SARA E 20-27 GIUGNO TREKKING A PANTELLERIA E 5 LUGLIO CIMA NERA EE 11-12 LUGLIO MONTE CEVEDALE EEA 12 LUGLIO MONTE CASTELLAZ E 19 LUGLIO SENTIERO GEOLOGICO “DOS CAPEL” E 25-26 LUGLIO FERRATA “IVANO DIBONA” EEA 2 AGOSTO LAGHI DI VALBONA E-EE 29-30 AGOSTO ANGELO GRANDE EEA 6 SETTEMBRE CIMA MANDRIE EE 12-13 SETTEMBRE PERIPLO DEL LAVAREDO E-EE 20 SETTEMBRE RIFUGIO PAPA (MTB) BC 27 SETTEMBRE CIMA DELLE STELLUNE EE 11 OTTOBRE MONTE CADRIA E-EE 18 OTTOBRE GIRO DEL LATEMAR (MTB) BC 25 OTTOBRE SENTIERO DELLE BUSATTE E MALGA ZURES EE Pag. 4 E M O N T E V EREN A INTERSEZIONALE CON IL CAI DI BASSANO DATA : 11 GENNAIO DIFFICOLTA’ : E (CIASPOLE) CAPO GITA : DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA CON CAI BASSANO PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, VICENZA, VALDASTICO, ASIAGO KM 180 CIRCA DESCRIZIONE Prima escursione invernale con le ciaspole, organizzata in collaborazione con gli amici del CAI di Bassano del Grappa. La meta è il monte Verena, teatro della Grande Guerra. ITINERARIO E' un giro abbastanza facile allungabile o accorciabile all'occorrenza. Ci si può anche dividere in due gruppi. L'escursione ci porterà a ripercorrere l’antica via di accesso al forte, salendo dolcemente il dislivello attraverso rigogliosi boschi di abete rosso e bianco, lungo la Spelonca della Neve fino all’alta cima del Monte Verena. Si potranno ammirare i resti del forte più alto dell’Altopiano e il panorama che ancor oggi domina a 360°, dalla conca di Asiago alla Piana di Vezzena, il Portule, la catena del Brenta e l’Adamello. La discesa su carrareccia militare. I più pigri potranno approfittare dell'impianto di risalita. Lungo il percorso incontreremo qualche malga tipica dell'asiaghese. Purtroppo chiuse in inverno. Nei pressi del forte c'è anche un rifugio, purtroppo frequentato da sciatori visto che lì arriva anche una seggiovia con annessa pista. Però, se c'è posto, il minestrone è ottimo. INDICAZIONI Escursione facile con dislivello accettabile, abbigliamento e attrezzatura adeguati alla quota, condizioni meteo e attività svolta. Pag. 5 MONTE CIMA (2.032 mt) DATA : 18 GENNAIO DIFFICOLTA’ : E (CIASPOLE) CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 07,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA NORD, TRENTO SUD, VAL CAMPELLE, PONTE DELLE RUDOLE. KM 200 CIRCA DESCRIZIONE Facile escursione ad anello, con salita al panoramico Monte Cima, nel gruppo Lagorai - Cima d’Asta. Lo sviluppo di circa 14 Km (andata e ritorno), con un dislivello di 700 metri, si svolge in gran parte su comoda strada forestale. Durante il percorso si potranno notare numerosi “ stoi ” (fosse), tracce di trincee e fortificazioni della Grande Guerra. ITINERARIO Lasciate le auto a Ponte delle Rudole (mt 1.336), si prende la forestale con segnavia n.333 attraversando un bel bosco fino alla radura con malga Cenon di Sopra, con bel panorama sulle cime dei monti Ciste e Pastronezze, fino a raggiungere la dorsale del Costone di Val Prà. Superata l’omonima malga si apre davanti a noi la bucolica radura di Primalunetta (mt 1.722) con la caratteristica chiesetta di San Bartolo. Proseguendo in direzione sudest per la forcella del Dogo alzandosi gradualmente in costa su un ripido costone boscoso fino alla bella Malga Primalunetta di Sopra (mt 1.842). Di qui si scende brevemente nell’impluvio e si risale per il bel bosco di larici fino alla larga Forcella del Dogo (mt 1.972), tra il costone del Monte Tauro a Est e il Monte Cima a Ovest. Raggiunta in pochi minuti la nostra meta, possiamo godere di una veduta spettacolare e inusuale delle cime del Lagorai. Il ritorno ci porta, dopo essere scesi in percorso libero dalla cresta Sud, verso Cima Frattoni fino ad intercettare l’incantevole Malga Cima. Dirigendoci obbligatoriamente verso Nord, si segue un sentiero che in costa si ricongiunge con la strada forestale che sale da Malga Primaluna di Sotto. Di qui si prosegue verso nordest tornando verso Malga Primalunetta di Sopra per riprendere il sentiero dell’andata. INDICAZIONI Anche se possiamo considerarla una facile escursione, è necessario comunque un buon allenamento, in modo particolare con le ciaspole, in presenza di molta neve (speriamo) la fatica si farà sentire. Ovviamente pranzo al sacco. Pag. 6 VIOTE – CENTRO DEL FONDO DATA : 25 GENNAIO DIFFICOLTA’ : SCI DA FONDO CAPO GITA : GUERRESI IGINIO PARTENZA : ORE 07,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, TRENTO SUD, MONTE BONDONE, VIOTE. KM 150 CIRCA DESCRIZIONE La prima escursione dell’anno per chi pratica, o vuole imparare, con sci da fondo avrà come destinazione il centro del fondo Le Viote sul monte Bondone (Trento). Il Centro del Fondo Viote dà la possibilità al fondista di sciare nella magnifica conca ai piedi delle Tre Cime del Monte Bondone, raggiungibile facilmente da Trento. Sciando potremo inoltre ammirare bellissimi scorci panoramici sulle dolomiti di Brenta. Gli anelli si snodano per oltre 35 km tra la ricca vegetazione alpina e comprendono circuiti e piste con tutti i gradi di difficoltà. Si ricorda che presso il centro del fondo c’è la possibilità di noleggiare tutto il materiale per sciare. INDICAZIONI Abbigliamento adeguato all’attività chi si pratica. Pranzo al sacco o presso ristorante (ottimo) del centro stesso. Pag. 7 COLLE SAN GIOVANNI (2.251 mt) DATA : 1 FEBBRAIO DIFFICOLTA’ : E (CIASPOLE) CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA ,VERONA NORD, TRENTO, SCURELLE, PONTE CONSERIA. KM 200 CIRCA DESCRIZIONE Il Colle San Giovanni si trova in alta val Campelle tra il passo Cinque Croci e il passo Val Cion. Dalla cima bellissimi panorami sul Cengello e cima Lasteati. ITINERARIO Lasciate le auto a Ponte Conseria, con comoda forestale, in circa 1,30 ore raggiungeremo malga Valsorda. Da qui con una salita leggermente più impegnativa si arriva a malga Valcion, da dove con pendenze più decise si arriva in cima in circa 2 ore. La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita. Dislivello totale metri 1.000 e circa 6.30 di cammino. INDICAZIONI Itinerario di media-bassa difficoltà ma alcuni passaggi nella parte alta necessitano di neve ben assestata. Abbigliamento e attrezzatura adeguati alla quota e alle condizioni meteo, pranzo al sacco tempo permettendo. Pag. 8 LESSINIA – CENTRO DEL FONDO DATA : 8 FEBBRAIO DIFFICOLTA’ : SCI DA FONDO CAPO GITA : DAL SOGLIO PAOLO PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, BOSCO CHIESANUOVA, BOCCA DI SELVA. KM 100 CIRCA DESCRIZIONE Seconda uscita dell’anno con gli sci da fondo, destinazione la Lessinia e luogo scelto Bocca di Selva. Le piste si snodano sull'Altopiano nel cuore del Parco Naturale Regionale, ed offrono agli appassionati spettacolari panorami che spaziano dagli appennini alle dolomiti. I tracciati turistici, su cui è possibile praticare sia la tecnica classica che lo skating, sono di difficolta medio-facile. Due i punti di partenza: Malga S. Giorgio e Bocca di Selva. A Malga S. Giorgio operano i Maestri della Scuola Sci Bosco Chiesanuova, si presta ai principianti che intendono impratichirsi con la tecnica nell'ampia piana dello stadio del fondo. Per chi vuole invece inoltrarsi lungo la Translessinia la partenza di Bocca di Selva risulta "turisticamente" più facile essendo l'ascesa verso loc. Podesteria più dolce rispetto alla partenza di S. Giorgio. INDICAZIONI Abbigliamento adeguato all’attività chi si pratica. Per il pranzo c’è la possibilità di appoggio in varie strutture. Pag. 9 CIMON DI BOLENTINA (2.301 mt ) DATA : 15 FEBBRAIO DIFFICOLTA’ : E (CIASPOLE) CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA NORD, TRENTO NORD, VAL DI SOLE, MALÈ. KM 215 CIRCA DESCRIZIONE La bellissima Val di Sole offre incantevoli itinerari da percorrere sia d’estate che d’inverno. Nello specifico il Cimon di Bolentina può essere raggiunto con le ciaspole percorrendo l’itinerario classico, inizialmente facile ma successivamente con pendenze interessanti. Passando dalle bellissime malghe che si trovano lungo il percorso, si arriva sulla cima dalla quale si può ammirare un panorama “mozzafiato” sulla Val di Sole, per arrivare al gruppo del Brenta e dell’Adamello. ITINERARIO Il punto di partenza è collocato a quota mt 1.360, poche centinaia di metri al di sopra dell’abitato di Bolentina, una piccola frazione che, assieme a quella di Montes, fa parte del comune di Malè. L’itinerario si sviluppa inizialmente lungo la strada forestale che dall’abitato porta alle omonime malghe Bassa e Alta. Il tratto iniziale presenta una pendenza costante e