IL MARKETING MIX Dopo avere analizzato le potenzialità e le capacità dell'impresa occorre essere in grado di progettare una strategia di marketing che introduca il prodotto/servizio nel nuovo mercato obiettivo. Una volta stabilito dove ci si vuole posizionare con il prodotto/servizio, vale a dire a quali clienti si mira, bisogna stabilire quali strumenti utilizzare per raggiungere quell'obiettivo, per penetrare in quel mercato. Il marketing mix è l'integrazione di questi diversi strumenti, che interagiscono in maniera diversa per ogni segmento di mercato identificato. LE QUATTRO LEVE DEL MARKETING MIX prodotto Prodotto Servizi accessori Marca Confezione Gamma y y y y y promozione y y y y prezzo Rapporti personali Pubbliche relazioni Pubblicità Fiere Mercato (segmento) y y y y Prezzo base Sconti Condizioni di pagamento Consegne distribuzione y y y Canali di vendita Gestione scorte Trasporto 1 Per commercializzare i prodotti/servizi occorre usare ciascuna leva del marketing mix in maniera diversa a seconda del mercato obiettivo, dei clienti, della concorrenza ecc. Pianificare le strategie di marketing significa affrontare la commercializzazione dei prodotti/servizi in maniera consapevole e non casuale. PRODOTTO/SERVIZIO Caratteristiche e Vantaggi I Prodotti/servizi possono essere descritti in base alle loro caratteristiche e vantaggi. Le caratteristiche sono quegli aspetti del prodotto/servizio che si traducono in determinati vantaggi; si acquistano i prodotti/servizi appunto per i loro vantaggi In altre parole: ¾ Le caratteristiche di un prodotto/servizio sono aspetti come la grandezza, il colore, la potenza di un motore, la composizione di un tessuto, ecc. ¾ I vantaggi rispondono al quesito dell’acquirente: “Perché dovrei preferire questo prodotto/servizio?” La seguente tabella illustra meglio questa distinzione: Una caratteristica è.... Un vantaggio è.... La grandezza fisica E’ così piccolo da entrare comodamente nella tasca dell’impermeabile Un contenitore in vetro La possibilità di riciclarlo per altri usi Prodotti naturali e non trattati con additivi chimici La salvaguardia della salute del consumatore 2 Mentre le caratteristiche di un prodotto/servizio sono generalmente facili da individuare e descrivere, i corrispondenti vantaggi possono essere più problematici, dal momento che risultano spesso intangibili. I più immediati vantaggi di un prodotto/servizio sono quelli che si traducono in una gratificazione emozionale o economica. Il vantaggio di un dentifricio non consiste nel sorriso “più smagliante” che esso offre, ma in ciò che quel sorriso può fare ottenere al consumatore (un partner di bell’aspetto, un lavoro migliore, etc.). Le gratificazioni emozionali coprono l’intero spettro delle emozioni umane ma fondamentalmente consentono al consumatore di sentirsi meglio, in un modo o nell’altro. Ad esempio, mandare fiori ad un amico o ad un familiare permette al consumatore di esprimere affetto. Comprare prodotti fatti con materiali riciclati offre al consumatore l’opportunità di fare scelte ecologicamente responsabili. I prodotti che offrono una gratificazione economica consentono al consumatore di: y Risparmiare soldi (tariffe telefoniche scontate per chiamate su lunghe distanze); y Fare soldi (software per la gestione di una attività basata in casa propria); y Guadagnare in praticità e tempo (piatti pronti da cuocere con forno a microonde). 3 Il punto di vista del cliente Per identificare i vantaggi del prodotto/servizio si deve adottare il punto di vista del cliente. ¾ Oltre a mettersi mentalmente nei panni dei clienti, è bene consultarli o sottoporre alla loro attenzione dei questionari, chiedendo di individuare i vantaggi del prodotto/servizio. Potrebbero fornire informazioni che non ci si sarebbe immaginati! ¾ Tracciare un identikit dei passati acquirenti. Quali elementi si possono ricavare per comprendere i vantaggi del prodotto/servizio? Si potrebbero adottare alcuni sistemi per elaborare e sviluppare i vantaggi del prodotto/servizio: - Incoraggiare i clienti a fornire suggerimenti su eventuali miglioramenti da apportare al prodotto/servizio. - Prestate attenzione alle lamentele dei clienti e ai quesiti dei potenziali acquirenti. - Ricevere i commenti della clientela con atteggiamento aperto. - Analizzare i risultati e metterli a frutto. -Osservare la concorrenza. I cambiamenti nel prodotto/servizio che offrono riflettono i vantaggi desiderati? Comprendere caratteristiche e vantaggi di un prodotto/servizio consente di: y Descrivere il prodotto/servizio tramite materiali collaterali di marketing, pubblicazioni, o in una personale situazione di vendita nel modo che rispecchi più fedelmente gli interessi dei clienti. y Differenziare - spiegare in che cosa il prodotto/servizio sia diverso (“migliore”) di quello della concorrenza. y Usare efficacemente una varietà di strategie di prezzo e collocazione sul mercato (si vedano in proposito le strategie suggerite nel paragrafo “Strategie basate sulle caratteristiche”). 