Quadro sintetico L’EVOLUZIONE BIOLOGICA DELL’UOMO L’uomo moderno, il cui nome scientifico è Homo sapiens, appartiene all’ordine dei Primati. Le somiglianze tra l’uomo e le scimmie antropomorfe (cioè simili all’uomo) hanno portato gli antropologi a pensare che essi abbiano degli antenati comuni. Vediamo le principali fasi dell’evoluzione dei Primati: circa 70 milioni di anni fa, nel Cretaceo dell’era secondaria, apparve il più antico primate che oggi si conosce: Purgatorius da cui si originarono le antiche Proscimmie. Queste a loro volta si diffusero nelle foreste perché avevano le seguenti caratteristiche: • Lunghe braccia per aggrapparsi e lanciarsi in volo da un ramo all’altro • Pollice opponibile le dita delle mani e dei piedi erano prensili • Occhi frontali permettevano una buona visione tridimensionale e valutare così le dimensioni e le distanze • Visione a colori permetteva di riconoscere meglio gli elementi dell’ambiente Verso i 40 milioni di anni fa nell’Eocene dell’era terziaria dalle Proscimmie cominciarono ad evolversi gli Antropoidi che diedero origine ai rami evolutivi che portarono alle Scimmie attuali e il ramo degli Ominidei. Alla fine del Miocene, circa 15 milioni di anni fa, in Africa in seguito alle variate condizioni ambientali, gli ominoidei iniziarono a differenziarsi in 2 gruppi: • scimmie antropomorfe che continuarono a vivere nella foresta • ominidi che si adattarono alla vita della savana. Iniziò così l’ominazione cioè il processo di ominazione dai primi ominidi all’uomo moderno. L’evoluzione degli ominidi si basa su molti fattori che si sonno influenzati reciprocamente portando uno sviluppo cerebrale. Vediamo i fattori: • andatura bipede: grazie alle modificazioni dello scheletro venne conquistata la stazione eretta • diversificazione degli arti: l’arto inferiore si modificò per favorire la stazione eretta mentre l’arto superiore, rimasto libero fu utilizzato per manipolare gli oggetti e si ebbe così il conseguente sviluppo della funzionalità della mano • riduzione progressiva della mandibola e dei muscoli masticatori con modificazione della dentatura dovute al passaggio da un’alimentazione erbivora a quella onnivora • aumento del volume della scatola cranica dovuto all’effetto di due fattori: la riduzione delle proporzioni della faccia e l’aumento della massa cerebrale • sviluppo delle capacità visive dovuto alla necessità di coordinare meglio i movimenti della mano • sviluppo delle capacità cerebrali come effetto della combinazione di tutti i fattori precedenti. La ricostruzione dell’albero genealogico dell’uomo ancora oggi crea discussioni tra gli studiosi perché ogni ritrovamento di resti di ominidi riapre il dibattito e quindi ci si può riferire solo a ipotesi più o meno attendibili. TABELLA DELLE PRINCIPALI TAPPE DI EVOLUZIONE DELL’UOMO NOME DELL’ANTENATO AUSTRALOPITECO PERIODO IN CUI VISSE Da 5 a 3 milioni di anni fa HOMO HABILIS 2 milioni di anni fa HOMO ERECTUS Da 1,5milioni a 200000 anni fa HOMO SAPIENS che 100000 anni fa alcuni chiamano UOMO DI NEANDERTHAL dal luogo tedesco dove è stato ritrovato lo scheletro HOMO SAPIENS SAPIENS Da 40000 anni fa anche detto UOMO DI CRO-MAGNON dal nome della località francese dove sono stati trovati i suoi resti CARATTERISTICHE Poco alto con cervello piccolo, viveva in Africa, usava ciottoli rotondi Cervello più grande, lavorava in modo semplice le pietre scheggiandole per farle taglienti Era più alto (1,5m) e robusto viveva all’aperto di caccia e di raccolta di frutti e piante, cacciava, era nomade e sapeva usare il fuoco, viveva in Africa, Asia ed Europa La capacità cranica era maggiore, lavorava la pietra, le pelli,accendeva il fuoco sfregando 2 bastoncini o 2 pietre, seppelliva i morti Sempre più intelligente, perfezionò la lavorazione della pietra, delle ossa,della corna,costruiva aghi per cucire,punte,archi,cominciò a costruire capanne con frasche o pelli, allevava animali e coltivava, praticava il culto dei morti In queste migliaia di anni gli uomini hanno sempre continuato a progredire sul piano culturale. Una tappa fondamentale di questo progresso è stato l’uso della pietra levigata perché permetteva di fare coltelli ed asce taglienti, punte di frecce e lance molto appuntite. Un'altra tappa fu l’inizio della pratica dell’agricoltura e dell’allevamento. Infatti l’agricoltura portò molti cambiamenti nella vita degli uomini perché prima procurarsi il cibo era difficile e non