facile, lungo il percorso si trova Piazza Marendaia (mt 1.500), utilizzata per i campi scout nei mesi estivi. Dopo aver raggiunto la Malga Alta di Bolentina (Malga Senage a mt 1.832) si prosegue lungo un sentiero che parte a sinistra della malga stessa. Da questo momento l’ascesa si fa più difficoltosa per l’alternanza di tratti con elevata pendenza e tratti più agevoli, ma con l’arrivo al bivacco Dino Marinelli (mt 2.090), la fatica viene presto dimenticata nell’ammirare uno scenario sicuramente dei più affascinanti dell’intera Val di Sole. L’escursione potrebbe terminare anche al bivacco, se le condizioni della neve lo permetteranno si salirà fino alla cima di Bolentina, vista la pendenza occorre essere prudenti. Il ritorno al punto di partenza avviene lungo il percorso effettuato in ascesa. INDICAZIONI Si tratta di un’escursione di media difficoltà con un dislivello di 942 metri e con uno sviluppo di Km 9,6. Per compiere l’intero tragitto occorrono circa 3,5 ore, dipende se viene effettuata la cima. Ovviamente pranzo al sacco e abbigliamento e attrezzature adeguati alla quota e alle condizioni meteo. Pag. 10 DOLOMITI DI SESTO DATA : 28 FEBBRAIO -1 MARZO DIFFICOLTA’ : E-EE (CIASPOLE) CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 07,00 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, BRESSANONE, BRUNICO, SESTO. KM 320 CIRCA DESCRIZIONE Due giorni sulla neve nella bellissima valle di Sesto al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Partenza dal parcheggio di Monte Croce Comelico (mt 1.630), si percorre il sentiero n. 131 che si dirige alla malga Nemes , ad un bivio prenderemo a sinistra per il sentiero n. 13 e poi a destra per il sentiero n. 131 fino al rifugio Alpe di Nemes (mt 1.877 rifugio aperto, pranzo libero) ore 2.30. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Trasferimento in auto fino al parcheggio di Val Fiscalina e percorrendo il fondovalle si arriva in circa 30 minuti alla capanna Fondovalle dove si pernotta. 2° GiornoGiorno- Dal rifugio si prende il sentiero n. 102 lungo la valle di Sassovecchio alla fine della quale si arriva ad un pianoro in prossimità del rifugio Locatelli e dirigendosi a destra per un pendio e poi per creste si arriva in cima al Sasso di Sesto (mt 2.539) ore 3.30. Grandioso panorama sulle Tre cime di Lavaredo. Si prevedono 4.30 ore di cammino il primo giorno con circa 500 metri di dislivello, mentre per il secondo giorno 6.00 ore con circa 1.000 metri di dislivello INDICAZIONI Gita facile il primo giorno, di media difficoltà il secondo e ovviamente tutto è subordinato alla condizione della neve. Abbigliamento e attrezzatura adeguati alle condizioni meteo e alla quota. Pag. 11 PASSO COE – CENTRO DEL FONDO DATA : 8 MARZO DIFFICOLTA’ : SCI DA FONDO CAPO GITA : MARAGNA ROBERTO PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, ROVERETO SUD, TERRAGNOLO, SERRADA, PASSO COE. KM 150 CIRCA DESCRIZIONE Terza uscita stagionale con gli sci da fondo con destinazione il centro del fondo di Passo Coe. Il centro Fondo Alpe di Folgaria Coe, situato a 1.600 metri d’altezza, offre a tutti la possibilità di vivere la montagna, conoscendo più da vicino uno degli sport più antichi, lo sci di fondo. In questo posto baciato dal sole ognuno avrà la possibilità di imparare a scivolare sugli sci stretti, immergendosi nella natura e in un paesaggio da favola, seguito da uno staff tecnico giovane e specializzato. I vari anelli del Centro Fondo Alpe di Folgaria Coe, tra i quali un meraviglioso campo scuola, danno la possibilità a qualsiasi tipo di sciatore, agonista o principiante, di praticare e migliorare sia lo skating che la tecnica classica. Si ricorda la possibilità di noleggio in loco del materiale occorrente per sciare. INDICAZIONI Abbigliamento adeguato all’attività che si pratica. Per il pranzo c’è la possibilità di appoggio in varie strutture. Pag. 12 RIFUGIO LA MONTANARA-CIMA CANFEDIN (ESCURSIONE IN NOTTURNA) DATA : 21-22 MARZO DIFFICOLTA’ : E (CIASPOLE) CAPO GITA : BOLDRINI FELICE E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 16,30 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, A22, TRENTO NORD, ANDALO. KM 190 CIRCA DESCRIZIONE Ci troviamo nel Trentino occidentale, in posizione strategica sull’altipiano della Paganella, incastrato tra le verdi foreste ed i dolci declivi dell’omonima vetta e le più belle verticali guglie delle celeberrime Dolomiti di Brenta Fai, Andalo e Molveno; tre paesi stupendi incorniciati dalle meraviglie del Parco Naturale AdamelloBrenta. E’ in questo scenario che si svolge la nostra notturna con le ciaspole, dopo aver raggiunto il rifugio La Montanara, il giorno dopo raggiungeremo la cima Canfedin. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Arrivati in località Maso Canfedin (mt 1.041), Andalo, si prende la forestale che sale per l’itinerario estivo, che in due ore attraversa la bellezza di una delle più suggestive foreste delle Dolomiti e che porta al nostro rifugio (La Montanara, mt 1.525 ). Con attenzione, seguendo la segnaletica, lo si raggiunge senza sorta di problemi. 2° GiornoGiorno- Dal rifugio e per lo stesso itinerario della salita, si scende, di buon mattino, fino a raggiungere la seggiovia che ci porta fino alla stazione a monte Paganella 2. Calzate le ciaspole si inizia l’escursione pressochè in piano seguendo la traccia di una strada forestale che in leggera salita in direzione Sud porta verso i Prati di Gazza. Piegando progressivamente a sinistra si esce in breve dalla vegetazione ed in terreno aperto si prosegue a Sud-Est su terreno facile, ampio e ondulato, fino al Dos Negro (mt 2.000). Proseguendo ed oltrepassando un gruppo di baite solitarie si lascia a destra il Passo S. Giacomo a 1.944 metri ed in breve si raggiungono i 2.034 metri della panoramica cima Canfedin. In discesa, seguendo il grande crestone in direzione della Paganella, si raggiunge il Passo di S. Antonio (mt 1.829) e quindi la malga di Terlago dove con l’ottima e tipica cucina si conclude gloriosamente l’itinerario per poi rientrare ad Andalo, ore 3 in totale. INDICAZIONI Facile e bellissima camminata con le racchette, una volta arrivati al Rifugio La Montanara occorre avere molta fame. Ovviamente, pernottando in rifugio occorre il sacco lenzuolo e per il mezzogiorno successivo il pranzo è al sacco. Pag. 13 MONTE ZINGLA (1.497 mt) DATA : 12 APRILE DIFFICOLTA’ : E-EE (IL BREVE TRATTO ATTREZZATO SOTTO LA CIMA) CAPO GITA : FERRACINI GABRIELE E MARAGNA ROBERTO PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA SUD, DESENZANO, VOBARNO, CECINO. KM 140 CIRCA DESCRIZIONE Il monte ZINGLA, isolata e grossa montagna, con una panoramica cima è un luogo che merita di essere visitato per la singolarità dell’ambiente, molto selvaggio ed ancora poco frequentato. Si divide in due cime: lo ZINGLA Occidentale 1.488 metri e lo ZINGLA Orientale 1.497 metri. ITINERARIO Dal paese di CECINO (mt 415) con sentiero n. 479 si segue la stradina sterrata fino ad arrivare alla Cascina Prato della Noce (mt 879) in circa 1h30’. Nelle vicinanze della Cascina si trova il sentiero n. 10 che molto ripido e a volte malamente segnato, ci porta a sbucare su una evidente cresta erbosa tra le due cime: il monte ZINGLA Occidentale ed il monte ZINGLA Orientale. Prendiamo a destra per la cima più alta e dopo pochi passi su roccette arriviamo sul monte ZINGLA Occidentale (1.497 metri – croce in legno – 2h00’ circa). Dopo aver mangiato ed un meritato riposo, scendiamo con il sentiero n. 12 “Ceco Comincioli”, con tratto iniziale esposto, ma attrezzato con cavo in acciaio; seguiremo tutto il sentiero parte in cresta e parte nel bosco fino al bellissimo rifugio CAMPEI DE SIMA (mt 1.017 – 1h30’ circa) di proprietà dell’ANA sezione di Salò. Da qui proseguiremo, con il sentiero n. 3 fino al passo della Fobbiola (mt 956). Dal passo, sentiero n. 479, con stradina sterrata, ripassando davanti alla Cascina Prato delle Noci, ritorniamo a CECINO (2h circa) concludendo la nostra escursione. Dislivello totale: 1.150 metri circa. Durata del giro: 7,00 ore circa. Distanza da percorrere: 18 km circa. INDICAZIONI L’escursione non presenta particolari difficoltà se non qualche tratto esposto sul sentiero n. 12 che richiede fermezza di piede. Allenamento alla camminata per i circa 1.150 metri di dislivello. