Programma escursioni 2015 - CAI Ostiglia

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CLUB ALPINO ITALIANO
SEZIONE DI OSTIGLIA
Carissimi soci e amici eccomi di nuovo qui a presentarvi un nuovo calendario escursioni.
Il Direttivo, da quest’anno, si è impegnato nel presentare un calendario completo con tutte le
escursioni, sia invernali che estive. Un’altra novità è la prima escursione con le ciaspole,
un’uscita intersezionale in collaborazione con il CAI di Bassano, mi auguro che in futuro ci
possano essere ancora delle collaborazioni con altre sezioni del CAI. Ricordo inoltre che il
periodo invernale, oltre alle già molto frequentate escursioni con le ciaspole, comprende anche
delle uscite con gli sci da fondo.
Segue il periodo estivo con una grande varietà di escursioni, facili o impegnative, una
settimana escursionistica, mare e monti, senza dimenticare il ciclo-escursionismo, sperando di
accontentare tutti. Lo scorso anno sono state fatte tante interessanti attività, ma come tutti
sappiamo, il maltempo ha imperversato, ne state annullate diverse, verranno anni migliori, si
dice, speriamo già da quest’anno. Mentre un bel momento di aggregazione è stata la giornata
commemorativa dei 100 anni di inizio della grande guerra, fatta in collaborazione con la
sezione di Mantova dell’ Associazione Nazionale Alpini, dove abbiamo anche ricordato il nostro
socio comune e caro amico MAX.
Il 2014 ci ha portato anche due belle novità, la prima è che abbiamo il nostro primo
accompagnatore sezionale di escursionismo, Gabriele, che come titolato ci da importanti
nozioni sulla conduzione delle escursioni, poi grazie a Matteo, è stato creato il sito internet
www.caiostiglia.altervista.com, che consiglio a tutti di visitare, e si aggiunge alla pagina di
Facebook.
Ringrazio tutti quelli che si occupano e tengono aggiornati questi due importanti siti che
pubblicizzano in modo egregio tutte le nostre attività
Grazie infine tutti quelli che si prodigano nell’organizzazione e la buona riuscita delle nostre
varie attività, da quelle escursionistiche a tutte quelle che riguardano la sede, ricordando che
l’unione fa la forza e, come la montagna insegna a non andare mai da soli, spero che tutti
seguano questo insegnamento facendo gruppo.
Per tutti, la nostra sede è aperta tutti i venerdì sera dalle 21 in poi, e ci potete contattare al
numero di cellulare 3383162116 oppure alla mail: [email protected]
Non mi resta che invitarvi a sfogliare il calendario con l’augurio che vi venga voglia di andar
per i monti con noi.
Buona Montagna a tutti
Ostiglia:
19 dicembre 2014
Il Presidente
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REGOLAMENTO GITE CAI Sez. di OSTIGLIA
Art.1 – Gite e Escursioni sociali.
Le gite/escursioni sociali proposte nel calendario escursioni annuale sono rivolte a tutti i soci del CAI e, a scopo promozionale,
aperte anche ai non soci.
I minori di anni 18 possono partecipare se accompagnati o autorizzati da un genitore o tutore.
Art.2 – Capi gita.
I capi gita sono soci che
- A titolo gratuito, volontario e non professionale, mettono a disposizione di tutti i partecipanti la loro competenza ed esperienza
per la buona riuscita della gita/escursione, nelle migliori condizioni di sicurezza.
- Assumono la direzione tecnica ed organizzativa della gita/escursione.
- Rappresentano il direttivo nel corso della gita/escursione, e con il quale si devono interfacciare per domande o chiarimenti su
ogni aspetto di gestione della stessa.
- Si assumono la responsabilità del mancato rispetto degli obblighi spettanti, di seguito indicati.
In particolare
particolare il capo gita è tenuto a
- Redigere il programma dettagliato nel quale dovranno essere messi in evidenza:
1 - Il percorso, le caratteristiche e le difficoltà tecniche della gita/escursione.
2 - La tabella di marcia.
3 - L'attrezzatura individuale necessaria.
- Tenersi informato sulle previsioni nivo-meteorologiche e sulle condizioni del percorso.
- Raccogliere tutta la documentazione richiesta per l’espletamento delle pratiche organizzative ed assicurative
Il Capo gita ha facoltà di
- Annullare la gita/escursione per condizioni meteorologiche avverse o di pericolo e in ogni caso qualora ravveda di non poter
assicurare adeguate condizioni di sicurezza.
Il capo gita, durante la gita/escursione
gita/escursione
- Cura l'esecuzione della stessa nel rispetto delle norme di sicurezza per tutta la durata del programma stabilito.
- Può modificare il programma, l'orario e l'itinerario per sopravvenute necessità.
- Ha facoltà di escludere dalla gita i partecipanti non ritenuti idonei al percorso o non adeguatamente equipaggiati.
- Ha l’obbligo di escludere dalla gita/escursione persone, (soci con tesseramento scaduto e anche non soci), che non siano in
regola con l’assicurazione infortuni e soccorso alpino.
- Ha l’obbligo di escludere dalla gita/escursione minorenni, se non accompagnati dai genitori, o privi di autorizzazione scritta
firmata da un genitore e/o tutore.
Art.3 - Partecipanti.
Tutti gli interessati a partecipare alla gita/escursione, soci e non soci, sono tenuti a:
- Informarsi preventivamente sulle caratteristiche e difficoltà della gita/escursione e della relativa scala delle difficoltà.
- Valutare se la stessa è conforme alle proprie capacità tecniche e attitudini fisiche, consultandosi eventualmente con il capogita.
- Prendere visione del Regolamento Sezionale.
Durante la
la gita, i partecipanti si impegnano a:
- Tenere un comportamento disciplinato, ispirato al rispetto reciproco, al rispetto e alla tutela dell’ambiente montano e al
regolamento dei rifugi alpini.
- Seguire le eventuali indicazioni del capogita
Art.4 - Iscrizioni.
scrizioni.
- Le iscrizioni si raccolgono presso la Sede (sita in via Canali 2 a Correggioli di Ostiglia –MN-) aperta tutti i Venerdì sera dalle ore
21.00, oppure presso il recapito telefonico sezionale (cell. 338 3162116).
- Il ritrovo per la partenza delle escursioni, posto nell’antistante ampio parcheggio del supermercato Famila, avviene in qualsiasi
condizione meteorologica, un eventuale annullamento sarà tempestivamente comunicato.
- La Sezione rimborsa coloro i quali mettono a disposizione la loro autovettura, con un costo al chilometro (stabilito di anno in anno
dal direttivo, attuale € 0,20)
0,20 più l’eventuale pedaggio autostradale, le distanze riportate sul calendario escursioni sono indicative.
Art.5 - Assicurazioni.
- I soci partecipanti automaticamente godono di copertura assicurativa per RC, infortuni e Soccorso Alpino.
- I non soci partecipanti sono assicurati automaticamente solo per la responsabilità civile; all’atto di iscrizione sarà richiesta una
quota aggiuntiva per l’integrazione assicurativa infortuni combinazione A e B e soccorso alpino.
- Il Direttivo, allo scopo di tutelare i partecipanti alla gita/escursione e la Sezione, stabilisce l’obbligo da parte del capogita di
attivare e verificare la completa copertura assicurativa di tutti i partecipanti alla stessa.
Art.6 - Responsabilità.
- La frequentazione della montagna è soggetta a pericoli che comportano rischi; gli organizzatori e i capi gita adottano misure di
prudenza e di prevenzione, derivanti dalla normale esperienza, per ridurre tali rischi durante lo svolgimento delle gite.
- Ogni partecipante è consapevole a priori dell'esistenza dei suddetti pericoli e, con la sua partecipazione alla gita assume
personalmente in proprio tutti i rischi, nonché le responsabilità per i danni che può arrecare, direttamente o indirettamente, ad
altri.
- Il rapporto che si instaura durante le gite, tra il capo gita ed i partecipanti, si configura, come:
professionale”.
”.
“accompagnamento volontario per spirito associativo, a titolo gratuito e non professionale
- In considerazione dei rischi e pericoli inerenti allo svolgimento delle attività del C.A.I. e data la natura gratuita e volontaristica
delle già citate attività sociali, i partecipanti sollevano la Sezione C.A.I. di Ostiglia, il Presidente, il Direttivo, i Capi gita da ogni
responsabilità in merito ad incidenti di qualsiasi natura che avvenissero nel corso delle escursioni.
- Il Direttivo, allo scopo di tutelare i partecipanti alla gita/escursione e la Sezione, stabilisce l’obbligo da parte del capogita di
verificare che i minorenni partecipanti alla stessa, siano accompagnati da un genitore, o in possesso di autorizzazione firmata da un
genitore e/o tutore.
Art.7 - Accettazione del regolamento.
- L’iscrizione o l’adesione alla gita/escursione comporta l’accettazione incondizionata del presente regolamento e del programma
di ogni singola gita/escursione.
CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’
Difficoltà escursionistiche. Il costante sviluppo dell'escursionismo ha reso necessaria una distinzione tra i diversi tipi di terreno che l'escursionista deve affrontare.
T = Turistico.
Turistico Itinerari con percorsi evidenti, su carrarecce, mulattiere, buoni sentieri, ad una quota normalmente inferiore ai 2000m. Richiedono un minimo di conoscenza
dell'ambiente e una preparazione fisica alla marcia
E = Escursionistico.
Escursionistico Itinerari su sentieri o su tracce, normalmente anche a quote superiori ai 2000 m. Possono presentare dei tratti esposti su pendii erbosi, detritici, nevosi.
Richiedono senso dell'orientamento e conoscenza della montagna, equipaggiamento adeguato.
EE = Escursionisti Esperti.
Esperti Itinerari che presentano passaggi di facile arrampicata, attraversamento di canali nevosi, passaggi esposti e su terreno infido, tratti attrezzati. Richiedono
equipaggiamento e preparazione adeguata, esperienza della montagna, passo sicuro e assenza di vertigini. Rappresentano il limite massimo dell'attività escursionistica.
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura.
Attrezzatura Si intende quando sono necessari dispositivi di auto assicurazione e protezione (imbrago, corde, set da ferrata, casco, piccozza).
Difficoltà alpinistiche su roccia. I passaggi di arrampicata su roccia sono stati classificati secondo la scala Welzenbach, introdotta nel 1925, aggiornata con le norme UIAA.
Arrampicata libera. I = Primo grado, facile; II = Secondo grado, poco difficile; III = Terzo grado, abbastanza difficile; IV = Quarto grado, difficile; V = Quinto Grado, molto difficile; VI =
Sesto grado, estremamente difficile.
Caratteristiche della via. Vengono indicati il dislivello dal punto di partenza alla cima, lo sviluppo della via, la qualità della roccia, i pericoli oggettivi, ecc.
Valutazione d'insieme. Gli itinerari sono classificati con graduazione d'insieme tenendo conto di tutti i fattori di difficoltà e cioè: difficoltà tecnica del passaggio, continuità dello
sforzo, lunghezza dell'ascensione, esposizione, ecc. La predetta graduazione si rifà ai termini della scala francese: F = facile; PD = poco difficile; AD = abbastanza difficile; D = difficile;
TD = molto difficile; ED = Estremamente difficile.
Ogni livello della classificazione si suddivide ancora in superiore (+) e inferiore (-), per meglio aderire alla varietà dei passaggi e degli itinerari che si incontrano nella pratica.
Difficoltà alpinistiche su neve - ghiaccio. Le inclinazioni dei pendii sono indicate in gradi e le valutazioni d'insieme sono identiche a quelle su roccia (F, PD, ecc.).
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CAI Sez. Ostiglia
GRUPPO CICLOESCURSIONISMO
“RUOTE GRASSE”
CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE DEL CICLOESCURSIONISTA
Proposto dalla Commissione LPV per il cicloescursionismo in mtb del Club Alpino Italiano.
