SINDROME DELLA BENDERELLA ILEO - TIBIALE (ITB) Sindrome della benderella ileo-tibiale ( ITB ) CHE COSA E' LA BENDERELLA ILEO – TIBIALE ? La benderella (o tratto) ileotibiale è il tendine comune di due muscoli: • il grande gluteo • muscolo tensore della fascia lata (TFL). Si inserisce sulla faccia esterna della tibia, subito al di sotto dell'articolazione femoro - tibiale. Nel suo decorso, essa passa superficialmente ad una protuberanza ossea detta epicondilo femorale laterale, da cui è separata, onde facilitarne lo scivolamento, da una borsa sierosa di scorrimento (che in realtà è un'emanazione della sinovia articolare con funzione di borsa). UN PO' DI ANATOMIA... Il muscolo grande gluteo è il più superficiale e sviluppato dei muscoli della regione glutea. E’ coperto dalla fascia glutea superficiale e in posizione eretta riveste la tuberosità ischiatica (mentre nella posizione seduta la lascia libera). I numerosi fasci convergono verso il basso per inserirsi nei pressi della linea aspra del femore. In particolare la sua parte prossimale si irradia nel tratto ileotibiale della fascia lata mentre la parte distale si inserisce alla tuberosità glutea (ramo laterale della linea aspra del femore).Con la sua azione estende e ruota lateralmente (extraruota) il femore. Il muscolo tensore della fascia lata è un muscolo fusiforme situato nella regione Anterolaterale della coscia. Origina dall’estremità anteriore del labbro esterno della cresta iliaca, dalla spina iliaca anteriore superiore (e dalla incisura sottostante) e dalla faccia superficiale del muscolo medio gluteo. Si inserisce al condilo laterale della tibia con un tendine che all’unione del terzo superiore con il terzo medio della coscia si fonde con la fascia femorale formando il tratto ileotibiale. Con la sua azione tende la fascia lata e abduce la coscia. Essendo un muscolo biarticolare ha anche una debole azione estensoria della gamba sulla coscia. Contribuisce a mantenere il valgismo fisiologico del ginocchio e una sua lesione o debolezza può comportare la comparsa di varismo. EZIOPATOLOGIA... La sindrome della benderella ileotibiale nota anche come ginocchio del corridore, o sindrome da frizione, è un processo di tipo infiammatorio a carico della zona ileotibiale che è l'ultimo tratto della fascia femorale (o fascia lata). Il problema si manifesta a livello distale laterale del ginocchio, dove la benderella si inserisce sulla tuberosità laterale della tibia. In realtà, più che a carico della benderella, il processo infiammatorio è relativo al tessuto molto innervato e vascolarizzato che separa la benderella ileo-tibiale dall'epicondilo femorale laterale. Anche se borsite vera e propria non è, in genere viene diagnosticata come tale, cioè un’infiammazione della borsa sierosa di scorrimento cagionata dal ripetuto dislocamento del relativo tendine al di sopra dell’epicondilo femorale laterale che viene letteralmente scavalcato durante i movimenti di flesso-estensione del ginocchio. CAUSE: La sindrome della benderella ileo-tibiale può essere considerata sostanzialmente una sindrome da sovraccarico le cui cause possono essere fatte risalire al concorso di fattori predisponenti e condizioni di tipo sportivo. Qualsiasi movimento che causa alla gamba un piegamento interno e/o una intrarotazione, stira la ITB contro il femore. Un’eccessiva pronazione (piede eccessivamente intraruotato nell’impatto al suolo) irrigidisce il muscolo ileo tibiale. I fattori predisponenti sono generalmente di natura anatomica. Tra questi ricordiamo il varismo del ginocchio, il varismo della tibia, la prominenza dell'epicondilo femorale laterale, la dismetria degli arti inferiori e il piede tendente alla pronazione. Le principali condizioni di tipo sportivo che, unite ai sopracitati fattori, sono causa dei ripetuti microtraumi che alla fine scatenano il processo infiammatorio, sono la corsa su fondo inclinato o irregolare, un chilometraggio eccessivo, una brusca modifica in eccesso dei carichi allenanti o la scelta di lunghi circuiti che presentano un'eccessiva alternanza di salite e discese, allenamenti per la forza esplosiva particolarmente intensi. Un altro fattore predisponente, spesso scarsamente considerato, è il sovrappeso atletico. CHI NE E' COLPITO? È una sindrome che colpisce in particolar modo i podisti ed i ciclisti, ma non è infrequente anche in coloro che praticano altri tipi di sport come, per esempio, i calciatori, i cestisti e i pallavolisti. Nel caso specifico del ciclista le attività cicliche di flessione e di estensione comportano uno scorrimento diverso se il ginocchio è in posizione estesa oppure flessa. La benderella si comporta a ginocchio esteso come un estensore (raddrizza il ginocchio), invece nel movimento di flessione scivola entrando in frizione con il condilo femorale (con il ginocchio flesso a 30 gradi, così da diventare un flessore del ginocchio). Si può ben capire che l’esecuzione di tante flesso estensioni e il continuo spostamento della benderella e il conseguente attrito sono la causa dell’irritazione della stessa. Quindi si noterà che: • a ginocchio esteso il tendine allocherà davanti all’epicondilo, • a ginocchio flesso il tendine si troverà dietro all’epicondilo SINTOMI: La patologia si presenta con un dolore generalmente continuo, ma non acuto, sulla faccia laterale del ginocchio. Il dolore si accentua quando la benderella passa sopra il condilo femorale laterale, ossia quando il ginocchio forma un arco di circa 30 gradi in flessione. Nel caso caso specifico del podista, la dolenzia si sviluppa di solito dopo un determinato periodo di tempo dall'inizio dell'allenamento. Inizialmente, si sente un dolore sordo entro i primi 1-2 chilometri di una corsa, che rimane durante l’allenamento. Il male scompare appena finisce la corsa; più tardi, un forte dolore acuto che impedisce il continuare la corsa. Il dolore è peggiore nelle corse in discesa o in circuiti circolari e può essere presente nel salire e scendere le scale. A volte è presente anche un gonfiore a livello dell'inserzione della benderella. GLI ESAMI DIAGNOSTICI La diagnosi è esclusivamente clinica a mezzo di osservazione, test, e palpazione che mette in evidenza dolori alla presso palpazione nella zona del seno tarsale. A conferma di una sospetta incidenza, può essere utile un’ecografia, al fine di palesare le caratteristiche alterazioni bursali: 1. versamento 2. edema 3. tumefazione localizzata In alcuni casi è possibile notare un anomalo conflitto tra epicondilo e benderella nei movimenti di flesso estensione, questo durante una ecografia dinamica. Questa sindrome, poiché presente rapporti diagnostici differenziali con altre affezioni intra-articolari (es. lesione del menisco laterale), può richiedere indagini aggiuntive maggiormente dettagliate (risonanza magnetica) per raggiungere una diagnosi di certezza. TERAPIA Poiché l'infiammazione provoca un dolore continuo, ma non acuto sulla parte esterna del ginocchio, l'atleta è spesso portato a continuare gli allenamenti, magari riducendoli quantitativamente. Niente di più errato perché si predispone a un aggravamento della patologia. Il trattamento di questa sindrome, infatti, come tutte le patologie infiammatorie da sovraccarico, necessità, in fase acuta, della sospensione dell’attività fisica per alcune settimane, applicazione crioterapica (ghiaccio) a periodi alterni e programmi terapeutici specifici. Raramente la sindrome della benderella richiede un trattamento invasivo tale da richiedere un release chirurgico della porzione di tendine conflittuale con l’epicondilo.