EPATITE B OCCULTA Mario Pezzella - Rossella Castrica 26 La prima tappa della identificazione del virus dell’epatite B è stata nel 1963 quando patite B. Nel 1976 Blumberg ebbe il premio Nobel per questa scoperta. B.S. Blumberg a New York scoprì che il sie- La scoperta dell’antigene associato all’e- ro di un malato australiano di emofilia con- patite ha aperto la strada alla piena identifi- teneva un anticorpo capace di reagire in vitro cazione del virus dell’epatite B (HBV Hepa- con un antigene presente nel sangue di un titis B Virus). aborigeno australiano. Blumberg si impegnò HBV è un virus a DNA di 42 nm di dia- in un lungo studio per identificare il suddetto metro con struttura a doppia elica incompleta antigene inizialmente denominato “antigene che presenta vari antigeni, di cui il primo è Australia”. denominato HBs Ag, antigene di superficie Nel 1968, per opera degli studi condotti dell’epatite B, sintetizzato nel citoplasma dallo stesso Blumberg e da Prince fu chia- delle cellule epatiche. Un secondo antigene, ramente dimostrato che il suddetto antigene denominato HBcAg non è rilevabile libero era l’antigene di superficie del virus dell’e- nel plasma ma nei nuclei delle cellule epa- tiche. Un terzo antigene, denominato HBe “Statements from the Taormina expert mee- Ag, è stato dimostrato presente nel plasma e ting on occult epatitis B virus infection” allo strettamente correlato alla presenza di parti- scopo di puntualizzare i criteri di valutazione celle virali complete. Quando sono presenti, della infezione “occulta” da virus dell’epati- la persona infetta risponde con la formazione te B. L’infezione definita “occulta” (OBI) è di anticorpi specifici, anti-HBs, anti-HBe, caratterizzata dalla persistente negatività per anti-HBc. Dalle conoscenze sul virus dell’e- l’HBsAg sierico e dalla presenza nei nuclei patite B deriva la circolare del Ministero del- degli epatociti del genoma virale dell’HBV la Sanità n.68 del 24.07.1978 in cui veniva nella forma molecolare intermedia del ciclo precisato che il sangue e gli emoderivati ot- replicativo chiamata covalently closed cir- tenuti per frazionamento del plasma, devono cular (cccDNA HBV) costituita da una dop- essere preparati esclusivamente da ogni sin- pia elica completa, come un vero e proprio gola unità di plasma risultata negativa alla ri- minicromosoma che funge da stampo per la cerca dell’HBsAg. Successivamente la legge trascrizione di tutti gli RNA virali. In genere, n. 165 del 27 maggio 1991 obbligava la vac- anche se in modo altalenante, l’HBV DNA cinazione contro l’epatite virale B, gratuita, è presente nel siero ad un basso livello, in- “al fine di prevenire l’insorgere e la diffusio- feriore a 200IU/ml, in confronto con i livelli ne dell’epatite virale B, per tutti i nuovi nati di 103 - 108 che si rilevano generalmente nei nel primo anno di vita estendendo l’obbligo soggetti HBsAg positivi. di vaccinazione a tutti i cittadini stranieri re- Le basi molecolari dell'infezione occulta sidenti o, comunque, con stabile dimora nel sono correlate al ciclo replicativo dell’HBV. territorio nazionale” Le ragioni per cui i portatori di infezione Qualcosa di occulto non fa tornare i conti occulta sono HBsAg negativi possono di- Dalle osservazioni del ciclo di replicazio- pendere da meccanismi ancora non ben in- ne del virus HBV appariva sempre più evi- dividuati per cui la infezione occulta è rite- dente un particolare tipo di infezione che non nuta multifattoriale. Fra i diversi possibili rispondeva ai canoni conosciuti e presentava meccanismi patogenetici più significativi caratteristiche decisamente uniche tali da in- la situazione di positività per HBV DNA durre l’osservazione scientifica a individuare e negatività per HBsAg può dipendere da un nuovo tipo di epatite B definita “occulta”, una disregolazione del comportamento del dal momento che non era più realistico rite- sistema immunitario responsabile della ini- nere che l’infezione da HBV potesse essere bizione dell’espressione genica dell’HBV diagnosticata solo quando nel sangue fosse al livello post-trascrizionale. rilevabile l’antigene HBsAg. Il ruolo dell’immunità Nel 2008 a Taormina si è tenuto un con- Il comportamento corretto ed efficien- vegno scientifico internazionale dal titolo te del sistema immunitario svolge un ruo- 27 28 lo fondamentale nella