. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO TRE LIVELLI DI COSCIENZA NEI MAMMIFERI Veglia Non Rapid Eye Movement (NREM) o sonno sincronizzato Rapid Eye Movement (REM) o sonno paradosso (PS) DEFINITI DA TRE SPECIFICI PARAMETRI POLIGRAFICI EEG: elettro-encefalogramma EOG: Electro-oculogramma EMG: Electro-elettromiogramma NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO 1989 in: Principles and practice of Sleep Medicine, pp. 30-49 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO EARLY STUDIES REM Dep → Learning ↓ Fishbein, Smith NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP DEPRIVATION TECHNIQUE RECHTSCHAFFEN STUDIES Methods Index and Control Rats Record Both Ad Lib Food & Water Sleep Deprive Index NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO RECHTSCHAFFEN STUDIES Results Skin Lesions ↑ Eating ↑ Weight ↓ Heat Seeking ↑ Body Temp ↓ Immune Dysfunction ↑ Death NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP DEPRIVATION EFFECTS Weight Loss Hypothermia Sepsis & DEATH NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO The central circadian clock is a master oscillator with input and output pathways (SCN) Czeisler and Klerman, Recent Prog Horm Res 54:97–130, 1999 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SUPRACHIASMATIC NUCLEUS IS MASTER PACEMAKER A. B. C. D. Activity in suprachiasmatic nucleus correlates with circadian rhythms Lesions of suprachiasmatic nucleus abolish free-running rhythms Isolated suprachiasmatic nucleus continues to cycle Transplanted suprachiasmatic nucleus imparts rhythm of the donor on the host NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO BIOLOGICAL CLOCKS AND GENES Il tempo è una dimensione strettamente associata con la biologia delle specie viventi. Ci sono cicli di varia lunghezza nelle attività biologiche, da molto brevi (ultradiano) a ritmi della durata di un giorno (circadiano) e a ritmi di durata più limga (settimanale, mensile, stagionale, annuale. Questi ritmi sono generati da orologi biologici endogeni, piuttosto che essere le reazioni passive a fluttuazioni esterne. Nei mammiferi, il nucleo soprachiasmatico (SCN) è il principale pacemaker. Esistono anche ritmi biologici organo specifici (ovaio, fegato eccetera). Schulz and Steimer. CNS Drugs 2009 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il sonno tra 1 e 12 mesi Nel 1° mese di vita è presente un ritmo sonno-veglia polifasico con cicli di 3-4 ore. Tra il 1° e il 4° mese si assiste ad un progressivo adattamento al ciclo luce-buio, con i cicli di sonno che tendono a presentarsi di notte. A 3 - 4 settimane compare la prima manifestazione circadiana con una lunga fase di veglia agitata e pianto tra le 17 e le 22 (interpretata come fame o con il termine di “coliche”). A 6 mesi si organizza un periodo di sonno notturno più lungo di circa 6 ore con un solo risveglio notturno per alimentarsi. A 9 mesi si assiste ad un incremento transitorio dei risvegli notturni. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il pacemaker circadiano è probabilmente già attivo durante l’ultimo mese di vita intrauterina. (Kleitman 1963) Mirmiran et al. (1990), hanno trovato un ritmo circadiano della temperatura corporea e del ciclo attività/riposo di circa 25 ore in bambini pretermine di età tra le 28 e le 34 settimane di età gestazionale. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO CON LO SVILUPPO SI ASSISTE AD UN PROGRESSIVO RIDURSI DEL TEMPO TOTALE DI SONNO DIURNO E NOTTURNO Iglowstein I, Jenni OG, Molinari L, Largo RH. Sleep duration from infancy to adolescence: reference values and generational trends. Pediatrics. 2003;111(2):302-7 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Iglowstein I, Jenni OG, Molinari L, Largo RH. Sleep duration from infancy to adolescence: reference values and generational trends. Pediatrics.2003;111(2):302-7 TOTAL SLEEP DURATION Durata totale di sonno tra infanzia e adolescenza NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Height, Mean (SD), cm Weight, Mean (SD), kg Age, y 1 Sleep Duration, Mean (SD), h 14.6 (1.4) Boys 74.8 (2.5) Girls 73.0 (2.3) Boys 9.6 (1.1) Girls 8.8 (0.8) 1½ 14.2 (1.2) 81.9 (2.9) 80.0 (2.7) 11.1 (1.3) 10.3 (1.0) 2 13.8 (1.1) 87.6 (3.0) 85.8 (3.0) 12.3 (1.4) 11.5 (1.2) 3 13.0 (1.2) 96.6 (3.5) 95.1 (3.4) 14.6 (1.7) 13.8 (1.6) 4 12.1 (1.2) 104.0 (3.8) 102.8 (3.7) 16.5 (2.0) 15.9 (1.9) 5 11.6 (1.0) 110.8 (4.2) 109.7 (4.1) 18.5 (2.4) 18.0 (2.4) 6 11.3 (0.8) 117.0 (4.6) 116.1 (4.3) 20.7 (2.9) 20.3 (3.0) 7 11.1 (0.7) 123.0 (5.0) 122.2 (4.5) 23.0 (3.4) 22.8 (3.6) 8 10.6 (0.6) 128.7 (5.3) 127.9 (4.8) 25.6 (3.9) 25.9 (4.2) 9 10.5 (0.6) 134.3 (5.5) 133.5 (5.1) 28.5 (4.6) 28.7 (5.1) 10 10.1 (0.6) 139.2 (5.9) 138.9 (5.6) 31.9 (5.7) 32.1 (5.9) La durata del sonno mostra una notevole stabilità a lungo termine La variabilità interindividuale riflette un tratto individuale dei diversi soggetti. Così un bambino che dorme per brevi periodi da piccolo sarà probabilmente un breve dormitore da adulto e viceversa. Media e SD della durata del sonno in 24 ore durante i primi 10 anni di vita ed i corrispondenti valori di altezza e peso per maschi e femmine (n = 305). La durata media del sonno si riduce, mentre altezza e aumento di peso varia secondi l’ età. La variabilità interindividuale è stata diversa tra i vari parametri: SD media della durata del sonno è stata l'8% della media della popolazione, mentre era del 4% per l'altezza e 14% per il peso. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO HUMAN SLEEP AND AGE The marked preponderance of rapid eye movement (REM) sleep in the last trimester of pregnancy and the first year of life decreases progressively as waking time increases. Note that non-rapid eye movement (NREM) sleep time, like waking time, increases after birth. Despite its early decline, REM sleep continues to occupy approximately 1.5 hours per day throughout life. This suggests that its strongest developmental contribution is to early brain–mind development but that it subsequently plays an equally indispensable part in brain–mind maintenance. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG) Misura i potenziali elettrici sulla superficie della testa. Immaginato per essere una possibile fonte di interpretazione dell’ attività delle sottostanti popolazioni neuronali corticali. WAKE EEG Piccola ampiezza, oscillazioni ad alta frequenza. Queste onde vengono prodotte come il risultato di desincronia dell’attivazione tra i neuroni corticali. NREM EEG Maggiore ampiezza, oscillazioni a bassa frequenza che si pensa riflettano la transizione di questi neuroni ad un modello di attivazione più sincrono REM EEG Piccola ampiezza, oscillazioni ad alta frequenza che sembrano un EEG di veglia, ma sono accompagnate da perdita di tono muscolare e presenza di R.E.M. SONNO AD ONDE LENTE - SLOW WAWE SLEEP Stadio 3; è la fase del sonno più profonda. Questo è quando la sincronia neuronale è al massimo. Vi è anche la presenza di onde delta, che sono le più lente e le più grandi in ampiezza durante il sonno. DELTA POWER La densità di potenza delle onde delta; si ritiene rifletta il nostro bisogno di dormire. COMPONENTE CIRCADIANO DEL SONNO I ritmi del sonno. COMPONENTE OMEOSTATICA DEL SONNO La profondità o la durata del sonno. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG) Misura i potenziali elettrici sulla superficie della testa. Immaginato per essere una possibile fonte di interpretazione dell’ attività delle sottostanti popolazioni neuronali corticali. WAKE EEG Piccola ampiezza, oscillazioni ad alta frequenza. Queste onde vengono prodotte come il risultato di desincronizzazione dell’attivazione tra i neuroni corticali. NREM EEG Maggiore ampiezza, oscillazioni a bassa frequenza che si pensa riflettano la transizione di questi neuroni ad un modello di attivazione più sincrono REM EEG Piccola ampiezza, oscillazioni ad alta frequenza che sembrano un EEG di veglia, ma sono accompagnate da perdita di tono muscolare e presenza di R.E.M. SONNO AD ONDE LENTE - SLOW WAWE SLEEP Stadio 3; è la fase del sonno più profonda. Questo è quando la sincronia neuronale è al massimo. Vi è anche la presenza di onde delta, che sono le più lente e le più grandi in ampiezza durante il sonno. DELTA POWER La densità di potenza delle onde delta; si ritiene rifletta il nostro bisogno di dormire. COMPONENTE CIRCADIANA DEL SONNO I ritmi del sonno. COMPONENTE OMEOSTATICA DEL SONNO La profondità o la durata del sonno. SCUOLA MEDICA OSPEDALIERA Prof. Dott. Francesco Peverini Roma - 14 Settembre 2012 50 mV Alert wakefulness 1 sec Awake Quiet wakefulness REM Stage 1 Stage 1 theta waves Stage 2 Stages 2 & 3 K complex Stage 3 sleep spindle Stage 4 Stage 4 0 REM sleep 1 2 3 4 Time (hours) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO 5 6 7 8 ATTIVITÀ AD ONDE LENTE (SWA) Sleep Delta activity: frequency of 0.5-2 Hz Clinical EEG: frequency of >0.5-4 Hz Seen predominantly in the frontal region NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ AD ONDE LENTE (SWA) La SWA presenta il suo pattern ben definito intorno ai 3 mesi, ma evidenze suggeriscono che l’attività EEG Delta (<4 Hz) possa comparire già intorno alla 23 settimana CA. L’attività Delta è pervasiva nei prematuri, in cui è presente sia nel sonno Quieto che nel Sonno attivo. Maggiormente evidente nella regione frontale, nei neonati/bambini l’ampiezza è generalmente >150 μV spesso anche > 300μV. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SVILUPPO DEGLI SPINDLES IN ETÀ NEONATALE Metcalf e Jordan (1972): Rudimentali spindle possono essere osservati già a 4 settimane, ma sono ben sviluppati a 12 settimane. Shulte (1973): L’analisi quantitativa, conferma che l’attività spindle, comincia ad apparire a 4-9 settimane. Louis et al (1992) : A 2 mesi gli spindle erano assenti nei nati a termine, ma presenti nei post – termine. Secondo Ellingson (1982), quando gli spindle fanno la loro comparsa, a 44 settimane, sono di basso voltaggio (20 µV) e infrequenti (<3-4 per ora di sonno). Prima dei 6 mesi, sono prevalentemente asincroni e asimmetrici bilateralmente. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Characteristics Rapid eye movement sleep Non-rapid eye movement (REM) – “paradoxical sleep (NREM) – “dreamless sleep” sleep” Rapid eye movement Present Absent Dreams Present Absent Muscle twitching Present Absent Heart rate Fluctuating Stable Blood pressure Fluctuating Stable Respiration Fluctuating Stable Body temperature Fluctuating Stable Neurotransmitter Noradrenaline serotonin NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Un disegno del tronco cerebrale umano tratto dall’opera di Von Economo. Illustra il sito della lesione (tratteggio diagonale) tra tronco encefalo e proencefalo che ha causato sonnolenza prolungata, e il sito della lesione (tratteggio orizzontale) nell’ ipotalamo anteriore che ha causato insonnia prolungata. La freccia in alto indica una regione tra i due siti, compreso l'ipotalamo posteriore laterale. Von Economo ha suggerito che la narcolessia è stata causata da lesioni in questo sito. THE ASCENDING AROUSAL SYSTEM PROMOTES WAKEFULNESS The majority of patients with von Economo’s encephalitis lethargica slept excessively. Many slept for 20 or more hours per day, arising only briefly to eat and drink. Their cognitive function was reasonably intact, but they would soon return to sleep — a cycle that lasted for many weeks before recovery. Von Economo found that these patients invariably had lesions at the junction of the midbrain and the diencephalon. He therefore proposed that there was an ascending arousal system originating in the brainstem that kept the forebrain awake NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO L’ENCEFALITE LETARGICA DI VON ECONOMO e Cruchet, comparsa in forma pandemica negli anni dal 1915 al 1924, appartiene alle encefaliti a sospetta eziologia virale. Le lesioni erano prevalentemente localizzate a carico del tegmento mesencefalico, sostanza nera e gangli della base, tanto da determinare quello che è stato definito un parkinsonismo post-encefalitico, sovente accompagnato da sintomi psichici. In tale forma, sono stati studiati, quasi come in un modello sperimentale, i rapporti esistenti fra la patologia lesionale mesodiencefalica e i sintomi psichici a essa correlati. L’encefalite letargica, verosimilmente estinta dopo il 1935, presentava alcuni quadri clinici caratteristici: 1. turbe della motilità oculare 2. turbe del ritmo sonno-veglia da prevalente interessamento mesencefalico; 3. algie talamiche associate a mioclonie diffuse (tipo algo-mioclonico) o con movimenti coreici o con disturbi ipertonici (tipo coreico e tipo ipertonico); 4. prevalente stato confusionale, disorientamento temporo-spaziale e inibizione psicomotoria, con interpolati episodi di agitazione psicomotoria. La mortalità era elevata, raggiungendo il 40%. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO L’encefalite epidemica ha rappresentato un importante modello psicobiologico riguardante le correlazioni esistenti fra sintomi neurologici meso-diencefalici (diplopia, crisi oculogire, sindrome extrapiramidale), disturbi della coscienza (letargia, confusione onirica) e disturbi psichici (del carattere, dell’affettività, sintomi psicotici, deliri e perversioni). i conseguenza, venne ipotizzato che lo stato di veglia fosse mediato da un iniziale eccitazione per via ascendente del sistema tronco encefalico, che rimaneva attiva anche dopo interruzione delle classiche vie sensoriali mesencefaliche. Tale sistema è stato confermato due decenni or sono da Moguzzi e Magoun con la definizione di SISTEMA RETICOLARE ASCENDENTE ATTIVANTE. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Una delle strutture più importanti del tronco encefalico è la FORMAZIONE RETICOLARE. Quasi tutti i neuroni che la compongono hanno una rete diffusa di connessioni e una distribuzione dei loro assoni sia in direzione rostrale che caudale. La formazione reticolare assolve numerose funzioni. 1. Induzione e mantenimento dello stato di veglia. Infatti, una stimolazione elettrica diffusa della formazione reticolare a livello mesencefalico e pontino provoca un'immediata attivazione della corteccia cerebrale, tale da causare il risveglio istantaneo. 2. tramite vie discendenti dirette al midollo spinale, da un lato concorre a controllare il tono muscolare, dall'altro modula le sensazioni dolorose regolando il flusso di informazioni nocicettive in arrivo dalla periferia. 3. regolazione dei movimenti respiratori e dell'attività cardiaca. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO All'interno della formazione reticolare sono stati individuati alcuni raggruppamenti neuronali specifici: 1) nucleo gigantocellulare: uno dei componenti principali del sistema reticolare attivatore; i suoi neuroni liberano acetilcolina come trasmettitore eccitatorio; 2) la substantia nigra: è situata nel mesencefalo; invia i suoi assoni, che liberano dopamina, a livello dei gangli della base, in associazione con i quali opera per il controllo del movimento; altri raggruppamenti di neuroni dopaminergici inviano le loro terminazioni a livello della corteccia frontale e di diverse strutture del sistema limbico; 3) i nuclei del rafe: sono situati in corrispondenza della linea mediana a livello del bulbo e della porzione inferiore del ponte; inviano fibre al diencefalo e al midollo spinale. Alcuni di questi neuroni contengono solo serotonina, altri contengono anche un neuropeptide; 4) il locus coeruleus: è costituito da neuroni che liberano noradrenalina a livello di diverse strutture del diencefalo e del cervello. Inviano assoni anche alla corteccia del cervelletto. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il sistema limbico è costituito in parte di corteccia cerebrale e in parte di diencefalo. E’ costituito da: 1. aree corticali cerebrali, tra cui la circonvoluzione del cingolo 2. vari nuclei tra cui quelli anteriori del talamo 3. parte dei gangli basali 4. l'ipotalamo (corpi mamillari) 5. la corteccia olfattoria 6. le vie di connessione tra le varie aree corticali e i gangli della base (come per esempio il fornice). Il sistema limbico è implicato nel controllo dell’ affettività; controlla le risposte vegetative indotte dalle emozioni, il tono dell'umore e la percezione delle sensazioni piacevoli o dolorose. Per il sistema limbico le afferenze più importanti sono quelle olfattorie. L'odore del cibo stimola il centro della fame nell'ipotalamo. Lesioni del sistema limbico possono provocare appetito vorace (bulimia), disinibizione sessuale, eccessiva docilità nei confronti di stimoli ambientali che richiederebbero uno stato d'allerta o di difesa. Poiché l'ippocampo è parte del lobo temporale, una sua lesione determina un danno della memoria. L'ippocampo e la corteccia circostante sono fondamentali nel passaggio dell'informazione dalla memoria a breve a quella a lungo termine: la porzione di corteccia immediatamente circostante l'ippocampo è costituita da quelle cellule che subiscono una trasformazione della loro fisionomia calcio indotta, per rinforzare la traccia mnesica. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO FORMAZIONE RETICOLARE Una massa diffusa di neuroni e fibre nervose formano un reticolo nella porzione centrale del tronco encefalico. 1) Nuclei of medullary reticular formation 2) Nuclei of pontine reticular formation 3) Nuclei of midbrain reticular formation Ascending Reticular Activating System A. Receives fibers from the sensory pathways via long ascending spinal tracts. B. Alertness, maintenance of attention and wakefulness. C. Emotional reactions, important in learning processes. D. Tumor or damage: sleeping sickness or coma. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO FORMAZIONE RETICOLARE AFFERENZE Corteccia Corpo Striato Cervelletto Talamo Midollo tatto dolore temperatura posizione Via sensitiva vista udito olfatto gusto EFFERENZE Corteccia Cervelletto Talamo – ipotalamo Nucleo rosso Substantia nigra Midollo NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Descending Reticular System INHIBITORY Smoothness and accuracy of voluntary movements Reflex movements Regulates muscle tone Maintenance of posture Control vegetative functions FACILITATORY Mantains the muscle tone Facilitates autonomic functions NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Le popolazioni cellulari del PERCORSO ECCITATORIO ASCENDENTE, comprendono neuroni di tipo: colinergico noradrenergico serotoninergico dopaminergico Istaminergico Che sono situati nelle sedi: pedunculopontine nucleo laterodorsale tegmentale (PPT / LDT) locus coeruleus (LC) nucleo del rafe dorsale e mediano nucleo tubermammillare (TMN) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Tuttavia, ogni 24 ore il sistema di eccitazione viene inibito con l’inizio del sonno, da parte dei neuroni: GABA-ergici Galaninergici Presenti a livello del NUCLEO PREOTTICO VENTRO-LATERALE (VLPO) L'interazione tra VLPO ed i rami della via ascendente eccitatoria risulta mutualmente inibente, con un comportamento stigmatizzato a quello di un interruttore elettrico, detto quindi "ON-OFF", che permette all'organismo di mantenere uno stato stabile di veglia e di sonno. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO EFFECTS OF COMMONLY USED DRUGS ON SLEEP AND WAKING SCN: nucleo sovrachiasmatico (orologio biologico) v SPZ – d SPZ: zona paraventricolare dorsale (ritmo della temperatura corporea) e ventrale (ritmo sonno-veglia) DMH: nucleo dorsomediale (ritmi cicli circadiani di sonno, l'attività, l'alimentazione e la secrezione di corticosteroidi) PVH: nucleo paraventricolare MPO: area preottica mediale (termoregolazione) LHA: area laterale ipotalamica (melanin concentrating hormone e orexina) VMH: nucleo ventromediale ARC: nucleo arcuato NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Un ingresso importante per i nuclei relé e reticolari del talamo (PERCORSO ARANCIONE) proviene da gruppi cellulari colinergigici (ACh) nel ponte superiore, pedunculopontini (PPT) e dal nucleo tegmentale laterodorsale (LDT). Questi ingressi facilitano la trasmissione talamo corticale. Una seconda via (rossa) attiva la corteccia cerebrale facilitando l'elaborazione degli input dal talamo. Ciò deriva da neuroni nei gruppi di cellule monoaminergiche compreso il nucleo tubero mammillare (TMN) contenente istamina (HIS), un gruppo di cellule definite A10 contenenti dopamina (DA), nuclei del rafe dorsale e mediano contenenti serotonina (5-HT), e il locus coeruleus (LC) contenente noradrenalina (NA). Questo percorso riceve anche contributi peptidergici da neuroni nell’ipotalamo laterale (LHA) contenenti Orexina (ORX) o melanin-concentrating hormone (MCH), e dal proencefalo basale (BF) che contengono neuroni GABA o Ach. Da: NATURE 437, 27OSPEDALIERA October 2005 SCUOLAVol MEDICA Prof. Dott. Francesco Peverini Roma - 14 Settembre 2012 Schema per mostrare le proiezioni fondamentali del NUCLEO PREOTTICO VENTROLATERALE (VLPO) verso i principali componenti del crescente sistema di eccitazione. Esso comprende i gruppi di cellule monoaminergici (rosso) come il nucleo tuberomammillare (TMN), il gruppo cellulare A10, il rafe ed il locus coeruleus (LC). Esso innerva anche i neuroni dell’ ipotalamo laterale compresa l’area perifornicale (PEF in verde) che produce orexina, neuroni, e interneuroni colinergici (Ach in giallo): il nucleo peduncolopontino (PPT) ed il nucleo laterodorsale tegmentale (LDT). I neuroni VLPO si trovano all’interno della regione delineata da Von Economo, la cui lesione era in grado di determinare insonnia. Da: NATURE Vol 437, 27 October 2005 SCUOLA MEDICA OSPEDALIERA Prof. Dott. Francesco Peverini Roma - 14 Settembre 2012 PPT/LDT neurons are most active during wakefulness and rapid eye movement (REM) sleep and discharge more slowly during NREM sleep, a period when cortical activity is reduced. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO The second branch of the ascending arousal system projects into the lateral hypothalamus, basal forebrain, and the cerebral cortex. Neurons in these monoaminergic systems have broad action potentials, discharging most rapidly during wakefulness, slowing during NREM sleep, and showing little activity during REM sleep. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO In sintesi, i neuroni colinergici, le popolazioni di cellule neuronali monoaminergiche ed i nuclei Orexina / Ipocretina dell‘ ipotalamo laterale situati lungo i due rami del sistema di eccitazione ascendente “scaricano” in maniera stereotipata e coordinata nel promuovere l'eccitazione corticale, co n il rendere unico, benché ridondante, il contributo al raggiungimento ed al mantenimento dello stato di veglia. Durante il sonno, questi circuiti sono bloccati da neuroni del VLPO. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO DURANTE LA VEGLIA i nuclei monoaminergici (rossi) inibiscono il nucleo preottico ventrolaterale (VLPO – rosa), riducendo quindi l’inibizione sulle stesse cellule monoaminergiche, sull’Orexina (verde), sulla via peduncolo-pontina (PPT) e sul nucleo tegmentale laterodorsale (LDT – giallo). Poiché i neuroni VLPO non hanno recettori per l’Orexina, i neuroni che producono Orexina servono più a rafforzare il tono monoaminergico piuttosto che ad inibire il nucleo VLPO per propria azione. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO DURANTE IL SONNO l’attività dei neuroni VLPO inibisce i gruppi di cellule mono-aminergiche, in modo da ridurre la loro propria attività inibitoria su di esso. Questo permette di inibire i neuroni che producono orexina, impedendo l’attivazione monoaminergica che potrebbe interrompere il sonno. L’inibizione diretta e reciproca tra VLPO e gruppi di neuroni monoaminergici determina un classico meccanismo ad interrutore, definito FLIP – FLOP, che produce brusche variazioni di stato ma che è relativamente instabile. Sembra che la presenza di neuroni che producono Orexina, stabilizzi il sistema. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO I due centri principali per il sonno e l'eccitazione sono evidenziati nello schema: VLPO ed esteso VLPO (eVLPO) sono i centri di mantenimento del sonno, mentre il TMN, il LC ed il Rafe Dorsale (DR) sono tutti gruppi neuronali di tipo mono aminergico che promuovono la veglia. I circuiti inibitori sono colorati in Rosso, mentre le vie eccitatorie in Azzurro. L’ Orexina / ipocretina nella parte superiore stabilizza i due stati e previene cicli troppo rapidi. Durante la veglia vi è l'inibizione del VLPO e eVLPO. Durante il sonno è inibito il circuito mono - aminergico NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO L'interazione dei due ritmi, il circadiano e l’ omeostatico produce una curva della propensione al sonno che è bifasica. Vi è una propensione maggiore al sonno nella metà del pomeriggio e un periodo più importante durante la notte. L'esordio del sonno si verifica subito dopo che il “cancello” si apre e la compensazione di sonno si verifica dopo il nadir della temperatura corporea (variazioni del colore grigio). ADATTATO DA EDGAR DM, DEMENT W, FULLER CA. J NEUROSCI 1993 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO VARIAZIONI CIRCADIANE DELLA PROPENSIONE AL SONNO VEGLIA ZONA PROIBITA ZONA PROIBITA 0 ZONA PERMISSIVA SECONDARIA SONNO 6 12 18 ORE DEL GIORNO ZONA PERMISSIVA PRIMARIA 24 6 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO EFFECTS OF COMMONLY USED DRUGS ON SLEEP AND WAKING NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Negli esseri umani, la coscienza varia notevolmente in intensità e qualità durante il ciclo sonno-veglia. Le tre condizioni principali dello stato di Coscienza: 1. essere svegli (ed in allerta con l'intera gamma di aspetti secondari della coscienza), 2. addormentati (con minore consapevolezza) 3. in fase di sogno (con percezioni generate internamente ed emozioni di coscienza primaria) dipende da tre stati del cervello oggettivamente identificabili: VEGLIA, NON-REM E REM NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO PERCEZIONE E’ visuo-motorio dettagliata con altre modalità sensoriali di informazione che costituiscono la struttura rappresentativa della consapevolezza. Tale consapevolezza deve coinvolgere l'interazione e l'integrazione delle emozioni. Coscienza primaria: Semplice consapevolezza che comprende la capacità di percepire le cose e la capacità di provare emozioni. Come tale è attribuita alla maggior parte dei mammiferi. Nel sogno non lucido, si ha percezione ed emozione e si può organizzare i propri pensieri in una storia. La coscienza primaria è una base importante per lo sviluppo della coscienza secondaria. Negli esseri umani adulti, i sogni si verificano durante i movimenti oculari rapidi (REM) del sonno ed hanno caratteristiche di coscienza primaria NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO COSCIENZA SECONDARIA Consapevolezza soggettiva tra la percezione e l'emozione, arricchita da un'analisi astratta (pensiero) e componenti di coscienza metacognitivi (consapevole della consapevolezza). Solo umana? Coscienza secondaria: dipende dalla lingua e comprende caratteristiche come auto-consapevolezza riflessiva, pensiero astratto, volontà e capacità meta-cognitive. Siamo pertanto consapevoli del nostro stato di coscienza e del mondo esterno. In caso di sogno non lucido, non abbiamo la consapevolezza della coscienza secondaria. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Hobson ha ideato un modello che mette a confronto le differenze tra questi stati del cervello in termini di: ATTIVAZIONE INGRESS-OUTPUT GATING MODULATION. Egli chiama questo modello AIM. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO ATTIVAZIONE Vaste aree del cervello incluse aree corticali e sottocorticali che sono attive durante la veglia, sono inattive durante il sonno NREM e sono riattivate durante il REM. E’ gradualmente apparso chiaro che il comportamento a riposo e l’ attività, come pure il livello e la qualità dell’esperienza cosciente, erano funzioni di attivazione e disattivazione cerebrale intrinseca, controllati dai neuroni del tronco encefalo. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO INPUT-OUTPUT GATING L'inibizione dei motoneuroni spinali durante il sonno REM provoca una paralisi motoria che spesso viene da noi notata come fastidiosa flaccidità delle nostre gambe mentre tentano di eseguire movimenti sempre più veloci per eludere gli assalitori nel nostro sogno. Va notato che questa paralisi può essere dissociata dall’ atonia muscolare e può avvenire anche quando è presente attività muscolare. