Laboratorio teorico-pratico per la preparazione alle gare di matematica Ercole Suppa Liceo Scientifico A. Einstein, Teramo e-mail: [email protected] Teramo, 3 dicembre 2014 USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 1 / 13 Matematica olimpica delle gare a squadre ALGEBRA Insiemi numerici, valore assoluto, parte intera, Prodotti notevoli, fattorizzazioni, manipolazioni algebriche Equazioni e sistemi Disuguaglianze algebriche Progressioni aritmetiche e geometriche Successioni, funzioni e serie Somme e prodotti finiti Polinomi Numeri complessi Equazioni funzionali USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 2 / 13 Polinomi Definizioni base Principio di identità dei polinomi Algoritmo della divisione Teorema del resto e teorema di Ruffini Teorema fondamentale dell’algebra Radici razionali di un polinomio a coefficienti interi Formule di Viète Formule di Girard-Newton USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 3 / 13 Definizione base Sia K un anello (K = Z, Q, R, C) e siano a0 , a1 , . . . .an ∈ K. Si dice polinomio di grado n un’espressione del tipo p(x) = an xn + an−1 xn−1 + · · · + a1 x + a0 , an 6= 0 I numeri ai sono detti i coefficienti del polinomio. Il polinomio p(x) è detto a coefficienti in K e si scrive p(x) ∈ K[x]. I coefficienti an , a0 sono chiamati rispettivamente coefficiente direttore e termine noto del polinomio. Se an = 1 il polinomio di dice monico. USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 4 / 13 Funzioni polinomiali Si dice funzione polinomiale associata al polinomio p(x) la funzione p : R → R definita da: p(a) = an · an + an−1 · an−1 + · · · + a1 · a + a0 , ∀a ∈ R L’equazione p(x) = 0 si dice equazione (polinomiale) associata al polinomio p(x). Un numero reale a si dice una radice del polinomio p(x) se p(a) = 0. Si dice molteplicità della radice a un numero intero positivo m tale che p(x) è divisibile per (x − a)m , ma non per (x − a)m+1 . USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 5 / 13 Algoritmo della divisione Dati due polinomi f (x), g(x) ∈ K[x] esistono due (unici) polinomi q(x) e r(x) tali che: f (x) = g(x) · q(x) + r(x) r(x) = 0 oppure deg (r(x)) ≤ deg (g(x)) I polinomi q(x) ed r(x) si chiamano rispettivamente quoziente e resto della divisione. Se r(x) = 0 diciamo che g(x) divide f (x). USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 6 / 13 Teorema del resto e teorema di Ruffini Teorema del resto. Dato un polinomio p(x) ∈ K[x] e un numero reale a, il resto della divisione di p(x) per (x − a) è uguale a p(a). Teorema di Ruffini. Un polinomio p(x) ∈ K[x] è divisibile per un binomio del tipo x − a se e solo se p(a) = 0. Corollario. Sia p(x) un polinomio a coefficienti interi e siano a, b ∈ Z. Allora a − b divide p(a) − p(b). USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 7 / 13 Teorema fondamentale dell’algebra Teorema fondamentale dell’algebra. Un polinomio p(x) ∈ C[x] di grado n ammette n radici nel campo complesso (contate con le rispettive molteplicità). Corollario. Se x1 , x2 , . . . , xn sono le radici del polinomio p(x), contate con la rispettiva molteplicità, allora p(x) si può scomporre in fattori lineari nel modo seguente p(x) = an (x − x1 ) (x − x2 ) · · · (x − xn ) e tale rappresentazione è unica a meno dell’ordine dei fattori. Principio di identità dei polinomi. Se due polinomi p(x), q(x) ∈ K[x] di grado minore o uguale a n assumono lo stesso valore in n + 1 punti distinti, allora sono identici, il che significa che hanno lo stesso grado e gli stessi coefficienti. USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 8 / 13 Radici razionali di un polinomio a coefficienti interi Se p(x) = an xn + an−1 xn−1 + · · · + a1 x + a0 , an 6= 0 è un polinomio a coefficienti interi ed α = p/q è una radice razionale di p(x) ridotta ai minimi termini, allora p è un divisore del termine noto a0 e q è un divisore del coefficiente direttore an . USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 9 / 13 Relazioni tra le radici e i coefficienti Sia p(x) = ax2 + bx + c un polinomio di secondo grado e siano x1 , x2 le sue radici (in generale complesse), contate con la loro molteplicità. Allora b σ1 = x1 + x2 = − a c σ2 = x1 x2 = a USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 10 / 13 Relazioni tra le radici e i coefficienti Sia p(x) = ax3 + bx2 + cx + d un polinomio di terzo grado e siano x1 , x2 , x3 le sue radici (in generale complesse), contate con la loro molteplicità. Allora b a c σ2 = x1 x2 + x2 x3 + x3 x1 = a d σ3 = x1 x2 x3 = − a σ1 = x1 + x2 + x3 = − USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 11 / 13 Relazioni tra le radici e i coefficienti Formule di Viète Sia p(x) = an xn + an−1 xn−1 + · · · + a1 x + a0 un polinomio a coefficienti reali di grado n e siano x1 , x2 , . . . , xn le sue radici (in generale complesse), contate con la loro molteplicità. Allora an−1 an an−2 σ2 = x1 x2 + x1 x3 + · · · + xn−1 xn = an σ1 = x1 + x2 + · · · + xn = − σ3 = x1 x2 x3 + x1 x2 x4 + · · · + xn−2 xn−1 xn = − an−3 an ··························· a0 σn = x1 x2 · · · xn = (−1)n an USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 12 / 13 Formule di Girard-Newton Anche le somme di potenze delle radici hanno delle regolarità, infatti se poniamo: Sk = xk1 + xk2 + · · · + xkn abbiamo il seguente teorema: Formule di Girard-Newton. Sia p(x) = a0 xn + a1 xn−1 + a2 xn−2 + · · · + an−1 x + an un polinomio a coefficienti reali di grado n e siano x1 , x2 , . . . , xn le sue radici (in generale complesse), ripetute con la loro molteplicità. Allora per ogni k > 0 abbiamo: a0 Sk + a1 Sk−1 + a2 Sk−2 + · · · + ak−1 S1 + kak = 0 avendo posto aj = 0 per j > n. USR Abruzzo - PLS 2014-2015, Formazione Docenti, LS Einstein TE 13 / 13