UNA VOCE PER CANTARE
L’AZIONE DEL CANTARE RAPPRESENTA UN
COMPORTAMENTO NATURALE, IMMEDIATO E
ACCESSIBILE A TUTTI IN QUANTO LA
COMPETENZA SULLA VOCE SEGUE LA
PROGRESSIVA EVOLUZIONE DEL BAMBINO
FIN DAL MOMENTO DELLA SUA NASCITA.
LA VOCE PUÒ ESSERE CONSIDERATA COME
LO “STRUMENTO MUSICALE” PIÙ DIFFUSO,
PIÙ UTILIZZATO E DUNQUE PIÙ VICINO
ALL’ESPERIENZA QUOTIDIANA DI TUTTI I
BAMBINI.
•
LA VOCE:
suono generato dalla vibrazione delle corde vocali
eccitate dall’azione dell’aria pompata dai polmoni
IL SUONO (voce) SI FORMA NELLA LARINGE ED è
PRODOTTO DALLE CORDE VOCALI (o labbra vocali)
Imagens laringoscópicas da laringe. A)-Glote na posição de repouso; B)
Glote durante a atividade. 1)-Glote; 2)-Cordas vocais; 3)-Epiglote; 4)Comissura anterior; 5)-Cartilagens aritenóides; 6)-Comissura posterior.
LA FONAZIONE (produzione della voce)
È STRETTAMENTE CONNESSA CON L’ATTIVITÀ UDITIVA
1. La prima fase della ricezione dei suoni è rappresentata dalla
captazione delle onde sonore per mezzo del padiglione auricolare
che le convoglia nel condotto uditivo. Padiglione auricolare e
condotto uditivo formano l’orecchio esterno.
2. In fondo al condotto uditivo si trova il timpano, una membrana
che entra in vibrazione sotto l’effetto delle onde sonore. Il timpano
rappresenta il “confine” fra l’apparato uditivo esterno e il sistema
nervoso. La zona che comprende il timpano viene detta orecchio
medio.
3. L’orecchio interno ha il compito raccogliere le informazioni
acustiche trasmesse dalla membrana del timpano alla coclea
attraverso un serie articolata di ossicini e inviarle, sotto forma di
impulsi nervosi, al cervello.
IL PRIMO GRANDE “TRAGUARDO” DA RAGGIUNGERE IN TEMA
DI VOCALITÀ È CERTAMENTE L’INTONAZIONE. POSSIAMO
DIRE CHE UN INDIVIDUO INTONA QUANDO ARRIVA AL TONO
E CIOÈ QUANDO È IN GRADO DI RIPRODURRE L’ALTEZZA DI
UN SUONO
INTONATO
Colui che è in grado di riprodurre l’altezza di un suono
IL PRIMO GRANDE “TRAGUARDO” DA RAGGIUNGERE IN TEMA
DI VOCALITÀ È CERTAMENTE L’INTONAZIONE. POSSIAMO
DIRE CHE UN INDIVIDUO INTONA QUANDO ARRIVA AL TONO
E CIOÈ QUANDO È IN GRADO DI RIPRODURRE L’ALTEZZA DI
UN SUONO
S TONATO
Colui che non è in grado di riprodurre l’altezza di un suono
… molti di noi, affermando di essere “stonati” “dicono” cose molto diverse fra
loro. C’è chi dietro la “stonazione” nasconde semplicemente la “paura di
cantare”; il pudore o il timore di “esibirsi” di fronte ad altri; chi esprime, con tale
affermazione, il suo carattere introverso; c’è chi invece ha avuto esperienze
“traumatiche” con la musica (il famoso “stai zitto che sei stonato” detto da un
educatore poco competente crea un numero inimmaginabile di “vittime”). Il più
delle volte, dunque, con l’essere stonati non si intende la reale incapacità di
arrivare a tono (fenomeno assai raro e conseguenza di stati patologici molto
gravi), ma uno stato psicologico tale che inibisce la naturale abilità vocale.
Intonare non è neanche un “dono” che è stato fatto solo a pochi: un altro
“mito” da demolire è quello che identifica il canto come una prerogativa di
alcuni. Certo, avere un bel timbro di voce o una facilità maggiore di
intonazione rispetto ad altri rappresentano delle caratteristiche del tutto
personali, ma, il percorso scolastico di base deve fornire a tutti le
medesime possibilità di sviluppo di quelle capacità minime di base.
Siamo allora di fronte ad una “azione intelligente” (e non a un capriccio del
destino) che parte dall’abilità di ascoltare (fondamentale per una corretta
intonazione), si sviluppa attraverso le “vie” della “comprensione”
(…l’ascolto deve essere attento e dare “frutti cognitivi”) per approdare
nell’articolazione cosciente dell’organo fonatorio.
