R ENDICONTI del S EMINARIO M ATEMATICO della U NIVERSITÀ DI PADOVA G. A NZELLOTTI M. G IAQUINTA Funzioni BV e tracce Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 60 (1978), p. 1-21 <http://www.numdam.org/item?id=RSMUP_1978__60__1_0> © Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, 1978, tous droits réservés. L’accès aux archives de la revue « Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova » (http://rendiconti.math.unipd.it/) implique l’accord avec les conditions générales d’utilisation (http://www.numdam.org/legal. php). Toute utilisation commerciale ou impression systématique est constitutive d’une infraction pénale. Toute copie ou impression de ce fichier doit contenir la présente mention de copyright. Article numérisé dans le cadre du programme Numérisation de documents anciens mathématiques http://www.numdam.org/ Funzioni BV G. ANZELLOTTI (*) - e M. tracce. GIAQUINTA (**) SUMMARY - This paper is concerned with two problems in BV function theory: (i) approximation of functions in BV(Q) by C°° functions; (ii) existence of a trace on for functions in when +00. A local necessary and sufficient condition on aS2 in order to have an estimate of the type is given in section 3. An extension theorem for in section 4. functions is given 0. Questo lavoro, che riprende e amplia in modo sostanziale un lavoro precedente [1] che ha avuto una limitatissima diffusione, si occupa di due problemi nella teoria delle funzioni che hanno derivate misure. Il primo problema nasce dall’osservazione che lo spazio non è denso in BV(Q) con la topologia indotta dalla norma di BV(Q), ed è quello di approssimare, in qualche senso ragionevole, una funzione con funzioni regolari. La risposta che si dà (teorema 1) è che per ogni f E BV(Q) esiste una successione c tale che (*) Indirizzo dell’A.: Istituto Matematico, Università, Povo (Trento). (**) Indirizzo dell’A.: Istituto di Matematica Applicata, Facoltà di Ingegneria, Università di Firenze. 2 Il secondo problema che ci si pone è essenzialmente quello di carathanno terizzare gli aperti ’Q sulla cui frontiera le funzioni traccia. Per i i risultati ormai classici sull’argomento si veda [4], [7], [8]. di Noi faremo vedere (paragrafo 2) che sulla frontiera ridotta oo è possibile definire, mediante un aperto SZ con proprietà locali, la traccia di un funzione B V. Ci si chiede poi se la traccia cos definita verifica qualche maggiorazione e si prova (paragrafo 3) l’equivalenza fra il verificarsi di una certa condizione locale per ogni x E 8Q e l’esistenza di una maggiorazione di traccia. Se questa condizione è soddisfatta si dimostra poi che l’operatore di traccia è continuo rispetto alla convergenza (1) ed è suriettivo. Per molte questioni ci sono state utili le conversazioni avute E. De Giorgi ed E. Giusti. 1. Si ha il seguente teorema di la dimostrazione si ispira a BY(S2) ; TEOREMA 1. Sia una un approssimazione quella di [6]. aperto di Rn successione {fj} Coo(Q) c e sia con per le funzioni f E BV(Q), esiste allora tale che poi, se valgono le (i) del teorema 1, si dirà che la successione li T-converge a f e si scriverà fj # f . La T-convergenza è indotta dalla D’ora in distanza su Questa distanza non è invariante per traslazioni. DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA 1. Per dimostrare il teorema basterà provare che per ogni e &#x3E; 0 esiste una funzione g E C"(Q) tale che . 