CoRoT: guardando dentro le stelle. L’ inizio del viaggio. Quest’anno le feste verranno allietate, non dal suono di nenie natalizie, ma da suoni sconosciuti provenienti da ben più lontano: dalle stelle! Il 27 Dicembre prossimo alle 15:23 ore italiane COROT sarà lanciato dalla Soyuz 2-1B, dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan. Con questa missione spaziale l’Europa andrà per la prima volta a caccia di pianeti extrasolari simili alla Terra e a scrutare l’interno delle stelle. La missione spaziale CoRoT COROT – COnvection ROtation & planetary Transits – è una missione spaziale condotta dal francese Centre National d’Etudes Spatiales (CNES) in associazione con una serie di partners europei e internazionali, tra cui l’European Space Agency (ESA). La missione ha due scopi scientifici: la ricerca di pianeti extrasolari, che possono essere rivelati quando un pianeta transita davanti alla sua stella, e lo studio della struttura interna e dell’evoluzione delle stelle per mezzo dell’analisi delle oscillazioni. Allo scopo di realizzare questi programmi sul satellite è stato montato un telescopio afocale di 27-cm di diametro, equipaggiato con una telecamera a 4 CCD, che osserverà cinque regioni del cielo, ciascuna per 150 giorni consecutivi. Tale strumento sarà capace di individuare anche deboli variazioni di intensità luminosa. Principali caratteristiche del satellite COROT Massa 630 kg al lancio Altezza Lunghezza dei pannelli solari Potenza 4.1 m 9.6 m 530 W Precisione del puntamento 0.5 arcsec Orbita Altezza Polare 896 km 2.5 anni Durata Missione Per informazioni dettagliate sul satellite visitate i siti ufficiali della missione http://corot.oamp.fr/ e http://smsc.cnes.fr/COROT/ Il programma di astrosismologia La missione Spaziale CoRoT svelerà, per la prima volta, come è fatto l’interno delle stelle lontane dal Sole, e fornirà informazioni chiave su come esse evolvono, dalla nascita fino alla fine della loro esistenza. Dentro una stella possono nascere, per motivi diversi, onde sismiche (asteromoti) che si propagano all’interno provocando piccole oscillazioni ovvero deformazioni ondose della superficie accompagnate da variazioni periodiche della luminosità e della temperatura. Proprio come in un tamburo, le note naturali – o modi di oscillazione – di una stella dipendono dalla grandezza e dalle proprietà della cassa armonica in cui si propagano le onde. In una stella questa cassa armonica è l’interno della stella stessa. Con la tecnica che prende il nome di Astrosismologia, gli astronomi possono capire come è fatto l’interno delle stelle ‘ascoltando’ le note emesse, osservando cioè le oscillazioni della superficie. Le oscillazioni stellari rappresentano l’unico strumento che abbiamo per “guardare” all’interno di una stella. Qualche anno fa, è stato proprio lo studio delle oscillazioni del Sole – Eliosismologia – a svelarci incredibili e impensabili verità dell’interno della nostra stella. Sfortunatamente nelle stelle, che sono così lontane da noi, la rivelazione da terra di deboli variazioni di luminosità è impresa davvero ardua a causa dell’atmosfera terrestre, che crea un rumore di fondo sul segnale già debole della stella lontana. CoRoT, in orbita al di sopra dell’atmosfera terrestre, non solo sarà in grado di rivelare anche variazioni piccolissime di intensità luminosa, ma fornirà lunghe serie ininterrotte di osservazioni della stessa stella. Riusciremo ad ottenere non solo qualche nota, ma l’intero spartito! Le osservazioni lunghe e continue sono necessarie per caratterizzare i modi in cui la stella oscilla – cioè i periodi (che varieranno da un minuto a tre ore per le stelle scelte come obiettivo di Corot), le ampiezze (piccole anche qualche centinaia di metri) e durata (anche solo pochi giorni) – che sono a loro volta necessarie per l’ Astrosismologia. Anche con reti di telescopi e le migliori condizioni possibili di lavoro sarebbe estremamente difficile acquisire una serie così lunga ed ininterrotta da terra. All’interno del progetto di Astrosismologia della missione spaziale saranno realizzati due programmi. Il programma Centrale consisterà nell’osservare lo stesso campo – e quindi le stesse stelle – per periodi di 150 giorni consecutivi. Sono programmati almeno cinque sessioni (run), durante le quali verrà osservata una stella primaria luminosa e alcune altre meno brillanti. I cinque run lunghi permetteranno lo studio dettagliato di circa 50 stelle, che sono state selezionate per il loro potenziale diagnostico. Il programma Esplorativo consisterà in un numero di sessioni più brevi, della durata di 20 giorni consecutivi, durante il quale saranno osservate decine di stelle di massa, età e composizione chimica differente per ottenere un quadro più completo della struttura e evoluzione stellare. Le stelle sono uno dei costituenti primari dell’Universo e il solo che fornisca l’ambiente adatto a produrre la maggior parte degli elementi chimici esistenti. Comprendere le stelle è un passo essenziale per capire fenomeni ad esse direttamente correlati, come la formazione dei sistemi planetari e lo sviluppo di condizioni simili a quelle esistenti sulla Terra. “Guardando” dentro le stelle, CoRoT ci insegnerà molto non solo sulle stelle, ma sull’ Universo intero. La ricerca dei pianeti extrasolari Attraverso l’osservazione di fenomeni noti come transiti, CoRoT potrà scoprire qualche decina di pianeti extrasolari