Tumori cutanei - Chirurgia Plastica Università di Siena

Tumori cutanei
I
tumori della pelle sono i tumori più
frequenti
nella popolazione bianca. L’11
per cento dei tumori maligni
diagnosticati
sono tumori cutanei. Esiste un preoccupante
aumento di tumori della pelle dovuto ad
una serie di fattori
che possono aumentare
il rischio di sviluppare neoplasie:
- Fattori
genetici: Gli individui
con carnagione chiara, biondi o
con capelli rossi ed occhi chiari
hanno un alto rischio. Questo rischio
è
maggiore se c'è
una familiarità per tumori
cutanei.
- Esposizione
solare: La quantità
totale di ore passate al sole è
un altro fattore importante di
rischio.
Spesso la maggior parte di questa
esposizione è avvenuta nell'infanzia
e nella prima
giovinezza, mentre
per lo sviluppo di un tumore passano
decine di anni.
- Immunosoppressione:
Le diminuzione delle capacità
difensive del nostro sistema immunitario
aumentano in maniera significativa
la possibilità di sviluppare
un tumore maligno. Le cause di immunosoppressione
sono svariate: farmacologiche (terapie
antirigetto per il
trapianto o per
malattie autoimmuni), AIDS, cirrosi
e molte altre malattie.
- Abitudini
di vita: Stili di vita
particolari (utilizzo esagerato
di solarium, lavori che comportino
una prolungata esposizione al sole,
soggiorni prolungati e ripetuti
in zone con forte irraggiamento
solare,) rappresentano un ulteriore
fattore
aggiuntivo di rischio.
- Durata
della vita: Il progressivo
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allungamento della vita necessariamente
progressivo aumento
porta ad un
dei casi di tumori della pelle.
Frequentemente i tumori cutanei sono facilmente visibili ed individuabili dal paziente stesso, ciò
permette quasi sempre una diagnosi precoce oltre che una asportazione chirurgica radicale in
regime ambulatoriale o day surgery senza la necessità di interventi maggiormente demolitivi.
In altri casi, al fine di assicurare la radicalità oncologica, può essere necessario ricorrere ad
interventi più complessi (lembi locali o microchirurgici) e a terapie adiuvanti.
I tumori cutanei più importanti sono il MELANOMA, il CARCINOMA SPINOCELLULARE e il C
ARCINOMA BASOCELLULARE
.
MELANOMA
Il MELANOMA è un tumore maligno che origina dai melanociti della cute e delle mucose,
frequentemente tale patologia insorge su neoformazioni cutanee pigmentate preesistenti (nevi)
molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio
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interno, etc...). Il melanoma si sviluppa in tempi successivi attraverso vari stadi di progressione
in cui presenta aspetti clinici ed istologici diversi.
Come è noto, tradizionalmente si distingue in 4 varietà cliniche:
1. melanoma a diffusione superficiale
2. lentigo maligna melanoma
3. melanoma lentigginoso acrale
4.melanoma nodulare
Le prime tre lesioni iniziano con una diffusione ‘piana’ sulla superficie cutanea, che rappresenta
la fase di crescita orizzontale (melanoma piano). Dopo un periodo di tempo variabile, questi
tumori possono sviluppare componenti nodulari invasive (melanoma piano-cupoliforme).
Invece il melanoma nodulare fin dal primo momento è un nodulo invasivo in profondità
(melanoma cupoliforme).
Si tratta di una distinzione importante che non ha solo valore accademico, ma si correla bene
anche con la prognosi della neoplasia. Infatti, tra i vari fattori che possono essere presi in
considerazione per prevedere l’evoluzione del melanoma, attualmente si considera di primaria
importanza lo spessore massimo del tumore.
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Epidemiologia
Rarissimo prima della pubertà, il melanoma colpisce prevalentemente soggetti di età compresa
tra i 30 ed i 60 anni e di classe sociale medio-alta.
Considerato fino a pochi anni or sono una neoplasia rara, oggi mostra una incidenza in crescita
costante in tutto il mondo e numerosi studi suggeriscono che essa sia addirittura raddoppiata
negli ultimi 10 anni.
A livello mondiale, si stima che nell’ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i
100.000 nuovi casi l’anno: un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente. Il
melanoma cutaneo è, in particolare, decine di volte più frequente nei soggetti di ceppo europeo
(caucasici) rispetto alle altre etnie. I tassi di incidenza più elevati si riscontrano infatti nelle aree
molto soleggiate e abitate da popolazioni di ceppo nordeuropeo, con la pelle particolarmente
chiara.
In Italia la stima dei melanomi, e dei decessi ad essi attribuiti, è tuttora approssimativa: si
aggira attorno a 7.000 casi l’anno.
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Prevenzione
Gli incrementi, pur più modesti, nei tassi di mortalità testimoniano che il melanoma cutaneo è
effettivamente aumentato nelle popolazioni europee, o di origine europea, e che le
recentissime flessioni della mortalità, soprattutto nei giovani, sono ascrivibili ai primi risultati
favorevoli della diagnosi precoce.
