Il deficit dell’attenzione selettiva in soggetti con Fobia sociale colpiti da stroke The deficit of selective attention in subjects with social phobia and stroke SALVATORE NICOSIA UO di Neurochirurgia ARNAS Civico, Palermo RIASSUNTO. Tra i disturbi che colpiscono il sistema nervoso centrale, quelli cerebrovascolari sono sicuramente i più frequenti. Si stima che ogni anno vengano colpite da stroke più o meno 200.000 persone, l’80% delle quali presenta un’età superiore ai 65 anni. Le cause sono molte: oltre a una predisposizione genetica di base, un ruolo fondamentale è giocato dalle abitudini di vita della persona. I deficit conseguenti a uno stroke sono mutevoli e variano a seconda delle aree cerebrali coinvolte e danneggiate. In generale, il paziente mostra sia difficoltà motorie (emiplegia) sia deficit cognitivi di varia natura e di varia entità, principalmente a carico della memoria, del linguaggio (in produzione e/o in comprensione), dell’attenzione; sono coinvolte finanche la capacità di ragionamento, di percepire e, non meno importanti, le funzioni prassiche. Con tale ricerca abbiamo voluto verificare se i pazienti con ictus, affetti quindi da problemi sia cognitivi che motori, soffrano altresì di Fobia Sociale (FS), e se esista una correlazione tra questa ultima e alterazioni a carico dell’attenzione selettiva. PAROLE CHIAVE: fobia sociale, stroke, TEA, MMSE, ENB. SUMMARY. Amongst the disturbances that attack the central nervous system the most frequent are the cerebrovascular ones. Every year approximately 200,000 people have a stroke, 80% of which occur in people over the age of 65. There are several causes of stroke, despite a generic predisposition, an important role are the habits of the person. Deficits following a stroke vary according to which cerebral areas are affected. In general, the patient shows both motor difficulties (hemiplegia) and cognitive deficits of a varied nature and varied entity mainly effecting memory, language (production and/or understanding) and attention. The ability to reason, to perceive, and (as important) to do are also affected. Our study was aimed at ascertaining if stroke patients with cognitive and motor problems also suffer from social phobia (SP), and whether there is a correlation between SP and alterations of selective attention. KEY WORDS: social phobia, stroke, TEA, MMSE, ENB. INTRODUZIONE altresì di FS, e se esiste una correlazione tra quest’ultima e alterazioni a carico dell’attenzione selettiva. Per di più abbiamo indagato quale tra i due emisferi celebrali e quale tra i quattro lobi (temporale, frontale, parietale, occipitale) venga maggiormente coinvolto. Fra i disturbi che colpiscono il sistema nervoso centrale, quelli cerebrovascolari sono sicuramente i più frequenti. Ogni anno vengono colpite da ictus circa 200.000 persone, l’80% delle quali presenta un’età superiore ai 65 anni. Il presente studio nasce da un’evidenza clinica affiorata durante la valutazione cognitiva del paziente con stroke. Tale evidenza si fonda sulla correlazione esistente tra la presenza di Fobia Sociale (FS) e la presenza di deficit dell’attenzione selettiva in pazienti con patologie cerebrovascolari. Nello specifico, con tale ricerca abbiamo appurato se i pazienti con ictus, affetti quindi da problemi sia cognitivi che motori, soffrano E-mail: [email protected] Rivista di psichiatria, 2008, 43, 2 86 Il deficit dell’attenzione selettiva in soggetti con fobia sociale colpiti da stroke Le cause di uno stroke sono molteplici: oltre a una predisposizione genetica di base, un ruolo importante è giocato dalle abitudini di vita della persona. I deficit conseguenti a uno stroke sono mutevoli e variano a seconda delle aree cerebrali coinvolte e danneggiate. In generale, il paziente mostra sia difficoltà motorie (emiplegia) sia deficit cognitivi di varia natura e di varia entità, principalmente a carico della memoria, del linguaggio (in produzione e/o in comprensione), dell’attenzione; sono coinvolte finanche le capacità di ragionamento, di