Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 Assorbitori di CO2 La prima applicazione clinica dell’assorbitore di CO2 fu realizzata da Snow che faceva rirespirare i vapori di etere dopo un loro passaggio in una soluzione di soda di potassio; questo avveniva solamente quattro anni dopo la prima anestesia con etere eseguita da Morton. Durante la I° guerra mondiale la ricerca di assorbitore di CO2 per le maschere a gas portò allo sviluppo da parte di Wilson presso il Massachusetts Institute of Tecnology della calce sodata. Il prodotto messo a punto da Wilson è quello utilizzato attualmente. Parallelamente nel 1915 Jackson utilizzò l’N2O in circuito chiuso prima negli animali e successivamente nell’uomo. Nel 1923 Waters per primo pubblicò i dati sul circuito chiuso. Dal 1940 al 1960 vi fu un uso esteso del circuito chiuso col ciclopropano per il costo elevato e per il rischio d’esplosione. La comparsa degli anestetici alogenati ha portato un progressivo declino dell’uso del circuito chiuso fino al 1980 quando il problema dell’inquinamento delle sale operatorie, il progresso nel monitoraggio dei gas e il costo dei nuovi agenti hanno dato un nuovo impulso al circuito chiuso con assorbimento della CO2. Produzione della CO2 La produzione di CO2 insieme all’H2O rappresenta il principale prodotto del metabolismo ossidativo o aerobico che si avvale della disponibilità di O2. Sul fronte opposto invece il metabolismo anaerobico è espressione di condizioni metaboliche essenziali confinate ai batteri anaerobici e ad alcuni microrganismi sviluppatisi nelle profondità oceaniche. Il processo del metabolismo ossidativo si avvale di un combustibile (glucide, protide, lipide) e di un comburente, l’ossigeno. Il processo ossidativo dà luogo alla produzione di calore, utile per tutti i processi vitali, CO2 eliminata con l’espirazione e H2O che rimane nell’organismo. Il ciclo della CO2 si completa in quanto per diffusione si scioglie nell’H2O oceaniche dove precipita come carbonato insolubile. Una parte della CO2 è utilizzata per la fotosintesi clorofilliana. Gli assorbitori di CO2 hanno numerose applicazioni che vanno dall’esplorazione dello spazio all’attività sottomarina, all’anestesia. l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 Sostanzialmente possiamo classificare assorbitori di C02 in due grandi famiglie: 1) sistemi senza rigenerazione della C02 2) sistemi con rigenerazione. gli Sistemi senza rigenerazione Si realizzano per adsorbimento e assorbimento. L’adsorbimento è la fissazione senza trasformazione della CO2 sulla superficie di un composto chimico su cui rimane legata con forza debole tipo di Van Der Waals. Un prodotto tipico è rappresentato dal carbone attivato per disidratazione. Poiché assorbe oltre alla CO2 anche gli alogenati, il carbone attivato non può essere utilizzato all’interno dei circuiti d’anestesia. Erano utilizzati all’uscita dei circuiti respiratori come filtri anti inquinamento. L’assorbimento è la fissazione e la trasformazione della CO2 in un altro composto mediante una reazione chimica. Si utilizza l’idrossido di Na, di K, di Ca e di bario. L’idrossido di litio è l’assorbente utilizzato nei respiratori di sicurezza nell’aviazione civile. Ha un’elevatissima capacità di assorbimento della CO2 molto maggiore della calce sodata. (1,5 Kg assorbono circa 1 Kg di CO2). La sua polvere è molto irritante e caustica per cui la manipolazione va fatta con cautela. La reazione libera una notevole quantità di calore. L’elevato costo impedisce un suo uso in anestesia. Sistemi con rigenerazione E’ possibile la rigenerazione dei sistemi di assorbimento della CO2 per poterli riutilizzare apportando energia esterna. Il mono-amino-etanolo è in grado di assorbire CO2 a bassa temperatura per liberarlo in seguito al riscaldamento. I fluorocarbonati assorbono la CO2 in modo proporzionale alla sua pressione parziale; a contatto con ambienti privi di CO2 la liberano. Il sistema più moderno dell’assorbimento della CO2 è quello che utilizza gli ZEOLITI. Queste sostanze chiamate setacci molecolari