infezione da HBV. potrebbero inibire fortemente l’espressione La risposta immunitaria vede infatti coin- genica dell’HBV a livello post-trascriziona- volti i linfociti B, i linfociti T e i linfociti le e convalidano l’ipotesi di una inattivazio- natural killer (NK) oltre alle cellule dendri- ne intracellulare dell’HBV cccDNA presen- tiche. Entrambe le componenti sia umorale te nel nucleo dell’epatocita infetto. che cellulare della risposta immunitaria sono necessarie per la eliminazione di HBV. La sintesi di queste citochine, prodotte da cellule della linea monocito-macrofagica Partecipano in modo significativo anche e natural killer, dipende dai T linfociti cito- le citochine che vengono rilasciate dalle tossici HBV specifici. È quindi concepibile cellule attivate dal virus, le interleukine, il che il virus possa stabilire spontaneamente Tumor Necrosis Factor e l’Interferon α e γ una situazione di equilibrio con il sistema (TNFα e INTα e γ). immunitario dell’ospite che mantiene la re- Numerose evidenze mostrano in particolare che le due citochine, TNFα e INTγ, plicazione dell’HBV ad un basso livello. Infine le cellule dendritiche (un altro ti- po di cellula importante nel coinvolgimento fezione occulta da HBV è in genere più della risposta immunitaria) hanno la capa- elevata nei pazienti anti-HBc positivi ri- cità esclusiva di attivare e indirizzare le ri- spetto ai negativi. sposte immunitarie adattative dei linfociti T. Dal punto di vista epidemiologico l’e- I linfociti T riconoscono gli antigeni del patite B occulta è presente in tutte le aree nucleo capside virale (HBc e HBe) sulla su- geografiche e la sua distribuzione riflette la perficie degli epatociti infetti e reagiscono. generale prevalenza dell’infezione da HBV. In conseguenza della reazione antigene-lin- La letteratura scientifica evidenzia che in fociti sensibilizzati si ha la neutralizzazione generale tutte le categorie di pazienti a ri- dell’antigene ma anche la necrosi degli epa- schio di infezione a trasmissione parente- tociti sulla cui superficie i linfociti sensibi- rale (tossicodipendenti, emodializzati, po- lizzati hanno captato l’antigene. litrasfusi ecc) sono considerati a rischio di Nel caso di un soggetto immunocompromesso l’infezione HBV occulta può essere epatite B occulta a causa della dipendenza dallo stato del sistema immunitario. dovuta alla disregolazione della risposta im- L'inibizione della replicazione dell’HBV munitaria nel suo complesso causata dallo può essere temporanea e reversibile e l’infe- stato di immunosoppressione cui segue una zione occulta può essere riattivata esitando riattivazione con comparsa dell’HBsAg. in una epatite acuta o in una severa forma di Le implicazioni pratiche epatite B. I soggetti sani (immunocompetenti) Le conoscenze scientifiche sull'epatite adulti con risposta immunitaria normale occulta si sono rivelate particolarmente utili se infettati da HBV nel 90-95% riescono sia sotto l’aspetto della medicina trasfusio- ad eliminare tutti gli epatociti infetti e ri- nale che quella clinica. solvono l’infezione formando l’anticorpo In particolare nello studio della epatite anti-HBs con guarigione clinica. I motivi B post-trasfusionale era evidente una re- principali per cui il 5-10% rimangono cro- ale possibilità che qualcuna delle unità di nici vanno visti tra ragioni principalmente plasma utilizzate potesse essere infetta da riconducibili a comportamenti anomali del HBV. Fino al 2008 il fattore principale di sistema immunitario ed in particolare nel rischio era considerato costituito dal “perio- difetto funzionale dei linfociti T citotossici. do finestra” cioè il tempo intercorrente tra È stato dimostrato che esistono due cate- l’infezione e la prima positività del saggio gorie di soggetti con infezione occulta: - soggetti completamente negativi ai marcatori sierici di HBV; di riconoscimento dell’HBsAg. Un individuo negativo per l’HBsAg veniva ritenuto idoneo a donare il sangue - soggetti positivi al solo anti-HBc quale mentre un individuo positivo era ritenuto marcatore surrogato. La prevalenza di in- non idoneo alla donazione. Il rischio resi- 29 30 duo di trasmissione per HBV era attribuito da una infezione B occulta. Insieme con il al lungo intervallo di tempo tra l’infezione periodo finestra l’epatite B occulta rappre- iniziale HBV ed il primo