Gli scienziati sostengono che alcune stelle si estinguano o esplodano

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Una bella domanda
Gli scienziati sostengono che alcune stelle si estinguano o esplodano. Perché dunque
Isaia 40:26, parlando delle stelle, dice che “non ne manca nessuna”?
In questo versetto Dio non sta spiegando se permette o meno che alcune stelle scompaiano, ma sta
sottolineando la portata della sua sapienza e abilità.
Nulla avrebbe fermato Colui che può ‘misurare le acque nella mano e prendere le proporzioni dei cieli con
una semplice spanna’. Dio non aveva bisogno di consultarsi con nessuno, poiché per lui “le nazioni sono come
una goccia dal secchio”. (Isaia 40:12-17) Per sottolineare la sua sbalorditiva potenza, Geova richiamò
l’attenzione sull’abilità manifestata nella creazione, abilità che Ezechia aveva riconosciuto in precedenza. (Isaia
37:16, 17) Dio dichiarò:
“‘A chi potete assomigliarmi perché io gli sia uguagliato?’ dice il Santo. ‘Alzate gli occhi in alto e vedete. Chi
ha creato queste cose? Colui che ne fa uscire l’esercito perfino a numero, che tutte chiama perfino per nome. A
motivo dell’abbondanza di energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna’”.
— Isaia 40:25, 26.
Gli scienziati stimano che nella nostra galassia, la Via Lattea, ci siano miliardi di stelle, e che esistano circa
cento miliardi di galassie. Tuttavia di ciascuna stella Dio conosce il nome, o un nome proprio o una designazione
analoga, forse espressa nella lingua divina. Esse sono al suo comando. Come un generale è in grado di
chiamare le truppe all’adunata, Geova potrebbe chiamare all’adunata le stelle. Se lo facesse, non
‘mancherebbe’ nessuna. Dato che egli conosce la situazione di ciascuna stella, anche se alcune di esse
giungono a una fine naturale, questo non è affatto una sorpresa per Colui che è al corrente di tutto ciò che
accade. — Confronta Isaia 34:16.
Gli astronomi e i fisici ritengono che le stelle si estinguano o esplodano. Nel libro Red Giants and White
Dwarfs, Robert Jastrow ipotizza come questo potrebbe accadere: “All’interno della . . . stella si innescarono una
serie di reazioni nucleari in cui a partire dall’elemento fondamentale, l’idrogeno, furono prodotti tutti gli altri
elementi dell’universo. Alla fine queste reazioni nucleari si estinsero, e la vita della stella terminò. Privata della
sua fonte di energia nucleare, la stella collassò sotto il proprio peso, dando luogo a un’esplosione che proiettò
nello spazio tutti i materiali creatisi entro la stella nel corso della sua vita”.
Si pensa che alcune stelle, consumando il proprio idrogeno, si trasformino in giganti rosse per poi diventare
nane bianche o supernove, e che alcune alla fine diventino stelle di neutroni o, teoricamente, buchi neri.
Anche se tali spiegazioni sono ampiamente accettate, può darsi che non sia stata ancora detta l’ultima
parola; ci può essere altro da imparare. Notate ad esempio queste affermazioni, tratte dal New York Times del
24 gennaio 1989: “Gli scienziati credono di essere sulla soglia di importanti scoperte sui ‘secoli bui’ dell’universo,
il periodo critico che va da tre minuti dopo la conflagrazione della creazione sino alla comparsa di enormi
galassie. . . . Essendoci così poche prove dirette, l’origine della struttura lascia completamente perplessi gli
scienziati. James S. Trefil, fisico presso la George Mason University di Fairfax (Virginia, USA) ha scritto:
‘Spiegare l’esistenza delle galassie si è dimostrato uno dei problemi più spinosi della cosmologia. A rigore,
queste non dovrebbero semplicemente esistere, eppure ci sono’”.
L’articolo spiegava cosa può essere accaduto durante “i primi tre minuti”, riportando la spiegazione
dell’astrofisico dott. John Mather. Tuttavia leggiamo: “Il dott. Mather, vedendo l’intervistatore sempre più
confuso, interruppe la descrizione dello scenario della creazione generalmente accettato e disse: ‘Naturalmente,
tutto questo è una nostra invenzione’, ovvero è un’elaborazione teorica basata su deduzioni”.
Sì, gli scienziati umani sono molto limitati in ciò che realmente sanno e possono sapere. Ma com’è diverso
nel caso del Creatore! La sua conoscenza e la sua energia dinamica di certo meritano il nostro riverente timore.
A ragione il salmista disse: “Conta il numero delle stelle; le chiama tutte per nome. Il nostro Signore è grande e
abbondante in potenza; il suo intendimento è oltre ogni dire. . . . Lodate Iah!” — Salmo 147:4, 5, 20.