Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia dell’Italia dal Medioevo al
Rinascimento del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali tratti da
Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Excalibur
Excalibur
Excalibur è un film del 1981 diretto da John Boorman. Presentato in concorso al 34º Festival di
Cannes, è valso al regista un premio per il contributo artistico.
Excalibur
Titolo originale Excalibur
Paese di USA, Regno Unito
produzione
Anno 1981
Durata 140 min
Colore colore (Technicolor)
Audio sonoro Mono
Rapporto 1,85 : 1
Genere epico, fantastico, avventura
Regia John Boorman
Soggetto da Le Morte d'Arthur di Thomas Malory
Sceneggiatura Rospo Pallenberg, John Boorman
Produttore John Boorman, Michael Dryhurst
(associato)
Produttore Robert A. Eisenstein, Edgar F. Gross
esecutivo
Casa di Orion Pictures Corporation
produzione
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Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Excalibur
Fotografia Alex Thomson
Montaggio John Merritt Donn Cambern (non
accreditato)
Musiche Trevor Jones
Scenografia Anthony Pratt; Tim Hutchinson (architetto
scenografo) Bryan Graves (arredatore)
Costumi Bob Ringwood
Interpreti e personaggi
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Nigel Terry: Re Artù
Helen Mirren: Morgana
Nicholas Clay: Lancillotto
Cherie Lunghi: Ginevra
Paul Geoffrey: Parsifal
Nicol Williamson: Merlino
Corin Redgrave: Duca di Cornovaglia
Patrick Stewart: Leodegrance
Keith Buckley: Uryens
Clive Swift: Sir Hector
Liam Neeson: Galvano
Gabriel Byrne: Uther Pendragon
Robert Addie: Mordred
Katrine Boorman: Igrayne
Ciarán Hinds: Lot
Niall O'Brien: Kay
Eamonn Kelly: abate
Trama
Il film narra la storia di Re Artù, figlio di Uther Pendragon e Igraine, sposa del Duca di Cornovaglia
Gorlois. Artù viene concepito con l'inganno, giacché la moglie del duca viene sedotta e fecondata in seguito a una vigorosa copula - da un Uther che ha assunto le sembianze di Gorlois, colpito dalla
bellezza della donna. L'inganno è reso possibile grazie alla magia di Merlino e al potere della spada
Excalibur, che è stata consegnata al mago da una Dama che vive in fondo ad un lago. Alla morte
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precoce del padre naturale in un'imboscata, il neonato Artù viene consegnato dal mago Merlino ad
un uomo comune, Sir Hector, il quale lo alleva come un proprio figlio. Artù diviene lo scudiero del
fratello maggiore acquisito, Kay, ma è totalmente ignaro della sua vera identità.
Le terre sono da tempo senza un Re, il caos regna e il popolo necessita di una nuova e valorosa
guida. Colui che sarà in grado di estrarre la spada "Excalibur" dalla roccia in cui è collocata potrà
essere Re, ma nessun cavaliere era stato finora in grado di farlo. Quasi per caso il giovane Artù
riesce ad estrarre Excalibur dalla sua collocazione, essendo lui stesso figlio di Uther (a cui
apparteneva la spada e che l'aveva conficcata nella roccia prima di morire); la comparsa di Merlino
sulla scena sarà chiarificatrice per lui.
Tuttavia per molti nobili Artù non può essere un re: egli non è neppure un cavaliere ed è troppo
giovane ed inesperto; ma alcuni nobili sono disposti a sostenere il nuovo sovrano, quindi si arriva
alla guerra. Artù, educato da Merlino, si dimostra subito estremamente valoroso e capace: accorso
in aiuto del vassallo Leodegrance che aveva preso le sue parti, riesce a sconfiggere in battaglia i
suoi nemici. Artù diviene amatissimo dal suo popolo, restaura finalmente un governo stabile ed
unisce il paese. Si innamora della bella Ginevra, figlia di Leodegrance. Al suo fianco si schiera
anche l'impavido Lancillotto, un cavaliere eccelso, mai battuto in duello da nessun avversario,
tranne che da Re Artù in persona (ma con l'aiuto di Excalibur), che diventerà il più amato e fidato
cavaliere del re. Proprio a lui, infatti, Artù affida il compito di portare nella sua nuova reggia, a
Camelot, la sua futura regina; ma sarà a causa di questo incontro che Lancillotto e Ginevra si
innamoreranno di un amore proibito.