sono molto usate l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 dall’industria per separare gli idrocarburi. Gli zeoliti sono alluminosilicati idrati naturali o sintetici. La struttura chimica è complessa e costituita da numerose cavità a gabbie occupate da acqua. Sotto l’effetto del riscaldamento l’acqua lascia le cavità che possono essere occupate da altre molecole in relazione alle dimensioni delle molecole e della loro polarità. Gli zeoliti usati in medicina hanno pori tra 4,5 e 7,44 °A; sono utilizzati nei concentratori di O2 che trattengono le molecole d’azoto liberando una miscela ricca di O2; questi dispositivi sono anche utilizzati in aviazione civile e militare in sostituzione delle bombole di O2. Sono stati utilizzati sui circuiti d’anestesia, dove hanno evidenziato una buona efficacia seppure leggermente inferiore a quella di un uguale volume di calce sodata. Un vantaggio del prodotto è la reversibilità del legame e dell’utilizzo del prodotto. Non determinano la produzione di composto A con il sevoflurano. Non è nota la loro capacità di assorbire i vapori di alogenato e di protossido d’azoto. La loro aspecificità rappresenta il limite principale. Assorbitori di CO2 in anestesia Gli assorbitori usati in anestesia sono composti chimici a base d’idrossido. In Europa la calce sodata è la sola sostanza commercializzata; invece negli Stati Uniti è l’idrossido di bario il principale prodotto usato. La calce sodata è costituita da una miscela d’idrossido di calcio (Ca(OH)2), idrossido di sodio o soda caustica (NaOH), acqua H2O e alcuni composti contengono idrossido di potassio (KOH). La reazione che si realizza è la seguente: CO2 + H2O → H2CO3 H2CO3 + 2Na(OH) = Na2CO3 + H2O + calore Na2CO3 + Ca(OH)2 = CaCO3 + 2Na(OH) + calore La reazione con KOH al posto di Na(OH) è la stessa. L’acqua è indispensabile all’inizio della reazione; la reazione produce 1 mole di H2O l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 (18 gr) ogni mole di CO2 (22,4 gr) neutralizzata. Un soggetto di 70 Kg produce 1 mole di CO2 in circa 2 ore. La soda caustica è un composto intermedio che è rigenerato: è responsabile del pH alcalino della miscela iniziale e la sua trasformazione in carbonato determina il viraggio dell’indicatore colorato. Occorre ricordare che dopo l’arresto dell’utilizzazione, si determina lentamente una decolorazione dell’indicatore colorato per scambio dei prodotti della reazione della periferia con l’interno del granulo di calce. La calce può in tal modo dare l’impressione di essere ancora attiva nonostante sia esaurita. Il calore della calce sodata utilizzata non è quindi un buon indicatore della sua efficacia. La calce sodata produce calore evidenziabile dall’aumento di temperatura del canestro; la temperatura massima di un canestro è di 40 °C; quella di un va e vieni di circa 50 °C. Il migliore indicatore dell’esaurimento della calce sodata è dato dalla presenza della C02 sui gas inspirati rilevata con la capnometria. Funzionamento della calce sodata Nella composizione della calce sodata la quantità maggiore è data dall’idrossido di calce che è trasformato in carbonato di calcio. La calce sodata è confezionata in bidoni da 1 a 50 Kg, in cartucce dedicate o in sacche di contenuto pari ad un canestro. La manipolazione della calce espone all’inalazione di polvere irritante e i produttori raccomandano l’uso di maschere filtranti, guanti, occhiali e un locale areato. I bidoni vanno conservati lontano dal calore, della luce e devono essere chiusi ermeticamente. La calce sodata si presenta sotto forma di granuli di grandezza variabile da 2 a 6 mm. La superficie del granulo è costituita da NaOH e acqua mentre il nucleo contiene CaOH. La superficie del granulo subisce un trattamento speciale d’indurimento per evitare la formazione di polvere. In genere si utilizza l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 della polvere di Silice. Un prodotto recente contiene come indurente di superficie la sealite. Lo spazio inter-granulare è il volume di gas contenuto tra i granuli in un