Il CAI annovera la bicicletta tipo mountain bike tra gli strumenti adatti all'escursionismo.
Il comportamento del cicloescursionista deve essere sempre improntato al fine di:
"Non nuocere a se stessi, agli altri ed all'ambiente"
Norme ambientali
I percorsi sono scelti in funzione di tracciati e/o condizioni ambientali che consentano il passaggio
della mtb senza arrecare danno al patrimonio naturalistico; evitare di uscire dal tracciato.
Le tecniche di guida devono essere ecocompatibili, evitando manovre dannose quali, ad esempio, la
derapata (bloccaggio della ruota posteriore).
Non fa parte della filosofia CAI servirsi d'impianti di risalita o di mezzi meccanici e poi usare la mtb solo
come mezzo di discesa (il downhill è estraneo allo spirito del CAI).
Norme tecniche
Il mezzo in uso deve essere in condizioni meccaniche efficienti.
L'abbigliamento, l'attrezzatura e l'equipaggiamento devono essere adeguati al percorso da affrontare.
Il casco deve sempre essere indossato ed allacciato.
Norme di sicurezza
La velocità di conduzione deve essere commisurata alle capacità personali, alla visibilità ed alle
condizioni del percorso, in modo da non creare pericolo per sé e per gli altri.
Occorre sempre dare la precedenza agli escursionisti a piedi, che devono essere garbatamente avvisati
a distanza del nostro arrivo, a voce o con dispositivo acustico.
La scelta dei percorsi deve tenere conto delle personali capacità fisiche, tecniche ed atletiche.
SCALA DELLE DIFFICOLTA’
Criteri generali
Vengono separate le valutazioni della difficoltà fisico/atletica e della difficoltà tecnica di un percorso.
L'identificazione della difficoltà di un percorso si esprime mediante le seguenti indicazioni
obbligatorie:
- Per descrivere l'aspetto di impegno fisico:
dislivello in mt.
lunghezza in km.
- Per descrivere l'aspetto tecnico, si definiscono le seguenti sigle:
- TC (turistico) percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile.
- MC (per cicloescursionisti di media capacità tecnica) percorso su sterrate con fondo poco sconnesso o
poco irregolare (tratturi, carrarecce…) o su sentieri con fondo compatto e scorrevole.
- BC (per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su
mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma
irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici).
- OC (per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) come sopra ma su sentieri dal fondo molto
sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli.
Per "sconnesso" si intende un fondo non compatto e cosparso di detriti; si considera "irregolare" un
terreno non scorrevole segnato da solchi, gradini e/o avvallamenti.
Alle sigle può essere aggiunto il segno + se sono presenti tratti significativi con pendenze sostenute.
Per completezza, la scala proposta indica una quinta classe di difficoltà:
- EC (massimo livello per il cicloescursionista... estremo! ma possibilmente da evitare in gite sociali)
percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che
richiedono tecniche di tipo trialistico.
Si deve indicare una sigla per la salita e una per la discesa, separate da una barra (/).
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CALENDARIO ESCURSIONI 2015
11 GENNAIO
MONTE VERENA (CIASPOLE)
E
18 GENNAIO
MONTE CIMA (CIASPOLE)
E
25 GENNAIO
VIOTE (SCI DA FONDO)
1 FEBBRAIO
COLLE SAN GIOVANNI (CIASPOLE)
8 FEBBRAIO
LESSINIA (SCI DA FONDO)
15 FEBBRAIO
CIMON DI BOLENTINA (CIASPOLE)
E
28 FEB-1 MAR
DOLOMITI DI SESTO (CIASPOLE)
E-EE
8 MARZO
PASSO COE (SCI DA FONDO)
21-22 MARZO
RIFUGIO MONTANARA (NOTTURNA CON CIASPOLE)
E
12 APRILE
MONTE ZINGLA
E-EE
19 APRILE
CICLABILE DI FIEMME E FASSA (MTB)
TC
25 APRILE
BICICLETTATA DI PRIMAVERA
TC
9/10 MAGGIO
PORTOFINO: MARE E MONTI
E
17 MAGGIO
FERRATA “SASSE”
EEA
24 MAGGIO
PASSO BUOLE
E
7 GIUGNO
VAL DEI MOCHENI (MTB)
MC
14 GIUGNO
PRATI DI SARA
E
20-27 GIUGNO
TREKKING A PANTELLERIA
E
5 LUGLIO
CIMA NERA
EE
11-12 LUGLIO
MONTE CEVEDALE
EEA
12 LUGLIO
MONTE CASTELLAZ
E
19 LUGLIO
SENTIERO GEOLOGICO “DOS CAPEL”
E
25-26 LUGLIO
FERRATA “IVANO DIBONA”
EEA
2 AGOSTO
LAGHI DI VALBONA
E-EE
29-30 AGOSTO
ANGELO GRANDE
EEA
6 SETTEMBRE
CIMA MANDRIE
EE
12-13 SETTEMBRE
PERIPLO DEL LAVAREDO
E-EE
20 SETTEMBRE
RIFUGIO PAPA (MTB)
BC
27 SETTEMBRE
CIMA DELLE STELLUNE
EE
11 OTTOBRE
MONTE CADRIA
E-EE
18 OTTOBRE
GIRO DEL LATEMAR (MTB)
BC
25 OTTOBRE
SENTIERO DELLE BUSATTE E MALGA ZURES
EE
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E
M O N T E V EREN A
INTERSEZIONALE CON IL CAI DI BASSANO
DATA :
11 GENNAIO
DIFFICOLTA’ :
E (CIASPOLE)
CAPO GITA :
DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA CON CAI BASSANO
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, VICENZA, VALDASTICO, ASIAGO
KM 180 CIRCA
DESCRIZIONE
Prima escursione invernale con le ciaspole, organizzata in collaborazione con gli amici del CAI di Bassano del
Grappa. La meta è il monte Verena, teatro della Grande Guerra.
ITINERARIO
E' un giro abbastanza facile allungabile o accorciabile all'occorrenza. Ci si può anche dividere in due gruppi.
L'escursione ci porterà a ripercorrere l’antica via di accesso al forte, salendo dolcemente il dislivello attraverso
rigogliosi boschi di abete rosso e bianco, lungo la Spelonca della Neve fino all’alta cima del Monte Verena. Si
potranno ammirare i resti del forte più alto dell’Altopiano e il panorama che ancor oggi domina a 360°, dalla
conca di Asiago alla Piana di Vezzena, il Portule, la catena del Brenta e l’Adamello. La discesa su carrareccia
militare. I più pigri potranno approfittare dell'impianto di risalita.
Lungo il percorso incontreremo qualche malga tipica dell'asiaghese. Purtroppo chiuse in inverno.
Nei pressi del forte c'è anche un rifugio, purtroppo frequentato da sciatori visto che lì arriva anche una
seggiovia con annessa pista. Però, se c'è posto, il minestrone è ottimo.
INDICAZIONI
Escursione facile con dislivello accettabile, abbigliamento e attrezzatura adeguati alla quota, condizioni meteo
e attività svolta.
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MONTE CIMA (2.032 mt)
DATA :
18 GENNAIO
DIFFICOLTA’ :
E (CIASPOLE)
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 07,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA NORD, TRENTO SUD, VAL CAMPELLE,
PONTE DELLE RUDOLE. KM 200 CIRCA
DESCRIZIONE
Facile escursione ad anello, con salita al panoramico Monte Cima, nel gruppo Lagorai - Cima d’Asta. Lo sviluppo
di circa 14 Km (andata e ritorno), con un dislivello di 700 metri, si svolge in gran parte su comoda strada
forestale. Durante il percorso si potranno notare numerosi “ stoi ” (fosse), tracce di trincee e fortificazioni della
Grande Guerra.
ITINERARIO
Lasciate le auto a Ponte delle Rudole (mt 1.336), si prende la forestale con segnavia n.333 attraversando un bel
bosco fino alla radura con malga Cenon di Sopra, con bel panorama sulle cime dei monti Ciste e Pastronezze,
fino a raggiungere la dorsale del Costone di Val Prà. Superata l’omonima malga si apre davanti a noi la bucolica
radura di Primalunetta (mt 1.722) con la caratteristica chiesetta di San Bartolo. Proseguendo in direzione sudest per la forcella del Dogo alzandosi gradualmente in costa su un ripido costone boscoso fino alla bella Malga
Primalunetta di Sopra (mt 1.842). Di qui si scende brevemente nell’impluvio e si risale per il bel bosco di larici
fino alla larga Forcella del Dogo (mt 1.972), tra il costone del Monte Tauro a Est e il Monte Cima a Ovest.
Raggiunta in pochi minuti la nostra meta, possiamo godere di una veduta spettacolare e inusuale delle cime del
Lagorai. Il ritorno ci porta, dopo essere scesi in percorso libero dalla cresta Sud, verso Cima Frattoni fino ad
intercettare l’incantevole Malga Cima. Dirigendoci obbligatoriamente verso Nord, si segue un sentiero che in
costa si ricongiunge con la strada forestale che sale da Malga Primaluna di Sotto. Di qui si prosegue verso nordest tornando verso Malga Primalunetta di Sopra per riprendere il sentiero dell’andata.
INDICAZIONI
Anche se possiamo considerarla una facile escursione, è necessario comunque un buon allenamento, in modo
particolare con le ciaspole, in presenza di molta neve (speriamo) la fatica si farà sentire. Ovviamente pranzo al
sacco.
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VIOTE – CENTRO DEL FONDO
DATA :
25 GENNAIO
DIFFICOLTA’ :
SCI DA FONDO
CAPO GITA :
GUERRESI IGINIO
PARTENZA :
ORE 07,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, TRENTO SUD, MONTE BONDONE, VIOTE.
KM 150 CIRCA
DESCRIZIONE
La prima escursione dell’anno per chi pratica, o vuole imparare, con sci da fondo avrà come destinazione il
centro del fondo Le Viote sul monte Bondone (Trento).
Il Centro del Fondo Viote dà la possibilità al fondista di sciare nella magnifica conca ai piedi delle Tre Cime del
Monte Bondone, raggiungibile facilmente da Trento. Sciando potremo inoltre ammirare bellissimi scorci
panoramici sulle dolomiti di Brenta.
Gli anelli si snodano per oltre 35 km tra la ricca vegetazione alpina e comprendono circuiti e piste con tutti i
gradi di difficoltà.
Si ricorda che presso il centro del fondo c’è la possibilità di noleggiare tutto il materiale per sciare.
INDICAZIONI
Abbigliamento adeguato all’attività chi si pratica. Pranzo al sacco o presso ristorante (ottimo) del centro stesso.
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COLLE SAN GIOVANNI (2.251 mt)
DATA :
1 FEBBRAIO
DIFFICOLTA’ :
E (CIASPOLE)
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA ,VERONA NORD, TRENTO, SCURELLE, PONTE
CONSERIA. KM 200 CIRCA
DESCRIZIONE
Il Colle San Giovanni si trova in alta val Campelle tra il passo Cinque Croci e il passo Val Cion. Dalla cima
bellissimi panorami sul Cengello e cima Lasteati.
ITINERARIO
Lasciate le auto a Ponte Conseria, con comoda forestale, in circa 1,30 ore raggiungeremo malga Valsorda.
Da qui con una salita leggermente più impegnativa si arriva a malga Valcion, da dove con pendenze più decise
si arriva in cima in circa 2 ore.
La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita.
Dislivello totale metri 1.000 e circa 6.30 di cammino.
INDICAZIONI
Itinerario di media-bassa difficoltà ma alcuni passaggi nella parte alta necessitano di neve ben assestata.
Abbigliamento e attrezzatura adeguati alla quota e alle condizioni meteo, pranzo al sacco tempo permettendo.