… L’INTONAZIONE È DUNQUE UNA ABILITÀ NATURALE
CHE VA ESERCITATA, OVVIAMENTE, COME TUTTE LE ALTRE …
.. L’INTONAZIONE EVOLVE IN PERFETTA
SINCRONIA CON LA CRESCITA DEL BAMBINO …
ED È DIRETTAMENTE “CONNESSA” CON LA SUA
ESTENSIONE TONALE
MODELLI DI COMPORTAMENTO:
•INTONAZIONE IMMEDIATA
•INTONAZIONE NON IMMEDIATA
•INTONAZIONE PROBLEMATICA
Per ESTENSIONE TONALE si intende la gamma dei suoni (dal più grave al più
acuto) riproducibile dalla voce umana (o da uno strumento musicale)
•BAMBINI DI 3/4 ANNI
•BAMBINI DI 5/6 ANNI
•BAMBINI DAI 7 ANNI – (fino alla muta della voce)
INTONAZIONE IMMEDIATA
Osserviamo una intonazione immediata quando il soggetto
raggiunge con facilità l’altezza dei suoni proposti. Essa può
essere osservabile anche in bambini piccolissimi (di due, tre
anni) ma, di norma, è una conquista che avviene intorno al
sesto/settimo anno di età.
La maturazione dell’intonazione immediata rappresenta, nel
tempo, il risultato più tangibile di una efficace didattica della
vocalità.
INTONAZIONE NON IMMEDIATA
Osserviamo una intonazione non immediata quando il
soggetto non raggiunge con facilità i suoni proposti.
In genere tende ad “abbassare” il tono dato ma, con
adeguate strategie didattiche, riesce a riprodurre le altezze
ascoltate.
Nell’intonazione non immediata non possiamo parlare di
“stonazione” perché comunque siamo in presenza di suoni
che vengono intonati anche se, inizialmente, non alla stessa
altezza.
INTONAZIONE PROBLEMATICA
Quando un soggetto risponde “parlando” alla sollecitazione
sonora possiamo osservare una intonazione problematica. E’
questo il caso tipico nel quale si parla di reale “stonazione”.
C’è da mettere in evidenza che l’incapacità totale e assoluta
di emettere dei suoni intonati è un evento patologico raro.
Le cause più frequenti di questo comportamento
(l’intonazione problematica) sono prevalentemente di origine
psicologica. In questi casi sarebbe utile poter risalire alla
fonte del problema per cercare le strategie adeguate a
rimuoverlo. E’ fondamentale che il soggetto prenda coscienza,
senza percepirla come una irrimediabile mancanza, della sua
errata risposta al suono e cerchi, dentro di sé, la dimensione
giusta per poter cominciare ad inserirsi nell’attività vocale.
… cammino vocale …
… nella fase della sintonizzazione acustica il canto già rappresenta un’attività spontanea e
“storicamente” diffusa anche a livello didattico. I materiali proposti per l’attività vocale
devono tenere conto delle potenzialità dei piccoli allievi ed essere dunque compresi nella
naturale estensione tonale; devono essere cantati all’unisono (tutti cantano lo stesso
suono – senza “doppie voci”, “controcanto”, ecc.) …
… l’attività vocale, in questa fase, deve inoltre svolgersi per imitazione e con l’ausilio di
una buona “base” che favorisca e guidi la corretta intonazione ...
… l’attività produttiva si estende anche all’“intonazione espressiva” di testi, poesie,
racconti ...
… nella seconda fase, quella della piena operatività, l’intonazione dei bambini inizia a
“stabilizzarsi” su una estensione tonale di circa un’ottava. Le proposte didattiche sono
ancora comprese fra brani monodici (con accompagnamento di strumento-guida o base
musicale) che possano effettivamente raggiungere gli scopi educativi contenendo stimoli
concreti. La produzione canora viene ancora proposta per imitazione e collegata con
stimoli gestuali e grafici.
… cammino vocale …
… nella fase della consapevolezza sonora i bambini sono in grado di giungere
ad una piena maturazione dell’intonazione. L’estensione tonale è ancora
compresa nell’ambito di circa una “decima”. Il repertorio si arricchisce delle
prime esperienze polifoniche realizzate prevalentemente attraverso l’uso di
canoni a due/tre voci, pedali d’armonia, bassi ostinati, ecc. Nell’incontro con le
forme a più voci, è ancora importante sostenere il canto attraverso uno
strumento musicale non sottovalutando, comunque, anche le prime esperienze
di esecuzione “a cappella”…
… nella fase della risposta competente i bambini raggiungeranno l’età “critica”
della muta della voce. Sarà comunque ancora consigliabile proporre un
repertorio polifonico a due/tre voci pari in quanto, come abbiamo ribadito nelle
pagine precedenti, il “cambio” di voce è un processo lento che avrà il suo
epilogo solo più avanti