3 Sia Sia ~5~~~ poi una una dove y~t~ = successione di aperti successione di funzioni una con successione di in cui i numeri Tk c tale che sono c regolarizzanti con spt valgano le seguenti tali che condizioni Per la (iv) la serie che definisce è una somma finita in ogni 4 punto x Dalla e (vi) si ha segue subito che inoltre si ha .e ricordando la (ii) Dalla semicontinuità dell’integrale del -vergenza LI e dal teorema 1 segue il COROLLARIO 1. Data .solo se esiste una Si ha poi la vergente f BV(Q) E con- funzione f E si ha f E BV(Q) se e tale che c seguente PROPOSIZIONE 1. a una alla gradiente rispetto c e sia A successione di funzioni .T-conaperto contenuto in Q tale che BV(.Q) un 5 allora si ha DIMOSTRAZIONE. É sufficiente ricordare la semicontinuità dell’integrale del gradiente in entrambi gli aperti A e 2. f questo paragrafo studieremo le tracce delle funzioni In sulla frontiera di r1 E Si ha la + con 00. seguente PROPOSIZIONE 2. tale che dove L è aperti Q una costa&#x3E;ite Se esiste una ~~~~.~ successione di E c Q di indipendente da le, allora ogni è .~ di stesso) particolare perimetro finito perimetro finito in il (e in e precisamente si ha in Itn ma DIMOSTRAZIONE. Gli insiemi A e si ha precisamente allora, nQ, per la semicontinuità del sono di perimetro, perimetro finito in segue la tesi. D Le ipotesi della proposizione precedente sono verificate dagli + 00, infatti, in tal caso, per ogni l~ è posaperti con sibile ricoprire 8Q con una famiglia finita di sfere di raggi in modo che gli insiemi D, proposizione 2. e sono proprio come nelle ipotesi della 6 Si ha dunque : PROPOSIZIONE 3. Se -~- oo allora s2 ha perimetro f inito E Q che ha perimetro f inito in Q è anche c in R". Inoltre ogni insieme Rn. di perimetro finito in + oo non può seguente esempio mostra che l’ipotesi sostituita dall’ipotesi P(Q) + 00, neppure nel caso in cui la frontiera topologica e la frontiera essenziale di Q coincidono. Il essere ESEMPIO. Sia A il Sia poi ~r~~ pi= raggio ei e di e poniamo quadrato (0, 1) X (0, 1 ) c R2 numerazione di Per ogni pii sia in modo che una È chiaro che Q è l’insieme un aperto e E è e siano gli insiemi Q C) (0, ~) e consideriamo i punti Bi una palla aperta di centro pi 2 + oo. Consideriamo infine un aperto di perimetro finito in Q e si ha precisamente P(E, (12 n 8E) 1, però E non è di perimetro finito in Rn. Per ogni funzione f misurabile definita su il e per ogni x E definiamo ( conironta Federer [3]) 7 Quando f sarà fissata scriveremo ~,(x), ,u(x), .F’(x), omettendo l’inse e solo se per ogni intero podice t. Osservando che sitivo i si ha e analogamente si ottiene che Ä(x) è una funzione boreliana su si procede per D’ora in poi Q sarà sempre un aperto con + 00, osserviamo però che per molti dei discorsi che seguono si potrebbe sostituire questa ipotesi con l’ipotesi della proposizione 2. I teoremi seguenti permettono di dare una prima nozione locale di traccia di una funzione su TEOREMA 2. punti x E Data fE dove + oo, per Y*Q si ha DIMOSTRAZIONE. Per la formula di coarea (cfr. [3]) esiste un inl’insieme sieme 8 numerabile e denso in R tale che per ogni s in è di finito Q. Per la &#x3E; Es = f (x) s~ perimetro proposizione 3 è in di Rn allora finito E8 perimetro e, posto si indica l’insieme dei punti di Q che sono di densità t (dove con 0 . Per provare il teorema è allora sufEs ) si ha per == ficiente dimostrare che se e A(x) 03BC(x) allora A tale scopo osserviamo che se qualche si trova sES con Ä(x) e si ha s per poichè e À(z) e poichè s ~C(x) poichè ~1(x) 8 implica x) &#x3E; O ed essendo non può essere anche 0(~~)==~. a x) = 2 8 Si ha