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LESSINIA – CENTRO DEL FONDO
DATA :
8 FEBBRAIO
DIFFICOLTA’ :
SCI DA FONDO
CAPO GITA :
DAL SOGLIO PAOLO
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, BOSCO CHIESANUOVA, BOCCA DI
SELVA. KM 100 CIRCA
DESCRIZIONE
Seconda uscita dell’anno con gli sci da fondo, destinazione la Lessinia e luogo scelto Bocca di Selva. Le piste si
snodano sull'Altopiano nel cuore del Parco Naturale Regionale, ed offrono agli appassionati spettacolari
panorami che spaziano dagli appennini alle dolomiti.
I tracciati turistici, su cui è possibile praticare sia la tecnica classica che lo skating, sono di difficolta medio-facile.
Due i punti di partenza: Malga S. Giorgio e Bocca di Selva. A Malga S. Giorgio operano i Maestri della Scuola Sci
Bosco Chiesanuova, si presta ai principianti che intendono impratichirsi con la tecnica nell'ampia piana dello
stadio del fondo. Per chi vuole invece inoltrarsi lungo la Translessinia la partenza di Bocca di Selva risulta
"turisticamente" più facile essendo l'ascesa verso loc. Podesteria più dolce rispetto alla partenza di S. Giorgio.
INDICAZIONI
Abbigliamento adeguato all’attività chi si pratica. Per il pranzo c’è la possibilità di appoggio in varie strutture.
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CIMON DI BOLENTINA (2.301 mt )
DATA :
15 FEBBRAIO
DIFFICOLTA’ :
E (CIASPOLE)
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA NORD, TRENTO NORD, VAL DI SOLE,
MALÈ. KM 215 CIRCA
DESCRIZIONE
La bellissima Val di Sole offre incantevoli itinerari da percorrere sia d’estate che d’inverno. Nello specifico il
Cimon di Bolentina può essere raggiunto con le ciaspole percorrendo l’itinerario classico, inizialmente facile ma
successivamente con pendenze interessanti. Passando dalle bellissime malghe che si trovano lungo il percorso,
si arriva sulla cima dalla quale si può ammirare un panorama “mozzafiato” sulla Val di Sole, per arrivare al
gruppo del Brenta e dell’Adamello.
ITINERARIO
Il punto di partenza è collocato a quota mt 1.360, poche centinaia di metri al di sopra dell’abitato di Bolentina,
una piccola frazione che, assieme a quella di Montes, fa parte del comune di Malè. L’itinerario si sviluppa
inizialmente lungo la strada forestale che dall’abitato porta alle omonime malghe Bassa e Alta. Il tratto iniziale
presenta una pendenza costante e facile, lungo il percorso si trova Piazza Marendaia (mt 1.500), utilizzata per i
campi scout nei mesi estivi. Dopo aver raggiunto la Malga Alta di Bolentina (Malga Senage a mt 1.832) si
prosegue lungo un sentiero che parte a sinistra della malga stessa. Da questo momento l’ascesa si fa più
difficoltosa per l’alternanza di tratti con elevata pendenza e tratti più agevoli, ma con l’arrivo al bivacco Dino
Marinelli (mt 2.090), la fatica viene presto dimenticata nell’ammirare uno scenario sicuramente dei più
affascinanti dell’intera Val di Sole. L’escursione potrebbe terminare anche al bivacco, se le condizioni della neve
lo permetteranno si salirà fino alla cima di Bolentina, vista la pendenza occorre essere prudenti. Il ritorno al
punto di partenza avviene lungo il percorso effettuato in ascesa.
INDICAZIONI
Si tratta di un’escursione di media difficoltà con un dislivello di 942 metri e con uno sviluppo di Km 9,6. Per
compiere l’intero tragitto occorrono circa 3,5 ore, dipende se viene effettuata la cima. Ovviamente pranzo al
sacco e abbigliamento e attrezzature adeguati alla quota e alle condizioni meteo.
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DOLOMITI DI SESTO
DATA :
28 FEBBRAIO -1 MARZO
DIFFICOLTA’ :
E-EE (CIASPOLE)
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 07,00 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, BRESSANONE, BRUNICO, SESTO.
KM 320 CIRCA
DESCRIZIONE
Due giorni sulla neve nella bellissima valle di Sesto al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Partenza dal parcheggio di Monte Croce Comelico (mt 1.630), si percorre il sentiero n. 131 che si
dirige alla malga Nemes , ad un bivio prenderemo a sinistra per il sentiero n. 13 e poi a destra per il sentiero n.
131 fino al rifugio Alpe di Nemes (mt 1.877 rifugio aperto, pranzo libero) ore 2.30.
Discesa per lo stesso itinerario di salita. Trasferimento in auto fino al parcheggio di Val Fiscalina e percorrendo
il fondovalle si arriva in circa 30 minuti alla capanna Fondovalle dove si pernotta.
2° GiornoGiorno- Dal rifugio si prende il sentiero n. 102 lungo la valle di Sassovecchio alla fine della quale si arriva ad
un pianoro in prossimità del rifugio Locatelli e dirigendosi a destra per un pendio e poi per creste si arriva in
cima al Sasso di Sesto (mt 2.539) ore 3.30. Grandioso panorama sulle Tre cime di Lavaredo.
Si prevedono 4.30 ore di cammino il primo giorno con circa 500 metri di dislivello, mentre per il secondo giorno
6.00 ore con circa 1.000 metri di dislivello
INDICAZIONI
Gita facile il primo giorno, di media difficoltà il secondo e ovviamente tutto è subordinato alla condizione della
neve. Abbigliamento e attrezzatura adeguati alle condizioni meteo e alla quota.
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PASSO COE – CENTRO DEL FONDO
DATA :
8 MARZO
DIFFICOLTA’ :
SCI DA FONDO
CAPO GITA :
MARAGNA ROBERTO
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, ROVERETO SUD, TERRAGNOLO,
SERRADA, PASSO COE. KM 150 CIRCA
DESCRIZIONE
Terza uscita stagionale con gli sci da fondo con destinazione il centro del fondo di Passo Coe. Il centro Fondo
Alpe di Folgaria Coe, situato a 1.600 metri d’altezza, offre a tutti la possibilità di vivere la montagna,
conoscendo più da vicino uno degli sport più antichi, lo sci di fondo. In questo posto baciato dal sole ognuno
avrà la possibilità di imparare a scivolare sugli sci stretti, immergendosi nella natura e in un paesaggio da
favola, seguito da uno staff tecnico giovane e specializzato. I vari anelli del Centro Fondo Alpe di Folgaria Coe,
tra i quali un meraviglioso campo scuola, danno la possibilità a qualsiasi tipo di sciatore, agonista o
principiante, di praticare e migliorare sia lo skating che la tecnica classica.
Si ricorda la possibilità di noleggio in loco del materiale occorrente per sciare.
INDICAZIONI
Abbigliamento adeguato all’attività che si pratica. Per il pranzo c’è la possibilità di appoggio in varie strutture.
Pag. 12
RIFUGIO LA MONTANARA-CIMA CANFEDIN
(ESCURSIONE IN NOTTURNA)
DATA :
21-22 MARZO
DIFFICOLTA’ :
E (CIASPOLE)
CAPO GITA :
BOLDRINI FELICE E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 16,30 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, A22, TRENTO NORD, ANDALO.
KM 190 CIRCA
DESCRIZIONE
Ci troviamo nel Trentino occidentale, in posizione strategica sull’altipiano della Paganella, incastrato tra le
verdi foreste ed i dolci declivi dell’omonima vetta e le più belle verticali guglie delle celeberrime Dolomiti di
Brenta Fai, Andalo e Molveno; tre paesi stupendi incorniciati dalle meraviglie del Parco Naturale AdamelloBrenta. E’ in questo scenario che si svolge la nostra notturna con le ciaspole, dopo aver raggiunto il rifugio La
Montanara, il giorno dopo raggiungeremo la cima Canfedin.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Arrivati in località Maso Canfedin (mt 1.041), Andalo, si prende la forestale che sale per l’itinerario
estivo, che in due ore attraversa la bellezza di una delle più suggestive foreste delle Dolomiti e che porta al
nostro rifugio (La Montanara, mt 1.525 ). Con attenzione, seguendo la segnaletica, lo si raggiunge senza sorta
di problemi.
2° GiornoGiorno- Dal rifugio e per lo stesso itinerario della salita, si scende, di buon mattino, fino a raggiungere la
seggiovia che ci porta fino alla stazione a monte Paganella 2. Calzate le ciaspole si inizia l’escursione pressochè
in piano seguendo la traccia di una strada forestale che in leggera salita in direzione Sud porta verso i Prati di
Gazza. Piegando progressivamente a sinistra si esce in breve dalla vegetazione ed in terreno aperto si prosegue
a Sud-Est su terreno facile, ampio e ondulato, fino al Dos Negro (mt 2.000). Proseguendo ed oltrepassando un
gruppo di baite solitarie si lascia a destra il Passo S. Giacomo a 1.944 metri ed in breve si raggiungono i 2.034
metri della panoramica cima Canfedin. In discesa, seguendo il grande crestone in direzione della Paganella, si
raggiunge il Passo di S. Antonio (mt 1.829) e quindi la malga di Terlago dove con l’ottima e tipica cucina si
conclude gloriosamente l’itinerario per poi rientrare ad Andalo, ore 3 in totale.
INDICAZIONI
Facile e bellissima camminata con le racchette, una volta arrivati al Rifugio La Montanara occorre avere molta
fame. Ovviamente, pernottando in rifugio occorre il sacco lenzuolo e per il mezzogiorno successivo il pranzo è
al sacco.
Pag. 13
MONTE ZINGLA (1.497 mt)
DATA :
12 APRILE
DIFFICOLTA’ :
E-EE (IL BREVE TRATTO ATTREZZATO SOTTO LA CIMA)
CAPO GITA :
FERRACINI GABRIELE E MARAGNA ROBERTO
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA SUD, DESENZANO, VOBARNO, CECINO.
KM 140 CIRCA
DESCRIZIONE
Il monte ZINGLA, isolata e grossa montagna, con una panoramica cima è un luogo che merita di essere visitato
per la singolarità dell’ambiente, molto selvaggio ed ancora poco frequentato. Si divide in due cime: lo ZINGLA
Occidentale 1.488 metri e lo ZINGLA Orientale 1.497 metri.
ITINERARIO
Dal paese di CECINO (mt 415) con sentiero n. 479 si segue la stradina sterrata fino ad arrivare alla Cascina
Prato della Noce (mt 879) in circa 1h30’. Nelle vicinanze della Cascina si trova il sentiero n. 10 che molto ripido
e a volte malamente segnato, ci porta a sbucare su una evidente cresta erbosa tra le due cime: il monte ZINGLA
Occidentale ed il monte ZINGLA Orientale. Prendiamo a destra per la cima più alta e dopo pochi passi su
roccette arriviamo sul monte ZINGLA Occidentale (1.497 metri – croce in legno – 2h00’ circa). Dopo aver
mangiato ed un meritato riposo, scendiamo con il sentiero n. 12 “Ceco Comincioli”, con tratto iniziale esposto,
ma attrezzato con cavo in acciaio; seguiremo tutto il sentiero parte in cresta e parte nel bosco fino al bellissimo
rifugio CAMPEI DE SIMA (mt 1.017 – 1h30’ circa) di proprietà dell’ANA sezione di Salò. Da qui proseguiremo,
con il sentiero n. 3 fino al passo della Fobbiola (mt 956). Dal passo, sentiero n. 479, con stradina sterrata,
ripassando davanti alla Cascina Prato delle Noci, ritorniamo a CECINO (2h circa) concludendo la nostra
escursione.
Dislivello totale: 1.150 metri circa. Durata del giro: 7,00 ore circa. Distanza da percorrere: 18 km circa.
INDICAZIONI
L’escursione non presenta particolari difficoltà se non qualche tratto esposto sul sentiero n. 12 che richiede
fermezza di piede. Allenamento alla camminata per i circa 1.150 metri di dislivello. Pranzo al sacco.