percepire e, non meno importanti, le funzioni prassiche. I lobi coinvolti sono: temporo-parietale destra: 4 pz; fronto-temporo-parietale destra: 2 pz; frontale destra: 4 pz; frontali bilaterali: 5 pz; temporo-parietale sinistra: 2 pz; fronto-temporali sinistra: 4 pz. Da un’attenta prima analisi, emerge un coinvolgimento maggiore (prevalenza delle lesioni) del lobo frontale; difatti, tutti i pazienti esaminati manifestavano il classico quadro clinico definito sindrome psicoorganica da lesione frontale. Altresì, realizzando la media dei punteggi ottenuti dopo la somministrazione del test per la rilevazione dell’ansia sociale, affiora una preponderanza di lesioni a carico dell’emisfero destro, con una media di ansia sociale calcolata di 81,75 (vs 75,8 emisfero sinistro). Effettuando la correlazione tra i punteggi dell’ansia sociale dell’emisfero destro vs i punteggi dell’emisfero sinistro più i bilaterali, si ottiene un valore di 0,157. Effettuando la media dei punteggi delle singole prove del TEA nelle diverse localizzazioni emisferiche, emerge una risposta in ms più elevata nell’emisfero destro. I valori dei bilaterali, non verranno presi in considerazione, in quanto la media di tutti i punteggi delle singole prove del TEA è bassa (589) (Tabella 1). Dai tempi totali medi, dalle singole prove del TEA emerge una correlazione dell’emisfero destro vs sinistro di (0,09), dell’emisfero destro vs i bilaterali di (0,03) e una correlazione dell’emisfero sinistro vs i bilaterali di (0,19), che non è significativa. Effettuando una correlazione tra tutti i tempi di reazione delle singole prove del TEA e i punteggi dei soggetti con ansia sociale, con localizzazione emisferica destra, emerge quanto riportato nella Tabella 2. – – – – – – MATERIALE E METODI L’architettura dello studio è trasversale: tre gruppi indipendenti di pazienti sono stati arruolati (dall’aprile del 2005 al marzo 2007) per un totale di 36 soggetti, tutti affetti da patologia cerebrovascolare.Abbiamo altresì arruolato un gruppo di controllo (composto da 27 soggetti) comparabile col gruppo dei pazienti per età, sesso e scolarità e al quale è stato somministrato l’intero protocollo (TEA: Esame dell’Attenzione e della Concentrazione; ENB, MMSE). Per ciascun paziente sono stati registrati i dati demografici e i fattori di rischio per deficit cognitivi (precedenti traumi cranici), ed è stato loro somministrato il MMSE, per valutare la presenza di decadimento cognitivo, considerando validi solo i pazienti che superassero il cut-off di 24. Dopo la somministrazione del MMSE, i pazienti ritenuti idonei per il proseguimento dello studio sono stati 28 e a tutti è stato somministrato il protocollo per la valutazione neurocognitiva ENB. Inoltre, ai pazienti con cut-off >24 al MMSE è stato somministrato il test per la rilevazione dell’ansia sociale di Glass, considerando idonei soltanto i pazienti che avrebbero superato il cut-off di 71-72. Sono stati ritenuti idonei soltanto 21 pazienti per la successiva somministrazione del test informatizzato per il TEA. Tabella 1. Tempi espressi in ms alle prove del TEA vs emisfero coinvolto Prove TEA RISULTATI Allerta Memoria di lavoro Movimenti oculari Esame del campo visivo/ eminattenzione Attenzione divisa Go/no-go Incompatibilità spaziale Confronto intermodale Flessibilità di risposta Spostamento dell’attenzione visiva (Posner) Vigilanza Esplorazione visiva Media Il campione definitivo è composto in ultima analisi da 21 pazienti su 36 reclutati (8 donne e 13 uomini) con un’età media di 46,6 anni, una scolarità compresa tra i 5 e i 19 anni con media 10 +/- 3 anni, con MMSE superiore o uguale a 24, con test per l’ansia sociale di Glass superiore o uguale a 72. Le lesioni celebrali dei 21 soggetti sono state così suddivise: – emisferica destra: 10 pz; – emisferica sinistra: 6 pz; – bilaterale: 5 pz. Rivista di psichiatria, 2008, 43, 2 87 Emisfero dx Emisfero sx 544 625.6 534 588.3 673.3 630 722 633 662.4 738 693 678 740 633.3 688.6 553.3 636.6 476.6 588.6 798 566.4 652.75 526.6 