4 Differenziazione I prodotti/servizi possono essere unici nel loro genere (specializzati) oppure virtualmente indistinguibili da quelli della concorrenza (di prima necessità) o una qualsiasi variante compresa tra questi due estremi. I prodotti/servizi specializzati non sono necessariamente migliori di quelli di prima necessità, ma richiedono senza dubbio strategie di marketing diverse. Una strategia potenzialmente importante specializzati si basa sulla differenziazione. per i prodotti/servizi Un’azienda differenzia i propri prodotti quando riesce a separarli e a porli in risalto, nella mente dei consumatori, rispetto ai prodotti della concorrenza. Una profonda comprensione degli elementi di paragone tra i vantaggi dei propri prodotti/servizi e quelli dei concorrenti permette di competere con questi ultimi attraverso la differenziazione. Prodotti/Servizi di Prima Necessità Poche, o inesistenti, differenze tra prodotti in concorrenza tra loro Prodotti/Servizi Specializzati Caratteristiche altamente distintive nel confronto con altri prodotti in competizione per guadagnare le preferenze dei consumatori 5 Strategie basate sulle caratteristiche Introdurre - Essere “i primi” ad offrire una nuova caratteristica in un prodotto/servizio è una convalidata strategia concorrenziale. Ad esempio, farsi conoscere come “la prima” lozione naturale per il corpo contenente vitamina E conquisterà all’azienda una posizione leader sul mercato, almeno per un po’. Migliorare/Modificare - Piuttosto che essere alla testa del mercato con una caratteristica totalmente innovativa, è possibile semplicemente modificare e/o migliorare le caratteristiche del prodotto/servizio. “Migliorare” il prodotto/servizio crea l’impressione che all’azienda stia a cuore la soddisfazione dei propri clienti. Modificare le caratteristiche del prodotto/servizio è una strategia adottata da molte imprese per competere con un concorrente che abbassi i propri prezzi. Se, ad esempio, un produttore di lozione naturale per il corpo abbassa il prezzo del suo prodotto/servizio, un altro produttore potrebbe lanciare una nuova “formula migliorata” con vitamina E ma lasciare il prezzo inalterato. Non si dimentichi che una variazione nelle caratteristiche si traduce di solito in un cambiamento nei vantaggi. Non bisogna mai perdere di vista i vantaggi apparenti offerti dal prodotto/servizio, in modo da poterli usare nei messaggi di marketing. Raggruppamento - Molto spesso le caratteristiche vengono “raggruppate” in diversi modelli - e prezzi - di un prodotto/servizio, a partire da un modello di base per arrivare a un modello “pienamente accessoriato”. Le automobili, molti congegni elettronici, e persino i programmi di vacanze organizzate offrono una serie di caratteristiche opzionali da aggiungere ad un modello di base. Lo stesso discorso può applicarsi addirittura ai servizi. Ad esempio, un commercialista potrebbe applicare una determinata tariffa per compilare la dichiarazione dei redditi, una tariffa addizionale per gestire gli stipendi, e un’altra ancora per occuparsi dell’intero settore finanziario di un cliente. 6 PREZZO Determinazione dei prezzi L’imposizione del prezzo per il prodotto/servizio costituisce una delle più importanti decisioni d’affari che occorre prendere. Si dovranno offrire i prodotti/servizi ad un prezzo che il mercato target sia disposto a pagare e che al tempo stesso produca un profitto per l’azienda - o non si resterà in attività a lungo! Esiste una varietà di teorie, più o meno scientifiche, sull’imposizione dei prezzi. Questa guida vuole fornire una struttura di riferimento su cui basare le decisioni riguardo ai prezzi, prendendo in considerazione i costi, gli effetti della concorrenza e la percezione che il consumatore ha del “valore”. Vorremmo chiarire innanzitutto con quale accezione saranno adoperati qui di seguito i termini “costo” e “prezzo”: Per costo si intende il totale delle spese fisse e variabili (sostenute) necessarie a produrre o offrire il prodotto/servizio. Il prezzo è il prezzo unitario di vendita che i consumatori pagano per il prodotto/servizio. Così, quando un cliente chiederà “Quanto costa?”, la risposta sarà il prezzo. Prezzi minimi e massimi Si consideri il costo come il livello minimo del prezzo del prodotto/ servizio - per coprire i costi si dovranno stabilire dei prezzi che siano superiori al livello minimo, o si sarà ben presto fuori attività. (L’eventuale decisione di fissare prezzi che siano pari o inferiori al costo dovrebbe essere finalizzata solo ad un proposito temporaneo e specifico, come quello di accedere al mercato.) Si consideri la “percezione che il cliente ha del valore” come il tetto, cioè il prezzo massimo che i consumatori sono disposti a pagare in base al valore che essi riconoscono nel prodotto/servizio. Questo concetto è talvolta espresso come “la capacità del mercato”. Il valore percepito è costituito da reputazione solida, messaggi di marketing, imballaggi, ambienti di vendita, ecc. Un’importante ed ovvia componente del valore percepito consiste nel paragone che i clienti attuali e potenziali fanno tra l’azienda e i suoi concorrenti. 7 Ad un livello intermedio tra il minimo ed il tetto si può probabilmente collocare il giusto prezzo per il prodotto/servizio offerto; un prezzo che consente di ricavare un giusto profitto e che appare ragionevole ai clienti. Di conseguenza, una volta compreso il minimo di costo e il tetto di valore - prezzo, si avranno a disposizione gli elementi che occorrono a stabilire il prezzo del prodotto/servizio. In conclusione, sebbene si debbano tenere a mente i costi nella determinazione dei prezzi, si cerchi di non limitarsi ad una strategia di prezzo che sia esclusivamente basata sui costi. Una strategia di prezzo basata sul valore indurrà a considerare l’attività dal punto di vista della clientela. Se il cliente non percepisce un valore per cui valga la pena pagare un prezzo tale da garantire un giusto profitto, si dovrà ripensare l’intero piano di gioco! Punto di pareggio Prima di decidere quale sia il giusto prezzo per il prodotto/servizio, si deve scoprire quanto esso costa! A prescindere dal metodo di determinazione dei prezzi che si userà, non si potrà fare a meno di conoscere i costi. Una volta identificati i costi, sarà possibile calcolare il punto di pareggio, cioè il punto in cui la produzione di un articolo o la fornitura di un servizio non fa né guadagnare né perdere