assorbitore dopo il riempimento. Secondo il tipo di granuli questo spazio rappresenta dal 15 al 45 % del volume interno dell’assorbitore. La compressione dei granuli riduce lo spazio; si raccomanda di non esercitare un’eccessiva compressione dei granuli; è sufficiente qualche scossa trasversalmente durante il riempimento. Lo spazio intra-granulare è il volume di gas nei granuli ed è circa il 2-4 %. La calce sodata contiene un indicatore colorato che è un acido o una base che vira con il cambio di pH. L’indicatore ideale dovrebbe virare all’inizio della variazione del pH, essere atossico, stabile e poco costoso. Il colorante più utilizzato è il violetto d’etile che vira dal bianco al violetto. L’esposizione ai raggi ultravioletti degrada il colorante rendendolo incapace di virare. La calce contenente permanganato di potassio vira dal verde al bianco. Funzionamento della calce baritata La calce contenente bario ha la stessa composizione della calce sodata con la sostituzione della soda caustica con idrossido di bario pentaidrato. La reazione finale comporta la produzione di carbonato di calcio. L’idrossido di bario è più attivo dell’idrossido di sodio. I suoi vantaggi sono una maggiore stabilità che non richiede indurimento di superficie. Essendo presente l’acqua legata al bario non presenta rischi di essiccamento. E’ in grado di assorbire circa una mole di CO2 ogni 100 gr di prodotto. Un altro vantaggio è rappresentato dalla minore degradazione dell’alotano al contrario di quanto invece si ha con il sevoflurano. l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 Ciclo della calce Il prodotto finale della calce idrata dopo la fissazione della CO2 è il carbonato di calcio che e un calcare abbondante in natura e la sua eliminazione non determina nessun rischio ecologico. Il calcare naturale è prodotto da un’identica reazione di fissazione della CO2 dell’aria che si scioglie negli oceani utilizzata da alcuni molluschi a conchiglie calcari e dai coralli i cui residui fossili formano le rocce calcari. La calce industriale e quella utilizzata nella calce sodata provengono sempre dalla calcinazione delle rocce calcari in forni a caldo che porta alla liberazione di CO2. Intossicazione da monossido di carbonio (CO) Sindrome del lunedì Nel corso del decennio passato sono stati segnalati casi d’intossicazione da CO; è stato notato che la maggior parte dei casi si realizzava nel primo paziente dopo una lunga interruzione d’uso degli apparecchi; per questo è stata chiamata la sindrome del lunedì. Uno studio di laboratorio molto dettagliato ha evidenziato i fattori favorenti la produzione di CO nei canestri. In ordine decrescente nella produzione della CO figurano il desflurano, l’enfluorano, l’isoflurano; l’alotano e il sevoflurano non producono CO. La produzione del CO è strettamente legata alla disidratazione dell’assorbitore; quelli molto secchi producono grandi quantità di CO; la calce baritata produce una maggiore quantità di CO rispetto alla calce sodata; l’aumento della temperatura favorisce la produzione di CO; la produzione del CO è proporzionale alla concentrazione dell’alogenato. L’FDA raccomanda di sostituire la calce che si sospetti sia disidratata in seguito ad un uso per un lungo periodo (> 24 h) con elevato flusso di gas freschi (> 5 l/min). In conclusione l’intossicazione da CO è possibile solo con alcuni alogenati in circuito chiuso utilizzando calce sodata secca. l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 Calce sodata e anestetici per inalazione La calce in virtù dalla sua elevata alcalinità reagisce con alcuni anestetici per inalazione determinandone una parziale degradazione. L’effetto di degradazione aumenta con la temperatura. Il cloroformio e il tricloro-etilene sono degradati dalla calce sodata determinando la formazione di monossido di carbonio (CO), di fosgene (COCl2), di dicloroacetilene (C2H2Cl2) e del formato di sodio. I prodotti hanno un effetto tossico renale e polmonare. Comunque il cloroformio e il tricloro-etilene non sono più utilizzati in anestesia. L’alotano