Sistemi di coordinate e tempo universale Oggi parleremo di sistemi di coordinate.. Perchè il cielo è una sfera no? La sfera celeste… Ma se ci pensiamo bene anche questo termine è improprio. La volta celeste non è una sfera ma una sfera divisa a metà.. Ecco la volta celeste può essere paragonata come ad una semisfera che ci avvolge sopra la nostra testa, e su questa in varie posizioni, ci sono i vari “oggetti” del cielo, cioè gli astri. A dire la verità, noi siamo come immersi all’interno di una sfera, e quindi capite quindi bene, che occorre un metodo per potersi orientare nel cielo e rintracciare gli astri o i fenomeni che ci interessa osservare. Però oltre a questo c’è da tenere conto che l’immagine teorica di una sfera è fuorviante. A noi sembrano tutti alla stessa distanza come se fossero dei poster appesi ad una parete. Non è così, visto che gli astri sono a distanze ragguardevoli e differenti gli uni dagli altri. La volta celeste inoltre ruota come la stessa terra ruota intorno a sé stessa, quindi la posizione dei vari astri è dipendente anche dal momento in cui andremo ad osservarli. Bisogna quindi introdurre alcuni concetti: tempo universale e di sistemi di coordinate celesti. Tempo universale Come molti di voi sapranno, la data e l’ora, non è uguale in tutti i paesi della terra, ma è variabile. L’ora campione, parte dal meridiano zero di Greenwich in Inghilterra; e di qui, spostandosi verso destra, aumenta l’ora rispetto al meridiano di Greenwich. Ad esempio l’Italia è classificata come GMT+1 durante l’ora solare, e GMT+2 durante l’ora legale. Il tempo universale TU o per gli inglesi UT (Universal Time) è quindi l’ora campione del buon astrofilo o astronomo, ed è coincidente con l’ora del meridiano zero di Greenwich. Tutte le tabelle astronomiche che incontriamo in astronomia, solitamente, salvo dove diversamente specificato, sono indicate in orari TU. C’è quindi da tenere presente che per l’Italia occorre aggiungere 1 ora per durante il periodo di ora solare; oppure 2 ore se è in vigore l’ora legale. Esempio pratico: se la tabella di un evento, ad esempio un eclissi, fa riferimento alle ore 21.00 UT per la data del 12 agosto, significa che per osservare quell’evento bisogna aspettare le ore 23.00 locali italiane. Il concetto del tempo universale, se ci pensate bene, oltre ad essere semplice, è però allo stesso tempo molto importante! Ci permetterà infatti, di organizzarci per tempo per osservare il fenomeno che ci interessa; o di poterlo “localizzare” più facilmente nella volta celeste. Coordinate Celesti Da quando abbiamo iniziato a mettere il naso all’insù ogni qualvolta che intendiamo osservare il cielo, abbiamo constatato il dato di fatto, che ogni cosa nel cielo è collocata in una posizione, ed essa è ben definita.. Ne più ne meno, come una cartina geografica comune. Quindi abbiamo imparato che per poterli osservare, o per meglio dire, per poterli puntare occorre conoscere la loro posizione. C’è una differenza però rispetto alla consueta cartina.. Il pianeta che ci ospita, la Terra, gira intorno al Sole, e ha una rivoluzione che dura circa 24 ore. Questo movimento della sfera celeste e ̀ apparente ed e ̀ causato dal moto di rotazione della Terra: noi sulla superficie non ce ne accorgiamo e ci sembra che sia l’intero cielo a muoversi. I moti della sfera celeste sono il riflesso della rotazione terrestre. La Terra ruota da ovest verso est in circa 24 ore. Questa rotazione fa si che noi percepiamo come se l’intera sfera celeste ruotasse da est verso ovest con lo stesso periodo. A causa della nostra posizione, possiamo vedere soltanto il polo nord celeste, nel quale si trova proiettata, per caso e in maniera approssimato, la stella polare. Il polo nord celeste e ̀ l’analogo nel cielo comunemente conosciuto polo nord terrestre. Allo stesso modo si può identificare l’equatore celeste come l’equivalente dell’equatore terrestre. È quindi possibile identificare la posizione dei corpi celesti, con lo stesso metodo con il quale identifichiamo località sulla terra, ovvero utilizzando un sistema di coordinate. Questo sistema e insieme di coordinate, se applicato alla volta celeste, prende il nome di sistema di coordinate equatoriali. La latitudine e ̀ identificata con il nome declinazione (DEC) che viene misurata in gradi compresi tra -90° e +90°, la longitudine con il nome ascensione retta (AR) che viene misurata in Ore, minuti e secondi, compresi tra 0 e 24 ore. La declinazione rappresenta, analogamente alla latitudine, l’altezza di un corpo celeste rispetto all’equatore celeste. L’ascensione retta, che abbiamo detto corrispondere alla longitudine, rappresenta l’angolo rispetto ad un meridiano di riferimento. Il gran pregio di questo tipo di coordinate, è importantissimo: questo sistema di coordinate è indipendente dalla posizione in cui si trova colui che osserva il cielo. L’altro sistema di coordinate prende il nome di coordinate altazimutali, formato da due coppie di valori che sono l’altezza (Alt) e l’azimut (Az). L’altezza rappresenta dall’altezza in gradi dell’osservatore rispetto alla sua posizione e al suo orizzonte; l’azimut è invece l’angolo in gradi della posizione dell’astro rispetto al punto cardinale sud. Per fare un esempio l’est celeste ha azimut 90 gradi, il nord 180 gradi, l’ovest come si può immaginare 270 gradi o per meglio dire –90 gradi. Questo tipo di coordinate sono però le più semplici da usare. In pratica è sufficiente volgere lo sguardo in prossimità degli angoli indicati e troveremo li nei pressi l’astro desiderato; però attenzione risentono moltissimo del moto di rivoluzione terrestre quindi sono quasi pressoché “temporanee / istantanee” del momento preciso in cui si intende osservare qualcosa. Riassumendo: le coordinate equatoriali, sono indipendenti dalla posizione di dove si trovi qualcuno. Le stesse coordinate possono essere usate sia da chi si trovi ad esempio a Londra, oppure a Firenze, oppure a Roma. Nel sistema di coordinate altazimutali, invece, le coordinate di ogni astro cambiano nel tempo a causa della rotazione terrestre e da un osservatore ad un altro. I 2 sistemi di coordinate, hanno anche unità di misura differenti: le coordinate equatoriali misurano la declinazione in gradi e la ascensione retta in ore minuti e secondi, anche se non si tratta di una misura del tempo. Le coordinate altazimutali invece sono sempre indicate in gradi, sia per l’altezza che per l’azimut.