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato alla quota ed alle condizioni meteo della giornata. Pag. 14 PISTA CICLABILE DELLE DOLOMITI DI FIEMME E FASSA DATA : 19 APRILE DIFFICOLTA’ : TC (CICLOESCURSIONISMO) CAPO GITA : BOLDRINI FELICE PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, EGNA ORA, CAVALESE. KM 240 CIRCA DESCRIZIONE Prima escursione dell’anno per il gruppo “Ruote Grasse”. Itinerario che si sviluppa attraverso le valli di Fiemme e Fassa, una pista ciclabile che ci farà vedere incantevoli scorci sulle dolomiti percorrendo le valli più belle del Trentino. ITINERARIO Si parte da Molina di Fiemme, costeggiando il torrente Avisio, passeremo per i paesi di Cavalese, Predazzo, Soraga, Moena, Canazei. Bellissima la vista sul Catinaccio d’Antermoia, Latemar, Lagorai ecc. Le salite sono dolcissime e modulabili a tutti così come il percorso che si può adattare alle condizioni fisiche dei partecipanti. I Km totali sono 76 circa e il dislivello è di metri 650, tempo previsto di percorrenza 6 ore circa. INDICAZIONI Escursione facile, essendo la prima stagionale, abbigliamento e attrezzatura adeguati al percorso da fare, mezzi efficenti. Pranzo libero. Pag. 15 BICICLETTATA DI PRIMAVERA DA MAGNACAVALLO A S.MARTINO SPINO Attraverso la compagna mantovana e modenese inoltrandoci nelle Grandi Valli di Mirandola SABATO 25 APRILE 2015 Itinerario in prevalenza su strade secondarie con qualche tratto sterrato per un totale di 35 km. Dal paese di Magnacavallo nel verde della campagna mantovana ci dirigiamo (passando davanti alla frazione Dosso dell’Inferno) verso Dragoncello con la sua caratteristica chiesa e facendo una piccola sosta al monumento ai caduti dell’ Operazione Herring (20-23 aprile 1945). La strada dopo qualche Km entra nella provincia di Modena e propriamente nel territorio delle Valli acquatiche Mirandolesi, zone umide ricche di corsi d’acqua, piccoli stagni, siepi, filari alberati, boschetti ecc. Arrivati a S. Martino Spino ci dirigiamo nella zona dei Barchessoni, curiosi edifici a pianta poligonale dal particolare fascino architettonico adibite al ricovero di cavalli. Infatti presso le valli di Mirandola già nel 1400 i Pico avevano impiantato un florido allevamento di cavalli di razza. Pranzeremo al sacco in zona. Poi rientrando per strade secondarie ciclabili passeremo davanti alla Cà Brusada (comune di Poggio Rusco) tristemente famosa per l’uccisione di 14 paracadutisti e 2 civili nell’ operazione militare denominata “Operazione Herring”. In questa missione 226 paracadutisti furono lanciati nelle retrovie tedesche per accelerare la liberazione dell’Italia. Il rientro a Magnacavallo nel pomeriggio. PROGRAMMA DELLA GIORNATA: - ore 8.30 partenza in auto dal piazzale Famila di Ostiglia. ore 8.50 arrivo a Magnacavallo. ore 9.00 partenza in bici per Dragoncello. ore 10.00 Chiesa e monumento ai caduti operazione Herring. Sosta. ore 11.00 S.Martino Spino (parco pubblico). ore 11.30 Barchessone Portovecchio. ore 12.30 Barchessone Vecchio. Pranzo al sacco.Bar – gelato - varie ore 14.00 partenza per il ritorno. ore 16.00 alle auto. (Per chi vuole eventuale visita al bassorilievo che rappresenta la Deposizione di Cristo dell’ artista Mauro Frigeri nella cappella del cimitero….) E’ CONSIGLIATO UN CONTROLLO GENERALE DELLA BICICLETTA ISCRIZIONI e PRENOTAZIONI tassativamente Venerdì 24 aprile in sede. QUOTA di partecipazione : adulti € 5 - bimbi gratuita (comprensiva del viaggio) Capigita: Ballarini Bruno (3472737440) - Maestri Francesco (3387597927) Pag. 16 PORTOFINO: MARE E MONTI DATA : 9-10 MAGGIO DIFFICOLTA’ : E CAPO GITA : DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA PARTENZA : ORE 06,30 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, PARMA, LA SPEZIA, CAMOGLI, PORTOFINO. KM 310 CIRCA DESCRIZIONE Escursione con doppia tematica Mare e Monti; unica nel suo genere, che ci darà la possibilità di ammirare bellezze marine e montane nella splendida zona di Portofino. Prima in Kajak, e poi zaino in spalla su sentieri di montagna, vivremo un’esperienza unica per la nostra sezione. Tutta l’escursione si terrà in collaborazione con OUTDOOR PORTOFINO. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Lasciamo le auto in loc. Niasca (Portofino) e ci recheremo alla sede di OUTDOOR PORTOFINO, dopo un breve corso di canottaggio, adeguatamente equipaggiati e con gli zaini in canoa, prenderemo il largo con destinazione San Fruttuoso. Saremo seguiti da due istruttori e ci sarà anche la possibilità di fare snorkeling. Arrivati a San Fruttuoso dopo circa 1,30-2 ore di pagaiata parcheggeremo le canoe e ci godremo un po’ il sole, faremo visita alla bellissima abbazia e allo splendido borgo che è raggiungibile solo a piedi o via mare. Finita la visita, inizia il trekking fino all’agririfugio i Molini (30-40 minuti) per una vecchia mulattiera che passa tra ulivi e leccete. Giunti alla nostra meta ceneremo e pernotteremo. 2° GiornoGiorno- Partenza dall’agririfugio per un trekking sul monte di Portofino, in salita, arriveremo alla località Pietre Strette, poi a Semaforo Vecchio con salita al Monte di Portofino (mt 610) e quindi a Semaforo Nuovo (splendido panorama). Ritorneremo all’agririfugio i Molini con un giro ad anello, e quindi in discesa a San Fruttuoso (sono previste 3-4 ore di cammino). Riprendiamo le canoe e ritorneremo a Niasca, non prima di aver fatto una deviazione dentro il Porto di Portofino. INDICAZIONI LE INFORMAZIONI RIGUARDANTI L’ESCURSIONE (TUTTE LE MODALITA’ DI ISCRIZIONE, PREZZI, EVENTUALI VARIAZIONI DI PROGRAMMA ECC. ECC.) VERRANNO SUCCESSIVAMENTE COMUNICATE, IN TEMPI UTILI, TRAMITE LETTERA SEZIONALE. Pag. 17 VIA FERRATA “SASSE” DATA : 17 MAGGIO DIFFICOLTA’ : EEA CAPO GITA : TINCHELLI ANDREA E FERRACINI GABRIELE PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA SUD, DESENZANO, SALO’, VESTONE, IDRO, CAPOVALLE, VESTA. KM 160 CIRCA DESCRIZIONE Nuova ferrata di bassa difficoltà che collega i piccoli centri di Vesta e Baitoni posti sulla riva orientale del Lago d'Idro, seguendo tra saliscendi sempre la riva orientale del lago. ITINERARIO La località di partenza è la piccola frazione di Vesta, raggiungibile in pochi minuti da Idro. Si parcheggia nei pressi della spiaggia. Dalla spiaggia si segue il sentiero che costeggia il lago, passando nei pressi di una falesia e raggiungendo infine la località Dosso della Madonnina dove ci si imbraga (20 minuti). Il primo tratto è forse il più difficoltoso dell'intero percorso e comprende una discesa verticale su fondo terroso e instabile, caratteristica dell' intera escursione. Si inizia percorrendo un sentiero esposto, con piacevoli scorci panoramici sui paesi e le montagne circostanti ed a breve si raggiunge un salto verticale ben attrezzato di staffe. Si arriva al tratto più suggestivo dell'intero percorso: una cengia rocciosa orizzontale lunga 200 metri a pelo d'acqua. Si continua senza difficoltà tra saliscendi raggiungendo un caratteristico ponticello e affrontando subito dopo un muretto verticale dotato di gradini (passaggio facile ma molto spettacolare). A questo punto il percorso perde d'interesse, addentrandosi nel bosco e svolgendosi sempre su tracce di sentiero dal fondo instabile rimanendo qualche decina di metri più alti dal pelo dell'acqua. Dopo circa 1 h 45' si sbuca su una stradina nei pressi della località Baitoni, si prosegue brevemente per scendere a sinistra su ripido sentiero alla spiaggetta di Porto Camarelle dove c'è la possibilità di mangiare al ristorante. Il ritorno avviene per "il sentiero dei contrabbandieri" che si sviluppa ad una quota superiore alla via ferrata sullo stesso versante. Arrivati ad un bivio, lasciamo a sinistra "il sentiero dei tralicci" seguendo le indicazioni della segnaletica. Scendiamo a dx fino a raggiungere la spiaggetta di Vesta (circa 1h 30') INDICAZIONI Sentiero attrezzato facile. Si richiede set da ferrata: imbragatura con moschettoni e casco. Lungo la ferrata è dotata di 3 uscite di sicurezza dove in caso di necessità è possibile essere recuperati dal soccorso. Per il pranzo ci sono 2 opzioni : al sacco o ristorante a Porto Camarelle Pag. 18 PASSO BUOLE DATA : 24 MAGGIO DIFFICOLTA’ : E CAPO GITA : GHISI MASSIMO PARTENZA : ORE 07,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, VERONA NORD, ALA, LOC. MARANI. KM 120 CIRCA DESCRIZIONE Si tratta di un’ Interessante escursione, non impegnativa tecnicamente, ma interessante sia sotto il profilo storico che naturalistico; il percorso qui presentato veniva utilizzato solo come camminamento dai soldati della 1° Guerra Mondiale per raggiungere il Passo Buole dalla Val D’Adige. ITINERARIO Giunti nei pressi della chiesa di San Valentino sempre in auto raggiungeremo la località Prabubolo (zona privata) dove