soldi. Ad esempio, si raggiungerebbe il punto di pareggio se costasse 100 produrre un articolo che poi si venderà a 100. Un’analisi di pareggio è il processo attraverso cui è possibile scoprire tali cifre di pareggio. Per cominciare questa analisi, occorre sommare tutti i costi fissi e determinare quali sono i costi variabili a diversi volumi di produzione. I costi fissi, a volte definiti “costi di esercizio”, sono spese che non variano a seconda delle quantità prodotte - come ad esempio le spese di affitto per gli uffici (e in certi casi le spese di magazzino per le scorte), per le macchine d’ufficio (telefono, computer, fax, ecc.), per l’assicurazione, per i servizi pubblici, ecc. I costi variabili sono invece quelle spese che variano a seconda delle quantità di beni prodotti o servizi forniti. Essi includono costi come la parcella oraria di un appaltatore per un progetto specifico, le materie prime, ecc. Alcuni costi variabili non dipendono specificamente dalla quantità dei prodotti ma sono tuttavia soggetti a variazione, come le spese pubblicitarie o promozionali. 8 Bisogna conoscere il costo di esercizio (costi fissi) come pure il costo addizionale unitario (costi variabili) prima di poter determinare i punti di pareggio. Entrate necessarie al pareggio Per calcolare le somme necessarie al pareggio - cioè le entrate necessarie a coprire sia i costi fissi che i costi variabili in modo da non guadagnare né perdere soldi - usare la seguente formula: Costi fissi/1 - (Costo addizionale unitario/Prezzo di vendita unitario) = Entrate necessarie al pareggio Esempio: calcolo delle entrate necessarie al pareggio Come esempio, cerchiamo di determinare una tariffa oraria adeguata (entrata) da imporre per la produzione di valigette porta documenti in pelle. Usando la formula per le entrate necessarie al pareggio, inserire i costi fissi totali di € 10.000,00, il costo variabile unitario di € 25,00 (costo di produzione), e il prezzo di vendita unitario di € 50,00 (per ogni valigetta). Dalla formula si ricava un introito annuale necessario per il pareggio di € 20.000,00. 10.000,00/1 - (25,00/50,00) = 20.000,00 Dunque, l’azienda in questione ha bisogno di entrate annuali di almeno € 20.000,00 solo per coprire i costi. Se avrà entrate superiori, ricaverà un profitto. 9 Unità necessarie al pareggio Per determinare quante unità devono essere prodotte e vendute per ottenere il pareggio, usare la seguente formula: Costi fissi/Margine di contribuzione per unità* = Numero di unità necessarie al pareggio *In cui il Margine di contribuzione per unità = Prezzo di vendita unitario Costo variabile unitario Esempio: calcolare il numero di unità necessarie ad ottenere un pareggio L’unità prodotta in questo esempio consiste in una valigetta porta documenti. Nel nostro esempio, il numero di valigette necessarie semplicemente per coprire i costi è di 400. 10.000,00/(50,00 – 25,00) = 400 unità (borse all’anno) Ipotizzando che per produrre una valigetta sia necessaria 1 ora di lavoro e che le ore di produzione siano distribuite omogeneamente nell’arco di un anno lavorativo di 50 settimane, ogni settimana almeno 8 valigette devono essere vendute, fatturate e riscosse per andare in pareggio. 400 valigette all’anno : 50 settimane = 8 valigette alla settimana 10 Prezzo basato sul costo Dopo avere determinato i punti di pareggio che costituiscono i livelli minimi di prezzo, esistono strategie per l’imposizione dei prezzi basate su obiettivi finanziari addizionali, come: 9 Stabilire un prezzo elevato per ricavare buoni profitti inizialmente. Questa strategia è impiegata per recuperare eventuali alti costi di ricerca e sviluppo o per massimizzare i profitti prima che i concorrenti entrino sul mercato. (Le case farmaceutiche usano spesso questa strategia all’atto di lanciare sul mercato nuove medicine.) 9 Stabilire un prezzo basso per uno o più prodotti/servizi, per realizzare vendite rapide a sostegno di un altro prodotto/servizio ancora in fase di perfezionamento. (Alcune imprese usano inoltre questa strategia quando hanno necessità di aumentare gli introiti liquidi.) 9 Stabilire i prezzi al fine di raggiungere un obiettivo di profitto desiderato. Ad esempio, se il profitto desiderato per ciascuna unità è del 20% ed i costi unitari sono €5,00 (considerando i costi fissi e variabili), fissare il prezzo a €6,00. E’ possibile anche determinare quante unità vendere per raggiungere un traguardo di profitto usando la seguente formula: Volume di unità necessarie al pareggio = Costi fissi : Margine di contribuzione per unità* *Ricordare che: il margine di contribuzione per unità = Prezzo di vendita unitario - Costo variabile unitario. 11 Prezzo basato sul valore Quanto può salire un prezzo prima che il prodotto/servizio venga escluso dal mercato? Per alcune tipologie di imprese, soprattutto le attività artigianali, di servizio alla persona, turistiche e di ristorazione, il rapporto con il cliente è più vicino e permette di stabilire il prezzo sul valore percepito dal cliente stesso. Per comprendere la percezione che il cliente ha del valore del prodotto/servizio, occorre osservare criteri più soggettivi, come le preferenze dei clienti, i vantaggi del prodotto/servizio, la convenienza, la qualità, l’immagine dell’azienda ed i prodotti/servizi alternativi offerti dalla concorrenza. ¾ In che modo i clienti descrivono ciò che ottengono in cambio dei loro soldi? ¾ Risparmiano molto tempo o denaro acquistando il prodotto/servizio? ¾ Ricavano un vantaggio competitivo dall’uso del prodotto/servizio? ¾ E’ più conveniente per loro affidarsi al prodotto/servizio piuttosto che cercare di fare da soli? ¾ Quali sono le scelte del cliente? ¾ Quali sono i prezzi della concorrenza? Con