640 570 613.08 Nicosia S Tabella 2. Tempi delle singole prove del TEA vs punteggi dei soggetti con ansia sociale (segue) Tabella 2. Tempi dele singole prove del TEA vs punteggi dei soggetti con ansia sociale Fobia sociale Fobia sociale Allerta 75 76 76 100 Risposte in MS Correlazione 610 540 490 520 -0.295 640 635 535 658 0.473 510 540 460 680 0.934 780 690 690 810 0.700 665 650 670 744 0.976 665 650 670 744 0.976 75 76 76 100 75 76 76 100 75 76 76 100 Attenzione divisa 75 76 76 100 430 628 604 560 0.072 790 680 920 740 -0.275 Si osserva che soltanto alcuni dei sub-test (memoria di lavoro, movimenti oculari, go/no-go, confronto intermodale) mostrano una correlazione positiva tra FS e attenzione. [L’approssimazione della linea di tendenza dei valori positivi, emersi dalla correlazione tra FS e attenzione, risulta quasi sovrapposta nelle seguenti prove: movimenti oculari (0,93), go/nogo (0,98), confronto intermodale (0,96); mentre nelle prove dell’esame del campo visivo e memoria di lavoro il coefficiente di correlazione è rispettivamente di (0,70) e (0,47)]. Go/no-go 75 76 76 100 0.245 Vigilanza Esame campo visivo/ eminattenzione 75 76 76 100 630 600 500 608 Esplorazione visiva Movimenti oculari 75 76 76 100 Correlazione Spostamento dell’attenzione visiva Memoria di lavoro 75 76 76 100 Risposte in MS CONCLUSIONI Incompatibilità spaziale 75 76 76 100 780 810 730 690 -0.786 645 600 650 810 0.964 650 830 730 590 -0.682 Da tutte le correlazioni statistiche prima effettuate, emerge una netta correlazione positiva tra le prove esecutive, a carico del lobo frontale, e la presenza di FS. Effettuando la media dei punteggi dell’ansia sociale, nelle diverse localizzazioni emisferiche emerge una prevalenza dell’emisfero destro, con una correlazione tra emisfero destro vs emisfero (sinistro+bilaterale) di (0,157). Effettuando la media dei punteggi del TEA di ogni singolo soggetto emerge, anche qui, una risposta in ms più elevata nei soggetti con lesioni nell’emisfero destro. Da alcuni studi effettuati presso l’Istituto di Psicologia e Comportamento Neurobiologico dell’Università di Tubingen in Germania, emerge un’iperattività del circuito frontolimbico, in pazienti con FS. Tale circuito include: Confronto intermodale 75 76 76 100 Flessibilità di risposta 75 76 76 100 (continua) Rivista di psichiatria, 2008, 43, 2 88 Il deficit dell’attenzione selettiva in soggetti con fobia sociale colpiti da stroke “L’amigdala è una parte del cervello che controlla le emozioni e la memoria emotiva. L’amigdala regola le emozioni e gli istinti indispensabili per la sopravvivenza, senza l’amigdala tutte le informazioni provenienti dall’esterno avrebbero la stessa importanza. L’amigdala analizza l’ambiente esterno alla ricerca di situazioni pericolose. Quando individua una situazione pericolosa, l’amigdala attiva una serie di circuiti cerebrali che mettono in atto risposte fisiologiche e comportamentali tipiche della paura (come gridare e scappare). L’amigdala è importante per l’apprendimento e l’espressione di risposte emozionali condizionate. Provare paura di fronte a un cane è una risposta emozionale condizionata appresa da esperienze passate. Le persone senza deficit all’amigdala sono in grado di apprendere dalle situazioni, ed imparare quali stimoli associare alla paura. Al contrario, persone con lesioni all’amigdala sembrano non essere in grado di imparare dalle loro emozioni. Le funzioni dell’amigdala sono legate alla memoria emotiva. Per questo motivo, si può essere impauriti anche quando non ci sono pericoli reali, ma qualcosa ricorda una situazione di pericolo del passato. La corteccia anteriore cingolata (ACC) è una parte della corteccia cerebrale, sede del ragionamento superiore tipico dei mammiferi evoluti, sede di elaborazione, a livello inconscio, dei pericoli e dei problemi a cui un individuo è soggetto nel normale decorrere delle proprie esperienze. Può essere considerata come una sorta di sistema di allarme silenzioso: riconosce il conflitto in quanto la risposta del soggetto