KAREL QUARTET PLAYS GERSHWIN
“George Gershwin era uno di quei rari musicisti per i quali la musica non è una questione di maggiore o
minore abilità. Essa era per lui come l'aria che respirava, il cibo che lo nutriva, il bere che lo rinfrescava. Il
sentimento della Musica lo attraversava, e la Musica era l'espressione dei suoi sentimenti. Questa capacità di
espressione diretta è data solo a pochi grandi uomini, e non c'è alcun dubbio che egli fosse un grande
compositore. Quel che egli ha realizzato non è stato unicamente a beneficio della musica nazionale americana,
ma un contributo alla musica di tutto il mondo.”
Arnold Schönberg
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Il programma:
• The man I love
• Sweet and low down
• Lullaby
• Un Americano a Parigi
• Love is here to stay
• Fascinating Rhythm
• Someone to watch over me
• Summertime
• It ain’t necessarily so
• I got rhythm variations
Note al programma:
Jacob Gershowitz nacque il 26 Settembre 1898 a Brooklyn, era il secondo di quattro figli di una coppia di
ebrei russi immigrati negli Stati Uniti. Nel 1910 i genitori acquistarono un pianoforte per le lezioni di musica
del primogenito Israel. Ma ben presto il dodicenne Jacob si impossessò dello strumento, che suonava ad
orecchio, dando prova di grande talento.
Jacob cambiò nome in George Gershwin quando cominciò a lavorare come pianista e compositore. A quei
tempi era una pratica diffusa nel mondo dello spettacolo: molti immigrati adottavano uno pseudonimo che
suonasse più "americano", per semplicità di pronuncia (a volte, anche per nascondere le proprie origini).
Anche il fratello maggiore Israel, attivo come paroliere, cambiò nome in Ira Gershwin.
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Il primo lavoro di George Gershwin, When You Want 'Em You Can't Get 'Em, venne pubblicato nel 1916. Il
compositore aveva appena diciott'anni. L'anno dopo fu ingaggiato dagli editori musicali Harms Publishers,
specializzati nei musical, con un contratto di 35 dollari alla settimana. Gershwin avrebbe lavorato con loro per
un decennio, componendo canzoni per gli spettacoli musicali a Broadway. Nel 1919 George Gershwin ottenne
il suo primo grande successo con la canzone Swanee. Il brano, scritto per il musical The Capitol Revue,
vendette milioni di copie. L'anno dopo il direttore d'orchestra Paul Whiteman gli chiese di comporre un brano
strumentale per la sua band. Fu così che nacque Rhapsody in blue. Il pezzo fu eseguito per la prima volta il 12
Febbraio 1924, nel concerto di Whiteman e la sua jazz band alla Aeolian Hall di New York: fu un enorme
successo. Nel frattempo George Gershwin aveva cominciato a collaborare con il fratello maggiore Ira, che
faceva il paroliere. Insieme costituirono una straordinaria coppia di autori di canzoni: George componeva le
musiche ed Ira scriveva i testi. Il loro primo lavoro assieme fu la commedia musicale Lady Be Good del 1924.
Oltre alla canzone che dà il titolo allo spettacolo, la partitura comprendeva due canzoni che diventarono
presto degli standard noti in tutto il mondo: Fascinating Rhythm e The Man I Love. Seguirono poi i
musical Oh, Kay! (con la canzone Someone to watch over me), Americana, Treasure Girl, Funny Face (da
cui è tratta S'Wonderful), Strike Up the Band (che conteneva I've Got A Crush On You).Nel 1928 i fratelli
Gershwin fecero un viaggio a Parigi. L'esperienza fu fonte di ispirazione per George Gershwin, che compose
così Un americano a Parigi. Nell'occasione, incontrò il compositore Maurice Ravel al quale chiese di
impartirgli delle lezioni, al che Ravel avrebbe replicato: Lei compone già dello stupendo Gershwin. Perché
vuole imparare a comporre un mediocre Ravel?» Secondo Stravinskij Ravel, che sapeva dei guadagni di
Gershwin, avrebbe anche aggiunto: "Perché non dà lei qualche lezione a me?".
Tra il 1919 ed il 1920 George compose un quartetto d’archi intitolato “Lullaby” , originariamente pensato per
pianoforte solo. Questo brano venne eseguito in numerose sale private e venne accolto piacevolmente anche
perché rispetto ai quartetti del repertorio classico, dava agli esecutori maggiori opportunità di guadagno. In
seguito il tema iniziale di Lullaby venne preso in prestito dal compositore per un’aria intitolata Blue Monday.