Abbigliamento adeguato alla quota ed alle condizioni meteo della giornata.
Pag. 14
PISTA CICLABILE DELLE DOLOMITI
DI FIEMME E FASSA
DATA :
19 APRILE
DIFFICOLTA’ :
TC (CICLOESCURSIONISMO)
CAPO GITA :
BOLDRINI FELICE
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, EGNA ORA, CAVALESE.
KM 240 CIRCA
DESCRIZIONE
Prima escursione dell’anno per il gruppo “Ruote Grasse”.
Itinerario che si sviluppa attraverso le valli di Fiemme e Fassa, una pista ciclabile che ci farà vedere incantevoli
scorci sulle dolomiti percorrendo le valli più belle del Trentino.
ITINERARIO
Si parte da Molina di Fiemme, costeggiando il torrente Avisio, passeremo per i paesi di Cavalese, Predazzo,
Soraga, Moena, Canazei. Bellissima la vista sul Catinaccio d’Antermoia, Latemar, Lagorai ecc.
Le salite sono dolcissime e modulabili a tutti così come il percorso che si può adattare alle condizioni fisiche dei
partecipanti.
I Km totali sono 76 circa e il dislivello è di metri 650, tempo previsto di percorrenza 6 ore circa.
INDICAZIONI
Escursione facile, essendo la prima stagionale, abbigliamento e attrezzatura adeguati al percorso da fare, mezzi
efficenti. Pranzo libero.
Pag. 15
BICICLETTATA DI PRIMAVERA
DA MAGNACAVALLO
A S.MARTINO SPINO
Attraverso la compagna mantovana e modenese inoltrandoci
nelle Grandi Valli di Mirandola
SABATO 25 APRILE 2015
Itinerario in prevalenza su strade secondarie con qualche tratto sterrato per un totale di 35 km.
Dal paese di Magnacavallo nel verde della campagna mantovana ci dirigiamo (passando davanti alla frazione
Dosso dell’Inferno) verso Dragoncello con la sua caratteristica chiesa e facendo una piccola sosta al
monumento ai caduti dell’ Operazione Herring (20-23 aprile 1945). La strada dopo qualche Km entra nella
provincia di Modena e propriamente nel territorio delle Valli acquatiche Mirandolesi, zone umide ricche di corsi
d’acqua, piccoli stagni, siepi, filari alberati, boschetti ecc. Arrivati a S. Martino Spino ci dirigiamo nella zona dei
Barchessoni, curiosi edifici a pianta poligonale dal particolare fascino architettonico adibite al ricovero di
cavalli. Infatti presso le valli di Mirandola già nel 1400 i Pico avevano impiantato un florido allevamento di
cavalli di razza. Pranzeremo al sacco in zona. Poi rientrando per strade secondarie ciclabili passeremo davanti
alla Cà Brusada (comune di Poggio Rusco) tristemente famosa per l’uccisione di 14 paracadutisti e 2 civili nell’
operazione militare denominata “Operazione Herring”. In questa missione 226 paracadutisti furono lanciati
nelle retrovie tedesche per accelerare la liberazione dell’Italia. Il rientro a Magnacavallo nel pomeriggio.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
-
ore 8.30
partenza in auto dal piazzale Famila di Ostiglia.
ore 8.50
arrivo a Magnacavallo.
ore 9.00
partenza in bici per Dragoncello.
ore 10.00 Chiesa e monumento ai caduti operazione Herring. Sosta.
ore 11.00 S.Martino Spino (parco pubblico).
ore 11.30 Barchessone Portovecchio.
ore 12.30 Barchessone Vecchio. Pranzo al sacco.Bar – gelato - varie
ore 14.00 partenza per il ritorno.
ore 16.00 alle auto. (Per chi vuole eventuale visita al bassorilievo che rappresenta la Deposizione
di Cristo dell’ artista Mauro Frigeri nella cappella del cimitero….)
E’ CONSIGLIATO UN CONTROLLO GENERALE DELLA BICICLETTA
ISCRIZIONI e PRENOTAZIONI tassativamente Venerdì 24 aprile in sede.
QUOTA di partecipazione : adulti € 5 - bimbi gratuita (comprensiva del viaggio)
Capigita: Ballarini Bruno (3472737440) - Maestri Francesco (3387597927)
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PORTOFINO: MARE E MONTI
DATA :
9-10 MAGGIO
DIFFICOLTA’ :
E
CAPO GITA :
DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA
PARTENZA :
ORE 06,30 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, PARMA, LA SPEZIA, CAMOGLI, PORTOFINO.
KM 310 CIRCA
DESCRIZIONE
Escursione con doppia tematica Mare e Monti; unica nel suo genere, che ci darà la possibilità di ammirare
bellezze marine e montane nella splendida zona di Portofino. Prima in Kajak, e poi zaino in spalla su sentieri di
montagna, vivremo un’esperienza unica per la nostra sezione.
Tutta l’escursione si terrà in collaborazione con OUTDOOR PORTOFINO.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Lasciamo le auto in loc. Niasca (Portofino) e ci recheremo alla sede di OUTDOOR PORTOFINO, dopo
un breve corso di canottaggio, adeguatamente equipaggiati e con gli zaini in canoa, prenderemo il largo con
destinazione San Fruttuoso. Saremo seguiti da due istruttori e ci sarà anche la possibilità di fare snorkeling.
Arrivati a San Fruttuoso dopo circa 1,30-2 ore di pagaiata parcheggeremo le canoe e ci godremo un po’ il sole,
faremo visita alla bellissima abbazia e allo splendido borgo che è raggiungibile solo a piedi o via mare. Finita la
visita, inizia il trekking fino all’agririfugio i Molini (30-40 minuti) per una vecchia mulattiera che passa tra ulivi e
leccete. Giunti alla nostra meta ceneremo e pernotteremo.
2° GiornoGiorno- Partenza dall’agririfugio per un trekking sul monte di Portofino, in salita, arriveremo alla località
Pietre Strette, poi a Semaforo Vecchio con salita al Monte di Portofino (mt 610) e quindi a Semaforo Nuovo
(splendido panorama). Ritorneremo all’agririfugio i Molini con un giro ad anello, e quindi in discesa a San
Fruttuoso (sono previste 3-4 ore di cammino). Riprendiamo le canoe e ritorneremo a Niasca, non prima di aver
fatto una deviazione dentro il Porto di Portofino.
INDICAZIONI
LE INFORMAZIONI RIGUARDANTI L’ESCURSIONE (TUTTE LE MODALITA’ DI ISCRIZIONE, PREZZI, EVENTUALI
VARIAZIONI DI PROGRAMMA ECC. ECC.) VERRANNO SUCCESSIVAMENTE COMUNICATE, IN TEMPI UTILI,
TRAMITE LETTERA SEZIONALE.
Pag. 17
VIA FERRATA “SASSE”
DATA :
17 MAGGIO
DIFFICOLTA’ :
EEA
CAPO GITA :
TINCHELLI ANDREA E FERRACINI GABRIELE
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA SUD, DESENZANO, SALO’, VESTONE,
IDRO, CAPOVALLE, VESTA. KM 160 CIRCA
DESCRIZIONE
Nuova ferrata di bassa difficoltà che collega i piccoli centri di Vesta e Baitoni posti sulla riva orientale del Lago
d'Idro, seguendo tra saliscendi sempre la riva orientale del lago.
ITINERARIO
La località di partenza è la piccola frazione di Vesta, raggiungibile in pochi minuti da Idro. Si parcheggia nei
pressi della spiaggia.
Dalla spiaggia si segue il sentiero che costeggia il lago, passando nei pressi di una falesia e raggiungendo infine
la località Dosso della Madonnina dove ci si imbraga (20 minuti).
Il primo tratto è forse il più difficoltoso dell'intero percorso e comprende una discesa verticale su fondo terroso
e instabile, caratteristica dell' intera escursione.
Si inizia percorrendo un sentiero esposto, con piacevoli scorci panoramici sui paesi e le montagne circostanti ed
a breve si raggiunge un salto verticale ben attrezzato di staffe.
Si arriva al tratto più suggestivo dell'intero percorso: una cengia rocciosa orizzontale lunga 200 metri a pelo
d'acqua. Si continua senza difficoltà tra saliscendi raggiungendo un caratteristico ponticello e affrontando
subito dopo un muretto verticale dotato di gradini (passaggio facile ma molto spettacolare).
A questo punto il percorso perde d'interesse, addentrandosi nel bosco e svolgendosi sempre su tracce di
sentiero dal fondo instabile rimanendo qualche decina di metri più alti dal pelo dell'acqua.
Dopo circa 1 h 45' si sbuca su una stradina nei pressi della località Baitoni, si prosegue brevemente per
scendere a sinistra su ripido sentiero alla spiaggetta di Porto Camarelle dove c'è la possibilità di mangiare al
ristorante.
Il ritorno avviene per "il sentiero dei contrabbandieri" che si sviluppa ad una quota superiore alla via ferrata
sullo stesso versante. Arrivati ad un bivio, lasciamo a sinistra "il sentiero dei tralicci" seguendo le indicazioni
della segnaletica. Scendiamo a dx fino a raggiungere la spiaggetta di Vesta (circa 1h 30')
INDICAZIONI
Sentiero attrezzato facile. Si richiede set da ferrata: imbragatura con moschettoni e casco. Lungo la ferrata è
dotata di 3 uscite di sicurezza dove in caso di necessità è possibile essere recuperati dal soccorso.
Per il pranzo ci sono 2 opzioni : al sacco o ristorante a Porto Camarelle
Pag. 18
PASSO BUOLE
DATA :
24 MAGGIO
DIFFICOLTA’ :
E
CAPO GITA :
GHISI MASSIMO
PARTENZA :
ORE 07,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, VERONA NORD, ALA, LOC. MARANI.
KM 120 CIRCA
DESCRIZIONE
Si tratta di un’ Interessante escursione, non impegnativa tecnicamente, ma interessante sia sotto il profilo
storico che naturalistico; il percorso qui presentato veniva utilizzato solo come camminamento dai soldati della
1° Guerra Mondiale per raggiungere il Passo Buole dalla Val D’Adige.
ITINERARIO
Giunti nei pressi della chiesa di San Valentino sempre in auto raggiungeremo la località Prabubolo (zona
privata) dove iniziamo la nostra escursione a quota 757 metri; seguendo il sentiero n° 116 inizialmente ben
segnalato e successivamente più selvaggio, arriveremo al Passo Buole mt 1.460 attraversando boschi di
latifoglie, circa ore 2 dall’auto.
Durante il percorso faremo diverse tappe nei piccoli cimiteri di guerra che ricordano i molti soldati morti in
questi luoghi in pochi giorni. Il passo non solo divide la Val d’Adige o meglio la Valle di San Valentino dalla
Vallarsa ma anche luogo di ricordo attraverso la chiesetta, i cimiteri, le trincee della difesa dei territori dei nostri
soldati dall’avanzata degli austro-ungarici nel maggio - giugno 1916.
Ritorno ripercorrendo a ritroso il percorso della salita. Tempo totale ore 4 circa.
INDICAZIONI
Abbigliamento adeguato al periodo, da non sottovalutare la presenza di neve. Pranzo al sacco.
Pag. 19
VALLE DEI MOCHENI
DATA :
7 GIUGNO
DIFFICOLTA’ :
MC (CICLOESCURSIONISMO)
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 07,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA ,TRENTO , PERGINE VALSUGANA.
KM 170 CIRCA
DESCRIZIONE
Seconda uscita stagionale per il gruppo “Ruote Grasse”. Si tratta di un percorso molto panoramico nel secondo
tratto, una pista ciclabile percorre l’intera valle lungo il torrente Fersina.