ovviamente la PROPOSIZIONE 4. Sia ha allora per Jen-I- quasi tutti i su OSSERVAZIONE. Y*Q + punti Notiamo che Sia 9 PROPOSZIONE 5. un se oo e xE sia 1 E BV(9) n si Y*Q si ha aperto di perimetro f inito in RI q.o. con posto allora si ha che i E e inoltre vale DIMOSTRAZIONE. Cominciamo col supporre che 1 c- C°°(S2) ~1 BV(Q) r1 è allora chiaro che il sottografico E di i ha perimetro finito in tale che + oo e preper ogni aperto cisamente si ha t1 dunque e si ha anche 9 (i) è provata Se ora per le funzioni che sono anche per il teorema 1 esiste una successione {f,} c r1 BV(Q) che T-converge a f in Q e si può supporre che c per ognuna delle fj vale allora la (i) e passando al limite per j - oo si ha la tesi. per cui la f E BV(Q) Ricordiamo ora (vedi [2]) che per ogni insieme di perimetro finito in Rn si può trovare una successione di compatti {Ki} tale che: = UKi) ;=o ipersuperficie Si dove di classe C’ 0 e per ogni .Ki è contenuto in Jen-l-quasi ogni x E .Ki una il vettore sta sulla retta normale a Si in x. Si possono poi sempre arrangiare le in modo che i Ki siano disgiunti e che esista su ogni ~’i un campo continuo di vettori ni(x) con lni(x)i 1 e con ni(x) v(x) per cose = = tutti gli n LOO(il), e i E le posizione precedente, ricordando i risultati Se è definita come nella prodi traccia di M. Miranda [7], si vede che f ammette una traccia interna P+ e una traccia esterna Fsu ogni ipersuperficie regolare Si e per ogni boreliano B di Rn si ha In ora particolare la (*) vale con v(x) al posto ha, sempre per B boreliano : sione si di ni(x) su .K2 e in conclu- 10 Infine il vettore v(x) punta verso l’interno di Q nei è chiaro che JCII-I-q.o. su Y*Q si ha poichè In conclusione si ha il teorema seguente: TEOREMA 3. Sia S~ un aperto con Jen-I(3Q) allora 1 ha una traccia F su da JCn-i-quasi tutti gli n + oo, sia f E caratterizzata per inoltre, se i è definita come nella proposizione 5, si e per ogni boreliano B di l~n vale poi facciamo l’ipotesi ogni boreliano B se fe cioè per In f ine ogni si ha g E per i ha che i E BY(Rn) si ha che sia e = punti 1, 2, ..., n vale anche, per 11 e vale la formula di Green Osserviamo che senza la condizione 0 non valin le ultime due formule del teorema gono generale precedente. Nel caso in cui riusciamo ancora a valutare la misura in termini di f se si verificano le condizioni seguenti: = dove Jen-l(~) == 0 e gli insiemi Ci sono compatti, disgiunti due ciascuno contenuto in una ipersuperficie r2 di classe C1. a due, e (2.ii) i punti di 2DIY*,Q sono In tali condizioni infatti la funzione e una - per ciascuna faccia, per Hn-1-quasi sante per x e xE iE ogni superficie ogni x E Q, su Osserviamo che la condizione 3) per Hn-1-quasi ogni di densità 1 per Q . Hn-1-quasi tutti ha due tracce rE e, posto §(z) si ha == 2.i) equivale alla esiste una ipersuperficie T pas- tale che 3. In questo paragrafo studieremo una condizione locale su 8Q una magnecessaria e sufilciente affinchè valga, per ogni giorazione del tipo 12 dove I’ è la traccia di f su Y*Q definita nel paragrafo precedente. poi vedere che, se vale in S2 una maggiorazione del tipo (1), allora l’operatore di traccia è continuo rispetto alla T-convergenza definita nel paragrafo 1 e la traccia gode di alcune proprietà locali che erano già state stabilite nel paragrafo 2 per le funzioni BV(Q) n Faremo n Per la seguente definizione confrontare con [5]. ~ x E e DEFINIZIONE 1. Sia Q 8Q definiamo poniamo Q - un aperto + 00, per ogni con sup xEóS2 con frontiera di classe C1 si ha Q = 1 frontiera lipschitziana si ha essenzialmente gli aperti + L2 dove .L è la costante di Lipschitz del bordo di SZ. Hanno + 00 gli aperti con cuspidi verso l’esterno. Osserviamo anche che non implica necessariamente q(x) + oo. Osserviamo che per mentre per Q Q gli aperti con 9 TEOREMA 4. 