è inadeguata rispetto alla situazione. Il dolore, il senso di inadeguatezza, o ‘quello strano non so che’ che pervade la persona non è altro che un segnale di avviso di ‘c’è qualcosa che non va’. La corteccia cerebrale produce questi segnali senza che l’individuo ne sia cosciente: si tratta di un meccanismo extrarazionale, quello che in termini comuni si dice ‘sesto senso’. Lo scopo evoluzionistico di questo meccanismo è prezioso e consiste nel rendere il resto del cervello preparato biochimicamente a possibili imprevisti nell’immediato futuro, e quindi particolarmente reattivo nell’esatto momento in cui l’evento temuto si manifesta. L’ACC è anche la sede del dolore da esclusione sociale, una particolare forma di esclusione tipica degli animali sociali come l’uomo. Questo dolore psichico è percepito molto bene, con sintomatologia forte e definita, al pari di altri dolori di origine fisica. La corteccia orbitofrontale interpreta situazioni socialmente complesse nel contesto di scelte personali che inducono emozioni e gioca un importante ruolo per alcuni aspetti del comportamento orientato ad uno scopo. La corteccia orbitofrontale valuta il rischio e in- duce prudenza e moralità nei comportamenti, riceve afferenze da aree temporali, frontali, limbiche e dall’amigdala e invia efferenze ad amigdala e giro del cingolo”. Difatti i pazienti affetti da FS hanno un aumento significativo dell’attivazione del circuito orbitofrontale, dimostrato dalla correlazione positiva tra le prove esecutive del TEA, a carico del lobo frontale, e la presenza di FS, accertata dal test dell’ansia sociale di Glass. In questi ultimi finanche è presente un aumento dell’attivazione della parte destra dell’amidgala, della parte destra dell’insula anteriore, strettamente connessa con l’attenzione, della parte destra della corteccia cingolata anteriore e della parte sinistra della corteccia prefrontale-dorsolaterale, la regione critica per le prove esecutive. Tutti i fobici sociali mostrano una più alta attivazione dell’amigdala, rispetto ai gruppi di controllo. Studi eseguiti con l’ausilio della Risonanza Magnetica su gruppi di controllo, confermano che l’anticipazione della condizione avversiva, in questo caso data dal contesto sociale, coinvolge solo la corteccia cingolata anteriore, l’insula e la corteccia orbitofrontale; l’amigdala viceversa, iperattiva nei soggetti fobici, mostra nei gruppi di controllo, solo brevi attività (4). Secondo l’ipotesi dei somatic marker di Damasio, il feedback proveniente dal sistema nervoso autonomo, dal sistema muscolo-scheletrico ed endocrino e diretto all’aree corticali è critico per le risposte emozionali. Senza l’abilità di reagire alle emozioni connesse ai somatic marker nel circuito frontolimbico, il comportamento manca di pianificazione e responsabilità. Per concludere, si può affermare che la connessione della corteccia anteriore cingolata e della corteccia orbitofrontale è cruciale per le assegnazioni emozionali a tutti gli stimoli sociali (4). Un limite dello studio è il numero basso dei soggetti facenti parte della ricerca, dato spesso dai problemi connessi alla patologia cerebrovascolare, anche se i risultati della ricerca, associati a una bibliografia già esistente, sembrano poter generalizzare a un numero più ampio di soggetti le correlazioni sopra riportate. BIBLIOGRAFIA 1. American Psychiatric Association: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, IV ed., text revision. Washington DC and London, England, 2000. 2. Anderson AK, Phelps EA: Lesions of the human amygdala impair enhanched perception of emotionally salient events. Nature, 2001, 411, 305-309. 3. Blonder LX, Bowers D, Heilman KM: The role of the right Rivista di psichiatria, 2008, 43, 2 89 Nicosia S 4. 5. 6. 7. 8. hemisphere in emotional communication. Brain, 1991, 114, 11151127. Folstein MF, Folstein SE, McHugh PR: Mini-Mental State: a practical method for grading the cognitive state of patients for the clinician. 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