Guarda il video al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=bBuXQesb3-4 (su you tube lo si trova
digitando: “Napoleone – seguendo la grande armata (Superquark))
Poi studia il seguente documento, che riassume la vicenda di Napoleone (all’inizio dell’anno prossimo ci sarà
un breve test).
1. L’ascesa
“Io amo il potere da artista, come un violinista ama il suo strumento”.
Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio, in Corsica, il 15 agosto 1769. Appena
ventiquattrenne prese parte ai moti della Rivoluzione Francese, condividendone le idee.
a. Il suo primo incarico di prestigio fu il comando delle truppe francesi a Tolone; poi
venne inviato a reprimere delle rivolte filo monarchiche.
b. La strada del successo gli si aprì nel 1796, quando il Direttorio decise di affidargli il compito di
attaccare l’esercito austriaco in Italia. Quella di Napoleone doveva essere solo un’azione di disturbo
e di contenimento degli austriaci: in pochi mesi conquistò Nizza e la Savoia (strappati al Regno di
Sardegna), occupò la Lombardia, si impadronì di Venezia (ceduta di nuovo poi all’Austria con il
trattato di Campoformio) e si spinse fino allo Stato Pontificio (da cui ottenne l’Emilia-Romagna).
Suscitò un grande entusiasmo tra i popoli italiani che lo vedevano come il liberatore di tutti gli
oppressi.
Intanto le truppe francesi percorrevano l’Europa diffondendo le idee della Rivoluzione. Infatti, nei territori
occupati nacquero delle repubbliche (le repubbliche sorelle), che erano in pratica sottoposte alla Francia:
. in Svizzera
. in Olanda
. nel Nord Italia (Lombardia ed Emilia) = Repubblica Cisalpina (che adotta tra l’altro il tricolore come
bandiera)
. nel Sud Italia = Repubblica Partenopea
2. La rivalità con l’Inghilterra
Sconfitte le rivali europee grazie alla leva di massa obbligatoria alla Francia rimaneva un
unico inesorabile nemico: l’Inghilterra.
Per indebolirla il Direttorio decise di inviare Napoleone in Egitto (colonia inglese): nel
Mediterraneo infatti l’Inghilterra aveva fiorenti traffici.
Nel 1798 i Francesi conquistano Malta, sbarcano ad Alessandria e sconfiggono i soldati
turchi (mamelucchi) nella battaglia delle Piramidi.
Gli Inglesi rispondono con una grande rivalsa riuscendo ad affondare la flotta francese
ormeggiata nella rada di Abukir (era Horatio Nelson l’ammiraglio capo degli Inglesi).
Senza più appoggio marittimo la spedizione egiziana era compromessa: per qualche
mese Napoleone fu bloccato in Egitto, senza avere la possibilità di ritornare in Francia.
3. La svolta autoritaria
Dopo la sconfitta egiziana i Francesi subiscono la rivincita delle grandi monarchie europee (le repubbliche
sorelle crollano) che cominciano a riguadagnare terreno.
Tornato in Francia Napoleone dichiara la patria in pericolo: il governo attuale non serviva per far fronte alla
situazione d’emergenza.
a. Aiutato dall’esercito e sostenuto dalla borghesia impone una nuova forma di governo: il potere
esecutivo viene affidato a un consolato (tre uomini, di cui uno, il “primo console”, dotato di
maggiori poteri: era Napoleone).
b. Napoleone, da grande generale, riesce a sconfiggere un’altra volta gli Austriaci a Marengo in Italia. I
Francesi sono disposti a tributargli ogni fiducia: nel 1800 si fa proclamare console a vita.
c. Nel 1804 la svolta definitiva: Napoleone si fa incoronare imperatore da papa Pio VII nella cattedrale
di Notre-Dame a Parigi. Con gesto significativo è lui che toglie la corona dalle mani del pontefice e
se la pone da solo sul capo.
L’anno successivo si fa proclamare anche re d’Italia.
