Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica F. Mazzanti, L. De Gara Scienze degli Alimenti e della Nutrizione, Università Campus Bio-Medico di Roma, Via Alvaro del Portillo 21, I-00128 Roma Università Campus Bio-Medico di Roma Autore corrispondente Francesca Mazzanti e-mail [email protected] Riassunto L’interesse verso il baobab (Adansonia digitata L.), pianta tropicale dell’Africa centrale dove cresce spontaneamente, è scaturito dalla scoperta dei suoi numerosi benefici impieghi tramandati dalla tradizione popolare. Nel lavoro sono state evidenziate le peculiarità e gli utilizzi in campo alimentare e farmaceutico. Il baobab è infatti conosciuto come “albero farmacista”, “albero della vita” o “albero magico” grazie alle molteplici proprietà contenute a partire dal frutto fino alla radice. Tutte le parti del baobab, possono essere considerate una riserva notevole di macro e micronutrienti ad elevato apporto energetico. Molte parti edibili del baobab contengono inoltre sostanze di interesse nutrizionale come l’acido ascorbico e le fibre alimentari. È da sottolineare la presenza di proprietà antiossidanti, emollienti, leviganti ed elasticizzanti. Il crescente interesse da parte di compagnie alimentari e cosmetiche ha portato a classificare il baobab come “Novel Food”. L’aumento della richiesta dei prodotti derivati dal baobab, rappresenta un aiuto per i piccoli villaggi Africani assicurando loro una fonte di reddito. In sintesi il baobab è considerato un rimedio a numerose patologie e un alimento ottimale utilizzato dalle popolazioni locali ed ultimamente anche dalla popolazione occidentale. Parole chiave: Adansonia digitata L., baobab, EU novel food, acido ascorbico Abstract The interest in the baobab arises from the wide traditional usage of this plant in the African local culture. Baobab (Adansonia Digitata L.) is a tropical plant typical of central Africa, where it grows spontaneously. The name instead comes from the Arab word “buhibab” which means “fruit having several kinds of seeds”. Names such as “pharmacist tree”, “tree of life” or “magic tree” have been assigned in the history to this tree due to its numerous positive properties, from the roots to the fruits. Every part of baobab can be considered as a valid reserve of highly energetic macro and micro-nutrients. Moreover, other substances of nutritional interest among which ascorbic acid and fibers are present in several edible part of the plant. Its properties for as antioxidants, emollient, smoothing and firming have also to be highlighted. The growing interest of many nutritional and cosmetic companies led to the classification of baobab as a “Novel Food”. The increasing demand of products derived from this tree also represents 21 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 1, settembre-dicembre 2014, ANNO 43 a way of helping small African rural villages, assuring them a source of income. Concluding baobab tree is considered a solution to many diseases, and an optimal food used by local and rural population and that it recently becoming an interesting food supplement for western Countries. Keywords: Adansonia digitata L., baobab, EU novel food, ascorbic acid Figura 1 – Pianta di baobab della periferia di Dodoma-Tanzania, fotografata nell’agosto 2014. (Foto: Francesca Mazzanti) Introduzione L’albero del baobab (Fig. 1) (Adansonia digitata L.), il cui significato deriva dall’arabo “وب بابح būħibāb” ovvero “Frutto dai molteplici semi”, rappresenta un elemento di notevole importanza per le popolazioni africane, sia per l’elevato valore nutrizionale sia per le sue proprietà farmacologiche. Tutte le sue parti con apprezzabili proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche possono essere utilizzate a scopo alimentare (Kaboré, 2011; Gebauer, 2002). La pianta del baobab è una delle piante africane più conosciute del mondo, probabilmente per le dimensioni maestose della sua pianta e per il rilievo che essa ha nelle culture popolari africane. La sua notorietà si dimostra con la presenza