scheda dell`itinerario

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Società Piemontese
di Archeologia e Belle Arti
ONLUS
CANTIERI APERTI
Fondata in Torino il 20 febbraio 1874
Palazzina SPABA
Via Napione 2 - 10124 Torino
Tel./Fax 011 8177178
[email protected]
www.spaba.net
ANNECY E CHAMBÉRY:
ANTICHE CAPITALI SABAUDE
Il Castello di Chambéry è il luogo fondamentale per la
storia di casa Savoia, che lo detenne dal 1232 per diversi secoli. Oggi è sede della Prefettura e del Consiglio
Generale. Il complesso venne costruito nel tempo tra il
Medio Evo e l’età Moderna.Vi si trovano tre torri datate al XIV e XV secolo, degli elementi medievali e di
quanto costruito fra 1700 e 1800 dopo i due grandi
incendi che colpirono il complesso. L’elemento più
importante è la Sainte Chapelle, edificio carico di storia,
costruito per volere di Amedeo VIII su progetto dell’architetto Nicolet Robert Claus de Werve operoso per i
duchi di Borgogna. La duchessa Iolanda di Francia
moglie di Amedeo IX il Beato fece costruire la torre del
campanile che ancora oggi porta il suo nome, in essa è
inserito il grande carillon (primo d’Europa e quarto al
mondo) dotato di settanta campane, da ammirare le
ricche vetrate del XVI secolo. Questo luogo ha custodito per molti anni il Santo Sudario, lavori per meglio
ospitarlo furono eseguiti tra il 1511 ed il 1527. Nella
cappella si sviluppò nel 1532 l’incendio che danneggiò,
fortunatamente in maniera lieve, il Sacro Lino. Dopo il
trasferimento della capitale ducale da Chambéry a
Torino, effettuato da Emanuele Filiberto nel 1563, vi fu
anche quello della Sindone nel 1578. Successivamente
nel 1655 vi fu il progetto di Amedeo Castellamonte che
arricchì la facciata della cappella di caratteristiche barocche. La cattedrale di Chambéry dedicata a San
Francesco di Sales risale al XV secolo quando era una
chiesa francescana, venne costruita su terreno paludoso
ed è sostenuta da 30000 pali in legno. Divenne cattedrale nel 1779 ed elevata in arcivescovado nel 1817.
Contiene la più grande pittura a trompe-l’oeil esistente
in Europa di circa 6000 metri quadri opera dei pittori
Sevesi e Vicario, oltre ad un diptico di avorio del XII
secolo di ispirazione bizantina. La città vecchia conserva
numerose tracce del periodo medievale, rinascimentale e
barocco con edifici dotati di belle facciate con gallerie e
logge.
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STORIA
La Società Piemontese di Archeologia e
Belle Arti, fondata in Torino nel 1874 da
un gruppo di studiosi e appassionati nel campo
dell’arte e dell’archeologia, ebbe sede
inizialmente presso il Museo Archeologico
e dal 1911 nella Palazzina di via Napione
donata dal socio Vittorio Avondo.
Attualmente la Società collabora con le autorità
preposte alla conoscenza e salvaguardia
del patrimonio archeologico ed artistico subalpino
e pubblica un Bollettino in cui compaiono
le comunicazioni di soci e studiosi su argomenti
concernenti l’archeologia, la pittura, la scultura,
l’architettura e le arti applicate in Piemonte.
Dal 2005 pubblica anche la collana:
Quaderni di Archeologia e Arte in Piemonte
Ente Morale dal 1907, trasformata
in ONLUS nel 1998, la SPABA gestisce
donazioni liberali destinate a finanziare restauri
conservativi di edifici ed opere d’arte,
organizza mostre e convegni in collaborazione
con gli Enti pubblici.
ATTIVITÀ
La SPABA propone agli iscritti durante l’anno,
una serie di incontri (sedute scientifiche)
in Sede su tematiche inerenti l’arte,
l’archeologia, l’architettura, la scultura, le arti
applicate e la fotografia in ambito piemontese.
Fin dal 1932 organizza convegni in sedi
diverse, a cadenza pluriennale dedicati a zone
specifiche del Piemonte o a personaggi che
ebbero particolare rilevanza nella vita culturale
e artistica regionale.
Organizza dal 1999 l’iniziativa Rivelazioni
Barocche.