Non si sa perché lo fece, forse per la fretta di consegnare un nuovo lavoro o forse perché in realtà questa
Ninna Nanna voleva essere un semplice esercizio di composizione. Quando, nei primi anni ‘20, la musica di
Gershwin attirò l´attenzione di Paul Whiteman, questi gli commissionò un brano sinfonico jazz che doveva
essere suonato insieme ad altri brani di musicisti americani. L´ambizioso progetto di Whiteman era quello di
nobilitare il jazz, genere popolare che i critici ritenevano di basso livello, avvicinandolo alla musica colta
europea e come cornice dello spettacolo scelse l´Aeolian Hall, tempio della musica classica insieme alla
Carnegie Hall. In quel momento però, Gershwin stava lavorando ad un musical a Boston e si poté quindi
dedicare a questo nuovo progetto per pochi giorni. Pare addirittura ch´egli se ne fosse completamente
dimenticato ed iniziò la composizione solo dopo aver letto su un giornale un articolo sul suo spettacolo. Riuscí
comunque a portare a termine la composizione del brano in una settimana e poté affidarne l´orchestrazione a
Ferdé Grofé, arrangiatore e compositore noto soprattutto per la sua "Grand Canyon Suite". Il lavoro di Gofré
fu eccellente, poiché riuscí a sfruttare al massimo il talento dei vari musicisti dell´orchestra di Whiteman. Il
concerto, tenutosi la sera del 24 febbraio 1924, venne chiamato "An Experiment in Modern Music" e per
l´occasione vennero invitate alcune tra le più autorevoli personalità del mondo dello spettacolo, personaggi
del calibro di Sergei Rachmaninoff, Fritz Kreisler e Leopold Stokowski. In realtà i brani presentati di
sperimentale avevano ben poco e la durata del concerto pareva eccessiva. Il pubblico pareva quasi sul punto
di andarsene, finchè non salí sul palco Gershwin per suonare il penultimo pezzo in programma per la serata:
"Rhapsody in Blue". Il risultato fu folgorante già dall´iniziale trillo di clarinetto ed il successo fu straordinario
ed immediato, almeno da parte del pubblico. Non tutti i critici infatti erano concordi: molti lodavano la
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vitalità e l´originalità dell´opera pur notando una certa immaturità compositiva dell´autore, altri invece lo
ritenevano un lavoro abbastanza banale e privo di qualsiasi novità, fin troppo simile ai lavori di Liszt, Chopin,
Debussy o altri. A ben vedere, la Rhapsody non appartiene pienamente al genere jazz ma è un vero e proprio
melting pot nel quale vengono fusi uno stile popolare americano ed un linguaggio armonico ed orchestrale
tipico della musica "alta" europea. Nonostante il successo riscosso come compositore di musica sinfonica,
Gershwin non smise mai di lavorare per gli spettacoli e le riviste di Broadway, il più delle volte in
collaborazione con il fratello Ira. La grande depressione del 1929 si fece sentire anche sul mondo dello
spettacolo. I fratelli Gershwin continuarono comunque a lavorare, mettendo in scena nuovi musical, tra cui
Girl Crazy nel 1930 (con le famose canzoni I Got Rhythm e Embraceable You) e Of Thee I Sing nel 1931,
la prima commedia musicale a vincere il Premio Pulitzer.Nel 1933 George e Ira iniziarono a lavorare ad un
grande progetto: portare in scena Porgy and Bess, la storia narrata nel libro omonimo di DuBoise Heyward.
Per la partitura i due fratelli composero arie diventate poi celeberrime: Summertime, I Got Plenty of Nothin,
It Ain't Necessarily So. L'opera fu rappresentata per la prima volta il 30 settembre 1935 a Boston, e alla
fine fu salutata da 15 minuti di applausi. Anni dopo, Porgy and Bess fu la prima opera di un compositore
americano messa in scena alla Scala di Milano. Nel 1936 George Gershwin si trasferì ad Hollywood per
dedicarsi alla composizione di musiche da film. Ottenne un contratto dalla RKO per le musiche dei film
Voglio danzare con te (Shall We Dance, 1937), con Fred Astaire e Ginger Rogers, per cui George and Ira
produssero il loro ennesimo successo, They Can't Take That Away From Me, e La magnifica avventura (A
Damsel in Distress, 1937). Mentre stava lavorando alla partitura per il film The Goldwyn Follies, George
Gershwin si accasciò al suolo. Morì poco dopo, l'11 luglio 1937, nemmeno quarantenne, per un tumore al
cervello. Al suo funerale venne suonata Rhapsody in Blue.In poco più di vent'anni, George Gershwin compose
oltre 700 canzoni. Tanti suoi brani furono ripresi da grandi artisti jazz come Ella Fitzgerald, Billie Holiday,
Herbie Hancock, fino a diventare degli standard. I diritti d'autore sulle opere di George Gershwin continuano
tuttora a fruttare significative royalties. I detentori di tali diritti furono tra i sostenitori del Sonny Bono
Copyright Term Extension Act, la legge statunitense che estende la durata dei diritti d'autore per le opere
pubblicate dal 1923 in poi, perché i lavori più famosi di George Gershwin furono creati poco dopo tale data.