2cn aperto limitato -~- con oo e definita come f E BV(il) e sia F la traccia di f su nel paragrafo precedente. Si ha allora per ogni e &#x3E; 0 e per ogni f E BV(Q) sia Q -E- dove c(Q, e) oo non dipende DIMOSTRAZIONE: Sia per ogni insieme da xE B c S~ r1 t. e sia Be(~)(x) e(x) &#x3E; 0 con tale che P(B, il) + oo. Sia poi 13 con spt f c 8~~~~~~), si ha allora dove 1, per ~la formula di coarea si ha infine famiglia di sfere un sottoricoprimento partizione dell’unità La iamone Se e ora f E B V(Q) si ricorprimento di 8Q ; estra... , Bk e consideriamo una un finito Bl, tale che ha Il seguente teorema stabilisce la maggiorazione di traccia. un legame preciso TEOREMA 5. un aperto limitato con P(9) in Q si ha una maggiorazione di traccia del tipo ( 1 ) se e precisamente si ha fra la costante = Q inf delle costanti tipo (1). = del DIMOSTRAZIONE. ogni A c Q r1 L per le quali vale che valga la Supponiamo con x E aS~ e solo una se Q Q -~- 00, -~- o0 maggiorazione (1). Si ha allora per 14 e quindi dove si è sfruttata Si ha e l’ipotesi = P(Q) usando poi quindi Questo fatto, unito al teorema precedente, dà la tesi. Consideriamo ora il problema della continuità dell’operatore di traccia. Dato un aperto limitato Q con chiameremo l’operatore che ad ogni funzione associa la sua traccia F = y f su Sia 9 un aperto limitato con -~- 00, è una successione di f unzioni di BV(Q) T-convergente in allora si ha che THEOREMA 6. Q a -~- Ic-BV(12), DIMOSTRAZIONE. Sia A un aperto relativamente compatto in .S2 frontiera regolare, per ogni g E BY(SZ), avente traccia yg su Y* Q traccia esterna j7g su 8A, si ha allora con e oo. 15 infatti, posto si ha g* E BV(Q), yg per la g*, si ha la (i). Fissiamo per la ora e &#x3E; tale che Applicando ora tiene per ogni e quindi imporremo si ha che cc (i) di traccia. D tale che f in QEA e quindi esiste un nu- si ha se la ora non su TEOREMA 7. -f- 00, sia A maggiorazione alle funzioni f,~ - f, per la linearità di y, si ot- la tesi. Vedremo funzioni BV e e 1 si ha proposizione mero n1 O e, ricordando la yg* = di estendere i risultati ottenuti nel teorema 3 alle limitate ; a questo scopo utilizzeremo i teoremi 4 e 6 Q la condizione supplementare o . = Sia D f E BV(Q) f E B V(R,,) e se e ~cn aperto limitato de f iniamo f vale come con nella P(Q) == proposizione 5 allora 16 DIMOSTRAZIONE. Possiamo limitarci al caso di 1 &#x3E; 0. Per ogni intero positivo poniamo per il teorema 3 si ha quindi e -ossia i E BV(Rn), T-convergono a TEOREMA 8. Siano Q, ,Green). .su f f k di f ( Caratterizzazione f , i, locale della traccia e formula di nel teorema precedente, si ha allora JCn-l-q.o. come 8Q inoltre per .e osserviamo che le funzioni troncate si ha la tesi. se ora vale la ogni boreliano formula B c Rn si ha di Green ’ 17 DIMOSTRAZIONE. Si procede strare il teorema 3. a 4. In analogamente questo paragrafo Q sarà + un a quanto fatto per dimo- aperto limitato di Rn con 00. Sia 92 E .L1(,f’ * Q), diremo che una funzione f E BV(Q) è cp. prolungamento di cp a Q se la traccia di 1 su DEFINIZIONE. è un TEOREMA 9 (a) (b) dove c (di prolungamento. Si per ogni la cui traccia se si trova da Q ma non LEMMA 1. Sia S una L1(S) nulla fuori di sia f E HI,l(Rn) che ha cp come