in molte lingue di nomi volgari per questa pianta (Tab. 1). I prodotti alimentari ottenuti dal baobab possono essere classificati come prodotti biologici grazie alla crescita spontanea e al limitato intervento dell’uomo che si riduce alla raccolta e alla trasformazione. La letteratura scientifica Tabella 1 – Nomi comuni utilizzati per Adansonia digitata in vari Paesi e lingue Fonte: Sidibe, 2002 22 Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica sull’Adansonia digitata, ci ha fornito informazioni circa la descrizione botanica, gli usi alimentari e farmacologici, i valori nutrizionali e l’importanza economica per le famiglie rurali. L’analisi dei derivati dal baobab non ha rivelato tracce di glutine e pertanto la pianta può essere considerata una fonte di prodotti alimentari adatti ai celiaci. La storia e la diffusione geografica Il frutto del baobab viene citato dai viaggiatori negli scritti intorno al XIV e XV secolo. La prima menzione è di Scaliger, poeta e naturalista tedesco del 1500, mentre la prima illustrazione viene attribuita a Prospero Alpini, medico e botanico italiano, nel suo “De plantis Aegypti liber “ del 1592. Nel 1759 Linneo attribuì il nome di Adansonia digitata al baobab in rispetto del botanico francese Michel Adanson, il quale diede per primo una descrizione botanica dell’albero, dei fiori, dei frutti e delle foglie dalla particolare forma simile ad una mano dalle mille dita. Per le conoscenze attuali sul baobab ha avuto un ruolo particolare David Baum attualmente professore del Dipartimento di Botanica all’ University of Wisconsin Madison, per il suo lavoro sulla tassonomia dell’Adansonia supportato da studi sulla citologia, impollinazione, evoluzione e fitogeografia. Il baobab cresce spontaneamente in Africa tropicale, in Australia e in Madagascar, ha la capacità di resistere al caldo, a periodi di siccità e all’azione di venti violenti. La tipologia di terreno in cui si sviluppa è sabbioso e calcareo. Un’antica leggenda africana narra di quando tutti i baobab della savana si unirono in coro per protestare contro la pioggia e il vento, tipici dei periodi invernali, che rovinavano la loro splendida chioma e disturbavano il loro sonno. I baobab attesero il responso del Dio Supremo che li punì con una condanna divina: “Il vostro egoismo vi ha reso ciechi, sarete ciechi per volontà divina. Poiché le foglie sono gli occhi degli alberi da oggi in poi tutti i baobab del mondo nasceranno e vivranno con le radici al posto dei rami F. Mazzanti, L. De Gara e non vedranno più le bellezze del Mio Mondo”. La durata della vita dei baobab è straordinaria, in media vivono 500 anni, ma ad oggi sono presenti in Africa alcuni alberi di circa 5000 anni. Caratteristiche botaniche L’Adansonia digitata L., appartiene alla famiglia delle Malvaceae. Sono otto le specie diffuse, A. digitata si trova in Africa, A. gregorii si trova in Australia, e le altre sei ( A. gradidieri, A. madagascariensis, A. perrieri, A. rubrostipa, A. suarezenisis, A. za) in Madagascar (Chadare, 2009; Vertuani, 2002). Il baobab si presenta con un grandissimo tronco dalla forma conica, il suo diametro può arrivare fino a 10 m e può crescere fino a 25 m di altezza, i suoi rami somigliano a delle radici e durante la stagione secca si presentano spogli. La corteccia è liscia dal colore bruno rossastro o grigio. Le foglie composte palmate di colore verde scuro sono larghe 3-8 cm e lunghe fino a 15 cm ed i fiori possono raggiungere fino a 20 cm di diametro, hanno un colore bianco e dopo 24 ore dalla fioritura appassiscono assumendo un colore bruno. Il frutto, la cui raccolta avviene intorno ad aprile e maggio, ha una forma ovoidale ed è lungo da 20 a 30 cm con un diametro fino a 10 cm, i frutti sono costituiti da un epicarpo legnoso e coriaceo a forma di capsula e da un endocarpo carnoso suddiviso in filamenti fibrosi che costituisce la polpa dove sono contenuti i semi. I semi sono rivestiti da un tegumento legnoso, presentano un colore bruno Figura 2 – Semi di baobab 23 