Scambia le sue pubblicazioni con numerose
Società e Istituti storici italiani e stranieri aventi
analoghi interessi culturali.
La biblioteca è ricca di oltre 5000 titoli.
È aperta in orario di segreteria e raccoglie
pubblicazioni tematiche sul arte, architettura,
archeologia e storia del Piemonte.
CANTIERI APERTI
ANNECY E CHAMBÉRY: ANTICHE CAPITALI SABAUDE
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La Fontana degli Elefanti è un pò il simbolo di Chambéry,
si tratta di un monumento formato da una colonna
alla quale è addossata la parte anteriore di quattro elefanti indiani scolpiti. Il monumento è dedicato ad una
singolare figura di militare: Benoit de Boigne. Era un
savoiardo che visse un’esistenza molto avventurosa, prima nell’esercito francese in Fiandra, poi in quello russo
contro i Turchi nelle isole dell’Egeo, infine in India
dove si mise al servizio dell’ultimo grande imperatore
Maharata, accumulando una grande fortuna. Rientrato
in Inghilterra, abbandonò la prima moglie di origine
persiana, sposando una inglese. Successivamente ritornò
in Savoia, durante la Restaurazione i Savoia lo insignirono del titolo di Conte, donò parte del suo ingente
patrimonio alla Città ed alle istituzioni religiose di
Chambéry.
ANNECY
Città situata sui bordi del lago omonimo è intersecata
da canali che l’hanno fatta definire la “Venezia delle
Alpi”. Antico sito gallo-romano a cui seguì nel medioevo l’impianto collinare di Annecy-le-Vieux (VIII sec.
D.C.) sostituito nell’XI secolo da Annecy-le-Neuf.
Elemento qualificante è il castello che strapiomba sulla
città antica e fu residenza dei conti di Ginevra. L’ultimo
di questa casata, Robert, vi nacque, successivamente
divenne antipapa col nome di Clemente VII provocando il grande Scisma d’Occidente noto anche come
Scisma Avignonese, fondò la chiesa di Notre-Dame-deLiesse che è il sepolcreto dei conti di Ginevra, meta di
pellegrinaggi che diedero notorietà ad Annecy.
Clemente VII morì nel 1394 e nel 1401 il conte, poi
primo Duca sabaudo, Amedeo VIII acquistò la città, creando l’appannaggio del Genevois e Faucigny che durò,
con alterne vicende, sino al 1659. Il castello, colpito da
diversi incendi, venne abbandonato nel XVII secolo,
divenne poi caserma, dal 1953 è proprietà della città
che lo ha fatto restaurare ed è oggi sede museale. Fra i
percorsi culturali di Annecy si ricorda quello nella Città
Vecchia, attraversata da numerosi canali e da vie pedonalizzate e porticate, in particolare la rue Sainte-Claire,
qui sono da ammirare anche le numerose fontane.
Annecy viene ricordata dalla storia religiosa per essere
stata uno dei baluardi della Contro-Riforma Cattolica.
I vescovi di Ginevra, cacciati da quella città dai calvinisti, si rifugiarono ad Annecy. Il più celebre tra loro è
Francesco di Sales, nato nel castello di Thorens-Glieres,
laureatosi in legge a Padova, poi sacerdote e fautore della Controriforma che cercò di diffondere in modo
“dolce”, sua è la frase “si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile di aceto”. Fra i monumenti
più importanti di Annecy ricordiamo il Palais de l’Isle
(XII secolo) sul canale di Thiou, la cattedrale di Saint
Pierre (antica chiesa francescana) costruita da Jacques
Rossel all’inizio del sec. XVI, la chiesa di Saint Maurice
in gotico flamboyant, al centro della città antica, la chiesa di San Francesco di Sales detta degli Italiani oggetto
di pellegrinaggi e doni di famiglie nobili durante
l’Antico Regime, quì nel 1663 Carlo Emanuele II sposò Francesca d’Orleans. La citata Notre-Dame-deLiesse (Nostra Signora della Gioia), che fu sede durante lo Scisma d’Occidente del cosidetto Perdono di
Annecy, ospitò nel 1566 l’Ostensione della Sindone, era
presente tra i fedeli la giovane madre del futuro san
Francesco di Sales. Quest’ultimo e santa Giovanna
Francesca di Chantal sono seppelliti nella basilica della
Visitazione (un edificio moderno) sito in luogo panoramico che consente di ammirare dall’alto la città.
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