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO INPUT-OUTPUT GATING II Una caratteristica importante del sonno REM è il verificarsi dei segnali di attivazione fasica. Questi segnali sono stati registrati, nel tronco cerebrale pontino (P), nel corpo genicolato laterale del talamo (G) e nella corteccia occipitale (O) e sono pertanto chiamato circuiti PGO. Anche se sono importanti nel sistema visivo, si osservano anche nei sistemi sensomotori del troncoencefalo. Le onde PGO costituiscono segnali che non solo bloccano l’ input sensoriale, permettendo al cervello di rimanere addormentato, ma costituiscono anche l’elemento fondamentale per la percezione ed il controllo motorio. Durante il sogno, le nostre sensazioni ed i movimenti sono del tutto fittizi, ma la simulazione del reale, la sensazione di stato di veglia e di movimento è impressionante. Il cervello, isolato dal mondo esterno, considera questa stimolazione endogena, come se fosse esogena. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO INPUT-OUTPUT GATING III È stato proposto che, durante il sogno, segnali PGO vengano utilizzati nella costruzione delle immagini di “allucinazione visiva” dei sogni, elemento importante della dream consciousness theory. In sogno, vediamo - in assenza di luce - attivando il sistema visivo del cervello. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO MODULAZIONE Quando si è svegli, il nostro cervello rilascia sostanze come l'acetilcolina, la dopamina, l'istamina, la noradrenalina e la serotonina. Quando si è in sonno REM, il nostro cervello rilascia dopamina e acetilcolina, ma non rilascia noradrenalina, serotonina o istamina. Il fatto che il cervello continui a rilasciare dopamina durante il sonno REM, ma non rilascia tutte e cinque le sostanze neurochimiche che vengono rilasciati quando si è svegli, potrebbe spiegare perché i sogni sono così bizzarri - con allucinazioni visive e avvenimenti strani e apparentemente illogici. La produzione di dopamina sembrerebbe avere un ruolo nella malattia mentale, in particolare la schizofrenia. Molti teorici del sogno, tra cui Freud e Jung, così come William Dement, hanno commentato le analogie tra sogni e la pazzia. In precedenza, Mark Solms aveva teorizzato il rapporto tra dopamina e sogno. Quando si tratta di modulazione, il sonno NREM è in uno stato intermedio. Durante il sonno NREM, il cervello produce tutte e cinque le sostanze neurochimiche, ma la loro produzione avviene a un ritmo più lento rispetto al periodo di veglia. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO IL MODELLO AIM Che cosa determina il passaggio da input prevalentemente esterni durante la veglia, ad altri principalmente interni durante il sogno? È stato proposto che questo è dovuto a un cambiamento nell'attività di due popolazioni di cellule del tronco cerebrale: la cosiddetta REM-off (cellule attive durante la veglia e inattive durante il sonno REM) e REM-on (attive durante il sonno REM e inattive durante la veglia). Si potrebbero definire altrettanto bene veglia-on e veglia-off. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SVILUPPO DEL SONNO REM Il sonno REM si è evoluto in tempi relativamente recenti. Esiste solo nei mammiferi e negli uccelli. Nelle prime fasi della vita, uccelli e mammiferi sperimentano una enorme quantità di sonno REM. La più grande quantità di sonno REM nell'uomo avviene prima della nascita, durante il terzo trimestre di gravidanza. Nei feti umani, il sonno REM, in cui il cervello è molto attivo, si alterna con periodi in cui il cervello è inattivo (sonno non-REM). Svegliarsi ed essere coscienti, terzo stato del cervello, si sviluppa più tardi nella vita. Il sonno REM e la coscienza di veglia sono simili in quanto entrambi comportano alti livelli di attività cerebrale. Andando avanti nel tempo, passiamo più tempo da svegli ed aumentano le nostre capacità cognitive. Se il sonno REM precede il sognare durante lo sviluppo umano, che cosa succede nel cervello durante il sonno REM prima che il sogno si manifesti? Una possibile risposta è che il cervello si stia preparando per le sue numerose funzioni integrative, tra cui la coscienza. Lo sviluppo della coscienza è quindi visto come un graduale processo. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO IL SONNO REM ED I SOGNI Anche se iniziare a sperimentare il sonno REM molto presto nella nostra vita, non abbiamo una corrispondente storia di esperienze che noi chiamiamo sogni, fino a che queste non sono più datate. Al fine di avere dei sogni, abbiamo infatti bisogno della capacità di creare narrazioni organizzate. I bambini probabilmente non hanno veri e propri sogni fino a quando non sono fra cinque e otto anni. Mark Solms e David Foulkes hanno dimostrato che il sonno REM e i sogni non sono la stessa cosa - a volte le persone hanno esperienze oniriche quando non sono in sonno REM. Durante l'infanzia si sviluppa la capacità di usare e capire la lingua utilizzata, così come la quantità di sogno vero (distinto dal sonno REM) e la tendenza a parlare di sogni. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Principali quadri patologici Insonnia: difficoltà ad iniziare o a mantenere il sonno o nella sensazione di sonno non ristoratore, che compromette il funzionamento diurno. Ipersonnia: tendenza ad addormentarsi durante il giorno in luoghi e tempi inappropriati, associati a fatica, incapacità a concentrarsi, compromissione delle performance psicomotorie. Disturbi del ritmo circadiano del sonno: incapacità a dormire e a rimanere svegli nei periodi appropriati. Parasonnie :movimenti o comportamenti anormali durante il sonno. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Disturbi del ritmo circadiano Jet lag Disturbo del sonno legato ai turni di lavoro Sindrome da sonno anticipato Sindrome da sonno ritardato Pattern sonno – veglia irregolare Pattern sonno – veglia non di 24 ore (sindrome ipernictemerale) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Parasonnie: Comportamenti episodici notturni Quando il cervello si organizza tra gli stati: nei periodi di transizione tra uno stato e l’altro Evoluzione benigna (tendenza alla risoluzione spontanea) Disturbi dell’arousal Disturbi della transizione sonno-veglia Parasonnie associate al sonno REM Altre parasonnie NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO DISTURBO COMPORTAMENTALE DEL SONNO REM (RBD) Assenza dell’atonia muscolare del sonno REM Intensa attività motoria (in genere esplosiva) Spesso (>70%) ferite a sé o a compagni di letto Correlata all’attività onirica (sogni paurosi, vividi, sgradevoli >90%; il più ricorrente è essere aggrediti da animali o persone sconosciute) Disturbo di comportamento e sogno NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO RBD- EPIDEMIOLOGIA Età media di inizio dei disturbi >50 anni (52,6 anni; alla presentazione 59,3 aa ( Schenck & Mahowald, 1990), range molto ampio) M/F 9:1 Idiopatico in circa il 60% dei casi Associazione con patologie del sonno (narcolessia) Associazione con disturbi del movimento (atrofia multisistemica, malattia di Parkinson, demenza a corpi di Lewy) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO REM sleep behavior disorder is characterized by the occasionalfailure of this atonia. The brains of patients who suffer from REM sleep behavior disorder have complete control over their sleeping bodies, allowing (often exaggerated) motor activity to occur in relation to what is happening in the dream. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP PARALYSIS – PARALISI IPNAGOGICA The patho-physiology of sleep paralysis has not been concretely identified, although there are several theories about what causes an individual to develop sleep paralysis. The first of these stems from the understanding that sleep paralysis is a parasomnia resulting from inappropriate overlap of the REM stage of sleep and the waking stage of sleep. Polysomnographic studies found that individuals with sleep paralysis had shorter REM sleep latencies than normal along with shortened NREM and REM sleep cycles, and fragmentation of REM sleep. This study supports the observation that disturbance of regular sleeping patterns can instigate an episode of sleep paralysis, because fragmentation of REM sleep commonly occurs when sleep patterns are disrupted and has now been seen in combination with sleep paralysis. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP PARALYSIS – PARALISI IPNAGOGICA Sleep paralysis is closely related to REM atonia, the paralysis that occurs as a natural part of REM (rapid eye movement) sleep. Sleep paralysis occurs either when falling asleep, or when awakening. When it occurs upon falling asleep, the person remains aware while the body shuts down for REM sleep, and it is called hypnagogic or predormital sleep paralysis. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP IMPACTS PUBLIC SAFETY AND THE ECONOMY. SLEEP IS IMPORTANT FOR BIOLOGICAL FITNESS. SLEEP DISORDERS AFFLICT MANY PEOPLE. INSOMNIA 20% OF POPULATION RESTLESS LEG SYNDROME 5% OF POPULATION SLEEP APNEA 4-5% OF POPULATION NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Gli effetti cumulativi della perdita di sonno e di alcuni importanti disturbi del sonno rappresentano un problema misconosciuto di sanità pubblica e sono associati ad una vasta gamma di conseguenze per la salute tra cui un aumento del rischio di ipertensione, diabete, obesità, depressione, attacchi cardiaci e ictus. Quasi il 20 per cento di tutte le lesioni gravi da incidenti d’ auto nella popolazione generale sono associati a sonnolenza del conducente. Miliardi di Euro ogni anno vengono spesi per costi sanitari diretti legati ai disturbi del sonno, come visite mediche, servizi ospedalieri, prescrizioni, aumentata prescrizione di farmaci. Costi indiretti ? NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il sonno è una funzione biologica fondamentale dei mammiferi Sappiamo che le prestazioni e le competenze sono profondamente alterate dopo perdita di sonno, ma ancora non conosciamo quali siano a livello cerebrale tutti gli elementi correlati a questo deficit. Abbiamo una certa conoscenza dei circuiti cerebrali e dei meccanismi che sono alla base del sonno, ma ancora non sappiamo manipolare correttamente il sistema al fine di normalizzare il sonno a lungo termine. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO I moderni stili di vita ed i nuovi ambienti di lavoro promuovono lo sviluppo dei disturbi del sonno Lo sviluppo della tecnologia, il lavoro a turni e orari di lavoro irregolari (20% circa dei lavoratori) sono determinanti importanti nello sviluppo dei disturbi del sonno e nella perdita cronica di sonno. L'insonnia è il disturbo del sonno più diffuso nelle società occidentali, con circa il 10% della popolazione che ne soffre cronicamente NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il sonno insufficiente ed i disturbi del sonno sono un problema sociale e sanitario Dopo 24 ore di veglia continua, le prestazioni sono così compromesse da poter essere assimilate all‘ effetto di: 1 g / L * BAC (concentrazione di alcol nel sangue) * Quantità presente nel sangue dopo aver bevuto circa una bottiglia di vino in 1 ora NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il sonno insufficiente ed i disturbi del sonno sono associati ai principali disturbi neuropsichiatrici Insonnia, ipersonnia o entrambi sono segnalati dal 75% degli adulti, bambini e adolescenti con disturbo depressivo maggiore L'insonnia e l’ ipersonnia sono associate ad un aumento (da dieci a quindici volte) del rischio di sviluppare o reiterare un disturbo depressivo maggiore e/o un disturbo bipolare I disturbi del sonno sono associati e possono precedere l'insorgenza di demenza o parkinsonismo NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO I disturbi del sonno sono molto costosi I costi diretti dell’ insonnia sono stati stimati in 2,5 miliardi di dollari l'anno negli Stati Uniti, mentre i costi indiretti di questa condizione possono raggiungere 100 miliardi di dollari l'anno. Nel 2009, gli incidenti stradali causati negli Stati Uniti da OSAS sono costati 15,8 miliardi di dollari, oltre 1400 vite. I rispettivi calcoli per l‘ Europa non sono attualmente disponibili, ma un onere economico simile è ragionevolmente ipotizzabile. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO L’eccessiva sonnolenza diurna compromette il lavoro e la sicurezza alla guida La fatica di una persona in momenti critici è stata dimostrata contribuire a diverse catastrofi industriali e del traffico durante gli ultimi decenni. Shuttle Challenger 1986 Tunnel S. Gottardo 2001 Exxon-Valdez 1989 Three Mile Island 1979 dormire meno di 5 ore per notte aumenta il tasso di incidenti fino a 4,5 volte problemi di sonnolenza e/o legati ad ipersonnia determinano il 20% degli incidenti stradali NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Propensione al Sonno Rischio relativo di incidenti stradali per ora del giorno. L’ aumento del rischio segue il fabbisogno di sonno del ritmo circadiano. Adattato da Garbarino et al. Sleep 2001 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO The pilots of Northwest Airlines Flight 188 overshot their destination airport, Minneapolis, by 150 miles on October 21. They blamed a distraction, but there is speculation they had nodded off. The near miss prompted transportation authorities to recommend screening operators for sleep apnea, a respiratory condition that can leave a person fatigued even after a full night’s sleep. The recommendation sidesteps a more common factor in accidents and near misses: pilots, drivers and workers in general are often sleep deprived because of over-long work hours and poor shift design. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO In 1956 Burwell and colleagues reported an obese patient with heart failure and respiratory acidosis who was also extremely sleepy. Because this patient reminded them of the picturesque character Joe, the sleepy, red-faced, fat boy from Charles Dickens book, ”The Posthumous Papers of the Pickwick Club (1837)” they called this syndrome the Pickwckian Syndrome. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEI DISTURBI DEL SONNO (American Academy of Sleep Medicine, 2005) 1) Insonnie (diverse tipologie) (1/3 popolazione adulta negli USA, Roth 2005) 2) Disturbi del Respiro in Sonno (OSAS, CSAS) 3) Ipersonnie di Origine Centrale (Narcolessia, Ipersonnia ricorrente, Ipersonnia Idiopatica, S. da Sonno Insufficiente, Ipersonnia Iatrogena) 4) Disturbi del Ritmo Circadiano (ex S. Anticipata/Ritardata Fase di sonno, S. da Shift-Work, S. da Jet Lag) 5) 6) Parasonnie (Sonnambulismo) Disturbi del Movimento in Sonno (S. delle gambe senza riposo, PLM, Bruxismo) 7) Miscellanea NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO LA SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE OBSTRUCTIVE SLEEP APNEA SYNDROME - OSAS La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS) presente nel 4% dei maschi e nel 2% delle donne in Europa) è il più comune disturbo organico del sonno e causa eccessiva sonnolenza diurna. L’ OSAS è un fattore di rischio per ipertensione, malattia coronarica e scompenso cardiaco e svolge un ruolo nella morte improvvisa cardiovascolare. Il rischio di malattia cerebrovascolare è più elevato nei pazienti con grave OSAS rispetto alla popolazione generale. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Il palato molle, l’ugola e la lingua a riposo: il paziente respira normalmente. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Paziente in posizione supina: sono evidenti i molteplici livelli di ostruzione caratteristici della Sindrome delle Apnee Notturne NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO (PTM) = transmural upper airway pressure NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO 1. ANAMNESI Quando si intervista un paziente con sospetta OSAS, è di estrema rilevanza ascoltare il partner (Bed Partner), per le importanti informazioni che può fornire dalla diretta osservazione dei fenomeni respiratori notturni; è possibile, inoltre, raccogliere differenti prospettive concernenti I sintomi diurni, ad esempio riguardo la sonnolenza o l’alterazione neurocognitiva. 2. QUESTIONARI Alcuni importanti dati sulla sonnolenza o sulle patologie associate, possono essere ottenuti dalla veloce somministrazione al paziente di questionari : 1. Epworth Sleepiness Scale, 2. Berlin, 3. Questionario per il medico del Lavoro AIMS, 4. STOP BANG. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO CATEGORIA 1 CATEGORIA 3 CATEGORIA 2 Siete solito russare? _ A. Sì _ B. No _ C. Non so Se russa: il suo russare è: _ A. Leggermente più forte della respirazione _ B. Più forte di chi parla _ C. Più forte del parlare _ D. Molto alto - può essere ascoltata in stanze adiacenti Quante volte si sente stanco o affaticato dopo il sonno notturno? _ A. Quasi ogni giorno _ B. 3-4 volte a settimana _ C. 1-2 volte a settimana _ D. 1-2 volte al mese _ E. Mai o quasi mai Ha la pressione alta? _ Sì _ No _ Non so Calcolare il BMI (Body Mass Index) Durante il giorno, si sente stanco, affaticato o svogliato? _ A. Quasi ogni giorno _ B. 3-4 volte a settimana _ C. 1-2 volte a settimana _ D. 1-2 volte al mese _ E. Mai o quasi mai Le capita di russare: _ A. Quasi ogni giorno _ B. 3-4 volte a settimana _ C. 1-2 volte a settimana _ D. 1-2 volte al mese _ E. Mai o quasi mai Si è mai appisolato o addormentato durante la guida di un veicolo? Il suo russare mai interessato altre persone? _ A. Sì _ B. No _ C. Non so _ A. Sì _ B. No QUESTIONARIO DI BERLINO In caso affermativo: Qualcuno ha notato che interrompe la respirazione Con quale frequenza si verifica il problema? durante il sonno? _ A. Quasi ogni giorno _ A. Quasi ogni giorno _ B. 3-4 volte a settimana _ B. 3-4 volte a settimana _ C. 1-2 volte a settimana _ C. 1-2 volte a settimana _ D. 1-2 volte al mese _ D. 1-2 volte al mese _ E. Mai o quasi mai _ E. Mai o quasi mai NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SINTOMATOLOGIA Respiro rumoroso – russamento (roncopatia) Sensazione di mancanza d’aria notturna Sonnolenza diurna Facile stancabilità Sensazione di sonno non ristoratore Cambiamenti nello stile di vita Cefalea mattutina Diminuzione del grado di attenzione e di concentrazione (ad esempio sul lavoro) Irritabilità - peggioramento del tono dell’ umore Moficazioni della Vis e della Libido Defaillances attitudinali NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NORMAL SLEEP SLEEP APNEA NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP APNEA NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO LA POLISONNOGRAFIA EEG NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Description and Validation of the Apnea Risk Evaluation System* A Novel Method To Diagnose Sleep Apnea-Hypopnea in the Home Philip R. Westbrook, MD; Daniel J. Levendowski, MBA; Milenko Cvetinovic, PhD; Timothy Zavora, BS; Vladislav Velimirovic, BS; Delmer Henninger, MD; and Dennis Nicholson, MD (CHEST 2005; 128:2166–2175) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO METODICHE STRUMENTALI PER LA DIAGNOSI DI CERTEZZA DELLA OSAS NELL’ADULTO 1. 2. 3. 