queste informazioni, è possibile cominciare a capire qual è il prezzo massimo che il cliente è disposto a pagare per il beneficio ricevuto. Un cliente potrebbe facilmente ritenere che valga la pena pagare €15,00 per 1litro di olio extra vergine d'oliva biologico prodotto da un’azienda agricola locale, per la convenienza e la sicurezza di avere a che fare con un’impresa che conosce, piuttosto che pagare €7,50 ad una catena commerciale impersonale. Se d’altro canto il cliente è disposto a sborsare solamente €7,50 al litro, occorre domandarsi se il tipo di attività in questione può fruttare qualcosa oppure no. 12 Ecco di seguito un elenco di strategie di prezzo basate sul valore, prendendo sì in considerazione il punto di pareggio, ma con una forte enfasi su giudizi soggettivi - piuttosto che solamente sui numeri: 9 Imporre lo stesso prezzo della concorrenza. Questa strategia si usa quando si offre un prodotto/servizio di largo consumo, quando i prezzi sono relativamente ben stabiliti (come nel caso dei servizi professionali) o quando non si ha altro modo di stabilire i prezzi. La sfida consiste allora nel decidere come abbassare i costi in modo da ricavare un profitto più alto della concorrenza. 9 Stabilire un prezzo basso (rispetto alla concorrenza) per un dato prodotto/servizio in modo da catturare un gran numero di clienti in quel mercato. Questa strategia può tornare utile anche per raggiungere obiettivi non finanziari: far conoscere il prodotto/servizio, competere con la concorrenza o creare un’immagine di costi bassi. Funzionerà se si sarà in grado di mantenere i profitti con un prezzo basso, o se si riusciranno a mantenere livelli di vendite accettabili nel caso di decida poi di aumentare i prezzi. 9 Se il prodotto/servizio ha un certo “alone” ed un’unicità che lo rendono caro ai clienti, si potrebbe riuscire a imporre un prezzo molto alto in rapporto ai costi. Inoltre, se il mercato-obiettivo è benestante e si ha intenzione di posizionare il prodotto/servizio come un articolo “esclusivo”, un prezzo particolarmente alto potrebbe risultare adeguato. (Ad esempio, gli orologi Rolex hanno poi costi di fabbricazione tanto più elevati degli altri orologi? Il loro alto costo, tuttavia, conferisce un vantaggio in termini di “status” al mercato affluente dei Rolex.) Questa strategia di chiedere le somme “che la clientela è disposta a pagare” - per quanto alte - richiede prontezza mentale ed una disponibilità a cambiare, perché i clienti (e i concorrenti) potrebbero decidere che si stanno ricavando profitti troppo alti! 13 Sconti La strategia di determinazione dei prezzi può comprendere degli sconti per quei clienti che offrano un vantaggio in termini di affari. 9 Si possono fare sconti ai clienti che pagano prontamente. Ciò gratifica coloro che aiutano l’azienda a mantenere un giro stabile e attivo di entrate liquide, e a ridurre i costi di recupero dei crediti. 9 Offrire sconti sulla quantità per ordini grandi è spesso economicamente sensato quando il costo unitario di vendita o consegna di un prodotto/servizio è inversamente proporzionale alla quantità di prodotto/servizio smerciata. Ad esempio, un servizio di catering potrebbe evadere un ordine per un buffet per 50 persone per 4 giornate per un solo cliente al prezzo di €7,50 a persona, mentre lo stesso buffet 8 persone un sola volta si vende al prezzo di €10,00 ciascuno. Ciò accade perché la possibilità che alcuni buffet rimangano invenduti deve essere presa in considerazione, vi sono costi da sostenere che non consentono economie di scala, ecc. 9 Sconti stagionali offerti ai consumatori che acquistano durante la “stagione morta” di un certo prodotto/servizio gratificano quei clienti che essenzialmente assistono un’azienda nell’atto di bilanciare il suo movimento di liquidi e di soddisfare la domanda di produzione. 9 Sconti in cambio dell’usato, che può essere sia ri-usato che rivenduto per trarne profitto, comportano vantaggi sia per l’azienda che per la clientela. 9 Sconti promozionali sono spesso funzionali economicamente. Ad esempio, se il prodotto/servizio viene venduto da una catena di negozi che lo include nella propria pubblicità o attività promozionali, ciò faciliterà le attività di marketing. In tal caso, si potrebbe decidere di offrire la merce a prezzo scontato a tale catena. 14 PROMOZIONE Il progetto di promozione A questo punto esiste un prodotto/servizio e se ne è fissato il prezzo. Si pensa che ora tutti correranno a bussare alla porta? Non finché la gente non avrà saputo del prodotto/servizio – occorre promuoverlo! E’ necessario preparare il terreno alle vendite con un progetto di promozione ben congegnato. Il progetto di promozione traccia i contorni degli strumenti o delle tattiche promozionali che si ha in programma di usare per raggiungere gli obiettivi di marketing. L’operatore/trice di mercato novizio/a o inesperto/a potrebbe confondere il progetto di promozione con il progetto di marketing vero e proprio, dal momento che esso delinea i capitoli di spesa della maggior parte del budget di marketing. In realtà esso non è che uno dei componenti del progetto di marketing - il quale contiene ulteriori componenti strategiche e progettuali. Il progetto di promozione potrebbe includere le seguenti componenti: y Descrizione (o elencazione) delle tattiche promozionali che si intende usare y Costi stimati per l’anno in oggetto y Illustrazione di come le tattiche promozionali serviranno gli obiettivi di marketing y Descrizione delle correzioni promozionali per attività a carattere ciclico, se si rientra in tale categoria 15 Strategie promozionali All’atto di decidere quale sia la migliore strategia promozionale per raggiungere il mercato - obiettivo, occorre: ¾ Svolgere ricerche ¾ Avere sempre presente il cliente tipo ¾ Essere creativi/e! Lo svolgere ricerche presuppone attività come studiare il mercato obiettivo e cercare di scoprire i piani di altre aziende del settore. Un modo relativamente veloce per imparare come i concorrenti comunicano i loro messaggi di marketing è consultare i periodici commerciali. Si avrà così un’idea di quali caratteristiche essi ritengano importanti e meritevoli di particolare enfasi. Tenere in mente il cliente tipo aiuterà a prevenire sprechi di tempo e denaro in attività promozionali inefficaci. Ad esempio, sarà palesemente inutile fare inserzioni nei quotidiani se il gruppo - obiettivo non li legge. La componente principale del Progetto di Promozione è la descrizione (o elencazione) delle tattiche promozionali che si vogliono adoperare. Esistono numerosi strumenti promozionali. Tutte le promozioni dovrebbero combinarsi perfettamente con le strategie di vendita e con l’immagine dell’azienda. Può essere utile produrre e distribuire materiale come: ¾ depliant ¾ notiziari ¾ volantini ¾ posters ¾ cataloghi ¾ sito Internet 16 Assicurarsi inoltre che le confezioni dei prodotti abbiano un design informativo e accattivante. (Per un’azienda di servizi, il “design della confezione” consisterà nell’atmosfera dell’ufficio, nel design del collaterale dell’azienda stessa e, soprattutto, nell’apparenza dello staff.) ¾ Attività promozionali ¾ Sponsorizzazione di eventi speciali (es: gare amatoriali) ¾ Partecipazione a progetti della comunità e consigli di amministrazione ¾ Fiere commerciali - Il prodotto/servizio potrebbe rientrare tra quelli adatti ad essere esibiti in una fiera frequentata dal gruppo-obiettivo. Le manifestazioni fieristiche sono generalmente eventi della durata di 1 o 2 giorni che consentono alle aziende di allestire mostre o stands per esibire i propri prodotti/servizi. ¾ Feste pubbliche ¾ Oggetti promozionali (es: cappelli e tazze con logo) ¾ Buoni sconto e campioni gratuiti ¾ Organizzazione di concorsi ¾ Discorsi e conferenze ¾ Tenere discorsi in occasione di conferenze, riunioni di associazioni di categoria ed altri eventi garantisce una posizione leader nel settore. Si possono anche stabilire contatti utili per le vendite. ¾ Pubblicazioni quali notiziari, periodici commerciali e libri. ¾ Campagne di relazioni con i mezzi di comunicazione - Una campagna è il programma complessivo per stabilire e mantenere il contatto con rappresentanti prescelti dei mezzi di comunicazione (reporters). Si può considerare l’ipotesi di organizzare una campagna di relazioni con i media se l’azienda può trarre beneficio dall’essere menzionata in quotidiani, periodici o programmi televisivi seguiti dal gruppoobiettivo. Parte della campagna potrà essere la diffusione di comunicati stampa e annunci tramite il servizio pubblico. ¾ Pubblicità - Fare inserzioni pubblicitarie da pubblicare in programmi per eventi, periodici commerciali, riviste, quotidiani. ¾ Pubblicità via posta ¾ Pubblicità all’aperto, su cartelloni o pannelli di autobus ¾ Diffusione di messaggi pubblicitari per radio o televisione (o su siti Internet!) 17 Obiettivi di marketing Ricordarsi di prefissare un obiettivo specifico in relazione al quale misurare il successo o fallimento in ciascuna area specifica. Un obiettivo specifico consiste in un’affermazione di ciò che si vuole compiere ed entro quanto tempo, ed è quantificabile. Un esempio di un buon obiettivo quantificabile è: “Distribuire 500 volantini entro il 1° Giugno”. Un cattivo esempio può essere: “Far sapere alla gente dell’attività”. Quest’ultimo esempio non è quantificabile. Non spiega in che modo si farà sapere alla gente dell’attività, quante persone si intendono contattare ed entro quali tempi. Informare due persone dell’attività nel giro di un anno è forse un successo? 18 DISTRIBUZIONE La distribuzione riguarda il modo in cui il prodotto/servizio arriva, è reso disponibile ai clienti. Sono diversi i fattori da considerare quando si affrontano i temi delle vendite e della distribuzione. È necessario avere un piano ben preciso e ponderato di come condurre le vendite e le consegne (la distribuzione) del prodotto/servizio ai vostri clienti. Occorre cercare di dare una risposta alle seguenti domande: ¾ Il metodo di vendita è molto persuasivo ed emotivo? Oppure è informativo e sotto tono? ¾ Qual è la durata media del ciclo di vendita? ¾ Quanti prodotti si possono produrre in un determinato tempo? ¾ Quanti prodotti si possono immagazzinare, o qual è la capacità dell’assortimento? Usare le previsioni di vendita per decidere quali dovrebbero essere i livelli di assortimento per soddisfare la domanda dei clienti. ¾ Ogni quanto si effettua il riassortimento? Come ci si confronta con la concorrenza? ¾ Quali sono le fluttuazioni cicliche o i cambiamenti stagionali che influenzano la domanda o la produzione del prodotto/servizio? ¾ Ad esempio, se si producono decorazioni natalizie, come si gestiscono i momenti di picco nella produzione e nella vendita, o i momenti di relativa calma? ¾ Descrivere il canale di distribuzione. In altre parole, i prodotti/servizi come vengono distribuiti/consegnati/erogati ai clienti? Per le piccole vendite, come la vendita delle ceramiche artistiche attraverso una galleria d'arte locale, il metodo di distribuzione è parte della routine di vendita che richiede una valutazione e una descrizione breve (in questo caso, la ceramica è in mostra e immagazzinata presso la galleria, l'approccio di vendita probabilmente morbido ed informativo, mentre la ceramica viene consegnata al cliente al momento della vendita). In altri casi, come ad esempio con un ordine ricevuto su Internet in seguito al quale il prodotto viene spedito, è scontata una maggiore pianificazione e descrizione dell'intero processo. 