Il concetto di “cittadinanza responsabile” Di Simona Baggiani La definizione della “cittadinanza responsabile” e il concetto di educazione alla cittadinanza, strettamente legati, si basano in certa misura sulle definizioni stabilite dal Consiglio di Europa nell’ambito del suo progetto sull’Educazione per una cittadinanza democratica. Come punto di partenza, i “cittadini” possono essere considerati come “persone che coesistono in una società”. Nel corso degli ultimi decenni, le società sono cambiate e, con loro, i concetti teorici e le applicazioni pratiche della cittadinanza. Il concetto si trasforma e si amplia in misura tale che gli stili e i modelli nelle nostre relazioni con gli altri si diversificano. Lungi dal limitarsi al livello nazionale, la nozione di convivenza armoniosa tra i cittadini fa riferimento alla comunità in tutti i contesti – locale, regionale, nazionale, e internazionale – nella quale vivono gli individui. La nozione di “cittadinanza responsabile” solleva questioni relative alla coscienza e alla conoscenza dei diritti e dei doveri. È anche chiaramente legata a valori civici come la democrazia e i diritti umani, l’uguaglianza, la partecipazione, la cooperazione, la coesione sociale, la solidarietà, la tolleranza della diversità e la giustizia sociale. Il concetto di “cittadinanza responsabile” si sta ampliando sempre più da quando sono state adottate dagli Stati membri del Consiglio di Europa una serie di raccomandazioni e risoluzioni specifiche destinate a promuovere questa tematica. La Commissione europea ha anche pubblicato dei Libri bianchi e alcuni studi su questo argomento, divenuto ormai un tema prioritario per numerosi paesi europei. L’educazione alla cittadinanza fa riferimento all’istruzione scolastica che ha come obiettivo quello di dotare i giovani della capacità di contribuire allo sviluppo e al benessere della società nella quale vivono come cittadini responsabili e attivi. Nel vasto campo coperto dai suoi obiettivi e dal suo contenuto, si possono distinguere tre aspetti tematici chiave dell’educazione alla cittadinanza che, essenzialmente, deve cercare di sviluppare negli alunni: (a) una cultura politica, (b) un pensiero critico e certe attitudini e valori, (c) una partecipazione attiva. Lo sviluppo di una cultura politica può comprendere: • lo studio delle istituzioni sociali, politiche e civiche, così come dei diritti umani; • lo studio delle condizioni in cui gli individui possono vivere in armonia, le questioni sociali e i problemi sociali attuali; • la preparazione dei giovani all’esercizio dei loro diritti e doveri come sono definiti nelle costituzioni nazionali; • la promozione del riconoscimento dell’eredità culturale e storica; • la promozione del riconoscimento della diversità culturale e linguistica della società. Lo sviluppo di un pensiero critico e di certe attitudini e valori si basa, per esempio, su: • l’acquisizione delle competenze necessarie alla partecipazione attiva alla vita pubblica come cittadino responsabile e critico; • lo sviluppo del riconoscimento e del rispetto di sé e degli altri allo scopo di favorire una maggiore comprensione reciproca; • l’acquisizione della responsabilità sociale e morale, compresa la fiducia in sé e un comportamento responsabile verso gli altri; • il consolidamento dello spirito di solidarietà; • la costruzione di valori che tengano pienamente conto della pluralità dei punti di vista all’interno di una società; • imparare ad ascoltare e a risolvere pacificamente i conflitti; • imparare a contribuire a un ambiente sicuro; • lo sviluppo di strategie più efficaci per lottare contro il razzismo e la xenofobia. Infine, la partecipazione attiva degli alunni può essere incoraggiata attraverso i seguenti mezzi: • permettendo loro di essere coinvolti maggiormente nella comunità in senso lato (a livello internazionale, nazionale, locale e scolastico); • offrendo loro un’esperienza pratica di democrazia a scuola; • sviluppando la capacità individuale a impegnarsi gli uni verso gli altri; • incoraggiando gli alunni a sviluppare iniziative congiunte con istituzioni (come associazioni, organizzazioni internazionali e organismi pubblici) e progetti che implichino altre comunità. La traduzione del termine “cittadinanza” nelle lingue nazionali non produce necessariamente un termine equivalente che faccia riferimento al ruolo dei cittadini in una società nella quale convivono con gli altri. In certi paesi e a seconda del contesto, il termine tradotto può evocare o uno status giuridico o un ruolo sociale mentre in altre lingue queste dimensioni sono poco significative o non esistono. Nella lingua nazionale di numerosi paesi, il termine “cittadinanza” esprime unicamente la relazione giuridica esistente tra il cittadino e lo Stato. Generalmente, si può dunque affermare che la “cittadinanza responsabile” riguardi materie legate alla conoscenza e all’esercizio dei diritti e delle responsabilità civiche . Tutti i paesi europei associano anche il concetto a certi valori strettamente legati al fatto di essere un cittadino responsabile. Questi valori comprendono la democrazia, la dignità umana, la libertà, il rispetto dei diritti umani, la tolleranza, l’uguaglianza, il rispetto della legge, la giustizia sociale, la solidarietà, la responsabilità, la lealtà, la cooperazione, la partecipazione, lo sviluppo spirituale, morale, culturale, mentale e fisico. Nonostante che certi paesi diano più o meno importanza all’una o all’altra di queste nozioni, è comunque generalmente condiviso che esse contribuiscono tutte alla comprensione globale del concetto e alla sua messa in pratica. Quasi tutti i paesi si riferiscono alla loro costituzione o ad altri documenti specifici in materia di educazione (curriculum, leggi sull’educazione, altri documenti ufficiali) come fonti che esprimono nella maniera più adeguata la loro nozione di “cittadinanza responsabile”. I principali orientamenti della politica educativa Nella misura in cui la scuola rappresenta una delle principali istituzioni per la socializzazione, è anche estremamente importante analizzare come la politica educativa in Europa viene promossa, attraverso il proprio sistema scolastico, la “cittadinanza responsabile”. Tutti i paesi hanno dichiarato di promuovere questo concetto – alcuni come una priorità – attraverso la legislazione in materia educativa, libri bianchi, piani di azione e decreti, ecc. La maggioranza dei paesi spiega come gli alunni/studenti sono guidati nel sistema scolastico attraverso un percorso basato sui tre obiettivi summenzionati dell’educazione alla cittadinanza, cioè l’acquisizione di una cultura politica, lo sviluppo di un pensiero critico e di certe attitudini e valori, la partecipazione attiva. Preparare i giovani cittadini a partecipare in maniera costruttiva alla società nazionale ed europea è uno dei principali obiettivi della riforma educativa dei nuovi Stati membri dell’UE , in particolar modo gli ex paesi socialisti. In quest’ultimo decennio ci sono state importanti riforme nei paesi dell’Europa orientale. Le riforme del sistema di istruzione pubblico hanno come base l’eredità comune europea dei valori politici, culturali e morali riflessi nei diritti umani, come conviene a qualsiasi Stato governato dalla supremazia del diritto e basato su una democrazia pluralista, sulla tolleranza e la solidarietà. Tutti i paesi dell’Europa orientale sottolineano l’importanza di rafforzare la forza di integrazione e la coesione sociale nel paese. Sintesi e adattamento a cura dell’ufficio Pace