In ogni caso, il regno sembra ormai saldo e tranquillo, ma invece alcuni nemici bramosi di potere
stanno tramando nell'oscurità; la sorellastra di Artù, Morgana (anch'ella figlia di Igraine) sta
diventando una maga potente, avversaria di Merlino e quindi anche di Artù. Per sua istigazione,
Galvano oltraggia la regina, ma verrà sconfitto in duello da Lancillotto. Nel frattempo, però, ella
riesce ad imparare formule magiche più potenti di quelle che usa Merlino, "la magia del fare"
(Anaal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve) ed imprigiona il mago in una colonna di ghiaccio.
Nel frattempo Ginevra e Lancillotto cederanno all'amore, ormai troppo forte, e Artù, una volta
scoperto l'inganno, per ira abbandona Excalibur tra i due amanti, coricati nella foresta, infiggendola
come fece suo padre nella terra; e così la stabilità del regno è infranta. Morgana con l'inganno riesce
a concepire un figlio dal fratellastro, che in quanto figlio del Re è erede al trono di Camelot; inoltre,
riesce a corrompere diversi cavalieri della tavola rotonda prima fedeli ad Artù.
Iniziano carestie, la gente è ridotta in povertà e fame; Camelot è in decadenza. Artù è ormai quasi
infermo, senza più la guida di Merlino e l'amore di Ginevra, che pentita si chiude in un convento.
Anche Lancillotto vaga senza meta, disperato per aver tradito il suo Re. Ormai la speranza sembra
aver abbandonato ogni cosa, Morgana e il suo crudele figlio, Mordred, sembrano aver vinto, ma una
luce resta ancora accesa: un cavaliere di nome Parsifal (che precedentemente era stato lo scudiero di
Lancillotto) riesce a trovare il Santo Graal, grazie al quale ridona energia e vita al morente Artù, e
quindi alla sua terra, che con lui è un tutt'uno. Il Re ricostruisce l'esercito, recupera Excalibur dalla
moglie Ginevra, la quale aveva conservato la spada nel convento, e si uniscono a lui anche
Lancillotto, il padre adottivo e il fratello adottivo Kay; quindi marcia verso le truppe di Mordred per
la battaglia finale di Camlann. Inoltre l'affetto di Artù riesce a liberare lo spirito di Merlino, quindi
il mago fa visita a Morgana e la inganna a sua volta, annullando la magia con cui la donna aveva
bloccato il suo invecchiamento (e sarà proprio Mordred, orripilato dalla vista della madre
invecchiata, a ucciderla) ed invocando una fitta nebbia che ostacolerà le altrimenti troppo numerose
truppe di Mordred. Alla fine della cruenta battaglia, ferito mortalmente da Mordred, che uccide a
sua volta, Artù viene trasportato dalle Fate nell'isola immortale di Avalon, mentre Parsifal, su suo
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Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Excalibur
ordine, rigetta Excalibur nel lago ove viene ripresa dalla Dama: risorgerà solo quando "un giorno
verrà un altro re".
Musiche
La colonna sonora originale è di Trevor Jones, ma alcuni tra i momenti più suggestivi sono
accompagnati da brani di Wagner (Tristano e Isotta, Parsifal e Marcia funebre di Sigfrido), e dai
Carmina Burana di Carl Orff. Questi ultimi guadagnarono fama internazionale grazie all'impiego
nel film.
Produzione
La sceneggiatura è stata scritta da Rospo Pallenberg e da John Boorman, ed è principalmente un
adattamento all'opera di Thomas Malory, Le Morte d'Arthur (1469–70).
Il film è stato girato in Irlanda, precisamente nelle contee di Wicklow, Tipperary e di Kerry. Il Cahir
Castle è stato scelto come sede per il castello di Leodegrance, dove nel suo fossato, Uryens nominò
Re Artù cavaliere.
Excalibur è stato il film più visto durante il weekend in cui è uscito nelle sale cinematografiche, 10–
12 Aprile 1981, incassando $34,967,437 negli Stati Uniti.
Nel cast ci sono diversi attori all'epoca non ancora famosi come Helen Mirren, Gabriel Byrne,
Patrick Stewart e Liam Neeson.
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