19 Tipologie di transazioni di vendita Qui sotto sono elencate le principali categorie di vendita e di canali di distribuzione. Ci si può trovare ad usarne uno, più di uno, o combinazioni di vendite e canali di distribuzione. Inoltre, prodotti diversi anche della stessa impresa, possono richiedere strategie diverse. Vendite dirette: L’impresa vende direttamente al cliente o al consumatore del bene/servizio. Non ci sono intermediari fra l’impresa ed il cliente. Fornire servizi di pianificazione finanziaria a clienti individuali costituisce un esempio di vendita diretta. Le vendite per catalogo o attraverso Internet sono altrettanti esempi di questa strategia. Vendite indiretta: dettaglianti – L’impresa vende ad un dettagliante i cui commessi poi vendono ai clienti. Vendere ad un fruttivendolo locale erbe coltivate con concimi organici è un esempio di vendita indiretta. Vendite indirette: grossisti o agenti – L’impresa vende ad un grossista o agente che vende il prodotto ai dettaglianti. Il grossista, nella maggioranza dei casi, rappresenta diverse imprese (è più efficace per il dettagliante disporre di un’unica fonte per più prodotti, piuttosto che dover gestire un numero indeterminato di individui). Vendere accessori innovativi per animali domestici ad un grossista che li rivende ad una quantità di negozi per animali domestici, cliniche e altri tipi di dettaglianti è un esempio di vendita attraverso grossisti o agenti. Vendite indirette: Marketing multi-level – L’impresa vende direttamente sia ai clienti che ad altri venditori reclutati per vendere il prodotto. E’ possibile determinare quale INTERFACCIA fra l’impresa e i potenziali clienti è più appropriata, basandosi sugli obiettivi. Quali sono le caratteristiche del mercato obiettivo e quanto spazio c'è per il prodotto/servizio? Ad esempio, nel caso di un prodotto/servizio costoso con un numero ristretto di potenziali acquirenti, la vendita diretta accompagnata da una vasta gamma di "servizi post-vendita" è molto probabilmente la migliore strategia. Per un prodotto a basso prezzo, rivolto ad un mercato di massa, come la gomma da masticare, la strategia di vendita indiretta è la più corretta, supportata da pubblicità massiccia e sistemazione efficace nei negozi dettaglianti, per permettere ai clienti di reperirla facilmente. 20 Dove sono situati i clienti? Le vendite attraverso un dettagliante locale possono essere la miglior strategia di vendita, nel caso in cui un gran numero di clienti sia localizzato in quell'area. Tuttavia, un piccolo numero di acquirenti sparsi geograficamente, può richiedere una vendita ad un agente o grossista il quale fornirà l'attenzione necessaria al prodotto. Gli acquisti industriali, generalmente vengono fatti direttamente presso il produttore o presso un suo concessionario. Quanto sono grandi gli ordini? Si possono segmentare i clienti in base alle dimensioni dei loro ordini e vendere direttamente a quei clienti che fanno grandi ordini, usando invece una strategia di vendita indiretta per i piccoli ordinativi. La reperibilità/disponibilità del prodotto/servizio A prima vista, si potrebbe pensare che più il prodotto è conveniente, reperibile e disponibile, meglio è. Questo non è sempre vero. Spesso è meglio essere più selettivi, persino esclusivi, rispetto alla localizzazione delle vendite del prodotto. Questa è un'altra occasione che si ha per pensare in maniera strategica. Grande reperibilità Distribuzione intensiva Utilizza tutti i possibili canali di distribuzione. Ad esempio, una marca di gomma da masticare è presente in una ampia gamma di negozi al dettaglio. Disponibilità limitata Distribuzione selettiva Distribuzione esclusiva Utilizza solamente canali Al dettagliante o al che corrispondono a certi canale distributivo viene requisiti. garantita l'esclusiva. Ad esempio, la penna Mont Blanc viene venduta solamente in negozi di cartoleria eleganti e raffinati. Ad esempio: i prodotti Body Shop sono venduti solamente nei negozi Body Shop o attraverso i loro cataloghi. 21 IL PROCESSO DI VENDITA La maggior parte degli imprenditori vorrebbe concentrare tutte le proprie energie sulla gestione quotidiana dell'impresa e servire la domanda dei clienti esistenti. Tuttavia, per il successo dell’impresa, è importante concentrarsi sull'acquisizione di nuove opportunità di affari dai clienti attuali e potenziali, per crescere e sostenere l'azienda. Gli imprenditori di successo dedicano circa 40% del loro tempo in attività di marketing e vendite. Vendere è un processo Il processo di vendita ha 6 passaggi chiave. Teoricamente tutte le trattative di vendita seguono questi punti, sia che durino alcuni minuti, sia che durino diversi mesi. 1. Individuare i clienti potenziali 2. Il primo contatto 3. La presentazione di vendita 4. Gestire le obiezioni 5. Concludere la vendita 6. Follow up e servizi post vendita 22 Individuare i clienti potenziali Trovare dei potenziali clienti interessanti al prodotto/servizio è il primo passo naturale nel processo di vendita. Una volta identificati i potenziali clienti, occorrerà conoscere di loro tutto il possibile prima di avvicinarli. y Stabilire l’approccio di vendita e pianificare le visite y Stabilire quali prodotti/servizi si adattano meglio ai potenziali clienti y Valutare se ci sono ragioni per non avvicinare alcuni potenziali clienti, risparmiando tempo e risorse. Il primo contatto Quando è il cliente a stabilire il contatto - Il cliente viene in visita durante l'orario di apertura, se si tratta di un negozio o uno studio. Se non si tratta di un negozio o studio, il cliente può utilizzare telefono, fax, posta o posta elettronica, oppure