Se il melanoma è ancora rimasto confinato agli strati cutanei superficiali, la prognosi è
generalmente buona, con guarigione del paziente.
Viceversa, se il melanoma ha raggiunto gli strati più profondi perché ha avuto molto tempo di
accrescersi prima della sua identificazione ed asportazione, i rischi di vita per il paziente sono
molto elevati. Individuare il melanoma quanto più precocemente possibile rappresenta quindi
la principale arma per tentare di ridurne la mortalità.
Grazie, quindi, a campagne di educazione sanitaria per incentivare nella gente la sensibilità al
“neo che cambia”, adesso la quota di melanomi scoperti quando la prognosi può essere ancora
favorevole è arrivata al 60-70%.
Il risultato è stato il miglioramento della sopravvivenza: nel 1960 solo la metà dei malati di
melanoma era ancora in vita 5 anni dopo la prima diagnosi, mentre oggi lo è circa l’80% di essi,
quindi un 30% in più.
Da studi epidemiologici sui fattori di rischio sono state individuate alcune classi a rischio, per le
quali è necessaria una maggiore attenzione nella prevenzione primaria e secondaria. Il
rispetto di queste norme rappresenta un passo fondamentale per la riduzione dell'incidenza del
melanoma cutaneo e per l’identificazione dei soggetti a rischio da sottoporre all’asportazione
chirurgica chirurgica dei nevi sospetti.
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I fattori da considerare sono i seguenti:
· SOGGETTI A RISCHIO
- I bambini fino a 15 anni
- I soggetti con carnagione chiara, capelli biondi o rossi, occhi chiari
- Pazienti con un numero di nevi superiore a 10
- Coloro i quali ricordino episodi di scottature solari e abbiano numerose lentigo solari sulla
pelle
· IGIENE SOLARE
- Evitare l’esposizione solare saltuaria e/o prolungata
- Usare una crema solare ad alta protezione o la maglietta in caso di “necessaria” esposizione
- Evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata
· PREVENZIONE SECONDARIA (Diagnosi precoce)
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- Autoesame dei nevi (almeno ogni sei mesi) osservando le regole dell’ABCDE
A come asimmetria. Il melanoma si presenta, contrariamente al neo normale, con una
marcata asimmetria.
B come bordi frastagliati. Il neo normale presenta una bordatura regolare, mentre il
melanoma appare come del tutto irregolare.
C come colore. Nel melanoma il colore del neo può variare da un punto all’altro, ed anche
cambiare di colore nel corso del tempo.
D come dimensioni. Il melanoma tende a crescere e a diffondersi, sia in orizzontale lungo la
pelle che in verticale crescendo in altezza.
E come evoluzione. Il neo non cambia nel corso del tempo, il melanoma invece si: a parte i
cambiamenti di dimensioni di colorazione e di aspetto, intorno al melanoma si possono
verificare screpolature, formazione di bolle (essudazione) e crosticine
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Altri tumori maligni della pelle: carcinomi cutanei
Oltre al melanoma, i carcinomi – o epiteliomi – cutanei, comprendono i carcinomi basocellulari
, che non metastatizzando praticamente mai e hanno quindi una malignità “locale”, e quelli
spinocellulari
, fortunatamente più rari, perché possono andare incontro a disseminazione metastatica se
diagnosticati e trattati tardivamente.
Anche per i carcinomi è stato dimostrato un aumento di frequenza, dovuto molto probabilmente
agli effetti della esposizione solare eccessiva in soggetti “predisposti”. Infatti questi tumori sono
più frequenti nei soggetti con pelle chiara, che non si abbronzano facilmente, e la loro
comparsa è legata alla quantità cumulativa di luce solare assorbita dalla pelle durante la vita.
Infatti i carcinomi cutanei sono più frequenti in chi lavora all’aria aperta (marinai, agricoltori….)
e in persone d’età avanzata.
Rispetto ai carcinomi spinocellulari, però, è da segnalare che quelli basocellulari – molto
frequenti, circa 50 volte più del melanoma – non risparmiano l’età adulto-giovanile (dai 25-30
anni in su), e la loro insorgenza appare associata
non
tanto
alla quantità cumulativa
di radiazioni ultraviolette assorbite nella vita (come per gli
spinocellulari
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), bensì alle ustioni/scottature solari riportate, soprattutto in età infantile.
Questa caratteristica li accomuna al melanoma: infatti analogamente il rischio di melanoma è
associato non tanto alla quantità cumulativa di radiazioni ultraviolette assorbite dalla pelle, ma
al numero di scottature solari subite, soprattutto in età infantile-adolescenziale.
Da tutto ciò risulta quanto sia importante per la prevenzione dei tumori cutanei il consiglio di
limitare l’esposizione solare, evitando soprattutto le ore più calde e ‘a picco’, quando il rischio di
scottarsi è maggiore, in particolare per le persone di pelle chiara.
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