tellurici, ovvero corpi orbitanti attorno ad altre stelle con caratteristiche simili a quelle dei pianeti rocciosi esistenti nel nostro sistema solare. L’esistenza di altri sistemi planetari oltre il nostro è stata ripetutamente confermata nell’ultima decennio. Infatti oltre 200 pianeti sono già stati scoperti intorno ad altre stelle. La maggior parte di questi sono pianeti giganti, simili a Giove e sono stati in gran parte scoperti grazie all’effetto che producono sul moto della stella madre, intorno alla quale girano in orbite molto strette. La scoperta di piccoli pianeti rocciosi in orbita intorno ad altre stelle è invece una meta ancora lontana. Il metodo più promettente per scoprire questi “piccoli mondi” consiste nel misurare la diminuzione di intensità luminosa osservata al passaggio di un pianeta davanti alla stella madre. Questo allineamento celeste, denominato transito è un evento molto raro. Infatti, bisogna osservare un gran numero di stelle prima di poter essere tanto fortunati da individuarne uno. Per esempio dalla Terra, è un avvenimento eccezionale riuscire a vedere Mercurio o Venere attraversare il disco del Sole. Quando questo accade, i pianeti appaiono come piccoli punti scuri che attraversano la superficie brillante del Sole. Un transito blocca una piccolissima frazione della luce della stella. Similmente, quando si ha il transito di un “Giove” in una stella lontana, circa l’ 1% della luce della stella è bloccata. Nel caso del transito di un pianeta simile alla Terra la diminuzione della luce stellare sarebbe solo di un decimillesimo. Durante il corso della missione, CoRoT osserverà molte decine di migliaia di stelle, alla ricerca di sistemi planetari extrasolari (exopianeti). Gli astronomi stimano che verranno scoperte alcune dozzine di pianeti simili alla Terra, oltre a un gran numero di pianeti giganti di tipo gioviano. Questo porterà ad un enorme passo nella comprensione della formazione dei sistemi planetari intorno alle altre stelle. Coinvolgimento della comunità italiana INAF nella missione COROT Anche la comunità astrofisica italiana ha contribuito alla definizione del profilo scientifico della missione CoRoT. La competenza dei ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica nelle ricerche sulla struttura interna delle stelle, sulle oscillazioni stellari, sull'attività magnetica stellare e sui sistemi binari, riconosciuta e apprezzata in campo internazionale, è stata utilizzata per definire la lista di stelle che saranno osservate da CoRoT, per la preparazione delle procedure di analisi e interpretazione dei dati che il satellite fornirà. I ricercatori italiani avvalendosi di osservazioni effettuate al telescopio Nazionale Galileo e al telescopio di 91cm dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, hanno contribuito a completare l'archivio spettroscopico ad alta risoluzione di tutte le stelle più brillanti dell'ottava magnitudine e a selezionare sia le stelle primarie più brillanti che quelle secondarie della missione. Per quanto riguarda la ricerca di pianeti in altri sistemi solari, la comunità italiana ha sviluppato metodi di analisi dei dati che servono a selezionare il debole segnale dovuto alla presenza di un pianeta anche quando esso appare mescolato con altri segnali come quelli intensi generati dall'attività magnetica stellare e quelli dovuti alla sovrapposizione di immagini di stelle diverse, in particolare binarie. Inoltre sono state effettuate osservazioni con telescopi da terra utili alla scelta dei campi di indagine del satellite. Pronti all'analisi dei tanto attesi dati astrosismologici e dei transiti planetari, i ricercatori italiani hanno anche visto approvati dal Comitato Scientifico della missione diversi programmi per l'utilizzo "parallelo" dei dati con obiettivi diversi da quelli principali; lo studio della variabilità magnetica stellare di tutti gli oggetti osservati, lo studio dei sistemi binari, lo studio delle oscillazioni in alcune stelle peculiari. Progetti tutti che permetteranno un notevole progresso nel settore degli studi di variabilità stellare. Maggiori informazioni in italiano sulla missione CoRoT sono disponibili consultando "Dal cuore delle stelle … ai pianeti abitabili" http://www.oact.inaf.it/gass/CD-CoRoT/corot.html (versione html) Immagini, filmati e altre informazioni su http://projects.iasf-roma.inaf.it/helas/COROT.htm Contatti: Ennio Poretti (CO-I) Osservatorio Astronomico di Brera (Merate) [email protected] tel. 334 3118641 / 039 9991125 Carla Maceroni (Guest-Investigator) Osservatorio Astronomico di Roma [email protected] tel. 339 2196864 / 06 4457394 Isabella Pagano (Guest-Investigator) Osservatorio Astrofisica di Catania [email protected] tel 339 7591952 / 095 7332243 Vincenzo Ripepi (Guest-Investigator) Osservatorio Astronomico di Capodimonte (Na) [email protected] tel 339 7304345 Questo comunicato è una iniziativa di HELAS, network europeo di Elio- e Astrosimologia, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e l’interesse del pubblico nel campo dell’Astrosismologia. HELAS, di cui fa parte l’INAF, si è costituito con il finanziamento della CE con lo scopo di coordinare le attività tra gli istituti Europei che maggiormente supportano e sviluppano ricerca in questo campo http://www.otri.iac.es/helas/ Maria Pia Di Mauro (coordinatore italiano HELAS, network Europeo Elio- e Astrosismologia) [email protected] tel 339 5381222