il sito web, per richiedere informazioni, fare domande e/o fare un acquisto. I potenziali clienti possono cercare un contatto in orari strani per conoscere gli orari di apertura o la localizzazione. Assicurarsi che la segreteria telefonica o il sito web rispondano a queste domande. Quando è l’azienda ad iniziare il contatto - Una delle tipologie più comuni di primo contatto è detta "a freddo", fatta al telefono o di persona. Il contatto a freddo si riferisce a potenziali clienti che non hanno mai richiesto il contatto. È più efficace usare in questo caso il telefono, per non guidare ore ed ore da un cliente all'altro. Alcuni suggerimenti per trasformare le chiamate "a freddo" in "clienti caldi". y Innanzitutto, stabilire l’obiettivo e lo scopo della visita. Lo scopo può essere quello di fissare un appuntamento, informare, fare delle domande, parlare con una determinata persona, vendere, ecc. Inoltre, stabilire se si intende concludere la vendita al primo incontro o semplicemente spianare la via ad una successiva visita o presentazione di vendita. y Cercare di “fare un po' di compiti” prima dell'incontro. Se c’è qualcuno che può fornire informazioni utili sul potenziale cliente, chiamarlo. y Mandare un fax o una E mail prima del contatto "a freddo". Quando si telefona, fare riferimento alle informazioni inviate precedentemente, senza però chiedere: "Avete ricevuto il materiale che vi ho inviato?" 23 Questo potrebbe consentire al potenziale cliente di rispondere semplicemente "no", solo per tagliare corto la telefonata. Al contrario, provare con: "Vi ho mandato alcune informazioni per fax ieri; chiamo per fornirvi ulteriori informazioni a riguardo …." y Quando si è pronti per fare la telefonata, assicurarsi di avere tutti i materiali che servono a portata di mano. Ad esempio, se lo scopo della telefonata è fissare un appuntamento, tenere l’agenda aperta e la matita o la penna davanti a sé. y Enunciare lo scopo velocemente - circa 15 secondi y Catturare l'interesse del potenziale cliente facendo domande che lo facciano riflettere y Fare osservazioni che costruiscano un rapporto di fiducia y Usare un po' di umorismo - alle persone piace ridere y Essere sinceri y Essere amichevoli, alla gente piace comperare dalle persone che gli piacciono y Non perdere mai di vista l’obiettivo, comunque vada la chiamata. La presentazione di vendita Molti venditori dicono che la parte più interessante del processo di vendita è la presentazione dei prodotti/servizi ai potenziali clienti. Finalmente, tutta la conoscenza che si ha del prodotto, del servizio e dell’impresa viene mostrata. Alcuni suggerimenti dai professionisti delle vendite: y Non avere paura di essere entusiasmati dal prodotto. Se non lo è l’azienda, non lo sarà nemmeno il potenziale cliente. y Durante la presentazione, concentrarsi sui benefici del prodotto/servizio. I benefici sono diversi dalle caratteristiche, tipo il colore, la dimensione, le funzioni. I benefici rispondono alla domanda del cliente: "Cosa ci guadagno?” I benefici convincono le persone a comperare. y Stabilire gli obiettivi per le visite di vendita. Scriverli ordinatamente e tenerli a portata di mano per aggiungere punti. y Essere puntuali. Se si subisce un ritardo, chiamare prima dell'appuntamento per informare il potenziale cliente dell'ora di arrivo. 24 y Essere rilassati durante l'incontro. Se si è tesi si può mettere a disagio il potenziale cliente e far saltare la vendita y Lasciare che il cliente parli il 90% del tempo, sarà lui a dire come vendergli il prodotto/servizio. Non si dovrà far altro che stare a sentire. y Utilizzare dei testimoni. Il miglior strumento di vendita è la referenza da parte di un cliente soddisfatto. y Non aver paura di chiedere di fare l'affare. y Invitare il cliente ad interagire con il prodotto. Ad esempio, incoraggiare i clienti ad indossare il capo di abbigliamento, ad assaggiare la torta, ad annusare la schiuma da bagno. y Limitare la scelta durante una presentazione di vendita. La maggior parte degli esperti suggerisce ai venditori di mostrare ai clienti solamente tre opzioni per volta. Troppe scelte rischiano di essere eccessive e il cliente non sceglierà nulla. y Adattare le presentazioni di vendita al cliente. Ad esempio, un agente di viaggi offrirà informazioni diverse su un pacchetto ad una coppia alla prima crociera e ad una coppia che ci è già stata una dozzina di volte. y Darsi un voto dopo il contatto di vendita. Stabilire cosa è stato fatto bene e cosa si deve migliorare. Stabilire delle azioni di miglioramento. y Rispettare sempre le promesse fatte. y Identificare i pulsanti caldi del potenziale cliente e utilizzarli nel piano di follow up. y Follow up, follow up, follow up. Spesso sono necessari cinque o dieci incontri prima di concludere una vendita. Gestire le obiezioni Durante il processo di vendita, si incontrerà probabilmente un ostacolo familiare: le obiezioni. Le obiezioni sono le dichiarazioni del cliente sul perché non intendono acquistare il prodotto/servizio. Possono essere frasi del tipo: "Non ho bisogno di questo servizio in questo momento" oppure "Compro già questo prodotto/servizio dall'impresa XYZ". Non si deve aver paura delle obiezioni, fanno parte del processo di vendita. In realtà, le obiezioni spesso sono il segnale che la vendita sta progredendo e che ci si sta avvicinando al "sì". Le obiezioni spesso 25 costituiscono il modo del potenziale cliente per dire: "Non sono ancora convinto, ma potrei esserlo!" Occorre anticipare le obiezioni e ripassare le risposte alle obiezioni standard più frequenti. E’ necessario imparare a fare domande ai potenziali clienti che conducano fino alle loro "vere" obiezioni. Ecco alcune tecniche per superare le