ITINERARIO
Da Pergine Valsugana la ciclabile che costeggia il Fersina e, alternando tratti asfaltati e sterrati, la si segue fino
al termine. Sbucati sulla strada provinciale si imbocca la ripida strada per la val Cava. Si continua a seguire la
sterrata fino al suo culmine (mt 1.762) e, percorrendo il fianco occidentale del monte Gronlait, si cala
dolcemente ai Prati Imperiali (mt 1.692). Si sbuca cosi in vista dell’anfiteatro della Panarotta e si raggiunge
Malga Stoana (mt 1.790). Dopo alcuni tratti di sentiero si raggiunge la strada asfaltata che ci riporta a Pergine.
Lunghezza 50 km, dislivello 1.700 metri, durata 6 ore circa.
INDICAZIONI
Abbigliamento, equipaggiamento e allenamento adeguati alla quota e al tipo di escursione.
Pag. 20
PRATI DI SARA
DATA :
14 GIUGNO
DIFFICOLTA’ :
E
CAPO GITA :
MAESTRI ANNALISA E VINCENZI ANDREA
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, MODENA, SASSUOLO SECCHIA, CASALINO.
KM 150 CIRCA
DESCRIZIONE
I Prati di Sara sono una splendida brughiera posta a 1.700 metri, che si estende ai piedi della vetta del Monte
Cusna, la cima più alta dell'Appennino Tosco-Emiliano, situata nell'omonimo Parco Nazionale.
Circondata da castagni, faggeti e laghetti stagionali, questo luogo sa regalare immagini altamente suggestive.
L'estesa radura ospita una significativa flora alpina che annovera il raro ranuncolo dei Pirenei e diverse varietà
di genziana, reperti archeologici mesolitici e un habitat naturale dove è facile incontrare marmotte.
ITINERARIO
L'itinerario (ad anello) parte dal paese di Casalino (mt 938), frazione del comune di Ligonchio che conserva
alcuni significativi edifici risalenti al secolo XVI-XVII; imbocchiamo il sentiero CAI n. 625, inoltrandoci nel fitto
bosco e risalendo il ripido sentiero circondati da faggi, castagni e fragoline selvatiche. Raggiungeremo i Prati di
Sara (mt 1.610) in circa due ore di cammino. Nel vasto altopiano ci fermeremo per il pranzo e potremo
ammirare lo splendido paesaggio circostante: il Lago del Caricatore, in direzione sud la vetta del Monte Cusna e
a SSE le cime dei monti Sillano e Asinara, che delimitano lo spettacolare circo glaciale della Lama di Mezzo.
Dopo la sosta, il sentiero prosegue nella radura raggiungendo la sommità di un pianoro erboso (mt 1.748),
sferzato dagli agenti atmosferici in cui affiorano lembi di marne ed argilliti che formano l'ossatura dei rilievi
circostanti. Il sentiero oltrepassa una pozza stagionale lasciando sulla sinistra la vicinissima vetta del Monte
Bagioletto (mt 1.758).
Dopo circa 20 minuti di cammino, incrociamo il sentiero CAI n. 623 e ci dirigiamo a sinistra verso il Passo della
Cisa che raggiungeremo dopo circa 40 minuti.
Dal Passo della Cisa prendiamo il sentiero CAI n. 609 che scende attraverso un fitto bosco fino a tornare al
paese di Casalino in circa un'ora e mezza. Quest'ultimo tratto presenta alcuni punti leggermente esposti in cui
prestare un po' più di attenzione e alcuni ruscelli da attraversare.
Tempo totale dell'escursione circa 5 ore (esclusa la sosta per il pranzo). Dislivello totale circa 800 metri.
INDICAZIONI
Escursione adatta a tutti; necessario un discreto allenamento alla camminata. Pranzo al sacco e abbigliamento
adeguato alla quota e alle condizioni meteo.
Pag. 21
ITINERARI PANTESCHI
(trekking a pantelleria)
DATA :
20-27 GIUGNO
DIFFICOLTA’ :
E
CAPO GITA :
DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA
DESCRIZIONE
Si propone una settimana escursionistica sulla magnifica isola di Pantelleria.
L'Isola sorge nel cuore del Mediterraneo, più vicina all'Africa che alla Sicilia da cui dista 110 Km. ed è italiana, anche
se solo 70 Km. la dividono da Capo Mustafà (Tunisia). Figlia di un grande vulcano della fossa tettonica sita tra la
Sicilia e l'Africa nacque circa 300.000 anni fà. L'Isola di Pantelleria quindi risale all'epoca terziaria, come lo attesta la
sua roccia più antica, la fonolite, giustamente è definita "Perla Nera" in quanto prodotto di eruzioni vulcaniche, ha
una superficie di Kmq. 86 ed un perimetro di Km. 51,5.
Pantelleria, Isola isolata: sembra un gioco di parole ma è proprio così, perchè è sola nel cuore del mediterraneo.
La natura, però, le fu prodica: le elargì il nero diamantino della pietra vulcanica, il verde ondeggiante delle viti nei
margetti e nelle garche, l'azzurro del cielo e delle acque marine e la dotò anche di luoghi che ti allontanano dalla
quotidianità immergendoti in un grande silenzio d’altri tempi.
PROGRAMMA
1° GIORNO - ARRIVO A PANTELLERIA
Arrivo all’aeroporto di Pantelleria. Trasferimento in pullman. Sistemazione in hotel e pranzo. Pomeriggio libero
per turismo e relax. Cena e pernottamento.
2°GIORNO - LE LAVE DEL GELFISER
Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: Cannachi, Kufira, Gelfiser, Tikirriki,
Bugeber. Luogo di partenza: parcheggio Lago di Venere. Luogo di arrivo: Lago di Venere
Difficoltà a piedi (E): Escursionistica.
Dislivello in salita: 400 mt. Quota massima raggiunta: 360 mt. Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti.
Lunghezza in km:13.
Descrizione: il punto di partenza dell’escursione è il Lago Specchio di Venere, ecosistema unico al mondo, dove
si ritrovano diverse entità eliofile endemiche.
Il tema del percorso è naturalistico - forestale. Dal Lago di Venere si sale attraverso il sentiero Sillume in
direzione Monte Gelfiser. Si attraversano aree di particolare valenza paesaggistica-ecologica. Una volta in cima
al monte Gelfiser ed affacciatesi sui canyon sottostanti si prosegue in discesa verso Buggeber. L’escursione
continua attraverso un tratto di vegetazione a macchia foresta, per poi fare ritorno nuovamente al lago
Specchio di Venere.
Rientro in hotel nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento.
3° GIORNO - PUNTA SPADILLO
Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: sentiero Romano, Punta Spadillo, Cala
Cinque Denti. Luogo di partenza: Khattibuale. Luogo di arrivo: Khattibuale
Difficoltà a piedi (E): Escursionistica.
Dislivello in salita: 50 mt. Quota massima raggiunta: 100 mt. Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti.
Lunghezza in km: 7.
Descrizione: una passeggiata di circa tre ore sulla costa nord orientale dell’isola, tra particolari formazioni
laviche e resti della seconda guerra mondiale. Si comincia percorrendo un antico sentiero romano che
attraversa zone coltivate e “ giardini nascosti” fino ad arrivare a Punta Spadillo. Qui sarà possibile visitare il
Museo Vulcanologico e successivamente fare un bagno nel piccolo laghetto delle Ondine. Infine si prosegue
per il Lago di Venere per un po’ di tempo libero e relax.
Rientro in hotel nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento.
Pag. 22
ITINERARI PANTESCHI
4° GIORNO - LA MONTAGNA GRANDE
Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: piana di Siba, Cuddia di Mida, Laghetto
artificiale, Area attrezzata,. Luogo di partenza: Parch. Sibà Alta. Luogo di arrivo: Parch. Sibà Alta
Difficoltà a piedi (E): Escursionistica.
Dislivello in salita: 350 mt Quota massima raggiunta: 836 mt Tempo di percorrenza: 4 ore Lunghezza in km: 8.
Descrizione: il tema dell’escursione è naturalistico - forestale, anche se si attraversano delle zone rurali
prevalentemente dedicate alla coltivazione dello zibibbo.
L’escursione parte dalla contrada di Sibà alta in direzione della cuddia di Mida. Il perimetro di questo cono
vulcanico è disseminato di piccole Favare, il suo orientamento verso nord –est permette nelle giornate con
orizzonte libero da nebbia di vedere la costa della Sicilia. Il sentiero caratterizzato da macchia mediterranea di
corbezzolo, erica e mirto continua in salita quasi fino in cima alla Montagna Grande passando per il Laghetto
artificiale. Si raggiunge quindi un’area attrezzata dove è possibile fare una sosta prima di tornare al punto di
partenza.
Rientro in hotel nel pomeriggio.
5° GIORNO - GIRO DELL'ISOLA IN BARCA
In mattinata partenza per il Giro dell’isola in barca per visionare lo splendore dell’isola dal mare, con numerose
soste per fare il bagno. Pranzo a bordo. Rientro nel pomeriggio a Pantelleria porto. Rientro in hotel. Cena e
pernottamento.
6° GIORNO
GIORNO - LE CUDDIE
Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: Mueggen, Randazzo Monte Gibele,
Tombe bizantine, Piano di Ghirlanda. Luogo di partenza: Ghirlanda. Luogo di arrivo: Ghirlanda
Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 550 mt. Quota massima raggiunta: 650 mt. Tempo di
percorrenza: 6 ore. Lunghezza in km: 14,5.
Descrizione: il tema dell’escursione è prevalentemente rurale. Il percorso attraversa due delle zone a più alta
vocazione vitivinicola dell’isola: Mueggen e piana di Ghirlanda.
L’escursione mette in evidenza quelle che sono le peculiarità del paesaggio e dell’architettura agricola
dell’isola, caratterizzata da terrazzamenti e muretti a secco e da tecniche agronomiche uniche al mondo.
Da Ghirlanda si sale gradualmente verso il vecchio borgo contadino di Mueggen per poi proseguire verso
Randazzo e monte Gibele attraverso il passo del kherch. In questo tratto il sentiero si sviluppa sotto una folta
lecceta. Una volta raggiunto il monte Gibele si scende lungo il versante est fino ad arrivare all’interno di un
tratto di lecceta dove troviamo le tombe bizantine.
Rientro in hotel nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento.
7° GIORNO - IL BAGNO ASCIUTTO
Tipo di itinerario: trekking a piedi su percorso circolare. Località toccate: Zighidì, Grotta di Benikulà, Passo del
Vento, Favara Grande, Monastero. Luogo di partenza: Rekale. Luogo di arrivo: Zighidì
Difficoltà a piedi (E): Escursionistica. Dislivello in salita: 400 mt. Quota massima raggiunta: 500 mt. Tempo di
percorrenza: 3 ore e 30 minuti. Lunghezza in km: 7.
Descrizione: il tema dell’escursione è naturalistico - paesaggistico. Lungo il percorso si incontrano diversi
fenomeni di vulcanismo secondario nonché aree di interesse archeologico.
L’escursione parte dall’abitato di Rekale, da qui ci si dirige verso la vallata delle favare e, attraverso un sentiero
lungo la macchia ed i pascoli, si arriva alla favara grande. In prossimità del Passo del vento il panorama
permette di percepire il respiro dell’isola. Più avanti una splendida lecceta permette di raggiungere la Grotta
del Bagno Asciutto dove è possibile sperimentare una sauna naturale tra due rocce vulcaniche. Si attraversa poi
la Piana del Monastero, zona ad alta vocazione vitivinicola, per raggiungere infine la contrada di Zighidì.
Rientro in hotel, pomeriggio libero per shopping e relax.
8° GIORNO - PARTENZA
Colazione. Check out. Trasferimento in mattinata verso l'aeroporto e partenza per il rientro.
INDICAZIONI IMPORTANTI
TUTTO IL VIAGGIO È ORGANIZZATO DAL TOUR OPERATOR: LE ISOLE D'ITALIA SAS IN LIPARI, IL CAPOGITA FA DA
TRAMITE.