George Gershwin è stato una delle vittime più ragguardevoli dell´alta cultura musicale del nostro secolo. La
critica colta non consente che il suo nome entri nella categoria dei compositori di rilievo. E ciò è male, perché
Gershwin è stato certamente uno dei veri, autentici geni prodotti dalla musica americana. Il tempo e la storia
mostreranno che è stato il più autentico e vero genio del suo tempo e del suo Paese". Questo il parere di
Leonard Bernstein su colui che è stato uno dei più celebri ma anche dibattuti artisti del novecento, parere che
oggi, a più di mezzo secolo di distanza dalla sua morte, non possiamo che condividere. L’ambizione, il talento,
e la volontà di sperimentare le forme musicali più diverse, fecero di George Gershwin un caso pressoché unico
fra gli autori di canzoni dei primi anni del Novecento in America. Fu infatti il solo a saper alimentare una
doppia carriera, coniugando felicemente la difficile arte dello scrivere canzoni per gli spettacoli di Broadway o
i film di Hollywood, e la composizione di musica per così dire “seria”. La popolarità dei suoi temi da un lato, e
il riconosciuto valore artistico delle sue opere orchestrali dall’altro, ne hanno fatto uno degli autori più
eseguiti del XX. Secolo.
A settant’anni dalla scomparsa, le melodie di Gershwin sono più vive che mai e continuano a essere
interpretate ai quattro angoli del globo.
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Gli artisti
KAREL QUARTET
Francesco Pilia – I violino
Alessio De Vita – II violino
Marco Fois – viola
Federico Sanna – violoncello
Il Karel Quartet prende il nome dal termine con cui i Fenici chiamarono la città di Cagliari nel VII
secolo a.c. Nasce nel 1996 e unisce l’esperienza di quattro musicisti che dal Conservatorio di musica
di Cagliari hanno proseguito il loro percorso formativo presso prestigiose accademie internazionali
di musica tra cui la Franz Listz Academy of Music di Budapest, l’Ecole Normale de Musique di
Parigi, la Royal School of Music di Londra e che successivamente hanno maturato la loro esperienza
professionale presso importanti istituzioni concertistiche italiane ed estere quali l’Orchestra
Giovanile Europea, l’Orchestra Giovanile Italiana, la Jeune Orchestre Atlantique e l’Orchestra del
Teatro Lirico di Cagliari.
L’Ensemble compone le prime parti dei solisti dell’Orchestra Filarmonica del Mediterraneo e si è
esibito insieme ai solisti delle più importanti orchestre d’Europa tra cui Berliner e Wiener
Philarmoniker, London Symphony Orchestra , Teatro alla Scala di Milano.
Il quartetto d’archi ha caratterizzato la propria attività nello studio di un repertorio che spazia dal
barocco ai contemporanei con particolare attenzione per i compositori della Sardegna e nella
partecipazione a progetti speciali e collaborazioni con artisti della world music e del jazz.
In diciassette anni di attività musicale si è esibito in Italia e all’estero per conto di festival,
istituzioni e associazioni concertistiche, attivando numerose collaborazioni con artisti del mondo
della musica etnica e jazz, e raccogliendo numerosi consensi dal pubblico e dalla critica.
Il Karel Quartet è residente presso la Chiesa Monumentale di Santa Chiara a Cagliari.
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Riferimenti:
Coordinatore : Francesco Pilia
contacts:
cell +39.347.1955924
mail – [email protected]
mail – [email protected]
Francesco Pilia Musicista e organizzatore musicale è nato nel 1974. Diplomato in violino e
laureato in discipline musicali presso il Conservatorio di Musica di Cagliari con il massimo dei voti e
la lode, si è perfezionato presso la Franz Liszt Academy of Music di Budapest con Geza Kapas e Leila
Rasonyi, a Lugano con Tàmas Major, conseguendo successivamente il diploma LRSM in Violin
Performing presso la Royal School of Music di Londra.
Ha frequentato numerosi corsi sulle discipline del management culturale e delle organizzazioni no
profit tra cui marketing e comunicazione per le imprese dello spettacolo presso l’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e ha conseguito il diploma di Master in Management per lo
spettacolo presso la SDA Bocconi di Milano.
Dal 1998 affianca la sua attività artistica in formazioni da camera, all’ideazione e alla gestione
artistico-organizzativa di importanti manifestazioni musicali ed eventi culturali tra cui il Festival
dell’Orchestra “Europa Philarmonie” e i concerti dell’Orchestra Filarmonica del Mediterraneo, di
cui è fondatore, in collaborazione con le più prestigiose istituzioni orchestrali d’Europa tra cui i
Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la London Symphony, il Teatro alla Scala di
Milano e l’Accademia di Santa Cecilia di Roma.
Dal 2005 al 2010 è stato assistente alla direzione artistica della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari
per la programmazione delle stagioni sinfoniche, liriche e di balletto lavorando con i più importanti
artisti della scena internazionale.
Attualmente segue il coordinamento del settore arte e spettacolo delle Acli per la provincia di
Cagliari ; è coordinatore didattico di un corso universitario sulle discipline del management
culturale con particolare riferimento alle performing arts; è direttore artistico della Cooperativa
Musica Sardegna; è direttore artistico e didattico della Scuola civica di musica dell’Unione dei
Comuni del Basso Campidano ed è docente di Organizzazione dello spettacolo musicale presso il
Conservatorio di musica di Cagliari.
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