iniziamo la nostra escursione a quota 757 metri; seguendo il sentiero n° 116 inizialmente ben segnalato e successivamente più selvaggio, arriveremo al Passo Buole mt 1.460 attraversando boschi di latifoglie, circa ore 2 dall’auto. Durante il percorso faremo diverse tappe nei piccoli cimiteri di guerra che ricordano i molti soldati morti in questi luoghi in pochi giorni. Il passo non solo divide la Val d’Adige o meglio la Valle di San Valentino dalla Vallarsa ma anche luogo di ricordo attraverso la chiesetta, i cimiteri, le trincee della difesa dei territori dei nostri soldati dall’avanzata degli austro-ungarici nel maggio - giugno 1916. Ritorno ripercorrendo a ritroso il percorso della salita. Tempo totale ore 4 circa. INDICAZIONI Abbigliamento adeguato al periodo, da non sottovalutare la presenza di neve. Pranzo al sacco. Pag. 19 VALLE DEI MOCHENI DATA : 7 GIUGNO DIFFICOLTA’ : MC (CICLOESCURSIONISMO) CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 07,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA ,TRENTO , PERGINE VALSUGANA. KM 170 CIRCA DESCRIZIONE Seconda uscita stagionale per il gruppo “Ruote Grasse”. Si tratta di un percorso molto panoramico nel secondo tratto, una pista ciclabile percorre l’intera valle lungo il torrente Fersina. ITINERARIO Da Pergine Valsugana la ciclabile che costeggia il Fersina e, alternando tratti asfaltati e sterrati, la si segue fino al termine. Sbucati sulla strada provinciale si imbocca la ripida strada per la val Cava. Si continua a seguire la sterrata fino al suo culmine (mt 1.762) e, percorrendo il fianco occidentale del monte Gronlait, si cala dolcemente ai Prati Imperiali (mt 1.692). Si sbuca cosi in vista dell’anfiteatro della Panarotta e si raggiunge Malga Stoana (mt 1.790). Dopo alcuni tratti di sentiero si raggiunge la strada asfaltata che ci riporta a Pergine. Lunghezza 50 km, dislivello 1.700 metri, durata 6 ore circa. INDICAZIONI Abbigliamento, equipaggiamento e allenamento adeguati alla quota e al tipo di escursione. Pag. 20 PRATI DI SARA DATA : 14 GIUGNO DIFFICOLTA’ : E CAPO GITA : MAESTRI ANNALISA E VINCENZI ANDREA PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, MODENA, SASSUOLO SECCHIA, CASALINO. KM 150 CIRCA DESCRIZIONE I Prati di Sara sono una splendida brughiera posta a 1.700 metri, che si estende ai piedi della vetta del Monte Cusna, la cima più alta dell'Appennino Tosco-Emiliano, situata nell'omonimo Parco Nazionale. Circondata da castagni, faggeti e laghetti stagionali, questo luogo sa regalare immagini altamente suggestive. L'estesa radura ospita una significativa flora alpina che annovera il raro ranuncolo dei Pirenei e diverse varietà di genziana, reperti archeologici mesolitici e un habitat naturale dove è facile incontrare marmotte. ITINERARIO L'itinerario (ad anello) parte dal paese di Casalino (mt 938), frazione del comune di Ligonchio che conserva alcuni significativi edifici risalenti al secolo XVI-XVII; imbocchiamo il sentiero CAI n. 625, inoltrandoci nel fitto bosco e risalendo il ripido sentiero circondati da faggi, castagni e fragoline selvatiche. Raggiungeremo i Prati di Sara (mt 1.610) in circa due ore di cammino. Nel vasto altopiano ci fermeremo per il pranzo e potremo ammirare lo splendido paesaggio circostante: il Lago del Caricatore, in direzione sud la vetta del Monte Cusna e a SSE le cime dei monti Sillano e Asinara, che delimitano lo spettacolare circo glaciale della Lama di Mezzo. Dopo la sosta, il sentiero prosegue nella radura raggiungendo la sommità di un pianoro erboso (mt 1.748), sferzato dagli agenti atmosferici in cui affiorano lembi di marne ed argilliti che formano l'ossatura dei rilievi circostanti. Il sentiero oltrepassa una pozza stagionale lasciando sulla sinistra la vicinissima vetta del Monte Bagioletto (mt 1.758). Dopo circa 20 minuti di cammino, incrociamo il sentiero CAI n. 623 e ci dirigiamo a sinistra verso il Passo della Cisa che raggiungeremo dopo circa 40 minuti. Dal Passo della Cisa prendiamo il sentiero CAI n. 609 che scende attraverso un fitto bosco fino a tornare al paese di Casalino in circa un'ora e mezza. Quest'ultimo tratto presenta alcuni punti leggermente esposti in cui prestare un po' più di attenzione e alcuni ruscelli da attraversare. Tempo totale dell'escursione circa 5 ore (esclusa la sosta per il pranzo). Dislivello totale circa 800 metri. INDICAZIONI Escursione adatta a tutti; necessario un discreto allenamento alla camminata. Pranzo al sacco e abbigliamento adeguato alla quota e alle condizioni meteo. Pag. 21 ITINERARI PANTESCHI (trekking a pantelleria) DATA : 20-27 GIUGNO DIFFICOLTA’ : E CAPO GITA : DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA DESCRIZIONE Si propone una settimana escursionistica sulla magnifica isola di Pantelleria. L'Isola sorge nel cuore del Mediterraneo, più vicina all'Africa che alla Sicilia da cui dista 110 Km. ed è italiana, anche se solo 70 Km. la dividono da Capo Mustafà (Tunisia). Figlia di un grande vulcano della fossa tettonica sita tra la Sicilia e l'Africa nacque circa 300.000 anni fà. L'Isola di Pantelleria quindi risale all'epoca terziaria, come lo attesta la sua roccia più antica, la fonolite, giustamente è definita "Perla Nera" in quanto prodotto di eruzioni vulcaniche, ha una superficie di Kmq. 86 ed un perimetro di Km. 51,5. Pantelleria, Isola isolata: sembra un gioco di parole ma è proprio così, perchè è sola nel cuore del mediterraneo. La natura, però, le fu prodica: le elargì il nero diamantino della pietra vulcanica, il verde ondeggiante delle viti nei margetti e nelle garche, l'azzurro del cielo e delle acque marine e la dotò anche di luoghi che ti allontanano dalla quotidianità immergendoti in un grande silenzio d’altri tempi. PROGRAMMA 1° GIORNO - ARRIVO A PANTELLERIA Arrivo all’aeroporto di Pantelleria. Trasferimento in pullman. Sistemazione in hotel e pranzo. Pomeriggio libero per turismo e relax. Cena e pernottamento. 2°GIORNO - LE LAVE DEL GELFISER Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: Cannachi, Kufira, Gelfiser, Tikirriki, Bugeber. Luogo di partenza: parcheggio Lago di Venere. Luogo di arrivo: Lago di Venere Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 400 mt. Quota massima raggiunta: 360 mt. Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti. Lunghezza in km:13. Descrizione: il punto di partenza dell’escursione è il Lago Specchio di Venere, ecosistema unico al mondo, dove si ritrovano diverse entità eliofile endemiche. Il tema del percorso è naturalistico - forestale. Dal Lago di Venere si sale attraverso il sentiero Sillume in direzione Monte Gelfiser. Si attraversano aree di particolare valenza paesaggistica-ecologica. Una volta in cima al monte Gelfiser ed affacciatesi sui canyon sottostanti si prosegue in discesa verso Buggeber. L’escursione continua attraverso un tratto di vegetazione a macchia foresta, per poi fare ritorno nuovamente al lago Specchio di Venere. Rientro in hotel nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento. 3° GIORNO - PUNTA SPADILLO Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: sentiero Romano, Punta Spadillo, Cala Cinque Denti. Luogo di partenza: Khattibuale. Luogo di arrivo: Khattibuale Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 50 mt. Quota massima raggiunta: 100 mt. Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti. Lunghezza in km: 7. Descrizione: una passeggiata di circa tre ore sulla costa nord orientale dell’isola, tra particolari formazioni laviche e resti della seconda guerra mondiale. Si comincia percorrendo un antico sentiero romano che attraversa zone coltivate e “ giardini nascosti” fino ad arrivare a Punta Spadillo. Qui sarà possibile visitare il Museo Vulcanologico e successivamente fare un bagno nel piccolo laghetto delle Ondine. Infine si prosegue per il Lago di Venere per un po’ di tempo libero e relax. Rientro in hotel nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento. Pag. 22 ITINERARI PANTESCHI 4° GIORNO - LA MONTAGNA GRANDE Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: piana di Siba, Cuddia di Mida, Laghetto artificiale, Area attrezzata,. Luogo di partenza: Parch. Sibà Alta. Luogo di arrivo: Parch. Sibà Alta Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 350 mt Quota massima raggiunta: 836 mt Tempo di percorrenza: 4 ore Lunghezza in km: 8. Descrizione: il tema dell’escursione è naturalistico - forestale, anche se si attraversano delle zone rurali prevalentemente dedicate alla coltivazione dello zibibbo. L’escursione parte dalla contrada di Sibà alta in direzione della cuddia di Mida. Il perimetro di questo cono vulcanico è disseminato di piccole Favare, il suo orientamento verso nord –est permette nelle giornate con orizzonte libero da nebbia di vedere la costa della Sicilia. Il sentiero caratterizzato da macchia mediterranea di corbezzolo, erica e mirto continua in salita quasi fino in cima alla Montagna Grande passando per il Laghetto artificiale. Si raggiunge quindi un’area attrezzata dove è possibile fare una sosta prima di tornare al punto di partenza. Rientro in hotel nel pomeriggio. 