LE
INFORMAZIONI
RIGUARDANTI
L’ESCURSIONE
(TUTTE
LE
MODALITA’
DI
ISCRIZIONE,
PREZZI,
VARIAZIONI DI PROGRAMMA ECC. ECC.) VERRANNO SUCCESSIVAMENTE COMUNICATE, IN TEMPI UTILI,
LETTERA SEZIONALE.
Pag. 23
EVENTUALI
TRAMITE
CIMA NERA (3.037 mt)
DATA :
5 LUGLIO
DIFFICOLTA’ :
EE
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, TRENTO SUD, CLES, COGOLO DI PEIO,
MALGA MARE. KM 240 CIRCA
DESCRIZIONE
Si tratta di una semplice escursione in un grandioso ambiente d’alta montagna dove la presenza di numerose
vedrette trasmette la sensazione di un’ ambiente selvaggio di grande impatto visivo.
ITINERARIO
Si parte da Malga Mare (mt 2.031) dalla quale si sale rapidamente lungo il sentiero SAT n.102 fino ad arrivare al
Pian Venezia. Da qui il sentiero diventa pianeggiante e più comodo fino al rifugio Larcher (mt 2.608) . Poi per
il sentiero n.104 si arriva nella conca del lago delle Marmotte (mt 2.705) proseguendo per tracce ben visibili
fino alla vetta in circa 1 ora.
Il rientro avviene scendendo al lago delle Marmotte e senza tornare al rifugio Larcher si cala con il sentiero
n.106 nel grandioso vallone che porta al lago Lungo. Lo si costeggia e si scende fino a ricongiungersi con il
sentiero al Pian Venezia e quindi al parcheggio.
Dislivello totale metri 1.000 e circa 6.30 di cammino.
INDICAZIONI
Escursione facile (pur ricordando che si tratta di una cima di 3.000 metri) che richiede allenamento alla
camminata e abbigliamento adeguato alle condizioni meteo. Pranzo al sacco con possibilità di appoggio al
rifugio all’andata.
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MONTE CEVEDALE (3.769 mt)
DATA :
11-12 LUGLIO
DIFFICOLTA’ :
EEA
CAPO GITA :
BERSANETTI MAURO E VIRGILI LARA
PARTENZA :
ORE 08,00 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, BRESCIA,EDOLO, PASSO GAVIA, S. CATERINA
VALFURVA. KM.265 CIRCA
DESCRIZIONE
Escursione in ambiente glaciale con viste grandiose, compreso nel Parco Nazionale dello Stelvio, il Cevedale è
la terza vetta più alta del massiccio dopo l'Ortles e Gran Zebrù. La montagna si colloca tra due regioni: la
Lombardia e il Trentino. La sommità della montagna è costituita dalla cima principale e da due anticime
collegate da una cresta affilata.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Arrivati a Santa Caterina Valfurva, prendiamo la strada che porta al rifugio Forni (mt 2.176)dove
parcheggiamo. Seguiamo le indicazioni su sentiero per rifugio Pizzini (mt 2.706) poi per rifugio Casati (mt
3.269) dove pernotteremo. Sono previste circa ore 4 di cammino e un dislivello di 1.129 metri.
2° GiornoGiorno- Usciti dal rifugio si scende a destra prima per tratto pianeggiante poi in salita, poi altro tratto
pianeggiante poi in salita, restando al centro del ghiacciaio fin sotto la parte sommitale. Risalire il pendio
traversando a destra, salendo sotto la crepacciata terminale che si supera sotto l'incavo della cresta dove è
chiusa. Obliquo verso sinistra per salire sulla cresta e lungo questa con percorso aereo verso destra si
raggiunge la cima (mt 3.769), dove potremo vedere ancora resti di baraccamenti della Grande Guerra. Discesa
per la via di salita, (ore 8 totali).
INDICAZIONI
Tecnicamente la via di salita non presenta grosse difficoltà, tuttavia bisogna considerare l'altezza e il tipo di
percorso per cui necessita un buon allenamento fisico. Abbigliamento deve essere da alta montagna, portare
corda, picozza, ramponi e casco.
Pag. 25
MONTE CASTELLAZ (2.333 mt)
DATA :
12 LUGLIO
DIFFICOLTA’ :
E
CAPO GITA :
FORNASA ELEONORA E ZECCHINI ANNA
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA NORD, EGNA ORA, CAVALESE, PREDAZZO
PIAN DEI CASONI. KM 250 CIRCA
DESCRIZIONE
Viene proposta questa classica e facile escursione in una delle più belle valli dolomitiche, nel cuore delle Pale
di San Martino, assai remunerativa sia dal punto di vista paesaggistico ed ultimante anche…. spirituale, capace
di unire attività di “nordic walking” con quelle di ”brain walking”.
ITINERARIO
Lasciate le auto a Pian dei Casoni (mt 1.692) si prende la carrareccia che risale tutta la splendida Val Venegia,
toccando prima l’omonima malga (mt 1.778), poi malga Venegiota (mt 1.824) fino ad arrivare a Baita Segantini
(mt 2.170); dopo essersi fermati per ammirare lo splendido dentone del Cimon della Pala si prende a destra un
sentiero che in breve porta in cima al Castellaz (mt 2.333) splendido punto panoramico sulle Pale di San
Martino e sul gruppo del Lagorai, utilizzato nel corso della Grande Guerra come roccaforte italiana in territorio
austriaco, ricco ancora di resti delle vecchie postazioni; ma dal 2009 da luogo di guerra si è trasformato in
sereno luogo di pace e contemplazione in quanto arricchito dalla presenza di una bellissima e grande statua di
marmo, opera dello scultore Paolo Lauton: il Cristo Pensante, raffigurante Gesù che seduto si di un sasso
rivolge lo sguardo
alla valle; ai piedi della statua è poi presente una targa con incisi i primi versi di una
bellissima poesia di Maria Teresa di Calcutta (trova il tempo); dopo una sosta si scende verso Passo Rolle e
poco dopo aver toccato Capanna Cervino (mt 1.993) si devia a destra per Malga Iuribello (mt 1.868) e da qui
con facile sentiero si scende a Pian dei Casoni.
INDICAZIONI
Abbigliamento conforme alle condizioni meteo della giornata ed alla quota; pranzo al sacco, in cima al
Castellaz, ai piedi del Cristo pensante.
Pag. 26
SENTIERO GEOLOGICO “DOS CAPEL”
DATA :
19 LUGLIO
DIFFICOLTA’ :
E
CAPO GITA :
MAESTRI ANNALISA E VINCENZI ANDREA
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, NOGAROLE ROCCA, EGNA-ORA, CAVALESE,
PAMPEAGO . KM 240 CIRCA
DESCRIZIONE
“Incontrerete isole tropicali,vulcani e profondità marine......rocce fuse,piegate e spezzate.....un diario a cielo
aperto,di 200 milioni di anni.....”
Il Sentiero Geologico del Dos Capél.è un itinerario di altissimo interesse,grazie alla straordinaria varietà di
conformazioni rocciose che affiorano su tutto il territorio. Attraverso 32 tabelle esplicative lungo il
percorso,sarà possibile osservare le tracce degli eventi e mutazioni che hanno creato il fantastico universo
dolomitico. Il percorso si snoda ad anello ad una quota tra i 2.000 e i 2.200 metri, in un paesaggio di grande
fascino con scorci su alcuni dei gruppi montuosi più belli delle Alpi, dal Latemar alla Marmolada, alle Pale di San
Martino, alla catena del Lagorai.
ITINERARIO
Lasciate le auto nel piazzale degli impianti di risalita di Pampeago (mt 1.760m), imbocchiamo il sentiero
segnalato verso Malga Zischg-Alm (mt 2.000) e da qui prendiamo il sentiero CAI n. 504 in direzione del Passo
Feudo. Poco prima di raggiungere il rifugio, si imbocca un sentiero a destra che ci porterà nel vivo del percorso
(circa 2 ore). Ci incamminiamo lungo il sentiero segnalato e denso di particolari formazioni rocciose, descritte
dai cartelli esplicativi, giungendo ai piedi del Dos Capél, dove ci fermeremo per il pranzo(1 ora circa). Dopo la
sosta riprendiamo il nostro “viaggio nel tempo”, osservando tracce di un antichissimo vulcano presente in
questa zona. Una volta raggiunto il cartello n°25, il sentiero torna verso Passo Feudo, costeggiando un
suggestivo canyon con numerosi punti di interesse (2 ore circa); il tratto è piuttosto ripido ma altrettanto bello.
In alternativa, dal cartello 25 si può scendere direttamente a Pampeago, saltando però l'ultimo tratto del
sentiero geologico.
Tempo totale dell'escursione circa 6 ore (sosta pranzo esclusa). Dislivello totale circa 550 metri.
INDICAZIONI
Escursione adatta a tutti con allenamento alla camminata. Pranzo al sacco e abbigliamento adeguato alla
quota e alle condizioni meteo.
Pag. 27
VIA FERRATA “IVANO DIBONA”
DATA :
25-26 LUGLIO
DIFFICOLTA’ :
EEA
CAPO GITA :
BOLDRINI FELICE
PARTENZA :
ORE 06,30 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA EST, PADOVA, BELLUNO,
CORTINA D’AMPEZZO, SEGGIOVIA RIO GERE. KM 295 CIRCA
DESCRIZIONE
Bellissima cavalcata di cresta, con larghi giri d’orizzonte e interessanti memorie storiche in ambiente alpinistico.
Itinerario non particolarmente tecnico ma lungo e faticoso.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Lasciata un’auto a Ospitale le altre raggiungono il parcheggio delle funivie Rio Gere. Da qui con due
tratte si arriva alla Forcella Staunes, situata vicino al Rifugio Lorenzi (mt 2.932) dove pernotteremo.
2° GiornoGiorno- Partenza di buon’ora, subito incontreremo il sensazionale ponte sospeso lungo 27 metri che segna
l’inizio del Sentiero Dibona. Dopo essere passati per il punto più alto dell’escursione (mt 2.985) con ascensione
facoltativa al monte Cristallino (mt 3.008) cominciamo a scendere per la Forcella Grande, dove incontriamo i
primi resti delle fortificazioni della grande guerra. Raggiungeremo poi, Forcella Padeon, Col Pistone, Il Vecio
del Forame infine Forcella Alta. Da qui per un canalone detritico scendiamo rapidamente a Forcella Bassa,
passando per Cresta Zurlon con le sue fortificazione e il Col dei Stombi, sempre in discesa si arriva alla Val
Grande e quindi a Ospitale.
Totale tempo di percorrenza 8 ore.
INDICAZIONI
Pur essendo un sentiero attrezzato è necessaria l’attrezzatura da ferrata. Escursione molto impegnativa dal
punto fisico. Pranzo al sacco il secondo giorno, abbigliamento adeguato alla quota e alle condizioni meteo.
Pag. 28
LAGHI DI VALBONA (2.194 mt)
E MONTE CENGLEDINO (2.138 mt)
DATA :
2 AGOSTO
DIFFICOLTA’ :
E – EE (SOLO LA VARIANTE)
CAPO GITA :
GABRIELE FERRACINI E ANDREA TINCHELLI
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA SUD, ROVERETO SUD, NAGO, DRO,
TIONE DI TRENTO, LOCALITÀ ZELLER, MALGA CENGLEDINO.
KM 195 CIRCA
DESCRIZIONE
Facili sentieri portano a far la conoscenza di tre splendidi gioielli d’acqua: i laghi di VALBONA incastonati come
gemme nelle pietraie granitiche del CREPER di STRACCIOLA. Un itinerario ad anello conduce anche sulla
panoramicissima cima del monte CENGLEDINO. Il CREPER di STRACCIOLA è un meraviglioso balcone
panoramico del versante Sud-Est del CARE’ ALTO.