sempre certo. L’agricoltura permise agli uomini di vivere nello stesso posto; nacquero così i primi villaggi. Presto si formarono anche gli artigiani capaci di fabbricare gli attrezzi per coltivare la terra. Con la scoperta del rame circa 5.000 anni fa e poi del bronzo e del ferro l’uomo diede inizio all’età dei metalli. DOMANDE e RISPOTE 1) COME DESCRIVI IL PROCESSO DI EVOLUZIONE dell’UOMO? L’OMINAZIONE cioè l’evoluzione dell’uomo dai primi ominidi all’uomo moderno che ha portato alla modificazione fisica e mentale dell’uomo diventando così diverso dalle scimmie è avvenuto in un ambiente naturale, anche lui in continua trasformazione. Infatti ci sono stati forti cambiamenti climatici che hanno provocato come conseguenza cambiamenti della crosta terrestre e di conseguenza una diversa distribuzione di animali e vegetali. Ad esempio le GLACIAZIONI hanno influito molto sulla vita terrestre perché molti animali, come i mammuth non riuscirono a sopravvivere a questo clima diventato più caldo. Alcuni ominidi riuscirono ad adattarsi a questi cambiamenti ambientali procurandosi il cibo modificando la loro alimentazione. Infatti LA VITA DEGLI OMINIDI DIPENDEVA DAL CIBO QUINDI SE CIO’ DI CUI SI NUTRIVANO SCOMPARIVA DALL’AMBIENTE, ESSI ERANO COSTRETTI AD ADATTARSI AL NUOVO AMBIENTE. Un tipico esempio di questo adattamento all’ambiente è stata la CONQUISTA della POSIZIONE ERETTA con L’AUSTRALOPITECO comparso in Africa orientale circa 3 - 4 milioni di anni fa quando per le variazioni climatiche (il clima caldo – umido era sostituito da un clima più secco) le foreste diminuirono e comparve la Savana (con grandi praterie). Per vivere nella Savana l’andatura eretta era più vantaggiosa rispetto a quella a 4 zampe perché permetteva l’uso delle mani. Così l’australopiteco riusciva ad attraversare le praterie trasportando il cibo o usando pietre come armi. Questa andatura bipede permise all’uomo di migliorare la sua struttura fisica perché con l’HOMO ABILIS vissuto circa 2 – 3 milioni di anni fa il suo cervello era più sviluppato degli Australopitechi, le mandibole erano meno grosse, imparò ad usare strumenti in pietra (che scheggiava per renderle taglienti e le appuntiva) e quindi iniziò a modificare l’ambiente in cui viveva perché non si nutriva più solo di vegetali ma poteva anche andare a caccia, lavorare la carne e tagliare le radici più dure. 2) COSA SUCCEDE DOPO L’ULTIMA GLACIAZIONE? Tra il 10.000 e il 9.000 a.C. il clima divenne più mite e quindi molte praterie divennero foreste e così molte specie di animali migrarono verso nord. Lo stesso uomo, l’HOMO ERECTUS, migrò dall’Africa verso Oriente, Europa e Asia. In alcune zone dove gli animali cominciavano a mancare gli uomini si adattarono al cambiamento iniziando a coltivare piante ed ad allevare animali. Come vegetali nel Paleolitico si usarono cereali ( frumento, orzo, riso). L’uomo cominciò a selezionare i semi, a piantarli e ad aspettare il raccolto. Inoltre l’uomo scoprì alcune piante per ricavare il filo per i tessuti (lino e cotone). 3) COSA SUCCEDE CON LA NASCITA dell’AGRICOLTURA? Con la nascita dell’agricoltura molti gruppi non si spostarono più. Cessarono di essere nomadi e divennero sedentari. Scelsero un luogo dove fermarsi costruendo una abitazione stabile (prima una grotta, poi una capanna rozza). Nacquero così i primi villaggi dove si svilupparono le prime attività artigianali: filatura e tessitura di lana, cotone, lino e canapa, produzione di recipienti con argilla cotta. Cominciarono ad allevare animali come pecore, maiali, buoi, polli perché avevano scoperto che gli animali fornivano alimenti ricchi di proteine come latte, carne, uova. AUTOVERIFICA 1. 2. 3. 4. A quale ordine appartiene l’uomo? Quando comparve il più antico Primate conosciuto? Quali caratteristiche favorirono la diffusione nelle foreste delle antiche proscimmie Quale fu la causa della differenziazione degli ominoidei in scimmie antropomorfe e ominidi 5. Su quali fattori è basato il processo di evoluzione che ha portato dai primi ominidi all’uomo attuale 6. Perché l’andatura bipede ha favorito lo sviluppo della funzionalità della mano 7. Cosa ha provocato il passaggio dalla alimentazione erbivora a quella onnivora 8. Come è stato chiamato il vero primo ominide 9. Elenca i nomi dei nostri antenati 10. Qual è il nome scientifico dell’uomo attuale e quali sono le caratteristiche che lo differenziano dalle scimmie antropomorfe Maria Aliberti