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 1, nerastro, hanno una forma reniforme schiacciata, una lunghezza di circa 1 cm ed una larghezza di circa 0.8 cm (Vertuani, 2002; Chadare, 2009; Nnam, 2003; Amarteifio, 2006) ( Fig. 2 ). Uso alimentare ed altri usi I semi sono utilizzati come addensanti nelle zuppe, privati del tegumento esterno possono essere consumati freschi o tostati o macinati e dall’estrazione si ottiene un olio ricco di acidi grassi essenziali (oleico, linoleico e linolenico), le popolazioni africane lo utilizzano come analgesico per rinnovare l’epitelio e per la cura delle gengive infiammate (Gebauer, 2002; Kaboré, 2011; Sidibe, 2002). Dalla tostatura dei semi si ottiene la farina che viene utilizzata come agente aromatizzante per la preparazione di porridge e zuppe (Nnam, 2003). In periodi di carestia vengono utilizzate come alimento anche le radici bollite. Le radici vengono anche asciugate al sole e frantumate per essere adoperate come crema per la cute dei pazienti affetti da malaria o utilizzate come colorante rosso per la tintura dei tessuti (Sidibe, 2002). Nei villaggi rurali africani, il tronco viene utilizzato, data la sua grandezza, come stalla, magazzino e serbatoio d’acqua, con una capacità di stoccaggio che va da 1000 a 9000 litri per albero settembre-dicembre 2014, ANNO 43 (Kaboré, 2011). Le fibre della corteccia vengono adoperate per la creazione di funi, reti da pesca, corde per strumenti musicali e fibre per tessuti. Dall’incisione della corteccia si ottiene una gomma inodore ed insapore dalla consistenza semifluida impiegata per la cura delle piaghe. Molteplici studi evidenziano la presenza nella corteccia di alcaloidi, in particolare l’adansonina. In Africa viene consigliato l’utilizzo della corteccia nella cura della febbre malarica (Kaborè, 2011). In Tanzania il legno viene utilizzato anche come combustibile. Il guscio del frutto è formato da fibre che, se mangiate, possono regolare il ciclo mestruale avendo un effetto emmenagogo. La cenere ottenuta dalla bruciatura del legno è ricca di potassio ed una volta bollita e mescolata con l’olio viene utilizzata come sapone. La maturazione del frutto rende la polpa disidrata, dalla polpa polverizzata si ricava una polvere dal colore bianco avorio acidula caratterizzata dalla presenza di acido ascorbico e tartarico. Dal punto di vista nutrizionale oltre ad elevati livelli di vitamina C, è notevole la presenza di calcio e di fibre solubili ed insolubili. La polvere del frutto del baobab contiene circa 30 g di fibra solubile e 30 g di fibra insolubile per 100 g di estratto. Come per tutti gli alimenti ricchi di fibra Tabella 2 – Usi medicinali delle parti del baobab Fonte: Buchmann, 2010 24 Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica solubile, anche i derivati della polpa del frutto si sono dimostrati utili per ridurre la risposta glicemica. Inoltre è stato dimostrato che il consumo del frutto riduce l’appetito e favorisce il senso di sazietà (Coe, 2013). Le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche vengono attribuite alla presenza di steroli, saponine e triterpeni (Kaboré, 2011; Gebauer, 2002). La polpa può prevenire la crescita di batteri patogeni come la Salmonella sp, lo Streptococcus sp, e il Bacillus sp, ed inoltre è dimostrato che il consumo di polvere del frutto di baobab porta ad un aumento della popolazione intestinale dei batteri lattici. La polpa una volta essiccata viene aggiunta al latte o all’acqua per la preparazione di bevande rinfrescanti (Amarteifio, 2006; Buchmann, 2010). F. Mazzanti, L. De Gara Le foglie sono una componente importante nella dieta della popolazione africana, forniscono una discreta quantità di proteine e minerali, in particolare calcio e ferro e sono un’ottima fonte di magnesio e potassio, contengono un quantitativo di provitamina A e vengono adoperate come verdura nelle zuppe o nella preparazione delle salse (Vertuani, 2002; De caluwè, 2009). Tramite l’essicazione si può ottenere una polvere dalle proprietà antisettiche ed antimicotiche. Nella