ITINERARIO
Dopo aver parcheggiato le auto in vicinanza della grossa malga CENGLEDINO (mt 1.660 circa) prendiamo il
sentiero n. 225; dopo breve tempo incrociamo il sentiero che viene dal monte CENGLEDINO, che è quello che
faremo al ritorno. Continuando sul sentiero n. 225 passiamo davanti ad una casetta in legno (mt 1.900 –
ricovero in caso di emergenza), entriamo nel bosco costellato da numerose piante di saporiti mirtilli ed
arriviamo al lago interiore di Valbona (mt 2.046 – in caso di scarsità di precipitazione potrebbe essere ridotto ai
minimi termini); superiamo alcune pietraie ed ecco i due laghi superiori di Valbona: l’Occidentale e l’Orientale
(mt 2.194) praticamente quasi attaccati. Qui ci si ferma e vale la pena gironzolare un po’ attorno ai due laghi
per coglierne tutti i segreti e fotografare gli angoli più nascosti.
Variante:
mentre chi vuole, può rimanere a rilassarsi ai laghi, per chi ha voglia di camminare di più, saliamo al CREPER di
STRACCIOLA; seguendo sempre il sentiero n. 225 prendiamo la direzione per la bocchetta di Val Sorda. Saliamo
tra pietraie granitiche fino alla bocchetta di Laghisol (mt 2.410). Si prosegue in cresta tra saliscendi fino ad
incontrare alcuni brevi ed un po’ esposti tratti attrezzati. Giunti ad un intaglio, si abbandona il sentiero e si
prosegue verso sinistra su detriti e ripidi pendii d’erba fino ad arrivare alla vecchia croce di vetta in legno del
CREPER di STRACCIOLA (mt 2.542). Ritorno per la stessa via dell’andata.
Ricompattato il gruppo prendiamo il sentiero verso un lungo crinale di dossi senza nome e dopo alcuni
saliscendi si arriva alla panoramica vetta del monte CENGLEDINO (mt 2.138). Da qui poi si scende alla malga
CENGLEDINO dove abbiamo lasciato le auto.
Dislivello totale: 650 metri circa senza la variante (1.000 metri circa con la variante). Durata del giro: 4,00 ore
circa senza la variante (6,00 ore circa con la variante).
INDICAZIONI
L’escursione non presenta difficoltà; solo nella variante qualche tratto leggermente esposto ma attrezzato,
richiede fermezza di piede e assenza di vertigini. Allenamento alla camminata soprattutto per chi volesse fare la
variante, per i circa 1.000 m di dislivello. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato alla quota ed alle condizioni
meteo della giornata.
Pag. 29
ANGELO GRANDE (3.521 mt)
DATA :
29-30 AGOSTO
DIFFICOLTA’ :
EEA
CAPO GITA :
BUZZOLA MAURIZIO E BENVENUTI PAOLO
PARTENZA :
ORE 08,00 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA NORD, BOLZANO SUD, MERANO, SOLDA.
KM 290 CIRCA
DESCRIZIONE
Il percorso è da considerarsi misto poiché la prima parte si svolge su rocce, abbastanza friabili, la seconda su
ghiacciaio. Considerando l’ambiente in cui ci si trova è un’escursione molto gratificante per il panorama che
offre visto che il gruppo dell’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, sono quasi alla portata di mano.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Il punto di partenza è dalla bellissima località di Solda, lasciate le auto nelle vicinanze dell’Hotel Post,
si prende il sentiero che inizialmente attraversa un bosco, successivamente su terreno roccioso, porta al rifugio
Seristori (mt 2.721), 2 ore.
2° GiornoGiorno- Dietro il rifugio si seguono le indicazioni per la cima e si attraversano inizialmente una serie di detriti
morenici fino a raggiungere la base di uno sperone roccioso, sotto la cresta N-W dove corre la via
Reinstadlerrute. Lo si risale faticosamente per rocce ripide e scivolose, fino a raggiungere un tratto attrezzato
un po’ esposto. Lo si supera e si continua sempre ripidamente sulle rocce fino a raggiungere un primo pianoro
e successivamente un secondo, dove inizia la traversata sulla vedretta finale che porta sul crinale della vetta.
Raggiunta la cresta si ammira il panorama sulla Vedretta di Lasa, posta al di là della cresta rocciosa e si
continua per roccette e passaggi con neve, un po’ esposti, fino a raggiungere la stretta cima su cui si erge la
croce di vetta, da qui si rimane senza fiato, non per la fatica ma per quello che si può ammirare, ( 3 ore circa ).
INDICAZIONI
Passo sicuro, buona resistenza e capacità di muoversi sui terreni impervi, sono qualità indispensabili per
affrontare questo tipo di percorso. Ovviamente serve l’attrezzatura e vestiario da alta montagna, piccozza,
ramponi, imbrago e casco.
Pag. 30
CIMA MANDRIE (2.582 mt)
DATA :
6 SETTEMBRE
DIFFICOLTA’ :
EE
CAPO GITA :
BENVENUTI PAOLO E BUZZOLA MAURIZIO
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, A22, VAL DI SOLE, BRESIMO.
KM 215 CIRCA
DESCRIZIONE
Questa gita si può dividere in tre parti di “durezza”: la versione “soft” fino al bellissimo bivacco Pozze mt 1.989,
la “semi-hard” fino a Cima Lainert mt 2.457, la versione “hard” fino alla vetta di Cima Mandrie. Il dislivello
complessivo è di circa 1.300 metri e il percorso si svolge in territori assolutamente selvaggi e, a parte il
confortevole Bivacco Pozze, non si incontra praticamente nessuno. La prima parte dell’itinerario è boscosa e
ripida, successivamente al bivacco si apre grandiosamente dominando la Valle di Bresimo e l’alta Val di Non.
ITINERARIO
Dalla Val di Non, a Nord del Lago di Santa Giustina, si raggiunge la Valle di Bresimo e superato l’abitato
omonimo, si sale per 3 Km fino ad un bivio segnato che riporta la località Amol (mt 1.369), dove si parcheggia
l’auto. Si segue la forestale per circa 2 km, fino ad un bivio con segnavia n.115 per Bivacco Pozze. Il sentiero si
fa ripido fino a sbucare allo splendido poggio erboso dove sorge il Bivacco Pozze, superatolo si arriva su di una
dorsale pratosa pianeggiante, da qui si può vedere la mole del monte Pin e i pascoli di Malga Binasia.
Proseguendo si arriva al Passo Lainert (mt 2.216). Si traversa ora in costa il versante Est di Cima Lainert fino al
piccolo Pass dell’Om (mt 2.325), oltrepassato il quale ci si affaccia sulla Val di Rabbi. Si piega a Nord e per facile
dorsale si rimonta la panoramica e pianeggiante Cima Lainert. Da qui , passando dal Passo dell’Om, si intravede
la Cima Mandrie, che si raggiunge da prima su dorsale ampia, ma successivamente diventa sempre più sottile e
sassosa., con qualche tratto esposto a cui bisogna fare attenzione. Infine si raggiunge la cima , inconfondibile
per la grande croce di legno che la sovrasta, dalla quale si gode di un panorama a dir poco strepitoso. Il ritorno
può avvenire per la medesima via, ma è anche possibile completare il giro ad anello, sul posto verrà presa la
decisione più giusta.
INDICAZIONI
Considerato il dislivello da superare è necessario un buon allenamento e passo sicuro. Nello zaino, oltre alle
vivande per il pranzo al sacco, è utile portarsi l’abbigliamento antipioggia.
Pag. 31
PERIPLO DEL LAVAREDO
DATA :
12-13 SETTEMBRE
DIFFICOLTA’ :
E-EE
CAPO GITA :
ANDREANI MARICA - TRAZZI NADIA - ZECCHINI ANNA
RIGONI ROSA
PARTENZA :
ORE 06,30 DEL SABATO
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, BRESSANONE, VAL PUSTERIA, SESTO,
VAL FISCALINA. KM 320 CIRCA
DESCRIZIONE
Escursione di due giorni che ci porterà ad fare un giro ad anello attorno alle montagne più famose, le Tre Cime
di Lavaredo. Panorami mozzafiato e indescrivibili che ci faranno capire perchè le dolomiti sono patrimonio
dell’umanità. Innumerevoli le cime che vedremo.
ITINERARIO
1° GiornoGiorno- Lasciamo le auto al rifugio Piano Fondo Valle (grande parcheggio a pagamento). Per arrivare al
rifugio il sentiero incomincia tranquillamente fino al rifugio Fondo Valle, mezz`ora di cammino, da li in poi
incomincia la salita fino al Comici (mt 2.224). In tutto sono circa 800 metri dislivello e due ore di cammino.
2° GiornoGiorno- Possibilità di fare due gruppi, per venire incontro ai meno allenati. Dal rifugio Comici, tutti insieme, si
parte per il sentiero n. 101 e si arriva al Rif. Pian di Cengia (mt 2.528), da qui ci si può dividere. Il primo gruppo
(meno allenati) prosegue per il sentiero n. 101 fino al rifugio Locatelli, passando dalla forcella Pian di Cengia,
dove aspetterà l’arrivo dell’altro gruppo. Il secondo gruppo farà il periplo delle Tre Cime di Lavaredo, dalla
Forcella Pian di Cengia prenderà il sentiero n. 107, poi 104 fino al Rifugio Lavaredo (mt 2.344), quindi per il
sentiero n. 101 fino al rifugio Auronzo (mt. 2.320). Si prosegue per il sentiero n. 105 che passa per Forcella Col
di Mezzo e Malga Langdalm e ci porterà al rifugio Locatelli dove ci uniremo all’altro gruppo e in discesa per la
Val Sasso Vecchio (sentiero n. 102) arriveremo in Val Fiscalina e quindi alle auto.
Tempi previsti di cammino per il secondo giorno: il primo gruppo 4 - 4,30 ore circa, il secondo gruppo 7 – 8 ore
circa.
INDICAZIONI
Escursione che si può adattare a tutti, da chi ha poco di allenamento a che ne ha molto. Abbigliamento adatto
alla quota e alle condizioni meteo.
Pag. 32
RIFUGIO PAPA
DATA :
20 SETTEMBRE
DIFFICOLTA’ :
BC (CICLOESCURSIONISMO)
CAPO GITA :
DAL SOGLIO PAOLO
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, MONTEBELLO, VALDAGNO, VALLI DEL
PASUBIO, PONTE VERDE . KM 170 CIRCA
DESCRIZIONE
Percorso che si snoda sulle piccole dolomiti vicentine, con l’obbiettivo di raggiungere il Rifugio Papa (mt 1.915)
in posizione panoramica sul versante meridionale del Pasubio. Otre agli stupendi ambienti naturalistici anche il
suo aspetto storico non è da meno, come ad esempio testimoniano le lapidi incastonate sulla facciata del
rifugio che ricordano gli eventi bellici della Grande Guerra.
ITINERARIO
Parcheggiamo le auto in loc. Ponte Verde (mt 950) e subito saliamo rapidamente con buona pendenza, per
asfalto, in direzione Pian delle Fugazze (mt 1.167), da dove parte la Strada degli Eroi (sterrato). Si sale verso il
rifugio per tornanti fino ad attraversare la galleria HAVET, che ci aprirà un fantastico panorama sulla valle e il
rifugio stesso. Giunti al rifugio Papa (mt 1.915) ci godremo il meritato riposo, e se le forze ce lo permetteranno,
si può salire fino a cima Palon (mt 2.239) con non poca fatica…(spingere la MTB!!!).
Per la discesa prenderemo la Strada degli Scarrubbi che con una splendida cavalcata, ci condurrà prima a
Bocchetta Campiglia e poi alle auto.
Dislivello 1.450 metri (escludendo l’eventuale salita a cima Palon) e circa 40 km di lunghezza.
INDICAZIONI
Escursione impegnativa che richiede buona/ottima condizione fisica, possibilità di mangiare al rifugio,
abbigliamento adeguato alla quota e alle condizioni meteo.