4. Monitoraggio notturno cardio-respiratorio ridotto Monitoraggio notturno cardio-respiratorio completo Polisonnografia notturna con sistema portatile Polisonnografia notturna in laboratorio NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO MONITORAGGIO NOTTURNO CARDIORESPIRATORIO CON SISTEMA PORTATILE RIDOTTO: a. prevede la registrazione di almeno 4 parametri RUMORE RESPIRATORIO O FLUSSO AEREO, Fc, POSIZIONE, SaO2 a. consente la identificazione indiretta degli eventi respiratori b. non permette l’identificazione dei periodi di sonno NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO MONITORAGGIO NOTTURNO CARDIORESPIRATORIO CON SISTEMA PORTATILE COMPLETO: RUMORE RESPIRATORIO, FLUSSO AEREO, MOVIMENTI TORACO-ADDOMINALI, Fc, POSIZIONE, SaO2 a. b. c. prevede la registrazione dei movimenti toraco-addominali consente la identificazione diretta degli eventi respiratori non permette la identificazione dei periodi di sonno NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO POLISONNOGRAFIA NOTTURNA CON SISTEMA PORTATILE RUMORE RESPIRATORIO, FLUSSO AEREO, MOVIMENTI TORACO-ADDOMINALI, Fc, POSIZIONE, SaO2, EEG (ALMENO DUE DERIVAZIONI UNIPOLARI), EOG, EMG SOTTOMENTONIERO + RUMORE RESPIRATORIO, PLMs. 1. questa metodica permette la stadiazione del sonno, il riconoscimento degli elementi microstrutturali e la identificazione diretta degli eventi respiratori 2. non prevede la sorveglianza del paziente e della qualità del tracciato per tutta la notte NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO POLISONNOGRAFIA NOTTURNA IN LABORATORIO Parametri: EEG (ALMENO DUE DERIVAZIONI UNIPOLARI); EOG, EMG SOTTOMENTONIERO + RUMORE RESPIRATORIO, FLUSSO AEREO ORO-NASALE, MOVIMENTI TORACO-ADDOMINALI, FREQUENZA CARDIACA, OSSIMETRIA, POSIZIONE CORPOREA, ELETTROMIOGRAFIA DEI MUSCOLI TIBIALI (DS E SN) Questa metodica permette la stadiazione del sonno, il riconoscimento degli elementi microstrutturali e la identificazione diretta degli eventi respiratori Prevede la sorveglianza del paziente e della qualità del tracciato per tutta la notte NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO AASM SCORING MANUAL 2007 APNEA - definizione 1. EVENTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO > 90 % 2. PER ALMENO IL 90 % DELL’EVENTO STESSO 3. PER UNA DURATA MAGGIORE DI 10 SECONDI 4. DESATURAZIONE O2 E/O AROUSALS EEG NON NECESSARI NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Flusso aereo Movimento respiratorio del torace Movimento respiratorio dell’ addome APNEA OSTRUTTIVA NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Flusso aereo Flusso aereo Movimento respiratorio del torace Movimento respiratorio del torace Movimento respiratorio Movimento respiratorio dell’addome dell’addome APNEA CENTRALE APNEA CENTRALE NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Reduced Airflow Snoring 10 Secondi IPOPNEA Desaturazione >= 4% NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO OSAS - ADULTO CRITERI DIAGNOSTICI A.A.S.M. 2007 PER FARE DIAGNOSI DI SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE OSTRUTTIVE E’ NECESSARIO: Almeno uno dei seguenti sintomi: Sonnolenza diurna, stanchezza, sonno non riposante o insonnia Risvegli con sensazione di respiro bloccato, tosse o fame d’aria Forte russamento e/o pause respiratorie nel sonno riferite dal partner RDI (apnee + ipopnee + RERA / ora sonno) = > 5 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO INDICE DI APNEA + IPOPNEA - APNEA HYPOPNEA INDEX - AHI Numero di apnee + ipopnee per ora di sonno AHI centrale – AHI ostruttivo INDICE DI DISTURBO DISORDER INDEX - RESPIRATORIO NEL SONNO – RESPIRATORY RDI Numero di apnee + ipopnee + R.E.R.A. per ora di sonno INDICE DI EVENTI DI DESATURAZIONE DI O2 – OXYGEN DESATURATION INDEX - ODI Numero di eventi di desaturazione di O2 > 3 – 4 % per ora di sonno NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO OSAS - ADULTO CRITERI DIAGNOSTICI A.A.S.M. 1999 Sleep 1999, 22(5):667-690 In base al disturbo respiratorio: OSAS lieve RDI > 5 < 15 moderata RDI > 15 < 30 grave RDI > 30 RDI = RERA + Apnea + Hypopnea NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO LA GRAVITA’ DELL’OSAS - 1 ELEMENTI DA CONSIDERARE RDI Tempo di sonno con SaO2 > 90% Effetto della posizione Comorbidità ipertensione arteriosa non controllata patologia cardio e cerebrovascolare sindrome metabolica patologie respiratorie Tipo di professione (ad esempio guidatore professionale, medico) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO LA GRAVITA’ DELL’OSAS - 2 ELEMENTI DA CONSIDERARE – indicatori di SaO2 SaO2 media della notte Media dei picchi minimi di desaturazione SaO2 minima raggiunta nel corso della notte Tempo di sonno con SaO2 < 80 % - < 90 % NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO White dies at 43 Report indicates NFL great may have died because of respiratory disease Posted: Sunday December 26, 2004 11:40AM; Updated: Monday December 27, 2004 5:21PM CORNELIUS, N.C. (AP) -- NFL great Reggie White may have died because of a respiratory disease combined with other health problems, a preliminary autopsy report said Monday. White most likely had a condition that affected the amount of air his lungs could hold, resulting in "fatal cardiac arrhythmia," said Dr. Mike Sullivan, the medical examiner for Mecklenburg County and a forensic pathologist. The report issued by Sullivan's office also said sleep apnea may have been a factor. OSA Believed to Have Contributed to the Death of NFL Legend Reggie White The tragic death of National Football League legend Reggie White serves as a warning of the grave consequences of untreated sleep apnea. American Academy of Sleep Medicine AASM | 12/29/2004 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Prevalence of obstructive sleep apnea (OSAS) in patients with cardiovascular and cerebrovascular disease. OSAS NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SLEEP DISORDERED BREATHING AND CARDIOVASCULAR DISEASES PREVALENCE OF SDB AMONG KEY CARDIOVASCULAR DISEASE GROUPS Hypertension Drug resistant hypertension Stroke 20 55 40 45 60 80 Coronary artery disease 30 Congestive heart failure 50 50 70 % patients of disease population with SDB – OSAS Source: Bradley TD (ed), Floras JS (ed.). “Sleep apnea: Implications in Cardiovascular Disease.“ Lung and Biology in Health and Disease V, I45. Marcel Dekker; Inc, New York; 2000. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Logan et al. J. Hypertension 2001 Javaheri et al. Circulation 1999 Somers et al. ATS Pres. 2004 Sjostrom et al. Thorax 2002 O’Keefe, Patterson. Obes Sugery 2004 Einhorn et al. Amer Diab 2005 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Yaggi H et al. N Engl J Med 2005;353:2034-2041 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO LA GRAVITA’ DELL’OSAS - 3 Sonnolenza Lieve: ESS > 15 (10) assopimento in situazioni di Relax Moderata: assopimento in situazioni che richiedono attenzione Severa: assopimento in situazioni di stimolazione NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO THE EFFECTS OF SLEEPINESS AND FATIGUE Tempo di reazione alterati, Modificazioni di giudizio e visione Problemi con l'elaborazione delle informazioni e la memoria a breve termine Diminuzione di prestazioni, vigilanza e motivazione Aumento del malumore e comportamenti aggressivi Aumento dei cosidetti "microsleeps" - brevi (2/3 secondi) ed inconsapevoli episodi di sonno NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO THE EFFECTS OF SLEEPINESS AND FATIGUE 17 hours sustained wakefulness produces performance impairment = 0.05% BAC (Blood Alcool Content) 24 hours = 0.10% BAC (Dawson & Reid, 1997; Williamson & Feyer, 2000) People with mild to moderate untreated sleep apnea performed worse than those with a 0.06% BAC (Powell, 1999) NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO La Polisonnografia (PSG) è il monitoraggio di molteplici parametri fisiologici nel Sonno, e rappresenta l'attuale gold standard diagnostico per lo studio e la classificazione dei Disturbi del Sonno, in particolare per la sindrome delle Apnee Notturne. La PSG implica una notte di sonno in laboratorio o al proprio domicilio, durante la quale sono registrati diversi segnali neurofisiologici e cardiorespiratori. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. movimenti oculari rapidi, elettroencefalogramma per rilevare le fasi del Sonno ed i risvegli, il movimento di torace e addome per la dinamica respiratoria, l’ elettrocardiogramma, l’ elettromiogramma degli arti inferiori e del massetere, l’ ossimetria, Il flusso aereo oro-nasale (termistore o cannula). Monitor del sonno portatili vengono utilizzati negli ospedali, nei centri di sonno o a domicilio. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO CARATTERISTICHE DEI SOGGETTI CHE PRESENTANO SONNOLENZA ALLA GUIDA Sono spesso alla guida tra mezzanotte e le sei del mattino L’autista è sovente da solo e di sesso maschile I veicoli coinvolti in incidenti sono singoli La maggior parte degli incidenti sono tamponamenti o scontri frontali Non vi è alcuna prova di frenata o di manovre evasive Molti di questi incidenti comportano lesioni gravi e/o decessi NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO • Surgery: 20% more errors and 14% more time required to perform simulated laparoscopy post-call (two studies) Taffinder et al, 1998; Grantcharov et al, 2001 • Internal Medicine: efficiency and accuracy of ECG interpretation impaired in sleepdeprived interns Lingenfelser et al, 1994 • Pediatrics: time required to place an intraarterial line increased significantly in sleepdeprived Storer et al, 1989 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO TERAPIA COMPORTAMENTALE Calo ponderale - raggiungimento di BMI < 25 Esercizio fisico Fisioterapia respiratoria Terapia posizionale Astensione da alcoolici e sedativi prima di dormire NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO FINALITA’ DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO Disostruzione vie aeree Manovre meccaniche per la mobilizzazione delle secrezioni (drenaggio autogeno e drenaggio posturale) PEP mask Rafforzamento e riequilibrio della muscolatura respiratoria Allungamenti, rieducazione posturale NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO DISPOSITIVI ORALI Migliorano la pervietà delle vie aeree superiori incrementando lo spazio respiratorio ed impedendo la collassabilità delle strutture 1 2 MRA - Mandibular repositioning appliances TRD - Tongue retaining devices INDICAZIONE IN PAZIENTI CON OSAS MODERATA • • • Che non rispondono alla CPAP Preferiscono OAs alla CPAP Non sono candidati appropriati alla CPAP QUESTO TRATTAMENTO PREVEDE CHE VENGA RAGGIUNTO: • Normalizzazione AHI • Normalizzazione ODI NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO TRATTAMENTO TERAPIA VENTILATORIO DELLA SLEEP APNEA CPAP - BIPAP NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Kaplan-Meier estimates of survival probability according to sleep-disordered breathing severity for A) Total sample and B) Sample excluding 126 CPAP treated participants. A. Kaplan-Meier estimates of the probability of survival (shown with y-axis truncated at 50% survival) according to sleep disordered breathing severity (n = 1522); long-rank test for differences in survival by SDB category: P < 0.00001. B. Kaplan-Meier estimates of the probability of survival (shown with y-axis truncated at 50% survival) according to untreated* sleepdisordered breathing category; *participants who had used CPAP were excluded (n = 1396); long-rank test for differences in survival by SDB category: P < 0.00001. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Sleep. 2008 August 1; 31(8): 1071–1078. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO L’uso della CPAP è indicato: nei pazienti con RDI > 30, a prescindere dai sintomi (rischio cardiovascolare) nei pazienti con RDI 5-30 + sintomi: eccessiva sonnolenza diurna o insonnia alterazioni cognitive disordini dell’umore documentata malattia cardiovascolare Il trattamento con CPAP non è indicato: in pazienti asintomatici senza malattia cardiovascolare con OSA lieve alla polisonnografia notturna NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO L’uso della BiPAP è indicato se: CPAP poco tollerata (per es. difficoltà con la maschera nasale, o intolleranza alla pressione positiva) OSAS + malattie restrittive, BPCO, ipoventilazione notturna CPAP -- > BiPAP: Non evidenza di aumento della compliance al trattamento NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Potential Benefits of CPAP Treatment for OSAS 1. Increased subjective and objective alertness 2. Decreased risk for cardiac disease and stroke 3. Decreased risk of developing hypertension 4. Improved neurobehavioral outcomes in cognitive processing, memory, learning, sustained attention and executive function 5. Improved mood 6. Improved functional outcomes 7. Decreased nocturia 8. Decreased risk of sleepiness related accidents Low Adherence Depression Claustrophobia or mask intolerance Nasal stuffiness or irritation Increased frequency of nocturnal voiding High Adherence Treatment initiated at younger age Education about risks of untreated OSA Education about potential benefits of CPAP treatment Early evaluation of CPAP adherence and potential problems Individualized interventions to address barriers to adherence Sleep Med Rev. 2007 April ; 11(2): 99–111 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SANDOR FERENCZI Diario Clinico - 21 Giugno 1932 Disturbi Respiratori Traumatici permanenti durante il Sonno Primo caso - 1 Risveglio da sonno profondo con una sensazione di vertigine e mal di testa; in stato di dormiveglia si nota che il respiro è del tutto sospeso durante dieci secondi o più e che è assente anche l’impulso a respirare: Un improvviso senso di angoscia provoca l’inspirazione, ma non appena si ristabilisce la sonnolenza, la respirazione si arresta. Se l’affaticamento aumenta, riesce a subentrare uno stato di sonno più lungo, ma al risveglio da questo sonno si osserva una situazione analoga a quella conseguente a un grave, pericoloso e prolungato soffocamento. …. Osservatori attenti affermano che il paziente digrigna i denti quasi ininterrottamente, che russa rumorosamente quando il sonno si fa più profondo: il disturbo respiratorio del tipo di Cheyne scompare con l’improvviso risveglio. A volte esso degenera in accessi convulsivi che evidenziano una analogia con la crisi epilettoide. Tuttavia la stessa sequenza di sintomi si manifesta nel corso di quasi tutte le sedute analitiche in cui il rilassamento raggiunge una certa profondità. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO SANDOR FERENCZI Diario Clinico - 21 Giugno 1932 Disturbi Respiratori Traumatici permanenti durante il Sonno Primo caso - 2 Sembra che il paziente presenti in realtà una persistente tendenza a sprofondare in un’agonia da soffocamento che prosegue durante l’intera giornata …… Una parte dell’attenzione conscia provvede a non lasciare troppo a lungo sospesa l’attività respiratoria. Non appena questa attenzione, a causa dell’affaticamento o del sonno, diminiusce o cessa del tutto, si ristabilisce il disturbo respiratorio. Nel corso del trattamento analitico da me raccomandato, questo tipo di disturbo respiratorio sopraggiungeva anche nello stato di dormiveglia. Se al momento dell’improvviso risveglio, sollecitavo il paziente a comunicarmi i frammenti di fantasmi onirici (… sogni di angoscia e di rabbia … ) cui altrimenti non prestava attenzione e se, riguardo a questi frammenti da una parte lo lasciavo associare liberamente e dall’altra lo aiutavo in giusta misura facendogli delle domande, giungevamo alla ricostruzione di un trauma infantile di natura omosessuale. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NICOLA ZIPPEL – FENOMENOLOGIA E SOGNO HUSSERL Concetto di PRESENTIFICAZIONE: indica tutti i momenti della vita mentale che avvengono sì nel presente, ma riferendosi a qualcosa che non è più … o non può essere presente … ed è reso presente o presentificato. Fantasia e coscienza di immagine: … relazione tra queste due peculiari forme della vita di coscienza, entrambe espressioni intenzionali della presentificazione. Io sognante – Io sognato SARTRE Il concetto di sogno viene introdotto per analogia con lo stato allucinatorio – sogno / allucinazione (Sartre) … il sogno manca del momento riflessivo della coscienza che caratterizza invece la nostra relazione al mondo nello stato di veglia. Esclusione della percezione dal novero delle esperienze oniriche. HERING … critica netta al cuore dell’analisi sartriana (fame – freddo). Il sogno è diverso da un’idea. FINK … apre il paragrafo dedicato alla trattazione del sogno con: … questo paragrafo, nel quale il sogno viene considerato come una presentificazione, non è in grado per il momento di dimostrare questa tesi. Esso ha quindi solo la funzione di accennare al problema. Il sogno viene annoverato tra le modalità della fantasia ma distinto da essa. Mente e Cura – 2011 /1 NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO THE INFLUENCE OF SEMANTIC PROPERTIES ON SYNTACTIC STRUCTURES IN IMPROVISED COMMUNICATION MARIANNE SMIT - APRIL 29, 2011 Cognitive Artificial Intelligence (CAI) is a multidisciplinary study that focuses on human intelligence from different perspectives like philosophy, linguistics, computer science and psychology. Language is seen as a uniquely human property that distinguishes our intelligence from that of animals. Because of this uniquely human property, the study of language in general (linguistics) is a very important part of the CAI research field that is connected to all other CAI research parts. Schematic view of the event ‘a girl covers a box’. To study the influence of semantics on syntactic structure in the gesturing task, different types of events need to be considered. Our intuition is that different events lead to different gesturing orders. To explain this intuition, we look at the order in which the elements of an event are sequenced naturally. Take for example the event ‘the girl covers a box’. As shown in figure, there is a girl and there is a box (Subject, Object). The covering connects the girl and the box. Whether the box is covered or not does not influence its existence, the girl and the box were already present. Our intuition says that the verb comes after the subject and the object (Subject – Object – Verb). NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO THE INFLUENCE OF SEMANTIC PROPERTIES ON SYNTACTIC STRUCTURES IN IMPROVISED COMMUNICATION MARIANNE SMIT - APRIL 29, 2011 As shown in figure, there is an elephant and the elephant is dreaming (Subject, Verb). The snake (Object) only exists in the dream so it depends on the dreaming. Our intuition says that the snake has to come after the dreaming (Subject – Verb – Object). Because of this semantic difference in verbs like ‘cover’ and ‘dream about’ we think that events of the first type, so called ‘motion events’ are gestured in Subject-Object-Verb (SOV) order and events of the second type, so called ‘intensional events’ are gestured in Subject-Verb-Object (SVO) order. Schematic view of the event ‘an elephant dreams about a snake’. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Sogno e Sleep Apnea I dati presenti in letteratura sulla relazione tra OSAS e Sogno, si basano principalmente sulla raccolta anamnestica degli incubi o dei sogni riportati dai pazienti e sulle relazioni che gli autori tendono a dimostrare tra la frequenza di incubi o disagi notturni con i principali indici di sofferenza respiratoria tipici delle manifestazioni apnoiche: AHI (Apnea Hypopnea Index – numero di episodi di apnea e ipopnea per ora di Sonno) ODI (Oxygen Desaturation Index – numero di episodi di desaturazione ossiemoglobinica per ora di Sonno). NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Sogno e Sleep Apnea Per quel che riguarda il contenuto onirico, gli incubi sono stati differenziati dai sogni vividi per le caratteristiche immagini espresse e dalla non attenuata percezione della realtà esterna. Gli incubi contengono spesso situazioni di imminente pericolo fisico per l'individuo (ad esempio la minaccia di un attacco, una caduta, una ferita, la morte), ma possono anche comportare l'aggressione verso gli altri, potenziali fallimenti personali e altri temi angoscianti quali il soffocamento. L'incubo è definito come una inquietante esperienza mentale che si verifica di solito durante il sonno REM e spesso al risveglio. L'incubo tipico è una sequenza di sogno coerente, apparentemente reale, che diventa sempre più inquietante nel suo svolgimento. Le emozioni negative che caratterizzano gli incubi di solito implicano ansia, paura o terrore, ma anche rabbia, imbarazzo o disgusto. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO THE RELATION OF EYE MOVEMENTS, BODY MOTILITY, AND EXTERNAL STIMULI TO DREAM CONTENT Dement, William; Wolpert, Edward A. Journal of Experimental Psychology, Vol 55(6), Jun 1958, 543-553. Incorporazione di stimoli esogeni (suggestioni uditive, luci lampeggianti, spruzzi d'acqua fredda) nel contenuto dei sogni in fase REM. Questa constatazione di incorporazione di stimoli somato-sensoriali nel contenuto dei sogni è stata replicata in diversi altri studi; pazienti con paralisi del sonno e con sudorazione eccessiva hanno maggiori probabilità di manifestare questi sintomi. The amount of observed eye movement was related to the degree of participation of Ss in the events of the dreams. The last eye movement before awakening corresponded in direction to the last reported fixation of the dreamer. Certain external and internal stimuli did not influence the dream content. The course of time in the dream was comparable to the time elapsing for that activity while awake. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Sogno e Sleep Apnea I pazienti con OSAS segnalano incubi intensi, al risveglio di eventi apnoici. Esempi aneddotici raccolti dai racconti dei pazienti includono principalmente: 1. "Sono sepolto sotto la sabbia e lotto con me stesso per arrivare ad una superficie che non riesco a raggiungere. Mi sveglio senza fiato." 2. "Sono in acque profonde che diventano sempre più scure. Sto trattenendo il respiro ma non ce la faccio più. Mi sembra di respirare in acqua; cerco di urlare, ma non c'è nessun suono. Mi sveglio in un bagno di sudore." 3. "Sono stato messo in frigorifero in una bottiglia di vetro chiusa. Diventa sempre più scura e poi mi sveglio. Ho una paura terribile quando mi sveglio. “ Sono in forte ritardo Vivo una situazione di terremoto C’è uno tsunami Perdo la casa Provo una sensazione di soffocamento Qualcuno tenta di strangolarmi NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Article in Press CLINICAL AND POLYSOMNOGRAPHIC CHARACTERISTICS AND RESPONSE TO CONTINUOUS POSITIVE AIRWAY PRESSURE THERAPY IN OBSTRUCTIVE SLEEP APNEA PATIENTS WITH NIGHTMARES Ahmed S. BaHammam , Sohaila A. Al-Shimemeri, Reda I. Salama, Munir M. Sharif University Sleep Disorders Center, College of Medicine, King Saud University, Riyadh, Saudi Arabia Received 2 June 2012; received in revised form 18 July 2012; accepted 23 July 2012. published online 10 September 2012. Corrected Proof Nightmares in OSA patients are associated with a higher REM-AHI. CPAP therapy results in a significant improvement in nightmare occurrence. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO As apnea becomes more severe the range of dream emotions decreases. Nevertheless, for all patients and for males alone we found significantly more negative dream emotion in the AHI ≥ 15 group than in the AHI < 5 group. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Violent/highly anxious dreams were only seen in patients at baseline. Word count was higher in patients than in controls. REM density was highest the first CPAP night. Severe OSAS patients recall dreams in REM sleep as often as controls, but their dreams have an increased emotional tone and are longer. Despite an increase in REM density, dream recall decreased the first months of CPAP and recovered 2 years later. Violent / highly anxious dreams disappeared with treatment. A dream recall decrease with CPAP is associated with normalization of sleep in OSAS patients. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Patients with higher AHI report a lower nightmare frequency, indicating that significant OSA suppresses the cognitive experience of nightmare recall. Depressed nightmare recall may occur secondary to the REMS suppression know to occur in patients with significant OSA. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Da: Beebe, Gozal Journal of Sleep Research 2002 Modificato Dreams ? Gli effetti dell’OSAS sul sonno, principalmente la frammentazione, l’ipossia intermittente e l’ipercapnia, alterano l’efficacia dei processi di riparazione/ristoro che si verificano durante il sonno e disturbano l'omeostasi funzionale e la vitalità neuronale e gliale in particolari regioni del cervello - PFC. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO La disfunzione delle regioni corticali prefrontali, che si manifesta nella alterazione del multiforme sistema cognitivo “esecutivo”, altera il reclutamento funzionale di più abilità cognitive primarie, ottenendo in tal modo comportamenti disadattativi diurni. The study shows that severe OSAH may mimick the symptoms of RBD and that VPSG is mandatory to establish the diagnosis of RBD, and identify or exclude other causes of dream-enacting behaviors. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO PSYCHIATRIC DISORDERS OSA and psychiatric disorders are currently being studied and described. The key features to keep in mind are the overlap between symptoms such as hypersomnolence, irritability, anxiety, and depression. One should keep OSA in the differential diagnosis of any patient presenting with a possible mood disorder in the setting of sleep complaints. Treatment of OSA may improve outcomes of the psychiatric disorders when both are present. When managing psychiatric disorders, one should consider the effect of psychotropic medications on OSA. Benzodiazepines and alcohol act as potent muscle relaxers and well-known precipitants of snoring and OSA. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO DREAMS IN SLEEP APNEA PATIENTS Gross, M.; Lavie, P. Dreaming, Vol 4(3), Sep 1994, 195-204 Gross e Lavie, hanno rilevato che i sogni hanno una più alta possibilità di essere ricordati dopo le apnee e questi sogni avevano maggiori probabilità di avere un contenuto negativo rispetto a sogni di una popolazione di controllo. Dreams after apneas were found to be more negative than dreams after healthy sleep. This suggests that REM-elicited dreams are resistant to powerful internal stimulation. The stress caused by the apneas exerted only a very global emotional influence on manifest dreaming NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Sogno e Sleep Apnea Oltre alla sonnolenza diurna, è ormai noto come un paziente affetto da OSAS possa presentare deficit cognitivi che comprendono: riduzione della memoria del lavoro svolto e deficit nelle funzioni esecutive (corteccia frontale). Il processo cognitivo di incorporazione del sogno nei comportamenti di veglia è stato proposto come una funzione esecutiva della corteccia frontale. Tuttavia, deficit cognitivi non sono presenti in tutte i soggetti con OSAS. I potenziali effetti dell’ OSAS indotti da deficit cognitivo non spiegano perché un peggioramento dell’ OSAS stessa dovrebbe incidere sensibilmente sul ricordo di incubi, contrariamente a quanto avviene con i sogni. Da queste diverse esperienze emergono due considerazioni interessanti e diametralmente opposte che possono essere così riassunte: a) b) Studi in pazienti con OSAS grave riferiscono una maggiore frequenza di incubi, suggerendo che l'esperienza dell’ apnea nel sonno induca l’incubo stesso. Altri studi in pazienti con OSAS grave descrivono una minore frequenza di incubi, indicando quindi come l’ OSAS sopprima l'esperienza cosciente ed il ricordo di un incubo nella maggior parte dei pazienti. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO Sogno e Sleep Apnea CONCLUSIONI La fase REM è la più sensibile agli eventi patologici della respirazione; una più attenta considerazione della quantità di sonno profondo /REM nei soggetti con OSAS consentirebbe di studiare finalmente, con approccio prospettico e non solo retrospettivo, il ricordo di sogni o incubi in relazione al possibile aumento di REM / sonno profondo realizzabile con la terapia, sia essa chirugica o ventilatoria. NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO NEUROFISIOLOGIA DEL SONNO