medicina popolare le foglie vengono utilizzate come antipiretico o febbrifugo, inoltre possono essere impiegate per il trattamento delle punture di insetti e nel trattamento di malattie delle vie urinarie ed infine utilizzate come mangime per animali (Tab. 2). Tabella 3 – Composizione chimica delle componenti del baobab. Nella tabella sono riportati i valori massimi e minimi riscontrati in letteratura nd = non determinato Fonti: Chadare, 2009; Lockett, 2000; Osman, 2004; Mgaia, 2013; Nnam, 2003; Sena, 1998;Vertuani, 2002; Murray, 2001; Kaborè, 2011; Saka, 1994 25 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 1, Composizione chimica e proprietà nutrizionali La ricerca effettuata sulle proprietà del baobab descritte nelle letteratura scientifica ha messo in luce una non-omogeneità nell’attribuzione dei valori nutrizionali dovuta probabilmente sia alla diversa qualità e provenienza dei campioni analizzati, sia alla diversità dei metodi analitici impiegati. Nella tabella 3 sono riportati i valori minimi e massimi dei macronutrienti e dei principali micronutrienti presenti nelle varie parti della pianta di baobab. Segnaliamo in particolare: Le foglie hanno come componente dominante i carboidrati che variano da 40 a 69 g/100g di peso secco (ps), in media 56,4 g/100g ps. Anche il contenuto di proteine è discreto con un valore medio di 12,8 g/100g ps, basso è il contenuto di lipidi che si aggira intorno ad un valore medio di 4,9 g/100g ps. Buono il contenuto di fibre con un valore medio di 19,2 g/100g ps (Lockett, 2000; Chadare, 2009). Le foglie sono particolarmente ricche di calcio, le variazioni sono però elevatissime da 307 a 2640 mg/100g ps, in parte dovute ad analisi effettuate su piante originarie di differenti parti dell’Africa, come il Niger ed il Burkina Faso, (Sena, 1998; Glew, 1997; Chadare, 2009). Il contenuto medio di potassio è di 531 mg/100g ps, il contenuto di ferro è in media di 65,3 mg/100g ps ( Sena, 1998; Lockett, 2000; Chadare, 2009). È stata rilevata la presenza della provitamina A con valori compresi tra 9 mg/kg e 27 mg/kg a seconda del metodo di essiccazione delle foglie (Vertuani, 2002) e vitamine del gruppo B, B1, B2, PP (1,85 mg/100gr di prodotto). Per quanto riguarda gli amminoacidi il valore più elevato è stato riportato per l’acido aspartico (10,6 g/100g di proteine), l’acido glutammico (10,5 g/100g di proteine), la leucina (8,3 g/100g di proteine) e l’arginina (7,7 g/100g di proteine) (Chadare, 2009 ). La polpa del frutto del baobab ha un sapore acidulo ed una consistenza farinosa, presenta un basso contenuto di grassi che variano da 0,2 g/100g a 15,5 g/100g ps con una media di 3,6 26 settembre-dicembre 2014, ANNO 43 g/100g ps, è presente un contenuto di carboidrati che varia da 46,6 g/100g a 88 g/100 g ps con un valore medio di 74,9 g/100g ps (Murray, 2001; Chadare, 2009 ), il contenuto in proteine varia da 2,5 g/100g a 3,6 g/100g ps ( Lockett, 2000; Osman, 2004). I valori di fibra variano da 6,0 g/100g a 45,1 g/100g ps, in media 13,7 g/100g ps ( Lockett, 2000; Osman, 2004; Murray, 2001). Studi più dettagliati che analizzano le componenti solubili e insolubili della fibra, indicano la presenza nel frutto di baobab di un quantitativo notevole di fibre alimentari solubili (22.54% ps) ed insolubili (22.04% ps) (Kaboré, 2011; Magaia, 2013). Questo dato è particolarmente significativo in quanto è stato calcolato che il consumo di 20 gr di polpa di frutto di baobab può fornire il 42-52% della dose giornaliera di fibra raccomandata per i bambini in età evolutiva (Magaia, 2013), considerando che la dose raccomandata per l’età evolutiva è di 8,4 g/1000 Kcal (LARN, 2014). L’elevato contenuto di fibra del frutto del baobab rende questa matrice alimentare particolarmente interessante anche per i Paesi occidentali, in cui diabete, dislipidemia ed obesità sono emergenze sanitarie verso le quali c’è una crescente sensibilità. È noto infatti che un consumo regolare di circa 5 gr al giorno di fibra favorisce la regolarizzazione dell’intestino, rallenta e