Pag. 33
CIMA DELLE STELLUNE (2.605 mt)
DATA :
27 SETTEMBRE
DIFFICOLTA’ :
EE
CAPO GITA :
FERRACINI GABRIELE E GUERRESI IGINIO
PARTENZA :
ORE 06,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA SUD,TRENTO SUD, BORGO VALSUGANA,
SCURELLE, VAL CAMPELLE, RIF. CRUCOLO, P.TE CONSERIA
KM 230 CIRCA
DESCRIZIONE
Poderosa piramide rocciosa, cima STELLUNE, domina il solitario laghetto delle Stellune. L’escursione ci farà
attraversare un ambiente naturale selvaggio con torrenti, boschi, laghi e forcelle, nonché evidenti tracce che
ricordano la prima guerra mondiale. Raro, ma non impossibile, riuscire a vedere il volo dell’Aquila Reale!
ITINERARIO
Dopo aver parcheggiato le auto in località ponte CONSERIA (mt 1.465) si prende il sentiero n. 317;
camminando tra boschi di abeti e larici, con un torrente a fianco, passiamo sul ponte QUARELO (mt 1.660),
attraversiamo i pascoli di malga VAL SORDA II (mt 1.901) ed arriviamo ad incrociare il sentiero n. 318 (che
arriva dal passo di Val CION) a 2.086 metri. Qui svoltiamo a sinistra costeggiando i bellissimi laghi delle Buse
Basse o laghi di Rocco (2.135 il primo e 2.193 metri il secondo) fino ad arrivare alla forcella di Val SORDA (mt
2.256 – 2h30’ circa). Si prende il sentiero a destra (attenzione: vecchio sentiero militare nella pietraia!) sino ad
arrivare alla forcella di Val MOENA (mt 2.193); 200 metri sotto di noi lo splendido lago delle Stellune.
Oltrepassato la forcella e percorrendo il sentiero n. 321 dopo pochi metri, un ometto di pietra e freccia con
scritta in vernice su un sasso, indicano di deviare a destra (sentiero di guerra, privo di numerazione, erto ma
abbastanza agevole); seguendo la traccia accompagnata prima da frecce bianche poi da ometti di pietra, si
comincia a salire. Dopo due tornanti, è opportuno non farsi ingannare dall'invitante continuazione del sentiero
su una selletta erbosa, ma curvare decisamente sulla sinistra (freccia bianca in basso, non molto evidente).
Inerpicandosi tra grossi massi sbuchiamo su un erboso ripiano; un ultimo sforzo su un pendio sassoso a zig-zag
e arriviamo sulla cima delle STELLUNE (2.605 metri – croce di vetta – 1h30’ circa). Qui si trovano abbondanti
resti della guerra e si gode un ottima veduta.
Il ritorno per la stessa via dell’andata (porre molta attenzione alla discesa dalla cima) in circa 3h30’.
Dislivello totale: 1.150 metri circa. Durata del giro: 7,30 ore circa.
INDICAZIONI
L’escursione non presenta particolari difficoltà se non qualche tratto leggermente esposto e qualche passaggio
di 1° grado sul sentiero che conduce alla cima e che richiede fermezza di piede e assenza di vertigini.
Allenamento alla camminata per i circa 1.150 metri di dislivello. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato alla
quota ed alle condizioni meteo della giornata.
Pag. 34
MONTE CADRIA (2.254 mt)
DATA :
11 OTTOBRE
DIFFICOLTA’ :
E-EE
CAPO GITA :
FERRACINI GABRIELE E TINCHELLI ANDREA
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA SUD, ROVERETO SUD, RIVA DEL GARDA,
LAGO DI LEDRO, LENZUMO, P.GGIO EX CENTRALE
ELETTRICA. KM 170 CIRCA
DESCRIZIONE
Il Cadria è il “gigante” delle Alpi di Ledro: la montagna più alta ed imponente del gruppo. Dalla vetta,
sormontata da una croce e da un altare in granito, avremo un grandioso panorama a 360°! La cima è
conosciuta, ma non molto frequentata a causa della via normale lunga e faticosa. Una curiosità: in val di Ledro
la cima è conosciuta come monte Geometra, perchè a lungo vi sostarono i topografi austriaci per rilievi. La
vetta fu fortificata dalle truppe austro-ungariche.
ITINERARIO
Dalla ex centrale elettrica della valle dei Molini di Concei (mt 950) si sale, con il sentiero n. 423, lungo i ripidi
tornanti della stradina, a tratti cementata, sino alla malga VIES (mt 1.556 – 1h30’ circa). Inizia ora il tratto più
panoramico del nostro percorso: seguendo i segnavia in prossimità della malga, proseguiamo prima su
sentiero, poi su carrareccia (ex strada militare), infine di nuovo su sentiero fino ad arrivare alla malga CADRIA
(mt 1.914 – 1h00’ circa). Dalla malga CADRIA inizia il tratto più impegnativo e caratteristico della nostra
escursione. Prendiamo il sentiero chiamato “Sentiero delle Creste” che, in parte, sfrutta le trincee costruite
dagli austriaci nella prima guerra mondiale, fino ad arrivare sulla cima del monte CADRIA (mt 2.254 – croce di
vetta – 1h20’ circa). Per il ritorno si prende la discesa del versante nord seguendo un evidente tracciato non
segnalato fino ad arrivare al vallone prativo di malga CADRIA (40’ circa); da qui riprendiamo il sentiero fatto
all’andata, ripassando da malga VIES, poi fino al parcheggio di partenza (1h30’ circa)
Dislivello totale: 1.300 metri circa. Durata del giro: 6,00 ore circa.
INDICAZIONI
L’escursione deve essere affrontata con una buona preparazione fisica per superare i 1.300 metri di dislivello.
Presenta qualche difficoltà nel tratto detto “Sentiero delle Creste” e nel tratto finale (segnalato EE) che porta in
cima; è indispensabile non soffrire di vertigini ed avere passo fermo. Pranzo al sacco. Abbigliamento adeguato
alla quota ed alle condizioni meteo della giornata.
Pag. 35
GIRO DEL LATEMAR
DATA :
18 OTTOBRE
DIFFICOLTA’ :
BC (CICLOESCURSIONISMO)
CAPO GITA :
BOLDRINI FELICE
PARTENZA :
ORE 07,00
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, EGNA ORA, ZIANO DI FEMME.
KM 230 CIRCA
DESCRIZIONE
Ultima escursione dell’anno per il gruppo cicloescursionistico, questa volta faremo il giro attorno ad uno dei più
caratteristici gruppi dolomitici; il Latemar.
ITINERARIO
Partenza dal punto più basso, Ziano di Fiemme (mt 950), si segue la ciclabile che passa da Predazzo e Moena,
poi si devia per il centro paese e si prende il sentiero n. 519 fino al Passo di Costalunga (mt 1.752), la strada è
sterrata con alcuni tratti abbastanza ripidi, la è abbastanza larga è il fondo è buono.
Giunti al Passo prenderemo il sentiero n. 21 che attraverso boschi di larici ci porterà all’incantevole lago di
Carezza. Costeggiamo il lago per strada asfaltata per poi ricominciare a salire fino al Passo di Pampeago (mt
1.996). Poco prima del passo faremo una fermata d’obbligo a Malga Laner dive un’orchestra Tirolese ci scalderà
le membra stanche. Poi giù in picchiata fino a Stava, quindi per sterrato arriveremo a Tesero e Ziano.
I km totali saranno 50 circa, e il dislivello è di 1.300 metri.
INDICAZIONI
Escursione impegnativa che richiede condizione fisica e buona tecnica di guida. Mezzi efficenti e abbigliamento
adeguato.
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SENTIERO DELLE BUSATTE
E PERCORSO DELLA MEMORIA DI MALGA ZURES
DATA :
25 OTTOBRE
DIFFICOLTA’ :
EE
CAPO GITA :
DAL SOGLIO PAOLO E ANDREANI MARICA
PARTENZA :
ORE 06,30
ITINERARIO STRADALE :
OSTIGLIA, VERONA, ROVERETO SUD, TORBOLE.
KM 150 CIRCA
DESCRIZIONE
Escursione sulla zona dell’alto Lago di Garda che prima ci porterà a percorrere uno splendido sentiero
naturalistico a balcone sul lago di Garda che collega il parco delle Busatte (Torbole) all'abitato di Tempesta.
Poi affronteremo un trekking lungo uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra in quella zona, il percorso
della memoria di Malga Zures.
ITINERARIO
Inaugurato nel 2005, il sentiero inizia dal parco delle Busatte che sovrasta l'abitato di Torbole (mt 90). Lo si
raggiunge in macchina o a piedi seguendo le indicazioni dal centro cittadino. Attraversato il prato inizia
l'escursione che da Torbole porta a Tempesta. Il percorso sterrato semi pianeggiante si snoda per quattro
chilometri ed è caratterizzato da una serie di scalinate di ferro che in totale sicurezza costeggiano le pareti di
roccia come balconi sul lago. In particolare sono presenti tre scalinate di ferro, la prima denominata 'Salt della
Cavra' costituita da 116 gradini, la seconda 'Corno de Bò' di 238 scalini ed infine l'ultima 'Val Calcarole' di 33
gradini.
Dopo circa un’ora e mezza di paesaggi incantevoli a strapiombo sul lago, caratterizzati da aspetti geologici,
floreali e naturalistici straordinari, incroceremo una strada forestale e la percorreremo in salita fino ad arrivare
alla Madonna del Faggio (mt 780)e quindi a Malga Zures, a quota 700 metri circa. Dopo visita alle lapidi dei
volontari che caddero durante la guerra mondiale si prende il sentiero che costeggia il muro di sassi ed indicato
dai colori segnavia blu e giallo. Si prosegue tenendo la sinistra lungo il sentiero per Dosso Alto
opportunamente indicato da cartello del gruppi Alpini di Nago. Con un primo tratto di ciottoli e sassi, il sentiero
sale su per il bosco e dopo breve diventa pianeggiante. Si giunge presto ad un bivio e si prende sentiero a
sinistra numero 26. Dopo circa una decina di minuti si arriva ad un altro bivio, a quota 750 mt circa, al quale si
prende a sinistra. Il sentiero costeggiando la montagna porta ai resti della guerra mondiale ed alle tombe dei
caduti. Si giunge a 'Sportel Sasso Sega' con le trincee della guerra mondiale e subito dopo a Sasso Sega,
avamposto italiano con graffito indicante la Sezione Combattimento degli Alpini Battaglione Monviso e datato
1 settembre 1916. Qui veleggia la bandiera italiana e salendo in cima al monte si arriva ad un punto di
avvistamento dal quale si vede la valle di Gresta, il monte Stivo e parte delle città di Riva e Arco. Dopo Sasso
Sega si prosegue nel bosco e si giunge alle cucine di Sasso Sega e al Cimitero Militare di Guerra con le tombe
del 6 reggimento degli alpini. Salendo si trova indicazione per Garbegna. Dopo un primo tratto pianeggiante il
sentiero sale ripido nel bosco fino ad arrivare a Dos de la Zoca dove si trova un avamposto della guerra
denominato Val Toce. In circa 30 minuti di camminata nel bosco si giunge al Dos Casina a circa 1.100 mt di
altitudine dove si incontrano ancora resti della guerra e trincee. Il sentiero inizia a scendere e si incontra il
sentiero n. 601 che attraversando il bosco si ricongiunge alla strada che viene dal Rifugio Damiano Chiesa e
porta a Malga Zures. Da qui sempre in discesa raggiungeremo la auto.
Escursione con dislivello e sviluppo importanti, si prevedono 7 ore di cammino.
INDICAZIONI
Abbigliamento adeguato alle condizioni meteo, serve buon allenamento in quanto l’escursione si sviluppa
anche in lunghezza, ma come gita finale l’allenamento dovrebbe esserci. Pranzo al sacco.
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