obiezioni. Ricordarsi di gestire ogni obiezione con rispetto e diplomazia. y Utilizzare la tecnica "sì, ma". Essere d'accordo con il cliente (il sì), e offrire subito loro delle nuove informazioni (il ma). y Fare domande al potenziale cliente quando dice perché non comprerà o cosa non gli piace del prodotto/servizio. Chiedergli perché la pensa così, cercare di avvicinarsi alla radice vera della sua preoccupazione. y Ripetere l'obiezione, così che il cliente possa risentirla. Questo tende a ridurre la grandezza dell'obiezione, oppure permette al cliente di modificare l’asserzione (che è in realtà la sua) per avvicinarsi alla vera obiezione. y Usando molto tatto, rispondere in maniera diretta all'affermazione del potenziale cliente. Si può arrivare a contraddirlo. Usare questo approccio con attenzione, potrebbe offendere alcuni ed essere la scelta più giusta con altri. Concludere la vendita Abbiamo detto che non bisogna mai avere paura di chiedere "di chiudere l'affare": i potenziali clienti daranno alcuni segnali quando saranno pronti a diventare CLIENTI a tutti gli effetti. Si deve familiarizzare con questi segnali di disponibilità: y Quando chiedono disponibilità del tipo: "In quanto tempo potete fare un sopralluogo?" y Quando fanno domande precise sui tassi, sui prezzi o fanno commenti rispetto alle loro possibilità economiche. y Quando fanno domande sulle caratteristiche, gli optional, la qualità, le garanzie. y Quando fanno domande positive sull’impresa. y Quando chiedono di rispiegare loro qualcosa. 26 y Quando fanno riferimento a problemi avuti con altri venditori; stanno probabilmente chiedendo di essere rassicurati che non ci saranno gli stessi problemi. y Quando fanno domande sugli altri prodotti o servizi post vendita offerti. y Quando richiedono un campione o di ripetere una dimostrazione per sé o per i soci dell'impresa o i familiari. Si possono mettere in atto queste tecniche per aiutarli a prendere la decisione di acquistare: y Smettere di parlare dopo avere fatto una domanda decisiva. Date ai potenziali clienti il tempo di dire "sì!". y Offrire un servizio aggiuntivo, come la consegna. y Lasciare loro una scelta, del tipo "preferisce il blu o il verde?" y Dare per scontato che si è realizzata la vendita con commenti positivi, del tipo: "ve lo faccio impacchettare e consegnare subito" y Offrire un incentivo, ad esempio il 10% di sconto per gli acquisti fatti in quel determinato momento. y Creare un'urgenza, perché il prodotto è l'ultimo dello stock, ma fare in modo che questa informazione sia veritiera. y Guidare il cliente attraverso una serie di decisioni più piccole, che sia più facile prendere rispetto ad una grossa decisione. Ad esempio, un agente di viaggi può arrivare al "sì" attraverso una serie di domande del tipo "preferite Giugno o Luglio per il vostro viaggio?", "preferite una crociera di 5 o di 7 giornate?" y Non scoraggiarsi troppo presto! Imparare a capire lo stile di acquisto del potenziale cliente; alcune persone impiegano più tempo a prendere una decisione. y E non dimenticare che si può chiedere che facciano un ordine più di una volta, se necessario. 27 Follow up e servizi post vendita Congratulazioni! La vendita è conclusa. Adesso? Molti venditori pensano che la fase del follow up sia altrettanto importante che la fase di vendita vera e propria. Questo è il momento in cui si stabiliscono le basi di un proficuo rapporto con il cliente. Costruire un rapporto a lungo termine con il cliente permette di rendere redditizio l’investimento in termini di tempo e lavoro per realizzare la prima vendita. In altre parole, non si dovrà più impiegare il tempo nelle fasi pre-vendita con quel cliente. "Non c'è miglior pubblicità di un cliente soddisfatto". un buon follow up e i servizi post-vendita permettono di: y creare e mantenere una buona reputazione; y incrementare la ripetizione degli ordini; y incrementare la clientela attraverso il passaparola. Alcuni suggerimenti da parte dei professionisti delle vendite: y Pensare sempre a come il prodotto/servizio possa seriamente aiutare il potenziale cliente. Cercare di mettere in luce il vantaggio che si offre. y Trasformarsi in una risorsa di valore aggiunto. Diventare indispensabili. Fare in modo che gli aggiornamenti tecnologici, le novità, le idee creative e la consulenza imprenditoriale facciano parte del servizio offerto. y Essere diretti nella comunicazione. Perdere tempo in chiacchiere può essere frustrante. Rispondere a tutte le domande. Non mettersi in cattedra. y Allegare sempre il biglietto da visita. y Ringraziare le persone che hanno procurato un potenziale cliente attraverso un biglietto, un presente, uno sconto sui prodotti/servizi. y Non mentire mai. Non sparlare della concorrenza o dei loro clienti. 28 La scheda clienti Uno strumento utile per raccogliere informazioni relative ai clienti è costituito dalla scheda clienti, che permette di fissare i termini del rapporto con il cliente e stabilire strategie di vendita sempre più personalizzate. Le schede clienti debbono essere redatte in base alla tipologia del mercato dell’impresa, vale a dire che non esistono schede valide per tutti. È possibile, tuttavia, indicare quali sono normalmente le informazioni che vanno annotate sulle schede. y Dati anagrafici del cliente (ragione sociale, indirizzo, telefono, fax, E mail, indirizzo Internet, ecc.) y listino applicato y condizioni applicate di pagamento e consegna y fido cliente y altri fornitori y cliente abituale/occasionale y classificazione secondo importanza (VIP) y note sulla storia del cliente y agente responsabile y eventuali resi o contestazioni y eventuali insoluti/fatture aperte y linee di prodotto acquistate y tipologia merceologica 29