4. L’Impero napoleonico
Man mano che le truppe francesi procedevano nell’opera di conquista, guidate da uno dei
più grandi generali e strateghi della storia d’Europa, Napoleone poneva a capo degli Stati
sottomessi qualcuno della sua famiglia, così da assicurarsi il controllo diretto di gran parte
del continente:
. in Italia pose come viceré Eugenio Beauharnais, figlio della prima moglie
. in Spagna pose come re il fratello Giuseppe
. in Olanda la corona spettò al fratello Luigi
. in Westfalia (una regione della Germania) arrivò il fratello Gerolamo
. la sorella Elisa fu granduchessa di Toscana
. un’altra sorella, Paolina, fu duchessa di Guastalla
. l’ultima sorella, Carolina, si insediò assieme al marito Gioacchino Murat nel
Regno di Napoli
Napoleone non si limitò a queste operazioni “di famiglia”: in questi territori spazzò via quanto rimaneva
dell’Antico regime, cioè del vecchio mondo feudale, introducendo riforme profonde e di grande rilievo.
5. L’inizio della caduta
Nel 1805 in tutta Europa riprese la guerra.
Napoleone conobbe alti e bassi: la flotta francese subì un’altra sconfitta a Trafalgar nelle acque di
Gibilterra; ma l’esercito ottenne una sonora vittoria a Austerlitz contro Austria e Russia.
Per danneggiare i Britannici Napoleone decretò il blocco continentale, cioè il divieto per tutti paesi del
continente di commerciare con l’Inghilterra. Ma un’operazione di questo genere fu difficile da mantenere
in atto: troppo vasto il territorio da controllare; troppo alti gli interessi dei mercanti europei di
commerciare con gli Inglesi.
6. L’errore fatale
Nel 1810 lo zar di Russia Alessandro I decise di abolire il blocco decretato da
Napoleone. Quest’ultimo, falliti i tentativi di colloquio, decise di invadere la
Russia.
Dopo due anni di preparativi Napoleone forte di un esercito di 600.000 uomini
si sentì pronto per dare il via alle operazioni. Il generale Kutuzov fu più abile di
lui: ordinò la ritirata sistematica delle sue truppe, attirando sempre di più i
francesi all’interno della Russia, e nello stesso tempo fece bruciare durante la
ritirata campi e villaggi, così che i Francesi fossero impossibilitati a trovare
rifornimenti.
Napoleone riuscì comunque ad arrivare fino a Mosca e la cinse d’assedio, ma gli stessi abitanti la diedero
alle fiamme piuttosto che vederla conquistata. L’esercito russo intanto era ancora troppo forte.
Napoleone aveva bisogno di una vittoria veloce, per evitare il rigidissimo inverno russo, ma la spedizione
ormai era andata troppo per le lunghe: ordinò la ritirata a sua volta. La cavalleria russa (i cosacchi)
falcidiarono un esercito stanco, affamato e allo sbando,che non conosceva il territorio e che non era
abituato a sopportare il gelo dell’inverno russo: 500.000 francesi rimasero nelle steppe.
7. I “Cento giorni”
Approfittando della situazione tutta Europa riprese le armi
contro Napoleone che dovette arrendersi nella battaglia di
Lipsia.
Nel 1814 le truppe straniere entrarono a Parigi. Napoleone
dovette abdicare e recarsi in esilio nell’Isola d’Elba (in Francia
tornava la monarchia con Luigi XVIII, fratello del re
ghigliottinato).
Napoleone non si dette però per vinto: riuscì a fuggire
dall’Elba e a rientrare in Francia, dove riprese il potere.
Resistette solo pochi mesi, quelli che gli storici chiamano
“cento giorni”. Il 18 giugno 1815 Napoleone subì l’ultima inevitabile sconfitta: in Belgio, sul campo di
battaglia di Waterloo.
Venne mandato nuovamente in esilio, sull’isola si sant’Elena, in mezzo all’Atlantico, dove morì il 5 maggio
1821