Alimentazione e tutela della salute e dell’ambiente Prof. Leonardo Pinelli - Società Internazionale Medici per l’Ambiente (ISDE) Le scelte alimentari hanno una ricaduta importante sulla salute dell'uomo, degli animali e del pianeta. In passato l'uomo si procurava il cibo in funzione delle sue necessità, seguendo i ritmi della natura e consumando alimenti, quando disponibili, per pura sopravvivenza, seguendo la tradizione tramandata di generazione in generazione. La produzione degli alimenti era affidata in genere a coltivatori che producevano alimenti per la propria famiglia e il surplus, quando c'era, veniva portato al più vicino mercato. La combinazione degli alimenti era dettata dalla tradizione, in base all'impatto positivo degli alimenti sulla salute della famiglia. L'assunzione di alimenti di origine animale era basata più sui prodotti che l'animale forniva nel corso del suo ciclo vitale (latte, uova, ecc.) più che sulle sue carni, la cui assunzione era eccezionale e legata alla disponibilità economica. Agricoltura non intensiva e allevamento tradizionale , si inserivano bene nel ciclo della natura. Per quanto riguarda l’ambiente, esso sarebbe certamente più vivibile e meno inquinato se vi fosse una svolta vegetariana. L’inquinamento che è causato dagli allevamenti intensivi di animali è notevolmente superiore a quello delle automobili (40%). Il buco dell’ozono è causato in buona parte da metano e Co2 che vengono emessi dagli animali negli allevamenti intensivi. Secondo uno studio del 2004 dell'agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (www.epa.gov/methane/intla-nalyses.html), i più grandi produttori mondiali di metano sono gli animali. Il bestiame ruminando ne produce 80 milioni di tonnellate ogni anno: per ogni chilo di carne prodotta, tre etti di metano vanno nell'atmosfera. Il 20%delle emissioni totali di metano è causato dagli allevamenti: se facciamo un viaggio in macchina di 40 chilometri o mangiamo una bistecca, l'effetto serra aumenta alla stessa maniera. Un terzo della popolazione mondiale non dispone di acqua potabile: due miliardi di persone che tutte le mattine devono preoccuparsi di trovare da bere. Ogni anno ne muoiono dieci milioni per malattie trasmesse da acqua non potabile, ogni giorno 5 000 bambini sono vittime della sete. Intanto il 70% dell'acqua nel mondo è usata per l'agricoltura e gli allevamenti, che ne sprecano quantità enormi. Se un americano consuma 600 litri d'acqua al giorno, un africano non arriva a 30. Per produrre un solo chilo di carne servono circa 15 kg di mais , che richiedono per la loro produzione circa 5000 litri d'acqua. La globalizzazione delle produzioni alimentari è arrivata a indurre i consumi di prodotti provenienti da migliaia di chilometri, per i quali, a parte la dubbia qualità e sicurezza, il consumo di carburanti fossili per il trasporto è elevatissima. Per essere sicuri di assumere alimenti sicuri e a basso impatto di consumi, quando si acquista un cibo dobbiamo sempre porci tre domande: Da dove viene ? Chi lo ha fatto ? Cosa c’è dentro? Le principali Società medico scientifiche internazionali hanno rilevato che l’80% delle malattie gravi dipende da una alimentazione errata , ricca in alimenti animali e povera in vegetali; raccomandano quindi una alimentazione a prevalente apporto di alimenti vegetali biologici (80%) e individuano nella alimentazione vegetarariana-vegana, se ben pianificata, una dieta sicura, adeguata, che assicura un miglior stato di salute e se iniziata precocemente (gravidanza, primo anno di vita, ecc) una vita più longeva, in grado di difendersi dai veleni dell’ambiente. A questo proposito, la Comunità Europea ha indicato che dal 2004 al 2012 l’Italia ha perduto molti anni di aspettativa di vita in salute: la donna ha perduto 10 anni (si ammala a 61 anni invece che a 71 e l’uomo a 62 invece che a 68). Questo crollo di vita in salute è da attribuirsi anche all’inquinamento ambientale (diossine, pesticidi) che essendo lipofili si sciolgono e si accumulano nel grasso animale e passano con l’alimentazione nel grasso umano, attivando una infiammazione cronica e sub-clinica che rappresenta una delle più importanti cause della insorgenza di malattie come obesità, diabete, ipertensione, patologie cardio-vascolari, tumori, Alzheimer, Parkinson, ecc. L’alimentazione a base vegetale povera in grassi non solo trasporta minime quantità di veleni ambientali nell’organismo umano, ma è addirittura in grado di contrastare il danno dei veleni, mediante l’azione degli antiossidanti presenti soprattutto nelle verdure e nella frutta. E’ quindi indispensabile passare da una alimentazione onnivora (mangiare di tutto, qualsiasi sia la provenienza, qualità e sicurezza del cibo) ad una alimentazione vegetariana locavora che privilegia alimenti a basso impatto ambientale, biologici, prodotti da coltivatori noti e distribuiti da botteghe che abbiano come obiettivo non puramente il guadagno, ma la salute dei propri clienti.