5° GIORNO - GIRO DELL'ISOLA IN BARCA In mattinata partenza per il Giro dell’isola in barca per visionare lo splendore dell’isola dal mare, con numerose soste per fare il bagno. Pranzo a bordo. Rientro nel pomeriggio a Pantelleria porto. Rientro in hotel. Cena e pernottamento. 6° GIORNO GIORNO - LE CUDDIE Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: Mueggen, Randazzo Monte Gibele, Tombe bizantine, Piano di Ghirlanda. Luogo di partenza: Ghirlanda. Luogo di arrivo: Ghirlanda Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 550 mt. Quota massima raggiunta: 650 mt. Tempo di percorrenza: 6 ore. Lunghezza in km: 14,5. Descrizione: il tema dell’escursione è prevalentemente rurale. Il percorso attraversa due delle zone a più alta vocazione vitivinicola dell’isola: Mueggen e piana di Ghirlanda. L’escursione mette in evidenza quelle che sono le peculiarità del paesaggio e dell’architettura agricola dell’isola, caratterizzata da terrazzamenti e muretti a secco e da tecniche agronomiche uniche al mondo. Da Ghirlanda si sale gradualmente verso il vecchio borgo contadino di Mueggen per poi proseguire verso Randazzo e monte Gibele attraverso il passo del kherch. In questo tratto il sentiero si sviluppa sotto una folta lecceta. Una volta raggiunto il monte Gibele si scende lungo il versante est fino ad arrivare all’interno di un tratto di lecceta dove troviamo le tombe bizantine. Rientro in hotel nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento. 7° GIORNO - IL BAGNO ASCIUTTO Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: Zighidì, Grotta di Benikulà, Passo del Vento, Favara Grande, Monastero. Luogo di partenza: Rekale. Luogo di arrivo: Zighidì Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 400 mt. Quota massima raggiunta: 500 mt. Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti. Lunghezza in km: 7. Descrizione: il tema dell’escursione è naturalistico - paesaggistico. Lungo il percorso si incontrano diversi fenomeni di vulcanismo secondario nonché aree di interesse archeologico. L’escursione parte dall’abitato di Rekale, da qui ci si dirige verso la vallata delle favare e, attraverso un sentiero lungo la macchia ed i pascoli, si arriva alla favara grande. In prossimità del Passo del vento il panorama permette di percepire il respiro dell’isola. Più avanti una splendida lecceta permette di raggiungere la Grotta del Bagno Asciutto dove è possibile sperimentare una sauna naturale tra due rocce vulcaniche. Si attraversa poi la Piana del Monastero, zona ad alta vocazione vitivinicola, per raggiungere infine la contrada di Zighidì. Rientro in hotel, pomeriggio libero per shopping e relax. 8° GIORNO - PARTENZA Colazione. Check out. Trasferimento in mattinata verso l'aeroporto e partenza per il rientro. INDICAZIONI IMPORTANTI TUTTO IL VIAGGIO È ORGANIZZATO DAL TOUR OPERATOR: LE ISOLE D'ITALIA SAS IN LIPARI, IL CAPOGITA FA DA TRAMITE. LE INFORMAZIONI RIGUARDANTI L’ESCURSIONE (TUTTE LE MODALITA’ DI ISCRIZIONE, PREZZI, VARIAZIONI DI PROGRAMMA ECC. ECC.) VERRANNO SUCCESSIVAMENTE COMUNICATE, IN TEMPI UTILI, LETTERA SEZIONALE. Pag. 23 EVENTUALI TRAMITE CIMA NERA (3.037 mt) DATA : 5 LUGLIO DIFFICOLTA’ : EE CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, TRENTO SUD, CLES, COGOLO DI PEIO, MALGA MARE. KM 240 CIRCA DESCRIZIONE Si tratta di una semplice escursione in un grandioso ambiente d’alta montagna dove la presenza di numerose vedrette trasmette la sensazione di un’ ambiente selvaggio di grande impatto visivo. ITINERARIO Si parte da Malga Mare (mt 2.031) dalla quale si sale rapidamente lungo il sentiero SAT n.102 fino ad arrivare al Pian Venezia. Da qui il sentiero diventa pianeggiante e più comodo fino al rifugio Larcher (mt 2.608) . Poi per il sentiero n.104 si arriva nella conca del lago delle Marmotte (mt 2.705) proseguendo per tracce ben visibili fino alla vetta in circa 1 ora. Il rientro avviene scendendo al lago delle Marmotte e senza tornare al rifugio Larcher si cala con il sentiero n.106 nel grandioso vallone che porta al lago Lungo. Lo si costeggia e si scende fino a ricongiungersi con il sentiero al Pian Venezia e quindi al parcheggio. Dislivello totale metri 1.000 e circa 6.30 di cammino. INDICAZIONI Escursione facile (pur ricordando che si tratta di una cima di 3.000 metri) che richiede allenamento alla camminata e abbigliamento adeguato alle condizioni meteo. Pranzo al sacco con possibilità di appoggio al rifugio all’andata. Pag. 24 MONTE CEVEDALE (3.769 mt) DATA : 11-12 LUGLIO DIFFICOLTA’ : EEA CAPO GITA : BERSANETTI MAURO E VIRGILI LARA PARTENZA : ORE 08,00 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, BRESCIA,EDOLO, PASSO GAVIA, S. CATERINA VALFURVA. KM.265 CIRCA DESCRIZIONE Escursione in ambiente glaciale con viste grandiose, compreso nel Parco Nazionale dello Stelvio, il Cevedale è la terza vetta più alta del massiccio dopo l'Ortles e Gran Zebrù. La montagna si colloca tra due regioni: la Lombardia e il Trentino. La sommità della montagna è costituita dalla cima principale e da due anticime collegate da una cresta affilata. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Arrivati a Santa Caterina Valfurva, prendiamo la strada che porta al rifugio Forni (mt 2.176)dove parcheggiamo. Seguiamo le indicazioni su sentiero per rifugio Pizzini (mt 2.706) poi per rifugio Casati (mt 3.269) dove pernotteremo. Sono previste circa ore 4 di cammino e un dislivello di 1.129 metri. 2° GiornoGiorno- Usciti dal rifugio si scende a destra prima per tratto pianeggiante poi in salita, poi altro tratto pianeggiante poi in salita, restando al centro del ghiacciaio fin sotto la parte sommitale. Risalire il pendio traversando a destra, salendo sotto la crepacciata terminale che si supera sotto l'incavo della cresta dove è chiusa. Obliquo verso sinistra per salire sulla cresta e lungo questa con percorso aereo verso destra si raggiunge la cima (mt 3.769), dove potremo vedere ancora resti di baraccamenti della Grande Guerra. Discesa per la via di salita, (ore 8 totali). INDICAZIONI Tecnicamente la via di salita non presenta grosse difficoltà, tuttavia bisogna considerare l'altezza e il tipo di percorso per cui necessita un buon allenamento fisico. Abbigliamento deve essere da alta montagna, portare corda, picozza, ramponi e casco. Pag. 25 MONTE CASTELLAZ (2.333 mt) DATA : 12 LUGLIO DIFFICOLTA’ : E CAPO GITA : FORNASA ELEONORA E ZECCHINI ANNA PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA NORD, EGNA ORA, CAVALESE, PREDAZZO PIAN DEI CASONI. KM 250 CIRCA DESCRIZIONE Viene proposta questa classica e facile escursione in una delle più belle valli dolomitiche, nel cuore delle Pale di San Martino, assai remunerativa sia dal punto di vista paesaggistico ed ultimante anche…. spirituale, capace di unire attività di “nordic walking” con quelle di ”brain walking”. ITINERARIO Lasciate le auto a Pian dei Casoni (mt 1.692) si prende la carrareccia che risale tutta la splendida Val Venegia, toccando prima l’omonima malga (mt 1.778), poi malga Venegiota (mt 1.824) fino ad arrivare a Baita Segantini (mt 2.170); dopo essersi fermati per ammirare lo splendido dentone del Cimon della Pala si prende a destra un sentiero che in breve porta in cima al Castellaz (mt 2.333) splendido punto panoramico sulle Pale di San Martino e sul gruppo del Lagorai, utilizzato nel corso della Grande Guerra come roccaforte italiana in territorio austriaco, ricco ancora di resti delle vecchie postazioni; ma dal 2009 da luogo di guerra si è trasformato in sereno luogo di pace e contemplazione in quanto arricchito dalla presenza di una bellissima e grande statua di marmo, opera dello scultore Paolo Lauton: il Cristo Pensante, raffigurante Gesù che seduto si di un sasso rivolge lo sguardo alla valle; ai piedi della statua è poi presente una targa con incisi i primi versi di una bellissima poesia di Maria Teresa di Calcutta (trova il tempo); dopo una sosta si scende verso Passo Rolle e poco dopo aver toccato Capanna Cervino (mt 1.993) si devia a destra per Malga Iuribello (mt 1.868) e da qui con facile sentiero si scende a Pian dei Casoni. INDICAZIONI Abbigliamento conforme alle condizioni meteo della giornata ed alla quota; pranzo al sacco, in cima al Castellaz, ai piedi del Cristo pensante. Pag. 26 SENTIERO GEOLOGICO “DOS CAPEL” DATA : 19 LUGLIO DIFFICOLTA’ : E CAPO GITA : MAESTRI ANNALISA E VINCENZI ANDREA PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, NOGAROLE ROCCA, EGNA-ORA, CAVALESE, PAMPEAGO . KM 240 CIRCA DESCRIZIONE “Incontrerete isole tropicali,vulcani e profondità marine......rocce fuse,piegate e spezzate.....un diario a cielo aperto,di 200 milioni di anni.....” Il Sentiero Geologico del Dos Capél.