viene degradato a 2-bromo-2-cloro-di-fluoro-etilene che a sua volta si degrada in prodotti nefrotossici. I meccanismi di degradazione sono molto simili a quelli del sevoflurano. Il sevoflurano reagisce con le basi forti degli assorbitori di CO2 e si degrada producendo composti A e B. Sul problema della tossicità del composto A si è instaurato un forte dibattito scientifico con ricerche sostenute dall’industria farmaceutica. L’assenza di tossicità dal composto A farebbe del sevoflurano l’anestetico ideale con indicazione al mantenimento dell’anestesia nell’adulto e nel bambino. La degradazione del sevoflurano in composti A ad opera della calce sodata è nota dal 1975. Nei soggetti con tassi alcoolemici compatibili con l’intossicazione da alcool si producono i composti X e Y. La tossicità del composto A sul rene di ratto si realizza con livelli tra 50 e 1,4 ppm secondo gli studi. I fattori che favoriscono la produzione del composto A sono: - l’uso della calce baritata al posto della calce sodata; - l’aumento della temperatura nell’assorbitore; - la disidratazione della calce sodata; - la concentrazione dell’alogenato usato; l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 - l’età del paziente (concentrazioni minori nel bambino); - il flusso di gas freschi. L’assenza di tossicità del composto A alle concentrazioni che si hanno in anestesia clinica come risulta dai milioni di anestesie realizzate non è ben chiara. E’ probabile che un ruolo predominante nell’azione tossica del composto A sia svolto dall’enzima renale B-ligasi che permette la trasformazione del composto A in prodotti tossici. La presenza di questo enzima con concentrazioni da 10 a 30 volte maggiori nel ratto potrebbero spiegare la tossicità specifica nel ratto. Il timore di effetti tossici ha fatto raccomandare da parte della FDA l’uso del sevoflurano con FGF maggiore di 2 l/min. Tuttavia è stata fatta richiesta alla FDA di eliminare questa raccomandazione com’è avvenuto in alcuni paesi come la Grecia, la Norvegia e Nuova Zelanda. Tossicità del composto A Dai numerosi studi eseguiti è possibile trarre le seguenti indicazioni: - durante il passaggio negli assorbitori è inevitabile la degradazione del sevoflurano con produzione di composto A; - la ventilazione a bassi flussi di gas freschi e ad elevate concentrazioni di sevoflurano comporta la presenza di maggiori quantitativi di composto A; - nell’uomo la tossicità del composto A non si può escludere ne peraltro provare. Canestro di calce sodata Le caratteristiche di un canestro devono essere le seguenti: l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore Aggiornamenti in anestesia Assorbitori di C02 - forma cilindrica; - posizionato in modo verticale (evita gli effetti di irritazione chimica della polvere); - rapporto altezza/diametro pari a 1-1,5; - parete trasparente per evidenziare il viraggio del colore; - volume di 2 litro; questo permette il permanere di uno spazio inter-granulare di 500 ml tra 2 atti respiratori; - presenza della griglia di diffusione alla base e nella separazione tra 2 regioni; - passaggio dei gas dal basso verso l’alto; Un assorbitore di 1 litro assicura un assorbimento di CO2 per 6-8 h. Posizione del canestro nel circuito d’anestesia Posizione sulla branca espiratoria: In questo caso tutti i gas espirati attraversano il canestro; viene così depurata anche la frazione di gas che è eliminata. Lo svantaggio è massimo se si usano alti flussi di gas freschi. Un vantaggio in questa posizione è rappresentato dal fatto che non esiste rischio di disidratazione della calce sodata. Posizione sulla branca inspiratoria: E’ considerata la posizione ottimale poiché è depurata dalla CO2 solo la frazione di gas respirata. Idealmente il punto di entrata del flusso di gas freschi dovrebbe essere posto a valle della valvola unidirezionale inspiratoria e dell’assorbitore. l’articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’autore e non vincola il lettore a comportamenti clinici correlati per i quali la responsabilità resta esclusivamente dell’operatore