previene l’innalzamento del picco glicemico e migliora i livelli di colesterolo ematico. L’uso di polpa di baobab aumenta inoltre il senso di sazietà e potrebbe rappresentare un buon integratore per l’alimentazione di soggetti in sovrappeso o nelle diete ipocaloriche oltre ad essere utile anche per la cura della stitichezza (Magaia, 2013). Per quanto riguarda i micronutrienti di particolare interesse sono il calcio, il ferro e la vitamina C. I valori riportati per il contenuto di calcio sono compresi tra 3,0 mg/100g e 700 mg/100 g ps, in media 302 mg/10g ps (Chadare, 2009), il calcio è un fattore molto importante per la salute delle ossa ed un elevato apporto è raccomandato durante la gravidanza e l’infanzia, il livello raccomandato di assunzione giornaliera di calcio Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica F. Mazzanti, L. De Gara Tabella 4 – Contenuto di Acido ascorbico nel frutto di baobab paragonato ad altri frutti Fonte: Vertuani, 2002; INRAN, 2009 per i bambini da 1 a 3 anni è di 700 mg mentre per le donne in gravidanza è di 1200 mg (Magaia, 2013; LARN, 2014). Il contenuto di ferro varia da 1,1 mg/100g 10,4 mg/100 g ps, in media 4,3 mg/100g (Osman, 2004; Chadare, 2009), il livello raccomandato di assunzione giornaliera di ferro (valori su base giornaliera) per i bambini dai 4 ai 13 anni è di 10 mg mentre per le donne in gravidanza è di 27 mg (LARN, 2014) ( Tab. 3). La polpa contiene elevate quantità di vitamina C da 150 mg/100g a 500 mg/100g di prodotto, circa sei volte quella contenuta in un’arancia (circa 46 mg/100 g di prodotto) (Kaboré, 2011; Amarteifio, 2006; Vertuani, 2002; Nnam, 2003; Wiehle, 2014). La vitamina C è un potente antiossidante ed è anche coenzima necessario in diverse vie metaboliche ( sintesi del collagene, sintesi di catecolammine, sintesi di ormoni peptidici, sintesi della carnitina, metabolismo della tirosina, reazione di idrossilazione dipendenti dal citocromo P 450). Un suo corretto apporto nell’ alimentazione è anche correlato alla riduzione della pressione sanguigna e ad una minore incidenza di malattie coronariche (Kaborè, 2011). Anche se il tema è stato molto dibattuto e il valore della dose giornaliera raccomandata per gli adulti sani è stato più volte modificato dagli organismi competenti, se consideriamo il fabbisogno giornaliero medio raccomandato per gli adulti sani di 60-70 mg, questa dose è raggiunta con l’utilizzo di 23 g di polvere di frutto di baobab (Kaborè, 2011; LARN, 2014). L’elevato contenuto di vitamina C e antiossidanti è inoltre molto interessante in quanto può avere un ruolo nel miglioramento della shelf life dei prodotti a base di baobab e nel campo dell’industria alimentare (Tab 4.). Semi interi (con tegumento): Il contenuto di proteine è significativo e varia da 14,4 a 36,7 g/100g ps, in media 21,4 g/100g ps (Chadare, 2009; Lockett, 2000; Osman, 2004). I valori del contenuto di carboidrati e dei lipidi risultano essere estremamente variabili, rispettivamente da 5,2 a 56,8 g/100g ps e da 11,6 a 33,3 g/100g ps, tale variabilità è stata attribuita ai diversi metodi di analisi utilizzati (Chadare, 2009; Glew, 1997). Anche il contenuto di fibra è elevato con una variazione tra 16,9 e 49,7 g/100g ps con un valore medio di 28,3 g/100 g ps (Lockett, 2000; Osman, 2004). Tra i micronutrienti segnaliamo un elevato livello di magnesio che varia da 270 mg/100g a 693 mg/100g ps con un valore medio di 402 mg/100g ps (Osman, 2004; Lockett, 2000; Chadare, 2009). Il valore medio osservato per il potassio è di 908 mg/100g ps (Chadare, 2009; Osman, 2004). Il contenuto medio di calcio è di 252 mg/100g ps (Lockett, 2000; Osman, 2004; Chadare, 2009). Il valore medio del ferro è di 5,1 mg/100g ps (Magaia, 2013; Nnam, 2003). Confrontando i valori dei micronutrienti tra il seme intero ed il seme privato del tegumento esterno è evidente come il seme intero sia più ricco di mi- 27 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 1, nerali, in particolare Ca, P, Mg, mentre il contenuto in macronutrienti risulta essere molto