è un itinerario di altissimo interesse,grazie alla straordinaria varietà di conformazioni rocciose che affiorano su tutto il territorio. Attraverso 32 tabelle esplicative lungo il percorso,sarà possibile osservare le tracce degli eventi e mutazioni che hanno creato il fantastico universo dolomitico. Il percorso si snoda ad anello ad una quota tra i 2.000 e i 2.200 metri, in un paesaggio di grande fascino con scorci su alcuni dei gruppi montuosi più belli delle Alpi, dal Latemar alla Marmolada, alle Pale di San Martino, alla catena del Lagorai. ITINERARIO Lasciate le auto nel piazzale degli impianti di risalita di Pampeago (mt 1.760m), imbocchiamo il sentiero segnalato verso Malga Zischg-Alm (mt 2.000) e da qui prendiamo il sentiero CAI n. 504 in direzione del Passo Feudo. Poco prima di raggiungere il rifugio, si imbocca un sentiero a destra che ci porterà nel vivo del percorso (circa 2 ore). Ci incamminiamo lungo il sentiero segnalato e denso di particolari formazioni rocciose, descritte dai cartelli esplicativi, giungendo ai piedi del Dos Capél, dove ci fermeremo per il pranzo(1 ora circa). Dopo la sosta riprendiamo il nostro “viaggio nel tempo”, osservando tracce di un antichissimo vulcano presente in questa zona. Una volta raggiunto il cartello n°25, il sentiero torna verso Passo Feudo, costeggiando un suggestivo canyon con numerosi punti di interesse (2 ore circa); il tratto è piuttosto ripido ma altrettanto bello. In alternativa, dal cartello 25 si può scendere direttamente a Pampeago, saltando però l'ultimo tratto del sentiero geologico. Tempo totale dell'escursione circa 6 ore (sosta pranzo esclusa). Dislivello totale circa 550 metri. INDICAZIONI Escursione adatta a tutti con allenamento alla camminata. Pranzo al sacco e abbigliamento adeguato alla quota e alle condizioni meteo. Pag. 27 VIA FERRATA “IVANO DIBONA” DATA : 25-26 LUGLIO DIFFICOLTA’ : EEA CAPO GITA : BOLDRINI FELICE PARTENZA : ORE 06,30 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA EST, PADOVA, BELLUNO, CORTINA D’AMPEZZO, SEGGIOVIA RIO GERE. KM 295 CIRCA DESCRIZIONE Bellissima cavalcata di cresta, con larghi giri d’orizzonte e interessanti memorie storiche in ambiente alpinistico. Itinerario non particolarmente tecnico ma lungo e faticoso. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Lasciata un’auto a Ospitale le altre raggiungono il parcheggio delle funivie Rio Gere. Da qui con due tratte si arriva alla Forcella Staunes, situata vicino al Rifugio Lorenzi (mt 2.932) dove pernotteremo. 2° GiornoGiorno- Partenza di buon’ora, subito incontreremo il sensazionale ponte sospeso lungo 27 metri che segna l’inizio del Sentiero Dibona. Dopo essere passati per il punto più alto dell’escursione (mt 2.985) con ascensione facoltativa al monte Cristallino (mt 3.008) cominciamo a scendere per la Forcella Grande, dove incontriamo i primi resti delle fortificazioni della grande guerra. Raggiungeremo poi, Forcella Padeon, Col Pistone, Il Vecio del Forame infine Forcella Alta. Da qui per un canalone detritico scendiamo rapidamente a Forcella Bassa, passando per Cresta Zurlon con le sue fortificazione e il Col dei Stombi, sempre in discesa si arriva alla Val Grande e quindi a Ospitale. Totale tempo di percorrenza 8 ore. INDICAZIONI Pur essendo un sentiero attrezzato è necessaria l’attrezzatura da ferrata. Escursione molto impegnativa dal punto fisico. Pranzo al sacco il secondo giorno, abbigliamento adeguato alla quota e alle condizioni meteo. Pag. 28 LAGHI DI VALBONA (2.194 mt) E MONTE CENGLEDINO (2.138 mt) DATA : 2 AGOSTO DIFFICOLTA’ : E – EE (SOLO LA VARIANTE) CAPO GITA : GABRIELE FERRACINI E ANDREA TINCHELLI PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA SUD, ROVERETO SUD, NAGO, DRO, TIONE DI TRENTO, LOCALITÀ ZELLER, MALGA CENGLEDINO. KM 195 CIRCA DESCRIZIONE Facili sentieri portano a far la conoscenza di tre splendidi gioielli d’acqua: i laghi di VALBONA incastonati come gemme nelle pietraie granitiche del CREPER di STRACCIOLA. Un itinerario ad anello conduce anche sulla panoramicissima cima del monte CENGLEDINO. Il CREPER di STRACCIOLA è un meraviglioso balcone panoramico del versante Sud-Est del CARE’ ALTO. ITINERARIO Dopo aver parcheggiato le auto in vicinanza della grossa malga CENGLEDINO (mt 1.660 circa) prendiamo il sentiero n. 225; dopo breve tempo incrociamo il sentiero che viene dal monte CENGLEDINO, che è quello che faremo al ritorno. Continuando sul sentiero n. 225 passiamo davanti ad una casetta in legno (mt 1.900 – ricovero in caso di emergenza), entriamo nel bosco costellato da numerose piante di saporiti mirtilli ed arriviamo al lago interiore di Valbona (mt 2.046 – in caso di scarsità di precipitazione potrebbe essere ridotto ai minimi termini); superiamo alcune pietraie ed ecco i due laghi superiori di Valbona: l’Occidentale e l’Orientale (mt 2.194) praticamente quasi attaccati. Qui ci si ferma e vale la pena gironzolare un po’ attorno ai due laghi per coglierne tutti i segreti e fotografare gli angoli più nascosti. Variante: mentre chi vuole, può rimanere a rilassarsi ai laghi, per chi ha voglia di camminare di più, saliamo al CREPER di STRACCIOLA; seguendo sempre il sentiero n. 225 prendiamo la direzione per la bocchetta di Val Sorda. Saliamo tra pietraie granitiche fino alla bocchetta di Laghisol (mt 2.410). Si prosegue in cresta tra saliscendi fino ad incontrare alcuni brevi ed un po’ esposti tratti attrezzati. Giunti ad un intaglio, si abbandona il sentiero e si prosegue verso sinistra su detriti e ripidi pendii d’erba fino ad arrivare alla vecchia croce di vetta in legno del CREPER di STRACCIOLA (mt 2.542). Ritorno per la stessa via dell’andata. Ricompattato il gruppo prendiamo il sentiero verso un lungo crinale di dossi senza nome e dopo alcuni saliscendi si arriva alla panoramica vetta del monte CENGLEDINO (mt 2.138). Da qui poi si scende alla malga CENGLEDINO dove abbiamo lasciato le auto. Dislivello totale: 650 metri circa senza la variante (1.000 metri circa con la variante). Durata del giro: 4,00 ore circa senza la variante (6,00 ore circa con la variante). INDICAZIONI L’escursione non presenta difficoltà; solo nella variante qualche tratto leggermente esposto ma attrezzato, richiede fermezza di piede e assenza di vertigini. Allenamento alla camminata soprattutto per chi volesse fare la variante, per i circa 1.000 m di dislivello. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato alla quota ed alle condizioni meteo della giornata. Pag. 29 ANGELO GRANDE (3.521 mt) DATA : 29-30 AGOSTO DIFFICOLTA’ : EEA CAPO GITA : BUZZOLA MAURIZIO E BENVENUTI PAOLO PARTENZA : ORE 08,00 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA NORD, BOLZANO SUD, MERANO, SOLDA. KM 290 CIRCA DESCRIZIONE Il percorso è da considerarsi misto poiché la prima parte si svolge su rocce, abbastanza friabili, la seconda su ghiacciaio. Considerando l’ambiente in cui ci si trova è un’escursione molto gratificante per il panorama che offre visto che il gruppo dell’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, sono quasi alla portata di mano. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Il punto di partenza è dalla bellissima località di Solda, lasciate le auto nelle vicinanze dell’Hotel Post, si prende il sentiero che inizialmente attraversa un bosco, successivamente su terreno roccioso, porta al rifugio Seristori (mt 2.721), 2 ore. 2° GiornoGiorno- Dietro il rifugio si seguono le indicazioni per la cima e si attraversano inizialmente una serie di detriti morenici fino a raggiungere la base di uno sperone roccioso, sotto la cresta N-W dove corre la via Reinstadlerrute. Lo si risale faticosamente per rocce ripide e scivolose, fino a raggiungere un tratto attrezzato un po’ esposto. Lo si supera e si continua sempre ripidamente sulle rocce fino a raggiungere un primo pianoro e successivamente un secondo, dove inizia la traversata sulla vedretta finale che porta sul crinale della vetta. Raggiunta la cresta si ammira il panorama sulla Vedretta di Lasa, posta al di là della cresta rocciosa e si continua per roccette e passaggi con neve, un po’ esposti, fino a raggiungere la stretta cima su cui si erge la croce di vetta, da qui si rimane senza fiato, non per la fatica ma per quello che si può ammirare, ( 3 ore circa ). INDICAZIONI Passo sicuro, buona resistenza e capacità di muoversi sui terreni impervi, sono qualità indispensabili per affrontare questo tipo di percorso. Ovviamente serve l’attrezzatura e vestiario da alta montagna, piccozza, ramponi, imbrago e casco. Pag. 30 CIMA MANDRIE (2.582 mt) DATA : 6 SETTEMBRE DIFFICOLTA’ : EE CAPO GITA : BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, A22, VAL DI SOLE, BRESIMO. KM 215 CIRCA DESCRIZIONE Questa gita si può dividere in tre parti di “durezza”: la versione “soft” fino al bellissimo bivacco Pozze mt 1.989, la “semi-hard” fino a Cima Lainert mt 2.457, la versione “hard” fino alla vetta di Cima Mandrie. Il dislivello complessivo è di circa 1.300 metri e il percorso si svolge in territori assolutamente selvaggi e, a parte il confortevole Bivacco Pozze, non si incontra praticamente nessuno. La prima parte dell’itinerario è boscosa e ripida, successivamente al bivacco si apre grandiosamente dominando la Valle di Bresimo e l’alta Val di Non. ITINERARIO Dalla Val di Non, a Nord del Lago di Santa Giustina, si raggiunge la Valle di Bresimo e superato l’abitato omonimo, si sale per 3 Km fino ad un bivio segnato che riporta la località Amol (mt 1.369), dove si parcheggia l’auto. Si segue la forestale per circa 2 km, fino ad un bivio con segnavia n.115 per Bivacco Pozze. Il sentiero si fa ripido fino a sbucare allo splendido poggio erboso dove sorge il Bivacco Pozze, superatolo si arriva su di una dorsale pratosa pianeggiante, da qui si può vedere la mole del monte Pin e i pascoli di Malga Binasia. Proseguendo si arriva al Passo Lainert (mt 2.216). Si traversa ora in costa il versante Est di Cima Lainert fino al piccolo Pass dell’Om (mt 2.325), oltrepassato il quale ci si affaccia sulla Val di Rabbi. Si piega a Nord e per facile dorsale si rimonta la panoramica e pianeggiante Cima Lainert. Da qui , passando dal Passo dell’Om, si intravede la Cima Mandrie, che si raggiunge da prima su dorsale ampia, ma successivamente diventa sempre più sottile e sassosa., con qualche tratto esposto a cui bisogna fare attenzione. Infine si raggiunge la cima , inconfondibile per la grande croce di legno che la sovrasta, dalla quale si gode di un panorama a dir poco strepitoso. Il ritorno può avvenire per la medesima via, ma è anche possibile completare il giro ad anello, sul posto verrà presa la decisione più giusta. INDICAZIONI Considerato il dislivello da superare è necessario un buon allenamento e passo sicuro. Nello zaino, oltre alle vivande per il pranzo al sacco, è utile portarsi l’abbigliamento antipioggia. Pag. 31 PERIPLO DEL LAVAREDO DATA : 12-13 SETTEMBRE DIFFICOLTA’ : E-EE CAPO GITA : ANDREANI MARICA - TRAZZI NADIA - ZECCHINI ANNA RIGONI ROSA PARTENZA : ORE 06,30 DEL SABATO ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, BRESSANONE, VAL PUSTERIA, SESTO, VAL FISCALINA. KM 320 CIRCA DESCRIZIONE Escursione di due giorni che ci porterà ad fare un giro ad anello attorno alle montagne più famose, le Tre Cime di Lavaredo. Panorami mozzafiato e indescrivibili che ci faranno capire perchè le dolomiti sono patrimonio dell’umanità. Innumerevoli le cime che vedremo. ITINERARIO 1° GiornoGiorno- Lasciamo le auto al rifugio Piano Fondo Valle (grande parcheggio a pagamento). Per arrivare al rifugio il sentiero incomincia tranquillamente fino al rifugio Fondo Valle, mezz`ora di cammino, da li in poi incomincia la salita fino al Comici (mt 2.224). In tutto sono circa 800 metri dislivello e due ore di cammino. 2° GiornoGiorno- Possibilità di fare due gruppi, per venire incontro ai meno allenati. Dal rifugio Comici, tutti insieme, si parte per il sentiero n. 101 e si arriva al Rif. Pian di Cengia (mt 2.528), da qui ci si può dividere. Il primo gruppo (meno allenati) prosegue per il sentiero n. 101 fino al rifugio Locatelli, passando dalla forcella Pian di Cengia, dove aspetterà l’arrivo dell’altro gruppo. Il secondo gruppo farà il periplo delle Tre Cime di Lavaredo, dalla Forcella Pian di Cengia prenderà il sentiero n. 107, poi 104 fino al Rifugio Lavaredo (mt 2.344), quindi per il sentiero n. 101 fino al rifugio Auronzo (mt. 2.320). Si prosegue per il sentiero n. 105 che passa per Forcella Col di Mezzo e Malga Langdalm e ci porterà al rifugio Locatelli dove ci uniremo all’altro gruppo e in discesa per la Val Sasso Vecchio (sentiero n. 102) arriveremo in Val Fiscalina e quindi alle auto. Tempi previsti di cammino per il secondo giorno: il primo gruppo 4 - 4,30 ore circa, il secondo gruppo 7 – 8 ore circa. INDICAZIONI Escursione che si può adattare a tutti, da chi ha poco di allenamento a che ne ha molto. Abbigliamento adatto alla quota e alle condizioni meteo. Pag. 32 RIFUGIO PAPA DATA : 20 SETTEMBRE DIFFICOLTA’ : BC (CICLOESCURSIONISMO) CAPO GITA : DAL SOGLIO PAOLO PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, MONTEBELLO, VALDAGNO, VALLI DEL PASUBIO, PONTE VERDE . KM 170 CIRCA DESCRIZIONE Percorso che si snoda sulle piccole dolomiti vicentine, con l’obbiettivo di raggiungere il Rifugio Papa (mt 1.915) in posizione panoramica sul versante meridionale del Pasubio. Otre agli stupendi ambienti naturalistici anche il suo aspetto storico non è da meno, come ad esempio testimoniano le lapidi incastonate sulla facciata del rifugio che ricordano gli eventi bellici della Grande Guerra. ITINERARIO Parcheggiamo le auto in loc. Ponte Verde (mt 950) e subito saliamo rapidamente con buona pendenza, per asfalto, in direzione Pian delle Fugazze (mt 1.167), da dove parte la Strada degli Eroi (sterrato). Si sale verso il rifugio per tornanti fino ad attraversare la galleria HAVET, che ci aprirà un fantastico panorama sulla valle e il rifugio stesso. Giunti al rifugio Papa (mt 1.915) ci godremo il meritato riposo, e se le forze ce lo permetteranno, si può salire fino a cima Palon (mt 2.239) con non poca fatica…(spingere la MTB!!!). Per la discesa prenderemo la Strada degli Scarrubbi che con una splendida cavalcata, ci condurrà prima a Bocchetta Campiglia e poi alle auto. Dislivello 1.450 metri (escludendo l’eventuale salita a cima Palon) e circa 40 km di lunghezza. INDICAZIONI Escursione impegnativa che richiede buona/ottima condizione fisica, possibilità di mangiare al rifugio, abbigliamento adeguato alla quota e alle condizioni meteo. Pag. 33 CIMA DELLE STELLUNE (2.605 mt) DATA : 27 SETTEMBRE DIFFICOLTA’ : EE CAPO GITA : FERRACINI GABRIELE E GUERRESI IGINIO PARTENZA : ORE 06,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA SUD,TRENTO SUD, BORGO VALSUGANA, SCURELLE, VAL CAMPELLE, RIF. CRUCOLO, P.TE CONSERIA KM 230 CIRCA DESCRIZIONE Poderosa piramide rocciosa, cima STELLUNE, domina il solitario laghetto delle Stellune. L’escursione ci farà attraversare un ambiente naturale selvaggio con torrenti, boschi, laghi e forcelle, nonché evidenti tracce che ricordano la prima guerra mondiale. Raro, ma non impossibile, riuscire a vedere il volo dell’Aquila Reale! ITINERARIO Dopo aver parcheggiato le auto in località ponte CONSERIA (mt 1.465) si prende il sentiero n. 317; camminando tra boschi di abeti e larici, con un torrente a fianco, passiamo sul ponte QUARELO (mt 1.660), attraversiamo i pascoli di malga VAL SORDA II (mt 1.901) ed arriviamo ad incrociare il sentiero n. 318 (che arriva dal passo di Val CION) a 2.086 metri. Qui svoltiamo a sinistra costeggiando i bellissimi laghi delle Buse Basse o laghi di Rocco (2.135 il primo e 2.193 metri il secondo) fino ad arrivare alla forcella di Val SORDA (mt 2.256 – 2h30’ circa). Si prende il sentiero a destra (attenzione: vecchio sentiero militare nella pietraia!) sino ad arrivare alla forcella di Val MOENA (mt 2.193); 200 metri sotto di noi lo splendido lago delle Stellune. Oltrepassato la forcella e percorrendo il sentiero n. 321 dopo pochi metri, un ometto di pietra e freccia con scritta in vernice su un sasso, indicano di deviare a destra (sentiero di guerra, privo di numerazione, erto ma abbastanza agevole); seguendo la traccia accompagnata prima da frecce bianche poi da ometti di pietra, si comincia a salire. Dopo due tornanti, è opportuno non farsi ingannare dall'invitante continuazione del sentiero su una selletta erbosa, ma curvare decisamente sulla sinistra (freccia bianca in basso, non molto evidente). Inerpicandosi tra grossi massi sbuchiamo su un erboso ripiano; un ultimo sforzo su un pendio sassoso a zig-zag e arriviamo sulla cima delle STELLUNE (2.605 metri – croce di vetta – 1h30’ circa). Qui si trovano abbondanti resti della guerra e si gode un ottima veduta. Il ritorno per la stessa via dell’andata (porre molta attenzione alla discesa dalla cima) in circa 3h30’. Dislivello totale: 1.150 metri circa. Durata del giro: 7,30 ore circa. INDICAZIONI L’escursione non presenta particolari difficoltà se non qualche tratto leggermente esposto e qualche passaggio di 1° grado sul sentiero che conduce alla cima e che richiede fermezza di piede e assenza di vertigini. Allenamento alla camminata per i circa 1.150 metri di dislivello. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato alla quota ed alle condizioni meteo della giornata. Pag. 34 MONTE CADRIA (2.254 mt) DATA : 11 OTTOBRE DIFFICOLTA’ : E-EE CAPO GITA : FERRACINI GABRIELE E TINCHELLI ANDREA PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA SUD, ROVERETO SUD, RIVA DEL GARDA, LAGO DI LEDRO, LENZUMO, P.GGIO EX CENTRALE ELETTRICA. KM 170 CIRCA DESCRIZIONE Il Cadria è il “gigante” delle Alpi di Ledro: la montagna più alta ed imponente del gruppo. Dalla vetta, sormontata da una croce e da un altare in granito, avremo un grandioso panorama a 360°! La cima è conosciuta, ma non molto frequentata a causa della via normale lunga e faticosa. Una curiosità: in val di Ledro la cima è conosciuta come monte Geometra, perchè a lungo vi sostarono i topografi austriaci per rilievi. La vetta fu fortificata dalle truppe austro-ungariche. ITINERARIO Dalla ex centrale elettrica della valle dei Molini di Concei (mt 950) si sale, con il sentiero n. 423, lungo i ripidi tornanti della stradina, a tratti cementata, sino alla malga VIES (mt 1.556 – 1h30’ circa). Inizia ora il tratto più panoramico del nostro percorso: seguendo i segnavia in prossimità della malga, proseguiamo prima su sentiero, poi su carrareccia (ex strada militare), infine di nuovo su sentiero fino ad arrivare alla malga CADRIA (mt 1.914 – 1h00’ circa). Dalla malga CADRIA inizia il tratto più impegnativo e caratteristico della nostra escursione. Prendiamo il sentiero chiamato “Sentiero delle Creste” che, in parte, sfrutta le trincee costruite dagli austriaci nella prima guerra mondiale, fino ad arrivare sulla cima del monte CADRIA (mt 2.254 – croce di vetta – 1h20’ circa). Per il ritorno si prende la discesa del versante nord seguendo un evidente tracciato non segnalato fino ad arrivare al vallone prativo di malga CADRIA (40’ circa); da qui riprendiamo il sentiero fatto all’andata, ripassando da malga VIES, poi fino al parcheggio di partenza (1h30’ circa) Dislivello totale: 1.300 metri circa. Durata del giro: 6,00 ore circa. INDICAZIONI L’escursione deve essere affrontata con una buona preparazione fisica per superare i 1.300 metri di dislivello. Presenta qualche difficoltà nel tratto detto “Sentiero delle Creste” e nel tratto finale (segnalato EE) che porta in cima; è indispensabile non soffrire di vertigini ed avere passo fermo. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato alla quota ed alle condizioni meteo della giornata. Pag. 35 GIRO DEL LATEMAR DATA : 18 OTTOBRE DIFFICOLTA’ : BC (CICLOESCURSIONISMO) CAPO GITA : BOLDRINI FELICE PARTENZA : ORE 07,00 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, EGNA ORA, ZIANO DI FEMME. KM 230 CIRCA DESCRIZIONE Ultima escursione dell’anno per il gruppo cicloescursionistico, questa volta faremo il giro attorno ad uno dei più caratteristici gruppi dolomitici; il Latemar. ITINERARIO Partenza dal punto più basso, Ziano di Fiemme (mt 950), si segue la ciclabile che passa da Predazzo e Moena, poi si devia per il centro paese e si prende il sentiero n. 519 fino al Passo di Costalunga (mt 1.752), la strada è sterrata con alcuni tratti abbastanza ripidi, la è abbastanza larga è il fondo è buono. Giunti al Passo prenderemo il sentiero n. 21 che attraverso boschi di larici ci porterà all’incantevole lago di Carezza. Costeggiamo il lago per strada asfaltata per poi ricominciare a salire fino al Passo di Pampeago (mt 1.996). Poco prima del passo faremo una fermata d’obbligo a Malga Laner dive un’orchestra Tirolese ci scalderà le membra stanche. Poi giù in picchiata fino a Stava, quindi per sterrato arriveremo a Tesero e Ziano. I km totali saranno 50 circa, e il dislivello è di 1.300 metri. INDICAZIONI Escursione impegnativa che richiede condizione fisica e buona tecnica di guida. Mezzi efficenti e abbigliamento adeguato. Pag. 36 SENTIERO DELLE BUSATTE E PERCORSO DELLA MEMORIA DI MALGA ZURES DATA : 25 OTTOBRE DIFFICOLTA’ : EE CAPO GITA : DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA PARTENZA : ORE 06,30 ITINERARIO STRADALE : OSTIGLIA, VERONA, ROVERETO SUD, TORBOLE. KM 150 CIRCA DESCRIZIONE Escursione sulla zona dell’alto Lago di Garda che prima ci porterà a percorrere uno splendido sentiero naturalistico a balcone sul lago di Garda che collega il parco delle Busatte (Torbole) all'abitato di Tempesta. Poi affronteremo un trekking lungo uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra in quella zona, il percorso della memoria di Malga Zures. ITINERARIO Inaugurato nel 2005, il sentiero inizia dal parco delle Busatte che sovrasta l'abitato di Torbole (mt 90). Lo si raggiunge in macchina o a piedi seguendo le indicazioni dal centro cittadino. Attraversato il prato inizia l'escursione che da Torbole porta a Tempesta. Il percorso sterrato semi pianeggiante si snoda per quattro chilometri ed è caratterizzato da una serie di scalinate di ferro che in totale sicurezza costeggiano le pareti di roccia come balconi sul lago. In particolare sono presenti tre scalinate di ferro, la prima denominata 'Salt della Cavra' costituita da 116 gradini, la seconda 'Corno de Bò' di 238 scalini ed infine l'ultima 'Val Calcarole' di 33 gradini. Dopo circa un’ora e mezza di paesaggi incantevoli a strapiombo sul lago, caratterizzati da aspetti geologici, floreali e naturalistici straordinari, incroceremo una strada forestale e la percorreremo in salita fino ad arrivare alla Madonna del Faggio (mt 780)e quindi a Malga Zures, a quota 700 metri circa. Dopo visita alle lapidi dei volontari che caddero durante la guerra mondiale si prende il sentiero che costeggia il muro di sassi ed indicato dai colori segnavia blu e giallo. Si prosegue tenendo la sinistra lungo il sentiero per Dosso Alto opportunamente indicato da cartello del gruppi Alpini di Nago. Con un primo tratto di ciottoli e sassi, il sentiero sale su per il bosco e dopo breve diventa pianeggiante. Si giunge presto ad un bivio e si prende sentiero a sinistra numero 26. Dopo circa una decina di minuti si arriva ad un altro bivio, a quota 750 mt circa, al quale si prende a sinistra. Il sentiero costeggiando la montagna porta ai resti della guerra mondiale ed alle tombe dei caduti. Si giunge a 'Sportel Sasso Sega' con le trincee della guerra mondiale e subito dopo a Sasso Sega, avamposto italiano con graffito indicante la Sezione Combattimento degli Alpini Battaglione Monviso e datato 1 settembre 1916. Qui veleggia la bandiera italiana e salendo in cima al monte si arriva ad un punto di avvistamento dal quale si vede la valle di Gresta, il monte Stivo e parte delle città di Riva e Arco. Dopo Sasso Sega si prosegue nel bosco e si giunge alle cucine di Sasso Sega e al Cimitero Militare di Guerra con le tombe del 6 reggimento degli alpini. Salendo si trova indicazione per Garbegna. Dopo un primo tratto pianeggiante il sentiero sale ripido nel bosco fino ad arrivare a Dos de la Zoca dove si trova un avamposto della guerra denominato Val Toce. In circa 30 minuti di camminata nel bosco si giunge al Dos Casina a circa 1.100 mt di altitudine dove si incontrano ancora resti della guerra e trincee. Il sentiero inizia a scendere e si incontra il sentiero n. 601 che attraversando il bosco si ricongiunge alla strada che viene dal Rifugio Damiano Chiesa e porta a Malga Zures. Da qui sempre in discesa raggiungeremo la auto. Escursione con dislivello e sviluppo importanti, si prevedono 7 ore di cammino. INDICAZIONI Abbigliamento adeguato alle condizioni meteo, serve buon allenamento in quanto l’escursione si sviluppa anche in lunghezza, ma come gita finale l’allenamento dovrebbe esserci. Pranzo al sacco. Pag. 37