rilevamento del- senta attualmente la principale causa di epa- l’HBsAg durante il quale il virus è trasmis- tite B post-trasfusionale sibile, pienamente infettante e non rilevabi- Tale osservazione riveste fondamentale le con il test dell’HBsAg. La lunghezza di importanza dal momento che la sicurezza tempo della fase finestra per l’HBV, valu- virale di un emoderivato non viene solo tato con i metodi diagnostici in vigore, era basata esclusivamente sul risultato del con- piuttosto lungo e stimato in 59 giorni con un trollo del prodotto finito ma, cosa ben più range che va da 37 a 87 giorni. importante, viene basata sulla qualità del L’ausilio del laboratorio. materiale di partenza ottenibile con adegua- L’epatite occulta è stata oggetto di ap- ta selezione e screening dei donatori. profondimento nel corso degli ultimi 10 La medicina clinica anni grazie alla introduzione di tecniche di Dal punto di vista clinico OBI costitui- biologia molecolare che hanno consentito sce un argomento attuale di grande interes- la realizzazione di sistemi diagnostici di se essendo coinvolta nella riattivazione acu- elevata specificità e sensibilità. Solamente ta della infezione epatica nei soggetti affetti dopo l’impiego della tecnica NAT (Nucleic da infezione B occulta. Il trattamento con Acid Testing) che utilizza la metodica della agenti immunosoppressivi può portare alla P.C.R. (Polimerase Chain Reaction), il pe- riattivazione della epatite B. Tale situazione riodo finestra è stato ridotto del 41% a 35 è verificata in tutti gli ambiti della medicina giorni. in cui viene fatto ricorso a terapie immuno- Il Ministero della Salute, per ottenere un migliore livello di sicurezza trasfusio- soppressive che interferiscono con la risposta immunitaria. nale raccomandava, nel marzo del 2008, Infatti l’immunodepressione iatroge- l’estensione della tecnica NAT alla ricerca na, effettuata in vari ambiti della medicina dell’HBV su tutto il territorio nazionale vi- quali principalmente la reumatologia, la sto che alcune regioni e province autonome gastroenterologia, la dermatologia e l’on- avevano già adottato o effettuato le proce- coematologia, può favorire riacutizzazioni dure per una imminente introduzione del e riattivazioni dell’infezione in pazienti con triplice test NAT (HIV, HCV, HBV). infezione occulta. La puntualizzazione delle conoscenze La situazione clinica della riattivazione dell’infezione B occulta ha ulteriormente può essere molto variabile da forme asin- contribuito alla sicurezza trasfusionale in tomatiche con modesto incremento degli quanto è stata evidenziata la possibilità che indici di citolisi epatica a forme fulminanti. un qualche donatore potesse essere affetto A tale proposito sono state redatte linee guida per la profilassi della epatite B che merico avente come bersaglio la protei- raccomandano, come ampiamente descrit- na CD20 viene utilizzato nel trattamento to nella letteratura specialistica dell’ultimo del Linfoma non Hodgkin delle cellule decennio, la vaccinazione anti epatite B nei B, nelle leucemie delle cellule B e in ta- soggetti negativi per i marcatori sierologici lune malattie autoimmuni. L’Infliximab, di infezione da HBV prima dell’inizio della anch’esso monoclonale chimerico anti- terapia immunosoppressiva. TNF α, è usato per il trattamento di malat- Inoltre la tempestiva introduzione della profilassi antivirale nei pazienti in chemio- tie autoimmuni quali l’artrite reumatoide, la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. terapia può rivelarsi essenziale per la pre- Ambedue i farmaci vanno prescritti con venzione di un severo danno epatico. La particolari cautele in quanto interferendo persistenza del genoma cccDNA di HBV con il sistema immunitario possono indurre nei nuclei degli epatociti infetti anche dopo un significativo danno epatico. diversi anni dalla risoluzione della malattia, in concomitanza di un ridotto controllo im- Molti aspetti dell’infezione occulta da munologico, può essere responsabile della HBV sono ancora oggetto di studio e di va- riattivazione della malattia. lutazione ma alcuni dati sono ormai consoli- Tra i nuovi farmaci il Rituximab costituito da un anticorpo monoclonale chi- dati, come il rischio di eventi clinici avversi causati dalle terapie immunosoppressive. 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