simile (Tab. 3). I semi privati del tegumento esterno sono inoltre ricchi in acido oleico (26.1-58.2%) e linoleico (23.2-39.4%) (Chadare, 2009). Bisogna sottolineare che l’alimentazione della popolazione africana soprattutto quella dei bambini è caratterizzata da una dieta a base di farinacei e vegetali, ipocalorica e ipoproteica e povera di fonti di calcio. Questo può condurre a forme di rachitismo e disfunzioni organiche come la diarrea. L’insorgenza di tali condizioni può essere ridotta dall’utilizzo di prodotti alimentari derivati dal baobab per il loro apporto proteico e la ricchezza di calcio (Kaboré, 2011). Diffusione e commercio L’interesse dei Paesi occidentali ed Europei per il baobab è maturato grazie all’approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea della Polpa del frutto del baobab, come ingrediente alimentare. Una nota pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27/06/08 consente infatti la vendita della polpa disidratata del frutto di baobab come Novel Food a norma del regolamento CE n. 258/08 (Buchmann, 2010). In Europa si sta sviluppando il commercio del baobab come alimento o ingrediente contenuto in succhi di frutta, caramelle, barrette e biscotti. Si pensa inoltre di ricavare dal residuo della spremitura dei semi, dei mangimi ad uso zootecnico con un elevato contenuto proteico. Infine l’assenza di processi chimici per il trattamento e per la conservazione, la naturale disidratazione del frutto una volta giunto a maturazione e la mancanza di trattamenti termici per la trasformazione, rendono inalterate le proprietà nutritive del prodotto, permettendone la certificazione di prodotto biologico. Conclusioni Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’80% della popolazione mondiale utilizza piante medicinali per il trattamento delle malattie ed 28 settembre-dicembre 2014, ANNO 43 in Africa tale percentuale è significativamente più alta. L’OMS incoraggia lo sviluppo di politiche nazionali per regolamentare le pratiche di medicina tradizionale, la creazione di una base scientifica solida di conoscenze sulla sicurezza, sull’efficacia e sulla qualità dei prodotti tradizionali. L’Adansonia digitata, il baobab, è ampiamente utilizzato per scopi medicinali ed alimentari in molte parti dell’Africa grazie alle sue molteplici proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, analgesiche e antidiarroiche. È stato dimostrato come la polpa del frutto di baobab possa contribuire a raggiungere l’assunzione della dose giornaliera raccomandata di ferro e calcio per bambini e donne in gravidanza, sottolineando come una fonte endemica economica e tipica delle tradizioni alimentari di molte aree dell’Africa sia ricca di sostanze nutritive necessarie per migliorare lo stato di salute e nutrizionale della popolazione rurale. È di conseguenza importante aiutare le popolazioni di queste aree a conservare o potenziare l’uso alimentare di derivati del baobab, trovando nuove formulazioni più idonee al consumo anche nelle aree urbane. Sebbene l’approvazione della polpa di Baobab come nuovo prodotto alimentare sul mercato Europeo sia una grande opportunità per l’Europa e per il continente africano, bisogna porre attenzione affinché la commercializzazione sia svolta nel pieno rispetto della sostenibilità per il territorio Africano produttore e per il bene economico, ambientale e sociale delle comunità africane, che non possono vedersi private di una fonte alimentare importante, per dinamiche di mercato che non sempre permettono un miglioramento socio economico reale dei produttori del bene che viene commercializzato. Bibliografia AMARTEIFIO JO, MOSASE MO. The Chemical Composition of Selected Indigenous Fruits of Botswana. J. Appl. Sci. Environ Mgt. 2006, 10(2): 43-47. BAUM DA, SMALL RL, WENDEL JF. Biogeogr Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica aphy and Flor al Evolution of Baobabs (Adansonia, Bombaca ceae) as Inferred From M ultiple D ata Sets. Syst. Biol. 1998, 47(2):181-207. 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