Corso di Dispositivi Elettronici - A.A. 2005/06 Prof. S. Riva Sanseverino Sessione autunnale (04/09/2006) Durata massima della prova: 2h30min (1h15min per Dispositivi I o II) Gli allievi del corso di Dispositivi Elettronici I svolgano soltanto i quesiti relativi al primo circuito, mentre quelli di Dispositivi Elettronici II soltanto quelli relativi al secondo. Candidato: Cognome ............................................. Nome ............................................. Matricola ..........................................… Dispositivi Elettronici Dispositivi Elettr. I (V.O.) Dispositivi Elettr. II (5 CFU) (5 CFU) Dispositivi Elettronici (2005/06) (9 CFU) ___________________________________________________________________________ Uno studente di Ingegneria Elettronica viene portato davanti al giudice. Deve rispondere dell’accusa di “tentato attentato dinamitardo ai danni del DIEET di Palermo” (NdR: esempio da non imitare). Il giudice chiede allo studente cosa lo abbia spinto a compiere questo gesto assurdo. Lo studente, visibilmente scosso, risponde di avere voluto eliminare fisicamente questo luogo perverso dove vengono impartiti riti magici e vodoo, mascherati da banali corsi di elettronica. Il giudice capisce che il ragazzo non ha tutte le rotelle a posto, tuttavia gli chiede di spiegarsi meglio. Il ragazzo continua: “Ad esempio, l’altro giorno ho realizzato questo semplice circuito limitatore”. 300 k R + vi D vo R L = 10 M (sonda di misura) “Dato che il silicio può resistere sino a temperature molto elevate, mi sono chiesto che cosa poteva succedere se lo riscaldavo a 130°C”. “E cosa è successo?” - chiede il giudice. “Non ha funzionato più niente! La porzione di segnale che passa viene attenuata più del 50%” In qualità di esperti, spiegate al povero giudice che l’attenuazione è dovuta alla corrente inversa del diodo che aumenta con la temperatura. Nella vostra relazione, assumete che il diodo abbia i seguenti drogaggi: NA = 1015 cm-3, ND = 1017 cm-3, le lunghezze di diffusione siano Ln = Lp = 10 m e il dispositivo abbia sezione circolare di raggio 1 mm; dopodiché calcolate: a) la transcaratteristica del circuito, considerando V = 0,6 V; b) la tensione di uscita vo applicata alla sonda RL a temperatura ambiente (300 K) e a 130°C, se il segnale d’ingresso è un’onda quadra avente Vmax = +3 V e Vmin = -3 V, Per la mobilità si consideri che essa vari con la temperatura, nel modo seguente: ∩ T -1,5. Dopo alcuni giorni lo studente viene riportato di nuovo davanti al giudice, dovendo rispondere nuovamente della stessa accusa. “Ebbene, cosa è successo questa volta?” – tuona il giudice – “C’è stato un sabba di streghe al Dipartimento? Oppure hai visto volare Harry Potter su una scopa”. “Peggio, molto peggio… quell’edificio è maledetto. Questa volta ho realizzato il seguente circuito a transistor”. +VCC = 20 V R1 = 58 k RC = 10 k R2 = 10 k “Il potenziometro R2 è regolato in modo che la tensione collettore-emettitore sia pari alla metà della tensione di alimentazione. Connettendo un multimetro in uscita sul collettore del transistore, il circuito funziona di notte e si guasta di giorno. Durante la notte il multimetro misura 10 V, ma di giorno fornisce costantemente una tensione nulla. Il circuito è stregato!” In qualità di esperti, spiegate al giudice che il circuito progettato dallo studente è altamente instabile. Lo studente non ha tenuto conto del fatto che la tensione VBE del transistor diminuisce di circa 2 mV per ogni aumento di un grado di temperatura, cioè VBE/T = -2 mV/°C. Pertanto, durante il giorno la temperatura è più alta di quella notturna e la variazione di VBE modifica il punto di riposo del transistore. Nella vostra relazione indicate: a) la posizione del potenziometro R2 affinchè VCE = VCC/2, supponendo = 100; b) la variazione di temperatura necessaria affinché la tensione di collettore passi da 10 V a 0 V (supponendo che la tensione VBE “a freddo” sia pari a 0,7 V); c) lo stato del transistor dopo l’aumento di temperatura; d) come verifica, effettuate l’analisi del circuito considerando il nuovo valore di VBE dopo l’incremento di temperatura; e) spiegate brevemente come sia possibile che la tensione VBE diminuisca all’aumentare della temperatura (considerando la corrente di collettore costante). In particolare, VBE si può considerare approssimativamente proporzionale a 1/T.