f unzione r’1 si trova è p; si ha inoltre ogni premettiamo iper superficie cartesiana un funzione da q;. Alla dimostrazione del teorema 9 e una è cp; si ha inoltre su Q +00 allora per la cui traccia su dipende ha: il seguente di classe 01 in compatto K c S. Allora esiste traccia su una Rn9 funzione S ed è tale che DIMOSTRAZIONE. Possiamo supporre che dove A è un aperto di Rn-1 e 01(A). Poniamo 99 §5 è allora nulla fuori di k, dove K è la proiezione di g su A. Possiamo quindi trovare una successione c Có(A) che approssima q in e con ora facile convincersi che per di e di una una opportuna scelta di una sottosuccessione = 18 successione decrescente è quella cercata. DIMOSTRAZIONE compatti disgiunti tenuto in ogni j una Per il lemma la cui traccia DEL TEOREMA tali che su 9. Sia una (Y* QB U Kj) B ipersuperficie Sj definiamo Poniamo Ei - 0, la funzione e con che =0 7 j=1 possiamo e successione di ogni Kj sia con- supporre cartesiana. Per ~S~ la funzione precedente si trova allora su Sj è q;i e tale che una funzione Oi E H1,1(Rft) ora dove Consideriamo la successione di segue funzioni {fi} c definita come 19 dove le sono funzioni lipschitziane scelte in modo che Ovviamente si ha per induzione si vede che A questo punto è chiaro che se riusciamo a provare è una il limite f E delle fè prosuccessione di Cauchy in prio il prolungamento cercato, infatti su ogni Sj la traccia di f è il limite in L1(Si) delle tracce delle fj le quali su sono, da un è però di certo punto in poi, sempre uguali a Ogni punto x E frontiera ridotta per Sz e, per il teorema 8, la traccia di f)p su è proprio cp(x). Mettiamoci allora nelle ipotesi di (a) e osserviamo che è di Cauchy in H1’1(Rn) se e = dove Fissato ~ &#x3E; 0 in modo che e possiamo scegliere inoltre in modo che si abbia le con supporto di misura piccola 20 Abbiamo dunque che è di per Cauchy i mento cercato. (lim f i)1 è il D prolunga- Mettiamoci ora nelle ipotesi di (b). Poichè C~ + oo vale la magdi traccia e si ha, ricordando anche la (i), giorazione mentre per ogni indice i vale .se le V’ii sono scelte come nel caso è di Cauchy _A poi ovvio che .e ancora cato. = Q i-oo Si ha su allora, precedente, (lim fi)|!D1 è il prolungamento cer- dipende dalle costanti che compaiono nella maggiorazione di traccia, e quindi da Q, ma non dipende da cp. dove c si vede che 29’c 8Q. posto D’= si ha quindi anche -E- 00, inoltre i sono di densità -1 per Q’ e quindi sono Hn-1-quasi tutti punti di di frontiera ridotta per Q’ e viceversa. Dal teorema precedente e da quanto appena osservato si ottiene infine il seguente : Sia Q un Se aperto di + TEOREMA 10. oo Sia D un aperto limitato con -I- 00 e + oo (a) Data p traccia di ti!) su si trova Y*Q = traccia di una f unzionc f E H1,1(Rn) su .~’~ S~’ = 99. tale che 21 (b) si trova d01,e c Se una poi funzione f E dipende da n 0, per tale che ogni funzione f E H1,1(Q) f e fIQ ma non da - f. BIBLIOGRAFIA [1] G. ANZELLOTTI - M. GIAQUINTA, Sulle funzioni BV(03A9) e le loro tracce, Editrice Tecnico Scientifica, Pisa (1974). [2] E. DE GIORGI, Nuovi teoremi relativi alle misure (r 1)-dimensionali in uno spazio a r dimensioni, Ricerche di Matematica, 4 (1955), pp. 95-113. [3] H. FEDERER, Geometric Measure Theory, Springer-Verlag (1969). [4] E. GAGLIARDO, Caratterizzazione delle tracce sulla frontiera relative ad alcune classi di funzioni in n variabili, Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, 27 (1957), 2014 pp. 284-305. [5] E. 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